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All’asilo. Mi perculavano e isolavano tutti.
Io come protezione mi sono sempre chiuso in me stesso, non ho mai avuto una vita sociale vera e propria e infatti sono solo a 27 anni…era già tutto scritto. |
Re: A quale età vi siete resi conto?
È sempre stato evidente.
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Si può dire che i problemi li ho manifestati dall asilo perché già li tendevo a isolarmi e a non socializzare, poi nel tempo qualche amico a fatica me lo sono fatto però ho sempre avuto incapacità a stare in gruppo.
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Forse se avete 20/22 anni vi potrete ancora salvare, ma più aspettate peggio è ragazzi…non dico di trasferirvi alle Canarie o diventare palestrati ma dopo i 25 anni e’ quasi finita, io ormai sono fottuto con la sabbia nel culo ma i 18/20enni qualche possibilità di avere una vita decente ancora la hanno…
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Intorno agli 11-12 anni, quando ho iniziato a sviluppare i sintomi dell'ansia e della depressione, in corrispondenza del fisiologico sviluppo cerebrale che avviene a partire da quell'età.
Da quel periodo in poi è totalmente mancato l'equilibrio nello sviluppo dell'enorme ventaglio delle cosiddette "facoltà mentali", vuoi per genetica, vuoi per fattori ambientali pregressi e persistenti. |
Re: A quale età vi siete resi conto?
Forse già a 8 anni!!
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Sono sempre stato un bambino introverso, ma forse è stato alle medie che ho capito che ero diverso rispetto al mio amichetto storico, che nel frattempo era diventato popolare, cominciava ad avere altri amici, ecc. Ricordo che lui mi spingeva ad andare alle feste con lui, ma io mi tiravo indietro perché l'idea di non conoscere la maggior parte delle persone mi metteva a disagio. Però ero comunque abbastanza felice della mia ristretta cerchia di amici, nonostante gli adulti della mia famiglia mi facessero pesare il mio preferire stare in casa "al computer" rispetto a uscire.
Poi andando al liceo, all'università e infine al lavoro sono riuscito a trovare persone più affini e sono diventato molto meno asociale. |
Re: A quale età vi siete resi conto?
Uno dei ricordi più lontani che ho è il senso di agitazione che ho provato mentre venni accompagnato per la prima volta all'asilo... quindi direi abbastanza presto!!
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Sono sempre stata molto timida, introversa, stavo spesso da sola ma penso di aver capito di essere diversa dagli altri tra la fine delle scuole medie e le superiori quando gli altri iniziano ad avere le prime esperienze, ad andare in giro, a creare le amicizie quelle belle che durano per anni mentre io stavo per i fatti miei, da sola. Per alcune cose non è mai stato un problema per me essere diversa dagli altri. Se non mi piace uscire o fare le serate in discoteca fino alle 4 del mattino non me ne frega niente, non mi piace e basta. Per altre cose invece ho sempre faticato molto ad accettarlo. Come per esempio le difficoltà che ho nel fare amicizia. Quello mi ha sempre pesato molto e l'ho sempre trovato molto invalidante.
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La certezza intorno ai 10-11 anni... Prima comunque già sapevo e mi rendevo conto di essere piuttosto diverso dalla maggior parte delle persone che mi circondava...
In ogni caso dai racconti che mi faceva mia madre (io non ricordo nulla) mi isolavo e giocavo da solo o stavo per fatti miei già all asilo... e anche da neonato (piangevo poco e niente e dormivo parecchio). Fortemente introverso fin dalla nascita insomma :D Ricordo che mi ponevo un sacco di domande esistenziali già alle elementari (che mi mettevano angoscia) e le medie erano un pianto continuo... a differenza di altri anche l infanzia è stata uno schifo e non posso ricordarla con gioia o nostalgia per i "bei tempi andati" o la gioventù |
Re: A quale età vi siete resi conto?
Nel secondo quadrimestre della seconda media ho iniziato a provare un senso di vergogna sempre più amplificato per episodi banali, tipo quella volta in cui mi misi le calze al contrario e qualcuno se ne accorse e me lo fece notare...diventai ossessionato dal fatto di sbagliarmi di nuovo e di essere al centro del pubblico ludibrio. In terza media il senso di vergogna aumentava sicché sono arrivato a concludere che sia un fatto legato alla pubertà: il mio corpo e il mio metabolismo si trasformavano e non ero capace di elaborare e quei cambiamenti percependoli invece come ingestibili; arrivai pertanto a cercare di reprimerli. Tutto questo ha avuto come conseguenza una maturazione emotiva e interpersonale molto ritardata, direi quasi che per diversi anni è come se la mia intelligenza emotiva fosse rimasta bloccata. Avvertivo gli stati d'animo ma non sapevo comprenderli e spiegarli e parimenti non capivo quelli altrui. Ero rimasto ad una visione molto infantile della vita e dei rapporti umani, senza che questo impattasse in maniera particolare sulle mie facoltà cognitive. Ero perfettamente in linea con le abilità intellettive dei miei coetanei ma assai in ritardo relativamente a quelle emotivo/interpersonali, che è un po' che succede alle persone con sindrome dello spettro autistico (pur non essendo mai stato autistico).
Alla fine credo che tutto sia dipeso dall'assenza di relazioni interpersonali nell'infanzia: fino a prima della preadolescenza la cosa non era così evidente perché a quell'età è la famiglia a fare da traino e da interprete nei rapporti col mondo, poi subentra il gruppo dei pari ed essendo escluso dalle dinamiche di gruppo, non imparai mai a decifrarle con conseguente ricaduta sull'evoluzione della mia sfera emotiva. |
Re: A quale età vi siete resi conto?
Io sin dalle elementari avevo l'impressione che in me ci fosse qualcosa di diverso, che non andava rispetto agli altri. Prima era relativo al fatto che avessi sempre difficoltà in tutto.
All'effettiva consapevolezza di una forma di personalità introversa, riservata e soggetta perennemente ad ansia e depressione forgiata da un ambiente di violenza verbale e svalutazione di me ci sono arrivata in età adulta. Prima quel "qualcosa che non andava" non aveva alcuna definizione; semplicemente era un starmene per i fati miei e vedere gli altri che riuscivano in tutto (scuola, amici, relazioni, lavoro), mentre io rimanevo sempre indietro... |
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