![]() |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Ma come si può parlare di una cosa senza poterla definire? Se così fosse il sito non potrebbe nemmeno chiamarsi fobiasociale.com perché la fobia non sarebbe sufficiente a delineare completamente le sfaccettature di una persona.
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
Non categorizza una persona, ma più o meno definisce una tendenza che quella persona ha. |
Quote:
Anche se per esempio non sono waifuista ci vedo molto del mio, quindi sotto certi punti di vista li comprendo e quindi tendo a non etichettare loro come waufisti, ma a guardare cosa c'è dietro, cioè delle persone che non accettano la realtà e tendono a crearsi delle relazioni con personaggi che rappresentano il loro ideale di amico/amica, ragazzo/ragazza, ecc. In realtà anche noi tendiamo a cercare le persone affini a noi (che più o meno si avvicinano al nostro ideale)quindi quella nostra parte che ci serve per orientarci nel capire, a loro, probabilmente li fa chiudere in queste storie d'amore irreali. Sembrano distanti ma non lo sono. Anche in qualle parte di loro che li fa sembrare diversi, possiamo trovare delle similitudini, quindi tanto diversi non siamo, ecco perché alla fine, molte volte i cliché non hanno molto senso di esistere. Etichettare, il più delle volte, crea una sorte di chiusura verso chi viene etichettato, e ad alcuni sta anche bene sta cosa :D Comunque non intendevo le professioni o le cose comuni, ma più su ambiti dove si raffigura l'animo, l'idea, dei modi di fare di una persona, in pratica l'essenza di una persona. Spero di essermi fatto capire. Questa risposta è anche per "Idiota". |
Quote:
Poi una domanda: ma voi non vi è mai capitato di vedere per la prima volta una persona che veniva etichettata dagli altri con determinati aggettivi e poi non era come l'avevano descritta, anzi, avevano accentuato una cosa minuscola? A me è capitato diverse volte. |
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Uno usa un'etichetta (Che alla fine è solo un'abbreviazione) per indicare certe persone con certe caratteristiche (che possono essere descrizioni più o meno complesse, per questo poi torna utile l'etichetta), se non ce le hanno 'ste caratteristiche l'etichetta non si applica... Poi se qualcuno applica l'etichetta anche là dove le caratteristiche non ci sono, sbaglia ad applicarla, ma cosa c'entra l'uso di un'etichetta con l'errore di attribuzione di qualcuno? :nonso:
Questo errore può esserci anche senza usare etichette e direttamente la descrizione complessa. Sinceramente non ho capito il problema dov'è. Non bisogna usare abbreviazioni? |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
Il comprendere il termine fa capire. Per esempio la parola schizofrenico a molti fa paura o rigetto, ed è quindi stigmatizzata, ma se spiegassero cosa è lo schizofrenico molti manco avrebbero più paura. Le parole utilizzate per racchiudere un gruppo, molto spesso tendono a dargli quasi sempre una connotazione negativa. L'archetipo del pazzo per te qual è? L'archetipo del mussulmano per te qual è? Alla fine è giusto che si tende dargli una parola per raggruppare, però l'importante che non si perde tutto il discorso fatto prima. Perché comunque ci si trova una relazione con noi, dal momento che siamo così diversi, ma anche così troppo uguali. I waifuisti, non li vedo poi così diversi dalla massa, come noi anche loro seguono quello che per loro è più affine, ma oltre ad essere waifuisti potrebbero essere anche amanti dei cani, vegetariani, ecc. Hanno una similitudine, ma presi singolarmente sono unici e penso che a volte queste parole tendono anche ad eliminare la singolarità e quindi la particolarità di un individuo. Comunque bho... con questo discorso mi è scoppiata la testa :o:o Ho pensato più del dovuto. Comunque grazie per questa "discussione". :D |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
Cosa c'entra l'archetipo? :nonso: Mica si può prendere un triangolo solo e dire che questo triangolo ha la somma triangolarità. Ci saranno poi triangoli equilateri, triangoli scaleni, triangoli isosceli, triangoli rettangoli, ma non c'è alcun archetipo di triangolo anche se esiste l'etichetta "triangolo". La connotazione negativa poi è tutt'altra cosa, è vero ci sono termini non neutri tipo "puttana" rispetto a "prostituta", ma la connotazione negativa uno ce la deve appiccicare a monte all'uso del termine. Il nostro linguaggio permette di connotare poi negativamente con i dispregiativi, così "barca", termine neutro a livello di valutazione affettiva diventa "barcaccia" termine carico. L'uso di un'etichetta negativa non ci dice nulla dell'oggetto, ci dice però qualcosa di quel che pensa e come giudica chi la usa (dà certe informazioni aggiuntive), ci sono etichette che danno informazioni anche su come giudica una persona. Certi linguisti hanno compreso la cosa e spesso sono stati creati appositamente termini ed espessioni più neutri, perché non è detto che una persona desideri condividere i giudizi negativi di chi ha coniato certi termini. Ma nel caso specifico è stato già fatto notare che non c'è questa connotazione negativa a monte appiccicata al termine di uso comune, poi se i singoli giudicano male, l'etichetta non c'entra nulla. Se poi l'etichetta che si usa non significa un'acca in generale (e ci sono etichette del genere che risultano relative come i termini "buono" e "cattivo" che non sono nemmeno riducibili a qualità intrinseche) sono d'accordo con te. Ma qua bene o male è stato spiegato a chi ci si voleva riferire. Se uno esordisce "vorrei parlare delle persone buone" direi che effettivamente non si riesce a capire poi abbastanza precisamente a chi ci si vuol riferire dato che è un termine relativo ai valori soggettivi. E' chiaro che se uno vuol farsi eleggere dicendo che farà cose buone per lo stato e la comunità dovrebbe spiegarmi poi di preciso cosa intende, magari lui chiama buoni certi interventi che io giudicherei cattivi. Qualcuno magari non pensa all'ambiguità di queste affermazioni e il voto glielo dà, ma non è l'uso dell'etichetta in sé che produce queste cose, si possono mettere in mezzo anche discorsi fumosi tipo supercazzola senza usare etichette nuove. In questi termini qua sono d'accordo con te, se si usano espressioni che non atterrano in nulla e le si usa come se atterrassero in qualcosa, si usano certi artifici retorici per imbambolare le persone. Ma non è tanto l'uso di etichette il problema, a volte basta prendere una parola come "malattia" che ha un certo senso in un contesto e appiccicarla ad altro "malattia mentale" per creare un'estensione indebita e discutibile del senso di partenza. Potrebbe andar bene come analogia, ma bisogna poi tener presente che non sono identiche queste cose. Siccome le malattie sono anomalie, uno potrebbe prendere, che so, certe figure geometriche piane poligonali irregolari e chiamarle "malate" mentre quelle con angoli e lati uguali "sane", ed è stato fatto qualcosa di analogo con i computer, si parla di virus e infezioni, ma è chiaro che il computer non ha preso alcun raffreddore né si è ammalato veramente. Un virus del computer ha qualcosa di vagamente simile ai virus veri e propri, ma non è un vero e proprio organismo patogeno. Non si chiama un laureato in medicina poi per curare il pc. Non dico che è vietato fare 'ste cose, però bisogna rendersi conto che si è alla stregua di metafore poetiche. Il problema per me non è legato alle etichette, ma al linguaggio naturale in cui si fa ampio uso di metafore, termini relativi e così via confondendo l'uso metaforico ed analogico con quello letterale. Per me la psichiatria è uno di quegli ambiti dove sono stati commessi errori di questo tipo. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Pensare che probabilmente tutta questa discussione neanche sarebbe nata se semplicemente avessi scritto "cosa ne pensate del waifuismo" invece di "dei waifuisti", vabbè.
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
E' un'ottima sintesi di quanto termini come quello oggetto del topic fanno. "Wafuista" è una banale forzatura che vuole identificare ghettizzando delle persone basandosi su un fatto isolato e non realmente quantificabile. Bisognerebbe chiedersi, prima di cominciare a utilizzare termini come questo, cosa significa in concreto essere un esponente di tale gruppo. Possiamo definire un vegetariano in quanto persona che rifiuta di alimentarsi mangiando carne, ma un wafuista chi è? Io ho conosciuto centinaia di ragazzi, frequentando ambienti di gioco online e conversando allegramente di anime, che affermano di avere una o più waifu, ma nella totalità di casi si tratta di persone normalissime, a volte fidanzati, etero/bi/omosessuali, giovani e meno giovani. Perché tutto ciò? Banalmente perché non si tratta di una categoria, è un neologismo figlio di una cultura di identificazione forzata, ha lo stesso valore che ha definire una persona "fan di Star Wars", ma porta in sé l'accezione negativa poiché estremizza un concetto quale l'attrazione/l'amore/la devozione verso un personaggio immaginario. Detto questo, trovo stimolante e interessante riprendere l'argomento agganciandosi, per esempio, alla domanda posta da XL: "Che rapporto si può avere con oggetti immaginari?" Oppure trascinare la discussione sulle motivazioni che possono portare a casi estremi e specifici, che però nulla hanno a che fare con questo presunto wafuismo, ma che vanno invece a tentare di identificare le ragioni di un isolamento, dell'allontanamento dal genere femminile/maschile, della scelta di asessualità o del cambiamento culturale che ha reso possibile parlare liberamente di argomenti come questo. ps. Devo ancora leggere gli altri post :) |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
"Un ragazzo che ha una waifu" è lo stesso di "un ragazzo che ha uno smartphone", lo categorizza in maniera pressoché irrilevante, poiché non è affatto vero che tutti i "ragazzi che hanno la waifu" siano "persone che non accettano la realtà". Siamo andati a pescare lo 0,01% di una presunta categoria che già non aveva senso di esistere in principio. Quote:
Pressoché chiunque guardi anime e/o giochi a videogames giapponesi e non ha la sua waifu, basta farsi un giro su discord o se piace reddit sui gruppi che trattano di *inserire-nome-di-anime-o-videogame-qualsiasi. La discussione non sarebbe nata se tu avessi domandato, senza utilizzare etichette, cosa ne pensate di chi rifiuta la realtà, nega la possibilità di avere una relazione con un essere umano e anzi lo sostituisce con personaggi immaginari. Posta in questo modo, che non è assolutamente una descrizione di questo presunto "wafuista" la discussione può prendere una piega diversa e andare a parare su un caso specifico per il quale non esiste alcuna etichetta. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
Se io avessi la possibilità di avere una relazione sessuale con una donna che non mi attrae per nulla, che in pratica è un essere umano, perché in fin dei conti preferisco di gran lunga masturbarmi guardando un film porno, divento automaticamente una persona che rifiuta la realtà? :nonso: Ma perché devo averlo per forza un rapporto sessuale con una donna disponibile, anche se a me alla fine non piace poi tanto? Se preferissi la masturbazione a certe relazioni concrete divento automaticamente una specie di individuo delirante? A me non sembra ci siano necessariamente forme di delirio associate a queste condotte. Ora ho fatto un esempio in cui c'è un bisogno sessuale, ma possono esserci altri bisogni psicologici che potrebbero trovare maggior soddisfazione all'interno di certe pratiche, per così dire, bizzarre. Gli oggetti immaginari comunque si confondono un po' con quelli reali ed io stesso quando mi faccio la domanda "che cosa esiste?" non so dare risposte nette. Ad esempio chi resta celibe e ha un rapporto stretto con dio (un po' come in quei film di Don Camillo dove si conversa proprio con questa "persona", si dialoga) dal punto di vista di un ateo risulta equiparabile a queste persone qua, preferisce dialogare con questo personaggio immaginario in certi frangenti e preferisce questo dialogo rispetto a quello che potrebbe avere con delle persone reali. |
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
per forza ti pare un bello schifo, una parte che praticamente si prostituisce (che non e' una gran gioia) e l'altra che si illude |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
|
Quote:
L'unico appunto è che non possono considerarsi rapporti o relazioni perché non c'è un interscambio fra le parti in questione, i bisogni vengono appagati in modo unidirezionale. |
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
comunque qui tante son fidanzate, quindi giro loro la domanda (sentiamo altri pareri, il mio te l'ho dato) se quasi si prostituiscono con qualcuno che non amano (o se magari posson esser la parte che si illude e fanno continui regali costosi ai loro partner) |
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Penso che il problema risieda nel fatto che tutti i personaggi immaginari sono gestiti da noi.
Si parlava prima di un libro e di eventuali personaggi immaginari dentro esso contenuti: ebbene, quei personaggi rispondono alla nostra fantasia e alla nostra percezione di quel che sono, non possono quindi in nessun modo disubbidirci. Non possono rompere le nostre aspettative e quel che dovevano darci ce lo han dato nella fruizione del contenuto che li riguardava. Dato che trovo il bello delle relazioni dello scambio intrapersonale, amare un personaggio immaginario è un monologo. Non che io lo condanni (e condivido il pensiero di XL sul sesso, ad esempio), ma non lo trovo proficuo. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
"Definizione" fragilissima tra l'altro.. In ogni caso la tua prima domanda è uno spunto interessante e possiamo collegarla a quello che per molti è, apparentemente, un limite invalicabile tra "ciò che va bene per me" e "ciò che non è sufficiente". Riprendendo il concetto di waifu potremmo dire che esistono persone che non trovano nella vita reale il loro ideale di partner perché hanno, attraverso gli anime (esempio), alterato la loro percezione della realtà al punto da definire un limite irrealistico e aumentare le proprie aspettative al di là del reale. Questo è un problema culturale di cui la nostra società soffre tantissimo, una società figlia dei media, dei film, della letteratura, degli anime, di una moda che ha spinto l'ideale di bellezza al limite del realistico e ha provocato grandi alterazioni nel modo di vivere e nel modo di guardarsi allo specchio delle persone (basti pensare alla diffusione delle palestre, al successo della chirurgia estetica e simili). |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
Quote:
E non finiscono forse molti amori proprio a causa del rendersi conto all'improvviso che quell'idealizzazione era basata su una poco realistica percezione di quella persona, o di un di quella persona cambiamento improvviso? Non dura un amore, dunque, finché quell'idealizzazione regge, finché la persona amata risponde a quell'ideale? |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
|
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
O per meglio dire, molti amori funzionano come li hai descritti ma sono tipicamente amori tossici, non li prenderei ad esempio. Un'amore sano riguarda due persone che bastano tranquillamente a sè stesse, e che quindi non hanno necessità di idealizzare nessuno, che decidono di stare assieme per il piacere dell'avere l'altro accanto. Non sempre è così ed esistono amori sani anche tra persone con varie difficoltà, ma penso che l'amore nasca proprio nel momento in cui lasci da parte l'idealizzazione o la ricerca di "salvezza" nel partner e si decide la compagnia puramente per amore della compagnia stessa. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
Quote:
Ma continuano a sembrarmi visioni, se non idealizzate, comunque parecchio ottimiste. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
Sotto certi aspetti è immaginaria una sfera, un cono, eppure si riescono a scoprire in qualche senso cose nuove in relazione ad oggetti fittizi del genere. Una delle cose che mi hanno più stupito quando l'ho scoperta, perché non avevo idea che "vedessimo" in questo modo, sono gli stereogrammi a punti casuali. Si osserva un'immagine a puntini e se con gli occhi si sovrappongono le due immagini (quelle che vede ognuno degli occhi) in certi modi finisce col balzare fuori dallo sfondo una figura, ma questa figura a rigore non ha alcun correlato oggettivo, è in qualche senso un oggetto fittizio, vediamo una sagoma con una forma precisa, e anche se a questa sagoma probabilmente non corrisponde nulla la si potrebbe descrivere e farla divenire oggetto di conoscenza con cui si entra comunque in una certa relazione. Possiedono forme di alterità anche gli oggetti immaginari e fittizi, non solo quelli reali, localizzabili fisicamente o fortemente riducibili a cose del genere. Immaginate la prima persona che osservando che so delle noci o cose del genere ha pensato alla sfera. Ora è vero, si ha a che fare con un tipo di oggetto ideale, ma l'idea che questo oggetto ideale non possieda forme di alterità e non si possano iniziare a scoprire altre proprietà che prima si ignoravano grazie ad un monologo libero da vincoli (così come si potrebbe scoprire altro nei confronti di una noce reale) secondo me non è proprio corretto. Anche questi oggetti, per così dire, possiedono una certa "consistenza". Poi insomma se uno inizia a chiedersi che significa che un oggetto sia reale e quanti oggetti poi esisterebbero effettivamente, le cose diventano un po' vaghe, perché non c'è alcuna definizione univoca di questa molteplicità reale. E' quando mi metto a pensare un po' che certe cose si confondono e gli oggetti poi sembra siano davvero una cosa che arriva solo alla coscienza e che magari anche un fiore potrebbe non avere alcun referente specifico fuori. Nonostante ciò possa esser vero io potrei lo stesso contare il numero dei petali di questo fiore, annusarlo e così via, quindi a questo punto penso che per entrare in relazione con questi oggetti (della coscienza) non sia necessario un qualche attributo di realtà come localizzazione fisica e così via. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 01:45. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.