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FobicJoe 26-03-2009 01:53

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
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Originariamente inviata da Who_by_fire
Quote:

Originariamente inviata da uahlim
[...]


La vita è uno speed date. Con la morte.

http://www.nonsolomartelli.net/Image...La%20Morte.jpg

minghia sepporti sfiga :lol: :lol: :lol:

Who_by_fire 26-03-2009 02:03

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
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Originariamente inviata da FobicJoe
minghia sepporti sfiga :lol: :lol: :lol:

Vaffanculo (cit.)

MoonwatcherIII 26-03-2009 02:33

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
CVD, proprio in linea con ciò che ho detto poco fa... Non si può scherzare su tutto, esiste anche una cosa chiamata buon gusto.
Ma per qualcuno è un optional. :?

cancellato3663 26-03-2009 14:21

mi ci ritrovo abbastanza...direi che sono stato talmente lontano e così a lungo dai rapporti umani che ora non so più quali sono le "tappe della socializzazione".....cosa devo dire e/o fare...
tutto dovrebbe venire spontaneo...

ed io cosa faccio? faccio la tua stessa cosa...attendo...mi sono accorto che io attendo sempre che accada qualcosa...che spontaneamente ci si avvicini, si senta il bisogno o si inizi ad interagire inconsciamente partendo dal nulla...

così facendo....beh aspetto aspetto e resto sempre in silenzio, autoisolato, emarginato...

le poche volte in cui prendo coraggio e mi butto con un paio di battute mi accorgo che c'è un botta e risposta attivo..ma...è più forte di me...ormai sono stato talmente tanto lontano dalla vita sociale che lo sento una forzatura....soprattutto cose da dire interessanti x me stesso innanzitutto non mi vengono in mente...

Shamal 26-03-2009 15:18

Io penso che deve essere una cosa naturale; se sei te stesso e sei convinto di fare le cose giuste fare amicizia diventa una cosa spontanea.
Forse sarà anche una questione di autostima, non so non ci ho mai
pensato....

Shamal 26-03-2009 15:20

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da FobicJoe
minghia sepporti sfiga :lol: :lol: :lol:

Vaffanculo (cit.)

Alè 1 a 0... :wink:

cancellato3663 26-03-2009 15:21

argghghhh.....non so....in teoria dovrei fare la cosa più spontanea di sto mondo...eppure...nun ce so' abituato...nei rapporti ho mantenuto negli ultimi annetti quello status passivo...perdendo tutta la mia attività...e dunque ora essere attivi mi sembra quasi contro la mia natura...c'è da lavorare...

Shamal 26-03-2009 15:27

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Originariamente inviata da giova88bannato2
argghghhh.....non so....in teoria dovrei fare la cosa più spontanea di sto mondo...eppure...nun ce so' abituato...nei rapporti ho mantenuto negli ultimi annetti quello status passivo...perdendo tutta la mia attività...e dunque ora essere attivi mi sembra quasi contro la mia natura...c'è da lavorare...

Lavora per riconquistare te stesso, no ?

raindrop 26-03-2009 15:49

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
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Originariamente inviata da Shamal
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da FobicJoe
minghia sepporti sfiga :lol: :lol: :lol:

Vaffanculo (cit.)

Alè 1 a 0... :wink:

... ma qualcuno mi spieghi questi punteggi, per favore , sono vecchietta io :cry:

cancellato3663 26-03-2009 15:53

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Originariamente inviata da Shamal
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Originariamente inviata da giova88bannato2
argghghhh.....non so....in teoria dovrei fare la cosa più spontanea di sto mondo...eppure...nun ce so' abituato...nei rapporti ho mantenuto negli ultimi annetti quello status passivo...perdendo tutta la mia attività...e dunque ora essere attivi mi sembra quasi contro la mia natura...c'è da lavorare...

Lavora per riconquistare te stesso, no ?

sto cercando di farlo...ma è dura...non è una cosa che avviene da un giorno all'altro....c'è da lavorare...

esattamente come prima di imparare ad andare in bici è probabile che prima ti tengano passo x passo i tuoi genitori (mentre magari il tuo cuore batte all'impazzata), poi magari cadi 1,2,5 volte....e poi inizieri a sbarcollare a sinistra e a destra, ma fare 20-30 metri...poi finalmente riesci ad andare dritto e fare un bel tragitto...e poi pian piano impari ad andare senza una mano...e....con il tempo provi ad alzarti sui pedali e ad andare senza mani.

Però...devi combattere la tua stessa paura e sforzarti di salire su quella bici...e provare e riprovare...io ci sto provando...

CuoreDiGhiaccio 26-03-2009 17:12

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
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Originariamente inviata da Chioccioccolata
Come si fa a portare avanti i rapporti con una persona in maniera tale da potersi poi denifire amici?So che è una domanda idiota,ma mi sono resa recentemente conto che non ho proprio idea di come si fa,concretamente.E con ciò non intendo il "dove" trovar persone(in un bar,in un circolo culturale ecc),dico proprio il processo,le tappe,i passi da fare.
Mentre di solito per le persone è una cosa naturale,per me a questo punto diventa necessariamente una cosa artificiosa,da costruire come un progetto o un piano d'azione.

Questo deriva sia dalla mia incapacità di essere disinvolta con le persone e dalla mia inesperienza nei rapporti umani,sia dal fatto che,intellettualmente,considero l'amicizia appunto come un qualcosa che non può che nascere naturalmente:questa condizione mi porta quindi a non muovermi affatto in tal senso,ma se continuo così,sempre confidando solo in un rapporto che nasca spontaneamente,rimarrò ferma dove sono.

Con la mia migliore amica,insomma la persona che per me rappresenta il concetto più alto di amicizia,la storia è nata così:avevamo 10 anni,e sia io che lei eravamo già sociofobiche in erba inconsapevoli,non socializzavamo con gli altri bambini,eravamo sdegnose e solitarie ecc.Ci conoscevamo poco,solo qualche parola e occhiata scambiate;io un pomeriggio,spinta da un desiderio senza nome,con una determinazione insolita per me e nonostante l'ansia e il batticuore che mi sconvolgevano,convinsi mia nonna a portarmi a casa sua:ci dicemmo "ciao",cominciammmo a giocare e da allora non abbiamo smesso più.

Ecco,questo è per me diventare amici spontaneamente,ma se aspetto che accada ancora una cosa così sto fresca.Quindi lo domando a voi:come si fa?quali sono i passi, movimenti,gli atteggiamenti da intraprendere quando individui un possibile amico?E voi avete il mio stesso impedimento?


In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso!
Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?"
"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
"Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
" Su un altro pianeta?"
" Sì"
" Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
" No"
" Questo mi interessa! E delle galline?"
" No"
" Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.

animaSola 27-03-2009 04:35

Adoro questo passaggio del piccolo principe! ogni volta che lo rileggo..ho i brividi.....grazie x averlo riportato! :wink:

Faith2 27-03-2009 18:44

L'Essenziale è Invisibile,agli Occhi :!:
Basterebbe ricordarsi questa frase,per chiudere un altro Topic qua dentro di discussione :roll:

Sentenza 27-03-2009 22:59

Impressionanti le analogie con Chioccia e Fuxia.

Il mio problema è che dalle amicizie pretendo più di quello che le persone mi possono dare.
Diversamente da diversi di voi non ho particolari problemi nello stare in compagnia di altre persone, ma tendo anche ad essere paraddosalmente più rilassato e in vena di confidenze con persone che conosco da poco, piuttosto che con amicizie decennali. Forse perchè le mie amicizie storiche non mi hanno mai davvero interessato, nè compreso molto su di me.

La mia amicizia ideale è fatta di piccoli gesti che vengono spontanei, e di aiuti insperati dati in momenti di difficoltà. dagli amici tradizionali non ho mai ricevuto questo, solo alcuni momenti belli passati insieme e alcuni tradimenti che mi hanno forse, più di tutto il resto, portato in questa situazione (anche se lo so, allla fine è colpa mia se mi sono fatto travolgere da questi eventi..Il fatto che non riesco ad uscirne è un altro discorso..)

Anch'io forse, come fuxia, mi ero creato una sorta di club privato dove sfogarmi e dove dimenticare parzialmente i miei problemi, l'ansia che mi attanaglia, la cronica mancanza di affetto femminile, ecc..
E tutto ciò a scapito di altre conoscenze, magari più interessanti..

Il venire meno di tutto ciò mi ha fatto star male, e mi ha messo di fronte alle mie paure che pensavo di aver superato e che non invece non avevo mai saputo gestire abbastanza

Ricominciare da zero, non è per nulla facile, una volta terminata l'università ed entrato in un mondo competitivo e squallido come quello del lavoro, e sto capendo purtroppo che conoscere nuove persone, non solo come contatti di chat, ma amicizie nel mio paesello, richiederà molto tempo..

left 05-04-2009 20:44

Quote:

Originariamente inviata da Sentenza
Il mio problema è che dalle amicizie pretendo più di quello che le persone mi possono dare.

temo sia un problema comune. sembri una persona piuttosto delusa

animaSola 06-04-2009 02:22

Quote:

Originariamente inviata da Sentenza

Il mio problema è che dalle amicizie pretendo più di quello che le persone mi possono dare.

è lo stesso errore che commettevo sempre anche io...però da quando ho iniziato a ridimensionare il pensiero, sostituendolo con " le persone donano in base a cio che possiedono" riesco a vivere decisamente meglio i rapporti d'amicizia..

esposizione 06-04-2009 02:48

E' molto interessante questa discussione, credo che il principio di tutto sia la condivisione di una passione, un evento, un periodo assieme, per qualsiasi motivo, come ad esempio quelli che trovano buoni amici facendo sport o andando a scuola... frequentare persone per un periodo prolingato e costantemente, porta all'amicizia le persone piu' affini.
Credo percio' che se uno vuole amici deve condividere per qualche motivo il proprio tempo con altre persone individuando quelle con cui si sta meglio.
Questo puo' succedere anche sul lavoro anche se mi sembra difficile trovare buoni amici sul lavoro...

esposizione 06-04-2009 22:39

:idea:

esposizione 06-04-2009 22:58

Perchè sono cosi' lento a farmi amici, buoni amici, perchè ? :roll:
perchè devo essere sempre cosi' chiuso e diffidente del prossimo :roll:

esposizione 06-04-2009 23:17

ma se uno vuoli farli nuovi di zecca, perchè siamo cosi lenti...

Loki 06-04-2009 23:19

Quote:

Originariamente inviata da NightVision
non credo , a mio parere, che l'amicizia fraterna non esista

io i miei amici più importanti li conosco da 15,16 anni e ci sono ancora oggi
e non si tratta di conoscenti ovviamente ma amici veri...

diciamo però che sono , appunto, le amicizie che risalgono al perdiodo infantile quelle più durature e importanti per una persona
in seguito è più facile trovare conoscenti che amici
quelli d'infanzia restano gli altri passano
se si è cresciuti insieme c'e' stata una maggiiore condivisione reciproca
ci si è "vissuti" a vicenda e questo cementa molto il legame e lo rende duraturo..

Non sono totalmente d'accordo... la maggior parte delle amicizie d'infanzia si perdono, perché sono amicizie generalmente legate al quartiere in cui si abita o alla scuola... cambiati quelli, si perdono di vista anche gli "amichetti".
Le amicizie più forti sono forse quelle che si stringono quando si è già acquisito il concetto di amicizia e la sua importanza, nonché la difficoltà che ci vuole nel farne (cioè già quando l'amico non viene data come una cosa scontata che è normale avere), e contemporaneamente quando siamo in una fase in cui si crede che l'amicizia forte e imperitura sia possibile.
Per mia esperienza le amicizie fraterne che ho sono due e nate entrambe nel periodo della prima adolescenza. Entrambe nate in un periodo in cui sapevo quanto difficile fosse fare amicizia e mantenerla, e in un periodo in cui travolta dalla foga di quell'amicizia riuscii a credere che era possibile renderla davvero magica.
Da molto piccoli si ha la seconda caratteristica ma non la prima, e viceversa quando si è adulti.
Sono poche le amicizie in periodo adulto, che nonostante i mille problemi cui siamo sommersi, riescono a farci dimenticare tutto per un momento e a farci trasportare come quando eravamo piccoli...

Loki 06-04-2009 23:38

Sì quando uso la parola "momento" non indico una fase temporale... piuttosto una fase mentale che attraversiamo. Per cui può nascere un'amicizia all'improvviso quando magari ne abbiamo rifiutate un sacco di altre anche nello stesso ambiente.
L'essere cresciuti assieme sì, è importante... l'aver fatto vedere agli altri degli aspetti della nostra personalità quando ancora non vi erano tante barriere e tabù come invece ci sono in età adulta.
In età adulta un'altra cosa che frena la nascita di un'amicizia forte è l'indolenza... mi accorgo che se fossi più spontanea e invogliata ad approfondire un legame, in questo momento ho una persona che mi è molto vicina... però non so, è come se avessi timore ad imbarcarmi in un rapporto con una persona che conosco da poco... perché in effetti è difficile recuperare tutta quella vita in cui non ci conoscevamo :roll:

esposizione 06-04-2009 23:44

si si ma il fatto è che gli incontri bisogna cercarseli io sono piuttosto neativo... troppo negativo in partenza TROPPO DIFFIDENTE

giova88fobicottinemie 06-04-2009 23:48

Quote:

Originariamente inviata da NightVision
Quote:

Originariamente inviata da Loki
Quote:

Originariamente inviata da NightVision
non credo , a mio parere, che l'amicizia fraterna non esista

io i miei amici più importanti li conosco da 15,16 anni e ci sono ancora oggi
e non si tratta di conoscenti ovviamente ma amici veri...

diciamo però che sono , appunto, le amicizie che risalgono al perdiodo infantile quelle più durature e importanti per una persona
in seguito è più facile trovare conoscenti che amici
quelli d'infanzia restano gli altri passano
se si è cresciuti insieme c'e' stata una maggiiore condivisione reciproca
ci si è "vissuti" a vicenda e questo cementa molto il legame e lo rende duraturo..

Non sono totalmente d'accordo... la maggior parte delle amicizie d'infanzia si perdono, perché sono amicizie generalmente legate al quartiere in cui si abita o alla scuola... cambiati quelli, si perdono di vista anche gli "amichetti".
Le amicizie più forti sono forse quelle che si stringono quando si è già acquisito il concetto di amicizia e la sua importanza, nonché la difficoltà che ci vuole nel farne (cioè già quando l'amico non viene data come una cosa scontata che è normale avere), e contemporaneamente quando siamo in una fase in cui si crede che l'amicizia forte e imperitura sia possibile.
Per mia esperienza le amicizie fraterne che ho sono due e nate entrambe nel periodo della prima adolescenza. Entrambe nate in un periodo in cui sapevo quanto difficile fosse fare amicizia e mantenerla, e in un periodo in cui travolta dalla foga di quell'amicizia riuscii a credere che era possibile renderla davvero magica.
Da molto piccoli si ha la seconda caratteristica ma non la prima, e viceversa quando si è adulti.
Sono poche le amicizie in periodo adulto, che nonostante i mille problemi cui siamo sommersi, riescono a farci dimenticare tutto per un momento e a farci trasportare come quando eravamo piccoli...

si sono d'accordo
infatti altre amicizie d'infanzia le ho perse proprio per quello
si cambia quartiere, ognuno scelie una scuola diversa(media o superiore)
e non ci si sentè più

ma non mi mancano nemmeno quelle perse...non erano amicizie forti
le altre a cui mi riferisco, che sono poche, invece rimangono nonostante tutto...
si ci si è conosciuti da bambini quindi il conceto di amicizia non c'era...si stava insieme, si giocava in spensieratezze senza dare al legame amicale significati che andavano oltre il semplice gstare insieme
però evidentemente erano legami destinati a durare nel tempo..
mentre altri fose no..
ma sono comunque convinto che le amicizie più sincere siano queste...o quelle nate durante la prima adolescenza..ma non andrei oltre
parlo per la mia esperienza chiaramente...molti amici veri si possono trovare anche all'università o sul posto di lavoro...

ma secondo me mancano un pò di quell'essere cresciuti assieme che è importante...non so sarò un pò idealista...
nella vita comunque l'occasione per un incontro importante arriva in qualsiasi momento teoricamente
quindi ognuno può avere storie che ne smentiscono altre ...

si ho capito...allora ragionando così o ti sposi a 14 anni...o se arrivi a 20-25 anni senza una moglie sei destinato a non avere mai una compagna vera? :P

ma...io dico che ogni persone e situazione è a sè...è vero che se si porta avanti un'amicizia dall'infanzia può essere forte, ma è anche vero che alcune si possono perdere x compagnie e strade differenti>;
come viceversa lavorando ogni giorno con una persona o frequentando una persona x anni all'uni si può diventare ottimi amici....e di esperienze insieme se ne posso fare eccome...

esposizione 06-04-2009 23:53

ma voi state parlando di cose inesistenti se uno vuole dei nuovi e buoni amici come deve fare ? Questa mi sembra era la domanda che faceva chioccioccolata :lol:

Chioccioccolata 06-04-2009 23:56

Quote:

Originariamente inviata da esposizione
si si ma il fatto è che gli incontri bisogna cercarseli io sono piuttosto neativo... troppo negativo in partenza TROPPO DIFFIDENTE

Io invece tendo a immaginare il possibile amico come se fosse un dio,carico la sua figura di aspettative e desideri,fantastico su ciò che potrebbe accadere,e tutto ciò si scontra con la fobia e il senso di inadeguatezza,facendo sì che non accada proprio nulla.

esposizione 06-04-2009 23:59

è arrivata chioccioccolata herself !!!

che bello...questo argomento è il migliore che io ho visto finora sul forum
opera tua...

Figo_col_macchinone 10-04-2009 23:10

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
Quote:

Originariamente inviata da Chioccioccolata
Come si fa a portare avanti i rapporti con una persona in maniera tale da potersi poi denifire amici?So che è una domanda idiota,ma mi sono resa recentemente conto che non ho proprio idea di come si fa,concretamente.E con ciò non intendo il "dove" trovar persone(in un bar,in un circolo culturale ecc),dico proprio il processo,le tappe,i passi da fare.
Mentre di solito per le persone è una cosa naturale,per me a questo punto diventa necessariamente una cosa artificiosa,da costruire come un progetto o un piano d'azione.

Questo deriva sia dalla mia incapacità di essere disinvolta con le persone e dalla mia inesperienza nei rapporti umani,sia dal fatto che,intellettualmente,considero l'amicizia appunto come un qualcosa che non può che nascere naturalmente:questa condizione mi porta quindi a non muovermi affatto in tal senso,ma se continuo così,sempre confidando solo in un rapporto che nasca spontaneamente,rimarrò ferma dove sono.

Con la mia migliore amica,insomma la persona che per me rappresenta il concetto più alto di amicizia,la storia è nata così:avevamo 10 anni,e sia io che lei eravamo già sociofobiche in erba inconsapevoli,non socializzavamo con gli altri bambini,eravamo sdegnose e solitarie ecc.Ci conoscevamo poco,solo qualche parola e occhiata scambiate;io un pomeriggio,spinta da un desiderio senza nome,con una determinazione insolita per me e nonostante l'ansia e il batticuore che mi sconvolgevano,convinsi mia nonna a portarmi a casa sua:ci dicemmo "ciao",cominciammmo a giocare e da allora non abbiamo smesso più.

Ecco,questo è per me diventare amici spontaneamente,ma se aspetto che accada ancora una cosa così sto fresca.Quindi lo domando a voi:come si fa?quali sono i passi, movimenti,gli atteggiamenti da intraprendere quando individui un possibile amico?E voi avete il mio stesso impedimento?


scucciololenore 06-06-2009 18:12

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
qualcuno ha dato una risposta? l'ha trovata? come si fa? quali sono le tappe x creare prima una confidenza e poi un'amicizia? di che si parla tappa x tappa? gli argomenti? come ci si rapporta? come si evolve il rapporto? come si fa a farlo evolvere?...

Joker 06-06-2009 19:53

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
Non appena lo so mi faccio vivo io.

E' esattamente quello che non riesco a essere, comunque. Sono un ottimo-quasi amico, probabilmente. Quelli che ogni tanto fanno gli amici, ma nella sostanza, non lo sono neanche per metà.

Rimango sempre incastrato tra quel viscido senso di pochezza e la finzione/sforzo che mi sarebbe necessario per superarlo. Si, forse dall'altra parte mi aspetterebbe più di un pò di felicità, se riuscissi a coltivare una "vera" (quasi) amicizia...ma pazienza.

calinero 06-06-2009 21:46

Re: Diventare amici:il grande enigma
 
no, alla fine nessuno era riuscito a rispondere :p


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