![]() |
Io alle medie ho vissuto un periodo di isolamento. Precisamente seconda e terza media, che corrisposero all'arrivo di nuovi elementi irrequieti nella classe e alla contemporanea fuga (o bocciatura) di altri, che erano miei amici.
Angherie, grazie a Dio non ne ho mai ricevute. Diciamo che stavo un po' sulle balle a tutti perchè studiavo e perchè ero eccessivamente introverso (ricordo che ero spesso "depresso" in quel periodo, mi sentivo parecchio giù, ma non sentivo il bisogno della socializzazione allora). Poi è iniziato il liceo, i primi due anni fatti in una scuola dove non mi ero trovato troppo bene, anche se qualche amico all'interno della classe me l'ero fatto. Il triennio cambiai scuola e iniziò per me una nuova vita. Sono stati 3 anni bellissimi... Non credo che i due anni merdosi delle medie mi abbiano condizionato più di tanto. Credo invece che sia stato sempre e solo io "condizionarmi"... |
Quote:
considera che il piu delle volte sono commessi da bambini (elementari, medie) che nn hanno la minima idea delle ripercussioni che il bullismo puo' avere |
Quote:
La scuola superiore nel mio caso è stata abbastanza accettabile: alcuni di questi bastardi della scuola media erano nella stessa scuola superiore che io frequentavo e hanno immediatametne provveduto a informare i miei nuovi compagni di classe che sarebbe stato giusto e saggio prendermi in giro. Fortunatamente tutto sommato è andata benino la scuola superiore per me, ma ormai ero troppo provato. Secondo me questi deficienti meriterebbero di passare anche oggi un periodo della loro vita in carcere per quello che hanno fatto. E ti dirò di più: ok, è vero, erano solo ragazzi e questo forse poco poco li può giustificare: ma meritano la galera anche tutti quie professori incmpetenti che non hanno fatto il loro dovere e hanno permesso che un ragazzo normale si svegliasse ogni mattina pensando che gli sarebbero aspettate 5 ore di tortura. Che vergogna. |
dato che io sono vendicativa, spero sempre che i bulli (e nel mio caso, anche le bullE) che mi hanno reso la vita scolastica impossibile subiscano MOBBING sul luogo di lavoro.
solo così capiranno. comunque volevo raccontare un episodio, scusate se mi dilungo: qualche anno fa ero in un locale alternativo di milano e mi presentano un vecchio compagno di scuola. era uno di quelli del gruppo fico, quelli che con un solo sguardo potevano giudicare se saresti potuta entrare nell'olimpo scolastico o rimanere una nullità e non meritare nemmeno un saluto. beh, io ai tempi bevevo qualcosa tipo 4 longisland a sera...e quando questo tizio ha osato pronunciare la frase "ah, peccato non esserci conosciuti prima, non pensavo tu fossi così simpatica"...beh, non ci ho visto più. ho iniziato a insultarlo pesantemente, a sbattere cose sul tavolo, a dire che lui e i suoi amichetti erano solo dei poveri coglioni (ad un certo punto mi hanno pure dovuto portare fuori dal locale...). il tizio mentre gli urlavo tutte ste cose è stato zitto e ha detto solo "hai ragione, scusa". inutile dire che sulle sui scuse ci ho sputato sopra. e mi fa senso leggere cose come quelle di nofuture: "eravamo ragazzi", sembra una cosa da 'studio aperto'. ragazzi in grado, però, di sottomettere psicologicamente persone diverse da come eravate voi. perchè qui, se non si è ancora capito, si sta parlando di diversità. io ero ad esempio esclusa dalla classe perchè 1- non ero carina 2- non ero troia (perchè anche se sei un cesso ma la davi a tutti, eri una persona stupenda...) 3- mi vestivo con personalità senza guardare alla moda 4- mi interessavo di politica 5- non avevo paura a controbattere idee sorpassate di alcuni prof 6- mi interessavano libri, film, gruppi musicali lontani millemiglia dai gusti adolescenziali del momento nulla di più. non sono mai stata una "sfigata" senza arte nè parte, mi hanno reso loro una sfigata. e questo non lo perdonerò mai. |
Quote:
:| |
fuxxia82: Io mi interessavo di politica, ascoltavo musica lontana mille miglia da quella dei miei coetanei e non vestivo alla moda. Eppure.... :wink:
Per il resto... quello che mi ha scritto una scarica di cose... Come io ammetto di essere stato poco maturo e rispettoso, è così difficile ammettere di essere stati deboli e poco furbi in gioventù? Poi: alcuni di quelli che sfottevamo alle medie ora sono socialmente messi meglio di me, sono persone normalissime con la loro vita ragazza e tutto. E' così difficile ammettere che non si è stati in grado di cancellare o ridimensionare i torti subiti in adolescenza? Io non lo so... Per il resto mi spiace, sì, mi spiace molto sapere che certe persone sono rimaste sotto a vita, più di questo non saprei che dire. |
Quote:
|
Quote:
iniziamo a punirli anche penalmente non solo con la sospensione o con denunce inutili,carcere minorile cosi forse si impara a comportarsi non tutti reagiscono allo stesso modo magari a me non fa niente che mi prendono a calci tutti i giorni,ma c'e' quello che non regge e si suicida |
Quote:
x nofuture: ma mi permetti di dire che tu puoi amettere tutto quel che vuoi, ma il danno ormai è fatto? uno stupratore può ammettere che ha violentato delle ragazze, ma il danno è fatto? Lo ammetti? bravo...intanto anni di M...li hanno passati gli altri. Detto questo io so' sempre la voce fuori dal coro (idee anarchiche-comuniste, mi piace la musica sdolcinata tipo ligabue e masini, mi piace la poesia, so' solitamente pacato pacato, ma stringo i denti x far valare le mie idee e la mia opinione (anche se davanti ho il Presidente della Repubblica)...eppure non sono mai stato emarginato (anzi il contrario...ho visto più ammirazione erispetto che altro :) ). Più che altro solo quando ho deciso di metterm icontro al bulletto dle quartiere x il mio amico ho dovuto tirare fuori un po' il petto. Però nofuture: permetti che non tutti devono avere questa forza di reagire? permetti che grazie al cielo ognuno è diverso dall'altro e come c'è quello carismatico, sicuro ,ci può essere quello più timido,insicuro, sociofobico o non so che altro? Permetti che i secondi non giustificano i primi? Ah x mio modo di vedere: i ragazzini a 13-14 anni saranno immaturi, ma se sanno già fare le teste di ca... con bullismo (che è vera delinquenza alla fine chiamata in modo differente), minacce addirittura tentativi di violenza fisica...beh io li riempirei di bastonate e li tratterei da adulti. Si sentono grandi facendo idiozie? facciamoli sentire ancora più grandi con le stesse pene (come è giusto che sia). Tra l'altro: io a 13-14 anni ero un estroversone, ero sicuramente meno maturo di adesso, ma la capoccia x rispettare gli altri ce l'avevo. Non vedo il motivo x cui un 13-14enne deve avere il diritto di far eil delinquente (perchè poverino è immaturo) quando a 14 anni già hanno un'attività sessuale che è 10 volte la mia :roll: |
Quote:
nofuture, con quello che dici dimostri di non aver capito assolutamente nulla. furbizia? debolezza?? non credi che se da un momento all'altro della tua vita più di dieci persone iniziano a pigliarti x il culo per quello che sei, la forza inizia man mano a calare? il fatto che ora tu sia qui, su questo sito, mi fa credere che il detto "chi la fa l'aspetti" o "chi semina vento raccoglie tempesta" sia vero e quindi un po' soddisfazione c'è. il mio ragazzo, anche lui "sfigato" ai tempi delle medie, all'ennesima presa per il culo da parte del bullo della classe prese una matita e gliela conficcò nella mano. purtroppo se avessi fatto una cosa simile ai tempi delle superiori sarei finita in un carcere minorile (la mia classe pullulava di figli di notai, magistrati, avvocati...), ma invidio tanto quel gesto sprezzante e violento. tra parentesi, il bullo non ruppe più i coglioni al mio ragazzo... :twisted: |
Quote:
Io non ho un brutto ricordo delle scuole superiori, ma solo perché sono stata un’adolescente molto “omologata”, ed ero dall’altra parte della barricata. Ci ho riflettuto molto negli anni successivi, e adesso vorrei tanto che così non fosse stato. Ho scelto la via più semplice, la mia timidezza era protetta all’interno di quel gruppetto esclusivo di persone che camminava a 3 metri da terra e non mostrava alcun tipo di interesse per le persone che non ne facevano parte. Ho sempre pensato a me come ad una persona buona e sensibile, per il solo fatto che magari all’interno del gruppo ero quella che dopo le risate, i commentini e le prese in giro dei cosiddetti sfigati, buttava lì qualche frase del tipo “ma poveriiino, ma dai, lasciatelo in pace”. Bastava questo a sentirmi a posto con la coscienza. Il mio rammarico più grande è legato ad una persona in particolare. Lei era la mia migliore amica d’infanzia, e dopo le scuole medie siamo andate allo stesso liceo, nella stessa classe. Ci siamo allontanate nel giro di qualche mese, io ero troppo presa dal nuovo mondo che mi si apriva davanti e dalle persone nuove e tanto “fighe” ai miei occhi che si interessavano a me. Ho iniziato a diradare i contatti con lei, all’epoca dicevo che la vedevo immobile, noiosa, ma adesso so che la evitavo perché avevo paura di essere giudicata frivola e non sapevo reggere il confronto con le sue critiche e la sua fermezza e intransigenza in relazione ad alcuni comportamenti che io assumevo ( tutti i cosiddetti riti di passaggio dell’adolescenza). I nostri rapporti per 5 anni si sono limitati a comunicazioni di tipo scolastico. Lei era la “secchiona”della classe, veniva presa di mira dai miei amici come da copione classico, e io non l’ho mai difesa, e a volte mi è capitato spesso di dover giustificare agli occhi degli altri il fatto che comunque c’era qualcosa che mi legava a lei. Adesso mi vergogno per tutto questo. Il caso ha voluto che ci siamo ritrovate (non è stata una decisione presa insieme) all’università (stessa facoltà) nella stessa città, e da quel momento in poi ci siamo riscoperte e avvicinate. Io, ovviamente, anche all’università mi ero trovata il mio gruppo “settario” di amiche (il lupo perde il pelo, etc. il mio bisogno di piacere a tutti è stato deleterio per la mia vita, ma sotto questo punto di vista sono migliorata), ma nel momento in cui lei stava passando un pessimo periodo , ho fatto degli sforzi enormi per includerla e farla accettare da tutte le altre, come se dovessi farmi perdonare di tutti quegli anni di cui non abbiamo mai parlato. E’ capitato spesso di trovarci insieme in situazioni in cui si parlava “allegramente” del periodo del liceo, e ognuno raccontava ricordi e episodi ; ho sempre avvertito chiaramente il suo disagio in relazione all’argormento, limitandomi a restare zitta per non alimentare il suo imbarazzo. Avremmo dovuto parlarne prima o poi, ma non lo abbiamo mai fatto, anche perché siamo molto simili caratterialmente e la nostra timidezza e introversione resta comunque un limite per il rapporto che abbiamo. Soltanto una volta mi ha detto che non riusciva a fare pace con l’idea di non aver fatto tutte quelle esperienze che accumunano l’adolescenza di molte persone, dicendo che mi invidiava (era ubriaca). Non sono riuscita a dire niente, ma avrei voluto dirle che ero io ad invidiarla, perché lei aveva cominciato a costruirsi una personalità e un carattere che io ancora non possiedo. In questi anni mi ha dato una forza enorme per affrontare tante cose che iniziavano a sembrarmi difficili, e il nostro rapporto ha raggiunto un equilibrio e una stabilità che difficilmente troverò con qualcun altro. Il giorno della sua laurea ho pianto tutto il tempo di gioia, ma anche per il pensiero che stava per partire, e in seguito ho sofferto la sua mancanza come non mi era mai capito per un’amica. Adesso non ci sentiamo spesso, ed è soltanto colpa mia, perché la mia situazione attuale mi fa evitare i contatti con le persone a cui voglio più bene, però ogni volta che parliamo sento che non è cambiato nulla , e che ci vuole ben altro che la mia latitanza saltuaria a spezzare il nostro legame. E so che lei sa tutto, anche se non le parlo chiaramente di quello che ho vissuto nell’ultimo periodo. Lo stesso bene profondo che nutro nei suoi confronti lo provo anche per altre persone, ma lei è l’unica che stimo (e stima è la parola in assoluto che pronuncio con più difficoltà)….e prima o poi credo che tutto questo mi toccherà dirglielo. Sono andata un TANTINO off topic, ma ieri abbiamo passato ore al telefono, e quando mi ha detto che non si sente realizzata e che non vede l’ora di finire una determinata cosa per poter tornare , mi sono sentita terribilmente in colpa, per averle negato la possibilità di parlarne, negli ultimi mesi, dando per scontato che stesse bene e che non ne avesse bisogno. Ovviamente mi vergognavo, perché parlare di lei avrebbe voluto dire parlare anche di me, e purtroppo la mia sofferenza mi fa diventare “muta” ed egoista. Non vedo l’ora che torni. |
Quote:
anche commentarlo sarebbe uno spreco di tempo; dovresti solo vergognarti di quello che hai scritto |
http://i155.photobucket.com/albums/s.../dollhouse.jpg
Ricordo questo film indipendente (per Fuxia!!) che vinse il Sundance festival di una decina di anni fa e che si intitolava “fuga dalla scuola media” (anche se il titolo originale era Welcome to the dollhouse). Il film affronta il tema del bullismo con un humor nero e con uno stile narrativo un po’ grottesco, anche se alla fine, vittime e carnefici sembrano entrambi presi dagli stessi istinti di prevaricazione e rivalsa verso il prossimo, oltre che esprimere (seppur in maniera differente) un disagio esistenziale molto forte, in una società dove anaffettività e spirito competitivo la fanno da padrone…insomma, la visione dell’adolescenza che ne viene data è piuttosto nera, perché non ci sono vincitori morali, nemmeno la ragazzina che subisce le prevaricazioni da parte dei compagni può dirsi realmente pura. Anche io, come tutti voi, ho un ricordo non proprio felicissimo dei tempi della scuola, anche se certe cattiverie le ricordo già presenti dalle elementari, anche a causa di una compagna terribile che monopolizzava le scelte dei compagni e attuava meccanismi discriminatori talvolta avallati dal maestro stesso. Se alle elementari non le ero affatto simpatica, dalle medie in poi mi ha anche tolto il saluto, straconvinta di valere di più di me; l’andare in uno dei licei più prestigiosi di Roma è stata per lei l’ennesima conferma di appartenere ad un elitè alla quale non tutti i comuni mortali potevano far parte (è il liceo in cui è ambientato il film “Caterina va in città”). A parte ciò, forse il periodo peggiore, in generale, è quello delle medie e lo constato anche ora che sono esterna a certe dinamiche, essendo ora io insegnante e osservando il modo che hanno i ragazzi di relazionarsi. Non so se reggerò a lungo nei panni di prof., perchè non avrei mai creduto, a distanza di anni, che potesse farmi tanto male assistere all’aggressività più o meno latente e semi-consapevole presente nelle dinamiche crudeli che regolano i rapporti tra pari durante l’adolescenza, inimmaginabili per gli adulti. Quello che mi fa rabbia spesso è anche il comportamento degli adulti, che sembrano sminuire le sofferenze delle vittime e le dinamiche crudeli interne ai gruppi-classe, riducendo il tutto a semplici liti tra ragazzini. Eppure io la vedo la sofferenza taciuta delle persone più fragili, scorgo il silenzio omertoso presente in classe quando c’è il coattello ripetente che tiene sotto scacco un’intera classe e la soggioga psicologicamente. A volte per i grandi, il fatto di essere ragazzi, discolpa automaticamente gli adolescenti dalle loro azioni, come se non avessero ancora salda in sé la capacità di scegliere, di pensare, di prendere parte, di sentire e percepire un’ingiustizia. Sarà che io ancora non mi sono scrollata ancora di dosso la mia adolescenza, sarà che ho sempre sentito in maniera totale il richiamo alla giustizia (anche quando un fatto non riguardava direttamente me), ma non sono mai riuscita a rimanere indifferente a certe cose o a non prendere parte o quanto meno a soffrire di una data situazione, nemmeno a 6-7 anni. Noto che ora c’è più sensibilità e attenzione anche tra gli adulti, dato che si parla così spesso del fenomeno del bullismo, anche se talvolta le prepotenze di tipo più psicologico non vengono ancora percepite come particolarmente dannose. L’aver vissuto sulla mia pelle certe cose – che mi hanno comunque resa indipendente e autonoma da tante dinamiche di gruppo – mi hanno reso molto rigida e severa verso gli altri e certi loro atteggiamenti, tanto che sono stata spesso rimproverata di essere troppo intransigente, anche se spesso, le persone che affermano questo, non sanno che tanta intransigenza è il frutto di anni di sofferenza, solitudine, esclusione; in realtà, da un periodo della mia vita in poi, affrancarmi da certi meccanismi di gruppo, è stata una mia scelta consapevole, perché prima di tutto veniva per me la dignità, la coscienza e il rispetto di me stessa. Ho odiato i cosiddetti ignavi quanto gli stronzetti bulli. Ho sempre etichettato come ignave tutte quelle persone che come tanti fantasmi flosci e privi di personalità si andavano a nascondere nel gruppo forte, senza essere né dei leader, né contestatori di una maggioranza sciocca e conformista. Sarà che ho sempre vissuto sulla mia pelle la diversità, ma anche quando ho maturato quell’autonomia e personalità che mi avrebbe permesso di far parte di qualsivoglia gruppo, ho sempre rifiutato, e come un richiamo magnetico mi sono sempre sentita di schierarmi nei gruppi minoritari, deboli, anche quando certi conflitti non mi riguardavano direttamente. Ad esempio alle elementari non sopportavo lo strapotere di questa compagna stronzissima (Allegra), così quando la classe si divideva in due io ero attratta – quasi fosse un destino – a stare con il gruppo debole, minoritario. Il bello è che nel scegliere consapevolmente con chi stare, mi sentivo (pur nella mia timidezza quasi patologica a quell’età) attraversata quasi da un senso di esaltazione mista ad ebbrezza. Timida si, ma schifosamente vigliacca no, anche se ero e sono tuttora priva del temperamento della leader. Sui rapporti crudeli tra i ragazzini c’è un libro bello quanto inquietante che tutti dovreste leggere: Il signore delle mosche di Golding, che tra l’altro vinse a suo tempo anche il Nobel. Per Fuxia: non tutti hanno gli strumenti o la personalità per apprezzare l’arte o la musica alternativa, ma questo non significa che si debba per questo accettare che si dia dello sfigato a chi non ha il carattere di reagire creandosi una sua personalità indipendente, fatta di gusti ben precisi come hai fatto tu. Non per questo meritano di essere bistrattati o definiti “sfigati qualsiasi” come hai detto tu. Per Caffeine: se fossi la tua amica nutrirei rancore nei tuoi confronti e per la mia severità (di cui ho parlato prima) quantomeno cercherei un confronto duro e quasi spietato con quel passato che mi fece soffrire, senza dare nulla per scontato. Non riuscirei a riprendere serenamente un rapporto con troppi scheletri ancora sepolti nell’armadio. |
Quote:
In effetti c’è stata diffidenza da parte sua all’inizio nei miei confronti, più che altro era una persona a cui io ho voluto riavvicinarmi a tutti i costi facendo sentire la mia presenza anche quando non era espressamente richiesta (perché sapevo che il suo era orgoglio)…e comunque non ci siamo ritrovate amiche dalla sera alla mattina, e adesso parlare di scheletri nell’armadio non ha alcun senso, perché è vero che 5 anni di liceo sono tanti, ma ne sono passati altrettanti (anche di più) il cui valore raddoppia alla luce delle esperienze vissute e condivise in un periodo quantomeno più vicino all’età adulta(?). Adesso che ci penso ad un certo punto lei ha anche avuto la sua rivincita, nel momento in cui io mi sono allontanata in maniera drastica e definitiva da quella “casta” di amiche che mi ero creata all’università, proprio perché non riuscivo più a nascondere il fastidio e l’odio che certi meccanismi mi provocavano. Lei in quel caso non prese le mie parti, anzi, diciamo che non prese proprio nessuna posizione, e sebbene la rabbia e il risentimento che nutrivo per queste persone fosse arrivato a livelli per me ossessivi che mi impedivano una qualsiasi forma di convivenza di facciata pacifica con loro e con tutto quello che le riguardava, non ce l’ho mai avuta con lei, né mi sono mai negata quando ha avuto bisogno di me in quel periodo…la ritenevo una persona intelligente, e sapevo che certe cose doveva capirle da sola così come le avevo capite io, era inutile mettermi a fare la maestrina con lei perché, proprio io, sarei stata ridicola. Quando ha capito il marcio che si nascondeva dietro quella gente, si è allontanata pure lei, ma senza che io le avessi mai fatto nessun tipo di pressione. Dopo quest’ultima esperienza, ho cominciato a rifuggire l’idea del gruppo, riuscendo a portare avanti solo rapporti inviduali, per paura di incappare in tutta quelle serie di dinamiche a cui ho tacitamente assistito per anni, e sono una testimonianza di come l’odio per questo tipo di meccanismi può nascere per il fatto di averlo subito, ma anche per il senso di colpa di vederlo mettere in atto e rimanere passivi. Quote:
|
attenzione a non cadere nel vortice del passato...
traumi e ingiustizie costellano la vita di chiunque sia vissuto... certo che una psiche fragile non aiuta e ti congela l'esistenza... ovviamente rivivere certe situazioni è sia bello sia doloroso... ma a volte risulta troppo comodo credere e vivere solo nel passato disconfermando il presente... ...la campanella sta suonando...tutti in classe! e mi raccomando primo banco! |
Quote:
Sono d'accordo con Pasolini quando diceva: "muovetevi sempre, altrimenti il potere vi scova e afferra". Con questo si intende dire che la coscienza critica dell'intellettuale vero è sempre mobile e non si fossilizza sulle conquiste rivoluzionarie delle generazioni precedenti. |
Quote:
|
Comunque mi è capitato di sentire diverse persone che si masturbavano rievocando o vedendo atti di bullismo e incredibile sottomissione. Cioè, questo per dire che anche l'indole sadica insita in molti di noi può essere una causa, e questa non è controllabile.
|
"fuga dalla scuola media" che clizia , mi pare ha segnalato, lo recensito sulla sezione cinema, ed e un film veramente bellissimo a mio parere di una cattiveria feroce e realistico , come pochi film del genere.adoro sti film .
|
Quote:
|
Quote:
-fuga dalla scuola media è uno dei miei "film simbolo". :D -non ho ben capito la frase che ho sottolineato. io ho bistrattato anni dopo il primo ex (?) bullo fighetto che mi è capitato a tiro...per vendetta personale. e lo rifarei ancora. :twisted: anche perchè a me non interessava se i miei compagni di scuola si interessassero a quello che piaceva a me, volevo solo essere lasciata in pace a farmi i cavoli miei senza trovarmi scritte oscene sul banco o sull'astuccio... :roll: |
Mi capita spesso di ripensare all'esperienza delle superiori, alle sconfitte e alle rinunce dell'epoca. Ma potendo tornerei indietro, perché tutto sommato ai tempi non facevo una brutta vita: ovviamente non possedevo le libertà che ho oggi ma la giornata si componenva di sole 5 ore mattutine più i compiti e lo studio a casa (avendo fatto il classico, nel triennio mi spettava una media di 4 ore sui libri ogni giorno) e la cosa mi pareva sostenibile. Non avevo ancora i miei proverbiali attacchi di sonno e riuscivo a provare più interesse per le cose che facevo, la vita mi sembrava una spianata di possibilità da edificare. L'unica vera pecca era la mia pigrizia che mi ha portato sovente a rifugiarmi in un mondo fittizio. I miei compagni di classe non mi disprezzavano: l'equivoco nasceva dal mio comportamento freddo e distaccato che mi faceva apparire come un individuo altezzoso e supponente.
Dovendo fare a cambio, quasi quasi vorrei tornare alla vita di quegli anni...in fondo ho resistito a 5 anni di superiori! |
Quote:
|
oddio... io per fortuna mi eccito vedendo culi femminili, non torture. :lol:
|
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Quote:
|
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Quote:
io in casi come questo avrei mandato in presidenza solo l'altro ragazzino con la schiena spezzata :roll: poi si sa che sta società è perbenista come chissà che cosa e quindi se subisci e reagisci finisci tu nel torto, se subisci e non reagisci dai altro filo x subire... :roll: |
Quote:
E' la ghettizzazione e l'etichettamento di persone sotto la nomea di sfigato a darmi fastidio, tutto qui... |
Quote:
quello che intendevo dire è che i bulli prendono di mira chiunque, facendo diventare uno "sfigato" (anche a me il termine non piace, ma è solo per capirci) chiunque. era per dire che io non ero quella con gli occhiali, che si vestiva con la felpa di poochie e che non sapeva nulla della vita e che magari persone come nofuture avrebbero volentieri preso per il culo. non so se mi sono spiegata. queste cose si capiscono meglio davanti a una birra... :lol: |
Quote:
hai mai pensato al fatto di fare il professore ?? Sarebbe come quando andavi a scuola sotto CERTI aspetti; staresti a lavoro solo la mattina ed il pomeriggio staresti a casa a prepararti le tue belle lezioni. Poi l'estate avresti 2 mesetti buoni di vacanza e (come già dissi qui a qualcuno), avere del tempo a disposizione è una delle cose più preziose che esistano, per me anche più del denaro, perchè il tempo è innanzitutto vita..... Visto che (da quel che ho capito) non ami molto il mondo aziendale nel quale sei impelagato ora, potrebbe essere una soluzione ai tuoi problemi esistenziali!! Ovviamente scherzo, perchè a scuola di problemi da risolvere ce ne sono eccome, però pensaci!! :wink: Per cominciare - visto che hai studiato al classico e scommetto con ottimi voti! - potresti dare ripetizioni di latino a me e a Bardamu, così potresti testare la tua attitudine a questo mestiere :P :P |
Quote:
Il latino l'ho completamente rimosso dal mio database però se volete vi posso edurre sulla nobile lingua albionica (che tanto nobile poi non è). |
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Quote:
|
allora il tino ne racconta una
i miei anni scolastici non sono stati belli,se non le elementari,tutto tranquillo fino alla 5 elementare,poi sono passato alle medie e li e iniziato l,inferno,essendo molto timido ero preso di mira dai bulletti,pugni,schiaffi,mi rubavano la merenda,soldi,ecc.........fini la terza media,andai all ipsia sperando di non incontrare piu quei tipi, ma un giorno capitarono li per caso,mi videro, mi riempirono di pugni allo stomaco,quella volta a mezzogiorno non mangiai neppure la pizza con i compagni finii l,anno scolastico rimasi bocciato,decisi di andare a lavorare quelle torture mi rovinarono per anni avevo sempre il terrore di incontrare quelli all punto di non frequentare piu nessun locale per 8 anni forse mi sta passando adesso ma a 34 anni fate un po voi |
anche per me le superiori sono state un periodo critico, ma non tanto per gli episodi di bullismo (che comunque si sono drasticamente ridotti verso i 16-17 anni), ma più che altro perché una serie di circostanze mi ha impedito di sviluppare un adeguato livello di auto-coscienza e di autostima che ha poi avuto ripercussioni negli anni immediatamente successivi e di conseguenza anche sul medio-lungo periodo.
se oggi mi trovo in una situazione difficile dal punto di vista professionale e privato è perché a 19-20 non ho avuto il coraggio e la giusta consapevolezza per fare certe scelte a causa del deficit di autostima e coscienza di sè che avevo maturato al liceo. |
Anche per me il periodo delle superiori è stato tragico perchè proprio nel momento in cui dovevo iniziare ad uscire e quindi iniziare una bella vita, la scuola gli amici il tutto mi ha portato a vivere quegli anni molto, molto male.... e senza accorgermene adesso qualche anno più tardi capisco quanti errori ho fatto con la paura di agire e sbagliare.....
Adesso invece il problema è che mi mancano le opportunità per provare.... |
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Scusate se rispolvero un vecchio topic in cui tra l'altro ero già intervenuto, ma ci stavo riflettendo e sento il bisogno di "correggerlo".
A distanza di anni dalla fine del liceo, devo cmq dire che una serie di cose tra medie e superiori (soprattutto fino a metà superiori circa) mi hanno fatto restare "fermo" rispetto alla media dei coetanei. Che erano già più spigliati (e uno), se ne fregavano del comportamento in classe mentre io, sensibilone, ero a disagio se i professori si incazzavano ed ero teso (e due), non me ne fregava ancora di come mi vestivo mentre gli altri se ne curavano (e tre), l'andare a scuola era cmq un qualcosa di abbastanza angosciante in vista dei votacci figuracce ecc. previsti per il giorno dopo, e con i quali facevo il carico di ansia e malumore (e quattro). Cause ed effetti si intrecciavano in un mix di cui forse mi restano tracce ancora adesso. Perchè cmq sono uno che ha perso da mò il treno coi suoi coetanei, ed ora mi sento come se avessi viaggiato su un binario strano e parallelo, che qualche volta va a toccare il loro, ma non riesce ancora ad acchiappare il loro treno su quel che mi interessa (il gentil sesso almeno). Spero di non esser stato tortuoso :tongue_smilie: |
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
in realtà a me è capitato nella scuola media,le superiori sono stati pesanti a volte,ma era diverso visto che eravamo tutte donne
|
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Io sono rimasto coerente con il mio credo non violento e non ho mai alzato le mani.. e credo di aver vinto io perché non ho più avuto a che fare con nessun bullo una volta finite le superiori
|
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Premetto che faccio ancora il quarto scientifico data la mia giovine età...
Da un lato diciamo che questi 4 anni mi hanno aperto gli occhi,mostrandomi lo schifo della società odierna,dall'altro ricordo che al primo anno ero in una sezione di merda,in mezzo a tamarri incalliti pigliaquestioni. Fortuna che nessuno mi ha mai bullato... |
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Quote:
|
Re: Traumatizzati dalla scuola superiore
Quote:
Forse tutta la noia e la rabbia accumulata :thumbup: |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 10:24. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.