![]() |
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
|
Re: Aspirazioni lavorative
Sono mesi che mi sono messo in testa di volere suonare musica elettronica.
Prima lo dicevo ma non ci speravo più di tanto. Adesso lo vorrei tanto. Se non ci riesco boh, mi sta bene anche fare il lavapiatti. Non sono un tipo dalle grandi ambizioni, cioè, sarebbe carino averle, ma non le ho. |
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
Per il lavoro è una cosa diversa: se vuoi vivere in maniera decorosa (avere luce, cibo, un tetto, internet, ecc...) DEVI lavorare (a meno che tu non abbia una rendita, certo). Sono abituata a pensare che se una cosa ti piace veramente, non stai di certo ad aspettare che ti paghino uno stipendio per farla: un medico che dice di amare il suo lavoro, o un commesso, o un impiegato, dice il falso nel momento in cui dimostra che se non ricevesse lo stipendio non lo farebbe. A ma piace fare a maglia per esempio, ma intanto lo faccio quando ne ho voglia, inoltre sono disposta a spenderci soldi per comprare il materiale e sono disposta non ricevere nessun beneficio economico dalla realizzazione dei mie manufatti. Dunque, per rispondere alla tua domanda, secondo me non avere nessuna aspirazione lavorativa è la cosa più sana e onesta intellettualmente. Io non mi vergogno a dire che non ho nessun tipo di aspirazione lavorativa...mi guadagno da vivere, certo, ma di sicuro non ne sono fiera, non lo vivo come un vanto, ecc... Lo vivo solo come un bisogno, la necessità di avere tutto quello che da persona occidentale del 2015 ritengo utile per la mia vita: cibo buono; un appartamento in affitto; qualche uscita quando capita; abiti decorosi; internet (avrei dovuto scriverlo prima nell'elenco); un gatto; ecc... Non cercare la realizzazione personale attraverso il lavoro, cercala con l'ideologia e con il dialogo con le persone. Con questo non dico che devi andare a vivere sotto i ponti, dico solo: "lavora senza aspettarti di sentirti realizzato per quello che fai". |
Re: Aspirazioni lavorative
A me piacerebbe fare qualche lavoro nell'ambito dell'editoria... magari il correttore di bozze... o magari il traduttore editoriale.
Solo che dovrei fare l'università, e considerando che anche il mondo editoriale sta arrancando forse sprecherei soldi... |
Il mio sogno da bambina era di fare il medico o l'infermiera ma con i problemi che ho sempre avuto sarebbe stato impossibile.
Faccio l'impiegata, l'ambiente e' piu' simile al liceo che ad un posto di lavoro... Ma resisto. Aspirazioni? Mi basterebbe sopravvivere e trovare un equilibrio, tutto il resto noni mporta :-/ |
Re: Aspirazioni lavorative
Sono l'unico a cui non dispiace il lavoro che fa? lavoro come impiegato amministrativo e sinceramente è un lavoro che non mi dispiace (passo parecchio tempo al pc, adoro usare il computer :D).
Ovviamente si lavora per lo stipendio ma se questo piace o perlomeno non dispiace il tempo passa assai velocemente (non solo perchè sono molto occupato ma anche perchè appunto il lavoro non mi pesa e sinceramente stare sempre a casa (pur avendo hobby e passioni) alla lunga diventerebbe noioso e deprimente (in un certo senso è vero che il lavoro nobilita l'uomo) Forse ragiono in questo modo anche perché trovo il mio lavoro decisamente meno pesante e meno vincolate rispetto ad altri lavori, ad esempio alcuni miei parenti anziani facevano gli agricoltori... ecco in quel caso vivi per lavorare e il lavoro è totalizzante ( sveglia all'alba, lavori manuali faticosi per tutta la giornata... in certi casi si lavora anche 15/16 ore al giorno! 7 giorni su 7 e 365 giorni all'anno :miodio:) con il mio lavoro faccio 40 ore a settimana, 5 giorni su 7 , festivi liberi, ferie assicurate, ecc... dai ma come si fa a lamentarsi?;) |
Re: Aspirazioni lavorative
|
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
Ogni volta che ho provato ad impegnarmi in qualcosa, ho mollato, non perché non ne avessi voglia, ma perché, nell'osservare il vuoto attorno a me, mi si azzerava qualsiasi desiderio nel volermi rendere un uomo migliore. In realtà quel vuoto non era solo attorno a me, ma anche dentro di me! In sostanza non ho voglia di fare nulla perché non voglio rendermi partecipe di questo mondo, dal quale non sto avendo niente e non ho voglia di dare alcun contributo. Però sono realista, sicuramente un giorno un lavoro dovrò farlo, per necessità, per non finire sotto un ponte, ma come sempre sarà l'ennesimo esercizio di sopravvivenza piuttosto che di vita, odierò quel lavoro, odierò quella routine e non sarà di certo un lavoro spaccaossa perché col ca--o che mi rovinerò la salute per una miseria di stipendio appena sufficiente per pagare tasse e bollette. D'altra parte invidio tantissimo chi ha avuto e ha interessi specifici, chi sogna, chi è idealista. |
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
|
Re: Aspirazioni lavorative
Io sinceramente le ho (o le avevo?), vorrei fare da sempre un lavoro nel settore ambientale (monitoraggio della qualità dell'ambiente, salvaguardia e tutela degli ecosistemi, ...) lavorare magari in qualche parco naturale sarebbe il massimo.
Per questo mi sono iscritta alla facoltà di scienze dell'ambiente e della natura, ma dato che ormai sono completamente bloccata da un anno e non riesco più a studiare molto probabilmente mollerò tutto, e rimarrà semplicemente un sogno irrealizzato. So che rimpiangerò questa scelta per tutta la vita, ma ora come ora non riesco neanche ad aprire un libro e passo le giornate a non fare assolutamente niente... In questi giorni sto tentando di compilare il curriculum, ma l'idea di dover cercare un qualsiasi lavoro mi mette un'angoscia tremenda e non mi entusiasma per niente. Che lavoro, poi? So che non riuscirei mai a lavorare come commessa, cassiera in un supermercato o cose del genere, a contatto diretto con la gente. Mi spaventa da morire la routine che dovrei seguire se trovassi un lavoro, con gli orari da rispettare, i colleghi da vedere tutti i giorni... mi spaventa il fatto di non avere esperienza in nessun campo, e credo di non essere in grado di fare niente. :testata: Quote:
|
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
Non mi spaventa il contatto con le altre persone finchè ci si limita a rapporti superficiali..per fortuna la mia fobia entra in gioco solo nelle relazioni più intime. Quello che mi crea disagio in genere sono le prime due settimane di lavoro, in cui devo ancora imparare il mestiere e in cui mi sento un pò al centro dell'attenzione in quanto "nuova arrivata". Superato il disagio dei primi tempi, resta da scoprire se l'ambiente di lavoro è accettabile oppure no. Ma quello è indipendente dalla fobia sociale. |
Re: Aspirazioni lavorative
A me interesserebbe trovare un'occupazione in cui mi riconosco in quello che faccio,nel senso che aldila di fare qualcosa per cui mi pagano,ne veda la vera utilità,intesa come piccolissima parte del miglioramento della società.Ma siccome sarebbe impossibile ogni volta capire davvero le implicazioni di ogni gesto lavorativo su larga scala,credo che l'unica soluzione possibile sia trovare lavori basilari,per lo più manuali,dove vedi subito il risultato di quello che fai,senza sentirti alienato.Ormai penso che il lavoro di per sè sia più un modo per sentirsi integrato,far parte di una comunità,perchè per il resto se devo guadagnarmi da vivere di sicuro preferirei farlo in maniera naturale,coltivando i frutti della terra,ecc.Ovviamente sono tutte utopie e discorsi da totale inesperto,l'unica aspirazione lavorativa realizzabile sarebbe un lavoro dove mi potrei nascondere lontano da ogni pressione e stress,ripetitivo e noioso fino alla morte,ma che almeno mi tenesse occupato.Come lavare i piatti,almeno li ne vedo subito l'utilità,anche se vederlo come massima aspirazione lavorativa un po stona.
|
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
Però dipende: se fai un percorso preciso e di un certo livello le possibilità secondo me ce le hai. |
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
|
Re: Aspirazioni lavorative
Vere e proprie aspirazioni lavorative non ne ho mai avute. Neanche il classico "da grande vorrei fare", che credo abbia attraversato i pensieri di quasi tutti gli adolescenti..
Finite le scuole dell'obbligo mostravo un certo interesse per l'alberghiero ma presi tutt'altra strada poiché l'istituto si trovava a qualche decina di km da me ed ai miei non andava la cosa. Mi sento di dire di aver buttato nel cesso tutti gli anni delle superiori in quanto mai praticato ciò per cui all'epoca studiai. Qualche anno fa provai a fare della mia passione per la grafica e CG un lavoro ma non durò molto. Ora ho un lavoro che che mi da si soddisfazioni ma è totalmente sbilanciato rispetto alle molte frustrazioni che si abbattono inesorabili. Niente male insomma |
Re: Aspirazioni lavorative
Ho un po' di aspirazioni lavorative ma l'età anagrafica e i requisiti fisici me l'impediscono.
Alcune aspirazioni: - Polizia di Stato: fuori età; - Carabinieri: sono stato riformato e sono fuori età; - Vigili del Fuoco: miopia e fuori età; - Pilota di linea: miopia e fuori età; - Conducente TPL: fuori età; - macchinista Trenitalia: fuori età; - medico: fuori età; - insegnante nella scuola pubblica: dovrei conseguire un'abilitazione, cerco la stabilità ed il dover passare per un concorso pubblico anziché accesso diretto; - fotografo: non voglio accollarmi il rischio d'impresa del lavoro autonomo; Per cui faccio l'informatico. Anche se le mansioni e le tecnologie attuali che utilizzo non mi piacciono. Come aspirazione, attualmente, ho quella di lavorare da dipendente, dalle 20 alle 32 ore settimanali distribuite su 4 giorni (escluso sabato, domenica e festività), con una retribuzione annua lorda >= 30000 €, a Milano, no trasferte/trasferimenti, no straordinari, lavoro ad attività e non a risultato. |
Re: Aspirazioni lavorative
http://cinema.fanpage.it/allarme-nel...0mila-attrici/
Non mi piacciono le nipponiche, neanche questo lavoro mi attira :sisi: |
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
Liuk una cortesia, sapresti dirmi il limite di età per accedere al posto di macchinista in trenitalia? |
Re: Aspirazioni lavorative
Se non mi do una mossa l'unico lavoro che mi aspetta è il disoccupato.
|
Re: Aspirazioni lavorative
Quote:
|
crisi lavorativa
Non so se questo è il luogo più opportuno per parlare di questo problema ma sto veramente in crisi per il lavoro.
Come avevo già scritto, sono da passata da un periodo in cui avevo completamente rinunciato alle mie aspirazioni lavorative, perchè non adeguata agli standard attuali richiesti dai datori di lavoro, ossia di persona socievole, sorridente, spigliata, portata per le pubbliche relazioni e il lavoro di gruppo,e bla blaa..., convinta che al massimo potevo tornare a fare la baby sitter o finire in qualche call center sfigato, a una situazione in cui grazie a un po' di fortuna, ma anche al mio impegno e sacrificio, unito al fatto che ci ho provato,sono riuscita ad ottenere qualche risultato sul lavoro. Certo, uno che ha già una posizione lavorativa consolidata si metterebbe a ridere di fronte al mio risultato, perchè in effetti è poco, ma per me che pensavo oramai di aver perso tutto a livello di prospettive lavorative, è già una soddisfazione. Adesso i miei problemi sono due. Il primo è questo. Come faccio io, ora che mi sono messa inconsciamente in testa che posso aspirare a qualcosa di meglio, a tornare sulla terra e a convincermi che posso tornare a fare solo lavori non qualificati e sottopagati? Io ora sono seriamente preoccupata che se dovessi rinunciare a tutto di nuovo potrei avere una bruttissima caduta depressiva. Non vorrei illudermi, tra l'altro non è che ho motivi per farlo. Se qualcuno ha avuto una situazione simile vorrei sapere come l'ha affrontata. Per l'altro problema, che riguarda sempre il lavoro, mi sa che dovrei aprire un altro topic a parte. |
Re: crisi lavorativa
Una persona che conoscevo si è suicidata perché aveva perso il lavoro, ci ha lasciati tutti sconvolti. Un mio amico mi parlò dicendomi che nella vita non bisogna legare la propria soddisfazione personale a qualcosa di così precario come lavoro o le relazioni sentimentali, perché queste cose possono mancare per molto tempo, ma bisogna cercare di andare avanti anche con niente. Le persone senza lavoro intorno a noi sono tante, così come le persone che ce l'hanno e credono di essere migliori e non mancano di farti pesare questa mancanza. Manca tanto anche a me un lavoro, mi mancano le possibilità che ti consente di avere, lo stare ai margini della società non è proprio il massimo. Mi dispiace per te e ti auguro che la depressione non ritorni.
|
Re: crisi lavorativa
ho già fatto questo errore in passato, mi sono licenziata da un posto convinta di trovare di meglio...e non viviamo nel paese dei balocchi...forse ai tempi credevo di sì...
|
Re: crisi lavorativa
Meglio non farsi prendere troppo dall'autostima, dico io. Riconosciamo il valore del lavoro e le possibilità che permette in modo oggettivo, evitando moti d'orgoglio. Io ho lavorato un poco quest'anno e nonostante la paga misera, il trattamento non proprio equo e altri problemi mi sentivo felice, per una volta, di produrre qualcosa :)
L'autostima di avere un lavoro lasciamola a chi deve per forza vantare sé stesso e le proprie conquiste (anche quando non sono tali) agli altri, continuando a disprezzare esplicitamente oppure in modo sottile il prossimo che non "contribuisce" alla società. In pratica ti dico di non preoccuparti troppo, se ora il lavoro c'è continua così e non farti prendere dall'ansia, se puoi. I miei sono solo consigli, non imposizione di valori. |
Re: crisi lavorativa
Supermanes scusa se ti contraddico ma io non credo che le persone lavorino esclusivamente per vantarsi e disprezzare gli altri, che poi alcuni lo facciano quello e' un altro discorso, ma che sia lo scopo per cui lavorano mi pare improbabile e sinceramente non ci vedo del marcio in chi ha autostima perche' fa bene il proprio lavoro se rispetta tutti quanti. Per me questo tipo di autostima e' una cosa positiva solo che io non so se posso permettermela.
|
Re: crisi lavorativa
Non intendevo dire che lo facciano tutti, dico solo che il lavoro non dovrebbe produrre autostima ma solo soldi e benessere, tutto qui. L'autostima è una roba per fanfaroni, perché devono farci credere che tutti siamo bravi e abbiamo un senso di esistere. Una serie ben congegnata di autoinganni che mirano a mantenere vivo l'interesse verso noi stessi perché "io valgo". Spero di aver chiarito lizbon :)
|
Re: crisi lavorativa
Rage sono perfettamente d'accordo, ma solo per una questione pratica, perché senza lavoro mangiare e prendersi cura di sé diventa abbastanza complicato. Il lavoro come occupazione del tempo e bisogno di distrazione non lo concepisco invece. Per me lavoro=soldi=vita e non lavoro=occupazione=distrazione=vita.
|
Re: crisi lavorativa
Non sono d' accordo sul fatto che il lavoro non produce autostima...certo se uno lo fa coi piedi allora no, ma se uno lo fa bene perche' non dovrebbe produrla?:pensando: se ti senti realizzato l' autostima sale...lavorare solo x i soldi invece facendo un lavoro che odi secondo me e' peggio a livello psicologico anche se e' meglio economicamente parlando...
Da qualche parte poi uno la dovra' pur prendere un po' d' autostima... |
@ lizbon
Anch'io la penso come te. Sentirsi apprezzati sul lavoro fa salire l'autostima e ti fa sentire capace (anche in altri ambiti). Sono troppo invadente se ti chiedo in che ambito lavori? |
Re: crisi lavorativa
No non sei invadente pero' preferisco non scriverlo pubblicamente ed anche per scaramanzia...
|
Re: crisi lavorativa
Sarà che io, specialmente sul lavoro, del'autostima non ho mai saputo che farmene. Ho fatto lavori umili e manuali e tutto ciò che mi spingeva ad alzarmi prestissimo la mattina erano i soldi. Per l'autostima me ne sarei restato volentieri a casa a poltrire. Non una critica al vostro modo di vivere la vita, però a me l'autostima non mi serve a molto, non si mangia, non serve a riparare il tetto, non si guida per andare in giro, che cavolo si fa con questa autostima?
L'autostima è roba per gente infelice IMHO, discorsi del tipo "non ho niente, però guarda che autostima" ne ho fatti per troppo tempo. Meglio avere (non necessariamente cose materiali) che essere, meglio vivere che stimare il proprio spirito con i morsi della fame. Lizbon, ci andresti a lavorare se il lavoro non producesse alcuna autostima ma solo tanti soldi? E nel caso contrario? |
Re: crisi lavorativa
:pensando: nel tuo caso credo che il tuo discorso dipenda dal tipo di lavori svolti quindi e' comprensibile...
Io si', se parliamo di una cosa legale e se non avessi altre alternative ci andrei...nel caso contrario l' ho gia' fatto anche se lo scopo non era l' autostima, quella semmai e' una conseguenza. Ma per meglio avere che essere che intendi se per avere non intendi cose materiali:interrogativo: |
Re: crisi lavorativa
Mi dispiace se il senso della vita nel tuo caso dipende dal lavoro. Se viene a mancare quello cosa si fa, ci suicidiamo? Anche se i soldi per vivere ci sono?
|
Re: crisi lavorativa
Io trovo di buon senso i primi due messaggi di Supermanes.
Chiaro che se si ha un lavoro di responsabilità, con una certa reputazione sociale e in cui si viene stimati è meglio, e può essere fonte di grande soddisfazione personale (magari un pò illusoria e temporanea, ma al pari di tante altre) però considerando che questa è una cosa su cui non si può contare e che comunque in questo momento non hai, trovo sia più opportuno cercare di pensare al proprio valore ( e altrui) a prescindere da una cosa che dipende, come dici, anche dalla situazione economica generale del momento, oltre che dal caso/ fortuna. Dopotutto ci si può sentire soddisfatti di svolgere al meglio un lavoro anche umile e contribuire in qualche modo alla società ( non proprio tutti i lavori realmente ci contribuiscono, ma questo, umili o no che siano). |
Re: crisi lavorativa
Però se svolgendo un lavoro si viene stimati l'autostima che c'entra? Vengo stimato dagli altri, ovvio che mi fa piacere, ma la mia autostima non dovrebbe cambiare in base a questo, altrimenti io sarei una sorta di doppia personalità in cui uno dice all'altro "se ti stimano tutti ti stimerò anche io, altrimenti no". Boh, per me non ha senso tutto sto discorso, ma forse perché io non concepisco l'autostima come fanno tutti e non mi interessa nemmeno granché.
|
Re: crisi lavorativa
concordo con supermanes :riverenza:
|
Re: Aspirazioni lavorative
Viene una certa voglia di morire.
|
Re: Aspirazioni lavorative
Non credo di avere delle specifiche aspirazioni, mi andrebbe bene qualsiasi lavoro io sia in grado di svolgere, compresi il netturbino o il commesso.
Di seguito ti riporto le cose che preferirei ottenere dal lavoro (non sono pretese, solo preferenze): -Lavorare 8 ore di continuo invece che con la pausa pranzo -Non lavorare il sabato e la domenica -Non lavorare oltre le 15 -Lavorare nei superfestivi che tanto non me ne frega niente del Natale -Guadagnare almeno 1000 euro netti se full time e 500 se part time -Non lavorare la notte -Non lavorare a contatto con il pubblico -Non lavorare all'aperto se il clima è avverso (ho lavorato in tutte le condizioni meteorologiche possibili neve compresa) -Lavorare a poca distanza da casa per non spendere troppi soldi negli spostamenti Con queste premesse qualsiasi lavoro andrebbe benissimo, per me :) |
Re: crisi lavorativa
@ supermanes - :pensando: c' entra perche' per fare il discorso che fai tu bisogna avere un' autostima e una sicurezza ai massimi livelli ma uno di solito si autostima in base a qualcosa...non in base all' aria fritta.
|
Re: Aspirazioni lavorative
Supermanes, contando quello che hai scritto, hai pensato a lavorare in un' industria facendo i turni anche solo la mattina ad esempio? Risponderebbe a tutte le richieste che hai messo.....ovviamente ti dovrebbe piacere il lavoro manuale però...ciao!
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 09:04. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.