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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Passy tu sei un po' troppo selettivo (e permaloso) :occhiali:
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Senza entrare nel dettaglio delle mie esperienze personali, posso parlare da osservatrice esterna delle dinamiche relazionali che si formano tra infanzia e adolescenza, essendo io un'insegnante.
Tendenzialmente noto che gli esseri umani, soprattutto a una certa età - quando sono più vicini allo stato ferino e di natura - tendono a includere all'interno della loro cerchia solo coloro che vengono reputati come socialmente accettabili sulla base di comportamenti condivisi dal maggior numero di individui. Più una persona si discosta dal gruppo, dalla massa per qualche peculiare caratteristica, più questa viene allontanata perchè percepita come diversa, "strana". E così sono all'ordine del giorno episodi di esclusione legati a differenze comportamentali, caratteriali, sociali, culturali, di orientamento sessuale, ecc. I timidi o gli introversi spesso vengono messi al margine perché fanno fatica ad appropriarsi di determinati codici sociali, ma così come viene escluso il timido, viene escluso anche il ragazzino esuberante, se questi mostra di avere problemi comportamentali seri (lo so, perché lavoro appunto coi ragazzi problematici). Cioè, se qualcuno viene percepito come "fuori norma" per qualche caratteristica fisica o comportamentale, nel 90% delle volte viene escluso, senza che questa esclusione sia mero frutto della fantasia di chi la vive; ve lo assicura una che assiste giornalmente ai meccanismi feroci di esclusione e marginalizzazione tra ragazzini. Ovviamente, poi, vivere e subire questo tipo di emarginazione, segna una persona a vita, ed è normale che poi nel tempo, crescendo, questa sedimenterà meccanismi mentali tendenti alla difesa e alla lettura distorta degli eventi presenti, frutto delle cicatrici del passato. Muttley, il fatto che nel tempo si inneschino in una persona questi meccanismi distorsivi a livello mentale, non significa che gli episodi di emarginazione e bullismo siano solo frutto di una fervida invenzione. A mio parere sono invece frutto di sofferenza e lungo isolamento realmente vissuto negli anni che più formano la persona e cioè quelli tra infanzia e adolescenza. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
bisogna anche dire infatti che le esclusioni si avvertono soprattutto nel periodo infantile e preadolescenziale, appunto perché a quell'età si possono dire determinate 'verità' che un adulto non avrebbe il coraggio di dire in faccia
ad esempio, le donne mi dicevano già allora che ero brutto, oggi ovviamente non lo dicono ma ciò non toglie che lo pensino a quell'età escono alcune verità perché non c'è il timore di ritorsioni, non è la stessa cosa parlare apertamente ad un undicenne e a un trentenne tanto per dire insomma, nel mio caso il problema della bruttezza è lampante, d'altronde le donne l'hanno sempre detto quando potevano o pensato |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Sapessero quanto LI odio...
PS LI guardo negli occhi e penso "non avvicinarti perchè IO TI UCCIDO", garantisco che il messaggio arriva forte e chiaro,nessuna intenzione di entrare a far parte del folto gruppo di coloro i quali "porgono sempre l' altra guancia", Dio me ne scampi. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
e ce credo che poi non si hanno amici :nonso:
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Sono scelte: o prendi le mazzate o le previeni, al netto di buonismo e ipocrisia.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Si vuole la tipa senza essere capaci di farsi rispettare, e ce credo che non la si trova. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
chi ha un aspetto ridicolo, per esempio, che coincide con l'essere brutto, sarà più soggetto all'attenzione delle donne o anche di uomini prepotenti che lo sfotteranno per le sue sembianze fisiche
se avesse una faccia da duro nessuno si sognerebbe di disturbalo a freddo se avesse una faccia da figo le donne gli direbbero quant'è bono e figo voi sottovalutate l'importanza dell'aspetto fisico se invece, sei brutto ma con un aspetto serioso, magari non ti provocheranno ma le donne, semplicemente ti eviteranno |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Invece di sparar sentenze a cazzo sui "brutti" e sui "belli" (perchè chi è brutto e chi è bello lo decidi tu, ovviamente) in ogni post che scrivi, escici una tua foto, dai (cit.). Così vediamo se sei davvero così orrendo come ti descrivi. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Non capisco perché le persone si ostinino a non credere che le leggi primordiali della natura siano ancora pienamente operanti nei rapporti umani, nonostante il conseguimento di un relativo stato di civiltà individuale e collettiva. Se si danno segnali di debolezza ed insicurezza è terribilmente facile incappare in abusi, prevaricazioni ed angherie, è una realtà di per se stessa evidente. La vita non è una tavola rotonda in cui i contrasti si appianano con le buone intenzioni e la comprensione (purtroppo). Per acquisire potere contrattuale con il prossimo può essere necessaria anche una dimostrazione di forza. Come ho già detto spesso in precedenza, molto crudamente, l'unico modo per uscire da una situazione di minoranza sociale è prendere (un grande) coraggio ed affrontare a viso aperto gli altri, ricorrendo anche alla menzogna se necessario. Il resto sono chiacchiere da bar. Non siete sicuri di voi stessi? E' irrilevante, dovete apparire comunque come tali, altrimenti si finisce in pasto al primo pescecane che si trova a passare.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
certo che il titolo di questo topic sembra che lo abbia scritto la fobia sociale in persona, il non plus ultra della disfunzionalità :sisi:
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Purtroppo rispecchia ahime quello che succede in generale nella vita reale. Che ho provato anchio sulla mia pelle :( |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Son persone schifose,meritano solo disprezzo. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Oggi è accaduto un episodio a scuola che mi ha confermato per l'ennesima volta che quello che afferma Muttley sulla predisposizione a vedersi come vittime e non ad esserlo realmente, sia errato. Le prevaricazioni non sono frutto di fantasia, ma esistono realmente e sono all'ordine del giorno, in alcuni contesti sociali soprattutto.
Premetto che quest'anno purtroppo lavoro in una scuola di periferia, piena di problemi e molto degradata. Proprio oggi un bullo di quasi 16 anni, proveniente dall'est Europa, ha iniziato a infastidire un placido ragazzino bengalese, che quindi, all'ennesima minaccia o dispetto, si è messo a piangere. Io e l'altra collega siamo intervenute per far capire al bullo perchè fosse sbagliato il suo comportamento, cercando anche di farlo comprendere agli altri ragazzi, troppo assuefatti a certe dinamiche relazionali distorte e aggressive. Morale della favola, i ragazzi (soprattutto quelli di questi quartieri) reputano un segno di debolezza l'essere tranquilli e pacati, e danno addosso a un certo tipo di persone perchè appunto ci godono nel vedere la sofferenza altrui, la sensibilità ferita. Quando poi un adulto cerca di fargli comprendere che è necessario rispettare tutti e la diversità di ognuno, ti vengono anche a dire che è colpa della vittima perchè non si sa difendere e non sa reagire e quindi, non difendendosi, si comporta da bambino piccolo, capace solo di frignare e cercare la protezione dei professori. Insomma, il timido/introverso fa gola e diventa il naturale bersaglio dei prepotenti. Riflettevo infatti sul fatto che in questa periferia così malfamata è raro trovare ragazzi tranquilli, perchè alla fine anche loro, pur di difendersi, iniziano ad assumere determinati comportamenti per non soccombere, trasformandosi nel tempo e snaturando la loro personalità in peggio. O si adeguano o soccombono; questa verità è tristissima, ma non può essere negata. Come si fa a dire che si fa la vittima quando invece molte persone si ritrovano, anche contro la propria volontà, ad essere vittime realmente di una società violenta? Perchè negarlo, Muttley?Perchè non essere un po' più solidale con chi soffre e le "busca"? Il ragazzino bengalese di oggi mi ha fatto una tenerezza incredibile. Io lo capisco benissimo, perchè in questa schifosissima scuola soffro quanto lui la violenza che vi si respira quotidianamente. Non vedo l'ora di andarmene. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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tra l'altro la maggioranza delle volte, le battute più acide e cattive mi sono state fatte da donne.... |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Per dire col mio migliore amico , che è un adelle poche reali eccezioni rispetto al resto, non abbiamo praticamente interessi in comune.... Non è questione di posti, luoghi o gruppi scelti e predeterminati di persone, se ci fossero li avremmo già trovati e staremmo qui ad indicarli agli altri.... |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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"Riscattarsi" poi (dopo essersi mostrati timidi) è un'impresa impossibile. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Però intanto potremmo conoscere nuove persone, ma soprattuto godere per noi stesse, vivere una bella storia d'amore, uscire senza la paura che ci ha sempre accompagnato, senza aspettare il riscontro, come detto estreamente improbabile, di parenti, amici , conoscenti che per 15-20-25 anni ci hanno visto sempre in un modo. Prima ci si toglierà dalla testa la ricerca del prestigio e della approvazione sociale, prima si inzierà a cambiare sul serio... |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
ormai sono etichettato, devo solo trovare il modo migliore per suicidarmi
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Totalmente in disaccordo. Si può far cambiare idea alle persone, basta comportarsi come chiedono loro.
Trovare una fidanzata, farsi una rete di amici popolari, mostrare un atteggiamento in linea con il modello assertivo e soprattutto mostrarsi utili e sfruttabili (non nel senso di sopraffazione). |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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quindi deduco che anche per quanto riguarda quelle che non me l'hanno detto, il motivo sia sempre lo stesso |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Per lei e per i suoi amici ero etichettato così e i miei tentativi di mostrare che in realtà ero diverso furono vani, credo perché non erano del tutto naturali. Provare ad essere come loro mi avrebbe soltanto portato a rendermi ridicolo e patetico, proprio perché sarei andato contro la mia natura. |
Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Il discorso del vittimismo è stato creato da chi ha inflitto angherie e da chi ha sorpassato la concorrenza evitandole. Chi le ha subite, invece, ha tutto il diritto di denunciare i fatti e dire la sua opinione. Troppo facile azzittire questi ultimi con la scusa del vittimismo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
beh comunque ha ragione a dire che non esistono vittime tout court dell'esistenza però è sicuro che ci sono quelli che prendono più calci in culo dalla vita di altri e giustamente pensano di essere vittime, inadatti etc etc
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Per Winston e Who: non trovate che le frasi grassettate generalizzino in modo sconcertante? Non mi soffermo sulla trivialità del linguaggio (del resto poco mi cale della forma) ma il tutto risuona di un massimalismo che sembra (parere personale, eh!) riassumibile nel "sono tutti corrotti, io sono uno dei pochi spiriti puri e nobili rimasti". Così è come la vedo io e ce n'è abbastanza per concorrere alle prossime primarie del pre.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Faccio riferimento agli ultimi studi in ambito cognitivo e sono quelli a cui ho aderito in termini di convinzioni. Certo, nessuno potrà mai avere il numero esatto di come avvengono tutte le dinamiche relazionali ma è verosimile credere che questi studi si approssimino ad un'idea di verità in quanto nascono da tutta una serie di rilevazioni condotte sul campo da professionisti del settore.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Questi studi sostengono che la genesi di un rapporto è il prodotto dell'apporto congiunto di entrambe le parti in causa, il che significa che il timido può anche essere stato vittima di uno o più soprusi ma che le dinamiche che danno vita alla sua condizione di emarginato avvengono in uno stato di corresponsabilità. In soldoni: gli altri possono avermi escluso in talune situazioni ma se io arrivo a maturare una condizione di perenne esclusione è perché ho contribuito alla stessa applicando un filtro distorsivo alla realtà.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
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Re: la gente mi/ci odia. Motivo: esistiamo.
Muttley, tu parli di corresponsabilità alla base dell'esclusione sociale del timido. Mettiamo appunto che sia così. Il timido si troverebbe in una data condizione perchè è meno abile socialmente, meno attraente, meno capace di utilizzare determinate strategie comunicative; quindi se attira poco l'attenzione è certamente causa del suo modo d'agire e di essere. Ha insomma, per via delle sue caratteristiche, meno possibilità di piacere, farsi ascoltare ecc.
Passiamo però ad analizzare la posizione di colui che esclude. Ecco, spesso e volentieri ravviso nell'esclusione del timido un atto volontario spesso dettato da cattiveria e da intenzionalità pura nel volere ferire/emarginare il prossimo. Ripeto, la scuola è un micro-universo dove certe dinamiche sono più palesi ed evidenti, perchè meno camuffate dall'ipocrisia del mondo adulto, che invece maschera determinate dinamiche, rendendo certe esclusioni più sofisticate e sottili. Ecco, ritorniamo al ragazzino bengalese di qualche post fa; forse lui non risulterà questa cima di simpatia ai compagni, perchè appunto più chiuso, meno capace di emergere all'esterno, di "brillare". Però dall'affermare ciò al passare all'esclusione feroce, alla presa in giro, all'emarginazione ce ne vuole. Io vedo in tutto questo un atto deliberato nel far del male al prossimo, una totale mancanza di empatia nel comprendere l'altro. Ovviamente non sempre accade questo, ci sono molte persone capaci di guardare al di là dell'apparenza, di osservare con sguardo acuto e sensibile il prossimo, oltre la facciata di uno trito e ritrito gioco delle parti. Sì, persone così ci sono, però ammettiamo che sono decisamente la minoranza, non c'è nulla da fare. Fa parte dell'"economia della mente" etichettare le persone e liquidarle in pochi secondi, perchè spendere tempo sull'interpretazione dell'altro, di una persona più riservata e difficile da scoprire, comporta impegno e fatica. Gli introversi, in un certo senso, sono faticosi, ed è per questo che è facile etichettarli attraverso ovvi luoghi comuni. Il timido per le sue caratteristiche fa maggiormente fatica a inserirsi nei gruppi sociali, a instaurare legami, questo è vero. Le sue poche amicizie sono frutto del suo modo d'essere e su questo anche sono d'accordo. Però, sì, c'è un però. Se accetto quanto affermato sopra, non accetto però che si dia il lasciapassare al fatto che queste caratteristiche debbano essere prese di mira dalla nostra società, debbano diventare delle debolezze di cui ridere. Io non mi aspetto di essere accolta da tutti a braccia aperte, ma almeno di essere lasciata in pace sì. Personalmente non chiedo di essere accettata aprioristicamente da tutti, né obbligo gli altri a fare per forza il primo passo verso di me. Pretendo però solo rispetto della mia persona, dei miei spazi, della mia sensibilità, del mio modo d'essere. Insomma, pretendo solo di essere lasciata in pace e in tranquillità, senza dover costantemente subire attacchi e ferite...Lo dico proprio perchè nel giro di questi ultimi due giorni ho subito ben due attacchi proprio per la mia indole, mica perchè mi sono comportata male verso qualcuno....e ti assicuro che non me lo sto sognando, né sto facendo la vittima. Racconto la realtà nuda e cruda per quella che è... |
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