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Solo l'unico che sta bene a casa e non ha un rapporto conflittuale con i genitori? 8)
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(se è il primo caso mi guadagni dei punti. A 1000 vinci una borsa a tracolla autografata da Godel) |
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Però i miei da qualche tempo stanno minacciando di andar via loro di casa visto che io non mi schiodo... :roll: |
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http://img161.imageshack.us/img161/9...mall201sl3.gif Come and knock on my door... |
Guarda Lice che io in casa faccio tutto....
La cosa che mi riesce meglio è spazzolare il frigo :D |
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era x bò, dicono tutti che faccia figo, che si maturi di botto, che qui, che li e che stare in casa alla nostra età si peggio che andare in giro a rubare bò |
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C'è provincia e provincia....un conto è quella toscana (paesini veramente beli, curati, carichi di storia e cultura), un conto (e lo dico da romana) è quella laziale - provincia di Roma o giù di lì- dove ti taglieresti le vene per quanto le cittadine e i paesini sono anonimi e privi di indentità, risucchiati come sono dal centro gravitazionale per eccellenza che è la capitale.... Oppure la soluzione per noi romani squattrinati che vorrebbero una vita indipendente, sarebbe quella di trasferirsi in quartieri di periferia, ma la periferia è oggettivamente brutta, sgradevole, anonima.... |
io quanche volta ho pensato di andare in africa a far volontariato con la croce rossa ... se non altro li non c'è il problema di dover uscire la sera :lol:
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E chi ha mai citato la campagna o la noia che deriverebbe da questa??? Guarda che hai capito male! Dicevo che non sempre riesco ad amare le cittadine di provincia perchè non sempre queste posseggono un' identità autonoma (storica e culturale) e questo vale soprattutto per quei piccoli centri sorti attorno alle grandi città, nati appunto per assolvere un po' alla mera funzione di città-dormitorio, proprio per venire incontro a quelle persone che pur lavorando in un grande centro (come Roma), non possono permettersi però di risiedervi a causa dei prezzi esorbitanti delle case. Perciò sostenevo che mi sentirei malissimo ad andare a vivere in posti di provincia di Roma come Ladispoli o Passo scuro che, seppur più vivibili e meno cari, sono comunque prive di storia e identità, nate appositamente con lo scopo di ricoprire un ruolo funzionale o economico, tutto qui... Tra l'altro ho avuto un'esperienza di "quasi provincia", perchè ho vissuto due anni a Siena pur essendo romana, ma lì era ben altra cosa: Siena è una città che, seppur quieta e piccina, è comunque carica di storia e di attività culturali; ha un'università vivace capace di proporsi attivamente sul territorio...e poi le dolci colline senesi scacciano dall'animo ogni inqueitudine e amarezza e conciliano col mondo!! Nel msg precedente facevo soltanto notare il fatto che spesso per motivazioni economiche si è obbligati a scegliere di andare a vivere in luoghi di provincia un po' anonimi e spersonalizzanti, come quelli sopracitati che personalmente mi deprimono un po' e non mi fanno sentire a mio agio, innanzitutto perchè - per vivere in armonia col mondo e con me stessa - ho bisogno di essere circondata dalla BELLEZZA, che sia naturale o culturale.... |
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Non so se c'entra molto,ma ho notato che-almeno fra i sociofobici-ci si fanno molte seghe mentali non soltanto circa i problemi "reali" che uno ha,ma anche circa le cose che l'influenza dell'opinione comune (o presunta tale) ti porta poi a riconoscere come problemi;e secondo me queste sono le seghe mentali peggiori,le più sceme e prive di senso... |
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Il palio di Siena, la sua divisione in contrade non l'aiuta certo ad aprirsi al mondo sneza pregiudizio, ma cmq riesce - volente o nolente - a preservare un fondo nascosto di internazionalità soprattutto grazie alla presenza dei tanti studenti fuori sede, e per la presenza dell'università per stranieri che rende il clima più vivace e più variegato. Certo, c'è chi vive esclusivamente la piccola realtà della contrada senza andare oltre, ma Siena nasconde anche tante altre risorse; oltre al particolarismo dei molti (che oltre al palio e al monte dei paschi non vedono!) c'è anche un gruppo di cittadini originari e acquisiti che ama aprirsi alle diverse attività culturali, al dialogo ecc. Proprio l'altro ieri -approfittando del ponte - sono stata a trovare a casa sua una mia ex professoressa, senese doc! L'importante è sapersi muovere con destrezza in certe cittadine, che se prese "di petto", senza stare troppo ricercare qualcosa che è nascosto, si rischia di soffrirle e viverle in tutta la loro estraneità, propria di chi non si riconosce in certi rituali ciechi e asfissianti (e non penso solo al palio, ma anche al rituale dello struscio del sabato pomeriggio e sera lungo il corso!!) ...in un certo senso capisco benissimo l'insofferenza di uno scrittore come F. Tozzi, che non riusciva a vivere sino in fondo la sua "senesità", anzi la rifiutava.....lui poi era un sociofobico per eccellenza, se ci pensate! Anzi, per chi non lo conosce, consiglio di leggere "con gli occhi chiusi", opera ove il protagonista sembra un ritratto di fobico ante-litteram... :? |
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io vio solo per 4-5 giorni a settimana, ovviamente la cosa ti responsabilizza un pochino, deve rassettare la casa cucinare ecc, ma dal punto di vista sociale è cambito poco o nulla, le mie serate erano cena film in dvd e poi a dormire.
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Probabilmete sarebbe più utile dividere un appartamento con qualcuno, un amico. Un appartamento misto sarebbe l'ideale secondo me.
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figurati se mi metto con qualcuno che poi magari si fidanza e mi porta in casa ciò che già fatico a vedere fuori o lo prenderei la casa da solo in attesa di fidanzarmi ed essere pronto ad ospitare una ragazza che voglia fare sul serio... ma campa cavallo, faccio in tempo a finire di pagare il mutuo |
macchè, al gf se non ti fidanzi ti mandano fuori
cmq si, una bella clausula nel contratto e stai apposto xò x quanto sia chiuso, una cosa da 4 amici in casa un po' mi ha sempre affascinato |
Due settimane fa è morta mia nonna, è stato un momento molto brutto perché improvviso. Abitava in un piccolo appartamento con terrazzo e giardino proprio sotto di me, in una casa famigliare comprata 100 anni fa dal mio bisnonno, dove vivono anche i miei zii e cugini... dal testamento si legge che lo lascia in eredità a mio padre e lui, siccome sono figlia unica, ha deciso di darlo a me. Quindi metterò da parte i soldi e dal prossimo autunno cominceremo i lavori di restrutturazione, x cambiare i pavimenti, mobili, ecc... andrò a vivere sotto i miei genitori. Alcuni di voi dicono che bisogna scappare, evadere, andare lontano... ma di questi tempi, ricevere gratis un appartamento non è una fortuna che hanno tutti e fare i schizzignosetti non vale la pena. Comunque l'idea mi piace... anche se un pò mi spaventa, dovrò pagarmi le bollette da sola, fare la spesa solo x me...
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ma si che ti importa la distanza dai tuoi genitori ????
io andrò a stare in mansarda... a si e no 2 m in linea d aria da mia madre... ma sarà come se ce ne fossero 1000 per il semplice fatto che non la vedrò mai e i contatti saranno ridotti a 0... per cui... è a tutti gli effetti vivere da solo... pagherò il mio affitto.. le mie bollette e mi farò da mangiare e tutto...... e sarò solo.... e farò un pò quel che mi pare.. Non come ora che non ho manco la chiave della porta e tutti entrano e escono senza bussare magari proprio mentre sono con la mia ragazza... fate voi... |
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te vieni a vivere qui con i miei genitori riservati e io vengo li? però ovviamente mi devi lasciare la ragazza |
Io mi trovo in una situazione intermedia...abito per i fatti miei al piano di sopra di casa mia (che è grandicella) e mio padre e i miei fratelli non mi chiedono mai nulla e non salgono praticamente mai. Di privacy ne ho parecchia, ma non sono indipendente economicamente, anche se percepisco una piccola somma mensile derivante dall'affitto di una casa lasciataci in eredità da mia madre.
Mi trovo un po' in una situazione a metà strada, che da una parte mi facilita le cose, mentre dall'altra mi culla in questo nido protetto e non mi spinge più di tanto a darmi una mossa e rendermi veramente indipendente. Ho comunque sperimentato per anni la vita da studente fuori sede, quindi il lato pratico del vivere da soli lo conosco...fare lavatrici, cucinare, pulire ecc. |
Io comincio ad avvertire il peso della vita solitaria, anche perché pur avendo una coinquilina non ho mai fatto nulla per conoscerla, siamo due totali estranei in sostanza.
Un tempo questa cosa mi andava bene, oggi sono arrivato ad un tal limite di frustrazione da desiderare quasi quasi una coabitazione collettiva modello kibbutz (tipica espressione di una donna di alberobello che quando sente bussare alla porta risponde: kibbutz). |
Re: Andare a vivere da solo
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a volte ti rendi conto di dipendere da alcune persone (tipo i genitori) più di quanto tu pensi, e ciò ti farà soffire... |
Re: Andare a vivere da solo
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essere viziati è sicuramente una cosa da predisposizione genetica, ma se anche i genitori ci mettono del loro x farti tutto, la colpa è di entrambi o forse solo loro, dato che tu hai la scusa che ai geni non si comanda quindi con un determinato carattere non solo la cosa non ti fa soffrire, ma ti fa anche piacere e questo può essere un bel problemino xchè quando ti capita di stare con un'altra persona, non ti vengono spontanee certe azioni, come il dividersi i compiti, perchè per te è normale esser servito, e quindi non ti accorgi che facendo così ferisci l'altra persona... se questa non te lo fa notare e ci vuole pure tempo x togliersi la pigrizia ed abituarsi a fare certe cose ecco, questo è un motivo x cui un figlio viziato dovrebbe fuggire di casa chi non lo è, forse può anche stare dai genitori senza subire problemi per il suo sviluppo però appunto, chi è viziato... mica c'ha voglia di cercarsi casa :-) |
Re: Andare a vivere da solo
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Re: Andare a vivere da solo
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sarebbe da sperimentare 8) dopo un mese non si riuscirebbe manco più ad aprire la porta dalla polvere accumulata x terra :lol: |
Re: Andare a vivere da solo
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Ti parlo della mia situazione personale almeno: io sono uno studente universitario fuori sede da due anni(sto finendo il secondo, senza ritardi), e se ti dico fuori sede, intendo la lontananza più grande che tu possa immaginare (sempre nei limiti del territorio italiano), cioè io stavo in sicilia, e ora mi ritrovo in lombardia. Non mi ritenevo un ragazzo viziato e non lo ero, anche se non posso nemmeno essere come esempio di ragazzo lavoratore, perchè non lavoro, sia chiaro. Non ho mai avuto problemi nelle faccende domestiche e non, non mi ha mai creato dei problemi cucinare, lavare, stirare, ordinare la casa, fare la spesa, sbrigare le faccende burocratiche ecc. Il mio problema non è mai stato questo, il mio problema è un altro: che sono solo. In realtà io mi rendo conto che lo sono sempre stato, ma finchè abiti coi tuoi, per quanto uno possa a volte odiarli(e io l'ho fatto per anni), non te ne rendi conto, perchè alla fin fine ci sono loro, e ci stanno sempre, a differenza degli amici. Io non ho nessun rapporto "umano" con nessuno, se non a lezione, con i colleghi, ma per il resto vivo da solo nel vero senso della parola, e credimi secondo me il vero ostacolo è quello. |
Re: Andare a vivere da solo
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che so, provare x un mese, sarebbe un'esperienza ganza per me |
cmq pensandoci bene, c'è poco da fare
senza mutuo: monolocale squallido in città casa decente fuori ma sclero x andare in città con mutuo: casa media in città casa bella fuori i pro del no mutuo è che sei libero, compri e ce l'hai il mutuo invece sono le catene al lavoro, non puoi + licenziarti, e ti viene anche la paura di perdere il posto d'altro canto, fai un mutuo e poi sei vincolato x sempre, certo c'è chi noon si fa problemi a comprare e vendere, ma non io quindi metti che poi incontri una persona, anche li, bel dilemma se hai un buco, magari ti tocca venderlo x prendere una casa + grande in 2, se invece sei mutuato hai magari una casa decente... ma se poi la persona è lontana magari è lo stesso impraticabile insomma, guardandola da diverse angolazioni, la soluzione più comoda sembra il trilocale servito e riverito dove sto ora... uff |
parlando con i miei genitori ho appreso che....non vogliono che io me ne vada da casa! (ho 25 anni...!!!)
e si stava pure parlando di un futuro non proprio così prossimo dato che non sto ancora lavorando. ma si può? so che non mi devo lasciare più condizionare dalle loro opinioni e dal loro giudizio...ma porca miseria dovrebbero essere felici di avere una figlia che ha questi desideri di indipendenza pur avendo appena passato un periodo non proprio positivo! scusate lo sfogo. |
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cmq è un casino andarsene di casa... io ancora non ho trovato un buon motivo se qualcuno mi fa la lista dei motivi sono sicuro che li contesto tutti ;) |
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sono una di quelle figlie geneticamente predisposte e sono in analisi a causa dell'iperprotezione (i miei mi hanno fatto diventare fobica...). andarmene di casa mi dovrebbe fare bene allo spirito. |
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secondo me ci sono dei periodi critici, dei limiti d'età, come per il linguaggio, che variano da persona a persona, ma se superati con la troppa esposizione al cattivo ambiente, cambiano x sempre la persona ma magari tu sei ancora in tempo, non voglio esser pessimista anche x te, parlavo più per me 8) |
Indubbiamente il fatto di non dover più subire l'influenza nefasta di genitori iperprotettivi è di per sè un validissimo motivo per abbandonare la natìa magione.
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