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Re: Psicoterapia boff
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Non mi frega niente di convincere nessuno, mi pare però utile far sapere che per l'esperienza che ho avuto io le cose non funzionano come molti che la demonizzano dicono. |
Re: Psicoterapia boff
Quante convinzioni distorte; datevi almeno una possibilità di sbagliare.
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
provato con tre diversi cicli al CSM. effetti pratici nulli....ma su di me non hanno avuto effetto neppure i farmaci, probabilmente sono un caso disperato.
poi ho comunque un buon ricordo di una delle tre esperienze, c'era un dialogo interessante e mi ha dato alcune chiavi di lettura...ma il punto è che se uno ha problemi gravi, ramificati e ormai fossilizzati non se ne esce fuori...se sei caduto in un pozzo di 40 metri non ce la fai a risalire. |
Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Quel che noto accade non è tanto l'assunzione della "lente" del terapeuta quanto la messa in discussione della lente che ti porta al pensiero disfunzionale che, in teoria, il terapeuta sa individuare. Non si cerca la verità oggettiva dietro le cose, perchè non esiste, si cerca di scardinare quelle convinzioni che ti portano a star male e che si danno aprioristicamente per vere, cercando magari nel mentre di risalire alla causa di questa convinzione. Quote:
Cioè mi son veramente limitato a raccontarne i meccanismi che ho vissuto e spiegare perchè, avendoli vissuti, mi sembra che alcuni hanno un immagine un po' distorta di come funzioni, da qui a dire che voglio convincere la gente a farla o a dire che per me funziona sempre e per tutti ce ne passa. |
Re: Psicoterapia boff
eh non dirmelo, ricordo che il primario del cdm mi diceva che ero io che non volevo guarire, la psicoterapia la presentava come la panacea di tutti i mali ( grazie all'ausilio dei farmaci da cavallo che mi prescrivevano)
come ha scritto qualcuno piu' sopra, deve esserci un incastro di situazioni favorevoli e in quei casi la psicoterapia penso possa essere utilie. tipo uno già sistemato con famiglia e lavoro che ha la classica crisetta di mezza età, va in analisi e si depura. o magari un ragazzo di 20 anni che ha ancora tutto il tempo per limare certi difatti e venire a capo di certi nodi insoluti nell'animo. in quei casi puo' funziona...non credo invece serve a molto se uno ha passato i 30, è depresso fino al midollo, non lavora e non ha vita sociale etc |
Re: Psicoterapia boff
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Io ho iniziato quando avevo 15 anni e non ha risolto niente. Solo quando ho iniziato a prendere i farmaci qualche sintomo si è lievemente attenuato. Sono arrivato ad oggi che ho 24 anni ed i problemi si sono aggravati nonostante il supporto psicologico ed i farmaci. La psicoterapia attualmente mi serve solo a farmi uscire quella singola volta a settimana in cui ho l'appuntamento, per cambiare aria e tranquillizzare i miei genitori che hanno paura a lasciarmi senza supporto. |
Re: Psicoterapia boff
certo, infatti di solito quei pochi che ce le fanno trovano anche a quella età le combinazioni favorevoli di cui si parlava.
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Re: Psicoterapia boff
Per me la soluzione migliore consiste nell'abbinare, ad una terapia farmacologica mirata, una psicoterapia altrettanto efficiente. Tutto ciò deve essere accompagnato dal massimo impegno da parte del paziente, nel rendersi consapevole di quei meccanismi mentali che lo portano a soffrire, in modo da poter poi cambiarli.
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Re: Psicoterapia boff
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1) A meno di avere di fronte un'alga unicellulare, una persona non stupida capisce meglio dell'interessato certe dinamiche, proprio perché e in quanto osservatore esterno. Esempio tipico che ha riguardato anche mio fratello: donna in cerca di altoborghese non amato da sposare (e altoborghese scemo che crede di interessare per le sue qualità), tutti i familiari e amici sconsigliano ma la vittima delle due si incavola dicendo che nessuno tranne lui capisce. E poi divorzio, alimenti, scazzi... Non mi decostruire l'esempio specifico (a parte che purtroppo è un classico sempreverde), estremizzo solo per chiarire l'idea di fondo. 2) Al punto 1) si aggiunge il fatto che un buon terapeuta ha studiato apposta per capire i trabocchetti della mente. Penso che ricadano in un repertorio ristretto e dato che la piscologia ha piena dignità scientifica da parecchio tempo siano stati ben compresi, almeno nelle linee fondamentali. Quindi non solo un terapeuta ha un solido background sui trucchi e le modalità di resistenza e rimozione della mente, ma si è specializzato nel gestirli. Per questo io credo che in limitatissimi casi la psicoterapia abbia una valenza utile. Il problema secondo me è più sociale che altro: come dico spesso se tutta l'utenza del forum vivesse in un paese come il Canada o la NZ o il nordeuropa (ma con un clima meno infelice) forse un buon 70% gestirebbe molto meglio il proprio stato e arrivo a dire che potrebbe avere la vita soddisfacente che non ha qui. Mi si obietterà che è la mente che comanda tutto e si può essere felici anche in un bassofondo di Bogotá, ma sono pure petizioni di principio. L'ambiente conta, e una psicoterapia non può agire sull'ambiente. E come ovvio, questo è solo il primo strato della cipolla. |
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Verissimo che dall'esterno certe cose si possono notare meglio, verissimo anche che un professionista ha o dovrebbe avere qualche carta in più da giocare rispetto a chi è meno abituato all'autoanalisi e al riconoscimento di certi meccanismi mentali. Io però mi chiedo: e se, almeno in qualche caso, il problema non sia la mente del soggetto che sta "sbagliando" o "facendo trucchetti"? Non penso certo alla mente dantesca che non erra (cit.), nessuna infallibilità, solo il normale errare humanum est dei "sani". E se, almeno in qualche caso, il disagio non nascesse dalla "disfunzionalità" (btw, concetto tutto da definire per quanto mi riguarda) quanto dall'essere sulla coda della gaussiana e dal non ritrovarsi in certe dinamiche sociali che in quanto maggioritarie sono date per "funzionali"/"naturali"/"giuste" dai più? In questi casi, di quale utilità sarebbe un approccio che mira principalmente a decostruire dei meccanismi visti come forieri di conseguenze negative o comunque "fallati"? E se il problema non fossero tanto le dinamiche interne quanto quelle esterne? Chi ha detto che sanity is statistical (cit.) sempre e comunque? |
Re: Psicoterapia boff
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Se tu odi uscire ma il fatto che tu detesti uscire non ti crea problemi, uno psicologo non ti cambierà da questo punto di vista. Se vivi con grosso senso di colpa la tua non voglia di uscire, lo psicologo in teoria ti aiuterà a far cadere la lente secondo la quale non uscire sia una colpa. La visione "disfunzionale" non riguarda tanto il non essere "come la massa" ma il ritenere ci sia un modo giusto di vivere e un modo giusto in cui si dovrebbe essere. In genere, e parlo per esperienza personale (immagino ci siano casistiche differenti dalle mie), il pensiero disfunzionale è un giudizio molto forte interno od esterno verso modi di essere che non si accettano, per cui per quanto mi riguarda il lavoro è spesso togliermi dalla testa che "dovrei essere così invece che come sono ora", e accettarmi per quali sono le mie tendenze. Se fai parte degli estremi della Guassiana e la cosa non ti da alcun problema, lo psicologo non serve. |
Re: Psicoterapia boff
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Certo, funziona, ma dipende dalla patologia, e soprattutto dal paziente.
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Anche il fatto che la riflessione sul VII canto dell'Inferno non sia tra i principali modi di sballarsi il sabato sera è un esempio di dinamica sociale non mainstream :sisi: |
Re: Psicoterapia boff
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(sorry :mrgreen: mi pare l'approccio sia simile, costruito attorno a certezze travestite da dubbi) |
Re: Psicoterapia boff
Non ho capito se ho capito (!), comunque le certezze mi paiono quelle di chi è in grado di definire sempre e comunque cosa è disfunzionale e cosa no.
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Re: Psicoterapia boff
Lasciamo perdere la "disfunzionalità" che è un terreno spinoso, lasciamo perdere anche il concetto di "sbagliare", "verità oggettiva", ecc. che trovo fuorvianti. Quel che io trovo bizzarro è se in tutti i comportamenti e stati emotivi che ti possano causare sofferenza tu riscontri SEMPRE che son tutti completamente condizionati e controllati dall'esterno. Se così è buon per te, sei probabilmente l'unica persona non nevrotica che io abbia mai conosciuto, nonché probabilmente allo stesso tempo la più nevrotica. Ma se così non è, allora ti rivolto la questione: se almeno in qualche caso ci fosse qualche pensiero/comportamento modificabili per stare meglio, non varrebbe la pena di provare a capire quali siano, per quanto non siano la panacea ad ogni male (ho capito che oltre all'interno ci sarà comunque sempre l'esterno su cui non si può agire)? :nonso:
Poi oh ciascuno fa le sue valutazioni, se sei giunto alla conclusione che i tuoi problemi (sempre che tu ne abbia, lavoratore e fidanzato privilegiatone che non sei altro :mrgreen:) son condizionati dall'esterno e non puoi farci nulla mica qualcuno ti obbliga, sarebbe anzi masochistico spenderci soldi. :nonso: |
Re: Psicoterapia boff
Un problema mi sembra appunto il fatto di attribuirsi e vedersi attribuita una certa identità, che rappresenta un modo di essere piuttosto che di interagire. Si finisce dunque per leggere il cambiamento come una correzione della propria immagine: come un diventare diversi di fronte a uno sguardo altrui. Non solo come questo, ma è un comunque un fattore importante, che non si può negare né sminuire.
La logica delle patologie e delle terapie in questo non aiuta affatto, perché incentiva a concentrarsi su fantomatici "problemi oggettivi" da cui siamo "afflitti", più che sul proprio reale rapporto attivo con la realtà e con noi stessi. Mi sembra una logica in sé "patologica", non sistemica, che però non è condivisa affatto da tutti i professionisti del settore. Anche se resta che il linguaggio che viene utilizzato, così come le ideologie che vanno per la maggiore (come quella psichiatrica), mi sembra proprio facciano una lettura di questo tipo. Il diverso, eventualmente anche il disfunzionale (negando il fatto che ciò che è tale è funzionale per altri versi), come qualcuno tarato da guarire. |
Re: Psicoterapia boff
Non saprei, io ci sono andato quando il grosso dei miei problemi li avevo già risolti (non che sia meglio di altri, ma ho avuto la fortuna di trovarmi in certe situazioni e contesti che non ho scelto per risolvere i miei problemi psicologici, ma per un moto di rivalsa, di rivolta, rispetto a una vita in cui mi sentivo uno schiavo, una nullità, morto), ma non li avevo ben compresi, desideravo parlare con qualcuno che mi potesse capire, che mi potesse valutare, che mi potesse dare dei suggerimenti per altre questioni a certi malesseri, un confronto, mettermi in discussione.
Dalla mia io nn ho mai accettato e continuo a non accettare una cosa fondamentale (per me), non sopporto nella maniera più assoluta sentirmi uno schiavo, non sentirmi libero, non sentirmi indipendente quando sono io l artefice di ciò. Avere paura di entrare in un bar, stare male e farsi venire il cagotto, evitare, per me sono costrizioni, mancanza di libertà ed essere consapevole che l unica persona che permette tutto questo sono io mi fa venire questo senso di ribellione. Quando leggo certi commenti di chi accetta tutto questo, scrivendo... non posso farci niente... Ogni volta a me ribolle il sangue. |
Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
Scusate, vi rendete conto che siamo a pagina 4 e il topic non è ancora degenerato? Vi ricordo che conta solo il bel faccino e se si è belli non serve nessuna psicoterapia perché tanto è sempre la donna a scegliere, non ci sono più le mezze stagioni, e piove sempre sul bagnato.
Non capisco perché restare ancora in topic quando esiste un solo argomento che sia utile discutere, e voi sapete quale ^_^ |
Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
Aggiungo il mio parere per quel che vale: credo che verso la psicoterapia si abbia un atteggiamento troppo sbilanciato, sia in positivo che in negativo: ci si aspettano a seconda dei casi miracoli o la si svaluta come una chiacchiera da bar (per di più molto costosa)
Io la vedo banalmente come una forma di apprendimento..e come tutte le forme di apprendimento richiede capacità ed impegno da parte di entrambe le parti: ci vuole un buon maestro ma anche un allievo disposto a faticare per imparare. Che poi i buoni maestri in giro siano pochi ok..ma ritenere impossibile l'apprendimento mi sembra eccessivo |
Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
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Nel mio caso, aggiungi una buona dose di perfezionismo, che è sempre lì che preme, e forse dal tentativo di ostacolarlo modulando male l'uso di registri diversi nei vari contesti. Il che spiega anche perché rispondo alle domande retoriche :ridacchiare: |
Re: Psicoterapia boff
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Comunque alla fine io non capisco perché sto qui a fare l'elogio alla psicoterapia, ci ho speso una barca di soldi e i risultati sono stati minimi. Infatti per me il problema alla base è più che altro quello di trovare la persona e l'approccio giusto che faccia per sé; non è facile. Quindi credo tuttora in modo convinto nella teoria psicoterapeutica ma nella pratica anche io alla fine direi boff. Quote:
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Re: Psicoterapia boff
Piccolo appunto personale, anzi due.
Il mio terapeuta non ha mai affrontato diagnosi, anzi, mi ha espressamente detto che considera la terapia un occasione di crescita personale da vedere organicamente con l'individuo, le diagnosi arrivate sono arrivate perchè da me sollecitate. E' anche vero che io seguo una terapia di gruppo (seguita dallo stesso terapeuta) un po' particolare e le sedute vis à vis sono tutto sommato poche (a scanso di equivoci, il lavoro di gruppo richiede l'iscrizione all'albo :D) Il secondo appunto è una considerazione sui benefici che posso dire di aver avuto, e ne ho effettivamente avuti. Mi sento più aperto, con meno difficoltà a gestire certe situazioni sociali rispetto a prima. Per me rimane comunque a metà tra boff e non boff perchè non sono riuscito ad apprezzarne risultati tanto tangenti quanto avrei voluto, ma quel che sento di aver guadagnato è la spontaneità, e non di poco. Proprio una maniera diversa di affrontare le cose penso derivante dal fatto che il lavoro che faccio abbia un impronta molto teatrale. I miei commenti prima non erano un apologia alla psicoterapia quanto un modo per fare chiarezza. Si criticava la psicologia sulla base di basi (eheh) che io non ho personalmente riscontrato, e volevo mettere i puntini sulle i in merito, dato che le sedute singole sono sedute "classiche". |
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