FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   Il falso mito del fobico piu sensibile (https://fobiasociale.com/il-falso-mito-del-fobico-piu-sensibile-42911/)

Emil 27-04-2014 10:36

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Ishtar)O( (Messaggio 1278994)
Pienamente d'accordo, quando si è concentrati solo su se stessi, capita di non vedere altro.

E' vero ma perché quando si soffre non si può fare altro che concentrarsi sul proprio dolore. E questo non va visto come egoismo o mancanza di sensibilità ma come una intima ricerca verso una vita migliore.
Anche il depresso, per esempio, assume questi atteggiamenti. Vogliamo considerare allora tutti i depressi come degli egoisti insensibili?

Cito dal libro L'esperienza del dolore di Salvatore Natoli:

<<Uno dei tratti dominanti ed insieme più tremendi della sofferenza è dato dal fatto che essa traccia un profondo solco di divisione intorno a chi soffre. In tal modo, il dolore delimita. Il cerchio della sofferenza, in quanto esperienza di una limitazione radicale, è anche esperienza del limite e soprattutto della propria limitazione: la sofferenza dunque è una modalità classica tramite cui si fa esperienza della propria individualità e si conosce l'individuazione come principio e forma dell'esistere e del morire. La via del dolore consente all'uomo di costituirsi integralmente come individuo per la semplice ragione che nessuno e sostituibile nel proprio dolore così come non lo è nella propria morte. La sofferenza fa apparire con evidenza la propria insostituibilità e perciò la propria individualità.>>

E ancora:

<<Il dolore, mel momento in cui colpisce, per quanto preparati si sia, inchioda, cioè comprime ed obbliga. In quanto esperienza inevitabile è per questo esperienza radicale: non solo perché ad esso non si può sfuggire, ma perché, quando c'è, con la sua presenza condiziona in toto il campo dell'esperienza. [...] Gli uomini vincolati al dolore prendono la misura di se stessi: il dolore è unicamente nostro, da esso non possiamo esimerci e per la medesima ragione con esso dobbiamo inevitabilmente commisurarci. Gli uomini vincolati dal dolore sono, tramite esso, vincolati a se stessi: il patire apre le porte della morte e ci consegna alla fine; più esattamente è esperienza manifesta e concreta del finire.>>

Ishtar)O( 27-04-2014 10:42

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278997)
E' vero ma perché quando si soffre non si può fare altro che concentrarsi sul proprio dolore. E questo non va visto come egoismo o mancanza di sensibilità ma come una intima ricerca verso una vita migliore.
Anche il depresso, per esempio, assume questi atteggiamenti. Vogliamo considerare allora tutti i depressi come degli egoisti insensibili?

Cito dal libro L'esperienza del dolore di Salvatore Natoli:

<<Uno dei tratti dominanti ed insieme più tremendi della sofferenza è dato dal fatto che essa traccia un profondo solco di divisione intorno a chi soffre. In tal modo, il dolore delimita. Il cerchio della sofferenza, in quanto esperienza di una limitazione radicale, è anche esperienza del limite e soprattutto della propria limitazione: la sofferenza dunque è una modalità classica tramite cui si fa esperienza della propria individualità e si conosce l'individuazione come principio e forma dell'esistere e del morire. La via del dolore consente all'uomo di costituirsi integralmente come individuo per la semplice ragione che nessuno e sostituibile nel proprio dolore così come non lo è nella propria morte. La sofferenza fa apparire con evidenza la propria insostituibilità e perciò la propria individualità.>>

E ancora:

<<Il dolore, mel momento in cui colpisce, per quanto preparati si sia, inchioda, cioè comprime ed obbliga. In quanto esperienza inevitabile è per questo esperienza radicale: non solo perché ad esso non si può sfuggire, ma perché, quando c'è, con la sua presenza condiziona in toto il campo dell'esperienza. [...] Gli uomini vincolati al dolore prendono la misura di se stessi: il dolore è unicamente nostro, da esso non possiamo esimerci e per la medesima ragione con esso dobbiamo inevitabilmente commisurarci. Gli uomini vincolati dal dolore sono, tramite esso, vincolati a se stessi: il patire apre le porte della morte e ci consegna alla fine; più esattamente è esperienza manifesta e concreta del finire.>>

Il dolore non può renderci anche ciechi però, distorcere la realtà, di certo, non ci fa crescere e non ci aiuta.

rocketmail_89 27-04-2014 10:44

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Insomma qui si paragona la fobia sociale all'omosessualità e va accettata e metabolizzata... e se la combatti vai contronatura , ho capito bene :interrogativo:

Ishtar)O( 27-04-2014 10:49

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278993)
No, lui ha parlato di introversione. Io mi riferivo a quello, e alla costante stigmatizzazione che se ne fa.

Sarebbe meglio non confondere le due cose. La prima di per sé non dovrebbe essere vista come un male. Cosa che invece mi capita di leggere molto spesso.

Bisogna sempre vedere come ognuno vive personalmente la cosa. A certi piace, ad altri ......non poteva capitare cosa peggiore.

Ishtar)O( 27-04-2014 11:05

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1278849)
la fobia sociale non è una causa ma un sintomo.
e uno dei migliori modi per combattarla è accettarla....

e un fobico che critica gli altri non è da criticare (cosi si peggiorerà la sua situazione) ma aiutarlo..

Quindi se si dicono sciocchezze, bisogna accettarle perché siamo tutti malati?

L'aiuto poi va anche chiesto e se non si è predisposti ad un dialogo, ma solo intenti a sfogarsi, che vuoi aiutare? Al limite si può solo ascoltare.

Ma è un diritto anche questo, lo sfogo ci sta, bisogna vedere se agli altri sta bene.

Emil 27-04-2014 11:10

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Ishtar)O( (Messaggio 1278998)
Il dolore non può renderci anche ciechi però, distorcere la realtà

Si, ma solo se ci si ostina a considerarlo come un'ingiustizia perpetrata solo verso noi stessi (cosa che evidentemente non è così ), solo se lo si considera appunto come maledizione insensata e beffarda ( cosa che spesso ho pensato anch'io).

Quote:

Originariamente inviata da Ishtar)O( (Messaggio 1278998)
di certo, non ci fa crescere e non ci aiuta.

Credo invece il contrario perché ci costringe a crescere perché ci impone i suoi limiti che sono i nostri e impariamo così a conoscerli(ci).

Se è vero che il dolore implica la perdita del proprio sé, per ritrovarsi bisognerà lavorare. Dargli un senso significa interrogarsi sul male quindi sul vivere e sull'esistere e ci si pone domane fondamentali perché radicali. Se non è un dolore che annienta è un momento di crescita. Per quanto sia assurdo il solo fatto che ci sia.
Soffrire è morire, ma se può aiutare a conoscersi allora è vivere.

Emil 27-04-2014 11:13

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Ishtar)O( (Messaggio 1279002)
Bisogna sempre vedere come ognuno vive personalmente la cosa. A certi piace, ad altri ......non poteva capitare cosa peggiore.

E questo è il punto fondamentale. Non accettare la propria introversione (cosa molto comune) significa non accettarsi. Con tutte quello che ne consegue.
A partire dai patimenti psicologici.

Blowing Sand 27-04-2014 11:14

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Nessuna condizione umana può rendere più sensibili di per sè, però in generale il riflettere e l'essere umiliati da alcune vicissitudini tendenzialmente ha poi questo effetto.

Ishtar)O( 27-04-2014 11:16

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 1279015)
Ma non è che forse quelli che "rovinano" il "mito" dei fobici che dovrebbero essere più sensibili, sono dei falsi-fobici che con la fobia sociale non c'entrano un cazzo?

A quindi secondo te, ad esempio(solo un esempio innocente), quando una donna qui dentro legge tutti i giorni sfoghi, legittimi per carità, contro questa categoria, lo dovrebbe fare sempre con spirito crocerossino? O magari ci staranno anche giorni in cui ad alcune donne fobiche rode il ..... e non le tiene proprio di sfoderare sensibilità a go go?

Ishtar)O( 27-04-2014 11:20

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1279026)
E questo è il punto fondamentale. Non accettare la propria introversione (cosa molto comune) significa non accettarsi. Con tutte quello che ne consegue.
A partire dai patimenti psicologici.

Nolenti o volenti si accetta. Abbiamo altra scelta?
Io sono fatta così, vorrei essere come un animatore turistico nel pieno della stagione, ma che vuoi, mi è andata male.

tersite 27-04-2014 11:24

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Blur (Messaggio 1278471)
Leggendo alcuni thread mi sono reso conto che spesso molti fobici si comportano in maniera un po' insensibile ed egoista verso gli altri... un comportamento simile a quello che loro tanto criticano

Ovviamente non voglio generalizzare e nemmeno dire che tutti lo sono ci mancherebbe

Però leggendo il forum mi capita spesso di trovare questi lati fobici

i fobici non sono diversi da altre persone , non sono nè più sensibili nè più buoni
dipende dalla personalità , ci possono essere delle 'nevrosi' simpatiche se simpatico è la persona di base , ed invece dei veri e propri 'stronzi' se la personalità di base è 'stronza'

rocketmail_89 27-04-2014 11:27

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Ma qui si legge che un "sintomo" come la fobia sociale anzichè combatterlo va accettato... quindi se uno ha la fobia dell'aereo deve accettarla e tenersela con sè perchè tanto non riuscirà mai a vincerla e perde solo tempo (eppure conosco molti che l'hanno superata)

Emil 27-04-2014 11:30

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Ishtar)O( (Messaggio 1279036)
Nolenti o volenti si accetta. Abbiamo altra scelta?
Io sono fatta così, vorrei essere come un animatore turistico nel pieno della stagione, ma che vuoi, mi è andata male.

Il fatto che ne parli negativamente (e che vorresti essere altro da quello che sei) significa che non la stai accettando ma la stai rifiutando. E se accetti qualcosa non puoi rifiutarlo ma solo accoglierlo.

Non accetti la tua diversità come valore ma come una anormalità deprecabile.
Questa non è una vera presa di coscienza.

Emil 27-04-2014 11:37

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da rocketmail_89 (Messaggio 1279039)
Ma qui si legge che un "sintomo" come la fobia sociale anzichè combatterlo va accettato... quindi se uno ha la fobia dell'aereo deve accettarla e tenersela con sè perchè tanto non riuscirà mai a vincerla e perde solo tempo (eppure conosco molti che l'hanno superata)

No, la fobia sociale va curata è l'introversione che non va curata.

Va curato il disagio psichico (come la fobia sociale) non la "struttura del proprio essere" perché non è quella ad essere sbagliata ma la considerazione che noi ne abbiamo.

Qui si parla spesso di cambiare il proprio modo d'essere con frasi del tipo <<sono introverso ma sto cercando di diventare estroverso, come gli altri>>: questo, per me, è disagio psichico. Pura follia.

tersite 27-04-2014 11:50

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1279045)
No, la fobia sociale va curata è l'introversione che non va curata.

Va curato il disagio psichico (come la fobia sociale) non la "struttura del proprio essere" perché non è quella ad essere sbagliata ma la considerazione che noi ne abbiamo.

Qui si parla spesso di cambiare il proprio modo d'essere con frasi del tipo <<sono introverso ma sto cercando di diventare estroverso, come gli altri>>: questo, per me, è disagio psichico. Pura follia.

quoto ognuno è come è , si parla di temperamento e di 'carattere'
il temperamento non si cambia , il carattere si può modificare ed è dato dal temperamento di base più la serie delle sperienza di vita , es. se vivo in un paesino sperduto sui monti con gente taciturna sarò timido per forza
se cresco a Napoli nel rione Sanità avrò più possibilità di essere estroverso , sempre che il mio temperamento me lo consenta ...

rocketmail_89 27-04-2014 12:03

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Tentare di curare un "modo d'essere" infatti è assurdo... spesso però noto che si fa confusione con i termini introversione/timidezza, magari vogliono "guarire" da quest'ultima...

Curare la "struttura" quindi è come se un mancino volesse una "cura" per scrivere con la destra... però come esistono gli "ambidestri" credo possano esistere delle "vie di mezzo" anche tra intro ed estroversione

Uno che però è "totalmente introverso", al 99,9% non diventerà mai "estroverso"... poi i miracoli possono anche esistere

lupo-solitario 27-04-2014 12:39

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
il fobico e' sensibile fino a che puo' trarne vantaggio. o almeno alcuni fobici non voglio generalizzare. faccio un esempio io a lavoro cerco di essere molto accomodante,gentile e disponibile,tutto cio' per evitare litigi e complicanze.......quindi per il cosiddetto quieto vivere. ma quando sono fuori divento incazzoso e litigioso con tutti.

Inosservato 27-04-2014 12:43

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
non so se sia un falso mito, io ho sentito pure che i fobici maschi sono più "dotati" rispetto alla media, chi lo sa se è vero, ma ci sarà un fondo di verità se si dice in giro :moderatore:

Blur 27-04-2014 12:57

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 1279083)
non so se sia un falso mito, io ho sentito pure che i fobici maschi sono più "dotati" rispetto alla media, chi lo sa se è vero, ma ci sarà un fondo di verità se si dice in giro :moderatore:

scusa ma come fai a saperlo? si può pensare male.... :D

Inosservato 27-04-2014 13:07

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Blur (Messaggio 1279088)
scusa ma come fai a saperlo? si può pensare male.... :D

beh, io sono fobico, faccio statistica :moderatore:

per gli altri non posso parlare, bisognerebbe spulciare i commenti nei topic di girlpower :sisi:

Kody 27-04-2014 14:08

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278553)
Si certo, come se il resto delle persone di questo mondo dicono\fanno solo cose che vorrebbero dire\fare.

Guarda a thread come quello di Strange_Man. Era ad un compleanno e gli altri non hanno avuto problemi a dirgli diverse cose, cosa che noi non avremmo detto. Ma non avremmo detto perchè avremmo pensato "Potrei fare del male a dire così, potrebbe starci male o offendersi, meglio stare zitti". Neanche trovare parole migliori, ma stare proprio zitti.

Questo è essere più sensibili?

Oppure:
Ascoltare gli altri anche quando non se ne ha voglia, quando abbiamo problemi nostri o altro da fare/pensare.

Ho amici estro che se hanno tempo e soldi ti aiutano e ti ascoltano, ma sanno anche prendersi i propri spazi.

Oppure:
Non fare battute, non fare scherzi [che sono utili a creare le amicizie e a diverstirsi] per paura di come protrebbero prenderla gli altri.

Tutto questo passa come sensibilità del fobico, ma ho dei dubbi che sia veramente sensibilità e non paranoia.:pensando:

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278553)
A me pare che invece ci sia parecchia ignoranza riguardo all'argomento introversione.
Spero che non tutto quello che viene scritto al riguardo sia preso seriamente perché potrebbe persino essere pericoloso per chi già sta soffrendo.
E poi direi che i continui paragoni con i così detti "normali" non siano di minima utilità.

Addirittura pericoloso :D

Ma non ti preoccupare, la linea generale del forum è: "Io vado benissimo, è il mondo che deve cambiare".



Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278553)
Sarei interessato di sentire le argomentazioni in favore di questa curiosa tesi.

"I cattivi sono sempre gli altri": frase che ho sentito sulla bocca di molte persone. Di ogni genere. Anche brave gente.

Sul forum invece mi è capitato spessissimo di leggere di persone che si colpevolizzavano molto più del dovuto per cose futili o per cose di cui non hanno colpa.
Per non parlare poi di chi non riesce proprio ad accettarsi, soffre e si vergogna di sé stesso del proprio modo d'essere nonostante non avrebbe nulla di cui vergognarsi

Dove le hai lette? E comunque noto sempre di più come viene usato il termine "colpa". Qua dentro è una continua ricerca a chi dare la colpa...

Vediamo piuttosto, in base a certe situazioni, come modificare i nostri comportamenti affinchè certe cose spiacevoli non ricapitino....aldilà di chi sia la colpa. Invece no, anche qui si cade sempre nel: "Io ho agito benissimo, sono gli altri che hanno agito male".

Così si delega tutto agli altri. Ma c'è da ricordare che chi agisce sempre allo stesso modo ottiene sempre i medesimi risultati.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278557)
Strano perché, se posso permettermi, dai tuoi post mi sembra emerga invece un certo risentimento negativo verso un modo d'essere che, per quanto sempre caratterizzato da una certa inquietudine e un certo disagio, non vuoi proprio accettare. Anzi addirittura cerchi di combatterlo per provare a diventare come gli altri (gli estroversi).

Non credo però, se è vero ciò che scrivi, che snaturarsi per essere un po' più sicuri (perché appunto simili altri altri) siano la strada giusta da prepararsi per il futuro.

Io questa cosa della natura non la capirò mai. "Io sono così di natura" è un'altra di quelle frasi che delegano la colpa all'esterno, genetica in questo caso.

Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa.

Io posso dire che l'introversione e l'estroversione hanno vantaggi e svantaggi che vanno considerati e che il top sarebbe uno sviluppo di entrambe le personalità.

Non c'è da snaturarsi, c'è da fare certe esperienze per "allenare" le due personalità.

A me personalmente l'introversione sta dando problemi in campo affettivo ed in campo lavorativo. Ed è giusto che io spezzi le catene che mi stanno legando, non ho proprio intenzione di dire "Ah, sono intro per natura, aspetta che accetto il fatto di non riuscire ad avere una ragazza ed accetto il mio lavoro sottopagato e che non mi permette sbocchi di alcun tipo".

Se per te la follia è non accettare un modo di essere, per me la follia è accettarlo quando ti fa stare male e ti crea problemi e delusioni.

Dipende da ogni persona quale scelta farà. Se accettare il modo di essere o cambiarlo. Ad ogni modo ognuno crea il proprio destino con le proprie decisioni.

Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1278849)
la fobia sociale non è una causa ma un sintomo.
e uno dei migliori modi per combattarla è accettarla....

e un fobico che critica gli altri non è da criticare (cosi si peggiorerà la sua situazione) ma aiutarlo..

Bene, allora come mai esiste questo forum. Accettare una cosa è così difficile? Un regalo che la vita ci ha fatto è così difficile da accettare?

Giustamente accettare qualcosa che fa stare male non è facile.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278993)
No, lui ha parlato di introversione. Io mi riferivo a quello, e alla costante stigmatizzazione che se ne fa.

Sarebbe meglio non confondere le due cose. La prima di per sé non dovrebbe essere vista come un male. Cosa che invece mi capita di leggere molto spesso.

Non è un male. Ha vantaggi e svantaggi, ma, per me, gli svantaggi superano i vantaggi. Sopratutto nella qualità di vita.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278997)
E' vero ma perché quando si soffre non si può fare altro che concentrarsi sul proprio dolore. E questo non va visto come egoismo o mancanza di sensibilità ma come una intima ricerca verso una vita migliore.

Bellissime frasi. Però, ecco non è per fare quello che rompe le scatole, ma che cosa fa il depresso per "ricercare questa vita migliore"?

Io capisco che la depressione sia molto molto invalidante e per questo credo anche che "concentrarsi sul proprio dolore" non sia egoismo, mancanza di sensibilità, ma nemmeno una intima ricerca verso una vita migliore.

Il depresso sta oggettivamente malissimo, non ha energie, fa fatica ad alzarsi dal letto, fa fatica per tante cose....non passerà certo la giornata alla ricerca di una vita migliore, che di energie ne richiede.

Le frasi di per se che hai scritto sono bellissime, ma alla fin fin non meglio del semplice "svegliati".

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1278997)
Anche il depresso, per esempio, assume questi atteggiamenti. Vogliamo considerare allora tutti i depressi come degli egoisti insensibili?

Perchè no? Se io dall'esterno non so che una persona è depressa, dirò che è egoista. Se poi venisse da me ad dirmi tutto quello che si porta dentro, altro discorso, ma finchè non si fa conoscere meglio....

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1279040)
Il fatto che ne parli negativamente (e che vorresti essere altro da quello che sei) significa che non la stai accettando ma la stai rifiutando. E se accetti qualcosa non puoi rifiutarlo ma solo accoglierlo.

Non accetti la tua diversità come valore ma come una anormalità deprecabile.
Questa non è una vera presa di coscienza.

Che valore può dare una cosa invalidante? La vera presa di coscienza non è accettare una diversità perchè è [apparentemente] immutabile, ma perchè si capisce come questa può darci valore invece di essere invalidante.

Che si riduce sempre ad un cambio di schema mentale, di pensiero. Non vedere più l'introversione come invalidante ma come qualcosa di utile. Per me che mi sta invalidando la vita, non posso accettarla per come è ora, ma ho bisogno di affiancarla a tratti estro per equilibrare.

Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1279045)
No, la fobia sociale va curata è l'introversione che non va curata.

Va curato il disagio psichico (come la fobia sociale) non la "struttura del proprio essere" perché non è quella ad essere sbagliata ma la considerazione che noi ne abbiamo.

Qui si parla spesso di cambiare il proprio modo d'essere con frasi del tipo <<sono introverso ma sto cercando di diventare estroverso, come gli altri>>: questo, per me, è disagio psichico. Pura follia.

Come sopra. Dire che una cosa NON va curata in modo così assolutistico non mi piace. Ognuno decide cosa cambiare di sè.

Per me è follia accettare un tratto che si ritiene invalidante.

Ma come ho detto prima, ne io ne te abbiamo ragione o torto, dipende da quale delle due visione una persona si sente più attratta.

Alla fine ci sarà sempre un momento in cui dobbiamo accetarci, ma non dovrebbe essere quando stiamo male.

Quote:

Originariamente inviata da rocketmail_89 (Messaggio 1279065)
Tentare di curare un "modo d'essere" infatti è assurdo... spesso però noto che si fa confusione con i termini introversione/timidezza, magari vogliono "guarire" da quest'ultima...

Curare la "struttura" quindi è come se un mancino volesse una "cura" per scrivere con la destra... però come esistono gli "ambidestri" credo possano esistere delle "vie di mezzo" anche tra intro ed estroversione

Uno che però è "totalmente introverso", al 99,9% non diventerà mai "estroverso"... poi i miracoli possono anche esistere

Cambiare personalità vuol dire cambiare schema mentale, aldilà di quanto tempo ci voglia. In passato i mancini venivano forzati a scrivere con la destra. Questo era un passaggio ancora più difficile da fare perchè era un comportamento intrinseco del cervello. Eppure era possibile.

Cambiare da fobico/timido/intro/estro è cambiare schema mentale, smettere di agire/reagire/pensare come prima e agire/reagire/pensare in modo nuovo e più costruttivo.

Serve tempo, capire che si può dire la propria. Capire che si possono fare battute ed invadere gli spazi personali degli altri, capire che non sono tutti a giudicarci, a guardarci, ecc, ecc. cambiare modo di porsi, perdendo appunto quell'aggressività noi modi che forse abbiamo sviluppato, ecc, ecc. Di roba da sistemare c'è nè tanta, ma non è impossibile.

Chi crede che sia impossibile [e associa ciò a ""oggettività/realismo"] semplicemente si toglie un bel pezzo di possibilità.

Novak 27-04-2014 14:52

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Ma non ti preoccupare, la linea generale del forum è: "Io vado benissimo, è il mondo che deve cambiare".

Questa è un'impressione tua, ci sono ultras anche dell'altra parrocchia.

Quote:

Così si delega tutto agli altri. Ma c'è da ricordare che chi agisce sempre allo stesso modo ottiene sempre i medesimi risultati.
Sempre no.
Anche cambiare contesto o """"""tipo""""""" di persone frequentate può portare a reazioni differenti.
E pure chi ha un carattere estroverso, troppo espansivo o frivolo, può ottenere reazioni di chiusura o essere evitato/non ricercato da alcune persone.





Quote:

Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa.
Secondo me invece introversione ed estroversione sono tendenze naturali a guardare il mondo in un certo modo.
Poi ognuno può essere portato dalle circostanze in un determinato periodo ad assumere atteggiamenti che lo portano a riflettere/chiudersi di più o aprirsi con frequenza maggiore alla vita sociale.

Ci sta che vuoi essere capace di invadere l'altrui spazio con una battuta, ma questo esula dall'introversione lol, è timidezza.
Cioè il fatto che io mi sento a disagio/in ansia a stare in mezzo agli altri non è introversione; il fatto che mi piace più (al netto di paure varie) stare da solo o con pochi che nella bolgia è introversione


Quote:

Io posso dire che l'introversione e l'estroversione hanno vantaggi e svantaggi che vanno considerati e che il top sarebbe uno sviluppo di entrambe le personalità.
Sì, è così. E' vero anche che è bene allenare entrambe queste tendenze, nei limiti consentiti dalla natura, oltre i quali ci si forza, secondo me.
Quali sono questi limiti? Bella domanda. Ognuno può rispondere per sè, ma non è semplice e ci vogliono anni, considerate le storture o contingenze che uno incontra nel mentre.

Io ancora non so nulla, so giusto che non andrei mai tutti i sabati in discoteca perchè mi risulterebbe tanto forzato quanto passarli tutti a casa a guardare un film.




Quote:

A me personalmente l'introversione sta dando problemi in campo affettivo ed in campo lavorativo. Ed è giusto che io spezzi le catene che mi stanno legando, non ho proprio intenzione di dire "Ah, sono intro per natura, aspetta che accetto il fatto di non riuscire ad avere una ragazza ed accetto il mio lavoro sottopagato e che non mi permette sbocchi di alcun tipo".
Essere introverso, anche molto introverso, non impedisce affatto di avere una ragazza.

E' come dire che essere estroverso ti rende incapace di mantenere nel lungo termine una relazione perchè hai continuamente bisogno di nuovi stimoli esterni







Bellissime frasi. Però, ecco non è per fare quello che rompe le scatole, ma che cosa fa il depresso per "ricercare questa vita migliore"?

Emil 27-04-2014 15:23

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Guarda a thread come quello di Strange_Man. Era ad un compleanno e gli altri non hanno avuto problemi a dirgli diverse cose, cosa che noi non avremmo detto. Ma non avremmo detto perchè avremmo pensato "Potrei fare del male a dire così, potrebbe starci male o offendersi, meglio stare zitti". Neanche trovare parole migliori, ma stare proprio zitti.

Questo è essere più sensibili?

Perché usi sempre il "noi"?

E poi tu sei in grado di dire se io o altri utenti del forum hanno il coraggio o no di dire certe cose in determinate situazioni prendendo in esame il thread di un solo utente?
Non credo.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Ho amici estro che se hanno tempo e soldi ti aiutano e ti ascoltano, ma sanno anche prendersi i propri spazi.

Da ciò che scrivi emergere ancora una volta il fatto che tendi a distanziarti sempre e comunque da quelle che tu hai posto come categorie di persone (in questo caso gli "estro"). Persino dalle persone che ti sono più vicine (gli amici). Va bene, però adesso inizierei con il trovare i punti di contatto che vi hanno avvicinato.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Oppure:
Non fare battute, non fare scherzi [che sono utili a creare le amicizie e a diverstirsi] per paura di come protrebbero prenderla gli altri.

Tutto questo passa come sensibilità del fobico, ma ho dei dubbi che sia veramente sensibilità e non paranoia.:pensando:

Insomma si risolve sempre tutto con le solite paranoie.

E se invece si trattasse davvero di un non voler ferire gli altri perché si ha una sensibilità che permette di non farlo?
Se così è per te probabilmente questo sarà un difetto, per me è un pregio.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Addirittura pericoloso :D

Ma non ti preoccupare, la linea generale del forum è: "Io vado benissimo, è il mondo che deve cambiare".

Invece la tua linea costante di "bastian contrario solo perché scriviamo su un forum di fobiasociale" è davvero costruttiva.
Oppure la linea "sono io che sono malato e depresso e fobico e quindi devo a tutti costi plasmarmi a somiglianza di tutti gli estroversi" è altrettanto costruttiva.

In ogni caso credo che ci sia poco da ridere, quando uno soffre può bastare anche poco per auto-svalutarsi ancora di più. E spesso ho letto post di estrema fragilità.
Io con la sofferenza altrui starei attento.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Dove le hai lette? E comunque noto sempre di più come viene usato il termine "colpa". Qua dentro è una continua ricerca a chi dare la colpa...

Vediamo piuttosto, in base a certe situazioni, come modificare i nostri comportamenti affinchè certe cose spiacevoli non ricapitino....aldilà di chi sia la colpa. Invece no, anche qui si cade sempre nel: "Io ho agito benissimo, sono gli altri che hanno agito male".

Quello che tu fai costantemente con chi scrive qui, solo perché lo definisci un fobico (o depresso). Dargli la colpa a prescindere di ciò che è accaduto (o di ciò che dice) solo perché tu l'hai definito così.
Viva l'ipocrisia.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Così si delega tutto agli altri. Ma c'è da ricordare che chi agisce sempre allo stesso modo ottiene sempre i medesimi risultati.

Risultati che naturalmente dovranno passare sotto il vaglio del tuo giudizio impietoso e sempre oggettivo...:D


Io questa cosa della natura non la capirò mai. "Io sono così di natura" è un'altra di quelle frasi che delegano la colpa all'esterno, genetica in questo caso.

Io sono convinto che se uno vuole può cambiare modo di essere, perchè non si nasce intro/estro/fobici/timidi, ma si diventa.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Io posso dire che l'introversione e l'estroversione hanno vantaggi e svantaggi che vanno considerati e che il top sarebbe uno sviluppo di entrambe le personalità.

Il top? Ma cos'è per te l'esistenza una gara di body-building della personalità?

E comunque in ogni uomo le due cose convivono a gradi diversi e non esiste mai solo l'una o l'altra.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Non c'è da snaturarsi, c'è da fare certe esperienze per "allenare" le due personalità.

Però naturalmente quella estroversa conta di più perché il mondo fuori dice che è così che dev'essere...

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
A me personalmente l'introversione sta dando problemi in campo affettivo ed in campo lavorativo. Ed è giusto che io spezzi le catene che mi stanno legando, non ho proprio intenzione di dire "Ah, sono intro per natura, aspetta che accetto il fatto di non riuscire ad avere una ragazza ed accetto il mio lavoro sottopagato e che non mi permette sbocchi di alcun tipo".

Oltre al fatto che fai generalizzazioni improprie, secondo me tu hai proprio sbagliato a considerare l'argomento, che vedi solo da un punto di vista negativo che ti hanno indotto a pensare.
Perché secondo te un introverso non potrà mai avere una relazione o una carriera lavorativa?
Se è così ti invito a riconsiderare la questione in ottica decisamente meno estrema e arida.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Se per te la follia è non accettare un modo di essere, per me la follia è accettarlo quando ti fa stare male e ti crea problemi e delusioni.

Il dolore e le delusioni ci sono per tutti, cosa credi. Io non ho mai detto che va accettato il disagio mentale. Ma il disagio mentale, lo ribadisco, non scaturisce dalla condizione introversa in sé, ma da tutti i vissuti e i giudizi che sono stati assimilati come negativi da chi la possiede. L'auto-svalutazione di sé non dipende certo dall'essere taciturno o riservato (per es.), ma dal fatto che si da per giusta l'opinione comune che lo sia.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Dipende da ogni persona quale scelta farà. Se accettare il modo di essere o cambiarlo. Ad ogni modo ognuno crea il proprio destino con le proprie decisioni.

Su questo si potrebbe discutere a lungo e ho i miei dubbi.

E comunque tu chi ti credi di essere per dire che qua dentro nessuno agisce mai in maniera positiva o costruttiva?

Ritorniamo sempre al solito punto: solo ciò che professi tu e tutto quello che tu pensi sia giusto fare risolve questo generi di problemi.
Forse dovresti considerare il fatto che ognuno potrebbe risolverli in maniera diversa dai tuoi tanto speciali insegnamenti di vita...

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Bene, allora come mai esiste questo forum. Accettare una cosa è così difficile? Un regalo che la vita ci ha fatto è così difficile da accettare?

Giustamente accettare qualcosa che fa stare male non è facile.

E daje. Ti ripeto ancora una volta che io non incito ad accettare e subire il disagio psichico, ma vorrei cercar di far capire che l'introversione come orientamento esistenziale non è ne nocivo ne infamante (come tu lo vuoi far passare). Tutt'altro

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Non è un male. Ha vantaggi e svantaggi, ma, per me, gli svantaggi superano i vantaggi. Sopratutto nella qualità di vita

Sottolineiamo pure il "per me". E sottolineiamo la tua qualità della vita.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Bellissime frasi. Però, ecco non è per fare quello che rompe le scatole, ma che cosa fa il depresso per "ricercare questa vita migliore"?

Io capisco che la depressione sia molto molto invalidante e per questo credo anche che "concentrarsi sul proprio dolore" non sia egoismo, mancanza di sensibilità, ma nemmeno una intima ricerca verso una vita migliore.

Il depresso sta oggettivamente malissimo, non ha energie, fa fatica ad alzarsi dal letto, fa fatica per tante cose....non passerà certo la giornata alla ricerca di una vita migliore, che di energie ne richiede.

Sul dolore e il tempo della sua elaborazione (diverso per tutti) ho già scritto a riguardo.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Le frasi di per se che hai scritto sono bellissime, ma alla fin fin non meglio del semplice "svegliati".

Mi mancava il famigerato "svegliati" parola che naturalmente racchiude in sé più significati di mille altre parole o riflessioni, o sedute di terapia dallo psicologo...:D


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Perchè no? Se io dall'esterno non so che una persona è depressa, dirò che è egoista. Se poi venisse da me ad dirmi tutto quello che si porta dentro, altro discorso, ma finchè non si fa conoscere meglio....

...finché non si fa conoscere diamo un giudizio superficiale e per giunta ingiusto, perché appunto fatto con ignoranza e inconsapevolezza.

E poi visto che già lo giudichi egoista senza sapere come mai, perché dovrebbe concederti il suo tempo per parlare con te dei suoi problemi?

Emil 27-04-2014 15:31

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Che valore può dare una cosa invalidante? La vera presa di coscienza non è accettare una diversità perchè è [apparentemente] immutabile, ma perchè si capisce come questa può darci valore invece di essere invalidante.

Che si riduce sempre ad un cambio di schema mentale, di pensiero. Non vedere più l'introversione come invalidante ma come qualcosa di utile. Per me che mi sta invalidando la vita, non posso accettarla per come è ora, ma ho bisogno di affiancarla a tratti estro per equilibrare.

Ciò che ti sta invalidando la vita non è l'introversione ma il giudizio negativo che gli stai dando, probabilmente perché hai interiorizzato tutti quei giudizi negativi arrivati dall'esterno che hanno contribuito a crearti questo senso di inadeguatezza. Giudizi dati per veri perché secondo te rispondono a quella presunta normalità che tu tanto desideri.
Questo significa è uno schema mentale.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Alla fine ci sarà sempre un momento in cui dobbiamo accetarci, ma non dovrebbe essere quando stiamo male.

Ti sbagli. E' proprio da li che bisogna cominciare. Perché è da li che parte la risalita. Da dove altrimenti?


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Cambiare personalità vuol dire cambiare schema mentale, aldilà di quanto tempo ci voglia. In passato i mancini venivano forzati a scrivere con la destra. Questo era un passaggio ancora più difficile da fare perchè era un comportamento intrinseco del cervello. Eppure era possibile.

E dunque perché possibile è una cosa giusta e ragionevole?


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Cambiare da fobico/timido/intro/estro è cambiare schema mentale, smettere di agire/reagire/pensare come prima e agire/reagire/pensare in modo nuovo e più costruttivo.

Serve tempo, capire che si può dire la propria. Capire che si possono fare battute ed invadere gli spazi personali degli altri, capire che non sono tutti a giudicarci, a guardarci, ecc, ecc. cambiare modo di porsi, perdendo appunto quell'aggressività noi modi che forse abbiamo sviluppato, ecc, ecc. Di roba da sistemare c'è nè tanta, ma non è impossibile.

L'aggressività di cui parli non riguarda certo solamente "noi" poveri fobici.
Per il resto ti rimando alla risposta sopra.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1279147)
Chi crede che sia impossibile [e associa ciò a ""oggettività/realismo"] semplicemente si toglie un bel pezzo di possibilità.

Cosa che fai anche tu quando pretendi di cambiare il tuo modo d'essere per cercare di indossare uno tutto nuovo (curioso tra l'altro di sapere come ti starà) non prendendo neanche in considerazione le virtù e le qualità dell'introspezione.
Viva l'uguaglianza.

Tararabbumbieee 27-04-2014 16:20

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Blur (Messaggio 1278471)
Troppo facile essere sensibili solo verso i problemi che ci riguardano

Il problema è ognuno è prigioniero del proprio punto di vista, limitato entro lo spazio angusto dei propri limiti, abituato a riconoscere negli altri soltanto i segni delle ferite di cui lui stesso ha sofferto...

Ishtar)O( 27-04-2014 23:21

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 1279153)
Non parlavo mica di donne, parlavo in generale, anzi il mio post non teneva minimamente conto di differenze di sesso... solo tu hai visto riferimenti a donne...

Per fortuna ho usato esempio due volte.

Demiurgo 27-04-2014 23:46

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Quote:

Originariamente inviata da Tararabbumbieee (Messaggio 1279201)
Il problema è ognuno è prigioniero del proprio punto di vista, limitato entro lo spazio angusto dei propri limiti, abituato a riconoscere negli altri soltanto i segni delle ferite di cui lui stesso ha sofferto...

Mi piace questa definizione... come i pazienti di Arkham che vedono il mondo solo in funzione delle proprie ossessioni e non riescono mai ad interagire fra loro completamente (ok ok ok... sono Geek va bene?)

Comunque sono anche io del parere che una eccessiva sensibilità (che poi può essere paranoia come dice Kody... per me può esserlo in molti casi) non fanno del fobico un santo.

Soprattutto se pensate che ferite e paure (reali o meno) non fanno che esasperare le persone... quanto può essere dolce, gentile e prodiga una persona esasperata?

alvin 28-04-2014 00:08

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
Non ci avevo mai pensato ma... forse si... un pò si diventa ipersensibili su ciò che ci riguarda direttamente.. ma questo vale un pò per tutti credo anche per chi si ritiene normale..

Ventolin 28-04-2014 00:22

Re: Il falso mito del fobico piu sensibile
 
la fobia sociale è - se non vado errato - un disturbo psicologico che impedisce o complica il rapportarsi dell'individuo affetto con le altre persone, e di conseguenza, può portare ad altri disturbi ad esso correlati, come la depressione, la mancanza di una vita affettiva o lavorativa soddisfacente, e così via.

Io credo che la sensibilità sia una qualità, se così vogliamo chiamarla, che non ha nulla a che fare con una disfunzione psicologica, ma con la bontà d'animo di chi la possiede, la quale può essere in certa misura ereditaria, oppure donataci dal buon Dio. Non lo so e tutto sommato non voglio saperlo.

Questo è il mio parere


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 19:59.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.