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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Se non sbaglio eri stato tu ad inaugurare il tread con noi che ci filmavamo? |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Ricordo che tu eri in una sorta di piazza. Esposizione particolarmente audace :mrgreen: Ricordo anche il tuo impegno in cucina, molto di "forno", con pane e simili. E una volta non avevi mica postato un video in cui stiravi? |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
La morte non mi fa paura. Anzi qualche volta l'ho pensata come una liberazione, l'ho anche cercata, il pensiero che parte è: "così ho finito di rompermi i coglioni, qua vieni apprezzato solo se servi a qualcosa o a qualcuno, io non voglio vivere in un mondo così". La paura, o lo schifo (è una cosa che varia continuamente), ce l'ho verso il mondo che mi circonda. Per come sono i rapporti umani.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Come hanno già detto alcuni prima di me, è il dolore e la sofferenza che portano alla morte che mi spaventano, più che la morte stessa.
Poi l'idea della dipartita dei miei genitori e delle persone a cui tengo: vedo mia madre invecchiare molto più velocemenete di mio padre e la cosa mi turba... so che mi vorrebbe vedere "sistemato" ma difficilmente riuscirò ad esaudire questo suo desiderio ( poi figuriamoci dei nipotini ). Anche i funerali mi inquietano, soprattutto l'esposizione pubblica delle salme e tutto il cerimoniale post morte. Ricordo ancora la salma di mia zia: ad una certa son dovuto uscire a prendere una boccata d'aria fuori dalla camera mortuaria. E ci aggiungo l'idea di svegliarmi dentro una bara, situazione che mi terrorizza. Sicuramente mi farò cremare, non si sa mai.... |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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La verità sta nel fatto che noi possiamo solo dire "io credo che..." ma non sapremo nulla finché non capiterà a noi (oh fate le corna non la sto buttando a nessuno!)
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Se mi dessero un'altra vita diversa e che mi piace davvero, sarei felice continuasse, ma se devo riviverne una simile o peggiore non è che questa prospettiva riesce a tranquillizzarmi, meglio esser morti stecchiti che pieni di acciacchi. Mi sembra che rispetto all'esser vivi o morti sia più rilevante come si vive, se si vive davvero male è preferibile l'incoscienza totale a questo, se si vive bene, l'incoscienza totale diventa un male. E' relativa questa cosa. Anche resuscitare i morti o l'idea che questi possano resuscitare, non è detto che rappresenti una cosa positiva per tutti, dipende :D |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
La mia paura più grande è quella di finire con il condurre una vita poco significativa in base alla mia scala di valori. In un certo senso ho il terrore di arrendermi costantemente e magari accontentarmi di qualcosa che in realtà non mi rappresenta.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Io non conosco la paura di arrendersi e di adagiarsi perché sono già realtà. Anzi, io ho la paura opposta, quella di dover affrontare qualcosa di nuovo.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Tu credi di avere le capacità per rimanere fedele a questo proposito ? Comunque personalmente, leggendo quello che scrivi ed in generale il modo in cui ragioni. Riesci ad essere analitica, ma non abbandoni completamente il lato emozionale. Non è scontato. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Non sapevo del caso dottor Scapagnini, me lo andrò a vedere. Comunque cosi come, nonostante gli esperimenti con dmt, ci siano alcune cose che comunque non si possono spiegare e che "vanno oltre" come dici tu, anche noi che che ci scheriamo favore delle esperienze di premorte, dobbiamo ammettere che le analogie sono un po' troppe. Credere nella vita oltre la morte da sicurezza, ma non bisogna cadere nel tranello di credere a quello che fa comodo, ma nemmeno arrendersi ai negazionisti (ce ne sono molti) e continuare ad informarsi. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
Minchia NoSurrender! Bentornato!
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Ma questi fenomeni di percezione extracorporea avvengono solo quando una persona sembra non dare segni di vita o alcuni hanno questo tipo di esperienze anche in altri casi? Che so mentre dormono.
Tra i fenomeni paranormali quello che ritengo più plausibile è la telepatia, poi viene la telecinesi, e solo dopo questa roba qua. In che modo potrebbe mai funzionare una cosa simile? Se si avessero più prove controllate il fenomeno sarebbe interessante da studiare. Ad esempio a che velocità può viaggiare questa sorta di drone? Lo si potrebbe fare andare sulla Luna in un attimo... O no? Ma poi i luoghi dove si trovano le altre anime, che sarebbero? Una sorta di altre dimensioni parallele? Perché una cosa è andare fuori dal corpo, altra è finire in luoghi praticamente irraggiungibili con un qualche movimento spaziale. Se queste cose fossero vere, immaginate che potrebbe combinare l esercito di un paese che padroneggiasse questa roba e tenesse segreta questa sorta di tecnologia? Si potrebbero spiare facilmente le mosse del nemico. Poi magari si può agire anche sugli oggetti con l'anima dissociata, e si potrebbero fare cose assurde. Ora mi son ricordato di aver visto una serie inglese basata sul fenomeno, la cosa divertente è che io l'ho guardata senza sapere di cosa trattasse, e solo verso le ultime puntate ha preso questa piega paranormale. Ma mi sa che son tutte fantasie, ci credo poco, però... Chissà. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Con la dmt (ne ho fatto un uso direi abbondante) non si hanno nde ma ad alti dosaggi può capitare di fare dei viaggi direi "multidimensionali" in cui si incontrano entità che spesso tentano di insegnarci qualcosa, io personalmente finivo in una dimensione molto oscura popolata da creature non proprio piacevoli quindi dopo un po' mi sono regolato per farne un uso più ricreativo e meno "cerimoniale" come dovrebbe essere. Un mio amico invece dice di incontrare proprio gli spiriti dei defunti, di sentire l'energia dei cari che non ci sono più e mi è rimasto impresso quando mi ha raccontato di aver incontrato lo spirito del padre di un suo amico e alla domanda "come mai sei qua?" lo spirito gli ha risposto "cosa ci fai TU da noi". |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Secondo me l'opposizione principale e' autenticita'/confort. |
Comunque Nosurrander sul sito di Victor zammit ci sono altre prove per la continuità della vita.
Il piano dopo quello fisico è l'astrale, ed è immenso, alcuni dicono anche in base alle convinzioni della persona, li il pensiero crea, qua lo fanno le mani. Comunque sulle nde è già stato detto che di percezioni veridiche sono state verificate, incontri con defunti che non si sapeva essere morti ecc ecc. (Se poi il cervello crea la coscienza come fa in quel caso a vedere altrove, non solo nella area della sala operatoria, ma fuori. Senza contare Umberto di grazia, dotato psichicamente con tanto di esperimenti fatti in università Usa, sul suo sito coscienza. Org dove si dimostra che la coscienza non è un prodotto del cervello) La storia del cervello, anossia ecc e delle sostanze chimiche già ampiamente smentita da più dottori, in tempi recenti e non. Tutto sta nel non rifiutare tutte queste cose, anche se sembra impossibile farle nostre da un punto di vista materialista e nichilista,ci siamo nati e cresciuti quindi... Le Obe si possono fare senza pericolo di vita, ma non è facile, ci deve essere una preparazione, e sopratutto se si crede che non esiste, non si riuscirà mai a uscire. Stessa cosa per la reincarnazione, che nemmeno a me piace l'idea di tornare qua, lo abborro. |
Non bisogna dimenticare che non siamo il nostro corpo fisico, altrimenti per forza sembra irreale.
Però entità elevate tipo angeli ecc potrebbero tranquillamente esistere, magari senza ali che svolazzano, essendo incorporei.. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Questa specificazione sul tempio è molto strana in quanto la venuta del messia ha come compito anche la ricostruzione del tempio, anche se c'è da dire che Gesù non ha rispettato neanche una attesa messianica(la sua resurrezione anzi va contro le profezie messianiche). Il culto cristiano non prevede reincarnazione e neanche quello Ebraico tradizionale e razionale, che sarebbe quello seguito da Gesù, le speculazioni sulla trasmigrazione delle anime iniziarono a diffondersi a causa di scritti sefarditi detti kabbalistici nel 1400 dc circa, anche se alcuni parlano di Shimon bar Yohai come primo cabalista. In questo momento storico gli ebrei detti ortodossi seguono in gran parte scuole di pensiero mistiche, i chabad lubavitch sono presenti in quasti tutto il mondo, quindi queste teorie stanno diventando predominanti, anche grazie alle politiche sulla famiglia degli haredim. Questa parte detta mistica, che al tempo di Gesù non esisteva(anche se parlando con un haredi vi convincerà che esiste da sempre) è la parte più complessa della religione ebraica e sono tanti gli studiosi anche eminenti che non la affrontano e sconsigliano a chiunque di approcciarsi. La religione cattolica ha subito molte trasformazioni ma è praticamente impossibile che Gesù fosse un mistico, a me pare che confondi lo Sheol con la Geenna, che è un luogo fisico tuttora esistente e che al tempo era una discarica, che verrà usata come luogo simbolico di punizione dai cristiani, mentre per i testi ebraici è un luogo scelto appositamente per il giudizio dei malvagi, che avverrà dopo la vittoria del messia. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Se una persona fa finta ottiene che si rapporta con altre persone che fanno finta. Alle volte tirare giù la maschera è troppo difficile perchè senza la maschera magari tante persone si allontanano, e quindi si preferisce tenerla indosso. Questa è la mia massima di stasera.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Anch'io sono molto interessato al punto di vista di Conga.
Il Taoismo non lo considererei interessato alla ricerca dell'autentico, come in generale le filosofie orientali, che più che altro favoriscono il distacco. Il problema per me si è espresso in Occidente (Grecia antica inclusa) perché qui solo si sono poste le condizioni per la sua emersione. Solo in Occidente è stato problematizzato il rapporto tra individuo e civiltà. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Poi se c'è qualcuno che dopo un'ora di cuore fermo e niente CPR resuscita e racconta cosa gli è successo, e questi racconti hanno abbastanza punti in comune certamente il tutto va indagato con metodo scientifico e valutato oggettivamente. Guarda un po' non è successo mai. "L'oggettivazione fuori dal corpo" o come si chiama è spiegabile, perché tutti hanno visto film (o anche dal vero, io per un certo periodo ho potuto assistere ad alcuni interventi) di interventi e di sanitari che circondano un malato nel letto. Ovvio che si tenda a riprodurre la stessa immagine mentale in uno stato di confusione dovuta a carenza di ossigeno. O devo credere che nessuno è capace di immaginare sé stesso su un letto attorniato da medici? Lo stesso per i defunti che non si sapeva fossero morti ma sono visti nel tunnel di luce. Chi può provare che chi dichiarava di non sapere che il parente era morto dicesse la verità? Non c'è controllo su queste affermazioni, spesso suggestione in buona fede, spesso no. Sono situazioni che si sono sempre verificate in altri casi in cui un'asserzione dipendeva da dichiarazioni, come ad esempio la parapsicologia e sono sempre state smontate. Beninteso qualsiasi persona sensata è disponibilissima ad accettare qualsiasi evidenza. Ma in questo caso servirebbe che: 1) Cuore fermo da almeno 15 min senza manovre di rianimazione. Dalla vera cessazione di battito e circolazione il cervello vive ancora per 6-7 min. E' un valore medio quindi per essere sicuri bisogna considerare almeno 1-1.5 variazioni standard dalla gaussiana, e a occhio il tempo per escludere un cervello particolarmente voglioso di non crepare può anche triplicare. Per i soggetti che superano il punto 1) e dichiarano di essersi visti fuori dal corpo, piccolo test: 2) fuori dal campo visivo di quando erano vivi, un operatore compie un'azione semplice ma inequivocabile, tipo fare un fiocco a un uovo di pasqua. Se il paziente redivido racconta di aver visto fare un fiocco all'uovo di pasqua e dato che mentre era sdraiato non poteva vederlo, possiamo credergli. 3) opzionale, il parente morto a insaputa. Occorre la prova inconfutabile che il parente morto fosse in salute di ferro, perché tanto per cominciare se ho un parente che so essere anziano e malmesso, in una situazione di stress mi pare ovvio che immaginerò che mi abbia preceduto per aiutarmi e mille altri motivi. E dopo questo requisito occorre la prova, non il racconto, che il resuscitato non abbia potuto sapere se fosse morto o vivo. Questa prova si può purtroppo avere in pochissimi modi. Non possiamo prendere un gruppo di soggetti e ammazzargli un parente a caso, il comitato etico dell'istituto di ricerca protesterebbe :D Il tutto va ripetuto per alcuni soggetti. Uno non basta. Ad affermazioni eccezionali devono corrispondere prove eccezionali. Un fenomeno come questo ha bisogno di almeno mezza dozzina di soggetti controllati come sopra, per poter essere considerato solido. Credo che dato quello che serve per provare questi fenomeni, sarà davvero molto ma molto difficile dimostrarli. Le "prove" che hai elencato non possono essere prove. Sono idee, dichiarazioni, opinioni. Infine, non è che voglia fare il bastian contrario. Ma non ci si può attaccare a qualsiasi idea consolatoria perché ci piace ed esorcizza una paura che abbiamo tutti. Fino a prova contraria con la morte finisce tutto. Le religioni, le vie spirituali, le esperienze di pre morte non sono provate al momento. Se lo saranno sarò il primo ad accettare l'evidenza, ma non è ragionevole vivere con un'aspettativa che è quasi certamente irreale a meno di prove scientifiche. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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L'opposizione tra autenticita' e confort invece la trovo tutto sommato superficiale, infatti credo che l'"adagiarsi" di cui parlavo prima porti a una staticita' che in realta' e' molto scomoda, perche' piena di insoddisfazione, e poi rassegnazione. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
Anche se ora che ci penso a voler proprio essere radicali, tutto quello che una persona fa e' per definizione espressione autentica di cio' che e'. Anche la persona molto repressa con il suo essere repressa sta esprimendo qualcosa in modo molto autentico e onesto, l'atteggiamento per esempio potrebbe essere espressione del terrore di essere rifiutata.
Anche se mi sembra che questa visione radicale si presti un po' ad essere usato come sofisma per fare perdere di vista qualcosa di importante. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Concordo sulla questione del Taoismo ed in generale tutte le filosofie orientali pre comunismo hanno alla base un concetto molto distante da quello che si intende per autentico. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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