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Re: Non forzatevi.
Si parla spesso un po’ facilmente di realizzare se stessi, ma si pensa alla realizzazione dell’Io
Jung intende tutt’altro, la realizzazione del proprio profondo,* in particolare della potenzialità del proprio destino All’io talvolta ciò non conviene affatto, ma è quel che si sente che intimamente si dovrebbe in fondo essere. La persona è nevrotica quando non è come Dio ha inteso che fosse.* In questo consiste, in definitiva, l’individuazione. Cit. Marie Louise Von Franz. Sforzarsi di andare contro ciò che la natura ha determinato per noi comporta conseguenze non leggerissime ( la nevrosi e' una di queste). Certamente migliorarsi e' possibile ed e' bene, ma sempre entro i propri limiti, rispettando la propria personalità e modo di essere. |
Re: Non forzatevi.
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Questa è la base di qualsiasi allenamento. Se vuoi una cosa ma non ne hai la forza (magari quella di volontà), ti devi esercitare, passo dopo passo per arrivare a quella cosa; piccoli sforzi, con parimenti adeguate pretese; molti probabilmente si arrendono quando falliscono perché vogliono 100, senza che mai abbiano fatto 10. (Ma non devo dirle io, che sono per la rinuncia e l'abnegazione totale, queste cose ovvie :)) |
Re: Non forzatevi.
A mio parere viene naturale non forzarsi quando sappiamo esattamente ciò che desideriamo; quando abbiamo una visione personale del mondo chiara, coerente e complessivamente positiva [ossia nella quale gli atti nostri e delle altre persone convergono verso un graduale miglioramento della situazione precedente] non saremo spinti ad agire a tentoni, ovvero nei casi in cui ci si forza.
Facciamo un esempio. Io, nella mia visione del mondo, che forse non è del tutto chiara, coerente e positiva ma lo è molto più di quanto non lo fosse solo qualche mese fa, so che per me non è affatto necessario prendere voti alti in università, quanto divertirmi mentre studio. So anche che prendere voti alti in università soddisfa i miei genitori e crea una situazione familiare più stabile. Inoltre so che è necessario nel lavoro una certa serietà, in quanto quando avrò un impiego avrò delle responsabilità su altre persone e dovrò cercare di minimizzare i danni se voglio loro bene. La mia reazione è dunque studiare abbastanza da far contenti i miei, in maniera sufficientemente rigorosa da aiutare chi ha bisogno delle cose che apprendo e da ciò che ne deriva, e in maniera abbastanza spensierata e casuale da non farmi annoiare ed irrigidire. Tutto ciò si basa unicamente su due principi: cercare di far stare bene più persone possibile e cercare di curare la mia stessa salute mentale nutrendomi di gioia. |
Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
La parola sforzarsi implica una costrizione e come si sa ogni obbligo non viene mai svolto volentieri.. Tuttavia, penso che spesso, allontanarsi un po' dagli schemi del proprio modo di pensare possa essere utile, per guardare il mondo con occhi diversi, per capire più punti di vista, avere una visione più variegata e completa. In questo senso credo che bisogna "sforzarsi.. "Credo che bisognerebbe avere una mentalità più predisposta al cambiamento, un'apertura maggiore.. senza però rinnegare sè stessi e la propria natura.
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Re: Non forzatevi.
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Abbreviando, potremmo semplicisticamente considerare il volere il semplice "sentire", quasi a livello istintivo, e la volontà un "agire" combinato di coscienza e consapevolezza. |
Re: Non forzatevi.
mh sì
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Re: Non forzatevi.
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Appunto, l'importante è la gradualità. Ma prima di procedere con un stress graduale e più elevato, bisogna capire se il fisico si è adattato allo stress precendente. La gradualità degli stress è possibile se tutti gli stress portano ad un adattamento. Fate una prova con l'allungamento: provate a toccare terra con le mani senza piegare le ginocchia e sentendo dolore. Ad ogni strappo, se senti dolore, il muscolo si difende non permettendo un maggiore allungamento. Il muscolo si protegge da infortuni. Anche riguardo il nostro carattere, il cervello ci protegge da traumi maggiori se lo stress è eccessivo; se e solo se non è eccessivo, allora c'è l'adattamento. |
Re: Non forzatevi.
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Della mia esperienza al nord, sapete che ricordo con maggiore piacere? Le mie serate in capoluoghi di provincia del centro-nord (Venezia, Milano, Bologna...), fatte totalmente da solo, come turista, e sugellate in nottate di discoteca. Mai che avessi rimorchiato. Eppure i ricordi migliori sono quelli. |
Re: Non forzatevi.
I miei cambiamenti ( in positivo) forzati non sono mai durati a lungo. Mi succhiavano molto tempo ed energia .
I pochi cambiamenti non forzati invece sono durati , il passaggio non e stato traumatico e nemmeno graduale . :pensando: La mia vita non e una storia di successo Forse non mi dovrei esprimere :mrgreen: |
Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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è la stessa cosa che suggerisce raffaele morelli. Non forzatevi. non dovete dimostrare niente a nessuno. Solo esprimere voi stessi. lo consiglio a tutti. |
Re: Non forzatevi.
Secondo me - forse non c'entra un tubo con quello che intendevi tu, e in tal caso mi scuso in anticipo :mrgreen:, le altre persone riescono ad affrontare la vita meglio di me proprio perchè sanno bene che nella vita ci sono sia i 'devo' che i 'voglio' e che entrambi sono importanti. Penso alla scuola, ad esempio: avessi capito prima che era un dovere inevitabile e necessario, e non un qualcosa da fare solo per il mio puro piacere* (del resto, non tutte le esperienze che ci sono utili risultano gradevoli o facili da affrontare, anzi), probabilmente non avrei mollato e ora vivrei una situazione un pochiiiiino più positiva. :)
*per 'puro piacere' intendo dire un qualcosa che non mi causasse ansia, disagio o tristezza. Uno pensa che evitando o sfuggendo a certi obblighi che lo fanno soffrire starà meglio ed effettivamente, in un primo momento, è così. Poi il tempo passa e inizi a renderti conto di esser finito in un pantano che, pian piano, finisce per immobilizzarti sempre più. Almeno, per me è stato così. :/ |
Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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Comunque, si... non ha importanza, da come scrivi vedo che hai già deciso che sono io a non capire... :ciao: |
Re: Non forzatevi.
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"Quello che intendevo dire io è che se il tuo massimo è N, non puoi allenarti sempre andando oltre N, rischi di farti male..." Da queste tue frasi io ho capito che intendevi dire che non si può andare oltre il 100%, il che non serve dirlo perchè è sottinteso. Mi sembrava illogico il fatto di rimarcarlo, tutto qui. Forse la parola giusta era inutile, toh. Quando ho scritto che non ha importanza non era un prenderti in giro, era per dire che preferivo approfondire il discorso che hai fatto dopo come effettivamente ho fatto...E la frase "vedo che te ne intendi" era seria e non sarcastica. Tuttavia dalla tua risposta ho capito IO invece che TU non hai tanti argomenti |
Re: Non forzatevi.
Qua dipende molto dalla definizione di "100%".
Se per 100% si intende il massimo teoretico raggiungibile, beh è chiaro che non si può superare. Non con mezzi propri. Ad esempio, la corsa: supponiamo che vi piaccia, vi alleniate costantemente sui 100, 200, e 400 metri. Sui 100 metri state intorno ai 12". Un giorno tornate a casa e a poca distanza beccate un grosso cane randagio, che vi guarda ringhioso. L'adrenalina comincia a entrarvi in circolo. Tutti i peli del vostro corpo si arrizzano. Improvvisamente il cane scatta, e voi pure, senza neanche pensarci. Correte lungo tutta una strada, siete fortunati e trovate il cancello di casa aperto, entrate subito e ve lo chiudete alle spalle, poco prima che il cane possa entrare! "Fiiuuu! C'è mancato poco!" vi dite. Il cuore vi batte all'impazzata. L'acido lattico inizia a manifestare i suoi dolorosi effetti. Siete SICURI di aver fatto più di 100 metri in meno di 12", un record personale, e certamente degno di nota anche in ambito sportivo. Peccato non ci fosse nessuno col cronometro! Ecco. Quel tempo è il vostro 100% massimo. Oltre a quello non potete andare, e se il cane era più vicino vi mordeva. Mentre i 12" del tempo di allenamento è il 100% "di crociera". Utilizzo questa definizione perché molti mezzi di trasporto indicano la velocità di crociera, cioé la velocità per cui sono progettati. Potrebbero andare a una velocità maggiore, ma con rischi strutturali crescenti. Noi come uomini siamo tarati per non riuscire normalmente a dare il 100% massimo se non in situazioni di pericolo, perché questo mette a repentaglio l'organismo, gli produce uno stress non da poco. Tuttavia, secondo il princìpio della supercompensazione, quando si darà più del 100% "di crociera", i danneggiamenti prodotti nell'organismo si ripareranno "potenziando" le capacità dello stesso. Quindi, questo è uno dei meccanismi su cui lavorano i campioni olimpionici per migliorarsi, la supercompensazione. L'altro meccanismo su cui si lavora è riuscire ad autodeterminare un'impeto emotivo grazie al quale stabilire arbitrariamente di dare il "100%" massimo non solo in situazioni di pericolo ma in qualsiasi situazione sia considerata per noi rilevante. Come vincere una gara. Buona parte dell'allenamento infatti è mentale. Quindi, chi parla di superare il 100% si riferisce a quel "100% di crociera", non ovviamente al massimo. Ed è effettivamente lì che si migliora, superando la comfort zone. |
Re: Non forzatevi.
Beh si, sono d'accordo con quello che hai detto però è un discorso secondo me moooolto complesso. Il nostro 100% varia giorno per giorno, anzi più volte nell'arco della stessa giornata e come dici in determinate situazioni. Quindi è giusto avere dei punti di riferimento per il nostro 100% teorico dal quale derivare i parametri di allenamento, però essendo consapevoli che è piuttosto volatile. Questo per quanto riguarda quello "fisico"...Per quello a cui si riferisce il topic ho già espresso la mia opinione più indietro: se si vuole migliorare bisogna sforzarsi, allenarsi, esporsi (come direbbero i cognitivisti-comportamentalisti). Altrimenti si può scegliere di rimanere dov'è, non è un problema.
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Re: Non forzatevi.
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Vai tranquillo... comunque smettila di attaccare la mia persona grazie... |
Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
Proprio ultimamente pensavo al dovere: la vita è stata costellata di "devi fare" e "non devi fare". Sempre imposizioni dagli altri e, di riflesso, da me stessa.
Ora vorrei provare a trasformare il dovere in possibilità. Non è affatto immediato e la bassa autostima gioca terribilmente contro, ma perchè non provarci? io come anche voi. |
Re: Non forzatevi.
Devo= non ha valore se fatto per gli altri, per adeguarsi a standard.
Però se non sto bene allora devo fare qualcosa per me, per stare meglio. A meno che io non voglia stare meglio. Morale: a mio parere devono coincidere volere e dovere: se voglio imparare il francese devo studiarlo o andare a vivere in Francia, se voglio imparare a ballare devo esercitarmi... Io sento di dover fare qualcosa perchè voglio cambiare, voglio essere libera. |
Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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Re: Non forzatevi.
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