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Re: Non sentirsi amabili
E' la conseguenza naturale dell'aver avuto genitori anaffettivi.
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Se no perché mi suggeriscono tutti di cambiare x, y e z per riuscire a piacere? :nonso: Mi dicessero "no tu piaci, vai bene così, sono tutte cose immaginarie le tue, devi modificare solo l'idea che hai di te stesso, ossia come credi ti valutino le altre persone" allora mi convincerei che è vero quel che sostieni tu. Questa spiegazione invece io la getto nel cesso se poi mi viene suggerito anche di cambiare materialmente molte cose di me. Ci vuole anche coerenza per convincermi, se questi messaggi arrivano in contrasto ad altri, capisco che son prese per i fondelli, ed io sono stanco (oltre del resto) anche di queste cose. Ecco il solito discorso del cavolo "In realtà vai bene così, sei solo tu che pensi di non andar bene perché ti hanno convinto da piccolo che non andavi bene, però per poter avere questo e quell'altro devi cambiare e rivoltarti come un calzino è ovvio". Da un lato si afferma che il problema è solo relativo ad un'idea che si ha di se stessi, dall'altro che questo "se stessi" bisogna cambiarlo e modificarlo radicalmente per essere accettati davvero da certe persone significative. E' un discorso che regge questo? Per me no, non regge per niente. Capisco le buone intenzioni, e le apprezzo anche, davvero non ce l'ho né con te né con altri muttley, però bisogna anche capire di cosa mi lamento, cosa mi disturba. |
Re: Non sentirsi amabili
Più che non sentirmi amabile, direi che ormai ho la certezza di non esserlo. Non sono una persona piacevole da frequentare né come amica, né come partner. Non è questione di avere bassa autostima. Posso avere tutta l'autostima del mondo, ma questo non cambia le cose. Io mi piaccio come sono, ma non piaccio agli altri. Ho semplicemente un carattere incompatibile con le persone e la vita non ha fatto altro che confermarmelo anno dopo anno. Posso essere stimata per alcune cose, al massimo, ma amata proprio no.
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Re: Non sentirsi amabili
ho un carattere difficile e non posso farci niente, ho alte esigenze e pretese, dopo un po che mi si conosce si viene a capire. All'apparenza comunque sono molto gioviale e carina, però dentro colgo ogni piccolezza
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
La conseguenza di cui parla muttley non è solo psichica, cioè non influisce solo su come noi ci vediamo ma anche su come effettivamente gli altri ci vedono.
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Re: Non sentirsi amabili
Anche io per quanto mi sforzi credo di essere una persona sgradevole
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Questa precisazione era per chi ama le diagnosi a distanza. :sarcastico: |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
Non mi sento più amabile da tanto tempo.* Non per quel (poco) che c'è dentro, ma per il fuori. Purtroppo il corso degli eventi ha voluto così (non che non ci abbia messo del mio, chiaro).
Tanto tempo fa, fino ai 20-22 anni potevo esserlo, anche se la depressione era già scoppiata, ma il mio isolamento crescente ed altri eventi avversi hanno fatto sì che non conoscessi nessuno a cui piacere. Amarezza. *(Anzi, forse non mi sono proprio mai sentita amabile, fin da che ho ricordi) Edit: sto parlando di amabilità in senso sentimentale. Mi è venuto spontaneo rispondere al topic in questo senso. Fino a un po' di tempo fa c'era qualcuno che mi stimava come persona, ma altre persone hanno rovinato tutto (e anche io ho le mie colpe). |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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E' tutta una costruzione mentale, la mente è capace di influenzare tutta 'sta roba all'istante. Che questa persona specifica abbia un certo aspetto, sappia ballare in modo ridicolo e anti sexy, non influenza l'esito, l'influenza un'idea. Basta cambiare questa ed in automatico si impara a ballare in modo sexy, viene fuori la motivazione per andare in palestra e scolpire il corpo in certi modi ecc. ecc. Quel che c'è in mezzo tra quel che si è e quel che si dovrebbe diventare per riuscire, la fatica e gli sbattimenti, tutte queste cose dipendono da un'idea, tolta questa idea fatica e sbattimenti, che sono in soldoni il problema che io porto qui e getto sul banco, spariscono... |
Re: Non sentirsi amabili
Meh. Io non è che non mi sento amabile. E' che proprio non lo sono.
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Re: Non sentirsi amabili
sono una merdaccia
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
io sono un esempio di persona poco amabile..nel senso che di solito faccio una brutta impressione sugli altri..probabilmente la mia timidezza mi rende accigliato e cupo e questo unito all'aspetto poco attraente predispone molte persone a trattarmi con freddezza..
però col tempo ho imparato a fregarmene ..tanto alla fin fine qualcuno che va oltre le apparenze lo trovi... |
Re: Non sentirsi amabili
Il "non amabili" personalmente non lo vedo solo come poco amabili dai partner, ma anche amichevolmente.. quando non trovi mai un'amico per il quale sei particolarmente importante, che si mette in discussione per te, che ti dice "vieni a fare la vacanza o il week-end con me".
Oppure lavorativamente dove nessuno ti desidera fortemente da dire "vieni a lavorare qui con me, ho bisogno di uno come te e ti offro X". Ti senti sempre sopportato o anche sfruttato.. mai desiderato. L'essere poco amabili, almeno per quanto mi riguarda, prende più ambiti, non solo uno. Non sei mai realmente schifato (anzi a volte si dalle donne), ma neanche mai desiderato. |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Se uno è fobico ha certi schemi cognitivi e comportamentali per cui può anche essere fighissimo e capace di ballare come John Travolta ma non sentirsi amabile e comportarsi in maniera evitante. Se invece è fobico ed ha un certo aspetto e balla in modo ridicolo e corregge la prima parte ricade nel primo esempio. Cioè sono aspetti che stanno proprio su due piani diversi. :nonso: |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
Cmq se la causa fossero solo i genitori anaffettivi, allora tutti i fratelli e sorelle delle persone che non si sentono amabili dovrebbero avere esattamente il medesimo problema. Invece così non è. Quindi non è l'unica spiegazione, evidentemente contano anche altri fattori, sia di predisposizione che esterni al soggetto, vissuto, esperienze ecc. E' un fattore importante ma non si può mica ridurre tutto a quello :nonso:
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Re: Non sentirsi amabili
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Precocissimi. :mrgreen: |
Re: Non sentirsi amabili
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Le possibilità che una persona che ha molti aspetti positivi riconosciuti in ambito sociale (che riceve conferme e riscontri) diventi poi evitante secondo me diminuiscono. Si suppone che c'è una correlazione netta tra la famiglia di origine e gli aspetti della personalità o tra temperamento e l'insorgere di determinati disturbi, e poi tutto il resto lo si ritiene in automatico completamente ininfluente nel mantenere o originare queste cose? Quote:
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Ma io da che ho memoria ho SEMPRE avuto problemi, fin dai 5 anni col linguaggio. Solo mia zia aveva capito qualcosa nei primissimi anni di vita e disse a mio madre "è emotivo, trattalo con delicatezza", ma poi questo trattamento iperprotettivo senza interventi terapeutici non serve a niente.. Ma io onestamente non me la sento di rimproverare più di tanto i miei.. ci si nasce e poi è quasi inevitabile diventare così.. o anche peggio.. |
Re: Non sentirsi amabili
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Per approfondimenti consiglio di leggere qualcosa a proposito della suddetta teoria del doppio legame formulata da Bateson e Watzlawick Quote:
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Re: Non sentirsi amabili
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Poi viene spinto dall'amica, non è vero che non è timoroso. Ad esempio se non sai camminare diventi impacciato e timido proprio come un cucciolo. Le due cose per me sono strettamente collegate, non è che son separate le abilità ritenute valide in un certo ambiente dalla sicurezza che una persona mostra in quell'ambiente. |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
L'unica cosa che posso imputare ai miei genitori è stata la loro difficoltà a dimostrarmi "fisicamente" il loro affetto così come io non riesco a dimostrarlo agli altri
poi tutto il resto lo hanno fatto gli altri: gli amici, la scuola. E' tutto un mix di cose suppongo |
Re: Non sentirsi amabili
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Io a 3 anni non parlavo da quanto mi ha raccontato la matrigna, ero una bambina calma, tranquilla e silenziosa, nemmeno piangevo mai e questo secondo la psico non era un sintomo da sottovalutare come invece hanno fatto entrambi i miei genitori. Penso che la figura più sana che ho avuto nella mia infanzia sia stata proprio la mia matrigna, con la quale tutt'ora ho un buon rapporto, ma che strano. :sisi: Quote:
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Un brad pitt coi genitori anaffettivi difficilmente arriva vergine a 40 anni per dire...purtroppo spesso non ci sono situazioni che permettono di invertire la rotta e quindi è come la palla di neve che rotola e che si trasforma in valanga. |
Re: Non sentirsi amabili
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Anche una madre con depressione post-partum manderà quei segnali di rifiuto e chiusura al figlio, che lo farà crescere in un certo modo. Così un divorzio, un lutto, una lunga malattia, un incidente, etc. Non parlo di responsabilità della famiglia per dare la colpa a qualcuno delle nostre mancanze, una madre problematica sarà stata a sua volta una figlia trascurata o maltrattata, traumatizzata o quel che vi pare. Ma essere consapevoli di ciò che è accaduto in età infantile, di quelle cose che non possiamo ricordare, è fondamentale. Io sono diventata una detective, ogni volta che vedo un parente cerco di carpire indizi della bambina che ero. :ridacchiare: Anche grazie alla terapia. Io ero consapevole delle cose più evidenti e marcate, che mia madre fosse una pazza era talmente chiaro e palese che c'era rimasto ben poco da scavare, ma quante cose ho scoperto di altri familiari e parenti, insospettabili, quelli che consideravo normali. |
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