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David Brent 09-07-2023 09:10

Perché nel disagio si sta male, ma è qualcosa che si conosce, di sicuro. Il nuovo spaventa e potrebbe essere peggio, il cambiamento è sconosciuto, e uno finisce a preferire l'orribile routine, perché a quella è abituato ed è rassicurato nonostante il malessere.

Maffo 09-07-2023 09:16

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da David Brent (Messaggio 2855460)
Perché nel disagio si sta male, ma è qualcosa che si conosce, di sicuro. Il nuovo spaventa e potrebbe essere peggio, il cambiamento è sconosciuto, e uno finisce a preferire l'orribile routine, perché a quella è abituato ed è rassicurato nonostante il malessere.

Quoto, è quel che volevo dire anch'io

Eracle 09-07-2023 12:39

Io ho una diagnosi di disturbo schizofreniforme con umore instabile, praticamente avevo pensieri persecutori e deliranti che mi hanno fatto volontariamente e autonomamente andare a chiedere un ricovero nel reparto di psichiatria della mia Ulss. Adesso prendo un sacco di farmaci e il mio psichiatra mi ha detto che dovrò prenderli per almeno 6 mesi. Io intanto sto scalando le gocce, poi scalerò le pastiglie un po' alla volta, non me ne frega niente di quello che mi dice il medico, preferisco delirare una volta all'anno piuttosto che vivere imbottito di psicofarmaci, e sì sono malato di mente, ma non sempre, a episodi, quindi forse no, non lo sono e ho solo episodi di acutizzazione che nel corso degli anni ho gestito sempre meglio e sempre più in autonomia, quindi non me ne frega un cazzo delle raccomandazioni dello psichiatra, la vita è mia e la vivo come voglio, certo, se continuo per altre 4 volte ad avere riacutizzazioni allora forse mi rassegnerò a prendere quei cazzo di psicofarmaci. Non so se c'entra molto con il topic, ma avevo bisogno di sfogarmi e l'ho fatto. Scusate l'interruzione, non leggo molto il forum per poca voglia di leggere, piuttosto leggo un libro, ma ogni tanto qualcosa leggo e qualche volta rispondo

Maffo 09-07-2023 12:53

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Eracle (Messaggio 2855538)
Io ho una diagnosi di disturbo schizofreniforme con umore instabile, praticamente avevo pensieri persecutori e deliranti che mi hanno fatto volontariamente e autonomamente andare a chiedere un ricovero nel reparto di psichiatria della mia Ulss. Adesso prendo un sacco di farmaci e il mio psichiatra mi ha detto che dovrò prenderli per almeno 6 mesi. Io intanto sto scalando le gocce, poi scalerò le pastiglie un po' alla volta, non me ne frega niente di quello che mi dice il medico, preferisco delirare una volta all'anno piuttosto che vivere imbottito di psicofarmaci, e sì sono malato di mente, ma non sempre, a episodi, quindi forse no, non lo sono e ho solo episodi di acutizzazione che nel corso degli anni ho gestito sempre meglio e sempre più in autonomia, quindi non me ne frega un cazzo delle raccomandazioni dello psichiatra, la vita è mia e la vivo come voglio, certo, se continuo per altre 4 volte ad avere riacutizzazioni allora forse mi rassegnerò a prendere quei cazzo di psicofarmaci. Non so se c'entra molto con il topic, ma avevo bisogno di sfogarmi e l'ho fatto. Scusate l'interruzione, non leggo molto il forum per poca voglia di leggere, piuttosto leggo un libro, ma ogni tanto qualcosa leggo e qualche volta rispondo

Vai tranquillo, se devi scrivere una cosa scrivila senza problemi, che c'è sempre chi la legge.

L'unica cosa vai a piano a scalare gli psicofarmaci se è una cosa che vuoi fare, purtroppo è molto molto difficile farlo... Insomma non sottovalutare, tutto qui

CamillePreakers 09-07-2023 13:12

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
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Originariamente inviata da Maffo (Messaggio 2855553)
Vai tranquillo, se devi scrivere una cosa scrivila senza problemi, che c'è sempre chi la legge.

L'unica cosa vai a piano a scalare gli psicofarmaci se è una cosa che vuoi fare, purtroppo è molto molto difficile farlo... Insomma non sottovalutare, tutto qui

io ero riuscita a scalarli completamente anni fa andando gradualmente, la chiave è essere ancora più graduali di quanto consiglierebbe uno psichiatra.
vale la pena valutare se magari ci sta un'altra soluzione tipo un cambio di farmaco piuttosto che levare tutto completamente.

Barracrudo 09-07-2023 13:16

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Bravo Eracle fai bene quella roba da danni permanenti al cervello a lungo andare loro prescrivono come non ci fosse un domani e il loro lavoro ... X me fai bene

CamillePreakers 09-07-2023 13:21

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
:miodio::miodio:
Quote:

Originariamente inviata da Barracrudo (Messaggio 2855564)
Bravo Eracle fai bene quella roba da danni permanenti al cervello a lungo andare loro prescrivono come non ci fosse un domani e il loro lavoro ... X me fai bene


Eracle 09-07-2023 13:27

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
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Originariamente inviata da Gattaccia (Messaggio 2855566)
:miodio::miodio:

Vorrei vedere te a prendere antipsicotici e litio assieme quando sul primo risultato di google è scritto che è sconsigliatissimo perché causa danni al cervello

Angus 09-07-2023 13:35

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
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Originariamente inviata da Eracle (Messaggio 2855538)
...

Io ti consiglio di stare attento a tuoi atteggiamento autolesionistici, che si tratti di "brendo duddo guello che mi digie il doddore, è un zanto, uno sgienziato, un abostolo" o di "non prendo nulla per partito preso, sono un duro e me la cavo da solo". Magari adesso ti sembrano sensati, ma la vita è lunga e potresti cambiare idea.

Un aiuto farmacologico potrebbe servirti, anche molto, non disprezzarlo.

Angus 09-07-2023 13:42

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Occhio però a trovare una persona giusta che possa seguirti decentemente. Per la schizofrenia il tempo di trattamento tipicamente previsto dagli psichiatri è... tutta la vita, altro che sei mesi.

CamillePreakers 09-07-2023 13:45

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Eracle (Messaggio 2855569)
Vorrei vedere te a prendere antipsicotici e litio assieme quando sul primo risultato di google è scritto che è sconsigliatissimo perché causa danni al cervello

Google dice tutto ed il contrario di tutto, a cercare bene trovi pure siti che ti consigliano di trattare le voci con la dieta ketogenica e facendoci amicizia.
Io prendo il seroquel.
Il litio non causa danni al cervello, causa danni ai reni, comunque me lo avevano dato ma il mio corpo non lo tollerava e quindi lo hanno levato subito.

Angus 09-07-2023 13:48

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Per quanto riguarda i danni dei trattamenti, suppongo che dipenda da farmaco a farmaco. E' certo però che il litio che stai prendendo tu (statistiche alla mano) riduce l'aspettativa di vita di circa 20 anni.

CamillePreakers 09-07-2023 13:49

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855576)
Occhio però a trovare una persona giusta che possa seguirti decentemente. Per la sO chizofrenia il tempo di trattamento tipicamente previsto dagli psichiatri è... tutta la vita, altro che sei mesi.

Se il trattamento previsto è tutta la vita ci saranno dei buoni motivi.
Ma è meglio finire come lo schizofrenico del mio quartiere che da 10 anni gira da solo parlando ad alta voce con il fantasma di mussolini (che secondo lui è ancora vivo e sta in combutta con britney spears).
O come la ragazza schizofrenica che ho conosciuto in ospedale, che era catatonica, non si rendeva conto manco di dove stava, e le poche volte che faceva qualcosa provava a mordere, sputare o dare cazzotti random alle persone che la circondavano.

vikingo 09-07-2023 13:51

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Io prendo il litio da 2 mesi dopo 2 anni di depakin non sapevo provoca cose ai reni..valuterò.. prendo un solo farmaco da 2 anni..hanno tutti effetti collaterali..bisogna trovare quello migliore con meno effetti per ogni cosa

Angus 09-07-2023 13:52

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Gattaccia (Messaggio 2855582)
Se il trattamento previsto è tutta la vita ci saranno dei buoni motivi.
Ma è meglio finire come lo schizofrenico del mio quartiere che da 10 anni gira da solo parlando ad alta voce con il fantasma di mussolini (che secondo lui è ancora vivo e sta in combutta con britney spears).
O come la ragazza schizofrenica che ho conosciuto in ospedale, che era catatonica, non si rendeva conto manco di dove stava, e le poche volte che faceva qualcosa provava a mordere, sputare o dare cazzoti random alle persone che la circondavano.

Perché ovviamente sono le uniche due alternative, prendere il litio o diventare un matto da manicomio.

CamillePreakers 09-07-2023 13:54

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855586)
Perché ovviamente sono le uniche due alternative, prendere il litio o diventare un matto da manicomio.

In alcuni casi sono effettivamente le uniche due alternative, che ti piaccia o meno è cosi.
Le persone che ho descritto sono persone reali.

dystopia 09-07-2023 14:54

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Un tempo credevo di essere una malata di mente, perché mi ero focalizzata troppo sulle diagnosi ricevute, dimenticandomi che anche io ho alcune capacità e qualità su cui posso lavorare, quindi uno potrebbe convincersi di essere un "malato di mente" anche se a volte ha degli ampi margini. A volte può essere paradossalmente dovuto a certi approcci che fanno troppo leva sulle categorizzazioni e sulla teoria, arrivi ad identificarti completamente nella diagnosi dimenticandoti che in te c'è dell'altro. Mi ricordo che quando avevo iniziato da poco ad andare dallo psichiatra, di me stessa parlavo sempre dicendo innanzitutto che "soffrivo di ansia sociale", era diventato tipo il mio secondo nome, il mio biglietto da visita di "malata di professione", cosa che ti limita molto, se ti basi soltanto su quello. Arrivando a ritenersi dei malati di mente senza via di scampo si rischia di diventare persone rigide che applicano la stessa rigidità con gli altri. Se uno si valuta con molta intransigenza è facile che applichi la stessa intransigenza anche con gli altri.

Angus 09-07-2023 15:56

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da dystopia (Messaggio 2855610)
Un tempo credevo di essere una malata di mente, perché mi ero focalizzata troppo sulle diagnosi ricevute, dimenticandomi che anche io ho alcune capacità e qualità su cui posso lavorare, quindi uno potrebbe convincersi di essere un "malato di mente" anche se a volte ha degli ampi margini. A volte può essere paradossalmente dovuto a certi approcci che fanno troppo leva sulle categorizzazioni e sulla teoria, arrivi ad identificarti completamente nella diagnosi dimenticandoti che in te c'è dell'altro. Mi ricordo che quando avevo iniziato da poco ad andare dallo psichiatra, di me stessa parlavo sempre dicendo innanzitutto che "soffrivo di ansia sociale", era diventato tipo il mio secondo nome, il mio biglietto da visita di "malata di professione", cosa che ti limita molto, se ti basi soltanto su quello. Arrivando a ritenersi dei malati di mente senza via di scampo si rischia di diventare persone rigide che applicano la stessa rigidità con gli altri. Se uno si valuta con molta intransigenza è facile che applichi la stessa intransigenza anche con gli altri.

Questo mi sembra molto saggio.
Mi sembra che certe categorizzazioni riflettano un atteggiamento auto-punitivo. Hanno non a caso la stessa struttura delle svalutazioni morali o sociali che abbiamo ricevuto da bambini (sei cattivə, egoistə, sbagliatə, bruttə, timidə, ecc.).

Mi sembra però limitante anche parlare solo di "capacità e qualità", perché l'"eccedenza" rispetto al nostro carattere è prima di tutto qualcuno e non qualcosa - quel qualcuno che osserva schemi e capacità, e magari se ha voglia anche altro di più interessante.
E' questo di cui parlo quando dico che è importante individuarsi - bisogna valorizzare e identificarsi prima di tutto con quel qualcuno eccedente.

Resta comunque il paradosso di cui ho parlato. Com'è possibile che, una volta accettato di poter avere pensieri distorti, scorretti, dannosi e limitanti, non si sviluppi un generale senso critico?
Quali sono i fattori in ballo?

Abuela 09-07-2023 16:02

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855348)
Tutti qui, o quasi, si considerano o accettano di essere considerati malati di mente.

Tratto comune dello stereotipo, soprattutto secondo la lettura cognitivista, è un cattivo rapporto con la corretta valutazione delle cose, che porta a distorsioni del pensiero più o meno rilevanti.

Ciò nonostante, ho l'impressione che gli utenti tendano a restare aggrappati come cozze al proprio modo di vedere il mondo, rifiutando caparbiamente di mettere in discussione le proprie idee.

Concordate con questa mia osservazione? Se sì, come vi spiegate l'incongruenza?

Altrimenti che malati di mente sarebbero?

CamillePreakers 09-07-2023 16:11

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855617)
Questo mi sembra molto saggio.
Mi sembra che certe categorizzazioni riflettano un atteggiamento auto-punitivo. Hanno non a caso la stessa struttura delle svalutazioni morali o sociali che abbiamo ricevuto da bambini (sei cattivə, egoistə, sbagliatə, bruttə, timidə, ecc.).

Mi sembra però limitante anche parlare solo di "capacità e qualità", perché l'"eccedenza" rispetto al nostro carattere è prima di tutto qualcuno e non qualcosa - quel qualcuno che osserva schemi e capacità, e magari se ha voglia anche altro di più interessante.
E' questo di cui parlo quando dico che è importante individuarsi - bisogna valorizzare e identificarsi prima di tutto con quel qualcuno eccedente.

Resta comunque il paradosso di cui ho parlato. Com'è possibile che, una volta accettato di poter avere pensieri distorti, scorretti, dannosi e limitanti, non si sviluppi un generale senso critico?
Quali sono i fattori in ballo?

nessuno ha sempre ragione e non ci sta nessuno, sano o meno, che non abbia mai avuto pensieri scorretti, auto-limitanti o disfunzionali in qualche modo.
capire e accettare di poter sbagliare, sapersi mettere in discussione, senza per questo avere atteggiamenti eccessivamente critici verso se stessi, perdere autostima, o identificarsi come ''errori'' e non semplicemente persone che hanno commesso un errore...è una cosa buona, non una cosa sbagliata.
non ci stanno persone che non hanno mai avuto pensieri disfunzionali di un qualche tipo o che non c'hanno mai torto.
allo stesso tempo capire questa cosa non significa mettere automaticamente in dubbio ogni singola cosa che si pensa o si dice, metto in discussione qualcosa in cui credo se mi arrivano nuove informazioni da persone che reputo attendibili, o se spontaneamente interessandomi, facendo ricerche, riflettendo vedo nuove prospettive che prima non avevo visto.

Angus 09-07-2023 16:16

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Ok Gattaccia, ma io parlo in generale del forum, e le discussioni che avvengono qui sono quasi solo dialoghi tra sordi, in cui ognuno ribadisce come un disco rotto le proprie idee e la validità dei propri atteggiamenti.

E' tutto solo un grande sfogosuinternet™?

Angus 09-07-2023 16:23

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Poi comunque mi stai mettendo in bocca cose che non sono mie, non ho detto che bisogna diventare iper-critici su quello quello che si fa e si pensa.

Mi stupivo della facilità con cui si accettano certi pensieri (quelli che ci dice lo psyco) come disfunzionali, sospendendo il senso critico su tutto il resto.

Add-on: tra l'altro, se accettiamo che pensare male peggiora la nostra vita, sarebbe razionale interessarsi moltissimo di questa cosa. Come mai invece in pochi lo fanno? Da cosa nasce questa passività?

dystopia 09-07-2023 16:35

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855617)
Questo mi sembra molto saggio.
Mi sembra che certe categorizzazioni riflettano un atteggiamento auto-punitivo. Hanno non a caso la stessa struttura delle svalutazioni morali o sociali che abbiamo ricevuto da bambini (sei cattivə, egoistə, sbagliatə, bruttə, timidə, ecc.).

Mi sembra però limitante anche parlare solo di "capacità e qualità", perché l'"eccedenza" rispetto al nostro carattere è prima di tutto qualcuno e non qualcosa - quel qualcuno che osserva schemi e capacità, e magari se ha voglia anche altro di più interessante.
E' questo di cui parlo quando dico che è importante individuarsi - bisogna valorizzare e identificarsi prima di tutto con quel qualcuno eccedente.

Resta comunque il paradosso di cui ho parlato. Com'è possibile che, una volta accettato di poter avere pensieri distorti, scorretti, dannosi e limitanti, non si sviluppi un generale senso critico?
Quali sono i fattori in ballo?

Sì certo, quando ho scritto "capacità e qualità" intendevo dire che un'eventuale diagnosi non deve diventare il nostro biglietto da visita, perché innanzitutto ci siamo noi, prima ancora della diagnosi.

Ci sono persone che hanno pensieri distorti ma non ne sono consapevoli e applicano la loro visione rigidamente a chiunque e a qualunque cosa. Restando sempre chiusi in noi stessi abbiamo come unico interlocutore i nostri stessi pensieri, che quindi si rafforzano.

Se invece attraverso varie esperienze, oppure osservando gli altri, mi accorgo che il mio modo di pensare è semplicemente uno tra tanti e arrivo a considerare l'esistenza di altre opinioni (quindi simbolicamente esco dal mio punto di vista), allora l'intransigenza si riduce, posso rimanere delle mie idee ma sarò meno intransigente, oppure su alcune cose potrei anche cambiare idea perché entrando in contatto con l'esterno ho ricevuto informazioni che di mio non avevo. Lo sviluppo del senso critico lo spiegherei così.

dystopia 09-07-2023 16:38

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855626)
...
Add-on: tra l'altro, se accettiamo che pensare male peggiora la nostra vita, sarebbe razionale interessarsi moltissimo di questa cosa. Come mai invece in pochi lo fanno? Da cosa nasce questa passività?

Perché già il semplice "pensare" è piuttosto difficile, figuriamoci il "pensare a ciò che si pensa", cioè un doppio pensare ahhah. Eppure male non fa, anzi aiuta molto

CamillePreakers 09-07-2023 16:39

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855626)
Poi comunque mi stai mettendo in bocca cose che non sono mie, non ho detto che bisogna diventare iper-critici su quello quello che si fa e si pensa.

Mi stupivo della facilità con cui si accettano certi pensieri (quelli che ci dice lo psyco) come disfunzionali, sospendendo il senso critico su tutto il resto.

Add-on: tra l'altro, se accettiamo che pensare male peggiora la nostra vita, sarebbe razionale interessarsi moltissimo di questa cosa. Come mai invece in pochi lo fanno? Da cosa nasce questa passività?

io accetto che un pensiero è disfunzionale se oggettivamente limita la mia vita in qualche modo o comunque se mi fa star male.
ad esempio recentemente ho sviluppato un problema con pensieri intrusivi rispetto alla morte e le malattie...la morte e la malattia esistono, non è che mi migliora la vita pensarci cosi spesso...anche perchè non ci posso fare molto e prima o poi comunque dovrà ''succedere''.

non vedo la sospensione del senso critico, se domani lo psico mi dice che un pensiero che a me non sembra disfunzionale lo è, pretendo mi dia una spiegazione che mi convinca, non è che gli dico ''ah si ok, tu hai il verbo''.

se ho travisato in qualche modo il tuo pensiero mi dispiace.

cuginosmorfio 09-07-2023 17:36

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
per quello che ho letto sul forum, l'impressione è che molti siano critici o quantomeno scettici su ciò che i propri psicologi dicono loro. Alcuni poi -se non ricordo male- hanno proprio detto di frequentare tali ambienti giusto per poter parlare con qualcuno (meglio se donna).
Inoltre anche sui farmaci somministrati mi pare che ci sia un certo scetticismo di fondo su dosi & quantità prescritte.

Angus 09-07-2023 19:33

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da cuginosmorfio (Messaggio 2855657)
per quello che ho letto sul forum, l'impressione è che molti siano critici o quantomeno scettici su ciò che i propri psicologi dicono loro. Alcuni poi -se non ricordo male- hanno proprio detto di frequentare tali ambienti giusto per poter parlare con qualcuno (meglio se donna).
Inoltre anche sui farmaci somministrati mi pare che ci sia un certo scetticismo di fondo su dosi & quantità prescritte.

Eppure per la maggioranza la psicoterapia in generale sembra una vera e propria istituzione.

claire 09-07-2023 19:42

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855711)
Eppure per la maggioranza la psicoterapia in generale sembra una vera e propria istituzione.

La tua impressione mi sa che non è molto oggettiva, infatti sei contrario a psicologi e psichiatri e molto prevenuto.
Qui dentro molti sono scettici, non ci sono mai andati, ci sono andati e hanno smesso perché "non serve a niente" ...tutto sto amore per psicologia e psichiatria non so dove lo vedi. Sono qui dentro e socialmente ancora considerate cose inutili o cose per "i pazzi", e i farmaci veleni.
Tra l'altro, in particolare riguardo la psichiatria, a parte il pregiudizio per cui le patologie mentali non sarebbero da diagnosticare e curare come tutte le altre malattie, perciò magari si arriva dallo psichiatra proprio quando si è alla frutta e ti devono raccogliere col cucchiaino, o anche mai, c'è il problema dei pazienti la cui scarsa coscienza di avere una malattia é proprio parte del disturbo (ad esempio psicotici) pertanto la resistenza alle cure é comune. E queste cose non sono una mia percezione sull'argomento, è così.

CamillePreakers 09-07-2023 19:50

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
La resistenza agli antipsicotici, al di là della patologia, secondo me è dovuta anche dal fatto che ti fanno sentire completamente ''piatto'', anestetizzato alle emozioni, rallentato. per fortuna ne stanno elaborando altri, come l'abilify, che dovrebbero dare questo problema in misura minore, ma gli altri è vero che non è una bella esperienza prenderli.
bisogna capire se sono il male minore o meno.

Eracle 09-07-2023 19:51

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855572)
Io ti consiglio di stare attento a tuoi atteggiamento autolesionistici, che si tratti di "brendo duddo guello che mi digie il doddore, è un zanto, uno sgienziato, un abostolo" o di "non prendo nulla per partito preso, sono un duro e me la cavo da solo". Magari adesso ti sembrano sensati, ma la vita è lunga e potresti cambiare idea.

Un aiuto farmacologico potrebbe servirti, anche molto, non disprezzarlo.

Se avrò altre ricadute allora mi rassegnerò a prendere i farmaci, ma è troppo presto per arrendersi, anche perché ad ogni ricaduta sono sempre riuscito a gestirla meglio, magari la prossima volta avrò solo un periodo di difficoltà senza bisogno di chiedere aiuto medico, non ho mai fatto del male a nessuno neanche sotto psicosi acuta, quindi non vedo perché non dovrei provare

Eracle 09-07-2023 19:55

Quote:

Originariamente inviata da Gattaccia (Messaggio 2855579)
Google dice tutto ed il contrario di tutto, a cercare bene trovi pure siti che ti consigliano di trattare le voci con la dieta ketogenica e facendoci amicizia.
Io prendo il seroquel.
Il litio non causa danni al cervello, causa danni ai reni, comunque me lo avevano dato ma il mio corpo non lo tollerava e quindi lo hanno levato subito.

https://m.my-personaltrainer.it/salute-benessere/litio.html

CamillePreakers 09-07-2023 20:00

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da juan (Messaggio 2855724)
Io con l’antipsicotico che prendo (olanzapina) mi trovo bene però ho letto ad esempio che fa venire il diabete. Però se la tolgo sto malissimo.


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Gli effetti collaterali sono pure dose-dipendenti. A 200 mg di seroquel non riuscivo minimamente a dimagrire, ora che ne prendo 125 mg si, sono dimagrita. Ci sta pure scritto che può danneggiare il cuore, ma in 6 anni che lo prendo tutte le analisi etc l'elettrocardiogramma sono perfetti.

Delta80 09-07-2023 21:24

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Topic troppo difficile per me

Varano 09-07-2023 21:38

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Delta80 (Messaggio 2855766)
Topic troppo difficile per me

hanno detto che qui siamo tutti matti, mi sembra un po' esagerato

Maffo 09-07-2023 21:46

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Effettivamente però io un po' matto lo sono, Veneziani gran signori, padovani tutti dottori, veronesi tutti matti e vicentini magna gatti.

Tutto torna :bene:

Non mi si offendano i vicentini che so tuti bravi fioi ció :cuore:

SoloUnaDonna 09-07-2023 21:56

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855348)
Tutti qui, o quasi, si considerano o accettano di essere considerati malati di mente.

Tratto comune dello stereotipo, soprattutto secondo la lettura cognitivista, è un cattivo rapporto con la corretta valutazione delle cose, che porta a distorsioni del pensiero più o meno rilevanti.

Ciò nonostante, ho l'impressione che gli utenti tendano a restare aggrappati come cozze al proprio modo di vedere il mondo, rifiutando caparbiamente di mettere in discussione le proprie idee.

Concordate con questa mia osservazione? Se sì, come vi spiegate l'incongruenza?

Concordo con la tua osservazione, ma non ci trovo nulla di incoerente ._.

anahí 09-07-2023 21:59

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Maffo (Messaggio 2855781)
Effettivamente però io un po' matto lo sono, Veneziani gran signori, padovani tutti dottori, veronesi tutti matti e vicentini magna gatti.

Tutto torna :bene:

Non mi si offendano i vicentini che so tuti bravi fioi ció :cuore:

Narcisisti gran signori
Ossessivi gran dottori
Psicotici tutti matti
Antisociali magna gatti

Angus 09-07-2023 22:01

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da SoloUnaDonna (Messaggio 2855789)
Concordo con la tua osservazione, ma non ci trovo nulla di incoerente ._.

Oddio, è una cosa tipo "accetto che il mio modo di pensare possa essere per me dannoso e mortificante, ma la cosa non mi fa né caldo né freddo". Non è incoerente? Però è singolare come atteggiamento, o no?

Delta80 09-07-2023 22:05

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2855772)
hanno detto che qui siamo tutti matti, mi sembra un po' esagerato

Su fs nulla è esagerato pare, comunque grazie per il riassunto

XL 09-07-2023 23:57

Re: Il paradosso dei malati di mente
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2855795)
Oddio, è una cosa tipo "accetto che il mio modo di pensare possa essere per me dannoso e mortificante, ma la cosa non mi fa né caldo né freddo". Non è incoerente? Però è singolare come atteggiamento, o no?

Probabilmente una persona non è persuasa davvero, oppure può capitare che il modo di pensare non lo controlli e sia troppo difficile cambiare certe cose e ci crede poco.

Per me non è singolare.

E' come un tizio che sa che se mangia tanto si rovinerà la salute, parla con altri che gli ripetono quello che pare già sappia, e la discussione non ha alcun effetto, continua a mangiare come prima. Lui dice "si avete ragione" e continua a mangiare.

Anche il modo di pensare rappresenta un comportamento analogo a mangiare, capire che è scorretto a qualche livello pare che in generale non risulta sufficiente per smettere di agirlo.

Riconoscere che uno schema di pensiero è errato e correggere effettivamente lo schema di pensiero cambiandolo con un altro sono due capacità differenti. Una persona può riconoscere di esser tale, essere sbagliata, e rimanere così, non è paradossale, secondo te una persona che ha un ritardo mentale non potrebbe mai afferrarlo? Nel momento in cui l'afferra cosa dovrebbe succedere, il caldo e il freddo di cui parli che dovrebbero produrre in questa persona? Assodato che pensa male, che dovrebbe fare?
Puoi capire di funzionare male e non riuscire a correggere l'errore e magari accettarti così perché magari pensi che le risorse per cambiare non ce le hai o non esistono.

Ma comunque oltre a questo può capitare anche che una persona non è davvero persuasa, magari dice sì sì, ma a monte non ci crede.


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