Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

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Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Dici di non voler colpevolizzare ma poi ribadisci che "gli utenti" sono rinunciatari. Molti qua dentro ci hanno provato a cambiare la propria situazione, la maggioranza non colpevolizza nessuno ma si auto-accusa, però ciclicamente bisogna ribadire la grande colpa collettiva degli uomini timidi di "non darsi da fare" e di essere lamentosi

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Non è una colpa ma è solo una constatazione...almeno da quello che scrivono nel forum emerge un atteggiamento rinunciatario...poi non significa che non abbiano fatto dei tentativi...ma questo non si può certo capire da un post in questa discussione.

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Puff!! Sai quanti ne vedo.....ultimamente ad esempio mio cugino non ha fatto in tempo a lasciarsi con la sua ragazza storica che ne ha subito rimediata un'altra, conosciuta appena talaltro.....

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Per curiosita' dove si sono conosciuti?

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Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

spesso in casi simili le cose sono invertite....lasciano quella o quello perchè già avevano una tresca in corso...

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Io mi meraviglio quando certa gente rimane single per più di 6 mesi.

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In che senso?

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Mi trovo nella stessa situazione, pure ora che lavoro vedo che cmq io nella comunicazione rispetto ai colleghi sono un mondo indietro, e non ci si rimette in carreggiata in tre giorni, per formare un carattere ci vogliono anni, e chissà quanti anni ci vogliono per costruirselo quando la tua età non è contestualizzata alle esperienze che si fanno a una determinata età :pensando:

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Coloro che hanno un grosso valore sessuale e rimangono single per più di sei mesi destano in me meraviglia, vista l'enorme domanda al quale sono sottoposti.

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Ah ok ora ho compreso :)

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Io invece rimango comunque stupito dal continuo cambiare partner con velocità. Insomma ti molli, magari dopo una storia anche abbastanza lunga, ma non hai voglia di startene un po' per i fatti tuoi, di staccare per almeno un annetto? No. Subito a caccia di un nuovo paio di braghe o di una nuova gonna da rimettersi in casa. Secondo me c'è una paura incredibile di rimanere soli (sia da parte maschile che femminile), altrimenti non si spiega come facciano a trovare la persona "giusta" subito dopo essersi lasciati; o ce l'avevano già prima oppure prendono il/la primo/a che trovano sul mercato.

Sex(ual) market value, suppongo.

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C'è il terrore di restare da soli e passare per sfigati, quindi quando una storia è arrivata alla fine si cominicia a cercare altro e quando lo si è trovato si lascia la persona con la quale si stava, ovviamente ben poche di queste storie si basano su grandi innamoramenti , ma spesso si prende il meno peggio continuando cmq a guardarsi in giro in attesa che capiti di meglio, ma per molti l asolitudine senza avventure ecc è un peso insopportabile anche solo per pochi mesi o qualche anno al massimo...

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Io la voglia di qualche avventura la capisco (i bisogni fisiologici non cessano), non comprendo invece subito cercare storie serie, con tanto di convivenza o comunque immediata voglia di stabilità.

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Infatti è complicatissimo trovarsi ad una certa età senza le esperienze che hanno fatto gli altri. Mi viene sempre da evitare ogni situazione sociale proprio per questo.

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Non so quanti anni hai, io ne ho 25 e non ho di certo l'esperienza, amorosa e sociale che hanno I miei coetanei, ne prendo atto, ma non mi cruccio piu' di tanto!
Come so di sicuro che quando arrivero' ai 30 saro' indietro sotto determinati aspetti, l'importante e' vivere la propria vita senza fare paragoni con quelle degli altri!



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Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Meglio per te se non te ne fai un cruccio, davvero :)
Sono poco più grande di te e invece io vivo tutto malissimo, non me ne faccio una ragione.

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in un'altra città dove si è appena trasferito per seguire un corso di formazione....quindi non era ovviamente una sua vecchia conoscenza ma per forza una "ex novo"....

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Anche il semplice modo di guardare una donna che hanno i normali li facilita. Certo il guardare é solo l'inizio, però già iniziano bene. Il timido/evitante lancia uno sguardo, poi si distoglie, ricomincia ma poi non riesce a tenere lo sguardo e magari neanche sorride perché é teso..già l'inizio parte male, figuriamoci poi il dopo

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Io l'ho osservato nella mega-compagnia che c'è nel mio paesello d'origine.
Essendo amico di un paio di questi su facebook, ho avuto modo di seguire i vari cambi di coppia...

In pratica, si sono girati e rigirati i/le partner tra loro (al 95% persone già della compagnia) finchè non hanno trovato lincastro "giusto". Una volta trovata (o accettata) la combinazione vincente, hanno iniziato a sposarsi e a figliare in sequenza. Non sia mai che qualcuno rimanga indietro!

Io non so come interpretare questa facilità, soprattutto in termini di trovare una persona con cui si stia veramente bene. Boh, o sono fortunatissimi, o sono bravi ad adattarsi l'uno/a all'altro/a o si accontentano pur non stare soli/e.

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Dei campioni di Tetris insomma. Io propendo per l'ipotesi di non voler rimanere soli.

Comunque immagino la bellezza delle cene tra questi amici: "Ti ricordi di quando mi sbattevo la tua attuale moglie" "Si, lo facevi mentro io mi chiavavo la tua". Chissà le risate.

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Bisogna vivere certe situazioni con leggerezza, chi e abituato la vive cosi, a chi capita che lo vede come un miracolo e poi magari scattano subito pensieri ossessivi, attaccamenti stile cozza sullo scoglio ecc poi magari parte con pensieri tipo sposarsi, figli, pensione vita x sempre e altri film horror.....no.

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Semplice in una compagnia, il problema e' averla di tutti maschi e quindi possibilita di conoscere ragazze, zero o sei in un locale e ci provi li, ma non funziona!
Cioe' dai qual'e' meglio?



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Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Certo, rientra nel non verbale. Se guardi "strano", facendo trapelare desiderio di lunga data, o sembra che vedi una ragazza per la prima volta, o non reggi lo sguardo, non è un iniziare bene, diciamo.

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Io non faccio neanche quello. Non penso di poter piacere quindi mi dico "Che lanci uno sguardo a fare?".

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però è vero è una vita che compro la pizza , fischietto un motivetto come gli 80 enni per allontanare la tensione del silenzio che si crea nell attesa pago e me ne vado :sisi: . la cosa più azzardata che potrei fare è non pagare , è sempre piu facile che provarci con una :D

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vabbè ma le donne basta farle ridere!! :broccolo:

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Non ho letto tutto il topic, ma credo che i normali, come li chiamate voi, passano tempo con le persone, e statisticamente hanno molte più occasioni di incontrare ragazze che potrebbero piacergli (salvo criteri di scelta fuori dal comune) che di uno che se ne sta sempre in casa. E poi anche se esci cmq devi frequentare ambienti giusti, se sei in uno di quelli dove regna la sagra della salsiccia e non ti piacciono gli uomini potresti avere lo stesso delle difficoltà.

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Ma questo discorso è diverso e riguarda il linguaggio del corpo, la sicurezza nel senso di padronanza del non verbale e abitudine al contatto fisico (anche se sì, queste sono cose che ti portano agilmente ad avere partner). Personalmente quando devo "toccare" per foto o per salutare donne, credo che si percepisca l'inesperienza, nella leggerezza del tocco.

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D'accordo su tutto.
Quello che ho notato poi è che se anche non sei brutta ma timida quasi nessuno ti si avvicina in quelle occasioni di socializzazione "normali" (discoteca, feste etc) , nessuno ha voglia di perdere tempo e energie a aspettare che una timida si "sblocchi". Se non hai capacità relazionali è un casino. Ragazze meno belle esteticamente , ma sicure e disinvolte a volte ottengono invece parecchi risultati.

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Anche io fortunatamente ho un lavoro, il problema è che non riesco ad avere una vita sociale. L' idea di uscire con più persone mi terrorizza. Putroppo, ultimamente, anche a lavoro le cose stanno prendendo una brutta piega. Sento di dover scappare da ogni situazione per me difficoltosa, come una semplice domanda che pone l' attenzione su di me. Spero sia solo l' estate ed il fatto che, non avendo vita sociale, domande tipo "cosa hai fatto ieri?" mi mettono in difficoltà.
Tu parli di problemi di comunicazione. Io credo che noi non siamo presenti a noi stessi, non ci vediamo. Facendo questo diamo una grandissima importanza agli altri ed al loro giudizio. Non si tratta di fregarsene degli altri, si tratta di dare ascolto a noi stesso che, detta così sembra facile, ma magari riuscissi a farlo.
Un saluto

Non direi. O perlomeno io no. La differenza la fa un fattore: la sofferenza. Se sei solo e non ti va di starci, perché soffri veramente a sentirti uno sfigato, sei come un drogato in crisi d'astinenza, la roba la trovi. Se sei come me, assetato di acetilcolina, che appena parlo con qualcuno sento il peso di stare sotto esame, ecco che "anche oggi ci provo domani".

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Ricordo che, Da EX quasi "normale" posso dire che se uno ha una buona considerazione di se stesso, e si piacicchia allo specchio (autostima+sport), prima o poi una compagna la recupera o una storia se la fa (meglio la prima), e se l'ho fatto io lo può fare chiunque garantito! Adesso invece quando mi avvicino ad una donna l'ansia mi fa venire da vomitare e quindi, niente nuove amicizie, purtroppo ricaduta della malattia a parte, l'età, la disponibilità economica, e l'osare e il fisico sono fattori che influenzano di molto la riuscita alla scalata del monte di venere. Spero un giorno di trovare una compagna perché è davvero bellissimo, è spesso quando la si ha si dimentica l'importanza del curare e far fiorire ogni giorno l'intesa, le compagne per la vita sono il top per me. Le sveltine o fare il provolone non mi ha mai attratto neanche se non ci avevo il problemone.

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Forse la persona timida piace ad una persona che sappia apprezzare la sua sensibilità ed in discoteca, non credo se ne trovino abbastanza, ma anche se ci fossero, trattandosi di persone altrettanto sensibili e magari timide, avrebbero difficoltà ad avvicinarsi.
Può essere che noi persone spaventate dagli altri, abbiamo bisogno di altri mezzi di socializzare, magari sì, arrivarci in discoteca, ma dopo esserci conosciuti in contesti più tranquilli.
Chissà, forse abbiamo solo bisogno di un po' di tempo in più e di contesti diversi per socializzare.

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

E' un pensiero molto saggio il tuo. Io, alla mia età, ancora non ci riesco purtroppo

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Sì, lo penso anche io. A volte si può avere la fortuna di incontrare chi apprezza certe qualità e ci capisce ma in contesti diversi (casualità, lavoro, università...) ma a volte non capita, e purtroppo i luoghi di socializzazione che vanno per la maggiore oggi sono quelli da estroversi, ma che per quanto mi riguarda sono stati immensi fallimenti. Forse bisognerebbe trovare qualche posto più adeguato, tipo corsi, associazioni culturali, volontariato...:pensando:

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Sempre che esistano nel posto dove si vive...per il resto condivido che la quasi totalità dei posti sono normoestro oriented, anche perchè sono la maggioranza della popolazione, i fobici sono una minoranza e posti adatti a loro non ce ne sono..

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Concordo, a me è capitato che mi chiedessero che tipo di programmi ho nel weekend ad esempio, o cosa ho fatto il weekend scorso, o cosa faccio per le eventuali festività. In qualche modo me la sono svignata, ma sono domande brutte, che mi mettono giù, in quanto so che molto probabilmente sarò solo in attesa di un'altra settimana lavorativa :pensando:

Re: La facilità di accoppiamento dei normali
 

Mi è capitato di frequentare dei locali dove appunto sembra che tutti debbano per forza essere socievoli e attaccare bottone facilmente. In questi posti mi sono sempre sentita a disagio perché ci si aspetta questo. Non so socializzare, posso parlare del più e del meno, ma sulle domande personali si vede quanto sia totalmente nel pallone. Insomma divento subito la sfigata noiosa che è meglio lasciar perdere. Questo dipende soprattutto da me che comunque sono la prima a stare lontana dalla gente.
Come dici tu le ragazze disinvolte anche se non bellissime conquistano, ma io non sono fatta così, proprio per niente...

Mi dispiace per la situazione al lavoro e ti capisco sulle domande personali. Quando mi chiedono cosa ho fatto ormai mi faccio meno problemi a dire la verità, esco ogni tanto perché per fortuna qualche amicizia è rimasta, ma non riesco assolutamente a farne di nuove e mi dispiace perché sarebbe bello avere qualcosa in comune con più persone.