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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Questo destino accomuna tutti gli uomini; solo che alcuni sono felici, malgrado le pene sofferte, altri non escono mai da una variabile sofferenza. Se è vero che non possiamo cambiare il destino, è forse anche vero che possiamo viverlo diversamente. |
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Perché partire per forza dal presupposto dell'amore verso tutti per trovare un senso? Diventa esso stesso il senso, che non si è cercato ma assegnato arbitrariamente. Magari si potrebbe dire: 'ok, proviamo così e vediamo come va', ma è un tentativo sperimentale che non deriva da una ricerca, da una valutazione interiore, ma da un messaggio che arriva dall'esterno. Cioè voglio dire si dovrebbe innanzitutto cercare il senso, e in questa ricerca sperimentare la necessità o meno di amare tutti e il modo in cui farlo, e aiutare gli altri a fare lo stesso percorso. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Che lo racconto a me stesso è ininfluente, alla fine se scrivo io, sono io che racconto, mi sembra ovvio e banale constatare queste cose, ma il racconto è vero o falso? E se è falso secondo te, perché è falso? :nonso: |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Nel primo caso non so se si può parlare di ricerca, in genere quel tipo di scoperte avvengono tramite rivelazioni da parte di persone o entità ritenute superiori. Oppure si potrebbero fare delle deduzioni dall'osservazione della realtà e disegnare quindi una verità che va convalidata nel momento in cui la si applica. Se io so che che c'è un senso ultimo della vita, quando si manifesterà probabilmente me ne accorgerò (perchè si percepisce ad esempio che si riesce a vivere meglio), ma prima di ciò non saprò precisamente come muovermi. Ci potranno essere delle tappe che avvicinano man mano alla consapevolezza, ma prima di raggiungerle non so dove sono e quindi come raggiungerle. In tutto ciò, cosa può per esempio aiutarmi è fidarmi di chi dice di aver già raggiunto qualche tappa o la meta finale e mi vuole indicare come fare. Se ci provo e ci riesco anch'io allora mi ritroverò in quella verità. Per il secondo caso credo ritorni valido il discorso dell'osservazione e analisi della realtà, delle dinamiche conosciute finora, per capire come si può far funzionare meglio la convivenza umana, ma non si tratta veramente di un senso ma di un obiettivo da raggiungere. In questo caso, mancando un senso trascendentale, poi sarà difficile arrivare a una visione comune, probabile che si scenderà comunque a compromessi e che ci saranno correnti non rappresentate sufficientemente. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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E perché non ci viene in mente? Perché poniamo sempre la mente sugli altri, dai quali non dipende la soluzione dei nostri problemi. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Alien boy,
va bene condurre delle analisi , come hai fatto, ma esse hanno veramente valore, se riesci a collocare il tuo Io dentro il ragionamento. Per che cosa quello che dici riguarda te, la tua vita? Nella Scrittura, è sempre importante il "chi". :interrogativo: |
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Forse tu intendevi che dovrei porre i miei desideri nel ragionamento? Ma in questo modo già segno una direzione e a quel punto dovrei trovare il come arrivare a quell'obiettivo, più che il significato della vita, se esiste. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
E' giusto che ricerchiamo la verità, sapendo di non possederla mai.
E' vero, com'è stato scritto, che uno non può dire per decreto: "da adesso io mi voglio bene, così che io possa voler bene agli altri". Come si fa? Secondo me, avendo il più possibile presenti i propri bisogni e i propri desideri. Perché da questo dipende la nostra felicità. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Chi-fa-che -cosa :
la maggior parte dei nostri nemici, non sono le persone, ma le idee. E' molto più probabile essere perseguitati da un'idea, che dalla persona che corrisponde a quell'idea. Rivediamo la storia di Caino e Abele, che non sono mai esistiti, ma rispecchiano due parti realmente esistenti. I due fratelli evidentemente vanno d'accordo, fino al giorno del famoso olocausto a Dio, che non gradisce il sacrificio di Caino. Ma quando questi decide di uccidere Abele, il fratello non gli è affatto nemico. Evidentemente Caino non odia personalmente il fratello, ma solo l'idea che il sacrificio fatto da Abele sia più gradito a Dio. E quindi pensa di uccidere l'idea. Quanto persone agiscono realmente per disturbarci, e di quante invece ci disturba l'idea? |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Quel che volevo dire è che per ricevere amore non è che basta pensarsi semplicemente come amabili, alla fine è necessario esserlo davvero. La credenza "essere amabili" è un effetto di qualche altro tipo di cambiamento qualora adesso non si è amabili, e non la causa dell'amabilità che poi si ottiene. Se io adesso non piaccio e decido di andare in palestra per fare più presa sull'altro sesso e divento più piacevole agli occhi di diverse donne, è questa cosa qua che ha prodotto l'aumento della mia amabilità, non è che è stato l'amore per me stesso che ha innescato qualcosa in sé, da solo senza la palestra non avrebbe prodotto un bel niente. Se faccio qualcosa che sono convinto migliori il mio aspetto e poi per gli altri risulto peggiore non è che ho aumentato l'autostima davvero così (per questo io la chiamo eterostima, perché poi c'è bisogno comunque della condivisione di giudizio affinché abbia un qualche senso parlare di cose del genere). Non è che dall'oggi al domani una persona che è ridotta come un barbone se inizia a convincersi di essere amabile poi ottiene l'effetto per magia di essere amato dalle persone a cui vorrebbe piacere... Perché adesso ha scelto di amarsi. Non può proprio fare scelte del genere, non sono in suo potere direttamente adesso, questo potere può provare a costruirlo, ma è un effetto incerto e comunque aperto al fallimento, non è qualcosa che sceglie adesso. Riporto sotto come prima varie strategie per costruire questa cosa qua. 1) Il barbone in questione potrebbe cercare di darsi una ripulita e mettere a posto una serie di cose per riallinearsi alle preferenze degli altri per poi riuscire ad essere più amabile. Non è di autostima mentale che non atterra in nulla quello di cui ha bisogno, ma di un bagno insieme alle risorse fisiche e mentali per farlo questo bagno (e cose del genere, secondo questa prima strategia). 2) In alternativa può provare a rinegoziare con gli altri il proprio valore sociale dialetticamente senza allineare le sue caratteristiche alle preferenze cercando di modificare queste ultime (l'essere sporchi è trendy per un maschio! ... E cose del genere), ma di nuovo, questo non corrisponde lo stesso ad un fantomatico stato mentale di autoamore che da solo produce l'effetto, è un'operazione di interazione sociale in cui si cerca di modificare le preferenze delle persone su cui si vuol far presa. 3) L'ultima possibilità è quella di aspettare, cercando di resistere e sopravvivere nella speranza di trovare persone che accettino questa sua condizione esistenziale qualora non riesca ad attuare né la 1 e né la 2 o nel caso in cui risultino inefficaci per altri motivi. Sono comunque tutte strategie che una persona in genere attua nella misura in cui riesce, io mica ho detto che una persona poi non deve far nulla, ho detto solo che quel che si dovrebbe fare non corrisponde poi semplicemente ad un abbracciarsi allo specchio da soli e cose del genere. E' molto più complessa questa cosa del volersi bene e coinvolge sempre ed in ogni caso anche gli altri, il loro giudizio nei nostri confronti, e il nostro rapporto con questi. Interpreto "volersi bene" come equivalente a "sentirsi e credersi amabili". Solo se la stima di amabilità è più bassa di quella reale va corretta la percezione scorretta relativa al giudizio e le preferenze sociali, ma se non è così, va corretto tutt'altro. Che una persona si ritenga non molto amabile adesso non è detto che sia sintomo di distorsioni, magari è vero (nel senso che risulta vero che non piace perché è fatta in certi modi), mica si può generalizzare! |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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E al contrario, quando stiamo bene con noi stessi, riusciamo ad andar d'accordo anche col Diavolo. La prova del 9 è questa: se sono tra persone ben conosciute e fidate, tranquille e con le quali non ci sono mai problemi, eppure mi sento a disagio, sono certo che non sto bene. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
A pensarci, c'è una sola persona, che francamente detesto. Ma non è un vantaggio per me, perché la cosa mi disturba e mi porta a niente, o meglio, mi fa girare in mente sempre le stesse cose.
Certo, con tutto quello che mi ha combinato negli anni e con tutte le volte che l'ho perdonato, è un pezzo di prossimo prossimo ben duro da amare! Con tutti gli altri me la sono sempre fatta passare. |
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