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Keith 02-06-2014 14:10

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1299441)
Secondo me, se un fenomeno inizia ad essere così dilagante, la società deve farsi carico del problema e riconoscere che il problema di quelle persone è soprattutto suo, una risposta anomala indice del fatto che quella società si sta ammalando perchè appunto fa ammalare i suoi figli.
Ai singoli cosa rimane di fare? O andarsene come so che fanno molti giovani giapponesi che si sentono costretti nel loro paese e cercano la libertà in paesi totalmente diversi, oppure ritagliarsi in quella stessa società un tipo di occupazione e uno stile di vita che sia più consono ai propri intimi bisogni, accettando però di vivere anche marginalmente a quella stessa società.
Io so che in Giappone esiste addirittura il fenomeno dell'auto-emarginazione, dove delle persone coscientemente e volutamente scelgono di non voler più essere stritolati da ritmi di vita disumani e decidono di vivere ai margini della società, come quasi dei barboni. Altrimenti, senza scegliere percorsi così estremi, si può semplicemente scegliere di fregarsene degli standard di successo che la società stessa richiede. Invece di aspirare a fare il manager tuttofare di una grande azienda, si sceglie di fare il gelataio o un lavoro meno pretenzioso, senza badare a carriera, successo o status....

Edit: a volte penso che il segreto della felicità sia evitare costantemente il confronto coi modelli imposti dalla società, per crearsi degli standard personali di vita direttamente proporzionali al proprio benessere psico-fisico.

Anche volendo rifiutare i modelli imposti e non avendo pretese di carriera o comando, un qualche lavoro bisognerà pur svolgerlo, non tutti buon per loro, ma la maggior parte si.
Il problema è che anche nei lavori meno pretenziosi c'è un carico di stress psico-fisico difficilmente sopportabile per alcuni, purtroppo lavori a dimensione umana ne esistono pochissimi e sono molto ambiti.

Quote:

Originariamente inviata da Iacopo (Messaggio 1299450)
Secondo te quali sono i problemi in Italia attualmente?
A mio parere le cose sono molto variabili da luogo a luogo. La società non è una ed indistinguibile, anzi, ricordiamo che esistono delle dimensioni fisiche entro cui essa si costituisce (scuole, uffici, circoli; rioni, paesi, città... )
Almeno in Italia le differenze sono sensibili! Anche per quanto riguarda la cultura della competitività, a mio parere (nelle scuole di città si tende a valorizzare più che nelle scuole di paese gli alunni 'perfetti' che possono dare prestigio)
Senza contare gli enormi divari regionali...
E' anche vero però che esistono dei valori e dei comportamenti globali che accomunano un po' tutti.
Ad esempio sarà molto raro trovare qualcuno che non osanni il lavoro e non si vanti di essere un bravo lavoratore e cose così (creando quindi disagio in chi non lavora, senso di inadeguatezza ecc. diffusissimo su tutto il territorio)

Se un individuo non fosse in grado di adattarsi a nessuna delle società presenti sul territorio secondo me può significare varie cose.
1Le persone indisposte ad accettare individui diversi e li trattano anche male; succede molto spesso.
2L'individuo è totalmente indisposto ad adattarsi; penso sia plausibile.
3L'individuo ha avuto una serie di esperienze negative che lo fa desistere dal tentare ancora ad adattarsi; mi sembra plausibile.

Per quanto riguarda 1, rammentiamo che in Italia esiste una certa quantità di persone che sono in grado e sono disposte a valorizzare individui un po' strani e che mi pare, entro certi livelli, la nostra individualità la si possa esprimere. Quindi il problema è risolubile se si trovano le persone giuste.

Per quanto riguarda 2 bisogna sempre ricordarsi che spesso gli individui vogliono isolarsi perché di carattere sono così e non vedono scopo nell'avere mille relazioni con le persone; può succede anche che ci sia una sostanziale diversità fra l'individuo e la maggior parte delle persone con cui interagisce nei luoghi dove può farlo e quindi non vede l'interesse nell'intrattenere rapporti.

...

Parole a caso parole a caso

Il problema principale dell'Italia è che viene premiata l'appartenenza a gruppi.
Il singolo non ha valore in quanto tale, a meno che egli sia un'eccellenza nel suo campo.
Io ora non so come sia lo stile di vita degli altri paesi in quanto non ho provato esperienze abbastanza lunghe al'estero, però ti posso dire che qui, anche solo per mantenersi un lavoro normale e non essere eccessivamente schiacciato, è quasi d'obbligo far parte di un sindacato, di un partito etc. se poi fai parte di cose ancora più temibili quali massoneria o mafia, ancora meglio!
Chi non si riconosce nelle leggi e nella morale di un gruppo, non può farne parte, si autoescluderà, e di conseguenza sarà penalizzato.

dintei166 02-06-2014 14:17

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1299441)
Edit: a volte penso che il segreto della felicità sia evitare costantemente il confronto coi modelli imposti dalla società, per crearsi degli standard personali di vita direttamente proporzionali al proprio benessere psico-fisico.

E' la società stessa che ti confronta.
Per quanto si tenti il distacco dai modelli, dagli stili di vita, che essa impone, non si può comunque sfuggire al giudizio altrui, alle richieste di collaborazione e adattamento che in qualsiasi ambito, lavorativo, scolastico ecc, vengono adoperate nei nostri riguardi.
Pur creandoci un nostro personale spazio, esso non potrà mai essere totalmente asettico alle influenze del mondo esterno, mettendo costantemente a rischio quel benessere psico-fisico al quale tanto si lavora ma che non potrà mai essere del tutto soddisfatto.

Keith 02-06-2014 14:28

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da dintei166 (Messaggio 1299472)
E' la società stessa che ti confronta.
Per quanto si tenti il distacco dai modelli, dagli stili di vita, che essa impone, non si può comunque sfuggire al giudizio altrui, alle richieste di collaborazione e adattamento che in qualsiasi ambito, lavorativo, scolastico ecc, vengono adoperate nei nostri riguardi.
Pur creandoci un nostro personale spazio, esso non potrà mai essere totalmente asettico alle influenze del mondo esterno, mettendo costantemente a rischio quel benessere psico-fisico al quale tanto si lavora ma che non potrà mai essere del tutto soddisfatto.

Giusto! Impossibile non interagire. Nella vita normale scegliamo noi con chi rapportarci, nel mondo del lavoro siamo costretti a rapportarci con figure che non riconosciamo come amicali, ne consegue il nascere di contrasti non elaborati e non espressi e di conseguenza disagi interiori e fisici.

Iacopo 02-06-2014 14:33

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da syd_77 (Messaggio 1299469)
Il problema principale dell'Italia è che viene premiata l'appartenenza a gruppi.
Il singolo non ha valore in quanto tale, a meno che egli sia un'eccellenza nel suo campo.
Io ora non so come sia lo stile di vita degli altri paesi in quanto non ho provato esperienze abbastanza lunghe al'estero, però ti posso dire che qui, anche solo per mantenersi un lavoro normale e non essere eccessivamente schiacciato, è quasi d'obbligo far parte di un sindacato, di un partito etc. se poi fai parte di cose ancora più temibili quali massoneria o mafia, ancora meglio!
Chi non si riconosce nelle leggi e nella morale di un gruppo, non può farne parte, si autoescluderà, e di conseguenza sarà penalizzato.

Questo è vero, soprattutto nelle piccole realtà. Non ho esperienze nel mondo del lavoro, però dove abito io (paesino di 3000 abitanti):
1. Le persone escono sempre in combriccole ben definite
2. I circoli privati sono ambienti molto chiusi
3. La condivisione di valori e atteggiamenti è discriminante totale nell'ammissione a club specifici.

Non manca l'esaltazione del singolo se ha delle doti; però deve essere un leader, e non può esprimere la propria individualità oltre un certo limite o sarà escluso dal gruppo.
Ad esempio uno di questi 'leader' non voleva espellermi da un gruppo come altri avevano deciso; però poi è stato 'minacciato' ("o lui o noi!") e quindi...

Non mancano eccezioni! Persone che ti sanno apprezzare per quello che sei ci sono. Specialmente fra i più grandi.

In città (a Roma, ambiente universitario) le cose non stanno così, secondo me. Nonostante l'ambiente sia molto più alienante e i valori decisamente più labili, si riscontra una maggiore disponibilità all'apprezzamento dell'individuo in quanto tale. I gruppi esistono comunque ma sono più dinamici ed aperti, oltre che molto più vari.

Ora sto qui a Londra. I sardi con cui coabito sono persone socievoli, che accettano di parlare un po' con tutti. Mi risulta che non formino gruppi specifici; per loro chiunque si aggiunga alla loro realtà è bene accolto.

...

Attenzione che a valorizzare 'troppo' il singolo (specialmente se si valorizza solo chi ha delle doti eccezionali) si sfocia in un tremendo individualismo.

Comunque non vedrei l'adattamento necessariamente come qualcosa di negativo.
A volte l'adattamento serve semplicemente a stabilizzare dei rapporti che hanno un forte potenziale positivo. Sono dei piccoli sacrifici che facciamo per ottenere dei grandi premi.
Ovvio che adattarsi a gruppi con cui non condividiamo nulla crea solo delle maschere e dei disagi interiori.

utopia? 02-06-2014 14:36

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1299464)
Che conformismo..

C'è differenza di come ognuno vuole cambiare le cose.

ognuno vuole cambiarle, eppure la mentalità dice "nulla si può cambiare"
non è un...controsenso? un "limitante" controsenso, aggiungerei

Selenio 02-06-2014 14:43

Re: riflessione in generale
 
in effetti col fatto che ognuno vuole cambiare le cose in maniera diversa si finisce col cambiare una bella ceppa. A volte ci vorrebbe il pensiero unico tipo fascista. Se tutti agissimo nella stessa direzione il cambiamento ci sarebbe eccome. Ma senza diversità di opinione sarebbe un cambiamento positivo?

dilemma shakesperiano

untipostrano 02-06-2014 14:47

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da dintei166 (Messaggio 1299472)
E' la società stessa che ti confronta.
Per quanto si tenti il distacco dai modelli, dagli stili di vita, che essa impone, non si può comunque sfuggire al giudizio altrui, alle richieste di collaborazione e adattamento che in qualsiasi ambito, lavorativo, scolastico ecc, vengono adoperate nei nostri riguardi.
Pur creandoci un nostro personale spazio, esso non potrà mai essere totalmente asettico alle influenze del mondo esterno, mettendo costantemente a rischio quel benessere psico-fisico al quale tanto si lavora ma che non potrà mai essere del tutto soddisfatto.

si è così: infatti chi sceglie di rigettare i modelli socialmente imposti per rintanarsi in un'altra dimensione, lo può fare tranquillamente, nessuno glielo vieta ma purtroppo non fa la figura di quello che ha fatto una scelta consapevole dettata da una propria autentica spinta,perchè ci crede davvero,perchè lui ha voluto sentitamente così ....ma viene sempre etichettato come un fallito che ha ripiegato su qualcosa di "inferiore" perchè non all'altezza degli standard; è questo che da terribilmente fastidio!!

anahí 02-06-2014 14:55

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1298562)
"certa gente si isola dal mondo pensando che tutti coloro che ne fan parte son peggiori e relegando se stessi a migliori e possessori della verità universale"

Certa altra gente si adatta al "mondo" pensando che tutti coloro che se ne isolano lo facciano per superbia.
Questa poi spesso è la stessa gente che dice "ma km è possibile ke la gente abbia xmesso l'olokausto solo xk lo facevano tt gli altri?!!!11".
Non mi piace come chi si discosta un po' dagli atteggiamenti e le opinioni più comuni venga giudicato così severamente: l'amarezza di chi si isola viene anche da questa reticenza degli altri a cercare di comprenderlo.

clizia 02-06-2014 15:07

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da dintei166 (Messaggio 1299472)
E' la società stessa che ti confronta.
Per quanto si tenti il distacco dai modelli, dagli stili di vita, che essa impone, non si può comunque sfuggire al giudizio altrui, alle richieste di collaborazione e adattamento che in qualsiasi ambito, lavorativo, scolastico ecc, vengono adoperate nei nostri riguardi.
Pur creandoci un nostro personale spazio, esso non potrà mai essere totalmente asettico alle influenze del mondo esterno, mettendo costantemente a rischio quel benessere psico-fisico al quale tanto si lavora ma che non potrà mai essere del tutto soddisfatto.

Sicuramente quello che dici è vero, ma quale altra arma ci rimane per stare meglio? In primis dovremmo imparare a ridimensionare il giudizio altrui e comunque nulla ci vieta di esercitare almeno in minima parte quel libero arbitrio che ci permetta di scegliere qualcosa che reputiamo più giusto per noi e il nostro benessere, anche se considerato impopolare.
Non nego che esistano le pressioni sociali e che queste siano forti, forse più che altro nel mondo del lavoro, ma a parte in questo ambito, nessuno ci proibisce di adottare lo stile di vita più vicino al nostro modo d'essere e di fare scelta anche impopolari o poco consuete. Comunque sempre di più vedo nascere movimenti che propongono stili di vita che costituiscono essi stessi una critica allo stile di vita della società moderna (pensa al fenomeno del critical mass ma non solo) e sempre più persone stanno iniziando a opporsi, a loro modo, al conformismo imperante.

dintei166 02-06-2014 15:45

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1299502)
Sicuramente quello che dici è vero, ma quale altra arma ci rimane per stare meglio? In primis dovremmo imparare a ridimensionare il giudizio altrui e comunque nulla ci vieta di esercitare almeno in minima parte quel libero arbitrio che ci permetta di scegliere qualcosa che reputiamo più giusto per noi e il nostro benessere, anche se considerato impopolare.
Non nego che esistano le pressioni sociali e che queste siano forti, forse più che altro nel mondo del lavoro, ma a parte in questo ambito, nessuno ci proibisce di adottare lo stile di vita più vicino al nostro modo d'essere e di fare scelta anche impopolari o poco consuete. Comunque sempre di più vedo nascere movimenti che propongono stili di vita che costituiscono essi stessi una critica allo stile di vita della società moderna (pensa al fenomeno del critical mass ma non solo) e sempre più persone stanno iniziando a opporsi, a loro modo, al conformismo imperante.

Anche l'anticonformismo è pur sempre un conformarsi, non seguire una massa per seguirne un'altra, al cui interno verranno a crearsi le stesse dinamiche dalle quali si vuole sfuggire.
Come diceva Orwell, tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.

clizia 02-06-2014 15:50

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da dintei166 (Messaggio 1299515)
Anche l'anticonformismo è pur sempre un conformarsi, non seguire una massa per seguirne un'altra, al cui interno verranno a crearsi le stesse dinamiche dalle quali si vuole sfuggire.
Come diceva Orwell, tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.

Ma io non parlo di un anti-conformismo preconfezionato e studiato a tavolino per entrare pur sempre a far parte di un gruppo strutturato, come quelli che pensano che indossando la maglietta del Che e andando ai centri sociali a farsi le canne siano più liberi degli altri.
IO dico solo di pensare con la propria testa e inseguire ciò che ci fa stare bene come singoli, che non c'entra nulla col ricercare movimenti organici a un pensiero, un'ideologia o a uno stile di vita predefinito. La libertà che intendo io è quella che ci permette di scegliere volta per volta ciò che è più giusto per noi.

dintei166 02-06-2014 16:31

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1299518)
Ma io non parlo di un anti-conformismo preconfezionato e studiato a tavolino per entrare pur sempre a far parte di un gruppo strutturato, come quelli che pensano che indossando la maglietta del Che e andando ai centri sociali a farsi le canne siano più liberi degli altri.
IO dico solo di pensare con la propria testa e inseguire ciò che ci fa stare bene come singoli, che non c'entra nulla col ricercare movimenti organici a un pensiero, un'ideologia o a uno stile di vita predefinito. La libertà che intendo io è quella che ci permette di scegliere volta per volta ciò che è più giusto per noi.

Ma siamo d'accordo, quel che intendo è che per me non esiste alcun tipo di anticonformismo, nemmeno all'interno del nostro essere stesso.
Non credo che esista la pura libertà di scegliere, ecco. Nel momento stesso in cui si debba operare una scelta la libertà stessa viene meno.

utopia? 02-06-2014 16:40

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Selenio (Messaggio 1299491)
in effetti col fatto che ognuno vuole cambiare le cose in maniera diversa si finisce col cambiare una bella ceppa. A volte ci vorrebbe il pensiero unico tipo fascista. Se tutti agissimo nella stessa direzione il cambiamento ci sarebbe eccome. Ma senza diversità di opinione sarebbe un cambiamento positivo?

dilemma shakesperiano

il dilemma è piuttosto...
l'esistenza di questa diversità di opinioni può permettere l'inesistenza del dialogo volto al cambiamento?
a me sembra che ogni tentativo di dialogo venga liquidato
basta dare del "polemico" a chi sta sostenendo una tesi/teoria un minimo diversa da quella che tutti accettano in quel momento per zittirlo senza troppi problemi

basta accendere la tv, per vedere come i dibattiti vengano vinti non dalla teoria più sensata ma dalla teoria sostenuta da chi riesce a ottenere più seguito tra il pubblico
mi direte "la tv è una schifezza", certo, ma è pur sempre quel che il pubblico da casa vede e da cui il pubblico da casa viene spesso influenzata
Quote:

Originariamente inviata da untipostrano (Messaggio 1299495)
si è così: infatti chi sceglie di rigettare i modelli socialmente imposti per rintanarsi in un'altra dimensione, lo può fare tranquillamente, nessuno glielo vieta ma purtroppo non fa la figura di quello che ha fatto una scelta consapevole dettata da una propria autentica spinta,perchè ci crede davvero,perchè lui ha voluto sentitamente così ....ma viene sempre etichettato come un fallito che ha ripiegato su qualcosa di "inferiore" perchè non all'altezza degli standard; è questo che da terribilmente fastidio!!

esattamente
o, anche, come un qualcuno che ha rifiutato di impegnarsi per stare all'altezza degli standard, mentre magari quegli standard sono espressione di valori che quel qualcuno non condivide

untipostrano 02-06-2014 17:05

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1299529)
il dilemma è piuttosto...
basta accendere la tv, per vedere come i dibattiti vengano vinti non dalla teoria più sensata ma dalla teoria sostenuta da chi riesce a ottenere più seguito tra il pubblico
mi direte "la tv è una schifezza", certo, ma è pur sempre quel che il pubblico da casa vede e da cui il pubblico da casa viene spesso influenzata

si è vero!! c'è un pecorismo davvero imperante in questa società dimmerda!!! tutto è vero,giusto solo nella misura in cui viene osannato dalla folla pecorona!!! non c'è mai uno scandagliare le cose secondo un proprio vaglio critico!!!

Noriko 02-06-2014 17:20

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1299486)
ognuno vuole cambiarle, eppure la mentalità dice "nulla si può cambiare"
non è un...controsenso? un "limitante" controsenso, aggiungerei

Ognuno se vuole può cambiare a modo suo o vivere passivamente le leggi della società oppure come dice cliziavivere secondo il proprio bene. Questo ciò che può fare il singolo.

Anche perché all'interno di questa società arrivista e competitiva secondo me non c'è posto purtroppo per l'integrazione del diverso.

Nella natura dell'uomo c'è sempre stata e ci sarà sempre emarginazione di chi è diverso perché considerato l'anello debole di questa società e per il bene della comunità va allontanato e questo è un istinto di sopravvivenza primitiva.

Questo istinto che abbiamo alcuni di noi lo mantengono ancora consapevolmente, o per ignoranza (vedi lo stigma del "folle") escludendo le persone diverse per arrivare spesso ha scopi ben precisi es hai propri interessi.

dentromeashita 02-06-2014 18:10

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1299441)
Secondo me, se un fenomeno inizia ad essere così dilagante, la società deve farsi carico del problema e riconoscere che il problema di quelle persone è soprattutto suo, una risposta anomala indice del fatto che quella società si sta ammalando perchè appunto fa ammalare i suoi figli.
Ai singoli cosa rimane di fare? O andarsene come so che fanno molti giovani giapponesi che si sentono costretti nel loro paese e cercano la libertà in paesi totalmente diversi, oppure ritagliarsi in quella stessa società un tipo di occupazione e uno stile di vita che sia più consono ai propri intimi bisogni, accettando però di vivere anche marginalmente a quella stessa società.
Io so che in Giappone esiste addirittura il fenomeno dell'auto-emarginazione, dove delle persone coscientemente e volutamente scelgono di non voler più essere stritolati da ritmi di vita disumani e decidono di vivere ai margini della società, come quasi dei barboni. Altrimenti, senza scegliere percorsi così estremi, si può semplicemente scegliere di fregarsene degli standard di successo che la società stessa richiede. Invece di aspirare a fare il manager tuttofare di una grande azienda, si sceglie di fare il gelataio o un lavoro meno pretenzioso, senza badare a carriera, successo o status....

Edit: a volte penso che il segreto della felicità sia evitare costantemente il confronto coi modelli imposti dalla società, per crearsi degli standard personali di vita direttamente proporzionali al proprio benessere psico-fisico.


come cito sempre io,ho provato ad essere chi non sono e non ce l'ho fatta,e non l'ho fatta neanche tanto grossa da chiedervi perdono...
è ovvio che sono stato spinto all'autoemarginazione,
nel lavoro pur diplomato e con svariati corsi,piuttosto che stare di giorno in ufficio o magazzino ditta,comunque attività normale ho scelto alla fine la notte,i lavori peggiori,...peggiorando i conseguenza anche i miei disagi e peggiorando il linguaggio,...non è come l'hikkimori,esso ha i soldi e problemi io non ho soldi e i problemi...il barbone non mi va di farlo,ti ammali e muori,...potrei scegliere un mestiere come il panettiere,in futuro sempre di notte,e condurre comunque una vita isolata,evitare persone edisagio,e vivere dignitosamente lo stesso,prendendo dalla vita altre soddisfazioni come viaggi ad esempio,...devo comunque espormi...e affrontare la realtà,posso evitare certe cose ma altre no,...quelle che non posso devo combattere per le belle...
mah...
tutto è tranne che vita...
vivere è un altra cosa....

Winston_Smith 02-06-2014 18:19

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da tizio (Messaggio 1299320)
a me sembra più che la gente dica/pensi
"i problemi ci sono, non possiamo far nulla per cambiare le cose, accettiamo le cose così come sono, tentare di cambiare le cose o pensare che nessuno faccia nulla per cambiarle, equivale a porsi un gradino in su, ad arrivare a credersi migliori degli altri, e ciò non va bene"

Questa, in effetti, è una delle correnti di pensiero più gettonate all'interno della Vulgata (nonché uno dei migliori modi che io conosca per far sì che le cose non cambino mai).

Winston_Smith 02-06-2014 18:23

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da syd_77 (Messaggio 1298999)
tocca buttarlo giù sto muro? Ma anche no..la questione è: vogliamo veramente abbatterlo?


dentromeashita 02-06-2014 18:31

Re: riflessione in generale
 
viviamo in un mondo che tutti ti ridono in faccia quando non stai bene,c'è troppa competizione,ma per cosa,qual'è il premio finale :interrogativo:
io ho fatto più di te,io sono piu bravo di te,qual'è il concetto di tutta sta competizione? il fine ultimo?
dove cazzo vogliamo andare?
secondo me siamo una specie che si ritiene tanto intelligente,ma in realtà non ha capito un cazzo della vita,buoni solo a far del male a sabotare ad autosabotarci,fossi un extraterrestre riderei guardando gli umani,coglioni e incapaci,superbi,intelligenti quanto stupidi

Atomino 02-06-2014 18:39

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da dentromeashita (Messaggio 1299568)
viviamo in un mondo che tutti ti ridono in faccia quando non stai bene,c'è troppa competizione,ma per cosa,qual'è il premio finale :interrogativo:
io ho fatto più di te,io sono piu bravo di te,qual'è il concetto di tutta sta competizione? il fine ultimo?
dove cazzo vogliamo andare?
secondo me siamo una specie che si ritiene tanto intelligente,ma in realtà non ha capito un cazzo della vita,buoni solo a far del male a sabotare ad autosabotarci,fossi un extraterrestre riderei guardando gli umani,coglioni e incapaci,superbi,intelligenti quanto stupidi

C'è troppo buonsenso in questa affermazione :bene:
E - anzi - se fossi io un extraterrestre, userei la Terra come pianeta - discarica!

utopia? 02-06-2014 20:19

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1299563)
Questa, in effetti, è una delle correnti di pensiero più gettonate all'interno della Vulgata (nonché uno dei migliori modi che io conosca per far sì che le cose non cambino mai).

il fatto "assurdo" è che tal mentalità non la rilevo solo nella cosiddetta "vulgata", ma anche tra altre "fila" che dovrebbero esser considerate più o meno più "aperte"
inutile dire che è la mentalità standard che mi sembra di rilevare nella psicologia (magari mi sbaglio, ma ogni volta che parlo con chi studia psicologia o anche con psicologhi che mi capita di conoscere, questa è la mentalità che più o meno tutti "rivelano")
gli psicologhi aiutano la gente tentando di...fargli accettare cose che magari quelli non han alcuna intenzione di accettare? questa è lìimpressione che mi han dato...ecco perchè citavo "il bicchiere mezzo pieno"...
Quote:

Originariamente inviata da dentromeashita (Messaggio 1299568)
fossi un extraterrestre riderei guardando gli umani,coglioni e incapaci,superbi,intelligenti quanto stupidi

come gli abitanti di pandora in avatar, gli shinigami in death note, e tanti altri personaggi di "storie" non appartenenti al mondo umano e che, dell'umanità, se ne stupisce non poco
immagino i creatori di tali "personaggi" abbian pensato più o meno a qualcosa del genere, creandoli

Takkuri 02-06-2014 23:10

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da dentromeashita (Messaggio 1299568)
fossi un extraterrestre riderei guardando gli umani,coglioni e incapaci,superbi,intelligenti quanto stupidi

http://

Tararabbumbieee 02-06-2014 23:14

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1298641)
Mai pensato che "i normaloni" siano il male, ognuno ha il suo carattere, ciò che critico degli altri e che il timido e l'introverso siano denigrati come fossero qualcosa di negativo. Sono i "normaloni" che pensano del timido e dell'introverso che è sbagliato, mentre loro pensano di essere quelli giusti e quelli "sani" ma non è così, io accetto tutti e pretendo che gli altri accettino il mio modo di essere e non cerchino di cambiarlo.

Esattamente :applauso: :perfetto:

muttley 03-06-2014 00:01

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1298641)
Sono i "normaloni" che pensano del timido e dell'introverso che è sbagliato, mentre loro pensano di essere quelli giusti e quelli "sani" ma non è così, io accetto tutti e pretendo che gli altri accettino il mio modo di essere e non cerchino di cambiarlo.

Veramente faresti meglio ad accettarti tu prima di tutto, anche perché se ti senti personalmente toccata dai commenti altrui, è perché nell'intimo sei la peggior giudice di te stessa. Una persona che si piace e che non sente il bisogno di mettersi in discussione, non viene colpita più di tanto da un paio di commenti.

Stefania90 03-06-2014 00:14

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1299796)
Veramente faresti meglio ad accettarti tu prima di tutto, anche perché se ti senti personalmente toccata dai commenti altrui, è perché nell'intimo sei la peggior giudice di te stessa. Una persona che si piace e che non sente il bisogno di mettersi in discussione, non viene colpita più di tanto da un paio di commenti.

Io non accetto proprio le discriminazioni, in nessun contesto e caso, sono la cosa che più mi fa incavolare, anche se non sono io l'oggetto della discriminazione. Sono molto credente e credo che solo Dio possa giudicare, d'altronde se il diverso esiste e' perche Dio stesso l'ha voluto.

Inviato dal mio IGGY utilizzando Tapatalk

Tararabbumbieee 03-06-2014 00:21

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1299796)
Veramente faresti meglio ad accettarti tu prima di tutto, anche perché se ti senti personalmente toccata dai commenti altrui, è perché nell'intimo sei la peggior giudice di te stessa. Una persona che si piace e che non sente il bisogno di mettersi in discussione, non viene colpita più di tanto da un paio di commenti.

Nessuna persona che è in pace con sé stessa si sognerebbe mai di discriminare gli altri per via del loro comportamento ("normaloni" o "fobici" che siano), né di sprecare il proprio tempo a giudicare e condannare le loro scelte.
Inoltre, quanto più uno avverte l'irresistibile impulso di stuzzicare gli altri, tanto più ciò sta ad indicare come esso stesso in primis sia in balia di problematiche irrisolte (che ciò gli piaccia o meno) ;)

muttley 03-06-2014 00:21

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1299807)
Io non accetto proprio le discriminazioni, in nessun contesto e caso, sono la cosa che più mi fa incavolare, anche se non sono io l'oggetto della discriminazione. Sono molto credente e credo che solo Dio possa giudicare, d'altronde se il diverso esiste e' perche Dio stesso l'ha voluto.

Il problema è che bisogna prima imparare a non giudicare troppo se stessi, magari a mettersi in discussione, ma non a disprezzarsi. Una persona insicura, proprio in quanto tale, è la peggior carnefice di se stessa, i giudizi degli altri arrivano a volte distorti e amplificati dall'opinione negativa che si ha verso se stessi.

Mr.Ripley 03-06-2014 00:22

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1299807)
Io non accetto proprio le discriminazioni, in nessun contesto e caso, sono la cosa che più mi fa incavolare, anche se non sono io l'oggetto della discriminazione. Sono molto credente e credo che solo Dio possa giudicare, d'altronde se il diverso esiste e' perche Dio stesso l'ha voluto.

Quoto:)

muttley 03-06-2014 00:23

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1299815)
Nessuna persona che è in pace con sé stessa si sognerebbe mai di discriminare gli altri per via del loro comportamento ("normaloni" o "fobici" che siano), né di sprecare il proprio tempo a giudicare e condannare le loro scelte.

I commenti e le battute vengono spesso detti in leggerezza, e non con l'intento sistematico di colpire, almeno dalla maggior parte delle persone. Crediamo davvero che gli altri non abbiano niente di meglio da fare che mettersi lì ogni sera a pianificare il modo migliore per infliggerci torture e tormenti? Alla maggioranza delle persone importa ben poco di noi, siamo noi i giudici peggiori finché dimoriamo nella disistima.

Tararabbumbieee 03-06-2014 00:29

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1299819)
I commenti e le battute vengono spesso detti in leggerezza, e non con l'intento sistematico di colpire, almeno dalla maggior parte delle persone. Crediamo davvero che gli altri non abbiano niente di meglio da fare che mettersi lì ogni sera a pianificare il modo migliore per infliggerci torture e tormenti? Alla maggioranza delle persone importa ben poco di noi, siamo noi i giudici peggiori finché dimoriamo nella disistima.

Oh noo, mica è sempre vero, esistono certi individui per i quali stuzzicare gli altri diviene una sorta di sport, un'attività ricreativa che trovano irresistibilmente divertente, o peggio ancora un autentico bisogno, perchè così facendo riescono ad ignorare le proprie mancanze fissandosi esclusivamente su quelle altrui. Poracci...

Stefania90 03-06-2014 00:30

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1299816)
Il problema è che bisogna prima imparare a non giudicare troppo se stessi, magari a mettersi in discussione, ma non a disprezzarsi. Una persona insicura, proprio in quanto tale, è la peggior carnefice di se stessa, i giudizi degli altri arrivano a volte distorti e amplificati dall'opinione negativa che si ha verso se stessi.

Come ha detto tarabbubbieee una persona che sta bene con se stessa non disprezza l'altro e non discrimina, io sto bene con me stessa e questo e' il primo passo per accettare tutti, perché si comprende che nella diversità può esserci anche del buono. Chi e' molto rigido e dogmatico con se stesso di solito e' rigido anche nel giudicare gli altri.

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muttley 03-06-2014 00:35

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1299823)
Oh noo, mica è sempre vero, esistono certi individui per i quali stuzzicare gli altri diviene una sorta di sport, un'attività ricreativa che trovano irresistibilmente divertente, o peggio ancora un autentico bisogno, perchè così facendo riescono ad ignorare le proprie mancanze fissandosi esclusivamente su quelle altrui. Poracci...

Non sono così tanti, e se davvero il mondo fosse composto in larga parte da essi, sarebbe il caso di darsi all'eremitaggio a vita, no? Invece la società continua a esistere, pur con le sue pecche.

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Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1299824)
Chi e' molto rigido e dogmatico con se stesso di solito e' rigido anche nel giudicare gli altri.

Chi si lascia ferire facilmente è spesso una persona che ha una bassissima considerazione di se stessa, e se arriva a vedere dappertutto giudizi di condanna nei proprio confronti, appare chiaro che la sua visione sia squilibrata. Esistono le scorrettezze, ma quando qualcuno arriva (come nel caso della fobia sociale e altri disturbi) ad aver paura ad uscire di casa e a gestire situazioni sociali ad ampio raggio, è perché la sua visione delle dinamiche relazionali è divenuta squilibrata, in sostanza percepisce dappertutto persone pronte a giudicarlo e a stroncarlo. Tutto ciò è frutto di un disequilibrio.

Tararabbumbieee 03-06-2014 01:14

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1299826)
Chi si lascia ferire facilmente è spesso una persona che ha una bassissima considerazione di se stessa, e se arriva a vedere dappertutto giudizi di condanna nei proprio confronti, appare chiaro che la sua visione sia squilibrata.

Pienamente d'accordo.

Il problema, tuttavia, si presenta anche sul fronte opposto: come dimostra il caso stesso di questo forum, non è raro imbattersi in persone le quali, dopo aver sofferto per anni di bassa autostima, intraprendono un percorso di cambiamento del loro stile di vita e credono solo per questo motivo di essere guarite tutt'a un tratto, di aver colmato lo squilibrio, di aver imparato tutto quel che c'era da imparare, mentre è evidente che non è affatto così, che la loro visione squilibrata del mondo rimane fortissima, con l'unica differenza che mentre in passato la proiettavano su di sé, ora si limitano ad applicarla esclusivamente sugli altri.
In tal modo, mentre una volta essi si sentivano stroncati dal giudizio altrui, ora sono diventati i primi a stroncare col proprio giudizi i "miserabili fobici che a differenza loro non ce l'hanno fatta a vedere la luce". Senza rendersi conto che puntare il dito contro gli altri e contro la loro condizione è solo una strategia per non dover fare i conti con la fobia che ritengono ingenuamente di aver risolto, laddove invece essa trapela nel modo squilibrato con cui continuano a trattare gli altri.

Lo squilibrio esiste sia in coloro che dipendono eccessivamente dal giudizio altrui, sia in coloro che mettono in discussione gli altri per evitare di mettere in discussione sé stessi, evitando di doversi confrontare con le proprie magagne tutt'altro che risolte.
Sempre sulla stessa barca stiamo, anche se alle due estremità più lontane.

muttley 03-06-2014 13:03

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1299835)
Pienamente d'accordo.

Il problema, tuttavia, si presenta anche sul fronte opposto: come dimostra il caso stesso di questo forum, non è raro imbattersi in persone le quali, dopo aver sofferto per anni di bassa autostima, intraprendono un percorso di cambiamento del loro stile di vita e credono solo per questo motivo di essere guarite tutt'a un tratto, di aver colmato lo squilibrio, di aver imparato tutto quel che c'era da imparare, mentre è evidente che non è affatto così, che la loro visione squilibrata del mondo rimane fortissima, con l'unica differenza che mentre in passato la proiettavano su di sé, ora si limitano ad applicarla esclusivamente sugli altri.
In tal modo, mentre una volta essi si sentivano stroncati dal giudizio altrui, ora sono diventati i primi a stroncare col proprio giudizi i "miserabili fobici che a differenza loro non ce l'hanno fatta a vedere la luce". Senza rendersi conto che puntare il dito contro gli altri e contro la loro condizione è solo una strategia per non dover fare i conti con la fobia che ritengono ingenuamente di aver risolto, laddove invece essa trapela nel modo squilibrato con cui continuano a trattare gli altri.

Lo squilibrio esiste sia in coloro che dipendono eccessivamente dal giudizio altrui, sia in coloro che mettono in discussione gli altri per evitare di mettere in discussione sé stessi, evitando di doversi confrontare con le proprie magagne tutt'altro che risolte.
Sempre sulla stessa barca stiamo, anche se alle due estremità più lontane.

Facciamo un paio di esempi:

Esempio 1: Tizio è sempre stato piuttosto grassottello, diciamo pure obeso perché proviene da una famiglia di obesi che l'hanno condizionato fin da piccolo a mangiare tanto e per questo ha sempre sofferto gli insulti e le prese in giro delle persone che facevano allusioni alla sua corporatura abbondante. Fino a poco tempo fa tizio si richiudeva nel suo immaginario fatto di ruminazioni e risentimento per le prese in giro subite da piccolo, finché non decide di andare da un terapeuta per superare i blocchi mentali che gli impediscono di migliorare la sua condizione fisica. La terapia gli apre prospettive insolite che lo portano a conseguire i primi successi, decide quindi di iscriversi al forum di amici obesi, dove reca la sua testimonianza, la testimonianza di una persona che sta ottenendo notevoli successi e spiega come è riuscito a invertire il segno dei pensieri disfunzionali che gli impedivano di concentrarsi su se stesso e sulle sue problematiche, inducendolo troppo spesso a dare colpa al mondo per la sua obesità e la sua sofferenza ("colpa di chi mi ha preso in giro da bambino", "colpa dell'industria alimentare che immette sul mercato prodotti che fanno ingrassare"). Non può che rinvenire nel forum le stesse argomentazioni che gli hanno impedito di migliorare per tanti anni e si sente in dovere di confutarle ("ci si può lamentare quanto si vuole con la gente cattiva che ci prende in giro perché obesi, ma sempre obesi rimaniamo, quindi il vero problema è costituito da noi") e subito viene bersagliato da critiche di chi lo accusa di voler fare il santone, e tutto perché porta alla luce le falle di un modo di pensare che finora non ha recato niente di positivo agli utenti di quel forum.

Esempio 2: Caio si è sempre considerato brutto (anzi diciamo che pure un po' bruttino lo è sul serio), anche perché proviene da una famiglia che non lo ha mai rassicurato su questo, e fin da bambino ha sempre subito con enorme dispiacere i classici insulti infantili legati all'aspetto fisico. Con gli anni si convince sempre più di essere un mostro e in base a tale convinzione smette di uscire e frequentare gente. Un bel giorno decide di andare anche lui a fare terapia, dove gli vengono presentati punti di vista differenti, al che Caio inizia a uscire con la gente, scaccia dalla propria testa le disfunzionalità legate al presunzione di bruttezza e comincia a ottenere i primi flebili risultati. Decide quindi di iscriversi al forum dei brutti per recare la sua testimonianza e per confutare le negatività che ivi imperano, legate come al solito all'idea distorta del mondo che penalizza i non bellissimi, al dominio dell'estetica e della superficialità. La cosa non piace agli utenti di quel forum che lo accusano di trollaggio, di non essere un vero brutto, di non aver ancora trovato una ragazza e quindi di non aver davvero vinto la sua sfida, di "guarda che non è mica lo stesso per tutti" e "ti credi che sia così facile" e "è il mondo che ci emargina, siamo sempre stati presi in giro fin da piccoli, noi non abbiamo colpe, le colpe le hanno quelli che ci prendevano in giro" e così via.

Direi insomma di concentrarci sulle idee e non sugli argumenta ad hominem. Se un modo di pensare porta una persona a condurre una vita di sofferenze psichiche e autoesclusioni, è giusto fargli notare che forse farebbe meglio a cambiare direzione, o no?

Tararabbumbieee 04-06-2014 09:11

Re: riflessione in generale
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1299983)
Se un modo di pensare porta una persona a condurre una vita di sofferenze psichiche e autoesclusioni, è giusto fargli notare che forse farebbe meglio a cambiare direzione, o no?

La questione non è così banale come la dipingi.
Se il tuo intento è davvero quello di aiutare l'altra persona, allora necessiti di trovare una modalità comunicativa adeguata ai suoi problemi. Il mezzo è il messaggio. Per cui, comunicare un contenuto teoricamente costruttivo ma ricorrendo a modalità che nella pratica si rivelano non confacenti alle esigenze del destinatario, renderà l'intero processo non solo inefficace, ma addirittura controproducente.
Questo vale, come dicevo, nel caso in cui tu appunto sia mosso dall'autentico obiettivo di aiutare quella persona.

Se invece di essa te ne sbatti e ciò che ti interessa è solo esercitare un tuo giudizio sulla sua vita, infischiandotene dei sentimenti altrui (nell'errata convinzione che tanto se uno ritiene il tuo intervento malizioso è perché lui vuole vederlo così, che se uno lo ritiene perfido è perché la perfidia risiede nei suoi occhi, e via dicendo...questo non è soggettivismo, questo è menefreghismo e totale disinteresse per l'altro, sia ben chiaro), allora è meglio tacere e pensare ai fatti propri.
Anche perché, prima di pretendere di risolvere i problemi altrui, ognuno sarebbe bene che pensasse ai propri, che di certo non mancano.

muttley 04-06-2014 13:06

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1300406)
Se invece di essa te ne sbatti e ciò che ti interessa è solo esercitare un tuo giudizio sulla sua vita, infischiandotene dei sentimenti altrui (nell'errata convinzione che tanto se uno ritiene il tuo intervento malizioso è perché lui vuole vederlo così, che se uno lo ritiene perfido è perché la perfidia risiede nei suoi occhi, e via dicendo...questo non è soggettivismo, questo è menefreghismo e totale disinteresse per l'altro, sia ben chiaro), allora è meglio tacere e pensare ai fatti propri.
Anche perché, prima di pretendere di risolvere i problemi altrui, ognuno sarebbe bene che pensasse ai propri, che di certo non mancano.

Considera che siamo su un forum, c'è un limite alla modalità espressiva dovuto all'aspetto mediato del mezzo comunicativo che utilizziamo. Se io sostengo che un modo di pensare è a mio modo di vedere errato, non ho l'intento di criticare la persona, mi sembra comunque abbastanza ovvio nonostante le limitazioni di cui sopra. Per cui a mio modo di vedere le cose, meglio concentrarsi sull'enunciato in sé e per sé, invece di leggerne improbabili accuse tra le righe. Anche perché è spesso lo stesso fobico a sostenere di necessitare di innumerevoli altri indizi per saggiare la bontà di un complimento ad esempio, mentre invece di fronte ad una semplice parvenza di critica, lo stesso fobico si trasforma in un improvviso mind-reader. E questo è proprio un modo di pensare disfunzionale, il tipico modus cogitandi che ha condotto ad uno stile evitante, riassumibile in: siccome ho una bassa opinione di me stesso, cerco ogni volta di confutare i complimenti che ricevo fino alla richiesta di ulteriori conferme, mentre invece non ho bisogno di conferme alle critiche, anzi subodoro ovunque messaggi di critica alla mia persona quando invece sono rivolti al semplice ragionamento (la personalizzazione negativa, altra classica disfunzionalità cognitiva della persona insicura).

Tararabbumbieee 06-06-2014 00:01

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1300514)
Considera che siamo su un forum, c'è un limite alla modalità espressiva dovuto all'aspetto mediato del mezzo comunicativo che utilizziamo.

A maggior ragione, dunque, occorre fare molta attenzione sia a quello che si dice, sia a come lo si dice.
Ovviamente, questo sempre a patto che lo scopo della comunicazione sia davvero quello di aiutare l'altro in maniera consona ed efficace.

Oltretutto, porre in capo al destinario la "colpa" di ogni eventuale fraintendimento del proprio messaggio non significa nient'altro che scaricare ogni responsabilità sul destinatario stesso. E guarda caso, ciò equivale proprio al comportamento che viene solitamente contestato al fobico, accusato di voler far ricadere sul mondo esterno l'origine del suo problema per non mettere in discussione sé stesso (con l'accento :mrgreen:)
E' credibile una persona che pretende di denunciare una determinata condotta solo quando la riscontra negli altri, e non anche quando è lei stessa ad attuarla? (E' una domanda retorica, naturalmente)

clizia 09-06-2014 12:23

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1300406)
La questione non è così banale come la dipingi.
Se il tuo intento è davvero quello di aiutare l'altra persona, allora necessiti di trovare una modalità comunicativa adeguata ai suoi problemi. Il mezzo è il messaggio. Per cui, comunicare un contenuto teoricamente costruttivo ma ricorrendo a modalità che nella pratica si rivelano non confacenti alle esigenze del destinatario, renderà l'intero processo non solo inefficace, ma addirittura controproducente.
Questo vale, come dicevo, nel caso in cui tu appunto sia mosso dall'autentico obiettivo di aiutare quella persona.

Se invece di essa te ne sbatti e ciò che ti interessa è solo esercitare un tuo giudizio sulla sua vita, infischiandotene dei sentimenti altrui (nell'errata convinzione che tanto se uno ritiene il tuo intervento malizioso è perché lui vuole vederlo così, che se uno lo ritiene perfido è perché la perfidia risiede nei suoi occhi, e via dicendo...questo non è soggettivismo, questo è menefreghismo e totale disinteresse per l'altro, sia ben chiaro), allora è meglio tacere e pensare ai fatti propri.
Anche perché, prima di pretendere di risolvere i problemi altrui, ognuno sarebbe bene che pensasse ai propri, che di certo non mancano.

D'accordissimo con te, caro Tararambumbiee....il modo di comunicare è importantissimo e se manca empatia e umanità in quanto ci si limita a utilizzare solo concetti razionali veicolati da un approccio di testa ma non di cuore, l'interlocutore sarà portato a chiudersi e a scorgere nelle parole altrui un giudizio.
Personalmente per me la forma è sostanza e noto che ci sono persone dalle quali accetto ben volentieri consigli e opinioni, mentre certe altre mi urtano tantissimo per i loro modi da maestrino "sotuttoio", che comunicano all'interlocutore solo una voglia di sentirsi superiori e non invece affetto e premura verso il prossimo. Io accetto i consigli da chi sento che mi vuole veramente bene o quantomeno mi rispetta e riconosce in me quella stessa umanità che egli riconosce a se stesso.

muttley 09-06-2014 13:53

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1301243)
A maggior ragione, dunque, occorre fare molta attenzione sia a quello che si dice, sia a come lo si dice.
Ovviamente, questo sempre a patto che lo scopo della comunicazione sia davvero quello di aiutare l'altro in maniera consona ed efficace.

Oltretutto, porre in capo al destinario la "colpa" di ogni eventuale fraintendimento del proprio messaggio non significa nient'altro che scaricare ogni responsabilità sul destinatario stesso

Il fatto è che non siamo dei mind reader, non possiamo sapere ogni volta cosa siamo in grado di scatenare nella mente altrui, perché nella mente altrui non ci siamo, a differenza della nostra. Abbiamo il controllo di ciò che succede nella nostra testa, facciamone uso dunque, facciamo in modo di dirigere pensieri ed emozioni in chiave positiva. Se il dottore mi dice che devo smettere di fumare altrimenti continuerò ad avere problemi di salute, solo io posso decidere o meno di compiere questa azione. Se il rimuginio costante verso determinati schemi mentali mi porta a soffrire psicologicamente, solo io posso decidere di cambiare il corso del mio flusso di pensiero, orientandolo verso una maggiore positività e ricettività verso ciò che di positivo c'è al mondo, invece di soffermarmi sempre sulla negatività. Abbiamo il dono del libero arbitrio, usiamolo.

muttley 09-06-2014 13:56

Re: riflessione in generale
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1302872)
Personalmente per me la forma è sostanza e noto che ci sono persone dalle quali accetto ben volentieri consigli e opinioni, mentre certe altre mi urtano tantissimo per i loro modi da maestrino "sotuttoio", che comunicano all'interlocutore solo una voglia di sentirsi superiori e non invece affetto e premura verso il prossimo. Io accetto i consigli da chi sento che mi vuole veramente bene o quantomeno mi rispetta e riconosce in me quella stessa umanità che egli riconosce a se stesso.

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