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Re: Non avere voglia di fare niente
Per me aspettarsi che una squadra di calcio, che sta sotto 10 gol negli ultimi 30 secondi di una partita, si sforzi e sia motivata a giocare come nei primi 30, quando tutto era aperto e ancora non si era valutato sul campo cosa si riusciva e poteva mettere insieme, lo trovo pressappoco assurdo.
Alla fine una persona ha dei desideri, cose che vorrebbe, ma se queste cose adesso in base a tutta la base di conoscenza sono lontane o sembrano irraggiungibili, la voglia di fare scema, uno dovrebbe essere convinto che può riuscire a vincere la partita se si sforza un po' e ci sono molte possibilità di riuscire, ma adesso questa convinzione manca. Per trovare queste energie mentali uno dovrebbe essere convinto davvero che con i suoi sforzi può fare 11 gol in trenta secondi, ma questa convinzione come se la dovrebbe costruire una persona se non c'è? :nonso: Con i farmaci? A me sembra una boiata anche questa, mica possono costruire questa cosa qua i farmaci. Se una persona non ci crede davvero non funziona, e secondo me nemmeno è una colpa non credere che tramite uno sforzo, arrivati ad un certo punto, le cose poi si aggiusteranno e si potrà vincere la partita. Magari poi cercano di invogliarti dicendoti "eh magari non vinci, ma si riesce a fare un gol", ma la partita è comunque persa, ne servono 11 di gol non uno soltanto. A qualcuno potrebbe non fregare nulla di fare un gol adesso, non ce l'ha questo desiderio, quel che desiderava era vincere. Con questo do una risposta anche alla domanda di Angus relativa all'immobilità, in certi frangenti ci si trova in una situazione dove gli obiettivi che motiverebbero a sforzarsi e fare qualcosa sembrano seriamente compromessi da ogni tipo di azione che si potrebbe intraprendere, resta solo la possibilità di avvicinarsi un po' a questi, ma avvicinarsi un po' non basta, bisogna essere convinti che questo avvicinamento poi riesce a farcelo raggiungere l'obiettivo significativo, perché sforzarsi solo senza avere alcuna soddisfazione alla lunga ti sfascia ancora di più. Un'auto senza questa benzina qua finisce col fermarsi. Aspettarsi che poi riparta grazie ad una sorta di autoinduzione dopo secoli che è stata ferma è un'altra cosa abbastanza folle. Ad esempio non è che se scambio due parole con una che manco mi piace provo un qualche piacere vicino ad un orgasmo, che mi sono avvicinato ad una donna non mi fa provare ancora alcun piacere, almeno io sono fatto così e se penso che devo sforzarmi molto solo per arrivare a scambiare due parole con una, la voglia di farlo scema e non è che me la può far venire il motivatore di turno. Mi fa pure incazzare il motivatore, non solo non ho queste energie poi devo sentirmi anche in colpa perché non provo soddisfazione o piacere là dove un tizio sostiene che dovrei provare queste cose. Se esistessero farmaci che riuscissero a farmi provare un orgasmo nel fare cose simili magari la cosa potrebbe funzionare e sarei davvero motivato a fare certi sforzi, ma a me pare che non ci sono farmaci simili, promettono cose del genere ma non le mantengono. Certe convinzioni magari potrebbero motivare di più, ma non è che si possono costruire dal nulla o dicendo ad uno di credere di riuscire a vincere in certe condizioni, così poi avrà più energie mentali. Se motivi per credere che riuscirà maggiormente una persona non ne ha, continuerà a non crederci tanto e le energie per muoversi disponibili queste saranno. Se l'ostacolo è più grande delle energie mobilitate e che è possibile mobilitare in base a tutto il quadro di credenze, si resta fermi. Certe credenze motiverebbero, ad esempio una ricompensa infinita ultraterrena, oppure credere davvero che si hanno buone possibilità che si riuscirà a vincere in 30 secondi nonostante i 10 gol di svantaggio, però qua non è che tutti possono costruirsele a piacimento queste credenze, non penso sia vera questa cosa, se uno non ci crede davvero ci sia questa ricompensa ultraterrena o scommetterebbe pochissimo di riuscire in 30 secondi a recuperare, la voglia, ossia la forza mentale, di combattere una battaglia fino in fondo e con tutte le forze fisiche disponibili non si riuscirà a trovarla e mobilitarla. Se si crede che comunque si perderà e non si otterrà nulla di rilevante secondo il proprio quadro di riferimento una persona si figurerà mentalmente queste possibilità: o combatto o non combatto perderò lo stesso, anche se faccio qualche progresso non otterrò comunque la ricompensa sperata. La mente valuterà così questa cosa: perché sopportare questa inutile sofferenza legata a questo sforzo aggiuntivo? :nonso: In linea di principio delle energie in più si possono mobilitare, ma se la credenza di riuscire ad ottenere soddisfazione resta uguale non si spostano queste energie. Il malcontento comunque per la disfatta resta, e così si diventa tristi e depressi. Se sai che devi resistere e sopportare un dolore per breve tempo e questo sforzo ti permetterà di ottenere un certo grado di piacere in seguito con un buon margine di certezza, sarai più motivato a resistere, se invece immagini e credi che questo dolore sarà prolungato per molto tempo e la ricompensa incerta e non si sa se arriverà o meno, la forza per resistere anche per poco a questo disagio non riuscirai a mobilitarla. Watzlavick ha fatto un esempio in un suo libro, un topo (spero di ricordare bene e non che si trattava di un altro animale :mrgreen:) che sta per morire annegato se altre volte è stato salvato in condizioni simili resiste di più di un topo che non ha avuto queste esperienze. Quindi è vero che le credenze e la speranza permettono di mobilitare certe energie, ma bisogna crederci davvero ed avere dei motivi per crederci che ti convincono. Cercare di spiegare e descrivere cosa avviene comunque non dà energie a chi non le ha. Credere che una descrizione poi debba dare queste energie è un'altra idea distorta abbastanza diffusa. |
Re: Non avere voglia di fare niente
Come reagisco? È semplice: non facendo niente senza farmi troppe pippe mentali
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Re: Non avere voglia di fare niente
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Re: Non avere voglia di fare niente
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Non avere completamente voglia di fare nulla è segno di depressione, se non hai qualcuno accanto con cui parlare o un professionista che ti segue o per qualche motivo ti cambia la chimica del cervello non puoi farci nulla se non la voglia attiva di voler cambiare le cose
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Si, può essere che se non dovessi ospitare nessuno a casa, potresti perdere la motivazione per tenerla in ordine.
Per quanto mi riguarda, il fatto che sia disordinato dipende anche dal fatto che devo fare mansioni simili per lavoro e lì non c'è nulla che tenga. Una volta a casa si vuole avere anche la possibilità di fregarsene un po' di mettere in ordine...come dire...lo faccio per lavoro...a casa voglio anche poter dire..vabbeh posso anche non farlo. |
Re: Non avere voglia di fare niente
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L'essere umano è di fatto pigro e ad ogni minima occasione se la scansa ma perchè il cervello reagisce cosi per natura cerca sempre la via più facile per fare qualcosa oppure, se non strettamente necessaria, non la fa proprio. La motivazione e determinazione molte volte non bastano e devi essere tu a dire devo fare questo perchè è meglio per me, indipendentemente dal fatto che ne hai voglia! Solo cosi si può crescere interiormente e avere una visione della vita differente dalla maggior parte delle persone. |
Re: Non avere voglia di fare niente
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Se uno dice "DEVO smettere di fumare perché è meglio per me" e poi non smette probabilmente la sua mente nell'insieme non è che valuta meglio quella situazione, è ambivalente, almeno adesso, lui può dirselo e ripeterselo ma se tutto questo sistema non è davvero persuaso non smetterà di fumare. Appiccicare un "devo" vicino a qualcosa generalmente non mobilita affatto la volontà di svolgere quella azione effettivamente. Per le cose che già vogliamo fare abbastanza non è difficile metterci un "DEVO" e farle, sono le altre problematiche. Ad esempio uno può dirsi "Sono le 6:00, che palle Non Vorrei alzarmi, ma Devo alzarmi perché ho un appuntamento" magari qua uno riesce, ma se traduciamo bene tutto ci sono più voglie contrapposte... C'è la voglia di non alzarsi ma viene contrastata dalla voglia di andare all'appuntamento che in questo caso è più forte e prevale, e così ci si alza, la prima viene repressa dalla seconda. Altre volte invece la voglia di dormire e riposare potrebbe essere così forte ed impellente che potresti svenire mentre stai sveglio e stai facendo altro. Ti sei ripetuto cento volte "DEVO continuare a guidare per arrivare in tempo", "DEVO continuare a guidare per arrivare in tempo" e "DEVO continuare a guidare per arrivare in tempo", ma se sei alla guida per ore e ore, la tua doverizzazione retta dalla voglia di arrivare in tempo a quell'importante appuntamento magari viene comunque spazzata via dalla tua voglia di dormire che prevarrà e così magari va a finire che ti addormenti e vai a sbattere contro un albero, o giù di lì. Altre volte una delle spinte non prevale nettamente sull'altra, e si possono creare vari blocchi e non è mai sicuro che si riuscirà a tirarsene fuori. Quando la contrapposizione è davvero forte, una persona le fa delle cose, però ho l'impressione che ci siano comunque degli strascichi. Se si minaccia di far del male ad una donna se non si concede, questa magari deciderà di concedersi sessualmente,DEVE farlo per il suo bene, per evitare che certe minacce si concretizzino, però poi non credo che si sentirà bene per questo in seguito. Bisogna comunque farle abbastanza volentieri certe cose per non andare incontro a traumi o micro traumi secondo me. Se in una situazione ci si sente incastrati e le spinte sono molto importanti da soddisfare, reprimerne una per favorirne un'altra, anche se in quel momento ce la fai, finirà con il creare problemi poi. |
Io non so come faccia la gente dopo aver lavorato, ad andare in palestra e fare altre mille attività.
Io torno, mi lavo, metto a posto e faccio in tempo appena a mangiare che è già tardi... Non ho più la voglia di fare una beata minchia. Sono io che faccio tutto molto lentamente, o sono gli altri che si drogano pesante ?! 🤔 |
Re: Non avere voglia di fare niente
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Re: Non avere voglia di fare niente
A parte il lavoro, che ora come ora non mi pesa ci vado anche volentieri perchè mi trovo bene, ho provato e provo ancora a volte a sforzarmi e fare ugualmente delle cose tipo uscire lo stesso stare insieme ad altre persone ecc. ma penso che si veda che sembro più scazzato quando lo faccio controvoglia, devo essere motivato sennò non do il meglio di me stesso
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Re: Non avere voglia di fare niente
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Quando non si ha voglia di fare una cosa, non la si fa e basta, senza porsi troppi interrogativi. Quanto ai pensieri, non pensare è impossibile. Bisogna vedere il cervello come fosse un' autostrada: le macchine che passano sono i pensieri. Bloccare le macchine significa fare un incidente. Morale della favola: osservare senza fermare il pensiero. Non è facile, lo so, ma bisogna provare. Io sono tredici anni che sono sotto psicofarmaci. Ne so qualcosa |
Re: Non avere voglia di fare niente
Anch'io ho il problema che spesso non ho voglia di fare nulla.
In genere se ho gente intorno riesco a smuovermi, però una soluzione definitiva non l'ho trovata |
Re: Non avere voglia di fare niente
Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare (cit.) |
Re: Non avere voglia di fare niente
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Una delle mie letture preferite delle scuole superiori. |
Re: Non avere voglia di fare niente
io se mi lasciassi andare dormirei quasi tutto il giorno, non sono uno iperattivo. è con una fatica incredibile che arrivo a dormire 6 ore al giorno, ma fisicamente non sono mai stato molto vitale. cammino molto, mi muovo, navigo su internet, ma difficilmente mi si accende la fiamma dentro.
e questo fin da bambino, sono sempre stato poco vitale e apparentemente mezzo addormentato. potrei dormire a qualsiasi orario del giorno, c'era un periodo in cui dormivo quasi giorno e notte senza sonniferi. |
Re: Non avere voglia di fare niente
Innanzitutto ringrazio tutti quelli che sono intervenuti.
Poi volevo rispondere a XL, la cui risposta mi ha colpito. Quote:
La vita non è una partita, dove si vince o si perde. E' semmai un continuo di tante partite, e la differenza tra perderne 100 e perderne 90 c'è eccome. Prova a chiederlo a chi è kv, e chi invece come me ha avuto poche esperienze. Però la metafora può reggere nel momento in cui si parla di tante partite. I farmaci, specificatamente gli ssri, funzionano così. Hanno dimostrato che le aragoste maschio, che solitamente dopo aver perso un conflitto con un altro maschio per il territorio si abbattono e tendono ad arrendersi prima nei successivi conflitti, se ricevono una dose di prozac hanno più voglia di rimettersi in gioco e combattere nuovamente. Non ci devi credere, funzionano proprio così, non sempre perché la biochimica della depressione è una cosa complessa e tante volte bisogna azzeccare la molecola giusta per ottenere dei risultati. Ma quando funzionano funzionano proprio così, e se non hai mai provato ti consiglio di provare. Quote:
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Certo che se uno parte con l'idea che deve recuperare i punti persi nel passato, allora è ovvio che la sua vita sarà una condanna alla frustrazione. Vuoi davvero che sia così? |
Re: Non avere voglia di fare niente
questo anedotto delle aragoste maschio fallite che prendono prozac è bellissimo, io sapevo che i moscerini della frutta quando non riescono a cuccare si buttano sulla frutta in macerazione che contiene alcol.
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Re: Non avere voglia di fare niente
Pigrizia e svogliatezza sono state una costante della mia vita. Credo di essermi davvero impegnato poche volte nella mia vita. In terza superiore ebbi una forte motivazione, mai ripetuta nè prima nè dopo, al lavoro ce l'ho messa tutta per un po' di anni, da un paio circa ho mollato totalmente gli ormeggi.
Fondamentalmente non ho energie, e negli ultimi anni non trovo più nulla di soddisfacente in quello che faccio, mi sembra totalmente inutile, anche risultati conseguiti come il contratto indeterminato dopo 10 anni di precariato mi sono scivolati addosso come acqua. Ho misto di anedonia, apatia, probabilmente depressione, che fondamentalmente mi brucia ancora più energie di prima. Una volta ero solo pigro, ma mi svegliavo comunque allegro e spensierato, ora ogni giorno, con alti e bassi, mi genera quasi solo frustrazione. |
Re: Non avere voglia di fare niente
Hitomi una volta disse conta cosa riesce a fare uno coi propri mezzi non siamo tutti uguali,la grinta non deve mancare mai,ci sono segni zodiacali che hanno più cazzima di natura,e altri più tiepidi per così dire..ma la determinazione può essere allenata frequentando persone che ne hanno di più.. io la penso come lei,quando uno fa tutto ciò che può fare per quello che gli ha dato madre natura può essere contento,anzi deve..non caricarsi di aspettative che mettono ansia e fanno stare male..i due italiani nel tennis sono già implosi a forza di dire che erano campioni,pubblicità fama,messia di qua di là,senza aver vinto nulla,sugli antidepressivi,sono contrario se non a dosaggi minimi,se uscite con una donna e dovreste avere subito un orgasmo,e dovreste fare un bis prima di 40 minuti non vi si alzerà,non è coniugazione col rapporto di coppia un uso continuo di questi farmaci,i farmaci hanno tutti effetti collaterali aggiustano una cosa ne rompono un'altra.fatevi una tisana di malva per rilassarvi meglio e
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Re: Non avere voglia di fare niente
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Però ti capisco, perché anch'io faccio così |
Re: Non avere voglia di fare niente
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Il punto è trovare qualche attività da fare esclusivamente per soddisfazione personale solo perché piace farla a noi senza doverla fare per cercare di piacere o accontentare gli altri. |
Re: Non avere voglia di fare niente
Ma x forza non si ha voglia se non si ha una ragazza che ci piace e a cui piacciamo, senza amore, farlo x la tua amata, x la tua famiglia, x i tuoi pargoli cose così, se aspetto sempre di trovare la motivazione in me stesso sto fresco proprio io che sono antinatalista e vorrei sparire da questa vita, che motivazione può avere una persona, continuare a fare soldi, continuare a sollevare ghisa, continuare a migliorare esteticamente x cosa qua basterebbe che utenti ricevessero un po' di amore reale e che si innamorerebbero e vedi che le prescrizioni dei farmaci iniziano a diminuire ....
Ho visto uno studio ... Sempre più donne sono single x scelta, c'è un dato allarmante il consumo di antidepressivi e cresciuto di pari passo alla loro solitudine come si può dire di stare bene così? Sono la categoria che più consuma antidepressivi al mondo fatevi due domande senza amore la vita non ha senso di essere vissuta Ok rincorrete la carriera prendetevi 5 lauree e 3 esaurimenti ma sforzatevi anche a costruire legami interpersonali senza quelli la vita non ha senso e solo una lunga pena di isolamento come in carcere |
Re: Non avere voglia di fare niente
Sammy basso sul finale di muschio selvaggio, lui ha sofferto tanto e continua a soffrire eppure trova tantissima motivazione va avanti ma alla domanda se si è mai innamorato, lui si si e innamorato ma nessuna si è mai innamorato di lui, questa cosa ha detto lo fa stare molto male, il non avere provato cos e l amore ... Più doloroso della malattia e delle discriminazioni.. però ancora ci spera e questo secondo me che lo fa andare avanti
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Re: Non avere voglia di fare niente
Anche Raoul in ken il guerriero dice spesso di non credere all'amore e di non averlo mai provato
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Re: Non avere voglia di fare niente
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E' qua che non riesco a convincermene, se io do un significato di successo a qualcosa il farmaco mi fa provare qualcosa, ma se non glielo do questo significato perché per me non è granché, come fa a farmi provare qualcosa? Accadono una serie di cose nella mia esistenza, ora il fatto che siano positive o negative e quanto lo siano lo determina davvero il farmaco? A me nell'insieme mi sembra che non mi piaccia proprio vivere, ora che farmaco dovrei prendere affinché mi piaccia la mia esistenza? Può risolvere questa cosa qua un farmaco? Devo solo immaginare che prendo questa medicina e qualsiasi cosa mi capiti io la percepirò come un successo? Quote:
Se un altro dice "la vita è bella se vissuta così" io devo essere d'accordo con lui? E se a me fa cagare? :nonso: Questa possibilità per te non esiste? Io ho usato la metafora della partita per intendere che sono io che dò valore a quella cosa, chi diavolo dovrebbe dare valore alla mia esistenza se non io? Quote:
Secondo te se a me piace il caffé e a un altro fa cagare dipende da qualche farmaco assunto? Non riesco a capire come fa a dipendere solo da un farmaco questa cosa. Il farmaco non mi costringe in nessun modo a giudicare "bere il caffé" come una cosa positiva, solo se io giudico positiva la cosa al più può farmi provare forse più piacere? In base a che cosa una stessa esperienza per un tizio rappresenta una cosa positiva e per un altro no? Un farmaco? Non riesco a convincermi che questa idea sia corretta. Andare a lavorare e guadagnare qualcosa è una cosa positiva o no? Prendo un farmaco e se prima reputavo questa cosa un'inculatura dopo averlo assunto la giudico positivamente? Se evito certe cose perché le catalogo come negative, sgradevoli, il farmaco poi riesce ad invertire questa polarità? Quando beviamo il caffé, Io e un altro in bocca proviamo lo stesso gusto magari, ma a me quel gusto non piace provarlo e all'altro sì, ma è un farmaco che produce questa cosa qua? Ci sarebbe una medicina che se assunta farebbe praticamente vendere un alimento a tutti perché riuscirebbe a farglielo preferire a tutti? Se io aragosta giudico già come negativo mettermi in conflitto con altre aragoste per ottenere un territorio, anche il farmaco questa cosa qua non vedo come può risolverla perché è già tutta la situazione che viene giudicata diversamente. C'è una medicina che riesce poi a farmi catalogare come buona una situazione che io reputo cattiva? A me ad esempio non piacciono certi alimenti, certi gusti li detesto, se prendo un farmaco riesce a farmeli piacere? Perché anche riguardo ad altre cose capita lo stesso, così come magari non mi piacciono certi alimenti, non mi piacciono certe situazioni, non mi piace perdere, non mi piace confrontarmi in certi modi, non mi piace vivere in certi modi, il farmaco come fa a risolvere questa cosa? Il valore e quanto valore dare alle esperienze non credo sia una cosa chimica, o soltanto chimica, forse talvolta è così, ma mi sa che ha a che fare con tutta una rete mentale che s'è andata a creare e non è detto che si possa poi distruggere o cambiare a piacimento. Si potrebbe creare consenso facilmente se fosse così, basterebbe far provare la stessa soddisfazione in chi vota per un partito rispetto ad un alto. Uno poi dice "eh ma i partiti di sinistra fanno cagare e sono sempre in minoranza ti condanni al fallimento perché non otterranno mai tanto potere, è meglio che provi piacere per un mondo fatto diversamente, ma è più probabile che si realizzi, vota anche tu a destra" ma se a me non piacesse comunque? Cosa me ne frega che è più probabile che si realizzi, dovrei cambiare idea e valutazione in base a questo? Su di me non fanno effetto i farmaci e non fanno effetto manco certi discorsi, devo dire "sì fanno effetto e che mi fa piacere un'esistenza che reputo zoppa a causa proprio degli incastri che devo subire?". Uno sostiene "eh vedi quell'altro non sputa il caffé, è soddisfatto, dovresti farlo anche tu visto che solo caffé da bere c'è" e non potrebbe comunque farmi cagare? No, è impossibile. Io devo provare piacere, devo giudicare positivo quel che non reputo positivo. Poi se non trovo un farmaco che me lo fa piacere il caffé la colpa diventa mia perché sono io a dargli un significato positivo al non bere il caffé, ma se sono io in quanto persona si vede che questa attribuzione positiva non dipende dal farmaco, ma da altro. La partita di calco è metaforica nel senso che ognuno dà un significato e valore diversi all'esistenza, e se io glielo dò proprio come ad una partita di calcio, la vita per me questo è e qua posso ricavare cose positive e negative, che poi si possano ricavare più cose positive in base ad un'altra visione che prende in considerazione il pareggio o altro come molto rilevanti, secondo me non costringe né convince che si debba abbracciare questa visione. Su di me questa cosa non fa presa. Alla fine vedi come si conclude, sei tu che vuoi stare male? E a me dà fastidio anche questa cosa, io cosa voglio? Io vorrei vivere certe situazioni, queste situazioni non ci sono, ora se non mi converto io all'altra visione la colpa del mio star male si fa ricadere su di me, ma io non voglio stare meglio cambiando visione perché per me questo non è meglio voglio vivere nell'altra situazione, ed è una cosa ben diversa e secondo me farmaci che cambiano questa cosa qua non ce ne sono, non vedo come possano mai funzionare, che fanno convertono uno che è comunista con due pugni chiusi alzati a diventare fascista casomai il mondo sociale non desse alcuno spazio all'altra idea e il tizio in questione vivesse una vita di frustrazioni e magari si suicida proprio perché non vuole vivere in un mondo dominato da certi modi di fare? Se a me un po' di piacere in più non fa dare un significato positivo a doverci provare con certe donne in certe condizioni e la cosa dovesse continuare ancora ad infastidirmi che devo fare? Per ottenere certe cose io devo spendere tot, e se a me non sta bene questo sistema economico ed è questo il problema? Lo risolve il farmaco? Un'aragosta che detesta combattere come la aggiusta un farmaco? Se i territori si possono ottenere solo combattendo in certi modi come si risolve la cosa? Se io ottengo il territorio a fronte di una serie di battaglie e poi valuto che ho lavorato troppo in relazione a quel che ho guadagnato, secondo te questa valutazione qua la può davvero cambiare un farmaco? Non sono convinto che sia una cosa chimica. E se ad un'aragosta non piacesse vivere così per ottenere un territorio? E' impossibile che esista questo tipo di aragosta orientata negativamente verso questa situazione? |
Re: Non avere voglia di fare niente
A me francamente non me ne può fregare di meno di avere l'energia per il minimo sindacale se esso risulta comunque sgradevole. Mangiare, bere, andare al lavoro, dormire lo faccio tranquillamente senza ma non per questo ne colgo la gradevolezza il senso di appagamento. Non prendo più antidepressivi da anni e sto come prima, minimo sindacale era e minimo sindacale e rimasto. L'unica cosa che hanno bloccato sono quei down brutali dove resti per giorni a fissare il muro in stato di apparente morte. Ma come si fa a dire che ti permettono di vivere meglio? Di avere una vita piena e appagante? Ci sono stati che non sono modificabili e che disturbano e fanno vivere male, il ruolo del farmaco sarebbe quello di distogliere il pensiero da questi aspetti ma non li risolvono. Ma il pensiero dove dovrebbe andare? In uno stato allucinato dove il bello e il brutto sono un'unica massa informe senza sostanza semplicemente neutra? A me questa sembra il messaggio che si vuole far passare e lo trovo molto più malsano dell'essere depressi e vedere tutto nero.
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Re: Non avere voglia di fare niente
Per chi ha l'anedonia ha senso perché non c'è alcuna soddisfazione nel fare qualsiasi cosa. Quando manca il premio non c'è incentivo.
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Re: Non avere voglia di fare niente
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Per curiosità che farmaco è? Io con sertralina e bupropione mi sono trovato bene per un periodo ma ora hanno perso molta efficacia. |
Re: Non avere voglia di fare niente
Sertralina, bupropione e cariprazina.
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Re: Non avere voglia di fare niente
Senza amore voglio vedere che voglia di fare hai.. mi ricordo lessi quel libro, diceva sai come riconoscere se un uomo e single o si sta vedendo con una donna da come e ordinata casa sua
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Pure io. Se mi fermo però divento povero come la merda.
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Re: Non avere voglia di fare niente
io devo avere gli obiettivi per fare le cose, per es. non mi piace né camminare né andare in bici, però se mi paghi faccio consegne a domicilio. e con i soldi piano piano ci faccio qualcosa. o magari se mi iscrivo in palestra lo faccio perché ho bisogno di conoscere gente e allargare la cerchia delle conoscenze.
non faccio niente senza motivo, quello sì. se mi vedi in giro a zonzo, a fissare paesaggi, non sono io ma uno che mi assomiglia. |
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