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C'è molta gente che ad un certo punto decide di accontentarsi.
Ma non è detto che sia sbagliato in assoluto... Magari queste persone stanno meglio non accompagnate (o non perfettamente accompagnate) piuttosto che sole. Io so già che non ce la farei... Non riesco nemmeno a stare in compagnia con chi non mi va perfettamente a genio, figuriamoci in relazione sentimentale. Certo, mi fossi accontentato, avrei forse un paio di storie in più alle spalle. Ma onestamente non ne vedo il vantaggio. |
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Per piacerle al punto che sia lei a provarci devi farti conoscere |
Ma poi se si accontentano saranno ca**i loro. Qual è il problema? Continuo a non capire. Ah già, le donne...
Ma tanto abbiamo già appurato che i fobici non corrono il rischio di stare con una donna, quindi possiamo stare tranquilli :nonso: |
Re: Breve storia triste di un conoscente vol.2
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Come faccio a rendermi indipendente dalla forza di gravità ad esempio? Non posso farlo proprio. Quel che posso fare è aggirare il problema ed usare magari la stessa forza da cui dipendo per far qualcosa, un aereo non è che vola perché si è reso indipendente da questa forza, continua ad essere soggetto a questa come noi altri. Siamo soggetti a forze è vero, ma non vedo come si possa fare a divincolarsi da queste forze qua senza iniziare a dire scemenze. Le forze da cui dipendiamo continuano ad esserci sempre e comunque, quel che si può fare al minimo è usarle per ottenere certe cose, non è possibile a mio avviso divincolarsi realmente, ossia rendersi davvero indipendenti. E' già a monte il discorso che secondo me non può reggere, non essendo onnipotenti non possiamo scegliere di dipendere o meno da qualcosa, ossia essere soggetti o meno a questa influenza. Certe influenze in termini oggettivi ci saranno comunque, che pensi con l'emisfero sinistro o col destro se salti da un dirupo senza paracadute è probabile che ti sfracelli (si sfracella anche il matto che pensa con l'emisfero destro di essere indipendente davvero da queste forze e di poter fluttuare senza seguire poi regole precise). Quel che si può fare al più è non dare peso a queste influenze, ma è una cosa ben diversa dal rendersi indipendenti, si è comunque inevitabilmente sottomessi a potenze e vincoli maggiori della nostra volontà e spesso si potrà agire solo in certi modi per ottenere quel che si vuole e quasi mai a piacere. Si potrà poi dire, magari a ragione, che questa cosa è brutta, sì è brutta, ma quel che è non è detto che debba esser bello per chiunque. |
Re: Breve storia triste di un conoscente vol.2
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Le eccezioni favorevoli ai timidi che non ci provano (superstrafighi a parte) sono quelle in cui ti fai conoscere, le piaci al punto che sia lei a provarci E lei ci prova perché non segue la mentalità e le opinioni correnti riguardo agli approcci. |
Re: Breve storia triste di un conoscente vol.2
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Re: Breve storia triste di un conoscente vol.2
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O hai la botta di culo di trovarla a lavoro,scuola,comitiva oppure puoi fare lo sforzo di provarci e lei accetta ok.....poi ci esci e tu timido sei cancellato in quanto il timido in un paio di ore non fa conoscere niente!!! |
Re: Breve storia triste di un conoscente vol.2
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Re: Breve storia triste di un conoscente vol.2
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Re: Breve storia triste di un conoscente vol.2
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