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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Beh la mia educazione e i modelli familiari hanno fatto tanto |
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Servirebbe una maggiore coscienza di classe e solidarietà fra i lavoratori. Solo così si potrà stare bene sul posto di lavoro, altrimenti diventa un inferno.. e spesso lo è, però ci sono anche realtà più sopportabili. ci sono, tutto sta a trovarle. |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
Ma se pensano solo al profitto. I datori.
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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https://www.corriere.it/opinioni/18_...cebf8197.shtml |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
Ezechiele 25:17. “Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.”
hahahahahahha certi discorsi sono assurdi , questa era dovuta :sisi: |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
Ma di preciso come dovrebbe mantenersi l'essere umano se il lavoro è così inutile? Qual'è il vostro esempio di società ideale? Proponete.
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Tieni anche conto che queste persone che si sentono perse senza lavorare potrebbero cambiare idea una volta stabilito il minimo di sussistenza per tutti. Dai.. ma ci credi veramente che starebbe in piedi una cosa simile? |
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Non ti paghi cene e grandi viaggi con la paga di lavoratrice di un call center, o consegnando pizze. Tenuto conto anche del dislivello retribuitivo uomo-donna, della cura parentale a figli e genitori, e specie se la donna ha figli; se con il proprio reddito riesce a malapena a pagarsi la parrucchiera ed il vestitino, gli serve qualcuno che gli dia certezze e sicurezza economica. |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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che a relazioni sentimentali, famiglia ecc... Mi pare di capire che sono una maledizione anche per i non fobici. Che vadano per la loro strada, con i loro figli in provetta adottati ecc...Sono poco appetibili; idea mia. |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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brillanti ed impegnate. Quella col portatile/tabet su un campus tipo della Silicon Valley non penso fara' la colf |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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conosco tante che lo sono in tutto o in parte, o che sfruttano il proprio uomo zerbino. |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Mi sembra un po campata per aria anche per chi si accontenta di poco (e mi ci metto pure io). |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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http://dati.istat.it/Index.aspx?Data...DCCV_TAXOCCU1# |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
Vabbè ragazzi, dopo questa deriva offtopic dal gusto misogino io lascio il forum dove l'avevo lasciato: lontano da me.
Ciaone |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
Piuttosto che lavorare gratis mi uccido subito
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Ragazzi rendiamoci conto che la frustrazione sul lavoro e ambienti più malsani non faranno altro che aumentare. Io sono fortunato perché ho trovato un bell'ambiente, anche forse perché nel pubblico (dove, almeno ad oggi, sei più tutelato). Posso immaginare cosa voglia dire lavorare nel privato dove ti pagano una volta ogni tanto, oggi ci sei domani chissà, e devi raggiungere determinati risultati; prima poi qualcuno dovrà spiegare ai "disgraziati" là fuori che la carriera tanto agognata, per la quale hanno rinunciato ad altro, è una farloccata, che in realtà la maggior parte di loro a 40 anni o sarà disoccupata o farà lavori di merda, con colleghi di merda per stipendi di merda (quando hai la fortuna di venir pagato). |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Oppure si ritorna a 100 anni fa e allora l'occupazione tornerà ai massimi livelli, però a quel punto scordatevi il cell o il pc, al massimo avremo un pallottoliere. |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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il lavoro è necessario all'essere umano, ma questa condizione che ti condanna per tutta la vita no. il lavoro deve essere organizzato e spostato dalla sua centralità e riportato al suo ruolo. oggi è "lavoro dunque sono", se non lavori, non produci e non consumi non esisti. Quando si impicca un disperato disoccupato a nessuno gli frega un tubo, se un barbone muore di freddo a nessuno frega niente. va a finire come si vede, ci si sbrana a vicenda. e non può che peggiorare se non decidiamo di fare diversamente. |
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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un tantino vergognose. Tra l'altro previste dal recente rinnovato CCNL. Nei servizi che la dirigenza ritiene meno strategici verrano impiegate tali forme (es. cooperative); gente che lavora 12 ore a 3-4 euro l'ora al massimo. Bisogna ovunque stare attenti a non finire marginalizzati; ovvero facilmennte sostituibili con altri nel giro di mezzo minuto. Almeno per ora la mia dirigenza ritiene ancora strategico il mio servizio; ma bisogna stare in campana. |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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comunque davvero, meglio chiudere qui visto che l'argomento era pure interessante, e riguarda sia donne che uomini, ovvero come è possibile che il lavoro somigli sempre più a una privazione della propria interiorità |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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L'analogia tra lavoro e prostituzione non è così sbagliata, ma semplicemente perché la prostituzione è, come qualsiasi altro lavoro, l'erogazione di un servizio. Cioé, rivolgere l'attenzione al cliente, domandare del suo bisogno e offrirne soddisfazione, in cambio di un riconoscimento economico. In quest'epoca dominata dall'egocentrismo e dall'edonismo si è perso tantissimo il valore del servire. Eppure è essenziale. Pensa solo a fare un buon caffé al bar. Bisogna iniziare a pensare più agli altri, e mettersi a disposizione. Poi per carità, c'è chi riesce a farlo col corpo, c'è chi riesce a farlo con la mente, e c'è chi riesce a farlo con.... la macchina del caffé. Forse potresti ricominciare da un lavoro semplice ed essenziale, per riappropriarti della soddisfazione di offrire un buon servizio ai clienti. In grosse realtà è difficile afferrare il rapporto tra cliente e fornitore, perché il servizio non viene erogato direttamente da persona a persona, ma spesso si tratta di B2C o B2B. Per dirti, io ho un'esperienza decennale nell'IT, eppure dopo essermi licenziato sono andato per un periodo a distribuire una pubblicazione gratuita alle stazioni. Non lo facevo né per soldi né per carriera, ma perché il sorriso delle persone in risposta alla mia gentilezza mi ha aiutato tantissimo a sentirmi parte del mondo. A sentirmi utile e apprezzato. Dal mio punto di vista quindi, per aver le risposte che cerchi la domanda fondamentale che ti devi porre è: "come posso essere utile al mondo? Cos'è che serve venga fatto, che io saprei fare e che non mi dispiacerebbe fare?". Di cose da fare ce ne sono così tante che a rifletterci un po' non avrai che l'imbarazzo della scelta ;) |
Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
conosco un tizio che invece si fa mantenere da ragazze ingenue e innamorate. Lui ha il bel faccino e un fisico da palestrato, oltre ad essere un consumatore abituale di droghe, e nonostante tutto riesce a fare breccia nei cuori, facendosi ospitare in casa e usufruendo della generosità delle ragazze. Addirittura tempo addietro, mentre la sua fidanzata era a lavorare coi genitori, ha invitato la sua ex per fare sesso e questa è entrata nella casa della fidanzata ufficiale, una storia davvero grottesca....
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Re: Odio il lavoro-il lavoro odia me
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Ssuppongo visto che si e' laureata bene anche voglia poter utilizzare quanto appreso. L'esempio della prostituta credo intenda che e' un rapporto falso dove devi fare buon viso a cattivo gioco (sorridere quando avresti voglia di piangere o insultare) e anche sei mercificata, svilita... sul lavoro che tu ci sia a contatto diretto o meno i clienti sorridenti che di cuore ti ringraziano e son grati sono una rarita', dipende ovviamente anche dal tipo di lavoro (es. al centro reclami o recupero crediti i sorrisi non abbonderanno) . Nella maggior parte dei lavori poi si ha a che fare anche con capi e colleghi che pretendono che tu sia sveglio, con le palle ecc. Riuscire a avere tutte e tre le cose, compenso economico , magari utilizzo delle proprie competenze e giusto riconoscimento e apprezzamento del proprio lavoro non e' cosi' facile, poi magari la via giusta la trova, non so . |
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