Ho letto tutto il thread.
So di non essere una cima e la mia cultura é molto limitata, comunque credo di conoscere a sufficienza l'italiano e di capire il significato delle parole.
Non nego il tuo malessere, é evidente che tu stia attraversando un momento difficile, ma scrivendo su un forum pubblico ci si espone a critiche e al confronto con pareri e opinioni differenti, che puoi non condividere, ma devi quantomeno accettare, dato che c'é inevitabilmente chi non la pensa come te.

Re: Parlo di me e della mia strana forma di fobia sociale
 

Una donna senza la propria migliore amica (confidente) starebbe 1000 volte peggio di un uomo. E' una caratteristica storica, anzi genetica, che inizia dalla complicità instaurata con le vostre madri. Le poche ragazze che avevano rapporti conflittuali con la propria madre mi raccontavano di avere un altra figura femminile come riferimento. In passato ho avuto anch'io alcune "migliori amiche" pura e bellissima amicizia platonica! Ti parlo di quando stavo al liceo e, successivamente, all'università.
Purtroppo sono terminate tutte quasi allo stesso modo... con la gelosia! Era inevitabile, per almeno uno dei due, provare attrazione nei confronti dell'altro! Soltanto che voi riuscite ad essere più discrete e segrete, salvo accorgermi della gelosia quando stavo con qualche altra ragazza, lì saltavano fuori scenate che tra amici non dovrebbero esserci. Poi capitò anche in contrario (che mi innamorai io) ma la situazione era assai più complicata.

Lo è! ma anche questo nobile sentimento è destinato a varie trasformazioni, come avviene con l'amore, dopo anni di convivenza. Avendo vissuto praticamente tutti gli stadi dell'amicizia, ho imparato a gestirla in modo da non privarmene e da non rimanere deluso. Tutto qui

questo accade perchè ne hai accettato i compromessi e i difetti... ed è giusto così! Invece io sono un dannato perfezionista e questo mi impedisce di dare fiducia alle persone. Tra i tantissimi amici ne ho scelto alcuni che reputo migliori, ma non " migliori amici " perché quel concetto per me è superato e vale soltanto per il proprio partner.

La storia è abbastanza triste perché un giorno fu lei a decidere di chiudere con me... ma feci di tutto per riconquistarla!!! Da quel giorno sembrava che dovessi mendicare tutte le volte per vederla e stare con lei. Così, quando proprio non se lo aspettava, la lasciai! Lei si incazzò e voleva capire perché...
ormai mi stava torturando da mesi col suo modo di fare e realizzai di dover chiudere al più presto per il mio bene! Soffrii moltissimo ma fu la scelta migliore.

ti ringrazio mi sta facendo bene scrivere, mi fa sentire meglio e metabolizzo meglio questi demoni.

Re: Parlo di me e della mia strana forma di fobia sociale
 

Ecco ...io in compenso credo poco all'amicizia uomo/donna proprio perché credo che prima o poi uno dei due ceda nei confronti dell'altro in sentimenti.
O almeno così mi é successo con l unico rapporto di amicizia con un ragazzo.
Però la possibilità non la negherei, se eventualmente si presentasse l'occasione. Non partirei prevenuta.

Tu dici "Avendo vissuto praticamente tutti gli stadi dell'amicizia, ho imparato a gestirla in modo da non privarmene e da non rimanere deluso. Tutto qui"
Secondo me, sotto sotto, te ne stai provando. Perché mi sembra quasi che tu ormai stia vivendo i rapporti come se fossi su un livello di estraneità...non so, come se tu fossi su una nuvola e guardassi la vita degli altri ... però senza immergerti veramente in essa. (Non so se ho reso l'idea ahahhahah)


Comunque,per uscire da uno stadio di blocco, qualunque esso sia, siamo noi che dobbiamo cer fare di capire cosa fare per provare a risolvere la situazione.
Possiamo anche chiedere aiuti esterni... ma un minimo di domande ce le dobbiamo porre anche noi.
Io ho provato tante cose... e per un periodo mi sono arrovellarsi il cervello per pensare ad una soluzione.
Mi sembra di capire che tu voglia cambiare andando via dal tuo sud.... e oltre a quello ?

Re: Parlo di me e della mia strana forma di fobia sociale
 

Me ne sto privando volontariamente, purtroppo devo ammettere di sentirmi su un altro livello, come dici tu, di estraneità. Non guardo la vita degli altri, non l'ho mai fatto, perché non mi interessa minimamente. Sono gli altri a guardare ciò che faccio io e imitarmi. Forse sono stufo proprio di questo... Di portare l'etichetta dell'esempio, dell'eroe, di quello da imitare. Ogni mio post su Facebook era ricondiviso dai miei amici, commentatissimo, con 500 e più like! Iniziai a non rispondere più ai commenti, e non perché me la tirassi, ma perché era impossibile passare tutto il tempo sui social a rispondere ai commenti a vedere chi mi menzionava, ero stufo di perdere tempo per queste cazzate! I social sono aria fritta, l'ho capito quasi un anno fa cancellandomi totalmente!

Nei social devi comunque mantenere una linearità con ciò che sei, non è che da un giorno all'altro ti metti a condividere video di rutti quando posti soltanto foto e pensieri personali... Così capita di vedere amici che fanno 200 selfie in un ora per perdere altre 2 ore a selezionare la migliore di quelle 200 foto, applicare i filtri e postare la foto dove sembrano dei fotomodelli quando nella realtà sono alti 1 metro e una banana!

La vita dei cosiddetti "estroversi" è molto più semplice e banale di quanto qui dentro immaginano. Sono stufo proprio di questo, forse, dei finti like su instagram per avere i followers, è un mondo che sta basando tutto sulle apparenze, dimenticando tutto il resto.

Ho bisogno di reinventarmi, di cambiare amicizie e sopratutto paese! Forse dovrò anche imparare a convivere con questo bisogno estremo che ha la gente di apparire. E' tutto da vedere... lontano da qui.

Per usare un termine molto caro ad alcuni utenti,direi che sei un redpillato, ovvero hai "aperto gli occhi", visto la verità dietro al meccanismo della società attuale. È così evidente, certo,ma molti preferiscono restare ciechi, inconsapevoli.
E la verità, purtroppo o per fortuna, è così: una volta conosciuta,non può più essere dimenticata. Sì può tentare,ributtarsi nella mischia ad occhi chiusi e tentare di ritrovare quella leggerezza, quell' "ignoranza" beata che ti fa divertire con certe cose. Ma dura poco.
Ti dirò, ogni tanto fa anche bene, è necessario, proprio per non finire in depressione,e per non cadere in meccanismi di superiorità. Ed è proprio ciò che dovrai tentare,per uscire da questo momento.
Perché alla fine, anche vedendo ciò che è diventato il mondo,non possiamo sentirci superiori,in fondo noi facevamo parte di quel circo fino all'altro ieri. E chi ci è dentro magari ha bisogno di quello,in quel momento,e se è destino capiterà anche lui,un giorno,con i suoi tempi, di capire. Comprendere senza giudicare è molto , molto difficile,sono meccanismi molto radicati. Ma col tempo riuscirai e, quando accadrà, potrai goderti nuovamente il mondo, questa volta con occhi diversi, più maturi, più consapevoli, più neutri.
Come diceva un detto Zen : essere nel mondo, senza essere del mondo.

Re: Parlo di me e della mia strana forma di fobia sociale
 

Fa piacere ragionare di questa cosa con chi l'ha vissuta sulla propria pelle. Il riferimento alla pillola del risveglio è un po' ciò che ha caratterizzato la mia vita in tante situazioni (non solo per i social).

Il fatto di chiedermi costantemente cosa sto facendo e dove sto andando mi ha portato sempre a fare cose nuove e sconosciute ai più, per questi motivi, mi sono ritrovato spesso ad essere un pioniere, preso come esempio di vita e per questo popolare.

Mi ci ritrovo completamente in quel motto Zen! Se mi sentissi superiore non starei qui a parlare di me. La più grande incognita è quella di capire me stesso.... Non sono mai stato un conformista, ma nemmeno un anticonformista, perché vedo le due realtà molto simili tra loro... L'eterno bastian contrario, è ciò che definisco un anticonformista! Quello che si sente identificato in un ruolo che va sempre contro corrente, anche se in quel momento la corrente è giusta. Non la analizza niente perché lui è anticonformista forever.

Quello che invece si conforma a tutto, compra quello che comprano tutti, vota il partito che va di moda.. ecc. non può uscire da quel vortice perché si sentirebbe escluso, messo in disparte, senza possibilità di emergere.

Io mi trovo esattamente nel mezzo, con un opinione che si basa fortemente sulla analisi degli elementi in gioco e posso sia stare a dx, a sx o addirittura, come è capitato spesso, avere un opinione diversa da entrambi i punti di vista, lo chiamano pensiero laterale.

Essere nel mondo, senza essere del mondo.
Grazie per averlo condiviso.

Re: Parlo di me e della mia strana forma di fobia sociale
 

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