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Equilibrium 06-11-2020 11:14

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2531943)
E l'autosabotaggio e il disprezzo di se da dove vengono? Nasciamo con il pulsante dell'autodistruzione?

Gli stimoli che si ricevono dall'esterno nel periodo della crescita e della formazione della personalità non c'entrano niente?

Crescere con un genitore che non fa altro che mortificarti, coetanei che ti bullizzano e ti isolano ecc... ecc... sono solo cazzate certo.

Non sono cazzate certo, il modello che si interirizza é quello che poi viene usato su di sé.
E causa ed effetto.
Per fortuna non siamo dei burattini ma siamo dotati di una coscienza e potenzialmente di consapevolezza.
E se riusciamo a divenire consapevoli che siamo stati vittime delle inconsapevolezze altrui, che a loro volta sono anch'esse delle vittime inconsapevoli, magari riusciremmo anche a capire che la colpa non é di nessuno così da smetterla di fare i carnefici con sé stessi e con gli altri.
E questa la strada verso la redenzione. :figo:

XL 06-11-2020 11:25

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Equilibrium
E se riusciamo a divenire consapevoli che siamo stati vittime delle inconsapevolezze altrui, che a loro volta sono anch'esse delle vittime inconsapevoli, magari riusciremmo anche a capire che la colpa non é di nessuno così da smetterla di fare i carnefici con sé stessi e con gli altri.
E questa la strada verso la redenzione.

Questa è un'altra cosa che non capisco e penso che non capirò mai il senso di discorsi simili perché questo senso mi sembra infondato.
Se io sono carnefice con l'altro perché non perdono a questo di essere inconsapevole, è proprio quando non perdono questa cosa a me stesso che sarò carnefice verso di me, non vale il contrario.
Perché dovrei concedere all'altro di poter essere inconsapevole e poi diventare carnefice con me stesso rimproverandomi di non essere abbastanza comprensivo e consapevole? :nonso:
Tu stai dando la colpa a me della mia sofferenza e poi dici a me di essere carnefice con me stesso in tal senso?
Non mi sembra un discorso che fila tanto.

Ma comunque il discorso della colpa effettivamente è inutile, tanto che mi si dica che sono carnefice di me stesso e poi io comunque non riesco a fare certe cose o adattarmi al mondo circostante, il problema si ripete uguale e resta in piedi.

Non solo uno non riesce a fare certe cose, poi deve sorbirsi anche il discorso dell'altro, perché è comunque il solito discorso dell'altro questo, relativo al fatto che uno si autosabota.
Solito discorso trito e ritrito che per me si può anche buttare via nel cestino.

L'altro non si chiede minimamente del perché io faccio certe cose o meno.
Ad esempio se non mi faccio una doccia un giorno non è che mi sto autosabotando per non piacere agli altri e puzzare, magari è perché non riesco, non ho energie, non ricavo abbastanza dal mio impegno nel tenermi pulito e così cedo perché la mia motivazione non è abbastanza forte, ma chiamare una cosa del genere autosabotaggio significa non capire una mazza per me di tutto quel che c'è dietro, e torno al discorso di partenza, le cose sono molto ma molto più intricate, complesse ed incistate in tutta l'esistenza, biologia e fisicità di una persona di quanto si voglia credere.

Ad esempio quando la psicoterapeuta mi dice che "non mi voglio bene" andrebbe chiarita bene questa cosa, non volersi bene significa poi in pratica non curarsi abbastanza, ma curarsi consiste comunque nello svolgere certe azioni che hanno un costo mentale per essere messe in pratica, se questo costo io in certi momenti non ce la faccio a sostenerlo succederà sempre che mi si ripeterà che "non mi voglio bene", ma alla fine bisogna riuscire a sostenere questo costo che ora non riesco a sostenere, queste frasi non servono ad una mazza, non spiegano nulla per me. Trascuro certe cose perché non sono molto motivato, ora questa motivazione che non c'è non salta fuori da frasi come "tu non ti vuoi bene, devi iniziare a volertene", cosa c'entra questa cosa qua?

Non si analizzano davvero a fondo le motivazioni così, si piazza questa motivazione fantoccio che va bene sempre ed in ogni caso alla bisogna e si lasciano le cose così come sono.

Black_Hole_Sun 06-11-2020 11:32

Re: si guarisce dal DEP?
 
L'unica strada per la rendenzione è quella che porta al cappotto di legno 3 metri sottoterra.

I genitori sono i primi carnefici già per il fatto di averci imposto di venire al mondo.

Gendo 06-11-2020 14:24

Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2531915)
Non è che devi ostentare, devi dare valore tu a quello che hai raggiunto,nei confronti di te stesso, se una cosa mi è costata tanto impegno e fatica e ce l'ho fatta, perchè non devo riconoscermelo e andarne fiera?
Gli altri non ti riconosceranno mai ,che so, che sei riuscito a guidare; ma se tu gli spieghi da dove parti e cos'hai fatto e dove sei arrivato, non possono che dirti ok, sei stato bravo.

no, gli altri non lo faranno.
perché non capiscono. almeno quelli che non hanno lo stesso problema, non riescono in nessun modo a capire. al massimo ti credono sulla fiducia.

claire 06-11-2020 16:17

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Gendo (Messaggio 2532015)
no, gli altri non lo faranno.
perché non capiscono. almeno quelli che non hanno lo stesso problema, non riescono in nessun modo a capire. al massimo ti credono sulla fiducia.

Alcuni possono capire se gli spieghi il tuo punto di partenza, il percorso e il punto d'arrivo.
Non tutti, certo.
Ma l'importante è riconoscerselo.
Aspettarsi il riconoscimento altrui quando per primi ci si ritiene delle merdacce , è un controsenso.
Se sono una merdaccia pure gli altri devono ritenermi tale.

Angus 06-11-2020 16:22

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2531953)
Trascuro certe cose perché non sono molto motivato, ora questa motivazione che non c'è non salta fuori da frasi come "tu non ti vuoi bene, devi iniziare a volertene", cosa c'entra questa cosa qua?

Non si analizzano davvero a fondo le motivazioni così, si piazza questa motivazione fantoccio che va bene sempre ed in ogni caso alla bisogna e si lasciano le cose così come sono.

Ma infatti volersi bene ha un costo, e il punto è se si vuole (e si è capaci) di pagarlo. Ne hai parlato alla psicoterapeuta? Se sì, lei che ti ha risposto?

claire 06-11-2020 16:26

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2531916)
Ma non è che una cosa del genere aggiunge valore sociale, è una cosa ritenuta normale insieme ad altre, magari il fatto che comunichi che per te è stato difficile già ti fa classificare come persona più problematica, non è una cosa che ti valorizza, è una cosa che ti affossa.
Io anche sapendo di fare il massimo, se non riesco ad ottenere poi certe cose, bene non starei comunque, non afferro discorsi del genere, anzi io mi sento ancora peggio così, faccio il massimo e poi ottengo poco in relazione alle mie aspettative.
Magari poi il problema non consiste nell'impiegare più risorse ma trovare un metodo per impiegarne addirittura di meno ma più fruttuoso, in genere per me sono cose del genere che potrebbero aiutare a vivere meglio.
Ma non è così scontato trovare cose del genere.
Sostenere che per disturbi che coinvolgono tutta l'esistenza di una persona (qua non si parla di ansia specifica, che so del tipo "ho paura di prendere l'aereo" o "ho paura dei ragni" ma di costrutti ben più radicati che sfumano in un continuo con tutto lo stile di vita e le capacità di una persona) esistono delle cure che quasi sicuramente funzionano, è sostenere qualcosa di falso dal mio punto di vista.
A migliorare si può migliorare, direi che in certe cose sono migliorato anche io, ma penso che ci siano pochi casi in cui una ne persona arriva a vivere davvero molto meglio.

Ma comunque alla fine sono d'accordo anche con quel che hai scritto tu prima, le cose che hai suggerito le trovo valide e non irrealistiche.

Chiaro che non si stia bene, la frustrazione è più che legittima.
Un non vedente che riesce a fare un breve tragitto da solo, sarà soddisfatto per il proprio traguardo, ma sarà anche sempre frustrato di essere cieco.
Le due cose coesistono e sono distinte.

Ma non vedo perché non essere fieri di se stessi e non riconoscersi i meriti dovuti ( ammesso che ci siano, e non è scontato!).

Poi che una persona che fa del proprio meglio con quello che ha, non sia stimata a livello sociale, non è sempre vero: in generale, siamo una società "abilista" che tende a misurare secondo canoni e modelli standard, e che guarda al risultato più che al percorso; ma non tutti i terrestri sono così.
La sfida è trovarle, le persone in grado di dare valore a ciò che conta.

XL 06-11-2020 18:22

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2532071)
Ma infatti volersi bene ha un costo, e il punto è se si vuole (e si è capaci) di pagarlo. Ne hai parlato alla psicoterapeuta? Se sì, lei che ti ha risposto?

Ma io direi che è il curarsi in certi modi che ha un costo e richiede anche certe capacità, non sono proprio d'accordo con questa impostazione qua.
Non è che se uno decide di rifiutare delle cure perché gli creano un tale disagio che il gioco non vale più la candela non si vuole bene, non c'entra nulla il voler bene qualcuno o qualcosa con cose del genere, qua si ha a che fare sempre con qualcosa di pratico che non si riesce a sostenere, che poi possa esserci una sorta di sentimento per me è anche secondario.
Non è che un medico o un infermiere per curare bene qualcuno deve volergli bene, cosa c'entra questa cosa? :nonso:
I familiari di un tizio possono volergli bene ma essere del tutto incapaci di curarlo sia a livello motivazionale che effettivo, le due cose non c'entrano necessariamente l'una con l'altra, questa cosa non è difficile da capire.
E la stessa cosa vale nei confronti di noi stessi.
Voler bene qualcuno per me è un sentimento di benevolenza, che poi questo possa essere sostenuto dalla stessa persona da azioni effettive benevole e di cura è tutt'altro paio di maniche. Possono esserci azioni benevole in assenza di un sentimento del genere, e l'assenza di azioni del genere anche quando questo sentimento è forte.
Inoltre non sono nemmeno sicuro se abbia senso parlare di cose del genere in modo riflessivo (che esiste un'espressione linguistica non assicura mica che abbia senso davvero quel costrutto), il nostro bene non è che dobbiamo volerlo, in genere lo sentiamo in prima persona insieme al male. Anche il masochista nel martoriarsi non è che cerca il proprio male, sotto certi aspetti si danneggia ma sotto altri va verso il proprio bene. Per questo io non direi che non si vuole bene, fa certe cose spinto proprio dalla ricerca di piacere, e il piacere è comunque un bene che si dà la persona.

Poi è ovvio che se non faccio qualcosa è perché o non sono motivato a farla o non la so fare proprio o un po' e un po', ma si sgombri il campo da queste espressioni "non ti vuoi bene" per convincermi a prendermi cura in certi modi della mia salute e persona, perché alla fine sono cose che devo fare sempre io e costano fatica direttamente a me, quindi mi provocano un disagio, e se evito un disagio e ne provoco un altro a me stesso, non è che "non mi voglio bene", mi trovo solo a dover scegliere tra due disagi.

Non mi voglio bene sia quando "mi prendo cura di me fisicamente e socialmente", che quando "non mi prendo cura di me fisicamente e socialmente", nel primo caso perché mi autoschiavizzo e mi costringo a fare una cosa che faccio malvolentieri (non è una cosa piacevole e la faccio per uno scopo, ma siccome quel che ottengo è piuttosto magro spesso non mi viene voglia di farlo), nell'altro perché provoco un piccolo danno sociale, in entrambi i casi faccio del male a me stesso.

Una persona che mangia cibi saporiti non è che fa solo del male a sé stessa, visto che magari le piacciono quando li mangia fa anche del bene a se stessa, solo che questo aspetto qua è come se sparisse dai cervelli di certe persone, rimane solo il secondo pezzo e pare poi che a livello motivazionale sia evidentissimo che bisogna scivolare da quella parte altrimenti si ha la prova provata che non ci si vuol bene, ma cosa c'entra? Magari proprio perché uno si vuole bene non rinuncia ad un piacere che poi però provoca danni.

Se esistono poi un mucchio di mestieri relativi alla cura della persona mi sembra evidente che non c'entra nulla il fatto di fare certe cose in prima persona col volersi o non volersi bene. Se un tizio ha molti soldi e ne paga un altro per radersi, altrimenti non lo farebbe... Si vuol bene o non si vuole bene?
E poi l'altro per rasarlo adeguatamente deve volergli bene? :nonso:

Con la psicoterapeuta ho provato ad affrontare questo discorso, ma sono già convinto di aver ragione, qua davvero non cerco conferme o disconferme, ho fatto solo 2 + 2 = 4, ma questa cosa ormai in questi ambienti è talmente radicata che qualsiasi argomento non riuscirebbe a scardinarla, quando affronto la cosa si altera e poi mi altero anche io, di conseguenza preferisco occuparmi di altro, visto che alla fine so che non se ne convincerà ed io già sono convinto che è scorretto parlare di "voler bene" confondendo questa cosa (in genere un sentimento, o al limite un certo tipo di relazione con altri) con l'essere capaci e volenterosi nello gestire le cure fisiche, sociali o di altro tipo.
Insomma è anche inutile parlarne visto che le posizioni resteranno invariate.

Posso fare diecimila esempi in cui queste cose non c'entrano e questo modo di esprimersi è confuso e retorico, cerca solo di provocare una reazione, reazione che dentro di me non scatta nemmeno perché non sento affatto come problematica questa cosa, per me è una cosa praticamente irrilevante.
Faccio un esempio grossolano: se io mi vesto una merda e non riesco a curare bene l'aspetto con le mie risorse mentali ed economiche sommate alle capacità di cui dispongo, non è che devo iniziare a volermi bene e si aggiustano le cose, qua devo capire come cazzo fare per gestire la cosa in maniera tale che per me risulti soddisfacente nell'insieme.

Lùthien. 06-11-2020 20:04

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Gendo (Messaggio 2531507)
accettare di essere difettosi, inferiori, deboli? e come si fa. meglio morire.

Non sei difettoso, non sei inferiore, non sei debole. Hai un disturbo psichico, punto. Questo non ti dà meno valore rispetto agli altri. Io non lo so se si può guarire (non credo) perchè non ho studiato psicologia per poterlo dire ma credo che se senti appunto che questo problema ti crea dei disagi e desideri contatti sociali (cosa positiva) l'unica cosa che mi sento di dirti è di cercare un buon psicoterapeuta con cui affrontare questo problema.
Una volta lessi che i disturbi di personalità non si possono curare con gli psicofarmaci ma solo con la psicoterapia, ma non so quanto è attendibile questa affermazione. Magari se hai situazioni che ti creano ansia un farmaco che la riduca potrebbe esserti utile. Ma prima valuta quanto è forte quest'ansia, se è gestibile o meno, etc. Insomma se è realmente necessario l'aiuto di uno psichiatra.

claire 06-11-2020 20:49

Re: si guarisce dal DEP?
 
Se si pensa che chi è debole "difettoso" eccetera deve morire, siamo all'eugenetica spiccia.

Un conto è stare male per le sofferenze della propria condizione e per come si viene trattati; un conto è pensare che abbiano ragione.
Se hanno ragione loro, se per te chi ha problemi non è degno di vivere quanto uno più fortunato, allora non sei meglio di loro.

Gendo 06-11-2020 21:57

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2532166)
Se si pensa che chi è debole "difettoso" eccetera deve morire, siamo all'eugenetica spiccia.
Un conto è stare male per le sofferenze della propria condizione e per come si viene trattati; un conto è pensare che abbiano ragione.
Se hanno ragione loro, se per te chi ha problemi non è degno di vivere quanto uno più fortunato, allora non sei meglio di loro.

stai dando per scontato che io applichi il giudizio che do a me stesso uguale identico agli altri.

cancellato21736 06-11-2020 23:03

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2532166)
Se si pensa che chi è debole "difettoso" eccetera deve morire, siamo all'eugenetica

Favorevole all'eugenetica.

Il che non vuol dire per forza che chi è debole e difettoso deve morire (anche se io sono tra questi e lo vorrei con tutte le mie forze).
Un dei tanti esempi può essere anche la possibilità di trattamento delle malattie ereditarie attraverso l'ingegneria genetica.

Non vuol dire neanche dare ragione a loro.
Se poi non sono meglio di loro o sono addirittura peggio (sono consapevole di esserlo), pazienza, non mi importa proprio niente.

Gendo 06-11-2020 23:22

Re: si guarisce dal DEP?
 
Per me non deve morire nessuno, stavo parlando di me stesso e mi piacerebbe fosse ben chiaro.

Alakazam 07-11-2020 01:12

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da syd_77 (Messaggio 2531844)
E qual'è la causa, la bassa autostima? Se così fosse vale quanto detto da XL:



La mia autostima non può essere alta quando non riesco ad ottenere gli stessi risultati della media. Ma non solo non ottengo gli stessi risultati, ma ci sto anche lontano di tanto. Se è così posso avere un minimo di autostima dovuta ai minimi traguardi che ho raggiunto, che cmq sono minimi e quindi anche l'autostima e minima.
Se in campo sentimentale e sessuale sono lontano anni luce.. non da un attore di hollywood, ma di un semplice conoscente che non è nessuno.. allora ovvio che poi in quel campo mi sentirò fortemente deficitario e mi approccerò sempre come una persona "handicappata".

Mica c'è una causa comune, ognuno hai i suoi problemi, i suoi disturbi e l'ansia ne è l'effetto. Una volta superata la paura, l'ansia non ci sarà più. Con ciò non voglio dire che sia facile, nè che sia fattibile (in base al contesto).

La tua autostima e blablabla sono tutti problemi che ti fai tu, fini a se stessi. Dipende tutto da come prendi la cosa.
Ho conosciuto persone che erano dei casi umani, ma non si facevano tutti questi problemi. E raggiungevano risultati che io non ho mai raggiunto.

claire 07-11-2020 07:01

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Gendo (Messaggio 2532195)
stai dando per scontato che io applichi il giudizio che do a me stesso uguale identico agli altri.

No, affatto.

Ma riflettici allora: perché gli altri svantaggiati meritano di vivere e tu no?

claire 07-11-2020 07:04

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Noradenalin (Messaggio 2532218)
Favorevole all'eugenetica.

Il che non vuol dire per forza che chi è debole e difettoso deve morire

Eh sì, se sei favorevole vuol dire questo.

Equilibrium 07-11-2020 07:30

Re: si guarisce dal DEP?
 
m.youtube.com/watch?v=DGHKQvsaqvk

XL 07-11-2020 07:43

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Lùthien. (Messaggio 2532151)
Non sei difettoso, non sei inferiore, non sei debole. Hai un disturbo psichico, punto. Questo non ti dà meno valore rispetto agli altri.

Ma che significa che questo non ti dà meno valore?
In concreto dico.
Cos'è questo valore, come si misura?
In genere una persona si deprime perché non può accedere a certe risorse, o può accedervi facendo una fatica bestiale, che poi a parole altri le dicano che ha lo stesso valore che vuoi che gliene freghi.
Ho lo stesso valore del tizio tal dei tali, sì poi in caso di carestie o cose del genere chi sarà la persona più facilmente sacrificabile, io o il tal dei tali? :interrogativo:
A me infastidiscono proprio questi discorsi tanto scollati dalla realtà concreta, abbiamo tutti lo stesso valore, sì certo, e come mai veniamo poi gerarchizzati socialmente?
Come si spiega poi questa cosa se abbiamo tutti lo stesso valore per gli altri?
E' ovvio che per me stesso io sono la persona più importante e che se potessi sceglierei volentieri di essere servito e riverito come una divinità, ma in concreto ci sono persone trattate come semidei e persone trattate come sacchi dell'immondizia, io questo vedo, e quando mi dicono che ogni persona è importante penso che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo, questo può essere un ideale verso cui tendere ma non corrisponde affatto alla realtà sociale che ci circonda e nella quale siamo immeresi.

Quote:

Originariamente inviata da Alakazam (Messaggio 2532248)
Ho conosciuto persone che erano dei casi umani, ma non si facevano tutti questi problemi. E raggiungevano risultati che io non ho mai raggiunto.

Questi discorsi sono irrilevanti per me, anche io ho conosciuto fumatori che non sono morti di cancro, ma questo che dimostra? Che non c'è correlazione tra il fumo e la possibilità di sviluppare queste malattie?
Bisogna osservare se statisticamente i casi umani riescono a raggiungere gli stessi risultati di altri, secondo me non è vero a livello statistico che i casi umani poi riescono come gli altri, è falso anche questo.
Il non farsi problemi poi non si capisce bene se è un effetto del successo o la causa dell'insuccesso.
Se un tizio è ammalato e ha la tosse, magari qualcuno potrebbe pensare che è la tosse a causare la malattia, e si potrebbe pensare (erroneamente) che se un tizio si sforzasse di non tossire magari guarirebbe. Ma magari il fatto che il primo non sia malato e non sviluppa questo sintomo dipende da altro, non è la tosse a causare il disturbo, anche se poi si osserverà che c'è insieme al disturbo.
Stesso discorso per me potrebbe valere per la sicurezza, si osserva una persona sicura raggiungere certi risultati e si suppone che sia la sicurezza a produrli, mentre magari potrebbe essere vero anche il contrario, che sono i risultati raggiunti e l'accumulo di pochi fallimenti circoscritti lungo un percorso che producono questa sicurezza in un certo campo e la sicurezza è solo un sintomo simile alla tosse, la sviluppano persone che hanno avuto successo in certi campi riuscendo a sostenere le risorse da investire.
A me sembra più vera questa impostazione qua perché tante persone cercano di avere successo, la parte che riesce diventa sempre più sicura in quell'ambito, quelli che falliscono poi diventano insicuri, però all'inizio non è detto che ci fosse una differenza di atteggiamento, è il percorso che poi può modificarlo questo atteggiamento.
Se si può rendere un ratto che sta bene depresso tramite un esperimento, diventa chiaro che non è poi la depressione a causare l'insuccesso, può essere anche vero il contrario, che è l'insuccesso che può produrre stati depressivi.
Poi se c'è un sistema economicamente sostenibile che dovrebbe portare i casi umani a riuscire come altri, lo si applichi e si dimostri che funziona, a me pare che non lo si possiede questo sistema, altrimenti si sarebbero risolti un mucchio di problemi sociali.
Se un sistema funziona, funziona e basta, non si può poi cercare la solita scappatoia del "non vogliono", se "non vogliono" anche questa cosa fa parte del problema e il sistema dovrebbe risolverla.

Anche qua nel forum è chiaro che non si è insicuri in qualsiasi campo, ci sono persone che lavorano, laureati, quindi non è che si è insicuri a 360 gradi, dipende dal campo e secondo me la cosa si spiega col fatto che in certi ambiti il percorso lo si è riuscito a sostenere, in altri si sono accumulati troppi fallimenti oppure il miglioramento è stato troppo lento.

Keith 07-11-2020 08:19

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Alakazam (Messaggio 2532248)
Ho conosciuto persone che erano dei casi umani, ma non si facevano tutti questi problemi. E raggiungevano risultati che io non ho mai raggiunto.

mi dispiace, ma io non li ho mai conosciuti. poi dipende se intendi "casi umani" solo di aspetto fisico ma con una buona testa allora ok. dipende pure cosa hanno raggiunto.. perché un qualcosa possiamo raggiungerlo più o meno tutti, bisogna vedere cosa, e se quella cosa ci basta ad essere soddisfatti.

Maximilian74 07-11-2020 08:30

Re: si guarisce dal DEP?
 
Le uniche due cose che ho raggiunto nella mia vita e che posso perlomeno paragonarle un minimo agli altri sono il diploma di maturità e il lavoro.
Per il resto lasciamo perdere, perché gli altri che non hanno i problemi che ho io hanno raggiunto tutta una serie di cose che io non raggiungerò mai:relazioni, moglie, figli, amici, esperienze eccetera eccetera.

Gendo 07-11-2020 17:40

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2532267)
No, affatto.
Ma riflettici allora: perché gli altri svantaggiati meritano di vivere e tu no?

beh è il motivo per cui vado in terapia, o andavo, probabilmente sarò costretto a interrompere.
l'odio per me stesso.

io non voglio essere come sono.
anche perché essere come sono è molto doloroso.
e sono certo di non poter cambiare, per questo vorrei morire.

Mik80 07-11-2020 18:59

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2532273)
Le uniche due cose che ho raggiunto nella mia vita e che posso perlomeno paragonarle un minimo agli altri sono il diploma di maturità e il lavoro.
Per il resto lasciamo perdere, perché gli altri che non hanno i problemi che ho io hanno raggiunto tutta una serie di cose che io non raggiungerò mai:relazioni, moglie, figli, amici, esperienze eccetera eccetera.

In cosa ti sei diplomato?

Alakazam 08-11-2020 00:44

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2532271)
Ma che significa che questo non ti dà meno valore?
In concreto dico.
Cos'è questo valore, come si misura?
In genere una persona si deprime perché non può accedere a certe risorse, o può accedervi facendo una fatica bestiale, che poi a parole altri le dicano che ha lo stesso valore che vuoi che gliene freghi.
Ho lo stesso valore del tizio tal dei tali, sì poi in caso di carestie o cose del genere chi sarà la persona più facilmente sacrificabile, io o il tal dei tali? :interrogativo:
A me infastidiscono proprio questi discorsi tanto scollati dalla realtà concreta, abbiamo tutti lo stesso valore, sì certo, e come mai veniamo poi gerarchizzati socialmente?
Come si spiega poi questa cosa se abbiamo tutti lo stesso valore per gli altri?
E' ovvio che per me stesso io sono la persona più importante e che se potessi sceglierei volentieri di essere servito e riverito come una divinità, ma in concreto ci sono persone trattate come semidei e persone trattate come sacchi dell'immondizia, io questo vedo, e quando mi dicono che ogni persona è importante penso che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo, questo può essere un ideale verso cui tendere ma non corrisponde affatto alla realtà sociale che ci circonda e nella quale siamo immeresi.



Questi discorsi sono irrilevanti per me, anche io ho conosciuto fumatori che non sono morti di cancro, ma questo che dimostra? Che non c'è correlazione tra il fumo e la possibilità di sviluppare queste malattie?
Bisogna osservare se statisticamente i casi umani riescono a raggiungere gli stessi risultati di altri, secondo me non è vero a livello statistico che i casi umani poi riescono come gli altri, è falso anche questo.
Il non farsi problemi poi non si capisce bene se è un effetto del successo o la causa dell'insuccesso.
Se un tizio è ammalato e ha la tosse, magari qualcuno potrebbe pensare che è la tosse a causare la malattia, e si potrebbe pensare (erroneamente) che se un tizio si sforzasse di non tossire magari guarirebbe. Ma magari il fatto che il primo non sia malato e non sviluppa questo sintomo dipende da altro, non è la tosse a causare il disturbo, anche se poi si osserverà che c'è insieme al disturbo.
Stesso discorso per me potrebbe valere per la sicurezza, si osserva una persona sicura raggiungere certi risultati e si suppone che sia la sicurezza a produrli, mentre magari potrebbe essere vero anche il contrario, che sono i risultati raggiunti e l'accumulo di pochi fallimenti circoscritti lungo un percorso che producono questa sicurezza in un certo campo e la sicurezza è solo un sintomo simile alla tosse, la sviluppano persone che hanno avuto successo in certi campi riuscendo a sostenere le risorse da investire.
A me sembra più vera questa impostazione qua perché tante persone cercano di avere successo, la parte che riesce diventa sempre più sicura in quell'ambito, quelli che falliscono poi diventano insicuri, però all'inizio non è detto che ci fosse una differenza di atteggiamento, è il percorso che poi può modificarlo questo atteggiamento.
Se si può rendere un ratto che sta bene depresso tramite un esperimento, diventa chiaro che non è poi la depressione a causare l'insuccesso, può essere anche vero il contrario, che è l'insuccesso che può produrre stati depressivi.
Poi se c'è un sistema economicamente sostenibile che dovrebbe portare i casi umani a riuscire come altri, lo si applichi e si dimostri che funziona, a me pare che non lo si possiede questo sistema, altrimenti si sarebbero risolti un mucchio di problemi sociali.
Se un sistema funziona, funziona e basta, non si può poi cercare la solita scappatoia del "non vogliono", se "non vogliono" anche questa cosa fa parte del problema e il sistema dovrebbe risolverla.

Anche qua nel forum è chiaro che non si è insicuri in qualsiasi campo, ci sono persone che lavorano, laureati, quindi non è che si è insicuri a 360 gradi, dipende dal campo e secondo me la cosa si spiega col fatto che in certi ambiti il percorso lo si è riuscito a sostenere, in altri si sono accumulati troppi fallimenti oppure il miglioramento è stato troppo lento.

Ma cosa significa se i casi umani riescono a raggiungere gli stessi risultati di altri? E in quali campi? Stiamo parlando del campo delle relazioni sociali, no?
E chi sono "gli altri"? La media?
E poi fai decidere sul da farsi ai risultati statistici che "in media" ti dicono che i casi umani non ottengono le stesse cose degli "altri"? E come fai a capire se rientri in quella media oppure no? Per non sbagliare ti assegni i risultati peggiori? E blablabla...blabla...blablabla...bla.

E' tutto un discorso senza senso razionalizzato all'inverosimile. Ci sono troppe variabili in gioco: passato, contesto ambientale, sociale, economico, etc.
E alla fine dei conti tutto dipende molto anche da come tu prendi la tua situazione.

Non è facile per nessuno, soprattutto qui. Però può cercare di fare quel che si può.
Non preoccuparti che alla fine schiattiamo tutti. Ma proprio tutti.

cancellato21736 08-11-2020 01:31

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da claire (Messaggio 2532268)
Eh sì, se sei favorevole vuol dire questo.

L'eugenetica non è questo. Non viene applicata in questo modo.

E in ogni caso io sarei tra quegli individui deboli e difettosi.

Maximilian74 08-11-2020 01:48

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da Mik80 (Messaggio 2532458)
In cosa ti sei diplomato?

Tecnico industrie elettriche ed elettroniche

Maximilian74 08-11-2020 01:53

Re: si guarisce dal DEP?
 
Può essere che sbaglio, ma eugenetica era forse quella messa in pratica dal medico nazista karl Brandt che fu poi processato a Norimberga nel famoso processo ai dottori e poi impiccato?

claire 08-11-2020 01:57

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da Gendo (Messaggio 2532406)
beh è il motivo per cui vado in terapia, o andavo, probabilmente sarò costretto a interrompere.
l'odio per me stesso.

io non voglio essere come sono.
anche perché essere come sono è molto doloroso.
e sono certo di non poter cambiare, per questo vorrei morire.

É comprensibile preferire non vivere allo stare male, lo dici a me figurati.

Io preferisco riconoscermi che non sono una brutta persona, che il mio valore non è inferiore, che ho dei meriti. Perché è così.

Non si sta meglio, quindi magari non serve a niente acquisire questa consapevolezza e smettere consciamente di fare schifo a se stessi, ma io sento di doverlo a me stessa e non ne posso fare a meno.

E poi penso che a qualcuno possa essere utile.

cancellato21736 08-11-2020 01:58

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2532624)
64Può essere che sbaglio, ma eugenetica era forse quella messa in pratica dal medico nazista karl Brandt che fu poi processato a Norimberga nel famoso processo ai dottori e poi impiccato?

Si ma io non intendo quel tipo di eugenetica, quelli sono i casi estremi e al limite.

Comunque molte donne applicano già l'eugenetica senza neanche rendersene conto.

XL 08-11-2020 13:46

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da Alakazam (Messaggio 2532606)
Ma cosa significa se i casi umani riescono a raggiungere gli stessi risultati di altri?

Significa ad esempio valutare il livello di istruzione e cose del genere.
Se su 200 persone i casi umani sono 50 e tra queste 50, 10 sono diplomate, mentre sulle restanti 150, 50 sono diplomate già si ha un parametro, 1/3 dei casi restanti si diploma mentre solo 1/5 dei casi umani arriva al diploma.
Non capisco che difficoltà ci sarebbero nel valutare cose del genere. Sto sparando numeri a testa di cavolo, è un esempio. C'è poi una correlazione tra valore sociale e livello di istruzione, perché poi magari si può osservare che le persone più istruite dispongono di più mezzi (economici e non) rispetto a quelle non istruite.

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Originariamente inviata da Alakazam (Messaggio 2532606)
Stiamo parlando del campo delle relazioni sociali, no?

Penso si possano valutare anche queste cose qua usando sistemi analoghi.

Ma secondo te se fossimo stati tutti allo stesso livello perché mai poi si è deciso di dare pensioni o un certo sostegno economico a certi tipi persone? Anche quelle disturbate mentalmente?

Così per sfizio? :nonso:

Se per valore si intende una cosa praticamente scollata dal resto, sì, va bene, abbiamo tutti lo stesso valore, ma alla fine è un parametro praticamente insignificante in senso concreto.
Se per valore, si intende proprio il valore sociale che ci concede o accorda la comunità nella quale siamo inseriti, non è affatto vero che tutti hanno lo stesso valore, ossia che tutti vengono trattati in modo equo.
Questo non capita nemmeno in una famiglia, figuriamoci se la cosa è vera nella comunità allargata.

Direi che può essere un ideale verso cui cercare di tendere un mondo in cui hanno tutti lo stesso valore, ma non una realtà, un qualcosa che c è già.

Mr.Ripley 08-11-2020 14:02

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2532273)
Le uniche due cose che ho raggiunto nella mia vita e che posso perlomeno paragonarle un minimo agli altri sono il diploma di maturità e il lavoro.
Per il resto lasciamo perdere, perché gli altri che non hanno i problemi che ho io hanno raggiunto tutta una serie di cose che io non raggiungerò mai:relazioni, moglie, figli, amici, esperienze eccetera eccetera.

Guarda che oggi per come è anche la situazione generale nel paese non sono cose da poco comunque, io al diploma pure ci sono riuscito ad arrivare nonostante le difficoltà relazionali, di fobia, ecc, per il lavoro invece è stato anche li un disastro, non sono riuscito a durare a lungo in nessun ambiente, e probabilmente mi dovro' rassegnare alla disoccupazione, perché sarà difficile che riesco a trovare un lavoro adatto con i problemi gia citati, e anche per via della poca esperienza che ho accumulato negli anni.

Delta80 08-11-2020 14:09

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2532273)
Le uniche due cose che ho raggiunto nella mia vita e che posso perlomeno paragonarle un minimo agli altri sono il diploma di maturità e il lavoro.
Per il resto lasciamo perdere, perché gli altri che non hanno i problemi che ho io hanno raggiunto tutta una serie di cose che io non raggiungerò mai:relazioni, moglie, figli, amici, esperienze eccetera eccetera.

Avere avuto comunque qualche soddisfazione è positivo, oltretutto al giorno d’oggi avere una certa stabilità economica è davvero molto difficile , ma capisco che le relazioni con le altre persone possano mancarti ovviamente

Maximilian74 08-11-2020 14:27

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da Delta80 (Messaggio 2532721)
Avere avuto comunque qualche soddisfazione è positivo, oltretutto al giorno d’oggi avere una certa stabilità economica è davvero molto difficile , ma capisco che le relazioni con le altre persone possano mancarti ovviamente

Infatti, avendo sottolineato che il lavoro e il diploma sono le uniche cose raggiunte e nelle quali posso perlomeno considerarmi come gli altri, intendevo però dire che queste due cose non hanno mai cambiato di una virgola il mio essere tagliato fuori da tutto, lo zero assoluto in esperienze e relazioni sociali e sentimentali.
Lo dico perché più di una volta ho letto di persone che dicono che se hai il lavoro riesci ad avere una vita sociale e di relazioni. Nel mio caso posso dire che non è così. Avere il lavoro non mi ha mai fatto risolvere il fatto di essere completamente fuori dal mondo, fuori da ogni discorso di relazioni, amici, vita sociale.
Sul lavoro stesso vengo visto come un asociale strano sfigato, anche se direttamente in faccia non lo dicono.
Non vado più da 2 anni in mensa con gli altri, me ne sto sempre per i fatti miei, non parlo con nessuno a meno di cause di forza maggiore.
Per quanto riguarda me lo confermo. Avere il lavoro non mi ha mai risolto nulla dal punto di vista della fobia, dell'isolamento sociale. Nulla, assolutamente nulla.

Delta80 08-11-2020 14:35

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2532728)
Infatti, avendo sottolineato che il lavoro e il diploma sono le uniche cose raggiunte e nelle quali posso perlomeno considerarmi come gli altri, intendevo però dire che queste due cose non hanno mai cambiato di una virgola il mio essere tagliato fuori da tutto, lo zero assoluto in esperienze e relazioni sociali e sentimentali.
Lo dico perché più di una volta ho letto di persone che dicono che se hai il lavoro riesci ad avere una vita sociale e di relazioni. Nel mio caso posso dire che non è così. Avere il lavoro non mi ha mai fatto risolvere il fatto di essere completamente fuori dal mondo, fuori da ogni discorso di relazioni, amici, vita sociale.
Sul lavoro stesso vengo visto come un asociale strano sfigato, anche se direttamente in faccia non lo dicono.
Non vado più da 2 anni in mensa con gli altri, me ne sto sempre per i fatti miei, non parlo con nessuno a meno di cause di forza maggiore.
Per quanto riguarda me lo confermo. Avere il lavoro non mi ha mai risolto nulla dal punto di vista della fobia, dell'isolamento sociale. Nulla, assolutamente nulla.

Si anch’io al lavoro sono così , dialogo comunque poco anche se con un collega o due un po’ di più, ma per il resto uguale , ma per il semplice fatto che non mi trovo a mio agio, per il resto sono d’accordo, lavoro e aspetto sociale per quello che è la mia esperienza vedo che non sono così collegate come cose , anzi , puoi avere amici pure se non lavori , puoi avere una compagna o un compagno pure se non lavori , non è che piaci o non piaci in base a se sei occupato o meno

Lùthien. 08-11-2020 20:13

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da XL (Messaggio 2532271)
E' ovvio che per me stesso io sono la persona più importante e che se potessi sceglierei volentieri di essere servito e riverito come una divinità, ma in concreto ci sono persone trattate come semidei e persone trattate come sacchi dell'immondizia, io questo vedo, e quando mi dicono che ogni persona è importante penso che sia una delle solite frasi retoriche da pensiero positivo, questo può essere un ideale verso cui tendere ma non corrisponde affatto alla realtà sociale che ci circonda e nella quale siamo immeresi.

Come al solito sparate sentenze senza manco sapere nulla dell'altra persona. Ti assicuro che non è questo il caso, la mia non è una frase da pensiero positivo, una frase buonista o non so che altro. Non sai proprio nulla di che cazzo mi è toccato vivere nella vita quindi non sono proprio la persona che dice qualcosa tanto per.
Io ho scritto quello che davvero penso: lui ha valore esattamente come qualsiasi altra persona, non si deve sminuire solo perchè soffre di un disturbo psichico (cosa che sicuramente non è nemmeno da attribuire a lui, ma al contesto in cui è cresciuto, educazione, modelli di riferimento, traumi, genetica e tante altre variabili). Volevo solo rassicurare Gendo e dirgli che se vuole può affrontare il suo problema. Poi che ci siano delle ingiustizie nella vita è innegabile.
Ti lascio alle tue elucubrazioni.

Gendo 08-11-2020 20:27

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da Lùthien. (Messaggio 2532887)
Come al solito sparate sentenze senza manco sapere nulla dell'altra persona. Ti assicuro che non è questo il caso, la mia non è una frase da pensiero positivo, una frase buonista o non so che altro. Non sai proprio nulla di che cazzo mi è toccato vivere nella vita quindi non sono proprio la persona che dice qualcosa tanto per.
Io ho scritto quello che davvero penso: lui ha valore esattamente come qualsiasi altra persona, non si deve sminuire solo perchè soffre di un disturbo psichico (cosa che sicuramente non è nemmeno da attribuire a lui, ma al contesto in cui è cresciuto, educazione, modelli di riferimento, traumi, genetica e tante altre variabili). Volevo solo rassicurare Gendo e dirgli che se vuole può affrontare il suo problema. Poi che ci siano delle ingiustizie nella vita è innegabile.
Ti lascio alle tue elucubrazioni.

io ti ringrazio ancora (l'avevo già fatto col pulsantino apposito), perché le tue parole mi hanno fatto piacere, nei miei momenti migliori le condivido e un po' del background da dove arrivano, leggendo il forum, ce l'ho presente.
anche se a volte sono così feroce verso me stesso, quando divento razionale la vedo allo stesso modo. per la precisione, il valore di ognuno è dato dal semplice fatto che esiste, ed è giusto che se lo attribuisca senza delegare a nessuno questo compito. poi sì, c'è la realtà del sociale, ma la società è un mostro in costante cambiamento per il quale ciò che vale oggi domani sarà il contrario, io non affiderei questa importanza a questo "mostro" che può anche impedirci di vivere, ma non può cambiare le nostre idee.
perlomeno non dobbiamo permetterglielo. non facilmente.

Gendo 08-11-2020 20:40

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da claire (Messaggio 2532626)
É comprensibile preferire non vivere allo stare male, lo dici a me figurati.
Io preferisco riconoscermi che non sono una brutta persona, che il mio valore non è inferiore, che ho dei meriti. Perché è così.
Non si sta meglio, quindi magari non serve a niente acquisire questa consapevolezza e smettere consciamente di fare schifo a se stessi, ma io sento di doverlo a me stessa e non ne posso fare a meno.
E poi penso che a qualcuno possa essere utile.

razionalmente lo penso pure io, è che ho degli standard miei, personali, diciamo che ho delle convinzioni granitiche su come dovrei essere.
sono abbastanza immutabili, ci sbatto il grugno da quando avevo 16 anni, mo ne ho 32.
boh.
se non ci fossero altre persone legate a me tirerei volentieri una riga sulla mia esistenza.

XL 09-11-2020 06:55

Re: si guarisce dal DEP?
 
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Originariamente inviata da Lùthien. (Messaggio 2532887)
Come al solito sparate sentenze senza manco sapere nulla dell'altra persona. Ti assicuro che non è questo il caso, la mia non è una frase da pensiero positivo, una frase buonista o non so che altro. Non sai proprio nulla di che cazzo mi è toccato vivere nella vita quindi non sono proprio la persona che dice qualcosa tanto per.
Io ho scritto quello che davvero penso: lui ha valore esattamente come qualsiasi altra persona, non si deve sminuire solo perchè soffre di un disturbo psichico (cosa che sicuramente non è nemmeno da attribuire a lui, ma al contesto in cui è cresciuto, educazione, modelli di riferimento, traumi, genetica e tante altre variabili). Volevo solo rassicurare Gendo e dirgli che se vuole può affrontare il suo problema. Poi che ci siano delle ingiustizie nella vita è innegabile.
Ti lascio alle tue elucubrazioni.

Ma non sto sparando sentenze sulla persona specifica, sto dicendo che dire in generale che tutti hanno lo stesso valore per gli altri è falso. Guardati in giro le persone più disturbate mentalmente o anche con altri disturbi diventano un peso sociale, come si spiega questa cosa? A meno che non guariscono e riescono a funzionare come ci si aspetta le cose stanno davvero così, tanto è vero che poi le persone che se ne occupano e sono motivate poi a passare del tempo con loro sono solo alcuni familiari.
Poi io non ho menzionato casi specifici o la tua esistenza, sei tu che vuoi leggere in questo modo quel che ho scritto. Se il senso che dai tu a "valore" è un altro poi non dovresti essere toccato in minima parte da quel che ho scritto, io ho cercato di chiarire cosa intendevo.
Io non so niente di Gendo, non mi sentirei di rassicurarlo subito, visto che non lo conosco, non so in che situazione sta, che aspettative ha.
Proprio perché non voglio sparare sentenze su situazioni specifiche che non conosco non direi come te che "se vuole può affrontare il suo problema" che in pratica significa "se vuole può risolverlo", poi se si vuol dire "se vuole può provare a risolverlo" non c'è nemmeno bisogno di dirlo, è una sorta di tautologia, cosa impedirebbe di provare a risolverlo anche quando le possibilità di risolverlo sono ignote o scarse? Questa cosa si può fare, chi lo nega.
E' vero l'esatto contrario, non sono io a sparare sentenze riguardo a situazioni che non conosco.
Se si vuole fare una stima generale della cosa pare sia vero che i disturbi di personalità siano i più ostici dal punto di vista clinico.

XL 09-11-2020 08:17

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da faria (Messaggio 2533066)
L'incompresione reciproca tra te e la terapeuta sul significato di "volersi bene" mi sembra piuttosto invalidante per il vostro rapporto terapeutico, considerando, da quel che ho capito, che stai affrontando una depressione o il periodo successivo.

Ho cercato un po' in rete per capire come la pensano a riguardo anche altri e l idea é sempre la stessa. Sono discorsi stereotipati che hanno attecchito in questi ambiti, e li ripetono uguali ed identici.
Ad esempio quando ti dicono "se ti vuoi bene impara a dire di no" poi non si sa perché in certe situazioni non vale piú la cosa e se un ragazzino si rifiuta di andare a scuola poi qua non è piú valida la cosa.
Se dici di no ad una cura che secondo loro è buona e tu non sei affatto d accordo qua poi le cose cambiano e dire di no significa non volersi bene.
Mi infastidiscono molto questi discorsi stereotipati che girano intorno all' espressione "volersi bene" forse farebbero bene a non usarla proprio, ma ci cadono sempre nella stessa retorica e io ci rinuncio a convincerli. In concreto loro soltanto ci sono a disposizione per parlare con qualcuno di quello che mi va (cose brutte, disturbanti e noiose che altri non ascolterebbero volentieri) e quindi mi adatto e cerco di non fare scivolare piú la conversazione in questi buchi neri di senso.
Non contestualizzano bene le cose, se dici di no al lavorare ad esempio qua poi il "no" lo si contestualizza e se uno non ha mezzi per vivere bene poi non diventa cosí chiaro che magari si è capacissimi di farlo, di dire di no ma che questo no potrebbe avere anche ripercussioni negative che si vorrebbero evitare per questo poi si è forzati dalle circostanze a dire di sí anche a un lavoro di merda che toglie la salute fisica e mentale.
Le cose sono piú complesse rispetto a questi discorsi stereotipati e superficiali.
Mi sembra che è con tutta la categoria che vengono a crearsi queste cose qua, ma sono le uniche persone un po' piú accorte con cui poter parlare, io sento il bisogno di fare questa cosa e li uso, ma se si pensa che queste loro "tecniche" o "idee" siano utili, per me non lo sono, sarò un caso a parte, non lo so.
Io non voglio dirlo apertamente ma a me sembrano proprio cretini nel non afferrare certe cose. Se io sto messo male in una situazione è ovvio che il mio dire sì è forzato, se uno mi punta una pistola e mi chiede i soldi sarei capacissimo di dire di no, il problema non è questo, il vero problema per me è che se mi comporto così rischio di essere impallinato non essendo capace di spaccargli la testa, vorrei evitare l'impallinamento e trovandomi in quella situazione dico di sì, ma è un sì forzato, non lo faccio volentieri.
Il volersi o non volersi bene in dinamiche del genere per me non c'entra una cippa, al più può essere vero che io mi autovaluto male e magari sono capace di spaccare la testa al rapinatore e quindi potrei dire di no senza rischiare di essere impallinato, ma di nuovo non c'entra nulla col volersi o non volersi bene.
La possibilità e capacità di negozioare all'interno di un certo contesto sociale dipende da un mucchio di fattori, direi che quello di volersi bene o non bene non c'entra nulla.
Se si ha il potere di negoziare e il rifiuto non produrrà gli effetti nefasti si dirà no facilmente anche al rapinatore, ma dire di no e poi essere impallinati non capisco davvero cosa dovrebbe dimostrare alla fine, io non mi sentirei forte e abile così, non è per questo che mi sento debole, se vengo impallinato dicendo no, resto uguale, non mi sentirei più forte.
Non si condivide nemmeno nello stesso senso il significato di forza e potere. Per me avere potere significa controllare le conseguenze oggettive non solo il proprio comportamento, il potere di dire no lo possiedo ma sono impotente nell accedere alla situazione che desidero: evitare l impallinamento e salvare i soldi.
Loro si concentrano sul no o il mio rifiuto, io mi concentrerei sul perché non dico no in situazioni del genere. Non afferro come il non dire di no da solo risolverebbe la situazione se l'ho valutata correttamente.

claire 09-11-2020 08:44

Re: si guarisce dal DEP?
 
Quote:

Originariamente inviata da Gendo (Messaggio 2532901)
razionalmente lo penso pure io, è che ho degli standard miei, personali, diciamo che ho delle convinzioni granitiche su come dovrei essere.
sono abbastanza immutabili, ci sbatto il grugno da quando avevo 16 anni, mo ne ho 32.
boh.
se non ci fossero altre persone legate a me tirerei volentieri una riga sulla mia esistenza.

Peccato.
Nella vita ci si può reinventare millemila volte, e in fondo è quello che fanno tutti: adattarsi.Aggiustare l'asticella.
Lo diceva anche Darwin.
Pure io ho cose inconscie che non cambiano mai, ma la mia asticella del "come dovrei essere-come dovrebbero andare le cose" ormai tocca terra.
E sono ancora qui.
Non sono felice, ma non ho rimpianti né sensi di colpa.
Non sono più brava di altri, é che non ho mai avuto alternative: ad arrendermi non sono mai stata capace, non sono fatta per la rassegnazione.

Mik80 09-11-2020 13:49

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2532620)
Tecnico industrie elettriche ed elettroniche

Si come me, scommetto che ti sei trascinato in cinque anni solo per prendere il diploma, ma effettivamente hai mai avuto interessi culturali max? Ti interessava il corso?


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