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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Per esperienza personale, dico che bisogna prendere un avvocato che ti possa seguire in tutto l’iter di acquisto. Quello che costa, costa, il rischio è troppo grande se si è inesperti. Io l’ho preso dopo aver firmato il preliminare, e già una dose di inculate me la sono presa. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Questo problema si affronta con un avvocato serio che sia in contatto con un notaio, il quale è la figura cruciale di tutta questa faccenda. Se mai sarà e lo spero, cercherò di darti un minimo di sostegno in questo senso se ti servirà (a scanso di equivoci non sono né notaio né avvocato altrimenti difficilmente ero qua sul forum, sono professioni ad alto alfismo). |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
Vai in quella con il vicinato migliore magari fai qualche ricerca guarda i campanelli e cercali su Google, come nel lavoro i colleghi possono rovinare tutto così i vicini di casa, sarebbe bello vedere l eta media e se ci sono bambini insomma ste cose
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Chiaro che è difficile poter avere una casa isolata ma bisognerebbe almeno essere all'ultimo piano di un edificio di massimo 3 (perché poi in caso di incendio diventa un grosso problema) e di cui il proprio sia l'unico appartamento e con una buona impermeabilizzazione e isolamento perché si bolle d'estate e si congela di inverno. Ma dal clima ci si può difendere, dalle persone no. Anche persone casinare al piano di sotto sono un problema, ma niente al confronto di confinanti di piano o peggio di sopra. Inutile adocchiare la casa con la classica persona anziana inoffensiva come vicina. Morirà ed è garantito che gli eredi la venderanno alle ultime persone che avremmo voluto come vicini. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
La casa perfetta per me lo è innanzitutto nella sua collocazione: deve essere comodamente servita e a 20min di camminata dal centro città, ma lontana dal traffico e da fonti di caos. È circondata da grandi parchi e aree verdi e piste ciclabili.
Il condominio deve essere di recente costruzione, dotato degli ultimi standard tecnologici/energetici. Quindi sì a pannelli solari, impianto geotermico, riscaldamento a pavimento e tutto ciò che fa risparmiare sulla bolletta. Deve essere un trilocale, la cucina possibilmente separata dal living che si estende su un ampio terrazzo. Più grande non serve, tanto non si figlia più. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Sognare per sognare credo che per quanto sopra minimo 200 mq. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
il problema è che il margine di errore è minimo soprattutto se acquisti e fai pasticci. è una cosa che solitamente si fa una volta nella vita, magari in coppia e non da soli. affrontare tutte le trattative e le beghe da soli può essere difficile, soprattutto se hai un carattere riflessivo.
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La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
Tanto a qualcosa dovete sempre rinunciare mettetevi il cuore in pace
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
La casa la comprerò se mai avrò cash.
Mutuo col cavolo, mi viene l’ansia sentirmi così legato |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Lol <3 |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Andare oltre al trilocale di nuova costruzione è un bagno di sangue, costa troppo, ed è esagerato per gente che punta a vivere o single o massimo in due :sisi: Infatti se ci fate caso vanno un sacco i bilocali, molto più rispetto ai quadrilocali. |
La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
La casa che cercavo io doveva avere queste caratteristiche:
Nuova costruzione Ultimo piano (per ladri e vicini) 2 bagni di cui uno lavanderia Box interrato Bella vista Basso coefficiente di vicini cagacazzo* Possibilità di andare al lavoro a piedi Tapparelle e NON persiane (fondamentale) Posto per prendere il sole** Non in una zona isolata (per i ladri) Giuro che l’ho trovata, sacrificando solo il posto per prendere il sole, e la dimensione, perché è davvero piccola. Trilocale con misure minime di legge. *il basso coefficente di vicini cagacazzo si ottiene scegliendo un complesso dove molte unità abitative sono uffici o studi professionali. Si avranno quindi condomini attendi al decoro e che di notte si levano dai coglioni **il posto per prendere il sole è importante perché ti permette di cominciare ad abbronzarti in primavera, nella privacy di casa tua, e non sembrare un cadavere riesumato a inizio estate. Condizione questa che ti impedirà per sempre di prendere il sole in quanto tu sarai l’unico bianco. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Eppure ho una cappa di indecisione che mi opprime: vedo il mutuo come una spada di Damocle in conseguenza del fatto che non ho ancora trovato la pace interiore per decidere se l'Italia sarà il posto dove vivrò e soprattutto se avrò intenzione di arrivare alla pensione (aka lavorare sino a 67 anni od oltre...). Comprarla per entrare (eventualmente) nel magico mondo degli affitti, è un passo che mi spaventa perché eventuali inquilini morosi o peggio hanno parecchie tutele da parte della legge. In ultimo, c'è pure il fattore pretenziosità: non voglio abitare in appartamento/condominio, perché la casa per me è una tana in cui vivere gran parte del tempo. Quindi si torna alle roulette russe col vicinato. Impazzirei (e succedono 'ste cose) all'idea di aver appena comprato casa, avviato un mutuo 30ennale, ed appena varcata la soglia iniziare a sentire bimbetti urlanti, cani latranti, mobili trascinati per ore, feste sino alle 2 di notte... l'affitto, al momento, pur non lasciandomi niente di concreto nel futuro, mi dà pace adesso. Ma è una situazione (comprare sì/comprare no) che mi perseguita e trascino da anni... Tra l'altro, nota di colore, lessi tempo fa che in Germania la maggioranza dei tedeschi vive in affitto... |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
Che comprare sia meglio dell’affitto è una mega stronzata. Poteva essere vero negli ultimi anni di tassi a quasi zero, ma già oggi fare un mutuo è un suicidio.
Senza contare il prezzo della casa, ma solo con tutte le spese accessorie, stai in affitto 10/15 anni, senza nessun obbligo o responsabilità e con tutta la libertà del mondo. Il vero vantaggio è avere la casa gratis dai genitori. Tra mutuo e affitto non cambia niente.. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Esiste una quantità mica piccola di gente che vive aggiudicandosi le aste giudiziare e poi rivendendo l'immobile. Se il condominio ha una certa quantità di appartamenti è tutt'altro che raro che uno di questi venga comprato da persone di questo tipo. Con tutto il rispetto per chi dovesse fare questo lavoro animato da senso etico credo sia ovvio che la media è un po' scarsina in questo senso, in fondo non ci si sta facendo nessuno scrupolo ad approfittare di problemi e disgrazie altrui. Quindi queste persone sono spesso a stretto contatto con avvocati con ancora meno scrupoli di loro e cercano scientemente tutti i problemi e le falle del condominio per sfruttarli, valorizzare l'immobile, rivenderlo e ricominciare. E' successo nel palazzo di mia madre. La losca figura alla prima assemblea ha presentato domanda di deliberare a carico del condominio una serie di lavori che per norma e consolidata giurisprudenza spettano a lei. Ovviamente tutti hanno detto no compresi i tre avvocati proprietari d'appartamento nello stesso condominio e lei ha immediatamente fatto scrivere dall'avvocato. Al secondo diniego ha iniziato la causa. Il condominio dal punto di vista giuridico è considerato (che io sappia il solo) esempio reale di "assemblea perfetta" ovvero tutti rispondono in solido come una cosa sola. Ovvero è possibile fare causa a uno dei condomini in quanto "parte del tutto" poi sta a lui rivalersi sul condominio. Questa possibiltà ormai è da tempo molto scoraggiata dalla giurisprudenza e dal cambio di normativa ma non è morta. Il rischio è di essere individuati come la parte debole e trovarsi citati senza nemmeno sapere perché. Ma se anche così non fosse, può sempre capitare l'affarista come quella tizia descritta sopra. Ci si ritrova a dover resistere a una vera e propria aggressione e sono cause da parecchie migliaia di euro. Anche avendo 5 millesimi è tranquillamente possibile essere chiamati a cacciare 1000 euro, poi ricorso, poi ancora grane e poi e poi e poi. Ci potrei scrivere un libro su 'ste cose, è solo uno dei tanti problemi di un condominio. Chiaro che non tutti possiamo vivere in una villa nel parco ma se è possibile evitare un condominio lo consiglio caldamente. Vale anche per una bifamiliare o a schiera, non si sa mai se il vicino bravo e buono deve vendere e a chi vende. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Il padre mi ricorda alcuni miei "parenti", che infatti non frequentiamo, che pretendono di mettere naso in faccende non loro e hanno sempre e solo creato problemi. Posso capire la situazione opprimente. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
Non ho un ideale di casa preciso, per lo meno non per ora o per il futuro prossimo. Nel senso che per me ora come ora non fa nessuna differenza vivere in appartamento o casa. Anche sui mq sinceramente frega poco. In questo periodo , sarà anche per l'ansia e la depressione sto molto bene quando sto fuori dalla città, infatti è il motivo per cui mi sono spostata. Creo che sia molto importante poter stare in una zona più tranquilla per potermi riprendere del tutto e poi manari7forse ritornare in carreggiata in centro città.
Diciamo che sono più interessata alla posizione. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
Sto comprando casa anch'io. Sono parecchio stressato, speriamo bene.
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Ma poi i motivi di stress non sono solo sulle trattative di vendita, che va bé si può anche confidare nella buona fede reciproca e nei contratti, ma sono soprattutto sulle spese future, sulle incognite della vita, sul mutuo, ecc. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
la casa perfetta non mi interessa, mi basta che sia decente e nel budget.
una cosa che mi inquieta sono quegli appartamenti mansardati tipo casa dei puffi, essendo alto nella media sbatterei ovunque. mi piacerebbe un appartamento ben illuminato |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Conosco bene questo argomento, si è diffusa la prassi tutta italiana per la quale si costruivano le case con un piano in più, ma facendolo 50 cm più basso del dovuto, o con una finestra in meno. Lo si accatasta come soffitta così si rispettano i vincoli di cubature, si pagano meno tasse urbanistiche, e si può vendere case da due piani a prezzi contenuti. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
Costano cari sia affitti che mutui e se non hai la stabilità economica altro che mutuo,gli affitti in proporzione costano di più sopratutto in certe regioni e vero..
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Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Se non è tutto in ordine non fa il rogito. E difatti un botto di gente si è trovata con calo vistosissimo del valore del proprio appartamento. Nei casi fortunati ha fatto la domanda di sanatoria in tempo e questa è stata accettata, il che non è garantito perché spesso non si rispettavano minimi inderogabili e lì non c'è condono che tenga. Nei casi peggiori ha qualcosa che di fatto non può vendere o comunque può farlo ma con decurtazioni notevoli. Non lontano da dove abito girava voce che fosse in vendita un'appartamento come quello che descrivi a un terzo del prezzo di mercato e tutt'ora invenduto. Non so poi come farebbero l'atto in caso di vendita, anche inventandosi tutto il possibile. |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Nell'ultima situazione penso che si trovi il 40% di chi possiede in Italia un appartamento all'ultimo piano, e lo dico anche per esperienza quasi diretta. Io personalmente non considero lo Stato un nemico, penso che se un appartamento è accatastato in un certo modo ci sarà un motivo urbanistico, per quanto criticabile, e le regole vanno rispettate altrimenti è il caos. Trovo giusto che ci sia più controllo sia da parte del notaio sia della banca (vendere a una persona che non deve fare il mutuo può aiutare, però in effetti se il problema è di corrispondenza catastale può rilevarlo lo stesso notaio, ma penso che molti si limitino a leggere l'atto, incassare 4.000 euro, e chiudere un occhio). Ogni casa ha una magagna in Italia e lo sappiamo tutti, però questo costume italiano è sbagliato, le tasse vanno pagate (vanno ridotte, ma vanno pagate), e se uno sbaglia gli tocca subirne le conseguenze (difficoltà di sistemare l'appartamento o difficoltà a venderlo). |
Re: La casa perfetta: quando scegliere è impossibile
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Io ho passato una vita professionale di vessazioni di questo genere che ho visto incrementarsi in qualche decennio dal "molto fastidioso" all'insostenibile tanto che ho dovuto chiudere baracca e burattini e fare altro. Non riesco a non considerare lo stato una specie di nemico perché posso astrarmi dal mio vissuto e cercare di guardare le cose oggettivamente fino a un certo punto. Una tra millemila: siamo il solo paese europeo in cui il progettista è penalmente e civilmente responsabile ma il progetto va approvato dal genio civile. Delle due l'una: se mi ritieni responsabile mi lasci in pace fino a che l'edificio non subisce e provoca danni. Se vuoi che sia il genio civile a dare l'imprimatur mi sollevi da ogni responsabilità. Ma come sempre lo Stato pretende entrambe le cose. Ormai resistono solo i grandi studi associati, che tra parentesi sono realtà non tanto diverse da quelle del magazziniere di Amazon anche se può non sembrare. La GB è sempre stato un paese forte perché in casi come questi sceglie la prima soluzione. Non c'erano nemmeno norme tecniche, il progettista è sempre stato libero di fare come volesse (chiaramente usava regesti di raccomandazioni tecniche e procedure di stato dell'arte) chiaramente restando responsabile del suo operato. Un decimo della burocrazia solo per questo dettaglio. Capisco che si tratta di compromessi spesso delicati in sede normativa, dico solo che l'ago della bilancia è spostato troppo da una parte. |
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