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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Anche il depresso, per esempio, assume questi atteggiamenti. Vogliamo considerare allora tutti i depressi come degli egoisti insensibili? Cito dal libro L'esperienza del dolore di Salvatore Natoli: <<Uno dei tratti dominanti ed insieme più tremendi della sofferenza è dato dal fatto che essa traccia un profondo solco di divisione intorno a chi soffre. In tal modo, il dolore delimita. Il cerchio della sofferenza, in quanto esperienza di una limitazione radicale, è anche esperienza del limite e soprattutto della propria limitazione: la sofferenza dunque è una modalità classica tramite cui si fa esperienza della propria individualità e si conosce l'individuazione come principio e forma dell'esistere e del morire. La via del dolore consente all'uomo di costituirsi integralmente come individuo per la semplice ragione che nessuno e sostituibile nel proprio dolore così come non lo è nella propria morte. La sofferenza fa apparire con evidenza la propria insostituibilità e perciò la propria individualità.>> E ancora: <<Il dolore, mel momento in cui colpisce, per quanto preparati si sia, inchioda, cioè comprime ed obbliga. In quanto esperienza inevitabile è per questo esperienza radicale: non solo perché ad esso non si può sfuggire, ma perché, quando c'è, con la sua presenza condiziona in toto il campo dell'esperienza. [...] Gli uomini vincolati al dolore prendono la misura di se stessi: il dolore è unicamente nostro, da esso non possiamo esimerci e per la medesima ragione con esso dobbiamo inevitabilmente commisurarci. Gli uomini vincolati dal dolore sono, tramite esso, vincolati a se stessi: il patire apre le porte della morte e ci consegna alla fine; più esattamente è esperienza manifesta e concreta del finire.>> |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
Insomma qui si paragona la fobia sociale all'omosessualità e va accettata e metabolizzata... e se la combatti vai contronatura , ho capito bene :interrogativo:
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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L'aiuto poi va anche chiesto e se non si è predisposti ad un dialogo, ma solo intenti a sfogarsi, che vuoi aiutare? Al limite si può solo ascoltare. Ma è un diritto anche questo, lo sfogo ci sta, bisogna vedere se agli altri sta bene. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Se è vero che il dolore implica la perdita del proprio sé, per ritrovarsi bisognerà lavorare. Dargli un senso significa interrogarsi sul male quindi sul vivere e sull'esistere e ci si pone domane fondamentali perché radicali. Se non è un dolore che annienta è un momento di crescita. Per quanto sia assurdo il solo fatto che ci sia. Soffrire è morire, ma se può aiutare a conoscersi allora è vivere. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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A partire dai patimenti psicologici. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
Nessuna condizione umana può rendere più sensibili di per sè, però in generale il riflettere e l'essere umiliati da alcune vicissitudini tendenzialmente ha poi questo effetto.
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Io sono fatta così, vorrei essere come un animatore turistico nel pieno della stagione, ma che vuoi, mi è andata male. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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dipende dalla personalità , ci possono essere delle 'nevrosi' simpatiche se simpatico è la persona di base , ed invece dei veri e propri 'stronzi' se la personalità di base è 'stronza' |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
Ma qui si legge che un "sintomo" come la fobia sociale anzichè combatterlo va accettato... quindi se uno ha la fobia dell'aereo deve accettarla e tenersela con sè perchè tanto non riuscirà mai a vincerla e perde solo tempo (eppure conosco molti che l'hanno superata)
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Non accetti la tua diversità come valore ma come una anormalità deprecabile. Questa non è una vera presa di coscienza. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Va curato il disagio psichico (come la fobia sociale) non la "struttura del proprio essere" perché non è quella ad essere sbagliata ma la considerazione che noi ne abbiamo. Qui si parla spesso di cambiare il proprio modo d'essere con frasi del tipo <<sono introverso ma sto cercando di diventare estroverso, come gli altri>>: questo, per me, è disagio psichico. Pura follia. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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il temperamento non si cambia , il carattere si può modificare ed è dato dal temperamento di base più la serie delle sperienza di vita , es. se vivo in un paesino sperduto sui monti con gente taciturna sarò timido per forza se cresco a Napoli nel rione Sanità avrò più possibilità di essere estroverso , sempre che il mio temperamento me lo consenta ... |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
Tentare di curare un "modo d'essere" infatti è assurdo... spesso però noto che si fa confusione con i termini introversione/timidezza, magari vogliono "guarire" da quest'ultima...
Curare la "struttura" quindi è come se un mancino volesse una "cura" per scrivere con la destra... però come esistono gli "ambidestri" credo possano esistere delle "vie di mezzo" anche tra intro ed estroversione Uno che però è "totalmente introverso", al 99,9% non diventerà mai "estroverso"... poi i miracoli possono anche esistere |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
il fobico e' sensibile fino a che puo' trarne vantaggio. o almeno alcuni fobici non voglio generalizzare. faccio un esempio io a lavoro cerco di essere molto accomodante,gentile e disponibile,tutto cio' per evitare litigi e complicanze.......quindi per il cosiddetto quieto vivere. ma quando sono fuori divento incazzoso e litigioso con tutti.
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
non so se sia un falso mito, io ho sentito pure che i fobici maschi sono più "dotati" rispetto alla media, chi lo sa se è vero, ma ci sarà un fondo di verità se si dice in giro :moderatore:
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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per gli altri non posso parlare, bisognerebbe spulciare i commenti nei topic di girlpower :sisi: |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Questo è essere più sensibili? Oppure: Ascoltare gli altri anche quando non se ne ha voglia, quando abbiamo problemi nostri o altro da fare/pensare. Ho amici estro che se hanno tempo e soldi ti aiutano e ti ascoltano, ma sanno anche prendersi i propri spazi. Oppure: Non fare battute, non fare scherzi [che sono utili a creare le amicizie e a diverstirsi] per paura di come protrebbero prenderla gli altri. Tutto questo passa come sensibilità del fobico, ma ho dei dubbi che sia veramente sensibilità e non paranoia.:pensando: Quote:
Ma non ti preoccupare, la linea generale del forum è: "Io vado benissimo, è il mondo che deve cambiare". Quote:
Vediamo piuttosto, in base a certe situazioni, come modificare i nostri comportamenti affinchè certe cose spiacevoli non ricapitino....aldilà di chi sia la colpa. Invece no, anche qui si cade sempre nel: "Io ho agito benissimo, sono gli altri che hanno agito male". Così si delega tutto agli altri. Ma c'è da ricordare che chi agisce sempre allo stesso modo ottiene sempre i medesimi risultati. Quote:
Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa. Io posso dire che l'introversione e l'estroversione hanno vantaggi e svantaggi che vanno considerati e che il top sarebbe uno sviluppo di entrambe le personalità. Non c'è da snaturarsi, c'è da fare certe esperienze per "allenare" le due personalità. A me personalmente l'introversione sta dando problemi in campo affettivo ed in campo lavorativo. Ed è giusto che io spezzi le catene che mi stanno legando, non ho proprio intenzione di dire "Ah, sono intro per natura, aspetta che accetto il fatto di non riuscire ad avere una ragazza ed accetto il mio lavoro sottopagato e che non mi permette sbocchi di alcun tipo". Se per te la follia è non accettare un modo di essere, per me la follia è accettarlo quando ti fa stare male e ti crea problemi e delusioni. Dipende da ogni persona quale scelta farà. Se accettare il modo di essere o cambiarlo. Ad ogni modo ognuno crea il proprio destino con le proprie decisioni. Quote:
Giustamente accettare qualcosa che fa stare male non è facile. Quote:
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Io capisco che la depressione sia molto molto invalidante e per questo credo anche che "concentrarsi sul proprio dolore" non sia egoismo, mancanza di sensibilità, ma nemmeno una intima ricerca verso una vita migliore. Il depresso sta oggettivamente malissimo, non ha energie, fa fatica ad alzarsi dal letto, fa fatica per tante cose....non passerà certo la giornata alla ricerca di una vita migliore, che di energie ne richiede. Le frasi di per se che hai scritto sono bellissime, ma alla fin fin non meglio del semplice "svegliati". Quote:
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Che si riduce sempre ad un cambio di schema mentale, di pensiero. Non vedere più l'introversione come invalidante ma come qualcosa di utile. Per me che mi sta invalidando la vita, non posso accettarla per come è ora, ma ho bisogno di affiancarla a tratti estro per equilibrare. Quote:
Per me è follia accettare un tratto che si ritiene invalidante. Ma come ho detto prima, ne io ne te abbiamo ragione o torto, dipende da quale delle due visione una persona si sente più attratta. Alla fine ci sarà sempre un momento in cui dobbiamo accetarci, ma non dovrebbe essere quando stiamo male. Quote:
Cambiare da fobico/timido/intro/estro è cambiare schema mentale, smettere di agire/reagire/pensare come prima e agire/reagire/pensare in modo nuovo e più costruttivo. Serve tempo, capire che si può dire la propria. Capire che si possono fare battute ed invadere gli spazi personali degli altri, capire che non sono tutti a giudicarci, a guardarci, ecc, ecc. cambiare modo di porsi, perdendo appunto quell'aggressività noi modi che forse abbiamo sviluppato, ecc, ecc. Di roba da sistemare c'è nè tanta, ma non è impossibile. Chi crede che sia impossibile [e associa ciò a ""oggettività/realismo"] semplicemente si toglie un bel pezzo di possibilità. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Anche cambiare contesto o """"""tipo""""""" di persone frequentate può portare a reazioni differenti. E pure chi ha un carattere estroverso, troppo espansivo o frivolo, può ottenere reazioni di chiusura o essere evitato/non ricercato da alcune persone. Quote:
Poi ognuno può essere portato dalle circostanze in un determinato periodo ad assumere atteggiamenti che lo portano a riflettere/chiudersi di più o aprirsi con frequenza maggiore alla vita sociale. Ci sta che vuoi essere capace di invadere l'altrui spazio con una battuta, ma questo esula dall'introversione lol, è timidezza. Cioè il fatto che io mi sento a disagio/in ansia a stare in mezzo agli altri non è introversione; il fatto che mi piace più (al netto di paure varie) stare da solo o con pochi che nella bolgia è introversione Quote:
Quali sono questi limiti? Bella domanda. Ognuno può rispondere per sè, ma non è semplice e ci vogliono anni, considerate le storture o contingenze che uno incontra nel mentre. Io ancora non so nulla, so giusto che non andrei mai tutti i sabati in discoteca perchè mi risulterebbe tanto forzato quanto passarli tutti a casa a guardare un film. Quote:
E' come dire che essere estroverso ti rende incapace di mantenere nel lungo termine una relazione perchè hai continuamente bisogno di nuovi stimoli esterni Bellissime frasi. Però, ecco non è per fare quello che rompe le scatole, ma che cosa fa il depresso per "ricercare questa vita migliore"? |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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E poi tu sei in grado di dire se io o altri utenti del forum hanno il coraggio o no di dire certe cose in determinate situazioni prendendo in esame il thread di un solo utente? Non credo. Quote:
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E se invece si trattasse davvero di un non voler ferire gli altri perché si ha una sensibilità che permette di non farlo? Se così è per te probabilmente questo sarà un difetto, per me è un pregio. Quote:
Oppure la linea "sono io che sono malato e depresso e fobico e quindi devo a tutti costi plasmarmi a somiglianza di tutti gli estroversi" è altrettanto costruttiva. In ogni caso credo che ci sia poco da ridere, quando uno soffre può bastare anche poco per auto-svalutarsi ancora di più. E spesso ho letto post di estrema fragilità. Io con la sofferenza altrui starei attento. Quote:
Viva l'ipocrisia. Quote:
Io questa cosa della natura non la capirò mai. "Io sono così di natura" è un'altra di quelle frasi che delegano la colpa all'esterno, genetica in questo caso. Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa. Quote:
E comunque in ogni uomo le due cose convivono a gradi diversi e non esiste mai solo l'una o l'altra. Quote:
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Perché secondo te un introverso non potrà mai avere una relazione o una carriera lavorativa? Se è così ti invito a riconsiderare la questione in ottica decisamente meno estrema e arida. Quote:
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E comunque tu chi ti credi di essere per dire che qua dentro nessuno agisce mai in maniera positiva o costruttiva? Ritorniamo sempre al solito punto: solo ciò che professi tu e tutto quello che tu pensi sia giusto fare risolve questo generi di problemi. Forse dovresti considerare il fatto che ognuno potrebbe risolverli in maniera diversa dai tuoi tanto speciali insegnamenti di vita... Quote:
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E poi visto che già lo giudichi egoista senza sapere come mai, perché dovrebbe concederti il suo tempo per parlare con te dei suoi problemi? |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Questo significa è uno schema mentale. Quote:
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Per il resto ti rimando alla risposta sopra. Quote:
Viva l'uguaglianza. |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
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Comunque sono anche io del parere che una eccessiva sensibilità (che poi può essere paranoia come dice Kody... per me può esserlo in molti casi) non fanno del fobico un santo. Soprattutto se pensate che ferite e paure (reali o meno) non fanno che esasperare le persone... quanto può essere dolce, gentile e prodiga una persona esasperata? |
Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
Non ci avevo mai pensato ma... forse si... un pò si diventa ipersensibili su ciò che ci riguarda direttamente.. ma questo vale un pò per tutti credo anche per chi si ritiene normale..
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Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
la fobia sociale è - se non vado errato - un disturbo psicologico che impedisce o complica il rapportarsi dell'individuo affetto con le altre persone, e di conseguenza, può portare ad altri disturbi ad esso correlati, come la depressione, la mancanza di una vita affettiva o lavorativa soddisfacente, e così via.
Io credo che la sensibilità sia una qualità, se così vogliamo chiamarla, che non ha nulla a che fare con una disfunzione psicologica, ma con la bontà d'animo di chi la possiede, la quale può essere in certa misura ereditaria, oppure donataci dal buon Dio. Non lo so e tutto sommato non voglio saperlo. Questo è il mio parere |
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