FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   La causa della vostra fobia sociale (https://fobiasociale.com/la-causa-della-vostra-fobia-sociale-6683/)

Adler 04-09-2008 23:11

Quote:

Originariamente inviata da 1897
Quote:

Originariamente inviata da Adler
Caro 1897.
Da quello che hai scritto sembra che hai una certa fortuna con le ragazze cosa che potrebbe aiutarti e non poco. Io personalmente ho avuto a che fare con una sola ragazza:
una volta che si è fatta avanti (lei piaceva anche a me) ho chiuso gli occhi e l'ho baciata. La relazione con lei mi ha portato alcuni miglioramenti ed anche se ancora la fobia si sente parecchio sono comunque migliorato molto rispetto al principio. Il mio consiglio è quindi quello di buttarti se trovi la ragazza che ti piace. Sarà tutto semplice, basta solo avere il coraggio e compiere il primo passo.
Ciao :wink:

Ciao... Ti confesso anche un altra cosa... A 15 anni una ragazza mi ha chiesto apertamente se io volevo fidanzarmi con lei: Puoi capire che imbarazzo! Da timidone quale sono, mi si avvicina una ragazza che mi fa queste richieste.... Ti lascio immaginare :oops:
Certo, ammetto che l'autostima va a mille quando mi capitano queste occasioni, però, d'altra parte, aumenta pure la tristezza, perchè se è vero che le occasioni ci sono, è altrettanto vero che io le spreco tutte, e le spreco per colpa della mia testa bacata.....

Ti capisco perfettamente, ma credimi: una volta fatto il primo passo sarà tutta discesa! Quando la vita ti presenta queste occasioni bisogna buttarsi senza pensarci. Un sentimento come l'amore può davvero cambiarti la vita! In bocca al lupo! :wink:

Adler 04-09-2008 23:14

Quote:

Originariamente inviata da ilbric
forse,come disse benigni,le donne ci hanno rovinato,troppo poche! a parte gli scherzi,credo che veramente il non rapporto con le donne mi ha rovinato.infondo prima dell'adolescenza ero felice,l'infanzia è passata bene.avevo tanti amici,giocavo sempre all'aria aperta,facevo sport in società e il poco tempo che avanzava lo passavo all'oratorio a cazzeggiar.certo,alcuni tratti negativi della mia personalità già si notavano,ero aggressivo,irascibile,a volte manesco,e soffrivo d'insonnia già a 8 anni.credo che l'insonnia fosse sintomatica di quanto patissi la pressione scolastica,l'ansia da prestazione.poi d'adolescente la pressione è aumentata di pari passo con le difficoltà della scuola sempre più impegnativa,anche se in realtà non avevo nessun problema.l'arrivo della sessualità mi ha,diciamo, sconvolto,perchè non sapevo come comportarmi e questo mi ha portato ad isolarmi.quindi penso che le donne siano la mia rovina,però non per colpa loro.

Quello che dici è in parte vero: specie nell'età adolescienziale (quella in cui mi trovo) le spinte sessuali sono molto forti. Il non avere rapporti sessuali può portare tristezza, frustazione, depressione. Tuttavia penso che questa non sia una causa sufficente per la fobia sociale.
Ciao

Adler 04-09-2008 23:17

Quote:

Non ho votato xchè ritengo che la causa sia multifattoriale..ereditaria in parte..poi l'ambiente in cui cresci e le esperienze di vita influiscono moltissimo..

I miei genitori sono entrambi molto ansiosi..l'ambiente in cui sono cresciuta abbastanza delirante..le esperienze di vita..x tutto il periodo dell'adolescenza disastrose..

ed ecco fatta la frittata.. :O)

Lilly condivido in pieno quello che dici. :)
In genere sono un insieme di fattori a determinare la sociofobia. Dovrebbe essercene pero almeno uno più forte: quello che ha generato il trauma. :(

Adler 05-09-2008 12:03

Cara Lilly
in quello che hai scritto vedo che sei molto simile a me. :wink:
Io oltre ad episodi di bullismo e problematiche familiari ho sperimentato anche esperienza simili alle tue: ero spesso preso in giro per il mio aspetto esteriore (sovrappeso) e ciò mi ha abbassato ulteriorente la mia autostima. Allora ho deciso di operarmi per migliorare il mio fisico ed al giorno d'oggi mi sento sicuramente meglio di qualche hanno fa.
Salute fisica e psicologica vanno insieme.
Consiglio anche a te quindi di non disprezzarti ma di accettarti per quello che sei ed, eventualmente, lavorare per migliorare ciò che ritieni importante.
Ciao :)

Adler 05-09-2008 14:16

Quote:

Originariamente inviata da Lilly_3
Quote:

Originariamente inviata da Adler
Cara Lilly
in quello che hai scritto vedo che sei molto simile a me. :wink:
Io oltre ad episodi di bullismo e problematiche familiari ho sperimentato anche esperienza simili alle tue: ero spesso preso in giro per il mio aspetto esteriore (sovrappeso) e ciò mi ha abbassato ulteriorente la mia autostima. Allora ho deciso di operarmi per migliorare il mio fisico ed al giorno d'oggi mi sento sicuramente meglio di qualche hanno fa.
Salute fisica e psicologica vanno insieme.
Consiglio anche a te quindi di non disprezzarti ma di accettarti per quello che sei ed, eventualmente, lavorare per migliorare ciò che ritieni importante.
Ciao :)

Grazie x le tue parole Adler..

Anche io ero sovrappeso allora.. adesso nn +..
x risolvere quel probelma è "bastato" che un ragazzo si avvicinasse a me..mi volesse bene x come ero..

Questo ha accresciuto tantissimo la mia autostima..e, direi, ha quasi fatto miracoli..(anche se poi c siamo lasciati)..

Se ripenso a tutto ciò..capisco meglio chi ritiene che l'avere la ragazza sia una soluzione..

Ripensando in prospettiva alla mia vita..ovviamente non è stata la soluzione dei miei problemi di paure e ansie varie..(chiaro..)

Xò vedendo che lui mi voleva bene e mi accettava x com'ero (+ o meno!)..ho imparato a volermi un pò + d bene anche io..

Ciò su cui devo lavorare adesso sono i problemi legati alla sfera dell'emotività..e beh..anche su altro..;O)

Ciao :O)

L'autostima è fortemente legata alle relazioni sociale: la stima delgli altri aumenta la tua autostima. Un'alta autostima facilita le relazioni sociali (e non solo). L'avere qualcuno vicino ha sicuramente aumentato la tua autostima facendoti sentire meglio. :wink:
Ed è proprio questa la strada che bisogna seguire se ci si vuole liberare per sempre da questo disturbo: circondarsi di amici, affetti, avere contatti con gli altri. Questo è quello che ho imparato dopo 5 anni di fobia sociale.
Ciao :D

Adler 05-09-2008 16:32

Quote:

Originariamente inviata da Lilly_3
Quote:

Originariamente inviata da Adler

L'autostima è fortemente legata alle relazioni sociale: la stima delgli altri aumenta la tua autostima. Un'alta autostima facilita le relazioni sociali (e non solo). L'avere qualcuno vicino ha sicuramente aumentato la tua autostima facendoti sentire meglio. :wink:
Ed è proprio questa la strada che bisogna seguire se ci si vuole liberare per sempre da questo disturbo: circondarsi di amici, affetti, avere contatti con gli altri. Questo è quello che ho imparato dopo 5 anni di fobia sociale.
Ciao :D

Quoto :!: anche se il difficile è proprio avere/mantenere contatti con gli altri.. nn vedo altre strade valide da xcorrere..

Gli psicofarmaci aiutano (almeno x me sono stati un valido supporto)..

Xò sono le xsone che hai vicino a fare la differenza, almeno nel mio caso..

..e lo dico xchè nel xiodo in cui uscivo e avevo la compagnia ero sì timidissima e con mille pare..ma non sociofobica ai livelli che poi ho toccato a fine anno scorso..quando non avevo neppure un amica/o..

Persolamente non ho mai preso nessun farmaco, anche nei momenti più bui. Penso, come te, che tali soluzioni siano solo temporanee e non risolvono il problema all'origine. :roll:
Spero che anche le altre persone di questo forum capiscano dove agire per guarire o quantomeno alleviare la fobia (mi riferisco agli affetti e all'autostima). :D
Lilly quanti anni hai? Giusto per confronto. Io 20.
Ciao :wink:

Adler 05-09-2008 18:36

Quote:

Originariamente inviata da Lilly_e_ilVagabondo
Quote:

Originariamente inviata da Adler
Quote:

Originariamente inviata da Lilly_3
Quote:

Originariamente inviata da Adler

L'autostima è fortemente legata alle relazioni sociale: la stima delgli altri aumenta la tua autostima. Un'alta autostima facilita le relazioni sociali (e non solo). L'avere qualcuno vicino ha sicuramente aumentato la tua autostima facendoti sentire meglio. :wink:
Ed è proprio questa la strada che bisogna seguire se ci si vuole liberare per sempre da questo disturbo: circondarsi di amici, affetti, avere contatti con gli altri. Questo è quello che ho imparato dopo 5 anni di fobia sociale.
Ciao :D

Quoto :!: anche se il difficile è proprio avere/mantenere contatti con gli altri.. nn vedo altre strade valide da xcorrere..

Gli psicofarmaci aiutano (almeno x me sono stati un valido supporto)..

Xò sono le xsone che hai vicino a fare la differenza, almeno nel mio caso..

..e lo dico xchè nel xiodo in cui uscivo e avevo la compagnia ero sì timidissima e con mille pare..ma non sociofobica ai livelli che poi ho toccato a fine anno scorso..quando non avevo neppure un amica/o..

Persolamente non ho mai preso nessun farmaco, anche nei momenti più bui. Penso, come te, che tali soluzioni siano solo temporanee e non risolvono il problema all'origine. :roll:
Spero che anche le altre persone di questo forum capiscano dove agire per guarire o quantomeno alleviare la fobia (mi riferisco agli affetti e all'autostima). :D
Lilly quanti anni hai? Giusto per confronto. Io 20.
Ciao :wink:

Io ne ho 33 ;O) ..è x quello che ho intrapreso anche la strada degli psicofarmaci..xchè dopo una decina d'anni d fai da tè..sono arrivata al "punto d rottura" (stress totale!) e m sono decisa x un colloquio con lo psichiatria..

Oltre la diagnosi d fobia sociale, m ha rilevato anche una depressione..+ che altro, a suo parere, derivante dalle frustrazioni generate dalla fobia sociale..(sinceramente me ne ero già accorta da sola che..isolandomi..avevo peggiorato tantissimo la qualità della mia vita..mi erano venute anche ossessioni riguardo la morte dei miei cari ad esempio..) quindi..mi ha prescritto sereupin e succesivamente xanax (quest'ultimo da usare solo al bisogno!)..a patto di smetterli appena me la sento..

Cmq neanche io penso risolvano i problemi..solo alleviano le situazioni quando diventano "ingestibili"..almeno..nel mio caso è stato così..

D'altra parte, lo stesso psichiatra a questo proposito è stato limpido.. l'unico modo x uscire dalla fobia sociale è esporsi alle situazioni temute..interagire il + possibile con gli altri.. crearsi una rete di amici..

Riguardo alle medicine mi ha dato l'ok..con la promessa di usarle appunto come "incentivo" a queste esposizioni..

Ciao..

Da quello che hai scritto sembra competente il tuo psichiatra! :wink:

1897 07-09-2008 16:08

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Ti capisco perfettamente, ma credimi: una volta fatto il primo passo sarà tutta discesa! Quando la vita ti presenta queste occasioni bisogna buttarsi senza pensarci. Un sentimento come l'amore può davvero cambiarti la vita! In bocca al lupo! :wink:

Il problema è proprio riuscire a buttarsi la prima volta infatti ..... :D

Quote:

Originariamente inviata da Lilly
Io ne ho 33 ;O) ..è x quello che ho intrapreso anche la strada degli psicofarmaci..xchè dopo una decina d'anni d fai da tè..sono arrivata al "punto d rottura" (stress totale!) e m sono decisa x un colloquio con lo psichiatria..

Oltre la diagnosi d fobia sociale, m ha rilevato anche una depressione..+ che altro, a suo parere, derivante dalle frustrazioni generate dalla fobia sociale..(sinceramente me ne ero già accorta da sola che..isolandomi..avevo peggiorato tantissimo la qualità della mia vita..mi erano venute anche ossessioni riguardo la morte dei miei cari ad esempio..) quindi..mi ha prescritto sereupin e succesivamente xanax (quest'ultimo da usare solo al bisogno!)..a patto di smetterli appena me la sento..

Cmq neanche io penso risolvano i problemi..solo alleviano le situazioni quando diventano "ingestibili"..almeno..nel mio caso è stato così..

D'altra parte, lo stesso psichiatra a questo proposito è stato limpido.. l'unico modo x uscire dalla fobia sociale è esporsi alle situazioni temute..interagire il + possibile con gli altri.. crearsi una rete di amici..

Riguardo alle medicine mi ha dato l'ok..con la promessa di usarle appunto come "incentivo" a queste esposizioni..

Ciao..

Ciao Lilly!!

Io con gli psicofarmaci mi sono trovato malissimo invece... Se penso a cosa ho passato assumendo quelle porcherie, mi viene ancora oggi da piangere. Mi ricordo che ai mondiali di calcio del 2006 gli altri si guardavano le partite e festeggiavano mentre io non riuscivo a stare sveglio neppure fino alla fine del primo tempo a causa dello stordiemtno... Facevo fatica anche a stare alzato dal letto... :cry:

Credo anche io che al posto degli psicofarmaci siano più "terapeutiche" esposizioni graduali e prolungate alle situazione ansiogene, ma lo sono se le relazioni avvengono con persone che danno un minimo di comprensione e protezione. Io per esempio se dovessi inserirmi in qualche gruppo con qualcuno che mi fa da "guardia del corpo" non avrei grossi problemi.... Ma se dovessi farlo da solo........

Adler 07-09-2008 19:35

Meglio evitare gli psicofarmaci. Utili forse in casi di depressione estrema. 8O

1897 07-09-2008 21:01

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Meglio evitare gli psicofarmaci. Utili forse in casi di depressione estrema. 8O

Non ti impressionare.... Se frequenti gli ambienti della psichiatria storie come la mia sono frequenti, e comunque va detto che a risposta ai farmaci - specie negli psicofarmaci - è strettamente soggettiva.

Adler 11-09-2008 21:15

Solo 39 voti !? Andiamo ragazzi, dateci dentro! :D

1897 12-09-2008 19:51

Quote:

Originariamente inviata da Vie_
Quote:

Originariamente inviata da Adler
Meglio evitare gli psicofarmaci. Utili forse in casi di depressione estrema. 8O

Evidementemente c'è da andarci cauti..non sono caramelle..

xò se si è seguiti da uno psichiatra..e..tenendo conto che la reazione ad essi è soggettiva..varia da xsona a xsona..

io non me la sento d essere così "categorica"nei loro confronti..

a me hanno xmesso d fare cose fino a prima di gennaio inimmaginabili..e non ho risentito d particolari effetti collaterali..se non il primo mese d astenia e mancanza d fame..

poi l'organismo si è assestato..

e hanno cominciato a fare il "il loro dovere"..

Ciao.. :O)

Beata te che hai trovato giovamento dagli psicofarmaci...

Adler 12-09-2008 21:43

Vedo che in tanti hanno votato "altre cause" ma in pochi hanno poi specificato quali sono. :twisted:
Comunque c'è un sostanziale allineamento tra le varie scelte. Non me l'aspettavo... :?

Prassi 12-09-2008 22:03

Secondo te Adler, la Fobia Sociale è causata da fattori interni, esterni, o da fattori interni ed esterni, e se è causata da fattori interni ed esterni, in quali misure e proporzioni entrambi intervengono? Questo è uno dei grandi dubbi della mia vita.

Adler 13-09-2008 00:28

Quote:

Originariamente inviata da Prassi
Secondo te Adler, la Fobia Sociale è causata da fattori interni, esterni, o da fattori interni ed esterni, e se è causata da fattori interni ed esterni, in quali misure e proporzioni entrambi intervengono? Questo è uno dei grandi dubbi della mia vita.

Ciao Prassi, quella che ti poni è una domanda intelligente sulla quale ho riflettuto a lungo anche io. :wink:

Per trovare una risposta basta guardarsi intorno, la gente, l'ambiente che ci circonda. La fobia sociale è qualcosa che si acquisisce con l'esperienza, nessuno di noi nasce con tale disturbo. Alla base di essa vi è in particolare un trauma, una condizione problematica che porta la nostra psiche ad una visione distorta e non oggettiva della realtà. Se vogliamo (ma questo è tutto da dimostrare) possiamo anche ammettere che ci sia una componente ereditaria, una particolare facilità di traumatizzazione innata, ma ciò che genera indubbiamente la fobia è qualcosa che viene da fuori.

Fatemi sapere come la pensate voi. :)
Ciao

IperBo 13-09-2008 00:33

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Quote:

Originariamente inviata da Prassi
Secondo te Adler, la Fobia Sociale è causata da fattori interni, esterni, o da fattori interni ed esterni, e se è causata da fattori interni ed esterni, in quali misure e proporzioni entrambi intervengono? Questo è uno dei grandi dubbi della mia vita.

Ciao Prassi, quella che ti poni è una domanda intelligente sulla quale ho riflettuto a lungo anche io. :wink:

Per trovare una risposta basta guardarsi intorno, la gente, l'ambiente che ci circonda. La fobia sociale è qualcosa che si acquisisce con l'esperienza, nessuno di noi nasce con tale disturbo. Alla base di essa vi è in particolare un trauma, una condizione problematica che porta la nostra psiche ad una visione distorta e non oggettiva della realtà. Se vogliamo (ma questo è tutto da dimostrare) possiamo anche ammettere che ci sia una componente ereditaria, una particolare facilità di traumatizzazione innata, ma ciò che genera indubbiamente la fobia è qualcosa che viene da fuori.

Fatemi sapere come la pensate voi. :)
Ciao

interessante quello che scrivi, io pero' non concordo, o meglio concordo solo su questo aspetto: vi è una tendenza INNATA alla traumatizzazione e all'amplificare i problemi. è vero anche che il contesto, al giorno d'oggi, ci mette sempre davanti ad ostacoli e pressioni, e in risposta noi ci chiudiamo. ma se avessimo un carattere diverso...

Adler 13-09-2008 00:46

Caro IperBo
penso che nessuno di noi nasce col "pacchetto carattere" già preinstallato. :lol:
Guardiamoci intorno: quello che in realtà facciamo fin dall'infanzia è assorbire ciò che osserviamo nell'ambiente che ci circonda. L'educazione, che i nostri cari genitori ci hanno impartito fin da piccoli ha, secondo me, un'importanza chiave per la formazione del nostro carattere. Possiamo anche accettare di avere innatamente una psiche più o meno predisposta a diverse sollecitazioni ma la differenza sul nostro modo di comportarci la fa l'educazione e l'esperienze che facciamo nell'ambiente che ci circonda. :wink:

Ciao

IperBo 13-09-2008 00:50

caro adler...
ma... quindi tutti quelli che hanno avuto un'educazione sbagliata dai genitori (iperprotettivi o ipercritici) e/o subiscono ingiustizie nella vita sociale, si ritrovano chiusi in casa?!

ReineDeFleur 13-09-2008 03:47

cause familiari.


Prima ero più che spigliata ed estroversa (quante ne combinavo...!)
dopo la separazione dei miei e il 'conseguente' abbandono di mio padre
sono diventata un'idiota.
scusate il termine ma odio davvero questa maledetta timidezza cronica.

1897 13-09-2008 09:45

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Per trovare una risposta basta guardarsi intorno, la gente, l'ambiente che ci circonda. La fobia sociale è qualcosa che si acquisisce con l'esperienza, nessuno di noi nasce con tale disturbo. Alla base di essa vi è in particolare un trauma, una condizione problematica che porta la nostra psiche ad una visione distorta e non oggettiva della realtà.
Ciao

Si... Lo credo anche io. Fobici sociali o evitanti (che sono due condizioni abb simili) non lo si diventa improvvisamente... Ma lo si diventa con una serie di eventi che portano la nostra mente a farci adattare in questo modo.
Nella mia esperienza per esempio, ricordo che già dall'asilo ero molto timido e insicuro, ma qualche amichetto c'è l'avevo... Poi il balzo alle medie, in cui si iniziava a crescere e ad avere le prime compagnie... Beh, io ero praticamente riuscito a crearmi una compagnia, ma non andavo molto d'accordo con il mio amico più stretto e quindi ho lasciato perdere. iniziando a chiudermi.. Poi è arrivata la scuola superiore, il balzo più importante per la vita di un giovane, con gente più matura che inizia ad avere le prime avventure con le ragazze, ad uscire la sera, a guidare il motorino ecc....Credo che se rimani tagliato fuori da questo giro, probabilmente rimani tagliato fuori per sempre, che forse è un bene, anche se non è detto che sia così necessariamente.... I casi sono molti.
Ad ogni modo, tralasciando questi racconti che sono lunghi e forse noiosi, voglio dire che nei casi di ansia "grave" le cause sono molteplici e non nascono in seguito ad una sola esperienza...... A meno che quell'unica esperienza sia particolarmente grave, ma non credo sia il caso della f.s.

Adler 13-09-2008 11:34

Quote:

Originariamente inviata da IperBo
caro adler...
ma... quindi tutti quelli che hanno avuto un'educazione sbagliata dai genitori (iperprotettivi o ipercritici) e/o subiscono ingiustizie nella vita sociale, si ritrovano chiusi in casa?!

Una "cattiva" educazione da parte dei genitori può portare l'individuo ad avere una bassa autostima di sè. Tuttavia questo fattore a volte non è da solo sufficiente per generare la sociofobia.
Come diceva giustamente 1897 possono esserci anche molteplici cause che, tutte sommate, generano il disturbo che tutti conosciamo.
Ma ritengo che i rapporti familiari siano alla base di tutto:
se i tuoi genitori riescono a darti il giusto amore, comprensione e stima più difficilmente si verrà traumatizzati da eventi e cause esterne.
Per questo ritengo che l'educazione sia un fattore essenziale nella presenza o meno della disturbo sociofobico. :wink:

aisljng 14-09-2008 17:50

ho votato cause familiari
sono stati così pesanti, attivi e schiaccianti che ... credo proprio che bisognerebbe parlare di genitori che , come i miei , non ti riempiono di botte ..MA
MA

Adler 14-09-2008 20:43

Quote:

Originariamente inviata da aisljng
ho votato cause familiari
sono stati così pesanti, attivi e schiaccianti che ... credo proprio che bisognerebbe parlare di genitori che , come i miei , non ti riempiono di botte ..MA
MA

Ma?
Comunque vedo che la "causa familiare" ha al momento ricevuto più voti delle altre opzioni. Interessante. :D

spike 14-09-2008 21:13

ereditarie direi,ho un padre "malato" e una madre "sana",di conseguenza aggiungerei cause familiari,inoltre fui vittima di bullismo in prima superiore,per cui aggiungerei extra familiari,ora sto un pò meglio solo grazie alle arti marziali,un pò di bb e citalopram

Adler 14-09-2008 23:32

Quote:

Originariamente inviata da spike
ereditarie direi,ho un padre "malato" e una madre "sana",di conseguenza aggiungerei cause familiari,inoltre fui vittima di bullismo in prima superiore,per cui aggiungerei extra familiari,ora sto un pò meglio solo grazie alle arti marziali,un pò di bb e citalopram

Non è detto che la "malattia" è stata trasmessa per via ereditaria. Magari sei stato più semplicemente influenzato dal comportamento di tuo padre e dagli altri episodi che hai scritto. :wink:
A titolo di confronto posso dirti che i miei genitori sono tutti e due "sani", nel senso che non soffrono di timidezza o sociofobia.
Ciao

meryoc 14-09-2008 23:35

maria
 
annullamento della personalita' - la mia diagnosi e' questa

Adler 15-09-2008 09:57

Re: maria
 
Quote:

Originariamente inviata da meryoc
annullamento della personalita' - la mia diagnosi e' questa

Ciao meryoc :wink:
Potresti essere più chiara? Non ho capito bene cosa vuoi dire. :?

Ciao

1897 15-09-2008 17:03

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Quote:

Originariamente inviata da IperBo
caro adler...
ma... quindi tutti quelli che hanno avuto un'educazione sbagliata dai genitori (iperprotettivi o ipercritici) e/o subiscono ingiustizie nella vita sociale, si ritrovano chiusi in casa?!

Una "cattiva" educazione da parte dei genitori può portare l'individuo ad avere una bassa autostima di sè. Tuttavia questo fattore a volte non è da solo sufficiente per generare la sociofobia.
Come diceva giustamente 1897 possono esserci anche molteplici cause che, tutte sommate, generano il disturbo che tutti conosciamo.
Ma ritengo che i rapporti familiari siano alla base di tutto:
se i tuoi genitori riescono a darti il giusto amore, comprensione e stima più difficilmente si verrà traumatizzati da eventi e cause esterne.
Per questo ritengo che l'educazione sia un fattore essenziale nella presenza o meno della disturbo sociofobico. :wink:

La mia opinione è che le cause principali della fobia sociale/personalità ansiosa vadano ricercate in modo particolare nello stile di attacemento materno nonchè nell'ambiente che circonda il bambino i primi anni di vita.... Un ambiente in cui il bambino viene costantemente denigrato in concomitanza con un attacamento insicuro è altamente probabile che porti a sviluppare una personalità molto ansiosa... Un attaccamento insicuro con un ambiente ospitale forse attuisce i'insicurezza...

Altrimenti per quale altra causa ci sono bambini che già dall'asilo sono estramemente timidi (al punto da non socializzare con gli altri bambini della sua età) e ipersensibili??

1897 15-09-2008 21:44

Quote:

Originariamente inviata da AnimaSola5
Non saprei...semplicemente sono nata con questo carattere...Attribuire la colpa all esterno..o all educazione dei miei genitori mi sembra azzardato...e deviante soprattutto...Di certo il tipo di vita che ho condotto...dentro e fuori casa ha accentuato quelli che sono le mie inclinazioni naturali...Ora non posso fare altro che cercare di raddrizzarle...

Non credi di poter trovare una giustificazione al tuo malessere nell'attaccamento materno?

animaSola 15-09-2008 21:48

Quote:

Originariamente inviata da 1897
Quote:

Originariamente inviata da AnimaSola5
Non saprei...semplicemente sono nata con questo carattere...Attribuire la colpa all esterno..o all educazione dei miei genitori mi sembra azzardato...e deviante soprattutto...Di certo il tipo di vita che ho condotto...dentro e fuori casa ha accentuato quelli che sono le mie inclinazioni naturali...Ora non posso fare altro che cercare di raddrizzarle...

Non credi di poter trovare una giustificazione al tuo malessere nell'attaccamento materno?

Assolutamente no...Se per attaccamento intendi il rapporto con mia madre.(con cui nn son mai andata d'accordo e da piccina mi ha cresciuta nonna)...Se invece circoscriviamo la causa della mia ansia a lei...di certo si..è proprio ereditaria.

Adler 15-09-2008 22:36

Quote:

Originariamente inviata da 1897
Altrimenti per quale altra causa ci sono bambini che già dall'asilo sono estramemente timidi (al punto da non socializzare con gli altri bambini della sua età) e ipersensibili??

A questa domanda risponde un grande psicologo come Alfred Adler (il mio nick è proprio un omaggio a lui):

"Adler fu il primo a notare come il bambino, soprattutto nel primo periodo della sua vita, avverta una grave situazione di inadeguatezza, manifestando di conseguenza un grande bisogno di aiuto. È questa la situazione che egli definisce, intenzionalmente, sentimento di inferiorità, termine da lui utilizzato per indicare quella fisiologica e consueta condizione di insufficienza e di insicurezza che manifesta il fanciullo di fronte al mondo ancora sconosciuto, in cui vivono personaggi più grandi, più forti e più esperti di lui.
Se gli apporti ambientali gli saranno favorevoli, il bambino supererà successivamente, in modo graduale, il disagio dell'inferiorità, in concomitanza con lo sviluppo somatopsichico, con il processo di apprendimento e con l'integrazione sociale, dapprima collaudata nella cerchia della famiglia e, via via, al di fuori di questa. Se, al contrario, gli stimoli saranno negativi, o verranno percepiti come tali, è probabile che si verifichi, come conseguenza, un rafforzamento dell'ordinario sentimento di inferiorità, tanto da far scivolare fatalmente il soggetto nel complesso di inferiorità, che è sempre patologico. Secondo Adler non è possibile studiare un essere umano in una condizione di isolamento sociale, in quanto ognuno di noi fa parte di un contesto sociale."

Link della fonte:
http://www.nienteansia.it/tipi-di-ps...dividuale.html

PS: ho preferito riportare una sintesi della sua teoria e non il testo originale per motivi di facilità di lettura. :wink:

@ Animasola:
Se ci pensi un attimo noi siamo il risultato delle esperienze che facciamo:
il nostro modo di pensare, le nostre credenze, la nostra cultura sono tutti aspetti evidentemente legati all'ambiente in cui viviamo. Allora perchè la fobia sociale dovrebbe essere ereditaria e non derivata dall'esperienza?

Ciao :D

1897 16-09-2008 09:25

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Quote:

Originariamente inviata da 1897
Altrimenti per quale altra causa ci sono bambini che già dall'asilo sono estramemente timidi (al punto da non socializzare con gli altri bambini della sua età) e ipersensibili??

A questa domanda risponde un grande psicologo come Alfred Adler (il mio nick è proprio un omaggio a lui):

"Adler fu il primo a notare come il bambino, soprattutto nel primo periodo della sua vita, avverta una grave situazione di inadeguatezza, manifestando di conseguenza un grande bisogno di aiuto. È questa la situazione che egli definisce, intenzionalmente, sentimento di inferiorità, termine da lui utilizzato per indicare quella fisiologica e consueta condizione di insufficienza e di insicurezza che manifesta il fanciullo di fronte al mondo ancora sconosciuto, in cui vivono personaggi più grandi, più forti e più esperti di lui.
Se gli apporti ambientali gli saranno favorevoli, il bambino supererà successivamente, in modo graduale, il disagio dell'inferiorità, in concomitanza con lo sviluppo somatopsichico, con il processo di apprendimento e con l'integrazione sociale, dapprima collaudata nella cerchia della famiglia e, via via, al di fuori di questa. Se, al contrario, gli stimoli saranno negativi, o verranno percepiti come tali, è probabile che si verifichi, come conseguenza, un rafforzamento dell'ordinario sentimento di inferiorità, tanto da far scivolare fatalmente il soggetto nel complesso di inferiorità, che è sempre patologico. Secondo Adler non è possibile studiare un essere umano in una condizione di isolamento sociale, in quanto ognuno di noi fa parte di un contesto sociale."

Link della fonte:
http://www.nienteansia.it/tipi-di-ps...dividuale.html

PS: ho preferito riportare una sintesi della sua teoria e non il testo originale per motivi di facilità di lettura. :wink:

Beh si avvicina di molto all'ipotesi che ho formulato io questa teoria... Anche perchè non c'è altra giustificazioni possibile che motivi un eccessiva timidezza in bimbi molto piccoli....

X Animasola: Ti posto l'articolo che spiega cosa gli stili di attaccamento...

Stili di attaccamento:

sicuro – equivale ad una relazione empatica tra madre-figlio, una madre attenta alle esigenze ed aspettative del figlio, sintonica, amorevole, disponibile, calda ed accogliente, che fornisce una base sicura ossia una sicurezza che ella intervenga quando il bimbo ha un problema. Il figlio sente di conseguenza una sicurezza, matura un senso di autostima visto che costruisce la sua immagine su quella che gli viene trasmessa dalla madre e si sente protetto. Si allontana da ella per esplorare il mondo sicuro che nel momento del bisogno lei interverrà al suo richiamo; il bimbo è legato alla madre da una corda e ad una certa distanza si gira e inizia a cercare la madre, ne è attaccato. Nel momento in cui ella si dovesse assentare proverà un senso di angoscia che sarà rientrato dopo pochi minuti il ritorno della madre che lo ri-abbraccia, si sentirà soddisfatto e si sentirà subito sicuro di riprendere ad ispezionare il mondo. Con uno stile di attaccamento sicuro con la madre il bimbo ha buone probabilità di instaurare legami affettivi stabili (vedi anche counseling affettivo emotivo) con il sesso opposto e di poter gestire le separazioni e i lutti secondo degli stadi di consapevolezza ed elaborazione della separazione e della angoscia che si crea.

insicuro ambivalente.ansioso – le madri sono incostanti nella loro attenzione e dedizione al figlio e non gli consentono una base sicura che gli permetta di ispezionare tranquillamente il mondo. L’ambivalente quando non percepisce la madre va in ansia e anche quando ella ritorna e lo riabbraccia non gli bastano pochi minuti per rassicurarsi della sua presenza, che ci sarà nel momento del bisogno e quindi dedicarsi ad attività ispettive. Si aggrappano sempre più forte alla mamma quanto più è la loro insicurezza sulla sua presenza anche se lei fosse violenta con loro; alternano momenti in cui gettano per terra giocattoli tentando di controllarla e tenerla con se e altri momenti in cui scalciano rabbiosi e tentano di allontanarsi e di punirla per il fatto che li ha lasciati soli.

insicuro evitante – una madre che tiene distante il bimbo e non gli consente di avvicinarsi costantemente e sperimentare una base sicura o li rifiuta. Il bimbo di conseguenza non si avvicinano alla madre e evitano il contatto e al ritorno della madre non si avvicinano ma allo stesso tempo non riescono a riprendere il gioco e l’esplorazione.

insicuro disorganizzato – ha una miriade di impulsi che non sa come gestire.
http://www.progettocounseling.it/Att...to_718818.html

aisljng 16-09-2008 14:50

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Quote:

Originariamente inviata da aisljng
ho votato cause familiari
sono stati così pesanti, attivi e schiaccianti che ... credo proprio che bisognerebbe parlare di genitori che , come i miei , non ti riempiono di botte ..MA
MA

Ma?
Comunque vedo che la "causa familiare" ha al momento ricevuto più voti delle altre opzioni. Interessante. :D

MA hanno fatto ricatti affettivi, ricatti economici, hanno cercato fin da bambina di rendermi funzionale a loro, non a un mio stare nel mondo ...

Perchè interessante ? sarebbe interessante saperlo :)

acquarius_72 16-09-2008 14:59

Ciao ,

Nel mio caso secondo me:

il fatto di non essere bello
l'educazione troppo rigida
subito troppe violenze quando ero piccolo
ci metterei pure essere stato cresciuto dalla televisione.

Adler 16-09-2008 20:54

@aisljng:
E' interessante perchè sapere la causa di un evento aiuta a prevenirlo. Volete che anche i nostri figli siano come noi? :lol:

@mezzelfo:
rientri nelle "cause extra-familiari". Violenza subita da persone esterne al nucleo familiare.

@acquarius_72:
A parte il discorso televisone le tue esperienze di vita sono simili alle mie. :(
Ma in particolare quelle che, a mio avviso, hanno inciso più profondamente sono:

1) Le violenze subite
2) L'educazione severa

Ciao :wink:

1897 16-09-2008 21:06

Quote:

Originariamente inviata da Adler
@aisljng:
E' interessante perchè sapere la causa di un evento aiuta a prevenirlo. Volete che anche i nostri figli siano come noi? :lol:

@mezzelfo:
rientri nelle "cause extra-familiari". Violenza subita da persone esterne al nucleo familiare.

@acquarius_72:
A parte il discorso televisone le tue esperienze di vita sono simili alle mie. :(
Ma in particolare quelle che, a mio avviso, hanno inciso più profondamente sono:

1) Le violenze subite
2) L'educazione severa

Ciao :wink:

Addirittura parli di figli?? Io non vorrei arrivare neanche a domani mattina! :P

Comunque.... Sembra che mettendo assieme i risultati, le maggiori cause della fobia sociale siano un educazione troppo severa e un ambiente scolastico/extrascolastico in cui si subiscono atti di bullismo....Concordate tutti?

Adesso sarebbe interessante capire se effettivamente esiste una correlazione tra fobia sociale e bullismo oppure le nostre storie sono simili per coincidenza e che cosa intendiamo per educazione severa.... Adesso non ho tempo, domani spiego cosa intendo per educazione severa....

Adler 16-09-2008 22:40

Beh, si cerca di essere ottimisti! :roll:
Non penso assolutamente che il fattore "bullismo" sia casualmente comune a tanti di noi. Essere vittime di violenza può rappresentare un trauma e minare a fondo la propria autostima, specie nell'infanzia!

Per educazione severa intendo quella in cui le figure paterna e materna si impongono sui figli, da un livello superiore, senza aprire un dialogo o scendere a compromessi con essi. Un educazione in cui non c'è libera comunicazione di emozioni, in cui il figlio è "costretto" a seguire un insieme di regole ed idee senza avere possibilità di scelta o replica.

Ciao

1897 17-09-2008 09:24

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Beh, si cerca di essere ottimisti! :roll:
Non penso assolutamente che il fattore "bullismo" sia casualmente comune a tanti di noi. Essere vittime di violenza può rappresentare un trauma e minare a fondo la propria autostima, specie nell'infanzia!

Per educazione severa intendo quella in cui le figure paterna e materna si impongono sui figli, da un livello superiore, senza aprire un dialogo o scendere a compromessi con essi. Un educazione in cui non c'è libera comunicazione di emozioni, in cui il figlio è "costretto" a seguire un insieme di regole ed idee senza avere possibilità di scelta o replica.

Ciao

Ma l'ottimismo è una tortura! Quando penso che ho 21 anni e la vita potrebbe essere ancora molto lunga, mi viene da stare male.... :roll:

In ogni caso... Anche io sono convinto che non sia affatto casuale se una vittima del bullismo arriva a sviluppare una fobia sociale o una personalità evitante.... A riguardo chissa' se esistono studi che confermano le nostre tesi per cui una vittima di bullismo è altamente probabile che diventi fobico sociale o una personalità evitante....

Per il fattore educazione severa intendo dire di avere genitori severi al punto da spaventare i figli anche solo con uno sguardo... Ma nel mio caso credo che le cause vadono ricercate nell'attaccamento materno... Perchè (come già detto) fin dall'asilo ero estramemente timido, l'educazione e il bullismo quindi, hanno senz'altro influito, ma bisogna capire cosa mi è successo dagli 0 ai 3 anni....

Comunque.... Sono sempre più convinto che la fobia sociale e la personalità evitante seppur non siano disagi gravi, siano disagi altamente debilitanti......

Adler 17-09-2008 10:25

Quote:

Originariamente inviata da 1897
Quote:

Originariamente inviata da Adler
Beh, si cerca di essere ottimisti! :roll:
Non penso assolutamente che il fattore "bullismo" sia casualmente comune a tanti di noi. Essere vittime di violenza può rappresentare un trauma e minare a fondo la propria autostima, specie nell'infanzia!

Per educazione severa intendo quella in cui le figure paterna e materna si impongono sui figli, da un livello superiore, senza aprire un dialogo o scendere a compromessi con essi. Un educazione in cui non c'è libera comunicazione di emozioni, in cui il figlio è "costretto" a seguire un insieme di regole ed idee senza avere possibilità di scelta o replica.

Ciao

Ma l'ottimismo è una tortura! Quando penso che ho 21 anni e la vita potrebbe essere ancora molto lunga, mi viene da stare male.... :roll:

In ogni caso... Anche io sono convinto che non sia affatto casuale se una vittima del bullismo arriva a sviluppare una fobia sociale o una personalità evitante.... A riguardo chissa' se esistono studi che confermano le nostre tesi per cui una vittima di bullismo è altamente probabile che diventi fobico sociale o una personalità evitante....

Per il fattore educazione severa intendo dire di avere genitori severi al punto da spaventare i figli anche solo con uno sguardo... Ma nel mio caso credo che le cause vadono ricercate nell'attaccamento materno... Perchè (come già detto) fin dall'asilo ero estramemente timido, l'educazione e il bullismo quindi, hanno senz'altro influito, ma bisogna capire cosa mi è successo dagli 0 ai 3 anni....

Comunque.... Sono sempre più convinto che la fobia sociale e la personalità evitante seppur non siano disagi gravi, siano disagi altamente debilitanti......

Ho già postato la teoria di Alfred Adler circa "il sentimento di inferiorità" nell'infanzia dell'individuo e penso che sia abbastanza credibile. :wink:

Assolutamente si: la fobia sociale è altamente invalidante ma credo che, così come ce la siamo beccata, con le giuste esperienze essa può anche scomparire. :lol:
Chi di voi sapeva che Ligabue era un timido prima di fare successo? :roll:

1897 17-09-2008 12:34

Quote:

Originariamente inviata da Adler
Quote:

Originariamente inviata da 1897
Quote:

Originariamente inviata da Adler
Beh, si cerca di essere ottimisti! :roll:
Non penso assolutamente che il fattore "bullismo" sia casualmente comune a tanti di noi. Essere vittime di violenza può rappresentare un trauma e minare a fondo la propria autostima, specie nell'infanzia!

Per educazione severa intendo quella in cui le figure paterna e materna si impongono sui figli, da un livello superiore, senza aprire un dialogo o scendere a compromessi con essi. Un educazione in cui non c'è libera comunicazione di emozioni, in cui il figlio è "costretto" a seguire un insieme di regole ed idee senza avere possibilità di scelta o replica.

Ciao

Ma l'ottimismo è una tortura! Quando penso che ho 21 anni e la vita potrebbe essere ancora molto lunga, mi viene da stare male.... :roll:

In ogni caso... Anche io sono convinto che non sia affatto casuale se una vittima del bullismo arriva a sviluppare una fobia sociale o una personalità evitante.... A riguardo chissa' se esistono studi che confermano le nostre tesi per cui una vittima di bullismo è altamente probabile che diventi fobico sociale o una personalità evitante....

Per il fattore educazione severa intendo dire di avere genitori severi al punto da spaventare i figli anche solo con uno sguardo... Ma nel mio caso credo che le cause vadono ricercate nell'attaccamento materno... Perchè (come già detto) fin dall'asilo ero estramemente timido, l'educazione e il bullismo quindi, hanno senz'altro influito, ma bisogna capire cosa mi è successo dagli 0 ai 3 anni....

Comunque.... Sono sempre più convinto che la fobia sociale e la personalità evitante seppur non siano disagi gravi, siano disagi altamente debilitanti......

Ho già postato la teoria di Alfred Adler circa "il sentimento di inferiorità" nell'infanzia dell'individuo e penso che sia abbastanza credibile. :wink:

Assolutamente si: la fobia sociale è altamente invalidante ma credo che, così come ce la siamo beccata, con le giuste esperienze essa può anche scomparire. :lol:
Chi di voi sapeva che Ligabue era un timido prima di fare successo? :roll:

Si, anche secondo me la teoria che di Adler è abbastanza credibile... Ma sostanzialmente non spiega perchè ci sono bambini timidi che tendono ad autoescludersi già a partire dall'asilo...

Per quanto riguarda Ligabue.... Non per spaccare il capello in quattro ma... Un conto è la timidezza, un altro conto è la fobia sociale o la personalità evitante che sono due stati ansiosi "patologici" e che compromettono la normale vita sociale....


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:12.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.