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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Da sempre la nostra mente ricerca la regolarità e l'ordine nelle cose.
Ma non bisogna forzare ciò che si è, la propria natura. Non penso di essere portata per la normalità. Ci ho provato, ma non sono io quella persona. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Non sono mai stata particolarmente attratta dalla classica idea di vita in normalità. Francamente non so rispondere a questa domanda. Mi sono talmente focalizzata sul riprendermi e sopravvivere a questo periodo, che mi sono distratta completamente e non ho pensato a questo aspetto. Ho vissuto brevi periodi di normalità, ma costantemente ( a volte anche consapevolmente) ricercavo il caos. Se si tratta di aspetti legati a lavoro e progetti, magari riesco a congetturare un minimo .Ma per quanto riguarda il resto , sono ancora un po' confusa.
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
La mia normalità consisterebbe nell'avere un po di serenità, avere accanto una persona che ti sta vicino e che ti accetta per quello sei, e anche solo un amico che condivida un po di vita com me. Credo di non chiedere la luna..
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Avrei bisogno di una vita priva il più possibile di preoccupazioni. Qualsiasi altro tipo di esistenza non è per me.
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Se non c'è soluzione, perchè ti preoccupi? |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Se c'è soluzione può essere difficile applicarla, può non portare al risultato sperato, può non essere raggiungibile per me. Se non c'è, pensare "non potevo farci niente" non renderà meno pesante il problema. Oppure può darsi che non ci sia certezza della soluzione: ci provi anche se può essere inutile o addirittura dannoso o lasci perdere anche se magari potevi avere una possibilità? La vita purtroppo è piena di preoccupazioni.
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Vorrei avere le energie per affrontare la vita quotidiana
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
La normalità che più mi manca è la presenza di una compagna di squadra, qualcuno con cui costruire un concetto di famiglia, mandare avanti la baracca, una persona che possa sorreggermi nei miei vacillamenti e farsi sorreggere da me, nei suoi. Qualcuno con cui in due essere più forte delle singole parti sommate.
Il resto va relativamente bene dai, può tutto andare meglio, certamente. Ma ad una certa età, essere soli comincia a risultare faticoso, anche sul piano pratico. Anzi, direi che è perfino pericoloso. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Puoi decidere di non preoccuparti per te stesso/a. Ok. Va tutto bene fin quando non ti capita di avere delle responsabilità nei confronti di terzi. Un figlio, un genitore anziano, un fratello malato. Come fai a non preoccuparti? |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Se tu potessi "permetterti questo lusso" sai che succederebbe? Ti preoccuperesti in modo ossessivo per cose meno importanti. Perchè in questo caso il problema non è esterno, ma è un problema relativo all'atteggiamento mentale |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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La preoccupazione ti porta ad essere prudente e la prudenza in certi casi ti permette di organizzarti meglio. Es. in casa c'è una persona non autosufficiente. Di notte ti alzi più volte per vedere come sta e ti assicuri che non possa cadere dal letto. La preoccupazione ti regala due occhiaie grandi come delle valigie ma almeno il tuo parente non finirà al pronto soccorso con il femore rotto. oppure. Figlio malato, i genitori si preoccupano per il suo futuro. Cosa farà quando non ci saremo più? E via a pensare a delle possibili soluzioni. Non so, sinceramente vedo anche un'utilità nella preoccupazioni. Certo servono dei limiti ma.. :nonso: |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Pre-occuparsi vuol dire essenzialmente occuparsi di una tal faccenda "prima". Prima che accada, prima che sia troppo tardi, e a volte prima che sia necessario.
Ma solo a volte. Credo che sia una caratteristica specifica dell'animale uomo quella di potersi preoccupare, quindi non la derubricherei troppo in fretta a una manifestazione d'ansia del tutto evitabile. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Noi però siamo tutti vivi e vegeti, in qualche maniera siamo adeguati, o siamo più adeguati di chi è già morto. Diverse persone che conoscevo sono morte e alla mia età non ci sono arrivate proprio. Quote:
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1) una vita piena di problemi dove non si preoccupa molto per questi problemi. 2) una vita praticamente priva di problemi importanti dove non si preoccupa molto e bada solo a cavolate. Il tuo consiglio potrebbe andar bene per chi si riferisce ad 1) ma fallisce toltalmente se ci si riferisce a 2). La persona di tipo 2) non vuole semplicemente non preoccuparsi, vuole che il problema che produce preoccupazione non ci sia, se non c'è problema non c'è bisogno nemmeno di cercare una soluzione o dover sopportare il fatto che non ci sia una soluzione, visto che non essendoci il problema le cose son già risolte da sé. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Chi invece saprebbe non ha bisogno di consigliare, dà direttamente l'esempio. Comprendo la buona intenzione che c'è molto spesso, che è quella di dare una mano ed empatizzare. Ma se ricevo io il consiglio inevitabilmente mi sento una persona incompresa a cui è stata data una pacca sulla spalla perfettamente inutile. Certo, io non sono come quel tizio del filmato. Ma ho la testa di zio Fester sul corpo di gollum e ogni mattina, anche stamattina due ore fa, vivo una scena immutabile. La ragazza al bar con me è gentile. Ma quando arrivano gli operai grossi, alfa con due braccia tante e il vocione lei diventa raggiante, il sorriso le va da un lobo dell'orecchio all'altro; è chiaro che pensieri ha su di loro. La dico spesso questa cosa perché appunto, ogni mattina la scena si ripete. Anche con gli altri non belli lei fa così. Gentilissima, una quasi-amica, grande simpatia reciproca, so che non approfitterebbe mai di me (non in senso relazionale: non solo non le piaccio ma ha famiglia) e viceversa. Però quando arriva il maschione alfa con la maglietta strappata e i muscoli lei diventa il sole. Con me è gentile. Con gli operai rozzi e maschili diventa il sole. Ecco, certo; posso farmene una ragione e me la devo fare perché non posso cambiare il mio aspetto; ma 'sti grandissimi cazzi (scusate il francese) se il tizio del filmato ha moglie, figli, e mi voglio rovinare, un harem. Oltretutto il suo alfismo si vede anche dal filmato, forse non alfismo ma certamente grande assertività. Ma lui è lui, e io sono io. Non posso, nessuno può riprogrammare le connessioni dei neuroni per diventare un'altra persona. Questo hardware immodificabile (se no saremmo tutti felici) comprende tra le sue caratteristiche la incapacità di modificare l'atteggiamento verso la vita in misura sufficiente a rendemela una cosa accettabile e non un quasi-peso al limite dell'intollerabile. Ogni volta che vedo la differenza di atteggiamento di una donna tra quelli come me e quelli come loro, se avessi il pulsante che sogno sempre, l'annientamento istantaneo senza dolore, giuro che lo premerei. Ormai l'abtudine è tale che dopo un'ora non ci penso più e mi dico come ho fatto a pensare che premerei il pulsante. Ma in quel momento lo farei. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Sono scelte ed è questione di indole, è chiaro che anche loro hanno fanno la valutazione costi / benefici, solo che è diverso il peso che ciascuno dà alle varie opzioni. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Lavoro poco stressante che mi occupi poche ore al giorno, casa in un luogo fresco tra le montagne (non in un posto totalmente sperduto però ma vicino qualche paese), qualche amico da vedere ogni tanto, una compagna con uno stile di vita simile al mio, rilassato.
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
E chiaro che devi trovare la persona giusta,però se la si trova i vantaggi di una coppia non sono quelli di vivere 30 40 anni solo..ma non solo sul piano economico affettivo di tante cose,ma anche come assistenza..ho letto su Facebook un paio di uomini lasciati dalle fidanzate quando hanno avuto problemi di salute e non ho capito se erano un po' depressi,mi son detto e i sentimenti dove erano..a volte si e troppo prudenti per non scottarsi,non e così e che si e sofferto già parecchio,ci si protegge..
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Io vorrei la stessa vita di ora con un giro di amici più ampio e magari con anche un giro di amiche. La situazione ideale è quella di molti durante il periodo delle superiori, soprattutto nei cartoni o nei telefilm.
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Il proprio equilibrio dentro se stessi esatto..
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Esattamente in quale periodo storico si poteva vivere facendo affidamento sul prossimo?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Ovvero dato per scontato che nessuna salvo mie "inferiori" (sono un caso umano borderline, brutto e indesiderabile) mi si prenderebbe, e farebbe benissimo a cercare di meglio, preferisco un rapporto chiaro fin dall'inizio in cui lo scambio è altrettanto trasparente, senza schermi fatti di convincimento di importare qualcosa a qualcuno. Ti do del denaro e tu se fisicamente non ce la faccio, mi aiuti a fare la spesa, ti occupi degli spostamenti ed eventuale assistenza che non richieda competenza infermieristica e tanto altro. Quindi per me il problema della compagnia si pone in termini di denaro, che appunto non ho. Ed è questa la mia unica preoccupazione sul fronte "solitudine". Vedo l'amore come la stessa cosa solo che entrano in campo l'attrazione fisica, l'incapacità di ammettere che è un contratto e quindi dover evitare di guardare in faccia le cose e via così; quindi è come una specie di spessa tenda, ciascuno intravede qualcosa della situazione. Ma siccome non si sopporterebbe, nessuno sopporterebbe, la vista (parlo sempre per metafore), se si è abbastanza attraenti fisicamente e si hanno il resto delle qualità per formare una coppia, allora si ha anche la possibilità di chiamare amore quello che è un contratto. Ripeto, è solo il risultato del mio vissuto; non guardo certo dall'alto in basso chi sa (e per me "crede") che l'amore esiste. E' anzi possibilissimo che esista davvero ma se esiste, per me è una sfera emozionale a cui non può accedere chi non ha determinati requisiti. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Una società di solitari esatto
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Insomma, se guardiamo la sopravvivenza del gruppo in tutti i suoi elementi, sorge il sospetto che le cose non fossero troppo diverse da oggi. Anzi lo sostengo sempre che dal punto di vista della selezione sessuale non è cambiato niente da chi sa quante centinaia di migliaia di anni. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Quello che desidererei sarebbe un lavoro serio retribuito il giusto e una ragazza con cui stare bene, condividere bei momenti ma anche quelli brutti (perché purtroppo non su possono evitare) e permettermi di fare più viaggi.
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
La normalità comunemente intesa oggi mi fa orrore, forse perché ne conosco le insidie e le brutture. In passato ho faticato per vederne solo stralci, ora quello che vedo mi fa voltare dall'altra parte, tanta fatica per passare da un malessere all'altro, a che scopo? Non c'è nessun sistema di ricompensa nella mia mente che mi spinga ad investire verso qualcosa o qualcuno, alla fine del viaggio vedo comunque distese desolate e vuote.
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Non ho nessun merito a uscire vivo da una roulette russa. È troppo facile agire se non pensi. Anche perché poi che piacere c'è nel fare bella figura per una forma di non pensiero? |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Quello che rende difficile capire l'evoluzione è che gli attribuiamo una sorta di finalismo e nell'ambito di questo argomento anche una dimensione morale. Ma in realtà la selezione opera sulla base di mutazioni casuali. Per esempio una scimmionessa grazie a una mutazione potrebbe aver preferito il maschio più peloso del gruppo mentre le altre del gruppo no, si sono accontentate del "primo che si buttava". Che è successo? Che i figli di queste ultime coppie non erano tanto robusti, morivano prima del figlio generato dalla coppia con la scimmiessa mutata quindi facevano meno figli; mentre la prima coppia con la scimmionessa selettiva ha potuto trasmettere la stessa predisposizione genetica alla scelta, alle generazioni successive. Ora raccontata così ha sicuramente punti deboli e non sono un biologo né so molto di scienze naturali. Ma grossomodo è così che funziona. Per quanto ne sappiamo questi meccanismi sono antichissimi, erano antichissimi quando abbiamo inziato a essere quello che siamo. Poi si sono evoluti i sentimenti, siamo certamente diventati qualcosa di diverso rispetto al resto del regno animale. Ma le nostre radici non si sono cancellate per questo. La mia visione soggettiva si innesta qui: ovvero, abbiamo realmente qualcosa di assimilabile all'anima o qualsiasi cosa sia che non è il risultato dell'evoluzione? Oppure anche i sentimenti che a noi appaiono qualcosa di diverso e non-animale, sono il risultato della pressione selettiva? Per esempio il senso di cooperazione ed empatia è probabile che sia una adattamento evolutivo che col premio dell'intima soddisfazione di aver avuto cura degli altri funziona 'sotto il cofano' appunto come elemento di conservazione della specie. Non abbiamo la risposta, ma secondo me è più spostata verso una spiegazione fisica e razionale di quello che a noi sembra una frattura profonda tra noi e tutti gli animali. Ovvero inclino a pensare che le sensazioni umane, etica, morale, e tanto altro siano un effetto dei meccanismi selettivi. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
se proprio non dovessi mai riuscire ad avere una relazione almeno vorrei vivere con serenità la vita da single, pechè la solitudine e la carenza di affetto si fanno sentire sempre di più, giorno dopo giorno...
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Il super uomo del 2022 vede l'accoppiamento e il figliare in due tronconi diversi. Da una parte la resa della proprio individualità alla tirannia del tempo, dall'altro la conquista di uno status duramente raggiunto dopo un cammino di lavoro, scalate sociali e sopraffazione di altri a proprio beneficio.
In entrambi i casi è tutto sbagliato e contro natura, artificiosamente creato dal capitalismo. Me ne tiro fuori e preferisco morire senza averci mai provato, spero che in remoto futuro qualcosa faccia crollare definitivamente questo sistema raccapricciate e si torni ad un evolversi più naturale. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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E' possibile questa cosa? :interrogativo: La "morte" dell'ambiente è una sorta di catastrofe, potrebbe innescarsi velocemente, così la specie che si era adattata a replicarsi in un certo ambiente finirebbe col morire insieme alla catastrofe che ha causato la sua stessa replicazione (molto efficiente nell'ambiente). La replicazione risulta incapace e cieca nel prevedere queste cose e potrebbe modificare bruscamente l'ambiente circostante rendendo le sue caratteristiche improvvisamente disadattive. Mi viene in mente un esempio con delle biglie su una lastra, una la regge, due le regge, tre le regge, ma arrivati ad un certo punto.la lastra si spacca le biglie cadono e si rompono tutte, è stata la replicazione adattiva stessa delle biglie che ha modificato bruscamente le condizioni ambientali decretandone la fine. |
Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
Quanto siete belli quando discutete così convintamente di come sia fatto il mondo 🥰
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Re: Quale sarebbe la normalità che vorreste?
normalità = noia , chi vuole una certa normalità è già morto dentro fuori e nelle periferie
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