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n. 8028 26-07-2013 10:41

Re: Non si fa
 
che poi vorrei vedervi non assegnare punteggio alla commessa obesa che mi ha fatto il carrello l'altro giorno...

Winston_Smith 26-07-2013 10:46

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116888)
e questo cosa importerebbe?
ci sono anche donne che non ne danno, ma questo non vi impedisce di generalizzare.

Se mi quoti il post in cui io avrei generalizzato, vinci un premio.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116891)
che poi vorrei vedervi non assegnare punteggio alla commessa obesa che mi ha fatto il carrello l'altro giorno...

Non glielo assegnerei, io non ragiono in base a CV e skills, fuori dall'ambito lavorativo.

muttley 26-07-2013 10:50

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116878)
Obiezione n°1: paragonare la conoscenza reciproca con una donna a uno scenario del genere è agghiacciante, e descrive bene a quale punto di aberrazione sia giunta la mentalità soprattutto italica in questo ambito. Una società in cui i rapporti di coppia vengono visti nell'ottica donna = datore di lavoro vs uomo = candidato è marcia fino al midollo: legittimo e sacrosanto è contrastare e combattere questo abominio.

Doverosa puntualizzazione in primis: quando discuto (anche virtualmente) di queste cose, preferirei che ci si attenesse esclusivamente a quello che scrivo, in modo da afferrare quali sono i termini del paragone...nessuno ha paragonato la donna o la "preda" in generale ad un datore di lavoro ed è anche per questo che gradirei evitare di leggere introduzioni surrettizie o manipolazioni dei discorsi altrui al fine di svalutarle moralmente.
Il paragone da me introdotto nasce con l'intento di porre una linea di confine tra ciò che la società induce la massa degli individui che la compone a fare e ciò che la massa di cui la società è composta sente di dover fare. Viviamo in una collettività dove spesso le esigenze del singolo sono sacrificate e diluite in virtù di un volere collettivo che è la risultante di innumerevoli e continue mediazioni (non perfette né esecrabili, ma semplicemente perfettibili) e, se questa società arriva prescriverci determinati step, atteggiamenti o condotte, siamo ben liberi di accettarle (come arriva a fare la maggioranza degli individui) o a rifiutarle. L'esempio del lavoro è calzante perché, contrariamente a quanto molti credono, non è assolutamente vero che una società potrebbe reggersi solo sul lavoro come necessità per garantire a tutti un vivere dignitoso...certo, la società in cui viviamo ora, con i suoi presupposti, non potrebbe funzionare diversamente, ma non è detto che sia l'unica possibile...stando però alle condizioni attuali, una persona che vive il lavoro come una sofferenza e un continuo attacco alla propria vulnerabilità psicologica, potrebbe benissimo rifiutarsi di sottostare a determinate imposizioni e scegliere l'accattonaggio o la vita claustrale. Bisogna capire se questa persona decide di dare la priorità al suo (fragile) equilibrio psicologico o alla necessità di una sopravvivenza secondo i canoni più comunemente accettati. Altrimenti si decide di lottare per un cambiamento della società stessa, anche nell'eventualità di farne parte e accettarne determinate istanze.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116878)
Obiezione n°2: questo discorsetto per me ha valore zero fino a quando non lo ripeterai paro paro anche alla maggior parte delle donne che allo stesso modo protegge il proprio ego dai rifiuti (e secondo me legittimamente, già si prendono tanti pesci in faccia ogni giorno, se uno può evitarne qualcuno è meglio) aspettando (e non aspettandosi, che è diverso e sottintende uno stereotipo di ruolo) sempre o quasi sempre che gli uomini si facciano avanti. Che si avrebbe da perdere nel provarci con un uomo? (cit.)

Idem come sopra: è più importante l'ideale o la sopravvivenza? Sta a te decidere. Detto ciò, se un giorno il medico mi dice che devo smettere di fumare (anche questo è solo un esempio) per preservare la mia salute, io decido di dargli retta o meno solo in base al mio interesse (a seconda del fatto che io prediliga la salute o il piacere) e non in base al fatto che deve dirlo anche al mio vicino di casa che pure lui fuma come un turco.

Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 1116880)
Si deve sentire (almeno:l'introverso, o almeno: io devo sentire) che il gioco valga la candela

Ecco appunto.

Winston_Smith 26-07-2013 11:00

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1116895)
Doverosa puntualizzazione in primis: quando discuto (anche virtualmente) di queste cose, preferirei che ci si attenesse esclusivamente a quello che scrivo, in modo da afferrare quali sono i termini del paragone...nessuno ha paragonato la donna o la "preda" in generale ad un datore di lavoro ed è anche per questo che gradirei evitare di leggere introduzioni surrettizie o manipolazioni dei discorsi altrui al fine di svalutarle moralmente.

Eh beh, quando parlavi di barriere elevatissime per l'accesso al posto di lavoro, quelle non erano un'allegoria delle barriere elevatissime per la conquista della donna da parte di un timido/fobico? Questo paragone non è la prima volta che lo fai e lo fai sempre con gli uomini nella parte dei candidati, toh guarda caso.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1116895)
Il paragone da me introdotto nasce con l'intento di porre una linea di confine tra ciò che la società induce la massa degli individui che la compone a fare e ciò che la massa di cui la società è composta sente di dover fare. Viviamo in una collettività dove spesso le esigenze del singolo sono sacrificate e diluite in virtù di un volere collettivo che è la risultante di innumerevoli e continue mediazioni (non perfette né esecrabili, ma semplicemente perfettibili) e, se questa società arriva prescriverci determinati step, atteggiamenti o condotte, siamo ben liberi di accettarle (come arriva a fare la maggioranza degli individui) o a rifiutarle. L'esempio del lavoro è calzante perché, contrariamente a quanto molti credono, non è assolutamente vero che una società potrebbe reggersi solo sul lavoro come necessità per garantire a tutti un vivere dignitoso...certo, la società in cui viviamo ora, con i suoi presupposti, non potrebbe funzionare diversamente, ma non è detto che sia l'unica possibile...stando però alle condizioni attuali, una persona che vive il lavoro come una sofferenza e un continuo attacco alla propria vulnerabilità psicologica, potrebbe benissimo rifiutarsi di sottostare a determinate imposizioni e scegliere l'accattonaggio o la vita claustrale. Bisogna capire se questa persona decide di dare la priorità al suo (fragile) equilibrio psicologico o alla necessità di una sopravvivenza secondo i canoni più comunemente accettati. Altrimenti si decide di lottare per un cambiamento della società stessa, anche nell'eventualità di farne parte e accettarne determinate istanze.

Io sarei per la lotta al fine di cambiare la società, o almeno di evitare che una certa mentalità sia vista come una norma immutabile, tu?

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1116895)
Idem come sopra: è più importante l'ideale o la sopravvivenza? Sta a te decidere. Detto ciò, se un giorno il medico mi dice che devo smettere di fumare (anche questo è solo un esempio) per preservare la mia salute, io decido di dargli retta o meno solo in base al mio interesse (a seconda del fatto che io prediliga la salute o il piacere) e non in base al fatto che deve dirlo anche al mio vicino di casa che pure lui fuma come un turco.

Il paragone non regge (a parte che un medico serio dovrebbe dire le stesse cose a tutti i fumatori). Qui si sta parlando di un rapporto duale, che cionvolge due persone o due categorie di persone. Prospettare soltanto agli uomini e non alle donne l'eventualità di dover rinunciare a "proteggere il proprio ego" significa, di fatto, contribuire a perpetuare lo stereotipo sessista dominante che tanti danni causa a chi, uomo o donna, non vi si riconosce.
Per cui ti chiedo: sei convinto che anche molte donne dovrebbero chiedersi se sia più opportuno "proteggere il proprio ego" o aprirsi a nuove possibilità di conoscenza oltre il numero di uomini che si fanno avanti con loro?

P.S.: Last but not least, l'alternativa non è tra omologarsi o perire, tra l'ideale e la sopravvivenza. Fortunatamente esistono eccezioni alla mentalità dominante.

muttley 26-07-2013 11:16

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116897)
Eh beh, quando parlavi di barriere elevatissime per l'accesso al posto di lavoro, quelle non erano un'allegoria delle barriere elevatissime per la conquista della donna da parte di un timido/fobico? Questo paragone non è la prima volta che lo fai e lo fai sempre con gli uomini nella parte dei candidati, toh guarda caso.

Perché è l'argomento della discussione, ciò non toglie che qualsiasi "cimento" dell'esistenza risulti in genere arduo per il fobico/timido, non solo la conquista nell'ambito sentimentale.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116897)
Io sarei per la lotta al fine di cambiare la società, o almeno di evitare che una certa mentalità sia vista come una norma immutabile, tu?

Sono per l'evoluzione e il perenne mutamento della società in chiave sempre più democratica, ma non pretendo che questa società si evolva a immagine e somiglianza delle mie esigenze di persona problematica. Vale la solita regola: la società fa un passo verso di me e io uno verso di lei.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116897)
Prospettare soltanto agli uomini e non alle donne l'eventualità di dover rinunciare a "proteggere il proprio ego" significa, di fatto, contribuire a perpetuare lo stereotipo sessista dominante che tanti danni causa a chi, uomo o donna, non vi si riconosce.
Per cui ti chiedo: sei convinto che anche molte donne dovrebbero chiedersi se sia più opportuno "proteggere il proprio ego" o aprirsi a nuove possibilità di conoscenza oltre il numero di uomini che si fanno avanti con loro?

Parti dal presupposto che la motivazione che spinge le donne a non provarci sia la stessa degli uomini. A me interessa sapere prima di tutto qual è la mia motivazione, voglio analizzare prima me stesso per capire qual è il mio rapporto con la società e perché ho difficoltà ad ambientarmici. Ciò detto, non ho assegnato connotazioni morali o espresso preferenze personali alle due soluzioni prospettate (la protezione dell'ego o la conquista dell'obiettivo) ma ho solo dato una descrizione di quelle che sono le prospettive base dell'individuo medio di fronte alle sfide generiche dell'esistenza.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116897)
l'alternativa non è tra omologarsi o perire

Mai scritto ciò, ma aspettare l'eccezione può portare a periodi di prolungata lontananza dall'oggetto desiderato (qualunque esso sia), e non puoi dare per scontato che tutti siano capaci di aspettare.

n. 8028 26-07-2013 11:21

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116893)
Se mi quoti il post in cui io avrei generalizzato, vinci un premio.

nel momento in cui parli di "società aberrante" in riferimento al comportamento delle donne stai generalizzando e comunque ti faccio notare che (come tuoi solito) ti stai ponendo nei confronti dell'interlocutore proprio come un essere non solo giudicante ma anche decisamente scortese, sicuramente fai bene a non avvicinarti a una donna (anzi ad avere un vero e proprio terrore di farlo) visto il tuo sgradevole carattere.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116893)
Non glielo assegnerei, io non ragiono in base a CV e skills, fuori dall'ambito lavorativo.

lo fai sempre, infatti disdegni le donne che non si fanno avanti. in quel preciso istante le stai giudicando e pure in maniera negativa.

Winston_Smith 26-07-2013 11:35

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116906)
nel momento in cui parli di "società aberrante" in riferimento al comportamento delle donne stai generalizzando

Non è forse vero che la mentalità dominante nella società è aberrante, nel campo oggetto del topic?

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116906)
e comunque ti faccio notare che (come tuoi solito) ti stai ponendo nei confronti dell'interlocutore proprio come un essere non solo giudicante ma anche decisamente scortese, sicuramente fai bene a non avvicinarti a una donna (anzi ad avere un vero e proprio terrore di farlo) visto il tuo sgradevole carattere.

Fino a prova contraria quello che giudica il suo interlocutore sei tu, non sono io quello che ha detto che il mio interlocutore ha un carattere sgradevole (per tua info, la mia fidanzata non è del tuo stesso parere).
Cerca di contestare quello che dico nel merito, invece di attaccarmi sul personale (cosa che io non ho fatto), grazie.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116906)
lo fai sempre, infatti disdegni le donne che non si fanno avanti. in quel preciso istante le stai giudicando e pure in maniera negativa.

Mai detto né pensato nulla del genere, ti pregherei di non mettermi in bocca parole che non ho scritto né pensato, grazie. Non essere compatibili con una persona nell'ambito di una relazione di coppia non equivale a disdegnarla.

Winston_Smith 26-07-2013 11:42

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1116904)
Sono per l'evoluzione e il perenne mutamento della società in chiave sempre più democratica, ma non pretendo che questa società si evolva a immagine e somiglianza delle mie esigenze di persona problematica. Vale la solita regola: la società fa un passo verso di me e io uno verso di lei.

A parte che attualmente la società dominante si muove di un cm e pretende che il timido si muova di 100 m, direi che venire incontro anche alle esigenze delle minoranze senza pensare che esistano solo le maggioranze non sarebbe un male, no?

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1116904)
Parti dal presupposto che la motivazione che spinge le donne a non provarci sia la stessa degli uomini.

No, è ragionevole supporre che molte donne, come ho scritto (non "le" donne) ci provino poco e nulla perché non gradirebbero essere rifiutate.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1116904)
A me interessa sapere prima di tutto qual è la mia motivazione, voglio analizzare prima me stesso per capire qual è il mio rapporto con la società e perché ho difficoltà ad ambientarmici. Ciò detto, non ho assegnato connotazioni morali o espresso preferenze personali alle due soluzioni prospettate (la protezione dell'ego o la conquista dell'obiettivo) ma ho solo dato una descrizione di quelle che sono le prospettive base dell'individuo medio di fronte alle sfide generiche dell'esistenza.

OK, condivisibile. Detto questo, però, sarò tardo io ma non mi pare di aver letto una risposta alla mia domanda: lo prendo per un "sì"? E' consigliabile che anche molte donne si interroghino se sia più opportuno continuare a proteggere il proprio ego o aprirsi a ulteriori possibilità di conoscenza?

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1116904)
Mai scritto ciò, ma aspettare l'eccezione può portare a periodi di prolungata lontananza dall'oggetto desiderato (qualunque esso sia), e non puoi dare per scontato che tutti siano capaci di aspettare.

Dipende se sono più capaci di aspettare o di snaturarsi per aderire a un modello che non rispecchia la loro indole. E' una scelta personale, e comunque resta anche la quarta alternativa: favorire un cambiamento della mentalità dominante.

n. 8028 26-07-2013 11:42

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116917)
Non è forse vero che la mentalità dominante nella società è aberrante, nel campo oggetto del topic?

Fino a prova contraria quello che giudica il suo interlocutore sei tu, non sono io quello che ha detto che il mio interlocutore ha un carattere sgradevole (per tua info, la mia fidanzata non è del tuo stesso parere).
Cerca di contestare quello che dico nel merito, invece di attaccarmi sul personale (cosa che io non ho fatto), grazie.

Mai detto né pensato nulla del genere, ti pregherei di non mettermi in bocca parole che non ho scritto né pensato, grazie. Non essere compatibili con una persona nell'ambito di una relazione di coppia non equivale a disdegnarla.

1) il tuo singolo caso, volendo crederti, non cambia la mentalità della società, quindi il fatto che tu o pacello non diate punteggi è del tutto irrilevante. che gli uomini diano punteggi è incontestabile e quindi non si vede perché imputare la cosa (generalizzando tra l'altro) solo alle donne.

2) non sono io quello che non ha ammesso di giudicare e di dare punteggi agli altri. sì è vero in questo momento ti sto assegnando un punteggio e non me ne vergogno, così come lo faccio con tutti/e e in merito a qualsiasi qualità compresa l'estetica. ti sei posto in maniera orrenda e lo sai, capisco bene che tu abbia difficoltà nel relazionarti col prossimo nonché un odio profondo, probabilmente per gli esseri umani, ma soprattutto per quelle donne che oltre a non filarti non ti mandano alcun segnale.

3) eccerto, porre le donne (generalizzando tra l'altro) a fondamento di una società che definisci aberrante significa non disprezzarle, sissì, molto credibile come cosa...

Winston_Smith 26-07-2013 11:50

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116923)
1) il tuo singolo caso, volendo crederti, non cambia la mentalità della società, quindi il fatto che tu o pacello non diate punteggi è del tutto irrilevante. che gli uomini diano punteggi è incontestabile e quindi non si vede perché imputare la cosa (generalizzando tra l'altro) solo alle donne.

1) Dov'è che ho detto che nessun uomo dà punteggi? Dov'è che ho detto che li danno solo le donne?

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116923)
2) non sono io quello che non ha ammesso di giudicare e di dare punteggi agli altri. sì è vero in questo momento ti sto assegnando un punteggio e non me ne vergogno, così come lo faccio con tutti/e e in merito a qualsiasi qualità compresa l'estetica. ti sei posto in maniera orrenda e lo sai, capisco bene che tu abbia difficoltà nel relazionarti col prossimo nonché un odio profondo, probabilmente per gli esseri umani, ma soprattutto per quelle donne che oltre a non filarti non ti mandano alcun segnale.

2)Wow, anche la diagnosi di psicopatico online, non sapevo si potessero avere consulti psicologici a distanza ^^
Il fatto che tu assegni dei punteggi non implica che lo debba fare anch'io, o che debba ammettere di farlo anche se non è vero, solo per farti contento. Deal with it. Che poi, dare punteggi, nell'esempio riportato da paccello, voleva dire mettersi nella posizione di quello dhe deve fare lo screening al candidato, mentre in un rapporto di coppia sano nessuno dei due partner dovrebbe assumere questa posizione, non in maniera così esclusiva ed estremizzata almeno. Semplicemente questo.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116923)
3) eccerto, porre le donne (generalizzando tra l'altro) a fondamento di una società che definisci aberrante significa non disprezzarle, sissì, molto credibile come cosa...

3) Dov'è che avrei posto le donne come fondamento di una società aberrante?
Ho detto che la maggior parte delle persone (uomini e donne) sono superficiali e conformisti in questo ambito, e non è forse vero? E lo sono non perché si fanno/non si fanno avanti, ma perchè pensano che l'uomo debba essere così e la donna cosà, infischiandosene delle diversità individuali e costringendo tutti in stereotipi sessisti.

n. 8028 26-07-2013 12:00

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116927)
1) Dov'è che ho detto che nessun uomo dà punteggi? Dov'è che ho detto che li danno solo le donne?

questa sarebbe la tua fine dialettica? hai contestato una verità colossale ("anche gli uomini danno punteggi") dicendo che tu non ne dai, cosa completamente irrilevante, visto che pacello stava contestando in maniera generica la cosa alle sole donne. quindi sei d'accordo anche tu che il dare punteggi è attività prediletta di tutti, qualunque sia il genere di appartenenza? bene. allora l'obiezione tua singolare non ci riguarda e non ci interessa.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116927)
2)Wow, anche la diagnosi di psicopatico online, non sapevo si potessero avere consulti psicologici a distanza ^^
Il fatto che tu assegni dei punteggi non implica che lo debba fare anch'io, o che debba ammettere di farlo anche se non è vero, solo per farti contento. Deal with it.

se non lo facessi per quale motivo definisci le donne (e gli uomini che si adeguano alle regole socialmente accettate da secoli (se non da sempre) fondamento di una società "agghiacciante"? veramente credi di non averle giudicate, di non aver dato loro un punteggio? o ti stai solo arrampicando?

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116927)
3) Dov'è che avrei posto le donne come fondamento di una società aberrante?
Ho detto che la maggior parte delle persone (uomini e donne) sono superficiali e conformisti in questo ambito, e non è forse vero?

io credo che sia superficiale contestare (dando punteggi, definendoli conformisti con disprezzo) a un uomo il fatto di corteggiare e a una donna di essere corteggiata,

Winston_Smith 26-07-2013 12:06

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116940)
questa sarebbe la tua fine dialettica? hai contestato una verità colossale ("anche gli uomini danno punteggi") dicendo che tu non ne dai, cosa completamente irrilevante, visto che pacello stava contestando in maniera generica la cosa alle sole donne. quindi sei d'accordo anche tu che il dare punteggi è attività prediletta di tutti, qualunque sia il genere di appartenenza? bene. allora l'obiezione tua singolare non ci riguarda e non ci interessa.

Tu avevi scritto che "tutti" danno punteggi, non "anche gli uomini". Mi pare un po' diverso.
Sono d'accordo che il dare punteggi è l'attività prediletta della maggior parte delle persone, qualunque sia il genere di appartenenza.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116940)
se non lo facessi per quale motivo definisci le donne (e gli uomini che si adeguano alle regole socialmente accettate da secoli (se non da sempre) fondamento di una società "agghiacciante"? veramente credi di non averle giudicate, di non aver dato loro un punteggio? o ti stai solo arrampicando?

Ho detto che è agghiacciante quel tipo di mentalità dominante che equipara il rapporto di coppia a quello del datore di lavoro che chiede prove su prove al candidato. Tu ne sei entusisasta? Buon pro ti faccia.
Io, te lo ripeto per l'ultima volta, non mi pongo come "datore di lavoro" di un'ipotetica mia partner. Non ci credi? Buon pro ti faccia.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116940)
io credo che sia superficiale contestare (dando punteggi, definendoli conformisti con disprezzo) a un uomo il fatto di corteggiare e a una donna di essere corteggiata

Ovviamente non è questo che contesto, rileggi l'ultima parte del mio post precedente dove lo spiego meglio:

Ho detto che la maggior parte delle persone (uomini e donne) sono superficiali e conformisti in questo ambito, e non è forse vero? E lo sono non perché si fanno/non si fanno avanti, ma perchè pensano che l'uomo debba essere così e la donna cosà, infischiandosene delle diversità individuali e costringendo tutti in stereotipi sessisti (e denigrandoli se non lo fanno, a proposito di punteggi).

n. 8028 26-07-2013 12:19

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116951)
Tu avevi scritto che "tutti" danno punteggi, non "anche gli uomini". Mi pare un po' diverso.
Sono d'accordo che il dare punteggi è l'attività prediletta della maggior parte delle persone, qualunque sia il genere di appartenenza.

pacello: "le donne danno punteggi" (generalizzazione)
io: "tutti danno punteggi" (generalizzazione)

come mai non ti sei attaccato a pacello dicendogli che era stato lui il primo a generalizzare, ma anzi hai solidarizzato con il suo modo di interpretare la cosa e di scagliarsi contro il genere femminile?

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116951)
Ho detto che è agghiacciante quel tipo di mentalità dominante che equipara il rapporto di coppia a quello del datore di lavoro che chiede prove su prove al candidato. Tu ne sei entusisasta? Buon pro ti faccia.
Io, te lo ripeto per l'ultima volta, non mi pongo come "datore di lavoro" di un'ipotetica mia partner. Non ci credi? Buon pro ti faccia.

semplicemente non è così che funziona... entrambi i sessi giudicano, entrambi gradiscono o meno, a meno di non credere che gli uomini vanno a fare "colloqui" con tutte (anche la tizia a forma di anguria che mi ha fatto il carrello al supermercato l'altra volta). l'unica differenza sostanziale (generalizzando) è che dopo aver giudicato, l'uomo si fa avanti, mentre la donna dopo aver giudicato (spesso positivamente) attende; e magari rimane delusa... per te il ruolo del maschio è più difficile e insidioso, per me no affatto. il ruolo della donna è fonte di altrettante frustrazioni visto che spesso la donna proprio per accomodarsi alla mentalità imperante deve accontentarsi di ciò che arriva; se poi essa ha la forza di stravolgere tale mentalità e fare "il maschio", bene, buon per lei ma sono casi singoli... tra l'altro quello che tu imputi al maschio è ciò che vorresti faccia la donna, ma allora in quel caso la donna "sbaglierebbe" ad adeguarsi a quel ruolo come sbagliano ad adeguarsi i maschi allo stesso ruolo. la realtà è che tutta la tua impalcatura non regge.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116951)
Ovviamente non è questo che contesto, rileggi l'ultima parte del mio post precedente dove lo spiego meglio:
Ho detto che la maggior parte delle persone (uomini e donne) sono superficiali e conformisti in questo ambito, e non è forse vero? E lo sono non perché si fanno/non si fanno avanti, ma perchè pensano che l'uomo debba essere così e la donna cosà, infischiandosene delle diversità individuali e costringendo tutti in stereotipi sessisti (e denigrandoli se non lo fanno, a proposito di punteggi).

il sesso è una diversità individuale, anzi è quella in assoluto più importante visto che determina un genere... quindi se la poni in questo modo, è normale che una diversità individuale (così netta tra l'altro) generi questo tipo di regole. è molto più netta la distinzione di genere tra gli umani che non quella di carattere (timido/sociofobico/estroverso ecc), quindi è abbastanza normale che il genere determini in maniera molto più netta le regole del gioco.

Winston_Smith 26-07-2013 12:41

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116961)
pacello: "le donne danno punteggi" (generalizzazione)
io: "tutti danno punteggi" (generalizzazione)

come mai non ti sei attaccato a pacello dicendogli che era stato lui il primo a generalizzare, ma anzi hai solidarizzato con il suo modo di interpretare la cosa e di scagliarsi contro il genere femminile?

Perché paccello non ha detto quello che hai scritto tu, ma questo:

Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 1116882)
Io ho sentito delle persone parlare, in modo semiserio, di punteggio, in questo ambito.

riportando il fatto che una certa mentalità è diffusa, ma non attribuendo certo personalmente un certo modo di fare a tutte le donne, né alle sole donne.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116961)
semplicemente non è così che funziona... entrambi i sessi giudicano, entrambi gradiscono o meno, a meno di non credere che gli uomini vanno a fare "colloqui" con tutte (anche la tizia a forma di anguria che mi ha fatto il carrello al supermercato l'altra volta). l'unica differenza sostanziale (generalizzando) è che dopo aver giudicato, l'uomo si fa avanti, mentre la donna dopo aver giudicato (spesso positivamente) attende; e magari rimane delusa...

A parte che nella fase iniziale di approccio, mediamente gli uomini sono molto meno selettivi delle donne, quello che contesto è il perché questa "procedura" debba essere assunta come un totem e perché chi vorrebbe seguire un modo di agire diverso debba sentirsi dare dello smidollato, del pazzo o (new entry) dello psicopatico misantropo. Detto questo, il paragone col colloquio di lavoro è molto più attinente al caso maggioritario della "valutazione" dell'uomo da parte della donna. Non è che il candidato dà un punteggio all'azienda alla quale manda il suo CV, eh...

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116961)
per te il ruolo del maschio è più difficile e insidioso, per me no affatto. il ruolo della donna è fonte di altrettante frustrazioni visto che spesso la donna proprio per accomodarsi alla mentalità imperante deve accontentarsi di ciò che arriva; se poi essa ha la forza di stravolgere tale mentalità e fare "il maschio", bene, buon per lei ma sono casi singoli...

Per un timido, il ruolo che nella maggior parte dei casi è previsto per il maschio è oggettivamente (basta guardarsi intorno o vedere le statistiche di utenti/utentesse mai stati fidanzati in questo forum) quello che gli garantisce minori possibilità di iniziare una relazione, dico solo questo. Ovviamente le frustrazioni possono provenire da tanti fattori e non ho mai detto che la donna se la spassi rispetto all'uomo, ognuno dei due sessi ha i suoi problemi.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116961)
tra l'altro quello che tu imputi al maschio è ciò che vorresti faccia la donna, ma allora in quel caso la donna "sbaglierebbe" ad adeguarsi a quel ruolo come sbagliano ad adeguarsi i maschi allo stesso ruolo. la realtà è che tutta la tua impalcatura non regge.

Regge benissimo invece, perché io non pretendo che venga sostituito un ruolo della donna con un altro (da "preda" a "cacciatrice"), non voglio obbligare le donne (o gli uomini) a fare quello che non vogliono, ma semplicemente voglio che non vengano stigmatizzate le scelte individuali solo perché non aderiscono a un "ruolo": in parole povere, che ognuno faccia quello che si sente di fare abolendo la mentalità dominante dei "ruoli".

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116961)
il sesso è una diversità individuale, anzi è quella in assoluto più importante visto che determina un genere... quindi se la poni in questo modo, è normale che una diversità individuale (così netta tra l'altro) generi questo tipo di regole. è molto più netta la distinzione di genere tra gli umani che non quella di carattere (timido/sociofobico/estroverso ecc)

Sono convinto esattamente dell'opposto, e se le cose vanno diversamente in vari casi è soprattutto per pregiudizi culturali.
Detto questo, a parte le nostre convinzioni in materia, l'importante per me è che venga contrastata la mentalità dominante secondo cui uomo che non ci prova = smidollato e donna che ci prova = mignotta o disperata.

n. 8028 26-07-2013 12:58

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116976)
Perché paccello non ha detto quello che hai scritto tu, ma questo:
riportando il fatto che una certa mentalità è diffusa, ma non attribuendo certo personalmente un certo modo di fare a tutte le donne, né alle sole donne.


A parte che nella fase iniziale di approccio, mediamente gli uomini sono molto meno selettivi delle donne, quello che contesto è il perché questa "procedura" debba essere assunta come un totem e perché chi vorrebbe seguire un modo di agire diverso debba sentirsi dare dello smidollato, del pazzo o (new entry) dello psicopatico misantropo. Detto questo, il paragone col colloquio di lavoro è molto più attinente al caso maggioritario della "valutazione" dell'uomo da parte della donna. Non è che il candidato dà un punteggio all'azienda alla quale manda il suo CV, eh...



Per un timido, il ruolo che nella maggior parte dei casi è previsto per il maschio è oggettivamente (basta guardarsi intorno o vedere le statistiche di utenti/utentesse mai stati fidanzati in questo forum) quello che gli garantisce minori possibilità di iniziare una relazione, dico solo questo. Ovviamente le frustrazioni possono provenire da tanti fattori e non ho mai detto che la donna se la spassi rispetto all'uomo, ognuno dei due sessi ha i suoi problemi.



Regge benissimo invece, perché io non pretendo che venga sostituito un ruolo della donna con un altro (da "preda" a "cacciatrice"), non voglio obbligare le donne (o gli uomini) a fare quello che non vogliono, ma semplicemente voglio che non vengano stigmatizzate le scelte individuali solo perché non aderiscono a un "ruolo": in parole povere, che ognuno faccia quello che si sente di fare abolendo la mentalità dominante dei "ruoli".



Sono convinto esattamente dell'opposto, e se le cose vanno diversamente in vari casi è soprattutto per pregiudizi culturali.
Detto questo, a parte le nostre convinzioni in materia, l'importante per me è che venga contrastata la mentalità dominante secondo cui uomo che non ci prova = smidollato e donna che ci prova = mignotta o disperata.


1) la successiva risposta di pacello a me, chiarisce senza tema di smentita che si riferiva alle donne. ma si capiva già benissimo, visto che tutto il discorso di pacello si fondava sulla presunta inadeguatezza morale delle donne...
2) tua opinione. per esempio io mi trovo a pensare di essere altrettanto (se non più) selettivo, e non posso sapere francamente cosa facciano altri uomini; spesso invece mi trovo a supporre che ci sono uomini che non si fanno mai avanti e che ottengono molto meno di quello che potrebbero, e viceversa uomini di scarso o nullo valore che grazie alla loro sfrontatezza ottengono tanto... e non considero smidollato chi non si fa avanti (né le altre cose che hai scritto), semplicemente penso che si perda delle opportunità inutilmente, e quindi non capisco cosa ci sia da elogiare in questo tipo di comportamento. magari tu non batti ciglio quando vedi uomini di un certo tipo, con donne di un certo tipo (e non parlo certo solo dell'estetica), io non solo batto ciglio ma lo faccio più di una volta... quindi tanto vale fare lo sforzo (che non è nemmeno così immane, se ci pensi, visto che si tratta di adeguarsi all'onda, non certo di andare controcorrente) di prenderne atto e agire di conseguenza.
3) non considero insuperabile la timidezza in quest'ambito, si può avere un carattere timido ma farsi avanti lo stesso, perché no? quello che non permette di farsi avanti è la scarsa fiducia nei propri mezzi, in quello che si può dare, il sentirsi una nullità, non l'essere timidi in sé. e questa è una cosa ampiamente migliorabile lavorando su noi stessi e sicuramente non lagnandosi tutto il tempo (tra l'altro lagnarsi continuamente è uno dei repellenti di maggior successo non solo per le donne ma per l'umanità in generale); si dà il caso che questo forum pulluli di lamentosi... allora sarà questo il problema principale, o la timidezza? ma vi guardate attorno? anziché stare a scrivere sul forum andate un po' in giro e osservate un po' la fauna che gira, veramente vi ritenete così inferiori a certuni che non hanno problemi di questo tipo?
4) io non vivo questo stigma di cui parli, sinceramente non ho notato nella società un giudizio negativo nei confronti di chi fa come dici tu, anzi, forse per gli uomini è un "concorrente" in meno e le donne semplicemente non conoscono questo lato caratteriale della persona in questione; francamente non so dove tu abbia ravvisato questo stigma sociale, ce ne sono ben altri di molto più gravi...

cancellato8738 26-07-2013 13:41

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 1116834)
Guarda, francamente questo post mi ha fatto innervosire. Non ho creduto di aver aperto un topic geniale, ma addirittura di suscitare queste reazioni... Cosa diamine avrò scritto di tanto ribrezzevole, rattristante e chiuso continuo a non capirlo neppure rileggendolo, tantopiù dopo aver chiarito il primo post. Che sia difficile trovare una donna in Italia e che queste cose seguino degli schemi vecchi e discutibili, ora è diventata una cosa da pecore. Ma per cortesia. Più che ribadire che non intendevo assolutizzare, che non vivo chiuso in casa e che mi sforzo di non prendermela a male con l'altro sesso, con cui ho rapporti, nonostante nessuna me la dia, non so che altro aggiungere.
Lasciando perdere, dulcis in fundo, la tua chiusura degna dei normaloni: "guarda che se pensi così non la trovi una ragazza"! Ok, spegnerò il cervello e farò finta che tutto, nei rapporti uomo-donna in Italia, vada bene -cosa che tra l'altro non pensi neppure tu.

Ribadisco che non credo sia il caso di continuare a controbattere, se anche rileggendo non ti accorgi di ragionare in modo passivo e conformista significa che non è proprio il caso.

Dici peraltro che con una ragazza superficiale non avresti niente a che spartire: mi dispiace perché, a leggere, superficiale tu lo sembri. E in effetti l'unico problema mi sembra quello che traspare fin dal primo post, e cioè che nessuna "te la dà".


Riferendomi a Winston: il discorso che ho fatto può essere facilmente travisato, considerando che mi stavo riferendo in modo critico a un atteggiamento che monopolizza l'idea della protezione e "animalizza" le dinamiche sociali come se le donne fossero destinate a cercare prima di tutto protezione in qualsiasi caso.

E' come paragonare il tradizionalismo alle tradizioni, le tradizioni sono belle, il tradizionalismo è manipolazione e omologazione. E io non ho detto le tradizioni fanno cagare (questo è un esempio che non c'entra nulla o quasi con il topic), come, stando a questa equazione, tu hai cercato di dimostrare.

Volevo sottolineare come le frasi e il discorso iniziale del topic producano una discussione inevitabilmente distorta, principalmente dal disagio che l'autore lamenta e, oltretutto, da una pre-costituzione culturale di idee generalmente alterate dalla tendenza di massa (che è velatamente e intrinsecamente maschilista).

Saper distinguere e riconoscere le affermazioni e le idee "di massa" - con tutti i pregiudizi (di cui il topic è pieno) che ne derivano - da quelle più personali, più universali, più umanitarie non lo so, è un prerequisito alla base di un atteggiamento il meno superficiale possibile nei confronti di chi ci circonda.

Il fatto che paccello non si accorga di questo dimostra la passività, il mormorio bigotto e consenziente a cui ancora oggi la maggior parte della popolazione si sottomette senza vederne alcun danno.

Winston_Smith 26-07-2013 14:05

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
1) la successiva risposta di pacello a me, chiarisce senza tema di smentita che si riferiva alle donne. ma si capiva già benissimo, visto che tutto il discorso di pacello si fondava sulla presunta inadeguatezza morale delle donne...

Quello che si può confermare è che paccello non abbia mai detto che i punteggi li danno solo gli uomini. Di inadeguatezza morale delle donne non mi pare abbia mai parlato. Detto questo, non proseguirò nell'esegesi dei post di un utente senza che lui intervenga a chiarire il suo pensiero, quindi se vuoi continuala pure da solo.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
2) tua opinione. per esempio io mi trovo a pensare di essere altrettanto (se non più) selettivo, e non posso sapere francamente cosa facciano altri uomini;

Basta guardarsi intorno per capire, in media, come vadano le cose. Non è una mia opinione.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
e non considero smidollato chi non si fa avanti (né le altre cose che hai scritto)

Hai ragione, non lo consideri smidollato:

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1110344)
le donne sono fragili.
gli uomini hanno le palle.

ecco perché un rifiuto per una donna sarebbe una tragedia, per un uomo non deve esserlo.

ragion per cui:
1) gli uomini devono darsi da fare
2) gli uomini hanno un vantaggio di genere

conclusione: tirare fuori le palle

perché, se un uomo non "si dà da fare", vuol dire che non ha o non tira fuori le palle, quindi non è il midollo che gli manca, ma qualcos'altro :rolleyes:

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
semplicemente penso che si perda delle opportunità inutilmente, e quindi non capisco cosa ci sia da elogiare in questo tipo di comportamento.

Dove avrò mai elogiato gli uomini che non si fanno avanti? Boh.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
magari tu non batti ciglio quando vedi uomini di un certo tipo, con donne di un certo tipo (e non parlo certo solo dell'estetica), io non solo batto ciglio ma lo faccio più di una volta... quindi tanto vale fare lo sforzo (che non è nemmeno così immane, se ci pensi, visto che si tratta di adeguarsi all'onda, non certo di andare controcorrente) di prenderne atto e agire di conseguenza.

Puoi ammettere il concetto che le cose possano non essere facili o difficili per tutti allo stesso modo? Per te non è così immane, per me e per altri lo è. Col tuo criterio, poi, potrebbe essere legittimo invitare a farsi avanti di più non solo i timidi/fobici, ma anche le donne, almeno quelle non timide/fobiche (non è così immane, tanto vale fare lo sforzo ecc.)

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
3) non considero insuperabile la timidezza in quest'ambito, si può avere un carattere timido ma farsi avanti lo stesso, perché no? quello che non permette di farsi avanti è la scarsa fiducia nei propri mezzi, in quello che si può dare, il sentirsi una nullità, non l'essere timidi in sé.

Anche il solo essere timidi, ti sbagli. Io comunque ho già detto che non aspiro a dire a uomini e donne se devono farsi avanti o no, se un timido cerca di farsi avanti non sarò certo io a impedirglielo o a dire che non può farcela. Io mi preoccupo per quelli che lo trovano molto difficile.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
e questa è una cosa ampiamente migliorabile lavorando su noi stessi e sicuramente non lagnandosi tutto il tempo (tra l'altro lagnarsi continuamente è uno dei repellenti di maggior successo non solo per le donne ma per l'umanità in generale); si dà il caso che questo forum pulluli di lamentosi...

Su un forum che parla di problematiche psicologiche che ti aspetti, champagne e cotillons?

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
allora sarà questo il problema principale, o la timidezza? ma vi guardate attorno? anziché stare a scrivere sul forum andate un po' in giro e osservate un po' la fauna che gira, veramente vi ritenete così inferiori a certuni che non hanno problemi di questo tipo?

Personalmente non ragiono in termini di superiore/inferiore, ma di compatibile/incompatibile. E penso di essere incompatibile con quello che è lo stereotipo dominante di uomo, così come con le donne (non tutte, per fortuna, ma molte) che quello stereotipo ricercano.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1116983)
4) io non vivo questo stigma di cui parli, sinceramente non ho notato nella società un giudizio negativo nei confronti di chi fa come dici tu, anzi, forse per gli uomini è un "concorrente" in meno e le donne semplicemente non conoscono questo lato caratteriale della persona in questione; francamente non so dove tu abbia ravvisato questo stigma sociale, ce ne sono ben altri di molto più gravi...

Il fatto che tu non viva personalmente un problema non implica che esso non esista o che non sia importante, quindi quello che dici non chiude affatto la questione.

Winston_Smith 26-07-2013 14:14

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117008)
Riferendomi a Winston: il discorso che ho fatto può essere facilmente travisato, considerando che mi stavo riferendo in modo critico a un atteggiamento che monopolizza l'idea della protezione e "animalizza" le dinamiche sociali come se le donne fossero destinate a cercare prima di tutto protezione in qualsiasi caso.

E' come paragonare il tradizionalismo alle tradizioni, le tradizioni sono belle, il tradizionalismo è manipolazione e omologazione. E io non ho detto le tradizioni fanno cagare (questo è un esempio che non c'entra nulla o quasi con il topic), come, stando a questa equazione, tu hai cercato di dimostrare.

Probabilmente non ho capito bene.
Per te le donne che cercano anche protezione in un uomo sono poche/pochissime?
Per te questo non è uno stereotipo culturale, una facile equazione che penalizza chi non è incline a fare la parte dell'uomo "protettore"?

Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117008)
Volevo sottolineare come le frasi e il discorso iniziale del topic producano una discussione inevitabilmente distorta, principalmente dal disagio che l'autore lamenta e, oltretutto, da una pre-costituzione culturale di idee generalmente alterate dalla tendenza di massa (che è velatamente e intrinsecamente maschilista).

Eh, ma 'ste idee sono condivise dai più o no? Il fatto che ci si debba scontrare con gente che la pensa in maniera stereotipata sui rapporti uomo-donna e che si bolla come eretico chi dissente, penalizza o no la minoranza che la pensa diversamente?

Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117008)
Saper distinguere e riconoscere le affermazioni e le idee "di massa" - con tutti i pregiudizi (di cui il topic è pieno) che ne derivano - da quelle più personali, più universali, più umanitarie non lo so, è un prerequisito alla base di un atteggiamento il meno superficiale possibile nei confronti di chi ci circonda.

Che intendi per idee più personali, più universali, più umanitarie? Non capisco.

Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117008)
Il fatto che paccello non si accorga di questo dimostra la passività, il mormorio bigotto e consenziente a cui ancora oggi la maggior parte della popolazione si sottomette senza vederne alcun danno.

Ma magari anche paccello condividerà più o meno inconsciamente, in parte o del tutto, certe stereotipizzazioni, fatto sta che criticarle mi pare del tutto legittimo e su un forum come questo, di gente penalizzata a vario titolo dagli stereotipi "di massa", mi aspetterei maggiore comprensione e solidarietà. Invece pare che esistano gli stereotipi e i conformismi buoni e quelli cattivi.

n. 8028 26-07-2013 14:32

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117021)
perché, se un uomo non "si dà da fare", vuol dire che non ha o non tira fuori le palle, quindi non è il midollo che gli manca, ma qualcos'altro

mi sembra ovvio che "tirare fuori le palle" sia un'esortazione e non una critica o una presa d'atto che le palle o altro non ci siano... per il resto considero un certo tipo di mentalità facilmente autocommiserante e molto poco razionale; non penso ci voglia molto a cambiare questo risvolto della timidezza, partire dal presupposto che si è vittime, e che nulla si può fare, lo considero autolesionista. comunque ognuno fa un po' quel che vuole...

cancellato8738 26-07-2013 14:56

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117026)
Probabilmente non ho capito bene.
Per te le donne che cercano anche protezione in un uomo sono poche/pochissime?
Per te questo non è uno stereotipo culturale, una facile equazione che penalizza chi non è incline a fare la parte dell'uomo "protettore"?

No, il fatto è che non mi piace l'atteggiamento denigratorio con cui l'autore si rivolge alla situazione, non mi piace il sentore di sottile disprezzo verso un atteggiamento naturale (di ricercare protezione). Il disprezzo si traduce in generalizzazione (le donne sono fissate con la sicurezza: sociale, familiare, economica ecc), trascurando la realtà multiforme e mutevole dei rapporti interpersonali e delle persone stesse.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117026)
Eh, ma 'ste idee sono condivise dai più o no? Il fatto che ci si debba scontrare con gente che la pensa in maniera stereotipata sui rapporti uomo-donna e che si bolla come eretico chi dissente, penalizza o no la minoranza che la pensa diversamente?

Le minoranze vengono penalizzate nella misura in cui non sanno e non vogliono offrire niente di nuovo né di innovativo agli altri, rifiutando a prescindere e puntando il dito e facendo di un sistema ideologico una meccanizzazione che acceca e distorce.



Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117026)
Che intendi per idee più personali, più universali, più umanitarie? Non capisco.

Intendevo che esiste un confine tra le idee condivise dalla maggioranza e la propria capacità di vedere oltre questi schemi; saper riconoscere quel confine significa avere una maggiore capacità critica e una predisposizione a 'smontare' i preconcetti e le illusioni invece di interiorizzarle in blocco.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117026)
Ma magari anche paccello condividerà più o meno inconsciamente, in parte o del tutto, certe stereotipizzazioni, fatto sta che criticarle mi pare del tutto legittimo e su un forum come questo, di gente penalizzata a vario titolo dagli stereotipi "di massa", mi aspetterei maggiore comprensione e solidarietà. Invece pare che esistano gli stereotipi e i conformismi buoni e quelli cattivi.

Mi trovo d'accordo solo in parte: le stereotipizzazioni di cui parli, su questo forum, hanno l'aria di una leggenda metropolitana; non ho mai visto nessuno qui ostinarsi a seguire o a sostenere un comportamento stereotipato come per esempio quello di cui tanto ci si lamenta.

Se non avessi solidarietà sarei molto più categorica e accusante, infatti non era paccello che volevo accusare ma il lassismo generalizzato e devastante che spesso accompagna i ragionamenti di chi si ritiene 'diverso', 'anticonformista', 'non superficiale'.

Credo solo che bisogna tracciare un confine tra quello che è il proprio malessere e le decisioni unilaterali su cosa la società sia, o su chi siano le donne e le altre persone.

Lo status sociale può compromettere o meno un individuo solo dal momento che indirizza verso di sé quelle preferenze cosiddette mainstream, di persone che il suddetto confine non sentono alcuna necessità di approfondire.

Come è già stato detto, si sente la voce di chi è in prima fila ma ci sono persone dietro che la pensano diversamente. In prima fila infatti ci stanno quasi sempre i 'raccomandati' e, fossi in loro, mi guarderei alle spalle, quantomeno in fatto di coscienza critica. Metafora che non vuole in nessun modo essere incriminata di generalizzazione.

E se questa coscienza critica si spingesse al punto da voler prendere i primi posti? è quello che sto provando a fare, ma finché non ci saranno, almeno qui, altri utenti maschi a sufficienza per invertire la rotta (perché tanto noi donne non siamo attendibili, stando a quello che dicono questi individui) i risultati credo che non si vedranno.

cancellato8738 26-07-2013 15:07

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1117037)
mi sembra ovvio che "tirare fuori le palle" sia un'esortazione e non una critica o una presa d'atto che le palle o altro non ci siano... per il resto considero un certo tipo di mentalità facilmente autocommiserante e molto poco razionale; non penso ci voglia molto a cambiare questo risvolto della timidezza, partire dal presupposto che si è vittime, e che nulla si può fare, lo considero autolesionista.

Su questo sono d'accordo, era quello che volevo sottolineare.

E vorrei precisare anche che a dover 'tirare fuori le palle' non sono solo o soprattutto i maschi, ma anche le femmine, in modo diverso e spesso anche più opprimente e frustrante visto che le palle noi non le abbiamo ma siamo comunque tenute a sottostare alla stessa schedatura di cui si parla qui;
e vi assicuro che i privilegi non ci sono, o comunque si tratta di adattamenti e contentini che vengono spacciati per privilegi: avere accanto a sé un uomo di elevato status sociale e ricercarne le doti non è un privilegio, è una schiavitù;
non poter decidere se vivere la propria sessualità o meno sulla base dei pregiudizi che inevitabilmente ne deriverebbero, è una costrizione;
arrendersi alla legge del più forte scartando tutti quegli individui che non riescono a svettare per un motivo o per un altro non è un privilegio, è ignavia.

Un individuo per essere felice deve poter essere libero, e i privilegi femminili che tanto sono accusati e invidiati qui, non fanno parte di libertà ma di una sporca bugia.

Winston_Smith 26-07-2013 15:11

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117060)
Su questo sono d'accordo, era quello che volevo sottolineare.

E vorrei precisare anche che a dover 'tirare fuori le palle' non sono solo o soprattutto i maschi, ma anche le femmine.

Veramente per n.8028 le donne sono "fragili" e non dovrebbero farsi avanti perchè non sopporterebbero un rifiuto come gli uomini, se ho capito bene.
Quanto ai privilegi, io non ho mai parlato di privilegi né ho mai detto che le donne stanno meglio degli uomini tout court.
Mi stupisco solo di come sia difficile far capire un concetto a mio avviso semplice come quello che per i più l'uomo è obbligato a fare certe cose durante la conoscenza con una donna (così come la donna è obbligata a farne altre) e invece sarebbe meglio che certe cose non venissero viste come un obbligo. Se non siamo d'accordo neanche su questo "minimo sindacale", direi che non è il caso di discutere oltre.

Melvin II 26-07-2013 15:11

Re: Non si fa
 
Io credo che uomini e donne facciano delle cpnsiderazioni e valutazioni su possibili partner. Pesano come ovvio l'ambiente sociale, economico ed ambientale.
Detto questo io ho conosciuto una ballerina nel 2008 in un aeroporto.
Mi piacque fin da subito. L'ho inseguita per un anno e mezzo per poterci prendere almeno un caffè. Ha sempre rifiutato quasi con insofferenza.
Non so cosa abbia pensato di me. Ma sicuramente ha fatto di me un gudizio negativo o quanto meno non adeguato per conoscerla meglio.
Le donne, a mio avviso, sanno essere più spietate degli uomini

Winston_Smith 26-07-2013 15:14

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1117037)
mi sembra ovvio che "tirare fuori le palle" sia un'esortazione e non una critica o una presa d'atto che le palle o altro non ci siano...

Sì, certo, talmente ovvio che quell'esortazione non l'hai rivolta a chi consideri "fragile", cioè le donne. Mentre gli uomini non lo sono o non dovrebbero esserlo, alias non possono permettersi di essere "fragili" (politically correct per smidollati).

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1117037)
per il resto considero un certo tipo di mentalità facilmente autocommiserante e molto poco razionale; non penso ci voglia molto a cambiare questo risvolto della timidezza, partire dal presupposto che si è vittime, e che nulla si può fare, lo considero autolesionista. comunque ognuno fa un po' quel che vuole...

Non ho mai detto che nulla si può fare. Ho detto che un timido non deve sentirsi obbligato a fare certe cose dal dogma sociale, solo perchè è un uomo.

cancellato8738 26-07-2013 15:19

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Melvin II (Messaggio 1117064)
Io credo che uomini e donne facciano delle cpnsiderazioni e valutazioni su possibili partner. Pesano come ovvio l'ambiente sociale, economico ed ambientale.
Detto questo io ho conosciuto una ballerina nel 2008 in un aeroporto.
Mi piacque fin da subito. L'ho inseguita per un anno e mezzo per poterci prendere almeno un caffè. Ha sempre rifiutato quasi con insofferenza.
Non so cosa abbia pensato di me. Ma sicuramente ha fatto di me un gudizio negativo o quanto meno non adeguato per conoscerla meglio.
Le donne, a mio avviso, sanno essere più spietate degli uomini

Allora anche tu fai quelle considerazioni.
Spietate? Tu daresti delle possibilità a una persona solo perché ti ha scelto e avvicinato?
Se ti metti nell'ottica dell'altra, e tu fossi stato un ballerino, inserito nel mondo dello spettacolo, di necessaria bella presenza e avessi avuto tante corteggiatrici, ti saresti sentito spietato a rifiutare qualcuna di loro che ti avvicina soltanto perché sei un ballerino di bell'aspetto?

Winston_Smith 26-07-2013 15:21

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117052)
No, il fatto è che non mi piace l'atteggiamento denigratorio con cui l'autore si rivolge alla situazione, non mi piace il sentore di sottile disprezzo verso un atteggiamento naturale (di ricercare protezione). Il disprezzo si traduce in generalizzazione (le donne sono fissate con la sicurezza: sociale, familiare, economica ecc), trascurando la realtà multiforme e mutevole dei rapporti interpersonali e delle persone stesse.

Personalmente io disprezzo lo stereotipo e soprattutto il tentativo di imporlo come norma "naturale", non so paccello. Che mi dici invece del disprezzo neanche tanto sottile che accompagna l'insicurezza maschile (addirittura pure su questo forum c'è chi nega che esista, come si è visto), che raramente può permettersi di cercare "protezione" in una donna?

Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117052)
Le minoranze vengono penalizzate nella misura in cui non sanno e non vogliono offrire niente di nuovo né di innovativo agli altri, rifiutando a prescindere e puntando il dito e facendo di un sistema ideologico una meccanizzazione che acceca e distorce.

No, le minoranze vengono penalizzate quanto più rompono i coglioni alle maggioranze ricordando che esistono anche loro, casomai.
Detto questo, io una visione alternativa ce l'ho, ma vedo fortissime resistenze a cambiare uno status quo che conviene a troppi.

Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117052)
Mi trovo d'accordo solo in parte: le stereotipizzazioni di cui parli, su questo forum, hanno l'aria di una leggenda metropolitana; non ho mai visto nessuno qui ostinarsi a seguire o a sostenere un comportamento stereotipato come per esempio quello di cui tanto ci si lamenta.

Eh beh, ci credo, su questo forum ci sono persone che hanno difficoltà ad adeguarsi a molte "norme" sociali (anche se, beninteso, alcune mi paiono in vigore anche qui). Fuori, però...

Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117052)
Lo status sociale può compromettere o meno un individuo solo dal momento che indirizza verso di sé quelle preferenze cosiddette mainstream, di persone che il suddetto confine non sentono alcuna necessità di approfondire.

Il problema è che non è facile incontrare persone "non mainstream", che è la cosa che tento di consigliare a chi lamenta questo tipo di problemi.

Winston_Smith 26-07-2013 15:22

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117071)
Allora anche tu fai quelle considerazioni.
Spietate? Tu daresti delle possibilità a una persona solo perché ti ha scelto e avvicinato?

E perché no? Dare una possibilità significa cominciare conoscersi e vedere se c'è qualcosa in comune. Come fai a rifiutare qualcuno senza neanche conoscerlo un po' (a meno che fisicamente non sia proprio del tutto sgradevole)? E se fosse una delle persone che non stanno in prima fila di cui parlavi prima? Si rischierebbe di perdere l'occasione di conoscerne una...
Poi, che le donne siano più spietate degli uomini è un giudizio troppo generico per essere fondato, su questo non ci piove.

muttley 26-07-2013 16:03

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116922)
A parte che attualmente la società dominante si muove di un cm e pretende che il timido si muova di 100 m, direi che venire incontro anche alle esigenze delle minoranze senza pensare che esistano solo le maggioranze non sarebbe un male, no?

Considera da dove veniamo: nelle società tribali il timido non veniva semplicemente "marginalizzato" ma la sua incolumità e sopravvivenza erano messe in discussione da un tipo di società che non soltanto premiava il più "forte" ma addirittura lasciava il "debole" ad un destino da "soccombente". Con l'evoluzione e il miglioramento delle condizioni di vita tali scenari sono stati sostituiti da situazioni sociali in cui la forza è prevalentemente caratteriale ma non siamo più a livelli di totale emarginazione, esclusione, messa al bando e financo eliminazione fisica dei soggetti meno adattivi, come avviene ancora nel mondo animale. Dobbiamo considerare la società in cui viviamo anche in virtù di quello che è stato fatto e non solo di quello che c'è ancora da fare.
Fino a 4-5 decenni fa non si sarebbe parlato di hikkikomori in qualità di fenomeno sociale di ampia rilevanza come si fa oggi ad esempio, ma di semplici pazzi da internare o lobotomizzare. Pertanto dico che non è sempre vero che la società pretende dai timidi più di quanto sia disposta a venire loro incontro, così come non penso che ci sia tanto squilibrio tra la sua progressione e quella delle persone.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1116922)
Dipende se sono più capaci di aspettare o di snaturarsi per aderire a un modello che non rispecchia la loro indole. E' una scelta personale, e comunque resta anche la quarta alternativa: favorire un cambiamento della mentalità dominante.

Non condivido la visione svalutante di chi decide di adattarsi: è una scelta dettata da volontà e libero arbitrio nonché perfettamente legittima, qualora essa avvenga in ottemperanza di un rispetto morale e formale delle altre persone. Non mi piace nemmeno la parola "snaturarsi" giacché ho già avuto modo di spiegare molte volte quanto io ritenga inadeguate le idee di tipo "innatista" relativamente al carattere. Per quanto mi riguarda, la vita dell'individuo, nella sua intierezza, consiste un cambiamento permanente (più accelerato o blando a seconda dell'età e delle vicissitudini) e in virtù di questa assunzione ritengo sbagliato parlare di autenticità tout court dell'indole.

Winston_Smith 26-07-2013 16:16

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1117090)
Considera da dove veniamo: nelle società tribali il timido non veniva semplicemente "marginalizzato" ma la sua incolumità e sopravvivenza erano messe in discussione da un tipo di società che non soltanto premiava il più "forte" ma addirittura lasciava il "debole" ad un destino da "soccombente". Con l'evoluzione e il miglioramento delle condizioni di vita tali scenari sono stati sostituiti da situazioni sociali in cui la forza è prevalentemente caratteriale ma non siamo più a livelli di totale emarginazione, esclusione, messa al bando e financo eliminazione fisica dei soggetti meno adattivi, come avviene ancora nel mondo animale. Dobbiamo considerare la società in cui viviamo anche in virtù di quello che è stato fatto e non solo di quello che c'è ancora da fare.
Fino a 4-5 decenni fa non si sarebbe parlato di hikkikomori in qualità di fenomeno sociale di ampia rilevanza come si fa oggi ad esempio, ma di semplici pazzi da internare o lobotomizzare. Pertanto dico che non è sempre vero che la società pretende dai timidi più di quanto sia disposta a venire loro incontro, così come non penso che ci sia tanto squilibrio tra la sua progressione e quella delle persone.

Ce n'è ancora troppo da tollerare, di squilibrio. Nessuna difesa per lo status quo.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1117090)
Non condivido la visione svalutante di chi decide di adattarsi: è una scelta dettata da volontà e libero arbitrio nonché perfettamente legittima, qualora essa avvenga in ottemperanza di un rispetto morale e formale delle altre persone. Non mi piace nemmeno la parola "snaturarsi" giacché ho già avuto modo di spiegare molte volte quanto io ritenga inadeguate le idee di tipo "innatista" relativamente al carattere. Per quanto mi riguarda, la vita dell'individuo, nella sua intierezza, consiste un cambiamento permanente (più accelerato o blando a seconda dell'età e delle vicissitudini) e in virtù di questa assunzione ritengo sbagliato parlare di autenticità tout court dell'indole.

A me piace la parola snaturarsi e sono liberissimo di usarla per me e per chi la pensa come me, quindi non è sbagliato parlare di autenticità dell'indole, almeno per chi sente di averne una non modificabile in qualunque entità senza grave disagio .
Quello che scrivi vale per te e per chi la pensa come te, se altri la pensano diversamente sono del tutto liberi di non snaturarsi (verbo che nel loro caso è perfettamente legittimo usare, e in questo senso l'ho usato) e di non sentirsi gravati da un'imposizione esterna stile "o mangi questa minestra o salti questa finestra" (anche perché le cose non stanno esattamente in questa situazione di aut-aut, qualche alternativa c'è).

cancellato8738 26-07-2013 16:32

Re: Non si fa
 
Rispondo solo al discorso della non autorizzata ricerca di protezione da parte degli indidui di sesso maschile. Sono sempre stata convinta che la cultura abbia portato a una standardizzazione ed esagerazione del dimorfismo sessuale e, con esso, i ruoli che ne derivano.
Oltre ad averne l'istinto, non ho alcun problema a offrire protezione e conforto al ragazzo che amo, e sia chiaro che con questi termini non si sottintende un tipo di protezione prettamente o volutamente femminile nel suo senso tradizionale, ma nel senso più umano e spontaneo. :)

Per il resto ho notato anch'io, Winston, che tendi a chiuderti troppo finendo spesso col giudicare gli altri chiusi o poco disposti al dialogo.

muttley 26-07-2013 16:33

Re: Non si fa
 
Ho fatto prima l'esempio del lavoro in quanto ho avuto (e ho tuttora) grossi problemi di adattamento alle dinamiche interpersonali soggiacenti ai rapporti di subalternità tra dipendenti e datori di lavoro. Resomi conto fin da subito dalla possibilità di ritrovarmi senza lavoro ad vitam, ho optato per la soluzione adattiva, in maniera graduale e senza eccessive forzature, arrivando a raggiungere risultati che farebbero ben sperare per il futuro...mi chiedo per quale motivo da questo punto di vista l'adattamento debba essere considerato legittimo e "tollerabile" mentre per quanto concerne la sfera delle relazioni umane pure e semplici esso equivarrebbe ad uno snaturarsi? Solo perché senza lavoro non si campa? Chi l'ha detto? Forse non si campa bene, si vive in povertà, ma perché dovremmo ridurci tutti ad una massa di schiavi salariati (non è il mio punto di vista, sia chiaro, ma quello di chi disprezza aprioristicamente l'idea del lavoro) per adattarci ad una sopravvivenza imposta della società dei consumi e delle comodità? Vivere in società può comportare anche la possibilità (non l'obbligo) di adattarsi e quindi vincere determinate paure e vulnerabilità (non parlo necessariamente del contesto discusso in questo topic) e, del resto, non ho la sensazione che questa società mi stia chiedendo così tanto in termini di sacrifici caratteriali, non sempre e non con tutti almeno. Poi, da quando ho smesso di pensare e di percepirmi come persona dotata di determinate peculiarità e caratteristiche, è stato anche più facile muoversi in contesti da me ritenuti un tempo inammissibili.

vikingo 26-07-2013 16:34

Re: Non si fa
 
io noto che il giro di amicizie conta da single,nel senso avere gruppetti sociali dove si e inseriti aiuta a ocnoscere gente quindi donne...poi una volta fidanzati molte coppie escono da sole al massimo 2 coppie...dopo non mi sembra un probelma avere pochi amici ma inizialmente far parte di un gruppo e utile se non necessario...poi non so magari approcci per strada e ti va bene,comunque piu che quello che si dice e come si dice che fa la differenza...

Winston_Smith 26-07-2013 16:39

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117099)
Rispondo solo al discorso della non autorizzata ricerca di protezione da parte degli indidui di sesso maschile. Sono sempre stata convinta che la cultura abbia portato a una standardizzazione ed esagerazione del dimorfismo sessuale e, con esso, i ruoli che ne derivano.
Oltre ad averne l'istinto, non ho alcun problema a offrire protezione e conforto al ragazzo che amo, e sia chiaro che con questi termini non si sottintende un tipo di protezione prettamente o volutamente femminile nel suo senso tradizionale, ma nel senso più umano e spontaneo. :)

https://yourlogicalfallacyis.com/anecdotal

La questione non era se caratteriale disprezzasse o meno l'insicurezza maschile. Che qualcuno vada dicendo, su internet o dal vivo, di essere un ragazzo insicuro che cerca una ragazza che gli dia protezione, e vediamo quanti/e gli rispondono come te.

Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 1117099)
Per il resto ho notato anch'io, Winston, che tendi a chiuderti troppo finendo spesso col giudicare gli altri chiusi o poco disposti al dialogo.

Considerazione del tutto gratuita e soprattutto non motivata, quindi anche non costruttiva. E con questa le volte in cui in questo topic si cerca di ribattere a quello che dico andando sul personale, invece di rispondere nel merito, sono due (and counting...)

n. 8028 26-07-2013 16:44

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1117100)
Ho fatto prima l'esempio del lavoro in quanto ho avuto (e ho tuttora) grossi problemi di adattamento alle dinamiche interpersonali soggiacenti ai rapporti di subalternità tra dipendenti e datori di lavoro. Resomi conto fin da subito dalla possibilità di ritrovarmi senza lavoro ad vitam, ho optato per la soluzione adattiva, in maniera graduale e senza eccessive forzature, arrivando a raggiungere risultati che farebbero ben sperare per il futuro...mi chiedo per quale motivo da questo punto di vista l'adattamento debba essere considerato legittimo e "tollerabile" mentre per quanto concerne la sfera delle relazioni umane pure e semplici esso equivarrebbe ad uno snaturarsi?

Infatti è una masturbazione mentale; nasciamo incapaci di guidare la macchina, quindi il nostro istinto dovrebbe indicarci che non dobbiamo prendere la patente e prendendola ci snaturiamo. non sta in piedi, via.

Winston_Smith 26-07-2013 16:45

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1117100)
Ho fatto prima l'esempio del lavoro in quanto ho avuto (e ho tuttora) grossi problemi di adattamento alle dinamiche interpersonali soggiacenti ai rapporti di subalternità tra dipendenti e datori di lavoro. Resomi conto fin da subito dalla possibilità di ritrovarmi senza lavoro ad vitam, ho optato per la soluzione adattiva, in maniera graduale e senza eccessive forzature, arrivando a raggiungere risultati che farebbero ben sperare per il futuro...mi chiedo per quale motivo da questo punto di vista l'adattamento debba essere considerato legittimo e "tollerabile" mentre per quanto concerne la sfera delle relazioni umane pure e semplici esso equivarrebbe ad uno snaturarsi? Solo perché senza lavoro non si campa? Chi l'ha detto? Forse non si campa bene, si vive in povertà, ma perché dovremmo ridurci tutti ad una massa di schiavi salariati (non è il mio punto di vista, sia chiaro, ma quello di chi disprezza aprioristicamente l'idea del lavoro) per adattarci ad una sopravvivenza imposta della società dei consumi e delle comodità?

Ma io ho per caso detto da qualche parte che adattarsi nella sfera lavorativa è più "tollerabile" che in quella dei rapporti di coppia? Non mi pare. Ognuno si adatta fino a quanto il suo carattere e la sua resistenza glielo consentono. Tu non hai limiti di adattabilità? OK, ma qualcun altro ce li ha e non sarai tu a farli sparire con un colpo di bacchetta magica, né tantomeno si può pretendere da lui che non ne abbia.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1117100)
Vivere in società può comportare anche la possibilità (non l'obbligo) di adattarsi e quindi vincere determinate paure e vulnerabilità (non parlo necessariamente del contesto discusso in questo topic) e, del resto, non ho la sensazione che questa società mi stia chiedendo così tanto in termini di sacrifici caratteriali, non sempre e non con tutti almeno.

Il fatto che tu non abbia questa sensazione non implica che altri non possano averla, quindi è legittimo chiedersi se per costoro può esserci un'alternativa.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1117100)
Poi, da quando ho smesso di pensare e di percepirmi come persona dotata di determinate peculiarità e caratteristiche, è stato anche più facile muoversi in contesti da me ritenuti un tempo inammissibili.

Non tutti sono tenuti o hanno facoltà di seguire il tuo esempio, ognuno deve trovare la sua strada. Io le peculiarità e le caratteristiche ce le ho, e solo prendendo per il culo me stesso posso pensare di non averle (questo, ripeto a scanso di facili equivoci, vale per me).

Winston_Smith 26-07-2013 16:47

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1117105)
Infatti è una masturbazione mentale; nasciamo incapaci di guidare la macchina, quindi il nostro istinto dovrebbe indicarci che non dobbiamo prendere la patente e prendendola ci snaturiamo. non sta in piedi, via.

Non è che tutti sono capaci di fare tutto. E avere relazioni sociali, o meglio sostenere un certo ruolo nelle relazioni sociali, non è come guidare un'auto.

n. 8028 26-07-2013 16:49

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117104)
https://yourlogicalfallacyis.com/anecdotal
La questione non era se caratteriale disprezzasse o meno l'insicurezza maschile. Che qualcuno vada dicendo, su internet o dal vivo, di essere un ragazzo insicuro che cerca una ragazza che gli dia protezione, e vediamo quanti/e gli rispondono come te.

Probabilmente se andasse dicendo che ha un pene grande quanto un clitoride sarebbero ancora in meno a rispondere; il fatto di essere insicuro non è un tratto tipico del maschio e come tale non può attrarre, e lamentarsene anziché provare a acquisire sicurezza è come minimo immaturo. fattene una ragione...

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117104)
Considerazione del tutto gratuita e soprattutto non motivata, quindi anche non costruttiva. E con questa le volte in cui in questo topic si cerca di ribattere a quello che dico andando sul personale, invece di rispondere nel merito, sono due (and counting...)

le volte in cui ti dai troppa importanza invece sono pari al numero dei tuoi post...

Winston_Smith 26-07-2013 16:52

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1117110)
Probabilmente se andasse dicendo che ha un pene grande quanto un clitoride sarebbero ancora in meno a rispondere; il fatto di essere insicuro non è un tratto tipico del maschio e come tale non può attrarre, e lamentarsene anziché provare a acquisire sicurezza è come minimo immaturo. fattene una ragione...

Meno male che c'è n.8028 a dirci come sono fatti i maschi e quali tratti devono avere o no.
Mettiti d'accordo con caratteriale che dice che non ha problemi a offrire protezione a un uomo.

Quote:

Originariamente inviata da n. 8028 (Messaggio 1117110)
le volte in cui ti dai troppa importanza invece sono pari al numero dei tuoi post...

E con questa le considerazioni sul personale in questo topic , invece delle osservazioni nel merito di quanto dico, salgono a tre ^^

Marco Russo 26-07-2013 16:56

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117109)
Non è che tutti sono capaci di fare tutto. E avere relazioni sociali, o meglio sostenere un certo ruolo nelle relazioni sociali, non è come guidare un'auto.

Mah, chi l'ha detto. Anzi se vogliamo vedere la socialità è una caratteristica intrinseca della nostra specie, guidare la macchina no.
Comunque diciamo che per assurdo voglia condividere la tua tesi: e quindi? Proposte utili?
L'inserimento in "categorie protette" per il socialmente inetto di turno?
Puó aiutarlo in termini lavorativi (e in effetti alcuni iscritti su fs appartengono alle categorie protette a causa dei loro gravi problemi di sociofobia).
Ma relazionalmente? Mica puoi imporre alle donne che una certa percentuale sia attratta "per legge" dai sociofobici.
Quindi alla fine della fiera il dato concreto è che il sociofobico gravemente compromesso nei rapporti interrelazionali con l'altro sesso semplicemente "si attacca".
Brutto da dire qui dentro, ma è la realtà allo stato attuale.
Ora, mentre tu ti sforzi per inventarti un sistema che tuteli i poveri socio-diversamente abili, io preferisco dir loro che la cosa migliore è recuperare quelle abilitá sociali che giá posseggono, sono solo nascoste o tarpate dalle proprie patologie.

cancellato8738 26-07-2013 17:00

Re: Non si fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1117104)
https://yourlogicalfallacyis.com/anecdotal

La questione non era se caratteriale disprezzasse o meno l'insicurezza maschile. Che qualcuno vada dicendo, su internet o dal vivo, di essere un ragazzo insicuro che cerca una ragazza che gli dia protezione, e vediamo quanti/e gli rispondono come te.



Considerazione del tutto gratuita e soprattutto non motivata, quindi anche non costruttiva. E con questa le volte in cui in questo topic si cerca di ribattere a quello che dico andando sul personale, invece di rispondere nel merito, sono due (and counting...)

Infatti non voleva essere una critica distruttiva, ma a volte aprirsi ad altri metri di paragone può aiutare noi stessi a capire che idea diamo agli altri e questo non significa necessariamente dare troppo peso a quell'idea.

Riguardo al discorso precedente: lo so che la questione non era se io autorizzo o meno dei comportamenti, però la domanda era: e cosa ne pensi della privazione di tale diritto? Non avendo altre fonti valide ho citato un'esperienza e un'opinione personale.
Non c'è bisogno di averla sempre vinta quando si conversa, spiacente per i fraintendimenti.


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