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Re: Il no che diventa sì
Wiston , smetti di teorizzare le donne... non sono tutte uguali... ce chi dice no... ma che equivale al si... se ti dice no non significa che lo sia... poi magari a te ti ha detto sempre male a quanto pare... ma vedo che è una guerra persa... siamo in più utenti a riportare esperienze... poi, boh... limitati alle tue di esperienze...
chi pensa male male fa? Grazie a Dio non sono te... sei pesante wiston, nn hai idea di quanto... non ho bisogno di donne poco lucide, anzi... |
Re: Il no che diventa sì
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Ed è proprio anche in virtù delle mie esperienze che ti dico che trovo più corretto evitare di fare mind-reading, perché ci sono anche quelle che se dicono no intendono no: per cui nel dubbio, la mia linea di condotta personale è fare almeno un passo indietro. Se tu invece sei un altro mentalist che legge nel pensiero quando il no è no e quando il no è nì, ti auguro di non sbagliarti mai per il bene delle donne con cui avrai a che fare. Quote:
Pesante? In questo contesto lo prendo come un complimento, grazie. |
Re: Il no che diventa sì
Domanda per le utentesse: cosa ne pensate delle teorie sulle donne (queste sì che lo sono) dei mentalist del forum? Credete che si possa essere sempre in grado di capire se qualcuno dice no ed è escluso che possa mai cambiare idea o se invece il no può diventare sì? Nel dubbio, quando uno si sente dire no, cosa dovrebbe fare secondo voi? Insistere o lasciare almeno che passi un po' di tempo?
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
manco sapevo chi era, me lo son dovuto cercare...:D
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Re: Il no che diventa sì
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Aggiungici un giro su un sito di PUA a piacere e sarai il novello Rocco ^^ |
Re: Il no che diventa sì
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Boh alla fine li troveranno divertenti, ma dovrebbero avere l'inteligenza di capire che non tutti li trovano altrettanto spassosi, e che con introversi e fobici forse non è il caso di farli....anche perchè se son gli uomini a farli allora son dei farfalloni che non pensano ai sentimenti...:nonso: |
Re: Il no che diventa sì
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Se un uomo avesse questa tendenza al "non scoprire del tutto le carte", scommetto che gli stessi che qui predicano a gran voce l' "insistere, insistere, insistere", sarebbero i primi a dire che giustamente le donne non possono leggergli nel pensiero e quindi è normale che lo lascino perdere. Non credo che direbbero "Ci vuole uno che rincorra e uno che scappi", o "Queste donne che prendono i suoi no alla lettera in realtà hanno paura di essere rifiutate" ^^ |
Re: Il no che diventa sì
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maròòòòò :o |
Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
Però poi lamentiamoci quando siamo noi a subire pressioni, forzature, insistenze...
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Re: Il no che diventa sì
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O forse non hai idea di cosa voglia dire ad esempio essere evitanti? Significa che quando ti invitano ad uscire hai già preconfezionata una risposta negativa. Siano benedetti quelli che sanno come insistere. |
Re: Il no che diventa sì
Le donne non cambiano idea STOP http://www.fobiasociale.com/picture....pictureid=4375
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Wow, siamo incazzosetti vedo. Che c'è, ho osato contestare uno dei dogmi del PIS (Partito dell'Insistere Sempre)? :mrgreen: Ma lo sai che nella vita c'è altro da fare che tampinare quelle che ti dicono no 2,3,4 volte? Che esistono altri interessi oltre alla figa? |
Re: Il no che diventa sì
Se c'è una cosa che mi fa incazzare è dover ripetere un "no" due volte, la terza volta non lo dico, scatta la modalità "sfanculamento rapido".
Nel momento in cui pronuncio un "no" è NO e chi fa finta di non sentire lo fa a suo rischio e pericolo, non sono "l'ente Fatebenefratelli" |
Re: Il no che diventa sì
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Ti faccio solo notare che è molto difficile capire quando un no ha margini per diventare sì, lo è per una persona con abilità sociali nella media e lo diventa ancor più per una persona le cui abilità sociali non sono particolarmente sviluppate; e quindi come diceva sempre un saggio di fs, "non si può generalizzare" :ridacchiare: Inoltre sei te che stai facendo vertere tutto il discorso intorno alla gnocca: per me questo argomento del no si può estendere a tanti altri scenari: quello amicale (quanti evitanti han detto "no" a proposte di uscite e dopo insistenza si sono convinti a dir sì, per poi scoprirsi felici di aver ceduto?), quello lavorativo, qquello hobbistico, ecc. |
Re: Il no che diventa sì
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Altrimenti la reazione potrebbe essere del segeuente tipo: Quote:
Cosa dice il MIS (Movimento Insistere Sempre o Memento Insistere Semper) in proposito? Quote:
In ogni caso, se uno mi dice no, in qualsiasi ambito, tendo a prenderlo per un no. Come dice un saggio di FS.com, è molto difficile capire quando un no ha margini per diventare sì per cui nel dubbio e a meno di prove concrete del contrario lo prendo per tale. |
Re: Il no che diventa sì
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Il fatto è che tra noi due c'è una diversità dei valori alla base: tu ritieni che l'errore vada evitato, io no. Per questo motivo a mio parere il rischio di diventare molesti è un rischio che si può correre. Ora, cerca di capirmi, non sto facendo un'apologia alla molestia. Dico solo che forse, lungi dal voler prendere a modello quel patrick jane la cui conoscenza del linguaggio non verbale rasenta la sovrannaturalità, la padronanza di alcune semplici situazioni sociali dove insistere è concesso credo sia conquistabile da chiunque non abbia tratti caratteriali di tipo asperger. Bisogna solo mettersi alla prova, calibrare, e non farsi scoraggiare dagli errori, che non sono quasi mai definitivi e irrimediabili (sebbene su FS si suggerisca il contrario). Prendi un esempio banale: fai un regalo, la persona rifiuta per cortesia e modestia, è normale insistere un po'. Oppure inviti qualcuno a cena e lo incoraggi ad assaggiare delle cose. Come questi esempi ti renderanno chiaro, il confine tra l'insistere perché parte della ritualistica di comunicazione umana e l'insistere fino a molestare è variabile, labile e ci vuole sensibilità. Ma, se sei di origini terrone come me, saprai probabilmente quanto difficile è far capire ai parenti che sei sazio e non ne puoi più di mangiare " 'n'anticchia di pasta, che è buona assai". Non significa che t'offendi e non vai più a mangiare da loro, no? Penso con questo di averti risposto sul caso RDS, ma per esplicitare oltre ogni possibile fraintendimento, chi insiste assume nell'altro la possibilità di accettare l'insistenza come gradita, e se ne assume la responsabilità in caso di errore di valutazione. Può darsi che mi prenda uno sfanculamento rapido. Amen. Può darsi che mi accorga che il suo "no" è un "no". Può darsi che invece in quello specifico caso il suo "no" non è un vero "no", e allora riesco a convincerla a svuotare il piatto di pasta alla norma fatta da zia Carmela, "tutte cose bbuone sono!". E poi ci sono i cannoli alla ricotta! E la cassata! Sull'ultimo punto, io non sono "tutto il topic", e non bisogna generalizzare. Sono lieto tu mi riconosca un'ampiezza di vedute e un pensiero laterale superiore alla media :ridacchiare: potresti impegnarti un pochino anche te tuttavia! :D Lo vuoi nu cannolicchio? Uno solo, dai! Fà felice la zia tua! |
Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
P.S.— Un vero-uomo® non accetta un "no" come risposta :miodio:
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Sai quante coppie si sono formate a stento, in cui a lei piaceva tantissimo lui, così tanto che lo riteneva irraggiungibile, e quindi si rifiutava a lui per paura di non essere abbastanza? O viceversa a sessi invertiti. A me in adolescenza è capitato diverse volte di pensare "no, non è possibile che sia interessata a me". Guarda caso solo quando ho trovato quella che ha saputo insistere, ho avuto la riprova che non tutte le ragazze fanno le civette solo per prendere in giro il povero sfigato di turno, a qualcuna piacevo pure! Insomma, siamo in un forum di evitanti e fobici, mi sembra davvero strano che in così tanti abbiano difficoltà a riconoscere le dinamiche che noi stessi adottiamo o abbiamo adottato in passato. Quelle di rifiutare per non essere rifiutati, di ferire per non essere feriti, di sminuirci per non essere sminuiti dagli altri, di considerarci falliti in partenza, per non dover provare e verificare sul campo. |
Re: Il no che diventa sì
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Io ho difficoltà a chiedere aiuto ma se me lo offrono ed io dico "no" un'ulteriore insistenza mi fa solo incaponire nel rifiutare, insomma io ho capito che con i calci in kiul non funziono proprio :mrgreen: Sono io che devo essere disposta ad accettare l'aiuto che mi si offre, magari imparare a chiederlo. Personalmente preferisco stare a ciò che una persona mi dice, se è "no" non insisto, non sta a me capire cosa la persona abbia in testa, mentre è mio dovere saper accettare i rifiuti, per la mia pace interiore e perché mi sembra poco educato ipotizzare che una persona mi dica una cosa per l'altra. |
Re: Il no che diventa sì
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Mah diciamo che ognuno deve trovare i propri sistemi per aiutarsi e farsi aiutare... Io ancora vago alla ricerca :mrgreen: |
Re: Il no che diventa sì
Rosa, in alcuni contesti e in relazione ai miei cambiamenti umorali ciclici anche a me dà molto fastidio quando si insiste dinnanzi a un mio "no".
La differenza è che io inconsciamente pretendo che gli altri sappiano leggere nella mia mente e distinguere la fase down montante dalla fase down calante, il "no" che significa "no" dal "no" che significa "convincimi, ho bisogno di attenzioni"; al "no" che significa "non so che cacchio fare!". Una cosa su cui il mio no è irrevocabile è quando mi si offre del cibo. Con chi mi conosce mi arrabbio pure per eccessiva insistenza! |
Re: Il no che diventa sì
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Ho un tramezzino che mi avanza, prendilo so che lo vuoi, e dai non fare il timido, e su forza prendilo Seriamente, che ipocriti, tutti a favore delle imposizioni col culo degli altri |
Re: Il no che diventa sì
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Se non ci mettiamo d'accordo sul significato di queste locuzioni verbali tutto non ha senso. Per quanto mi riguarda rivendico il diritto di arrabbiarmi quando voglio, e accetto il diritto altrui di arrabbiarsi quando vogliono. Penso che questo risponda adeguatamente alle tue accuse di ipocrisia. |
Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Va figliolo, e seduci con moderazione |
Re: Il no che diventa sì
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Oppure, le inclinazioni personali non sono personali. |
Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
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Re: Il no che diventa sì
@rds
Son d'accordo l'argomento é spinoso..... ....poi se vado in giro per Milano mi trovo tipe che se le sorridi "urlano alla molestia" con comportamenti da matte, con insulti etc....a mo di fatto da telegiornale... ....poi il video ricamino della tipa che gira per NY una gg l'han fatto ai TG...... peccato poi che a fronte dell'indignazione suscitata, l'abbiano fatto con un ragazzo piacente...... .....mah toh....il risultato é lo stesso, ma nn mi sembra che gli uomini piantino il cinema tutti i gg..... ....questo imho da l'asticella della differenza tra molestia percepita ed effettiva.... ....quando trovo tipe di 25-28 anni che mi guardano il c#lo in modi che se lo facessi io a loro mi prenderei 2 schiaffi.... poi per inciso mi fa piacere e me la sghignazzo pure....ma se educatamente le fai capire che per qualsiasi motivo nn sei interessato diventano delle bestie..... xché porelle si sentono rifiutate... Capiamo un attimo, l'insistenza quando diventa molestia ?? ... ...in tutto questo, cosa dobbiamo dire ? La verità é che il no/si e viceversa .....é parte del corteggiamento, ma anche delle relazioni umane piú disparate poi chiaramente sta ad essere abb intelligenti da capire....ma ogni volta si tratta di capire il linguaggio verbale/nn verbale di una persona che nn si conosce o che si conosce poco o che magari si conosce ma può essere in un momento di umore particolare ....di cui tra l'altro la sensibilità riguardo la cosa é soggettiva.... In questo assicuro che ho visto scene da psyco.....e paraculismo femminile a livello più infinito, della tipa che reagisce da matta alle carinerie ricevute da tipi che non le interessavano, e 3 minuti più tardi sorriso ne a 32 denti e ciglia che sbattono stile cerbiatta xché stavolta la carineria arrivava da personaggio gradito... ....come nessuna donna é legittimata a dare i numeri se quel gg ha il ciclo, nessun uomo é legittimato ad insistere.....diventando oltremodo fastidioso... Da uomo, mi sembra tanto che un po' troppe donne ci marcino, e che la parità dei sessi in questo......si possa tradurre spesso in "a cuccia xché decidiamo noi" ...salvo poi in pieno sistema paraculo, "urlare al maniaco" xché é comodo facile e veloce.....se l'avance non va bene....in questo modo allontana il corteggiatore con gogna pubblica, quando poi magari l'avance stava nel cervello della tipa in questione o "in quei gg" gli scompensi ormonali abbondano.... Ed in questo, quoto @Marco.Russo... ....ci sta anche che entrambe le parti sappiano mettere in saccocia il no e proseguire nella loro vita senza manifestazioni circensi, o stracciarsi le vesti.... Non mi sembra che la sua frase sia oltraggiosa per nessuno, anzi rispecchia ne più ne meno la realtà delle cose. Forse sarebbe soprattutto utile valutare bene la differenza tra molestie vere o presunte ....con un po' di autoanalisi della propria sensibilità riguardo.... |
Re: Il no che diventa sì
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Di conseguenza trovo auspicabile evitare di andarselo a cercare di proposito, mettendosi in situazioni in cui la probabilità di commetterne e/o la loro gravità sono troppo alte. Quote:
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Ah, e comunque ricordo che quando "ci si mette in gioco" con il motto dell'insistere sempre, si sta "mettendo in gioco" anche un'altra persona (quella approcciata), che magari è inconsapevole di essere oggetto di un road test di resistenza. Quindi, incoraggio a valutare il più obiettivamente possibile le probabilità di essere ben accetti e di non causare disagio/fastidio/molestia altrui, prima di lanciarsi a ripetere "vuoi uscire con me?" in loop per N weekend di fila. |
Re: Il no che diventa sì
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E non sarà mai eccessivo lo sforzo per auspicare modalità d'interazione più oneste, chiare e dirette. |
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