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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Vabeh... Ma proprio non lo vuoi capire che io non avallo nessuno stereotipo e anzi li condanno? Santo dio... Quote:
Argomenta. Quello che sostengo io lo sostiene il documentario. E tu cosa hai di fonte? Il solito Nulla cosmico? :pensando: Quote:
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Voglio evitare che cose astruse si verifichino, al massimo? Quote:
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Io dico talune cose non si giustificano in base alla cultura. Non che non possono essere influenzate dalla cultura... Quote:
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Questo non c'entra nulla con "l'uso" del politicamente scorretto... perché l'uso prima di tutto è una scelta volontaria, non certo "apprendimento" involontario. E poi il politicamente scorretto c'è in tutte le lingue, quindi non è un condizionamento dato da una particolare lingua. Quote:
Non è meglio una citazione? ... |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Dimostrazioni puntuali invece vanno meglio (ma le sto ancora aspettando). Quote:
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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PAGINA 1 Introduzione L'articolo parla di come la letteratura sul corteggiamento sia molto scarsa, a causa della difficoltà nel racimolare dati convincenti e della elevata variabilità comportamentale attraverso le culture (attenzione: questa affermazione sarà approfondita più avanti). Inoltre il corteggiamento sembra sia cambiato nella storia, seppure rimanga "intrappolato" sostanzialmente in uno schema dettato dalla biologia. Tesi biologiche. Da un punto di vista biologico, il fine ultimo del corteggiamento è il massimo successo riproduttivo. Le caratteristiche adeguate a ciò sono distribuite in maniera non uguale nella popolazione; perciò la selezione di un partner adeguato sarà il tema principale del corteggiamento. Prima tesi: i partner più attraenti lasciano le caratteristiche migliori alla prole. Questo genererà competizione intrasessuale. Seconda tesi sulla "pubblicizzazione" delle proprie qualità di partner. A causa della possibilità di essere "predati", gli individui si "pubblicizzano" solo poco più di quanto gli altri fanno. Terza tesi: i costi per la ricerca di un partner dovrebbero differire a seconda del sesso: Donne: le donne hanno costi maggiori rispetto agli uomini per la fertilizzazione interna (generare i figli). I pargoli appena nati sopravvivono soprattutto grazie alle cure materne. Se un bimbo non sopravvive, una donna dovrà fare più sforzi di un maschio per arrivare di nuovo allo stesso stadio. Per cui per una femmina, avere aiuto da un maschio riduce il costo per l'accoppiamento Per cui la donna dovrebbe essere più interessata a mantenere un legame stabile. Gli uomini dovrebbero variare in qualità parecchio se giocano un ruolo importante nella prima sopravvivenza del bambino. Selezionare un cattivo compagno potrebbe mettere a rischio la rara progenie della donna. Quindi le donne dovrebbero essere più selettive. Uomini: gli uomini hanno meno costo. Per cui potrebbero massimizzare il loro successo riproduttivo andando con molte donne. Questo potrebbe tuttavia succedere solo se il bisogno di cure paterne è trascurabile. Non appena il padre diventa indispensabile, l'uomo si scontra con un problema. Al contrario della donna, lui non sa se si sta prendendo cura dei suoi propri figli. Se la donna andasse con molti uomini l'uomo sarebbe spaventato dall'adulterio e anche dalla minaccia al suo investimento. Quindi troviamo un'influenza dell'investimento sull'intensità di pubblicizzazione. La competizione intrasessuale sarà maggiore nel sesso che investe di meno. Quindi saranno i maschi a fare la competizione più diretta. I maschi dovrebbero tendere a pubblicizzazione più ostentata. Inoltre, se avviene competizione fra maschi, dovrebbe esserci un effetto chiamato "accoppiamento eterogeneo". Questo significa che le coppie dovrebbero mostrare significative correlazioni positive per la qualità del compagno. Notare che queste affermazioni valgono solo se la cura paterna è importante per la sopravvivenza del figlio. Quanto questo valga per gli umani, può essere dedotto solo in modo speculativo. ---- To be continued |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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(ovviamente tali parti non possono esistere, buona fortuna :sisi: ) |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
Non avrei mai creduto un giorno di dovermi auto-quotare ma eccoci qui.
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Poi se vogliamo tirare fuori cavilli da ogni dove, ok. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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comunque beh nemmeno io accetto più quasi nessun precetto.... in sto forum non dovremmo essere in pochi a non assimilare precetti... |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Non mi sembra ci sia alcuna battaglia... Quote:
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Sì, questo senza dubbio avviene con un'elevata frequenza. Naturalmente la lingua può essere veicolo di pregiudizi. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Io mi riferisco alla lingua in sé non alla competenza. Perché se tu mi metti in bocca parole che non ho detto tiro fuori cavilli e se secondo te lo fanno gli altri invece non stai cavillando? Con lingua intendo "Sistema di suoni articolati distintivi e significanti (fonemi), di elementi lessicali, cioè parole e locuzioni (lessemi e sintagmi), e di forme grammaticali (morfemi), accettato e usato da una comunità etnica, politica o culturale come mezzo di comunicazione per l’espressione e lo scambio di pensieri e sentimenti, con caratteri tali da costituire un organismo storicamente determinato, con proprie leggi fonetiche, morfologiche e sintattiche". http://www.treccani.it/vocabolario/lingua/ Non necessariamente quella imparata da piccoli, quella è la madrelingua. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Il bagaglio linguistico è l'insieme di queste informazioni, eh. Quale sarebbe la differenza tangibile fra "la lingua e influenza..." e "il bagaglio linguistico influenza..."? Nessuna. Dimostrazione L'unica differenza fra bagaglio linguistico e lingua è la mancata presenza, nel bagaglio linguistico, di tutte le informazioni relative alla lingua. Ma se tali informazioni nel bagaglio linguistico mancano, allora esse non possono influenzare niente e nessuno. Ad esempio se tu non sai cosa significa negro, come può tale parola influenzare il tuo pensiero? Quindi è del tutto equivalente dire che il bagaglio linguistico e la lingua influenzano chicchessia. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
Ieri notte : " massì, postiamolo, può essere interessante. Poi già se ne discute, magari qualcuno ha qualcosa da aggiungere. Però è in inglese e comunque porta via un pò di tempo, dubito verr considerato .."
Oggi pomeriggio tornato a casa : WTF is going on here [cit] :mrgreen: No seriamente , non pensavo potesse essere ( ancora) argomento tanto dibatutto, mi servirà un pò di tempo per leggere tutto e pensare a che dire. Comunque gli scienziati norvegesi che negano qualsiasi coinvolgimento del fattore genetico mi lasciano fortemente perplesso sulla serietà di certi studi, difatti vengono pesantemente trollati senza riuscirsi molto a difendere a fine video. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
no, aspettate un attimo..... riguardo alla scelta dei giocattoli penso che i genitori npn devono in alcun modo influenzarne la scelta ed agire secondo le preferenze del bimbo.
poi mi sembra quasi assurdo che un bimbo di 9 mesi sappia cosa è una macchinina da una bambola |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Questo si che è sottoscrivibile totalmente. E aggiungo: l'ideale è una società dove ognuno può fare quello che vuole. Perché è naturale che se la maggior parte delle persone sceglie una certa strada non è che questo deve avere ripercussioni sulla minoranza in assenza di motivazioni davvero valide comunque esterne al fatto che è la maggioranza a seguire una certa strada |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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P.S.: Ammettendo di voler adottare l'approccio del "fine ultimo", se si parla di preoccupazione maschile per il rischio di doversi occupare di un figlio altrui, questa non dovrebbe costituire una remora al provarci a destra e a manca, quindi una spinta alla selettività analoga a quella che i rischi della gravidanza comporterebbero per le donne? A me tutte queste considerazioni sembrano incomplete e parziali, almeno dal mio punto di vista di profano. Attendo fiducioso ulteriori delucidazioni. -To be continued Quote:
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Poi non mi sembra nobile contestare ancora con questo tono quando sto perdendo ore preziose per risponderti. Puoi benissimo leggertelo l'articolo. Quote:
Non è che se non ci credi perché non ti va di crederci, come gli scienziati alla fine del video dei norvegesi, allora hai dimostrato qualcosa... E' nello stesso articolo che tali tesi sono all'interno del campione dimostrate ampiamente, perché il comportamento del campione riflette il comportamento teorico previsto. Poi comunque il discorso che fai non ha una precisa logica. Se qualcosa è puramente biologico può subire delle influenze culturali sovrastrutturali, però in sostanza e statisticamente rimarrà pressoché uguale nel tempo, di generazione in generazione e se tale cosa non fa male a nessuno tale influenza culturale non è neppure auspicabile. Prendiamo come esempio la solita vita media, che in verità non è puramente biologica in quanto fattori esterni possono condizionarla pesantemente a prescindere dalle potenzialità di longevità dell'organismo in sé, ad esempio un'epidemia. In un paese dove il sistema sanitario e tanti altri elementi sono favorevoli la vita media per gli uomini può superare gli 80 anni. Ci sono persone che muoiono anche a 110 anni, ma la maggior parte degli umani di sesso maschile, in condizioni ottimali, sopravvive fino ad oltre 80 anni di età e non così tanto di più. E questo è nella statistica genetica degli umani e ricomprende in sé anche le morti dei maschi di 110 anni. La biologia non è un elemento, è una distribuzione statistica. Non è biologico che gli uomini muoiano tutti a 80 anni, 0 mesi, 0 giorni, 0 ore, 0 minuti ma è biologico che in condizioni ottimali, la metà di essi varchi la soglia degli 80 anni e che la mortalità segua una certa distribuzione statistica, che si può variare nel tempo e a seconda del paese, ma le cui caratteristiche di base rimangono simili ovunque [aumento esponenziale della mortalità negli ultimi anni di vita, limite pressoché invalicabile dei 110 anni con poco più di 1700 casi accertati in tutta la storia dell'umanità] . A differenza del problema delle modalità di approccio (.....) è auspicabile che la morte venga ritardata il più possibile e quindi si cerca di ottimizzare questa distribuzione biologica quanto più possibile. Non ci si può illudere che ad esempio la vita umana possa durare 500 anni in media senza agire sulle cause biologiche che determinano la morte, limitandosi a fare cose estemporanee come chemioterapie per un particolare cancro. Vorrei ricordare quanto impegno, tempo e soldi servono per contrastare questa distribuzione biologica. Così il fatto che qualche donna faccia approcci espliciti oggi è ricompreso nel fatto che statisticamente le donne tenderanno volontariamente e coerentemente col loro modo di agire e pensare a fare approcci impliciti per le tesi suddette, che tu non puoi negare perché non ci credi e basta, che è un atteggiamento altamente antiscientifico. E' ovvio che le tesi esposte hanno validità statistica e non si applicano ad ogni singolo. Difatti, il fine ultimo di gran parte delle relazioni che vedi in giro è quello di creare una famiglia. Si potrebbe benissimo evitare di far figli tramite i preservativi, no? Come mai allora non si evita? Imposizione culturale? Come mai allora anche persone progressiste e indipendenti fanno figli, se possono evitare? Quote:
Prima che le cure paterne sono indispensabili, loro tenderanno a massimizzare il loro successo riproduttivo. Se e quando sarà indispensabile la cura paterna, cosa che avviene ben dopo il famoso primo approccio, allora si scontreranno col problema dell'adulterio femminile. Quindi, se da un lato le donne sono selettive sempre e comunque, gli uomini no. E questo è provato in un altro studio, dove gli uomini diventano quasi selettivi quanto le donne se si parla di relazione per la vita. Quote:
Non è che se a te sembrano incomplete e parziali allora lo sono. A meno che tu non posti un altro articolo scientifico che contrasti tali tesi. Quote:
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Nessuno ti ha chiesto di riscrivere daccapo tutto l'articolo, mi pare. Se non te la senti, non farlo, chi ti ha chiesto nulla? Ti avevo già detto che potevi risparmiarti la fatica. Ne riparleremo quando riuscirò a leggerlo. Quote:
Gli articoli scientifici bisogna anche leggerli, evitando di far dire loro quello che non dicono. E non mi pare che la tesi da me citata sia stata (finora) non solo provata, ma neppure discussa nell'articolo in questione, che forse non ne parla esplicitamente. Dov'è la tesi di cui parlo? Mi citi il passo dell'articolo dove viene dimostrata? Quote:
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E che la cosa non fa male a nessuno ovviamente lo decidi tu, perché visto che a te e alla maggioranza delle persone sembra non fare male, chissenefrega degli altri :bene: Quote:
Il modo di agire e pensare DELLE donne è deciso una volta per tutte? Chi lo dice? Quote:
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A) il fine ultimo di gran parte delle relazioni che vedi in giro è quello di creare una famiglia, anche persone progressiste e indipendenti vogliono avere dei figli, ecc. B) gli uomini diventano selettivi quando entra in ballo la possibilità di avere un figlio. Se sono vere sia A) che B), vuol dire che la possibilità di avere un figlio è tenuta in conto fin dall'inizio, fin dall'approccio, visto che essa è il famoso FINE ULTIMO statistico della gran parte degli accoppiamenti. Ergo, gli uomini dovrebbero essere selettivi, in media, come o quasi come le donne fin dal primo approccio. Visto che non pare che lo siano, delle due l'una IMHO: 1) o non è vera la A, e quindi restano consistenti margini di manovra per relazioni e accoppiamenti non guidati da necessità riproduttive più o meno inconscie, ergo cadono le pezze d'appoggio che motivano gli schemi "ancestrali" per l'approccio 2) o non è vera la B, ma mi sembra meno probabile. Quote:
Infatti non sei in grado di quotare un passaggio dell'articolo che la dimostri e tenti di fargli dire quello che finora non dice e forse non ha intenzione di dire. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
Io protesto contro il fatto che la donna debba cagare ciclamini!
Libere di esprimere i nostri cagotti! :D Scherzi a parte, l'uguaglianza non ci potrà mai essere già solo per la base biologica ed è anche un bene altrimenti si manderebbe all'erba una storia di darwinismo lunga ere e si perderebbero delle peculiarità. La parità, invece, è una condizione del tutto auspicabile perchè va di pari passo con la cultura. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
Premettiamo che il problema principale dell'intera discussione è che sembra tu non capisca alcuni concetti che io sto cercando di esprimere da giorni e giorni.
1: Nell'approccio esistono fattori sia culturali che biologici, ma quelli biologici sono quelli determinanti nel chiarire alcune peculiarità di comportamento maschile e femminile. Sembra che tu voglia impropriamente mescolare tutto, dicendo che se in parte è culturale allora tutto è modificabile a piacimento. Ed è questo l'errore di fondo. Se c'è una componente culturale, allora solo gli elementi determinati da tale componente culturale possono essere modificati a piacimento. Gli elementi dati dalla biologia, distribuiti statisticamente, rimangono lì dove sono all'incirca a meno che non si agisca pesantemente in un'ottica di bene comune ben superiore a quello attuale, non per dei capricci a caso. Non ci sono sovrapposizioni. La biologia struttura, la cultura fa costruzioni attorno a tali strutture. Se le costruzioni sono malate è lecito contrastarle. Se la biologia si rivela malata è lecito contrastarla. La differenza è che ci vogliono più sforzi. E visto che ci vogliono più sforzi è importante individuare le cose per cui vale DAVVERO la pena lottare Nel caso trattato non c'è assolutamente niente di malato. Proprio zero... Pensa a quanti sforzi, tempo e soldi verrebbero sacrificati per contrastare completamente a caso le modalità di approccio attuali (......) Ma a che pro?? Quote:
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Potrei copiare ed incollare i passaggi importanti, ma quando copio ed incollo viene fuori un grandissimo casino e quindi mi tocca trascrivere ^_^" Le cose importanti mi sembra di averle già ampiamente sottolineate. Verso pagina 17 o 18 si parla dell'invarianza culturale. Nelle pagine 11-16 mi pare si parli delle differenze fra approcci maschili e femminili come previste nelle tesi di pagina 1 e 2. Quote:
Si parte da un banalissimo postulato: Se una cosa è data dalla biologia, non è data dalla cultura. Se tu ti aspetti che questo simpatico quanto banale postulato sia dimostrato all'interno dell'articolo, è ovvio che rimarrai deluso. E' un postulato, si dà tutti quanti per scontato. Affermazione equivalente: Biologia e cultura non si sovrappongono. Non si sommano mele e pere. Facciamo un esempio: è biologico che il cervello possa imparare una lingua umana. E' culturale che si impari proprio l'italiano. L'italiano è una massa di dati, le cui strutture sono date dalla biologia del cervello umano, il quale struttura cose come la logica della frase. Struttura vs dati aggiuntivi dunque. Gli elementi biologici e culturali sono distinti. Se si prova che una cosa è data esclusivamente da fattori biologici come provato nell'articolo nelle pagg. suddette, è equivalente all'affermare che tale cosa non è data da alcun fattore culturale Altra cosa da chiarire: l'articolo non parla di tutto l'approccio, parla delle sue basi. Le variazioni culturali sono sovrastrutturali, influenzano dunque modalità accessorie di approccio e possono limitare persone che non possono esprimere appieno la propria libertà, i propri desideri biologici. Nel caso tali desideri biologici possano essere espressi, com'è nella società attuale molto più che in passato, allora le variazioni culturali rimangono fattori accessori, non sostanziali e che non riguardano in definitiva ciò che asserisci tu, cioè che le donne sono più sottili in generale. Quote:
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Le basi biologiche, quando non ci sono fattori che impediscano la loro espressione, rimangono inalterate. E' questa l'affermazione. Non tutto l'approccio è dato da basi biologiche, e non sempre le basi biologiche hanno avuto modo di esprimersi completamente. Questa è un'altra affermazione. Il fatto che ora alcune donne ci provino è sintomo della possibilità di espressione attuale, piuttosto che di una diversa imposizione culturale rispetto al passato, ed è pure espressione della varietà statistica della faccenda. Questa è una terza affermazione. Quote:
Postulati (tratti da due articoli): 1 Le donne in generale si approcciano in maniera più sottile 2 Chi cerca una relazione stabile si approccia in maniera più sottile e viceversa 3 Chi cerca una relazione stabile è più selettivo e viceversa 4 Gli uomini diventano tanto selettivi quanto le donne quando si tratta di creare relazioni stabili 5 Si approcciano persone che si reputano attraenti in qualche senso Postulati (dati dal senso comune...) 6 Se una persona ci piace, si reagisce in maniera particolare alle interazioni con essa 7 Se una persona ci interessa molto, ci si prova in più di una occasione e viceversa 8 Se una persona ci conosce abbastanza e non lancia alcun segnale di interesse di qualsiasi tipo, neppure sottile, allora non prova alcun interesse (rasoio di Occam) Senza scordare il grande postulato: 9 Le donne fanno la prima, sottile mossa Dimostrazione dell'assurdità Supponiamo che una donna X che conosci abbastanza intenda approcciarti, per il postulato 5 e per il postulato 9. Lo fa in maniera sottile, per il postulato 1. Ti rivolge la parola mentre sei da solo, ti osserva in modo particolare,fa qualche cenno di contatto fisico. E' single. Supponiamo che tu non risponda affatto a tali approcci, neanche in senso amicale. Allora, per il postulato 8, tu non provi alcun interesse verso di lei e dunque non ti sei perso nulla. Supponiamo che una donna X che non conosci intenda approcciarti come sopra. Non sai se è single. Lo fa in maniera sottile e tu non te ne accorgi. Poiché non la conosci, è possibile che tu non risponda affatto per semplice timidezza. Supponiamo dunque che tu sia timido e non risponda e che lei non provi mai più ad approcciarti. Per il postulato 7 tu non le interessavi poi così tanto e dunque non ti sei perso nulla. Supponiamo invece che lei ci provi più volte con te, rivolgendoti la parola. Se non rispondi mai allora è un po' un problema tuo, visto che lei si sta sforzando. Poniamo che tu risponda a tale approccio ma parlandoci non ti sembra la tipa giusta. La situazione si chiude e tu non ti sei perso nulla. Supponiamo che una ragazza sia troppo timida di carattere per mostrarti interesse. Tu non lo saprai mai e non ti sei perso nulla. Supponiamo ora che ti approcci una ragazza che vuole fare solo sesso con te. Per il postulato 2, lei tenderà ad approcciarsi in maniera alquanto esplicita e se non lo capisci la responsabilità non è certo sua. Se rifiuti lei non ti piaceva, e non ti sei perso nulla. Supponiamo che tu accetteresti la prima che capita, anche se non capita. Allora tu per il postulato 3 non sei alla ricerca di una relazione stabile e puoi tranquillamente servirti di una prostituta, dunque il problema non si pone. Aggiungiamo un'ulteriore tesi: per i postulati 3 e 4, gli uomini somigliano parecchio alle donne quando si tratta di costruire qualcosa di stabile, cioè sono più selettivi e più impliciti. Allora non è un costrutto culturale e dipende dalle volontà dei singoli con più lieve dipendenza dal sesso, quando si arriva ad un certo punto. E dovremmo guardare dentro noi stessi prima che nei costrutti culturali. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Auguriamocelo! yeee! Quote:
Le cure materne rimangono più indispensabili di quelle paterne, anche in caso di figli ^_^ Non tutti gli uomini che effettivamente producono figli vogliono avere una relazione stabile, in contrasto con un maggiore numero di donne. Quote:
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Detto questo analizzando l' articolo io mi sono fermato qua: "L'articolo parla di come la letteratura sul corteggiamento sia molto scarsa, a causa della difficoltà nel racimolare dati convincenti e della elevata variabilità comportamentale attraverso le culture." Appunto. Ciò che ne segue è solo un' ipotesi dello scienziato in questione, che non si basa sui dati ma solo su una generica ipotesi. E smentiamo anche il mito dello scienziato genio e degli altri che non capiscono nulla, visto che alcune tesi di certi scienziati farebbero ridere anche un bambino. Mi viene in mente una ricerca, guarda caso sempre sociobiologica (che ricordo, è una disciplina parecchio contestata non a caso), in cui veniva detto che lo stupro ha un fine evolutivo, quando i dati dicono proprio il contrario. Fra l' altro ci sono anche parecchie cose che non tornano: cosa cambia ad esempio da un punto di vista evolutivo, sapere se un figlio sia proprio o di un altro uomo? Niente. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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L'articolo dice chiaramente verso pagg 17-18 che le basi dell'approccio non sono culturali. Leggi... Poi una falsità a prescindere è un'affermazione assolutamente antiscientifica. Se ci sono così tanti articoli postane UNO Quote:
Leggi l'articolo Se non vuoi vedere il video, comunque, hai una fonte in meno... Quote:
Il motivo per cui le donne sono sottili è perché hanno un interesse più profondo. Anche gli uomini diventano più selettivi quando hanno un interesse più profondo. E' una cosa spontanea, per dio. Spontanea. Quote:
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Boh La fonte è sempre il suddetto articolo. Non dice che è genetico ma che le teorie nate dai presupposti biologici confermato i dati di pagg 11-18 Quote:
Le cose culturali non sono biologiche, e viceversa. Se l'articolo, serissimo, che ho postato dice che i fattori da voi evidenziati, NON tutti derivano da ipotesi biologiche con prove, allora sì è biologico. Non è una prova iperultramegaincontrastabile, ma è abbastanza forte. Meglio del nulla! Quote:
Più sotto, è ben chiarito che le basi, non tutti i comportamenti, sono comuni a tutti. Pagg 17-18 circa. Quote:
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Provalo che sono scemenze! Quote:
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
Si DIMOSTRA che gli approcci espliciti maschili rimarranno sempre una netta maggioranza indipendentemente da qualsivoglia cambiamento culturale perché il fattore biologico è sempre e comunque prevalente. (dove per netta maggioranza s'intende una roba tipo 90%-10%, almeno)
Iacopo, mi bastavano 4 o 5 righe in cui venisse dimostrata una cosa del genere, invece te ne esci con paginoni di risposta in cui tutto viene detto tranne che quello, o al massimo si dice: "E' così, è la biologia, amen". Non ti preoccupare che stasera quando avrò più tempo risponderò parola per parola ai tuoi post (e poi mi leggerò l'articolo), ma volevo solo avvisarti che secondo me stiamo sprecando tempo senza arrivare al punto della questione. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
Ho promesso ad una persona che non avrei risposto più e quindi non rispondo più sull'argomento! Yeah!
Ciao! |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Se una cosa è biologica allora la prima affermazione che fai è scontatissima Non c'è bisogno di dire che se una cosa è biologica allora le influenze culturali non ci sono ^_^""""""" Pleonastico, ridondante, lapalissiano, chiamalo come vuoi Ti stai arrampicando sugli specchi Ma non è importante, perché ho promesso che non avrei risposto più, anche perché questa discussione non ha senso, quindi CHIUDO per sempre. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Lasciati solo dire che la tua reazione allo scenario prospettato in cui lavere figli non sia il "FINE ULTIMO" della gran parte delle relazioni di coppia, è MOLTO indicativa: hai reagito come se avessi auspicato l'estinzione in massa della specie umana, mentre invece al massimo si tratterebbe di una riduzione del sovrappopolamento. Mi pare evidente che hai una sorta di venerazione per certe concezioni stereotipate del rapporto di coppia e dell'identità di genere (ops, tu le chiami "fattori biologici", ma comunque il discorso non cambia) e il solo pensiero che la cultura umana possa arrivare a negare la loro universalità è da te accolto come un preludio dell'Apocalisse. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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guarda, io pregherei invece che TUTTI, sia maschi che femmine, cag@ssimo ciclamini.... |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
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Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
raga..... perche non facciamo il paragone con gli altri animali ???
anche le femmine possono provarci esplicitamente praticamente quando hanno ovulazione.... per il resto del ciclo son sempre maschi a provarci...... informatevi sul periodo del ciclo delle c@gne, gatte, scimmmie etc.. e noterete che Le bASI biologiche sono comuni a tutti i mammoferi.. gli unici che fanno eccezzioni sono i bonobo.. ma i bonobo più che sesso come l'intendiamo noi fanno sesso tipo a mo di saluto.... tutt'altra cosa rispetto al nostro pensare al sesso. |
Re: Documentario sull'uguaglianza di genere ( in inglese)
oppure fate il paragone con le altre popplazioni umane e trovate I TRATTI COMUNI in tutte le popolazioni umani.
da qui si dobrebbe capire quand'è che entra in gioco la cultura e la biologia.... |
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