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Re: Offese subite. Raccontate qui
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Tendendo ad avere un volto dolicocefalico ed essendo in moderato sottopeso da adolescente, alle medie venivo canzonato col termine "gettone". Un compagno di classe diceva che mia madre quando mi ha visto, ha chiuso le gambe per lo spavento provocandomi il viso stretto. Per la mia bassa statura nella fascia 12-15 sono stato chiamato David Gnomo, Gnomo di merd@. Per il mio sottopeso adolescenziale sono stato chiamato Scuotiossa dei Ghostbusters. |
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Quando si riceve un'offesa bisogna essere in due: mittente e destinatario.
Se il destinatario non si lascia ferire il mittente smette di provare piacere e lascia perdere. Per non lasciarsi ferire bisogna comprendere che il mittente è un poveraccio, condizionato da una educazione che lo ha reso rabbioso e conflittuale, e quindi le sue parole sono rantoli provenienti dalla sua sofferenza inconscia. |
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dimenticavo nel mio precedente intervento a riguardo che spesso mi danno dell'handicappato o di membro appartenente all' ANFFAS :miodio:
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Re: Offese subite. Raccontate qui
mi viene una rabbia a leggere questo tread...
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Re: Offese subite. Raccontate qui
Nel culmine delle mie fobie adolescenziali: Sei un invertebrato.
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Prese in giro per la mia scarsa altezza durante le medie, sempre alle medie un bulletto mi ha generosamente definito cessa.
Le peggiori comunque me le sono beccate da mio padre: figlia persa, fallimento, "fai schifo", non perde mai occasione di darmi della malata di mente e cose peggiori che nemmeno riesco a scrivere. Grazie papà :bene: Dopo qualche ora sembra dimenticarselo, si stupisce pure se mi offendo o mi incazzo. Non da nessun peso alle cose che mi dice, non si rende conto, non gliene frega un cazzo se sto male, nemmeno se lo immagina. Chiedermi scusa? Mai fatto. Ormai sono abituata, da lui me lo aspetto, ma non significa che sia anche anestetizzata alle sue stronzate. |
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Però tuo padre si è sbagliato sicuramente. |
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Io non credo se ne renderà mai conto, il suo modo di fare è questo, non solo con me ma anche con mio fratello e mia mamma. Materialmente parlando mi da tutto quello che può, anche cose che non voglio e non gli chiedo, e poi sembra quasi me lo rinfacci per farsi dire che è un bravo padre. Preferirei avere meno cose ma poter contare su di lui, senza avere paura di lui. Mi fa anche un po' pena. Non lo so... Sembra un discorso da figlia ingrata e viziata :miodio: |
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Se io avessi assistito a quelle situazioni che leggo qua, probabilmente riceverei ogni giorno casse di arance.
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Re: Offese subite. Raccontate qui
Alle medie(con mia sorella gemella) sono stata bullizzata.. avevamo una situazione davvero complicata a casa. E si ricordava a scuola..andavo malissimo,ero timidissima,parlavo con poche persone..una preda perfetta. Mi ricordo di una volta che mi hanno dato della lesbica,sicuramente mi hanno dato della cessa,e mi chiamavano "naso storto"(all'epoca avevo un problema visibile..risolto fortunatamente). Mi hanno sicuramente dato della malata perché per un periodo dicevo di credere a satana(se esisteva dio doveva esistere anche satana) e per strafottenza mi portava una croce e la mettevo al contrario xD ora come ora sono atea u.u
Un offesa che ancora ricordo è quando cercavo i primi lavori..ero finita in un bar a fare un paio di giorni di prova che poi sono andati male. Il proprietario nel dirmi che non mi voleva tenere mi disse che non dovevo più fare quel lavoro,che non era per me,che non sarei mai riuscita a farlo bene e poi mi diede della razzista perché mi ero agitata quando nel locale entrò un vucumprà..riuscii ad arrivare a casa e scoppiai a piangere.. Ultimamente facendo la cameriera sono capitata con un proprietario davvero pezzo di merda che me ne diceva di ogni... l'ultima volta(l'unica anche dove avevo provato ad esprimere la mia opinione con lui) parlando di come la pensavo su gli omosessuali,i diritti e le sentinelle in piedi, mi ha dato della pazza e della stupida..oltre a testa di cazzo e un vaffanc.ulo..ero in bici a tornare a casa e piangevo disperata mi sentivo una merda..il giorno dopo ho dato le dimissioni. |
Re: Offese subite. Raccontate qui
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Io purtroppo non sono mai riuscita e tutt'ora non riesco a rispondere alle offese o prese in giro, quindi non sono in grado di non lasciarmi ferire. |
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Interessante notare che persone che compiono infamie simili si sentano al contrario delle loro vittime "Normali"
mah..:o |
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Perché? Perché all'epoca non avevo carattere e rispetto di me stesso. Pensavo che per esigere il rispetto servisse avere forza e prestanza fisica. Poi, ero tutto invasato con l'informatica ed i computer: passavo i miei pomeriggi in camera a leggere riviste di programmazione, di videogiochi (come TGM per chi se la ricorda). Non m'importava molto del resto. I fatti sono smessi quando sono passato al triennio (le persone erano più mature ed empatiche con me) ed ho capito che era sufficiente la fermezza. |
Re: Offese subite. Raccontate qui
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anche chi han un carattere mite oppure chi è insicuro ha diritto di vivere senza essere oggetto di dileggio fisico o psicologico da parte di problematici estro |
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Purtroppo, però, l'essere messi alla berlina non è mai totalmente eliminabile e talvolta può essere mitigato intervenendo su sé stessi per reclamare il dovuto rispetto in modo attivo e non, passivamente, per viver civile. Io ho pressoché annullato episodi del genere nel momento in cui ho tirato fuori un po' di polso, nonostante fossi 1.70m x 48kg all'epoca. |
Re: Offese subite. Raccontate qui
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la mia dottoressa no, come per altri episodi... ero strano? forse, di certo non avevo mancato di rispetto a nessuno se anche l'unica ragazza della classe mi ricordi oggi per essere l'unico che la salutava sempre e ero molto più di timido e anche lei mi aveva preso in giro... è mancanza di carattere? non credo, chi mi ha conosciuto bene al tempo sapeva benissimo quali qualità avessi e devo averne avuto di carattere per ingoiare tutta sta merda di esistenza e continuare a provarci |
Re: Offese subite. Raccontate qui
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anche io a scuola facevo il cretino, a volte vittima a volte carnefice, però ora che capisco meglio certe possibili conseguenze mi ritrovo su posizioni molto più intransigenti dell'epoca su certe cose |
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beh io nn c ho pensato 2 volte ho urlato in mezzo alla stanza sbroccando di brutto e gli ho lanciato il tavolino .... avrebbe potuto menarmi e l' ho pure incitato a farlo , ma nn l ha fatto :D . |
Re: Offese subite. Raccontate qui
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Re: Offese subite. Raccontate qui
Non è questione di carattere essere presi in giro. E mi fa venire l'irritazione leggere 'ste cose.
Uno può avere benissimo carattere ed essere di polso, tolto fuori da quelle situazioni in cui, a disagio, viene preso di mira da persone e/o gruppi di persone e dove si sente impossibilitato a reagire, perchè sente come se lo avessero inchiodato. Io conosco benissimo questa sensazione. Quote:
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Re: Offese subite. Raccontate qui
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Re: Offese subite. Raccontate qui
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Re: Offese subite. Raccontate qui
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Come verbali un po' di tutto.
Dai compagni di scuola/coetanei : offese sull'aspetto, sulla mia presunta sessualità, sul mio rendimento scolastico, idee ,vestiti, compagnie, gusti, pensieri, timidezza... Da adulti/genitori : soliti confronti col figlio di tizio in merito a varie cose. Principalmente commenti vari sulle mie difficoltà, i miei periodi di solitudine ed isolamento, assenza di relazioni e le solite cose trite e ritrite. Particolarmente pesante mio padre in merito al tema guida e patente, ai tempi. Fisiche : dai semplici dispetti idioti a verie propri scambi di legnate. Ed altro di cui non mi va di parlare in questa sede. Ogni tanto ero io a ricercare lo scontro fisico - pur non essendo allora esattamente adatto ad esso, fisicamente parlando. Reazioni ? Inizialmente più che altro indifferenza, evitamento come precauzione, vergogna e frustrazione, paura ed incapacità di rispondere. Raramente fuga o pianti, pure quando avrei voluto ed avrei dovuto. Successivamente sono subentrati i metodi più fermi, duri e talvolta apertamente ostili. Anche atteggiamenti come quelli descritti da Varykino. Quote:
Tra l'altro agire di polso e avere carattere non è che equivalga sempre a far cessare tali atteggiamenti pure quando si verificano. Se le persone in questione hanno la seria intenzione di trovare il pretesto per farti del male (fisico o verbale) piuttosto se lo creano punto e basta. Specie quando tu sei solo e dall'altra parte la logica del branco deresponsabilizza e protegge i singoli. Non è il massimo dover arrivare ai lividi da ambo le parti perché, polso o meno, l'unica reazione che hai è subire o difenderti per far cessare il tutto (per quella volta). |
Re: Offese subite. Raccontate qui
Erano anni difficili, vivevo una situazione familiare particolare.
C'erano tanti problemi e cercavo di portare pazienza. Evitavo di esasperare le situazioni, incassavo eventuali critiche e dicevo "tutto passa, è solo un periodo". A scuola riproponevo lo stesso comportamento. La storia del cestino riguardava il mio aspetto fisico, era un modo come un altro per sottolineare la mia condizione di ragazza con la catena. Inoltre pensavo (sbagliando, eh) quasi di meritare certi trattamenti, del resto sapevo di non essere carina. Quote:
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Finita la seconda superiore ho dovuto scegliere un indirizzo di studi e così sono finita in un'altra classe. Ho trovato persone più civili e con alcune ho stretto persino amicizia. I "complimenti" non sono finiti del tutto (purtroppo qualche vecchia conoscenza ha deciso di fare il mio stesso percorso) ma poco importa.. l'ambiente era decisamente migliore. |
Re: Offese subite. Raccontate qui
Avevano fatto un fumetto su di me, Labbroman, per via di una mia prorompente caratteristica morfologica.
Poi i classici, come ad esempio Brufolo Bill. Bradipo e Mollusco hanno due storie differenti. "Mollusco" fu introdotto da una prof o da una maestra. Non serbo rancore. Era frustrata dal mio atteggiamento distaccato e malinconico. Non capiva cosa mi passava per la testa. Io ricordo vagamente quando mi disse di non fare il mollusco. Era come se fossi in un sogno. Ho spesso avuto atteggiamenti pseudo-asperger da bambino, tipo mettermi a dondolare pensando alle mie cose. Fondamentalmente era difficile che me la prendessi. In alcuni casi autoironizzavo. Se le prese in giro erano oggettivamente divertenti, ci ridevo su, di gusto e non come autodifesa. Il fumetto di Labbroman mi ha fatto spanciare non poco. Spesso le prese in giro avvenivano nei miei momenti più intensi di alienazione, nei quali ero totalmente isolato ed estraneato dai fatti. Tuttavia, se per qualche motivo l'offesa avveniva in cui ero perfettamente cosciente e reattivo, potevo rispondere con decisa aggressività, mandando all'ospedale altri bambini, picchiando duro anche ragazzi più grandi e grossi di me. Ero lento a correre e poco coordinato, ma se ne prendevo uno potevo diventare cattivo. L'episodio del cestino di Xchénonpossoreg mi ha ricordato un episodio analogo. La maestra si era dovuta allontanare dalla classe, per andare dal direttore, così ha messo l'allieva più brava a controllare, e a segnare alla lavagna i buoni e i cattivi. Nell'arco di 30 secondi di autogestione, la classe è degenerata nel caos. Hanno preso il mio astuccio lanciandoselo di mano in mano, assistendomi impotente e frustrato. Fino a lì ero uno spettatore passivo. Poi qualcuno propose di buttare il mio astuccio nel cestino. Non so perché, questo gesto lo ritenni simbolicamente inaccettabile. Avevo una matita, appena temperata. Presi il braccio del bambino più vicino a me e urlai "Se buttate l'astuccio nel cestino, gli buco il braccio!" Panico. "Se buchi il braccio butto l'astuccio!" "Se butti l'astuccio io lo buco!" Sembrava la scena di una rapina in banca finita male, con ostaggi e uno stallo alla messicana. E infatti, finì male. E due punti per il bambino bucato, per il quale comunque provo poca pena, visto che in altre circostanze si è comportato anche lui poco simpaticamente. |
Re: Offese subite. Raccontate qui
Mi hanno dato della mummia, oppure battutine del tipo "ma parli?" "sorridi e basta?" (è già bello se mi impegno a fare quello...)
Da mia madre un catalogo di parole non molto fini che non sto qui a ripetere, anche se dette in un contesto di rabbia, fanno male lo stesso. Diciamo che però più che offese dirette, ho ricevuto mortificazioni per certe frasi o certe situazioni. |
Re: Offese subite. Raccontate qui
I fumetti circolavano in terza superiore, ricordo in particolare quello dedicato al nostro professore di matematica.
Inoltre avevamo imitazioni varie, barzellette personalizzate e piccoli videogiochi (miei, lo ammetto). Usavo la fabbrica dei giochi - gentilmente offerta in allegato da tgm - per creare cloni di Arkanoid, sparatutto alternativi e sciocchi incroci tra the sims e il tamagotchi. Il mio compagno di banco è stato più volte "vittima" dei miei esperimenti videoludici :D . Scherzavo (anzi scherzavamo) molto ma senza cattiveria, per fortuna.. tutta un'altra vita rispetto ai due anni precedenti. http://i.imgur.com/Aqn7Iuk.jpg |
Re: Offese subite. Raccontate qui
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Usai il Dev Games studio, che avevo comprato in edicola. La prof di matematica mi consentì l'uso di una lezione di laboratorio per far vedere come si programmava un gioco. Anche lì purtroppo, ricordo la cosa come se fosse un sogno. Andai poco preparato, senza aver fatto nessuna prova a casa. Per fortuna non ci fu nessun inghippo, e il gioco "l'invasione di pistritto", con tanti piccoli sprites del prof a cui bisognava sparare, fece ridere tutti i miei compagni. Avrei potuto sfruttare la cosa molto meglio, creare una software house, dirigere dei lavori, aprire un progetto extrascolastico, trovare competenze come grafici, musicisti e tecnici degli effetti sonori, programmatori junior. In un altro gioco invece bisognava sparare col mouse a degli omini stilizzati che camminavano in giro. Gli omini erano stilizzati ma le facce erano dei miei compagni di scuola. Ed esplodevano in fontane di sangue dipinte frame per frame con paint, mentre i suoni erano stati presi da carmageddon. Che divertimento :D |
Re: Offese subite. Raccontate qui
Alle medie venivo regolarmente coperta di insulti, i più comuni erano "ritardata" e "cesso". Mio padre ha passato anni a dirmi che sono una buona a nulla e che non so fare praticamente nulla. Nel mio attuale posto di lavoro uno dei miei capi mi ha detto che il lavoro che sto facendo non fa per me, che devo cambiare totalmente attitudine e che sono una stupida, tutto questo il secondo giorno di lavoro. Ricordo che sono riuscita a trattenere a stento le lacrime e lui se ne è accorto ma continuava comunque ad infierire. Appena sono arrivata a casa avrò pianto per almeno un'ora
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Re: Offese subite. Raccontate qui
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Ho fatto qualcosa di simile con la mia faccia. Però niente armi convenzionali, i giocatori potevano colpirmi con padelle, bottiglie o imbuti. Le padelle erano le mie preferite, ogni tanto lasciavano sullo schermo il disegno di un uovo all'occhio di bue (il bello di pensare cose idiote e metterle in atto). Però il mio capolavoro è stato l'incrocio tra il tamagotchi e the sims. Il protagonista era R., ovvero il mio povero e paziente compagno di banco. Per dirti il livello di rintronaggine, R. poteva fare sesso con una bambola gonfiabile nascosta nell'armadio della camera. Ovviamente non si vedeva nulla, avevo coperto tutto con un rettangolo scuro e la scritta "censura".. si sentivano soltanto un po' di urletti. Beh.. quando andava bene. Infatti rischiava sempre di essere beccato dalla nonna armata di mattarello. Inoltre per mantenere alto il livello di pulizia doveva regolarmente farsi la ceretta alle gambe. La tv della cucina trasmetteva soltanto tre programmi (pornazzo, documentario e horror). Il pornazzo non funzionava quasi mai e l'horror rischiava di fargli prendere un infarto. Ah, dimenticavo il cactus. Doveva occuparsi di un cactus particolarmente volubile. Il game over arrivava con la dipartita di R., se non ricordo male poteva morire di fame, sonno, paura (horror), mattarellate :D e spine volanti (la vendetta del cactus, insomma). Mi è servito un mese per fare questa cavolata. Tempo speso bene, il più delle volte ridevo da sola davanti al pc :D . (ultimo ot, lo prometto). |
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