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Re: Il prof narcisista
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Il problema vero è che tutto quello che cerca di insegnare la scuola viene distrutto poi nel mondo lì fuori, dove spadroneggiano modello negativi ecc. Stai fresco a parlare di donna, del rispetto dei suoi diritti ecc quando poi la tv propone modelli svilenti di donne oggetto (giusto per fare un esempio); stai fresco a parlare di ecologia, raccolta differenziata, di educazione alimentare se poi fuori i ragazzi vedono la città sporca e i genitori li portano tutti i sabati dal Mc Donald. Non è che a scuola le cose non si fanno; il problema è che tutto quello che si fa viene poi completamente distrutto fuori, dove imperano atteggiamenti opposti a quelli che si cerca di insegnare in classe. Ma mica noi insegnanti abbiamo i super-poteri....ma cosa altro volete da noi? Qua mi sembra che stiate trasformando la discussione in una caccia alle streghe, cercando di affibbiare tutti i mali di una società alla scuola, quando è palese che se le cose in ItaGlia non vanno, è perchè è il sistema stesso a non funzionare, così come certi aspetti difficilmente riescono ad essere debellati visto che alcuni problemi sono radicati da millenni nel nostro dna. E voi cercate risposte semplicistiche a quello che non funziona. Vi assicuro che la scuola non è messa in condizione di funzionare bene, visto che spesso si deve pure lavorare senza riscaldamento, senza carta igienica....figuratevi senza strumenti didattici o i servizi base come si fa a lavorare bene. In Olanda gli alunni sono più bravi? Bene, ma lì le scuole hanno sale insegnanti da paura, laboratori, biblioteche, strumenti funzionanti, Lim e chi più ne ha, più ne metta. Noi siamo ancora al gesso e al cancellino, se permetti anche queste cose influiranno no? Comunque non mi va di stare qui ad essere presa come bersaglio da voi e del vostro livore. Levo le tende, io le mie spiegazioni anche piuttosto articolate le ho date, chi vuol sentire senta, chi vuole procedere per la sua strada e dare addosso agli ultimi della scala sociale pensando di aver capito dove risiedano i mali della società, bene. Ma la società è formata da tutti noi,m nessuno è esente da responsabilità. Ora vado che ho molte cose da fare, ciao ciao. |
Re: Il prof narcisista
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Mi stai dicendo che l'Italia per MILLENNI non ha mai maturato senso civico? Ho capito bene? Vorresti dirmi che il senso civico, l'Italia, lo ha importato dall'estero? da chi? Dai Celti in Gran Bretagna? Ma allora le corti d'Europa erano tutte impazzite quando facevano visite in Italia, copiandone usi e costumi. Ah, il Diritto Romano è ancor oggi un esempio per le facoltà di Giurisprudenza di tutto il mondo... |
Re: Il prof narcisista
@Game over: ok, game over, sono un essere umano pessimo e abietto e stasera farò il mea culpa in ginocchio sui ceci....sei contento così? Poi cosa altro devo dirti per farti contento? Basta, per cortesia, ora te la stai prendendo ad personam e lo trovo molto scorretto questo tuo comportamento.
Diamo soldi alle private, ma si, che trattano i precari come pezze da piedi e non pagano manco gli stipendi. Io qua ho chiuso, non ho tempo da perdere, le mie argomentazioni le ho date. |
Re: Il prof narcisista
Il fatto di essere stato soggetto agli stranieri per secoli, di aver raggiunto l'unità troppo tardi non ha aiutato un paese a formare una coscienza civile collettiva. Hanno influito i fenomeni di banditismo, il fatto che tutto, in alcune parti del paese, passasse attraverso il favore personale (sorta di retaggio del feudalesimo) ecc.
Ok, però diciamo che se l'Italia non ha senso civico è colpa degli insegnanti. Mi sembra un'argomentazione piuttosto capziosa, ottusa e limitante. |
Re: Il prof narcisista
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Perché negarlo? Perché insistere col proporre il modello del liceo classico e mettere su quella pagliacciata dello Scientifico, che di scientifico NON HA NULLA? Nei test P.I.S.A. persino le abilità di lettura degli italiani sono risultate SOTTO LA MEDIA. Ci rendiamo conto, signori? Persino le abilità di lettura: non solo il classico non serve a niente, ma viene fatto pure MALE. Non mi dilungo sul resto. MarcoRusso ha detto tutto quello che avrei detto io. |
Re: Il prof narcisista
@Game over: appunto, è colpa di come è strutturata la scuola, del sistema che non le permette di prendere altre direzioni, non del singolo insegnante o se sa impartire bene o male la sua materia. Mi sembra una grande differenza concettuale, questa. E poi sì, la scuola dovrebbe essere più pratica, ma anche la parte teorica è importante. Avevo un compagno che fece il quarto superiore in USA e disse che lì non si studiava affatto e anche materie concettuali come la letteratura si facevano con test a crocette, che per me è un abominio.
Io le bugie non le dico, come ti permetti a darmi della bugiarda? Sei aggressivo e offensivo. Io dico onestamente quello che penso; abbassa i toni. |
Re: Il prof narcisista
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Ancora insisti? La Germania si è unificata DOPO, nelle stesse, identiche (se non peggiori) situazioni di frammentazione e influenza di poteri stranieri dell'Italia. Se andiamo a guardare la situazione a livello di istruzione, all'alba dell'Unità d'Italia, ci accorgiamo che già allora il sistema scolastico soffriva di forti inadeguatezze e il livello di analfabetismo era consistentemente più alto che negli altri paesi più sviluppati (Francia, UK, persino la Spagna). I fenomeni di banditismo esistevano ANCHE PRIMA dell'Unità d'Italia. E, tanto per rinfrescare un po' le menti: il sistema scolastico attuale fu una copia di quello francese di 160 anni fa. |
Re: Il prof narcisista
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Re: Il prof narcisista
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MarcoRusso ha parlato del sistema di istruzione scolastico italiano, evidenziandone le enormi lacune, l'ideologia prettamente nozionistica e la scarsa propensione all'applicazione di concetti. La teoria senza pratica è NOZIONISMO INUTILE. O, come diceva un certo Karl Friedrich Gauss: Quote:
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Mi sai dire perché nei test OCSE l'Italia è sistematicamente indietro?? (persino paesi come Ungheria, Slovenia, Albania ci superano) |
Re: Il prof narcisista
In tutto questo, fatico a trovare qualcosa nel nostro paese che non sia fatto male, obsoleto, al collasso...è semplicemente la natura stessa del vivere italiano che è in uno stato di irredimibilità. Altre culture, altri sistemi hanno preso piede. Non capisco perché puntare il dito contro la scuola: l'intera struttura portante dell'edificio sta crollando e voi vi concentrate sul dare lo stucco alle crepe nel muro...discorsi del genere li faccio anche quando sento qualcuno puntare il dito contro la corruzione della nostra classe politica e uscirsene con la solita idea di un repulisti in parlamento...e dopo chi provvede a cambiare la testa di 60 milioni di italiani?
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Re: Il prof narcisista
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Credo in effetti che l'importanza della figura dell'insegnante sia enormemente sottovalutata. D'altronde l'insegnante da solo non è che una persona inserita in un'ingranaggio (il sistema scolastico) che può funzionare bene o male, per produrre risultati di un certo tipo o di un altro. In tutto questo voglio anch'io spezzare un'arancia, anzi, abbondatis id abbondantum, un pompelmo, nei confronti di quegli insegnanti (pochi) che a fronte di una paga (a mio parere) ridicola, un sistema scolastico che non li aiuta anzi li ostacola, genitori non collaborativi che danno solo ragione ai propri figli, dirigenti scolastici spesso politicizzati, programmi ministeriali scritti a tavolino e imposti, insomma, a fronte di un sacco di difficoltà, si sbattono un macello per riuscire a lavorare con coscienza e produrre comunque Qualità nelle menti degli allievi. Quei professori che riescono a mettersi dietro tutto e spesso fanno le nottate per correggere compiti, o per approfondire le lezioni anche con punti di vista diversi e non necessariamente imposti dall'altro. Ricordo con grandissimo affetto un prof. che a volte per trasmetterci concetti di geopolitica, economia, storia, usava dei giochi di ruolo didattici. Alcuni di questi mi hanno dato dei fondamenti che ancora adesso uso. Ai prof che non si lasciano opprimere da un sistema sempre più schiacciante, e che sovente mette in competizione i docenti sulla base di criteri assolutamente arbtrari (lol ma come si può pensare che un prof. di inglese diventi un'esperto di IT e si metta a parlare di IT in inglese? Chi le ha avute ste pensate?) dico loro un enorme: grazie! |
Re: Il prof narcisista
Da settembre ho ricevuto3 rate da800euro,tutto insieme la vigilia di Natale,prima e dopo nulla.La carta da fotocopie me la porto da casa,ho speso soldi a inizio anno per comprarmi guide didattiche e se dovessi ammalarmi sarei pagata al50%.
Lavoro in presenza4 pomeriggi su5,spesso5 se c'è un'altra riunione (per quelli che"si lavora solo la mattina") e i weekend li passo a preparare il lavoro,correggere e fare il registro. Direi che ho poco da fare la narcisista. |
Re: Il prof narcisista
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Io, che comunque vivo problematiche analoghe nel mio lavoro, nel mio piccolo semplicemente mi rifiuto di spendere soldi per il lavoro. Tout-court. Vado a lavoro per guadagnare, non per spendere. Se le cose non funzionano come si dovrebbe, non è responsabilità mia. Ma mi rendo conto che non è altrettanto facile adottare questa politica, quando le conseguenze non le scontano adulti e macchine, ma ragazzini e bambini. La verità è che in un caso del genere non saprei che fare. |
Re: Il prof narcisista
A parte che devo uscire ora e non mi va di perdere energie in sterili diatribe su internet con gente che è brava a fare la saputella e a dire come deve essere il bravo insegnante "col culo degli altri"....scusate la volgarità, ma qui (e non parlo nè di Marco nè di Adelaide) mi sono sentita aggredita, mi sono sentita dare della bugiarda e pure dell'ignorante in storia da gente che fa la predica dal pulpito, ma che non sa minimamente cosa voglia dire impegno, onestà intellettuale, scendere sul campo per cimentarsi in un mestiere da cui scapperebbe nel giro di 5 minuti a gambe levate, visto che non reggerebbe la pressione.
Qui la scuola dal di dentro la conosciamo io e Claire e un po' Muttley perchè l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle. Come dice Muttley, a me sembra che in Italia non funzioni nulla, poco c'entra la scuola: è una questione di forma mentis, disorganizzazione a monte, mancanza di risorse, corruzione che fa sì che ci sia dispersione delle risorse. Tra l'altro non è vero che il nostro sistema d'istruzione non sia formativo, visto che si parla di fughe di cervelli e di ricercatori italiani molto preparati che trovano lavoro all'estero. Detto ciò e andando sul terra terra, anche io come Claire: mi stampo il materiale da casa a mie spese, mi sono comperata 8-10 libri di didattica pratica e di pedagogia a mie spese (spendendo circa 20 euro per libro perchè ho preso testi specializzati di una casa editrice molto particolare); l'altro giorno per fare un modellino del sistema solare col mio alunno disabile ho speso di tasca mia 15 euro, ma non è la prima volta che lo faccio. Qualche anno fa per motivare un alunno oppositivo-provocatorio di periferia comprai a mie spese puzzle, libri sugli origami ecc.....poi arrivo qui e mi sento aggredita dal primo ragazzino arrogante che non sa nulla di nulla, quindi, mi spiace, ma non ci sto. Se devo spendere le mie energie le spendo nel mondo reale, nè mi voglio stressare per far ragionare persone che evidentemente devono sfogare qui solo le loro frustrazioni. La verità non è nè bianca, nè nera, ma sta nel mezzo ed è molto più complessa di quel che sembra. Al festival del cinema di Roma qualche anno fa vidi un documentario sulla scuola pubblica americana da far rabbrividire. Siamo sicuri che lì la scuola funzioni di più? Funziona solo se sborsi milioni di dollari. Mi spiace ma a me una scuola classista non piace. E invece tutti ad ammirare un sistema che presenta scuole di serie A e di serie B, dove se non hai soldi ti sorbisci una preparazione da schifo, ma se sei ricco magari puoi essere ben formato. A sto punto preferisco una scuola che ha almeno la velleità di dare a tutti gli stessi diritti e di formare allo stesso modo il futuro cittadino, ricco o povero che sia. Lascio la palla a Claire e Muttley, io mi sono stufata. Arrivederci. |
Re: Il prof narcisista
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1. Hai detto delle corbellerie storiche da far rabbrividire. Abbi l'onestà intellettuale di ammetterlo; 2. Tu parli senza conoscermi e senza conoscere quanto l'ambiente scolastico possa essere vicino al sottoscritto. Complimenti per l'umiltà dimostrata; 3. "ma che non sa minimamente cosa voglia dire impegno, onestà intellettuale" Questa è una grave offesa. Ma voglio andare oltre, almeno stavolta. Quote:
Non mi conosci e (nonostante le tue figuracce) ti autoproclami come esperta in materia rispetto agli altri? Un bagno di umiltà no? Quote:
Quelli che trovano lavoro all'estero sono eccellenze e non lo trovano perché sono preparate meglio degli altri, ma perché si fanno il culo h24 e sono disposte a partire da zero. Quote:
Ipocrisia tutta italiana questa, come se non ci fossero evidenti discriminazioni e differenze macroscopiche tra un liceo e un altro NELLA STESSA CITTÀ. Perché tanto è solamente UN CASO che al Parini di Milano il reddito medio delle famiglie degli alunni sia largamente superiore alla media della sola Lombardia. Solo un puro caso. |
Re: Il prof narcisista
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Re: Il prof narcisista
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Meglio i barbari o i Franchi, che si convertirono al cristianesimo e usavano funzionari di origine romana solo perché erano pigri. Chiedo venia... Quote:
Quindi Clizia senza conoscermi può permettersi di dirmi che non ho onestà intellettuale né so cosa significhi avere impegno. Invece se io dico che il sistema scolastico italiano è al collasso (dati OCSE in mano), infrango le regole... Francamente mi sono schifato. :D Quote:
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Re: Il prof narcisista
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Re: Il prof narcisista
Mamma mia ma quanto vi scaldate qui!
Pace! Quel che non comprendo è perché rovesciare tutte le colpe del mal funzionamento scolastico sulle spalle di Clizia: se tanto odiate la scuola in Italia ora avete l'occasione di parlare con una professoressa idealista e aperta e approfittatene. Mo me parete certi miei concittadini che hanno apostrofato mia cugina: "Cattolica di m***a" alla manifestazione di ieri... sarà pure cattolica ma stava manifestando! Ma prendetevela col Papa, non con lei. Allora se non vi piace la scuola italiana non serve alzare i toni con una povera professoressa qualunque.:nonso: |
Re: Il prof narcisista
@ clizia: quella che intendo io è quella di un'autorità autorevole da restituire agli insegnanti atta ad conseguire la dovuta soggezione che l'alunno deve a colui che per lui non deve essere né la mamma, né lo zio, né il confidente o lo psicologo, né altro. Certo non intendo ripristinare gli strumenti educativi di una volta come la bacchetta o la lavagna staccata dal muro ammonitrice degli alunni somari e indisciplinati; la predella che eleva la cattedra però sarebbe il caso di reintrodurla: materiale rappresentazione dell'ordine gerarchico che deve regnare nell'aula.
Non disprezzo l'idea di una "grammatica della fantasia" a patto che però questa non sostituisca la grammatica tradizionale. Ben vengano i metodi d'insegnamento innovativi a patto che abbiano una meta chiara e non siano perciò intrattenimento fine a sé stesso. Quote:
Riporto un aneddoto proveniente dll'ex colonia dell'Impero britannico che pretende di dominare l'occidente. Un noto sociologo racconta che nel corso di una conferenza tenuta in un'università di una celebre città americana durante la quale si era soffermato a parlare della condizione della donna nelle antiche Grecia e Roma, venne avvicinato da due studenti che gli chiesero lumi su quello strano argomento storico chiamato Impero Romano. Il sociologo, pensando che quella fosse una domanda scherzosa, sparò che l'Impero Romano dominò il sud della California fino agli anni '20... con quale sbigottimento li osservò mentre prendevano nota diligentemente della risposta! |
Re: Il prof narcisista
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Ovviamente, battute ciniche a parte, di questo non posso che dispiacermi. Anche se non sembra sono umano anche io. |
Re: Il prof narcisista
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Stiamo lottando per gli stessi ideali, anche se crediamo in strategie differenti. |
Re: Il prof narcisista
Già Adelaide, sono i genitori che, davanti ai figli, gettano sigarette e cartacce sul pavimento o urlano insulti ad altri automobilisti ad insegnare la prepotenza e l'inosservanza delle regole civili, non gli insegnanti. Genitori di tal fatta che trattano gli insegnanti come personale al loro servizio, avrebbero bisogno di ritornare tra i banchi e di essere sottoposti a professori autoritari.
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La Germania però, andrebbe presa come modello per l'insegnamento della musica, quello sì carente nelle nostre scuole. |
Re: Il prof narcisista
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Negli altri paesi hanno una visione più etica, nel senso che devono insegnare più educazione civica, musica, logica... vogliono maggiormente costruire la personalità dell'individuo e meno trasmettergli cultura. Ci vorrebbe un equilibrio tra le due cose. |
Re: Il prof narcisista
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Ho solo detto in precedenza che, a parer mio, il fatto che l'Italia sia sempre stata dominata dallo straniero non ha certo aiutato gli italiani a formarsi una coscienza civile autonoma, unitamente ad altri fattori come il perdurare di una mentalità di tipo feudale attraverso forme di moderno clientelismo. Non ho mai sconfessato l'importanza e il lustro delle corti italiane o del diritto romano... :nonso: Quote:
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Re: Il prof narcisista
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Non esistono test oggettivi, così come non è facile "catturare" che cosa sia l'intelligenza veramente. Spesso molti tipi di intelligenze (musicale, introspettiva ecc) sono sempre state sottovalutate a discapito di un'intelligenza puramente esecutiva o logico-,matematica, quando l'intelligenza non risiede solo nella logica di tipo matematico, bensì sta anche nel saper cogliere affinità, analogie e differenze, nel saper collegare argomenti apparentemente diversi, nell'analizzare un testo poetico o semplicemente se stessi. Detto ciò, concordo che la scuola italiana vada cambiata, ma il problema non è nemmeno il singolo ingranaggio in sé (cioè il singolo prof), quanto il sistema, che manca di risorse perchè con tutte queste riforme non si sta veramente investendo sulla scuola, visto che sono solo una scusa per tagliare a più non posso. Ripeto, non abbiamo la carta per fare le fotocopie, come possiamo paragonarci alle scuole private super-fighe di USA e UK? Le risorse umane e materiali sono importanti eccome, se scarseggiano ne risente tutto il processo di apprendimento! Servirebbero poi altre figure di supporto (una sorta di tutor) agli studenti e agli insegnanti; diciamo degli psicologici interni alla scuola che monitorino il benessere di docenti e discenti, magari pronti a risolvere i problemi di disagio psicologico o ad appianare eventuali problemi di mancata o difficile comunicazione tra adulti e ragazzi. Quote:
Sulla questione dei licei italiani: in genere è vero che nei licei ci vanno i figli delle famiglie benestanti; i ragazzi di quest'ultime vanno meglio a scuola perchè sin da piccoli sono sottoposti a stimoli cognitivi a cui i compagni più sfortunati o provenienti da famiglie deprivate non sono sottoposti, quindi è logico che vadano meglio negli studi e scelgano il liceo anziché un professionale. Ciò non toglie che - è una questione di principio - potenzialmente i licei siano aperti a tutti proprio perché per accedervi non vige uno sbarramento di tipo economico; questo è già importante, anche se da solo non basta per creare reale parità. Però coi miei occhi ho assistito a veri e propri miracoli: ragazze rumene della borgata sono riuscite ad andare al liceo perchè molto motivate e decise a cambiare la loro vita grazie allo studio. Con i miei occhi ho visto queste ragazzine impegnarsi nello studio e uscire con 9 dalle medie, pur essendo arrivate in Italia senza sapere una parola di italiano, a dimostrazione del fatto che, se uno è volenteroso, ha una famiglia onesta alle spalle ed è bene educato, pur essendo "povero" riesce ad andare in un liceo...perchè no? Magari non andrà a quello del centro perché logisticamente gli è scomodo, ma nessuno glielo vieterebbe. Difatti ho conosciuto una ragazza di colore della borgata romana che di sua volontà ha scelto di svegliarsi presto la mattina per andare nelle scuole del centro (che non è detto che siano le migliori, poi!!)... L'ha voluto e l'ha fatto. E comunque si torna sempre lì: se non s'investe sulle risorse umane e materiali nella scuola, i primi a rimetterci saranno sempre gli ultimi. Quindi non capisco come facciano a riscuotere tanto successo delle riforme il cui fine vero sono solo i tagli. Ad es. con la riforma Gelmini hanno tolto le 15 ore ai docenti di lettere per alzarle a 18. Quelle 3 ore a disposizione erano preziosissime, perchè andavano a coprire le supplenze. Ora senza più nessuno predisposto a coprire quei buchi, come si fa con le classi scoperte? Succede che le classi vengano divise e le altre si ritrovino 5-6 ospiti ogni volta. Una classe con 30 alunni sarà ovviamente piena di confusione, come si pretende una didattica di qualità se si sta stretti stretti con 30 ragazzini scalpitanti e portati a fare confusione? Qui si parla di scuola, ma spesso i problemi quotidiani che si devono fronteggiare a causa dei tagli nemmeno si conoscono veramente... |
Re: Il prof narcisista
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(non ho resistito e sta battuta dovevo metterla oh) |
Re: Il prof narcisista
@ M.me Adelaide: a sostegno di quanto stiamo ripetendo, ecco che ci viene in aiuto pure il correre della sera con un articolo in prima pagina:
http://www.corriere.it/opinioni/16_g...c16119c2.shtml Dallo stesso articolo: Quote:
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Vedete cari esterofili col culto delle materie scolastiche dall' immediata utilità pratica e delle misurazioni matematiche delle competenze? Nonostante le materie umanistiche, il latino, il greco, la filosofia, la storia e quelle palle al piede di Dante, Tasso, Leopardi, Manzoni, Seneca, Cicerone, Tacito, Tucidide, Aristotele etc.; le nostre scuole producono studenti in grado di farsi valere alla grande nei paesi più avanzati. |
Re: Il prof narcisista
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La scuola, in tutto questo, purtroppo ha un potere formativo minore, perchè tutto quello che cerca di passare (e non parlo di nozioni, bensì di valori) ai giovani, se manca di un rinforzo esterno all'istituzione scolastica, viene appunto sconfessato da modelli di vita negativi o dal fatto che i ragazzi vivano in ambienti culturalmente poco stimolanti o portatori di una mentalità retrograda. Infatti qual è il profilo di quei ragazzi che vanno bene a scuola, che mostrano curiosità o vivacità intellettiva? In genere coincide con quello di coloro che vengono stimolati a casa, oltre che a scuola. Se (ad esempio) nell'ora di musica, di lettere o di educazione artistica si cerca di avvicinare gli allievi alla buona musica, alla letteratura o alle arti, ma i genitori poi non comprano libri ai figli o non li portano mai a una mostra o a un concerto, cosa resterà dell'ascolto di 15 minuti che si fa durante l'ora di musica o dell'analisi di un'opera artistica? Nulla... |
Re: Il prof narcisista
Dunque.
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La verità è piuttosto un'altra: i ricercatori italiani all'estero sono tanti quanti (e a volte significativamente inferiori come numero) quelli spagnoli, ungheresi, greci ecc. Quote:
All'estero, in parecchi stati, il dottorato viene pagato comunque e le borse sono molto più convenienti in termini di denaro e di agevolazioni fiscali (in Italia con una borsa non puoi pagare a rate nemmeno un televisore). Quote:
Tra l'altro, se fosse come dici tu, allora tutti gli stranieri verrebbero a studiare qui in Italia! Visto che il costo della vita in Italia è di gran lunga inferiore a quello del Regno Unito o della Francia (hai idea di quanto costa l'università in UK?). Ma invece accade esattamente il contrario: chi può permetterselo (e talvolta sono le università italiane a spingerti a farlo) va a studiare all'estero. E le università italiane soffrono da decenni (è un tema assai dibattuto nelle facoltà) della scarsa attrazione degli stranieri. Quote:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cult...71b871b0f.html Quote:
I concorsi universitari, in Italia, si sa: sono in gran parte truccati. E ribadisco: ci sono pochissimi posti, ancora meno sono quelli pagati (una miseria). All'estero ti preparano il tappeto rosso se vinci la borsa di studio, cosa non da tutti: sono tantissime le persone che conosco che hanno fatto domande qua e là e nessuno gli risponde. C'è chi, addirittura, fa selezioni in base alla nazionalità. Gli italiani all'estero sono ben visti non perché sono preparati meglio, ma perché, di solito, chi scappa da questo paese ha una gran voglia di riscatto (visto lo schifo visibile ovunque) ed è pronto a ricominciare da zero. Il professore (quello che ci tiene agli studenti) ti consiglia di andare all'estero per i motivi su citati, ma anche e soprattutto per un altro motivo. In Italia, meno dell'1% fa ricerca al termine del dottorato. La media delle pubblicazioni dei dottorandi in Italia è bassissima (2-3 in 3 anni) e un piccolo particolare: sarai (salvo raccomandazioni) quasi sempre l'ultima firma dell'articolo. Chi conosce il mondo accademico e della ricerca, sa bene che significa essere l'ultima firma di un articolo (che avrai ovviamente scritto tutto tu, ma i meriti se li piglieranno altri). Quote:
I test PISA, di solito, sono fatti da studenti appena usciti dalle medie o comunque in quella fascia d'età corrispondente all'inizio delle superiori. Esistono altri test, sempre dell'OCSE, ma il modello di base è sempre lo stesso, quindi farò riferimento ai test PISA. Dunque, nei PISA test, si valutano varie abilità e capacità degli allievi: abilità di lettura e comprensione testo, abilità in matematica, ecc. Per esempio, una domanda tipica dei test PISA potrebbe essere: Quote:
Un altro tipo di test PISA è quello di fornirti un brano e successivamente farti delle domande sul testo appena letto, dunque un tipo di test che valuta le tue capacità di lettura e comprensione. Come potrai ben capire, non stiamo parlando solo di cultura generale e nozionistica, ma di un test che valuta la capacità di sfruttare le conoscenze acquisite con le proprie abilità. Dunque mi sembra inutile negare che i test OCSE (PISA) valutano abbastanza oggettivamente le capacità e competenze degli allievi. D'altra parte, i test sono uguali per tutti gli allievi di qualsiasi nazionalità. Ed ecco alcuni risultati dei nostri connazionali: http://archivio.internazionale.it/ne...-nei-test-pisa Altro dato piuttosto singolare - della serie:"gli italiani hanno una preparazione da paura" [cit.] - è la percentuale assai preoccupante di analfabetismo funzionale in Italia. https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale Cos'è l'analfabetismo funzionale? Con questo termine si indicano quelle persone che, seppur hanno l'abilità di leggere e scrivere, non sono in grado di comprendere testi e/o discorsi che richiedono una analisi. Ad esempio, un analfabeta funzionale non è capace di capire appieno (e talvolta completamente) un testo quale potrebbe essere un articolo di giornale. L'Italia vanta il primato mondiale, tra i paesi maggiormente industrializzati, di analfabeti funzionali: sono il 47% della popolazione italiana. Nel Regno Unito, ad esempio, sono già meno della metà: il 21%. Inoltre, questa è la situazione delle università italiane: http://www.topuniversities.com/unive...=false+search= Il Politecnico di Milano figura al 187esimo posto. Praticamente siamo dietro UK, Spagna, Francia, Germania, USA, Singapore, Cina, Giappone, Russia ... Va be', ci siamo capiti. Non mi sembra proprio che le tue tesi abbiano un sostegno nella realtà. Ma se di fronte a tutti questi dati, oggettivi e impossibili da confutare, te la senti ancora di ribadire le tue tesi (che ritengo molto personali), fai pure. |
Re: Il prof narcisista
A me cmq questi ranking che si basano molto sulla fama internazionale (ho dato un'occhiata alla metodologia del ranking postato da GameOver) mi lasciano sulle prime un pó perplesso.
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Re: Il prof narcisista
Cos'altro dire? Noto un clima assai democratico all'interno di questo Forum - che si rifà al significato etimologico e storico del termine "Forum", immagino. Dunque se è lecito bannare chi non la pensa come qualcuno e che magari si permette di ribattere contro la casta delle pulzelle, genere protetto e intoccabile, sarà meglio per me levare le tende al più presto.
Prima, però, mi permetto di provare a mettere il dubbio sulle obnubilanti teorie. Quote:
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L'Italia è stata la culla dei Comuni Medioevali, presto copiati in tutta Europa, segnando la fine del Feudalesimo. Quote:
Se invece intendi che gli italiani mancano di senso civico, nel senso comune del termine (rispetto per lo Stato, senso della comunità ecc), allora questo è un problema che riguarda le istituzioni, tra cui la scuola, la quale ha un ruolo preponderante in questo tema. Quote:
D'altra parte, il feudalesimo non ha alcuna influenza sul grado di civiltà di un paese. E mi chiedo con quale ingenuità si possa anche solo dire una cosa del genere quando abbiamo un enorme controesempio: il Giappone. Per chi ha studiato un po' di storia al liceo, sarà facile rimembrare di come il Giappone, fino all'alba del XX secolo, si trovava in uno stato di arretratezza culturale, dove la società era di tipo feudale (e banditismo presente). Oggi il Giappone è uno dei paesi più civili del Mondo. La dominazione straniera esisteva anche in Ungheria, in Serbia, in Albania, nella Rep. Ceca, in Polonia. Senza dimenticare paesi come Lituania, Bielorussia ecc I paesi scandinavi hanno sempre subito, fino ad anche poche decine di anni fa, l'influenza del Regno Unito, della Germania (Prussia, una volta), della Russia. Sottolineo che anche gli stati tedeschi subivano l'influenza della Francia (pensiamo alla zona della Renania, la regione della Ruhr, contese per secoli da tedeschi e francesi) e dell'Impero Austro-Ungarico (che è stato forse il più importante esempio di stato multietnico in Europa). Quote:
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Se fai delle affermazioni che spacci per storiche e che storiche non sono, le cose sono due: o hai detto una bugia, oppure non conosci la storia. E bada: ho detto che hai scritto una bugia, non che sei una bugiarda. Questo te lo sei affibbiato tu, così come sei tu a dire di essere ignorante, io finora non l'ho detto. Però mi hai insultato più volte. Certamente è facile fare i grossi, quando si gode dell'immunità femminile del Forum e/o amicizie. Mi chiedo se sei capace di esprimerti così anche fuori di qui... Quote:
Certamente questo tuo modo di insultare a ruota e mostrare arroganza non sarà valutato altrettanto aggressivo e fuori luogo. Tu sei tu, mica sei GameOver. Quote:
Se non ne dovessi trovare, non preoccuparti: ho già capito l'andazzo di questo forum, mica pretendo delle scuse! Quote:
D'altra parte, dici di essere un'insegnante. Visti gli intenti di autocelebrazione della Scuola Italiana, toppare proprio nella storia del proprio paese non mi sembra un buon inizio per delle lodi. Ritengo che, nella società di oggi, la conoscenza sia un must. E forse anche l'educazione e il rispetto, cosa che vedo scarseggiare un po' ovunque. Pilastri per l'onestà intellettuale. |
Re: Il prof narcisista
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Contrariamente, chi parla per sentito dire è chi (come te, ma non prendertela), senza alcun dato quantitativo, si spinge a fare considerazioni molto personali e soggettive. (Se permetti, tu non puoi conoscere le mie esperienze in merito. Dunque stiamo attenti a ciò che scriviamo). Quote:
È un classico degli italiani:"non è colpa nostra". Questo senso di responsabilità è ovunque. Insomma, è un complotto, sempre e comunque. Che importa se i premi Nobel e le maggiori scoperte vengono sempre fatte da accademici di quelle università. (Hai un concetto assai personale di ''fama internazionale''. Mi chiedo perché Bologna, prima università al mondo e famosissima, in graduatoria faccia cagare). Discutere con chi nega l'evidenza è inutile, buon proseguimento. ;) |
Re: Il prof narcisista
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Semplicemente di primo acchito non trovo in generale un legame diretto e indissolubile tra fama e qualità dell'insegnamento. |
Re: Il prof narcisista
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Re: Il prof narcisista
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Il fatto è che vorrei vedere ranking che si basano unicamente sulla qualità dell'insegnamento. Magari ci sono università piccole e con poca fama internazionale ma con qualità dell'insegnamento molto alta. |
Re: Il prof narcisista
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Chissà quali conosci tu. Se sai le competenze chiave europee,le leggi sui bes e dsa, lo sforzo che si fa per la scuola inclusiva da decenni, quando nelle altre nazioni ancora oggi esiste l'obbrobrio delle classi differenziali |
Re: Il prof narcisista
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Ad esempio, rimasi stupito di come l'UniCal avesse un corso di laurea in informatica di grandissimo livello e che vanta numerose cooperazioni e lavori con università estere, anche molto importanti. Certamente esistono professori bravi anche altrove e, talvolta, gruppi notevoli. Ma parliamo di settori specifici, di nicchia. Insomma, eccezioni... |
Re: Il prof narcisista
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Ok, questo è vero... Ma sono casi specifici e non riguardano tutte le nazioni. Però quello su cui si tace è che una realtà simile esiste anche in Italia, solo che non è scritta. E chi lavora nelle scuole questo lo sa. Per il resto, ribadisco quanto scritto a Clend. |
Re: Il prof narcisista
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perchè nel qual caso la differenza non è mica così lieve... |
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