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Re: Figli, rapporti in famiglia.
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Per quello che può valere questa è la mia testimonianza. Ricorda che non siamo tutti uguali e che ognuno sviluppa meccanismi di difesa propri che non possono essere riassunti tutti in semplici concetti di funzionamento "meccanico". Tu per esempio ti stai sottoponendo ad un'autocritica e ad un'analisi che, per esempio, ai miei genitori non passò neanche per l'anticamera del cervello. Ero io quello sbagliato. Fine. Magari non subito ma credo che, se farai le mosse giuste, tuo figlio apprezzerà moltissimo il tuo sforzo, fino al punto che magari ristabilirete un contatto empatico sincero e profondo. Preparati ad avere molta, molta, molta pazienza (già l'avevo detto no?). Ricordi quando ti ho scritto nel messaggio precedente delle leve sbagliate da non usare MAI tipo sensi i colpa, debolezze, morale ecc.? E' possibile che anche lui le usi contro di voi. Occhio! Per quanto riguarda il discorso lavoro si possono azzardare 1000 ipotesi. La più banale che mi viene in mente è che lui cerchi implicitamente un supporto più concreto nei suoi progetti. Mi spiego con un esempio. Se tuo figlio ti dice tra le righe "mi piacerebbe fare il poliziotto" e tu semplicemente ti limiti ad un "figliolo, se vuoi fare il poliziotto io ne sarei orgogliosissimo. Bravo ragazzo!"... ecco, così non significa supportare. Dietro ad un "mi piacerebbe fare il poliziotto" c'è spesso un "mi piacerebbe fare il poliziotto ma ho paura, non credo di essere all'altezza, credo sia faticoso, no so come fare ecc...". Cerca una spinta, un energia positiva. Nel mio esempio il genitore ideale potrebbe portarlo a fare un giro in caserma, fargli conoscere un poliziotto, incuriosirlo sulla questione... insomma stimolarlo, fargli capire che è POSSIBILE nonostante tutto. Ricordo, da appassionato di letteratura fantasy, di come Gandalf il Grigio nel "Lo Hobbit" sia riuscito a spingere un essere "insignificante" come un mezzuomo in un avventura pazzesca e dai risvolti inaspettati. Digressione a parte, ricorda che questa è solo una possibilità riconducibile alla mia esperienza e quindi trattala per quello che vale: uno spunto che possa aiutarti ad ampliare la visione sulle cose per comprendere appieno ciò che resta in ombra. In bocca al lupo. |
Re: Figli, rapporti in famiglia.
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Re: Figli, rapporti in famiglia.
Ho abbandonato la strada del genitore autoritario quando ho capito che non portava da nessuno parte.Vivevamo tutti male.Adesso stiamo seguendo una strada diversa. Pensiamo che la comprensione dei suoi problemi sia al primo posto.Parlasse solo un pò di più !! La paura che abbiamo è che il tempo passa e ad un certo punto lui rimarrà da solo come farà ? Inoltre noi genitori siamo un po stanchi fisicamente non siamo più giovani e facciamo fatica ad arrivare alla fine del mese con quello che guadagniamo.La vità è difficile ma tante volte siamo noi che c'è la complichiamo.
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