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Il fatto è che io lo penso per davvero. Di estremisti secondo me ci sono ben altri discorsi. L'obiettivo, sinceramente, non è quello che pensi, infatti tu avrai capito che la donna è una sorta di religione; è la realtà, quindi, ad essere estrema e la mia resistenza viene percepita come blasfema, quindi estremista. Ti parlo più semplice: la donna è il sesso meno forte fisicamente, quindi meno capace di procacciarsi la sua selvaggina, anche perché partorendo è stata per molto l'unico genitore certo. Lo schema che si è consolidato nel tempo, e che tu dirai che ha avuto molte variazioni sulla regola, ma che rimane uno schema prevalente, è quello del rubamazzo: l'uomo che si guadagna i viveri e la donna che convince l'uomo a cederle parte di quei viveri. Non mi sembra una visione. Non sto dicendo: "donne tutte sanguisughe", sto dicendo che la donna utilizza altre vie per sopravvivere. Chi pensa questo non vedo perché debba negarlo. |
Re: Il maschio soft
ma tu le ami le donne sinceramente Warlord?
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Re: Il maschio soft
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Le donne a parole dicono di desiderare il maschio soft ma in pratica poi desiderano tutt'altro. Per questo tutta 'sta teoria non regge molto, già da adolescente ti accorgi delle fregnacce che raccontano. In realtà il maschio prodotto da questi ideali strombazzati dal femminismo è l'esatto contrario di quel che poi le femmine desiderano davvero in concreto generalmente (escludendo poi le eccezioni di minoranza). Io personalmente non riesco ad essere come desiderano che sia (come desiderano realmente e non come dicono di desiderarci a parole), e direi di essere naturalmente più vicino al maschio soft che al presunto "maschio naturale". E' in realtà il maschio dominante che è un prodotto del desiderio femminile, non l'altro, quello reale che potrebbe essere anche timido. Io penso sia vero l'esatto contrario, l'uomo competitivo ed energico che deve reggere a questo e quell'altro, col pisello sempre duro e che si vorrebbe scopare tutto, ossia “l’energia maschile" che "è scopo, guida, direzione e missione nella vita. L’energia maschile" che "è fatta essenzialmente dal superare gli ostacoli della vita” lo produce indirettamente anche il desiderio femminile stesso che viene agito e non pensato o parlato. Per una serie di motivi le donne non sono generalmente sincere su queste cose, te ne accorgi dopo poche battute se non hai tutte le rotelle fuori posto, certi discorsi delle donne non sono rappresentativi del loro desiderio, continua ad esserci ancora oggi una forma di censura agita probabilmente per motivi di convenienza secondo me. E' un gioco di specchi tra i nostri desideri, che vorrebbero le donne come esseri che coltivano certi valori e che crea nelle donne un'ideologia fittizia, e il loro vero e reale desiderio che va in tutt'altra direzione. Il pensare che loro stesse desiderano uomini di un certo tipo fa sentire inadeguate diverse donne perché indirettamente questi tipi poi producono anche gerarchie, forme di sottomissione, e così via. E così vengono a crearsi tutti 'sti discorsi fittizi su quel che desidererebbero (ma che non desiderano davvero) per poter continuare ad avere un'immagine adeguata rispetto a certi altri valori che idealmente vorrebbero seguire proprio per essere più desiderabili dall'altro sesso, ma che in pratica non riescono a seguire. Credo che funzioni più come forma di difesa psicologica questa ideologia, che come sistema per manipolare, dato che in realtà le donne vogliono manipolare e plasmare i maschi in tutt'altro modo, dicono agli uomini che sono gli uomini a desiderare di essere di acciaio, che loro seguono un'altra idea di cosa sia un maschio desiderabile, ma non è così, questo è solo un sistema per discolparsi completamente come madri o come agenti sociali, ma chi ha questo desiderio alla fine sono loro, le donne, poi gli uomini per piacere cercano in molti modi di assecondarlo. Al contrario poi le donne sparano cavolate anche al contrario, si fanno operare e tirano fuori tette gigantesche e sostengono poi che sono soltanto loro a desiderarle tanto... No, per carità, non c'entra nulla il fatto che molte persone dell'altro sesso siano attratte dalla cosa, questo è irrilevante e non le ha influenzate per nulla. Una madre rompe tanto i coglioni al figlio timido intimandolo di "svegliarsi" e poi magari viene in forum come questi a sostenere che in realtà crede che una donna generalmente ammira persone di questo tipo e le ritiene amabili e son poche le eccezioni che disprezzano tanto queste tendenze. Tra il dire e il fare c'è una spaccatura tanto evidente, che come ho scritto prima bisogna avere tutte le rotelle fuori posto per non accorgersi di questi giochetti, e non penso siano tutti così matti. |
Re: Il maschio soft
il problema è piu' semplice di quanto si pensi XL, il femminismo è una ideologia e come tale non ha riscontro in nessun organo, è una cosa costruita a tavolino la cosidetta uguaglianza uomo-donna semplfcemente non esiste siamo diversi.
poi c'è il nostro lato biologico, spesso nascosto, deriso un po' come quando si parla del sedere , fa ridere il culo ma ci sostiene è importante. E così il nostro lato istintivo. Alla fine le donne i tipi troppo leccati, acculturati, femministi frignoni non li amano affatto. Sognano il maschio vero, frase tipica "non ci sono piu' gli uomini di una volta!". cmq io sono come te un maschio beta o omega :D |
Re: Il maschio soft
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Molto interessante. Questa concezione, Worldmaniac, mi ricorda molto quella cosmista, il pensiero di Fedorov rivolto a lottare contro la morte e per la conservazione della vita. Fino al ripristino delle vite precedenti. Ho scritto un libro ispirato a questa filosofia. E' una concezione antitetica a quella prevalente, appunto postmodernista, di lotta di tutti contro tutti, di selezione naturale e artificiale, liberista, che si basa sulla "sopravvivenza del più adatto" e quindi sulla morte come leva del progresso (ovviamente, in tale mondo, ognuno pensa di sopravvivere sulla morte degli altri. Strano a dirsi, un simile pensiero viene ritenuto normale.....Auschiwitz impallidisce al confronto). E non è un caso se Fedorov, insieme alla morte, voleva abolire anche il sesso. Le due cose sono complementari. Anche se lui specificava che tale abolizione sarebbe stata possibile solo dopo l'abolizione della morte. Vabbè, lui la vedeva così; dopo, la corrente cosmista ha subito molte biforcazioni. A mio avviso, è la concezione di "Auto-evoluzione cosciente dell'uomo", la lotta contro le forze cieche e crudeli della natura, che sono presenti nella stessa mente umana, il punto di maggiore forza e interesse nel cosmismo. E la tua posizione, Worldmanica, mi sembra vicina a questo. |
Re: Il maschio soft
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Re: Il maschio soft
Oggi il pensiero unico standardizzato vuole, per l'appunto, che l'uomo sia un beta cuck frignone-gay friendly-libertario. Finita per l'occidente, la vedo molto molto male.
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Re: Il maschio soft
tradotto?
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Re: Il maschio soft
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L'uomo che piace è quello che non ha paura di dire quello che pensa senza filtri e agire secondo ciò che sente e che vuole, nei limiti del lecito e consentito beninteso, e non secondo ciò che qualcuno prima di lui ha stabilito essere giusto o sbagliato. |
Re: Il maschio soft
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Re: Il maschio soft
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Re: Il maschio soft
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Tutte 'ste persone che dicono di esser fuori dagli schemi, sono incredibilmente simili tra loro, e quindi mi sembrano altre cavolate narcisistiche. Non c'è schema più oppressivo e ripetuto di questo del dover essere fuori dagli schemi. La cosa bella è che questa cosa è autocontraddittoria, cioé una persona dovrebbe agire nei limiti di ciò che è consentito, ma consentito da chi? Qualcun altro probabilmente... Andando a contraddire poi quel che si dice dopo perché questa persona dovrebbe anche agire "secondo ciò che sente" ... "e non secondo ciò che qualcuno prima di lui ha stabilito essere giusto o sbagliato". E se quel che sento va contro il consentito? Non è possibile? :nonso: Per questo tutte queste "parole al vento" io personalmente le cestino molto velocemente, questo discorso qua non so quante volte l'ho letto in questo o quel sito. Alla fine penso che tutti cerchino di ottenere quel che desiderano in base a quel che sentono e negoziano con i limiti sociali del consentito e non consentito, dato che poi ci sono ripercussioni oggettive, non c'è mica bisogno di mettere una regola o supporre che solo alcune persone lo fanno davvero. Sono certe caratteristiche e il successo sociale che probabilmente attraggono, alle bestie umane non frega nulla di questi schemi o del fatto che una persona è sé stessa in base ad un qualche sé metafisico che non si saprebbe nemmeno dove andare a pescare, interessa quel che funziona per certi scopi riproduttivi ereditati dagli antenati. |
Re: Il maschio soft
Ciò che è consentito corrisponde a ciò che percepiamo come utile. Un adulto che se la fa letteralmente addosso è statisticamente fuori dal gregge, ma ispirerà un senso di malattia e di sporcizia che verrà respinto dalla moltitudine.
Quando parlo di ginarchia non parlo come cose astratte mitologiche come le scie chimiche, ma di prendere come punto di riferimento del politicamente corretto il giudizio sessuale femminile medio, che trascina con sé i valori del maschilismo e della cavalleria. Anticonvenzionale e fuori dagli schemi sarà chi si allontana da questo punto di riferimento, cosa che non si può dire, ad esempio, della religione cattolica la quale ha smesso di essere una guida. |
Re: Il maschio soft
1) Ma se io sono di indole "Soft" non è il caso che lo rimanga? Nel senso, si parla come se l'inclinazione personale sia scelta, mentre evidentemente non lo è. Io trovo ridicoli i comportamenti da alpha e mi sentirei fuori luogo nell'impersonarli. Ma non son stato condizionato da nulla, così sono per questioni genetiche e di vissuto.
Corollario a ciò: Siate quel che vi sentite di essere e imparate ad apprezzarvi. Magari non rimorchierete, ma almeno sarete liberi di essere chi siete. 2) Da studente di Biologia ho studiato (e passato, in vero) Genetica. NON PARLATEMI DI SELEZIONE NATURALE AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. Sopravvive il più adatto, ma essere adatti può significare (come nel caso dell'uomo) saper fare comunità, e inoltre dipende dal contesto, sempre. Non si è più adatti in assoluto, si è più adatti nel contesto (tanto che l'anemia falciforme, in un contesto di malaria, è un fenotipo positivo alla sopravvivenza). 3) L'uguaglianza uomo-donna non vuole essere "fisica", ma è assurdo devo spiegarvelo. Si parla di uguaglianza in trattamenti e dignità, non certo dire che siamo la stessa cosa dal punto di vista fisiologico. Parità di dignità significa anche smettere di ritenere vere stupidaggini come la donna più sensibile o l'uomo cacciatore. A suo modo, l'idea di maschio alpha è ugualmente deleteria (presuppone un modo giusto di essere maschi) così come lo è l'idea della donna casalinga. Magari a qualcuno può far comodo, ma fossi donna sarei contrariata dal fatto che mi venga più o meno velatamente detto cosa fare della mia esistenza. |
Re: Il maschio soft
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Ma in concreto esser liberi di essere chi si sente di essere, che significa? E se per me esser libero di essere chi sento di essere equivale a rimorchiare, visto che mi sento di essere un tipo che attira le donne? Bada bene, sento di esserlo, ma magari non lo sono. Istante per istante siamo tutti quel che siamo, non potremmo mai essere diversi da quel che siamo, se invece si parla di un nostro modo di stare nel mondo immaginario, ancora non concreto, dipende tutto da cosa si immagina, se immagino di essere un ippopotamo non potrò mai essere libero di essere quel che sento di essere, a meno che non inventino un qualcosa che tramuta gli esseri umani in animali. |
Re: Il maschio soft
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De Andrè parlava degli emarginati che pur di "difendere il loro diritto di assomigliare a sè stessi" scontavano la pena di essere soli. Lo riteneva un atto eroico. Il mio è un invito a fare e dire quel che ci pare, quel che sentiamo ci rappresenti come persone, non curandoci delle conseguenze "sociali": questa cosa ovviamente deve essere commista alla realtà per cui non ha senso girare nudi per strada perchè sentiamo di essere rappresentati dalla nudità (:D) ma per lo meno di cercare di sentirci rappresentati dai nostri gesti nelle relazioni sociali. Chessò fare quella battuta che ci va di fare, o fare quel favore che sentiamo istintivo fare non curandoci di passare da beta (o si dice soft?) per questa ragione. Ovviamente la realtà incombe e compromessi bisogna sempre farne, però penso che cercare di assomgiliare a sè stessi sia un bel modo di vivere. Non penso sia possibile veramente raggiungere una cosa simile, ma provarci per me è già qualcosa...e pensare nella propria mente che si sta sbagliando perchè in verità ci sono modelli mascolini corretti per me è profondamente deleterio. Edit: Mi sono reso conto di non esser stato chiaro su una cosa. Non ho idea di cosa sia il mio "vero" io, però so cosa istintivamente mi piace e cosa istintivamente direi o farei. Il punto è che ognuno poi cognuga questa cosa come vuole, l'invito è a non far tacere quel che sentiamo essere nostro per paura di dare una cattiva imprensione o di non rispecchiare certi standard o più estremamente di non essere accettati. |
Re: Il maschio soft
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Re: Il maschio soft
Che questa figura di maschio soft esista sono d'accordo (e sento di esserne almeno in parte rappresentato), non so fino a che punto sia determinante l'influenza della società, non credo che ce ne siano tantissimi di questi casi; poi dipende dai parametri usati per applicare queste definizioni, che variano da persona a persona. Secondo me si diventa così principalmente per l'educazione che si è ricevuta, che può dipendere da eventuali messaggi di un pensiero diffuso formatosi anche sotto la spinta dell'infuenza del femminismo ma anche no o farlo in minima parte. Più probabile è che il peso che si imprime maggiormente è quello delle dinamiche famigliari vissute, funzioni delle personalità dei genitori e in genere delle figure maschili e femminili della famiglia, che hanno una storia rispetto a cui è difficile stimare quanto abbia effettivamente inciso una parte "politica" piuttosto che l'altra.
Comunque ancora non mi è chiaro cosa di preciso un uomo non sarebbe libero di fare, pena il ricevere lo stigma sociale e l'allontanamento dalla compagnia femminile. A parte le difficoltà e a volte impossibilità di trovare relazioni con l'altro sesso dovute all'essere "beta" o altre lettere successive dell'alfabeto greco, che non è un limite da poco, ma mi sembra che spesso quelli che se ne lamentano allo stesso tempo affermino che son comunque leggi di natura, quelle dell'attrazione, per cui c'è poco da intervenire. O almeno a me così verrebbe da concludere. |
Re: Il maschio soft
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Re: Il maschio soft
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Saper distinguere cosa ci piace, cosa ci appassiona e cosa ci fa star bene non è una cosa per niente facile e penso abbia bisogno di un gran lavoro di introspezione e a volte terapia (sintomo di alcuni disturbi, leggevo, è anche il perder di vista queste cose). Però stabilire dei modi di comportarsi "giusti" è già deleterio nell'approccio mentale. Volessi lavorare sul capire a cosa tende la mia persona la prima cosa che farei è evitare come la peste questi pensieri...cosa che difatto faccio :ridacchiare: |
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