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Re: siamo quello che siamo
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Detto questo quando sono arrivato pur con tutte queste belle idee in testa ad aver paura a uscire di casa, a tremare tutto il giorno o sudare freddo in ogni situazione non ho trovato di alcun utilità continuare a dire "sono quello che sono" Anche a vedermi in termini di squilibri chimici e caratteristiche personali (e non portatore di idee disfunzionali) ho dovuto concludere che qualcosa dovevo cambiare. Dire siamo quello che siamo mi avrebbe portato solo a farmi sempre più male, e non sarebbe stato nemmeno vero perchè non ero così, quella era una malattia, e perchè arriva un punto in cui o si fa qualcosa per cambiare, qualsiasi cosa compreso il barbone che non c'è niente di male, o si muore. |
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io sinceramente non vedo una espressione di sè stessi nelle tue parole, ma semplice svogliatezza e paura di fare qualunque cosa... La scusa "io sono fatto così " è molto potente, può addirittura darci l'idea che non siamo comuni ma speciali e via dicendo, ma obiettivamente non credo ti e ci porti lontano...
Il tuo discorso non riguarda i soldi, il lavoro, il rischio di fare il barbone. Se oggi pensi che trovare un lavoro voglia dire leccare culi, è solo perchè vuoi fuggire da qualunque tipo di soddisfazione che un lavoro, qualsiasi esso sia, può darti. Trovare un lavoro è ANCHE leccare culi a volte, ma se la pensi in questi termini ti perdi tutto il bello del lavoro. Così come uscire con gli amici è ANCHE stare a rompersi le balle in un locale alle 2 di notte con la musica assordante o su una piazza a far niente ma se ci vedi solo questo aspetto allora è logico che sembra tutta una grande immensa perdita di tempo... Il fatto è che stare tutto il giorno in casa a far niente (o vedere tv, leggere un libro, insomma perdere tempo) a fine giornata, a me personalmente, fa sentire incompleto come persona... mentre uscire di casa, o trovarsi un lavoro, anche se a volte vuol dire affrontare un inferno, a fine serata mi fa sentire diverso, immerso nel mondo, a volte sconfitto e a volte vincente, ma mi fa capire di avere un pò di coraggio, anche se si tratta di piccole cose... lo continuo a ripetere: non è che siamo essere asociali e "siamo così e basta". potremmo essere non abituati alle situazioni sociali, al contatto personale, potremo essere più diffidenti, delusi, potremmo aver incontrato le persone sbagliate... ma non siamo esseri asociali... se così fosse questo stesso forum non dovrebbe esistere. |
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e sul fatto di sentirsi incompleto .... ben venga voglio essere incompleto , piu incompleto sono e piu sono felice . tu se vuoi segui il manuale e non andare a fare la predica come fate tutti " eh ma cosi non arrivi da nessuna parte " " eh ma cosi non si fa" , sti moralismi nn mi toccano piu , tu ti senti cosi, io non voglio sentirmi piu cosi. |
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La società purtroppo è quello che è, ormai il nuovo idolo è l'efficienza a qualsiasi costo, senza concessioni di sorta. Chiunque cerchi di crearsi un proprio spazio personale che si discosti un poco dal dettame generale, di fatto, è visto come un difetto di fabbricazione. |
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Qualcuno pensa che lo sia?? Ammettere di avere un problema non vuol dire aderire a una società che in genere ci fa schifo, uno se vuole piglia a piedi e se ne va alla" into the wild", E' identificarsi col problema stesso, o nei casi più gravi con la propria malattia, che non porta niente di buono. |
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maggiori responsabilità portano maggiori complicazioni. |
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Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
No, aspetta, quella è un'altra cosa. |
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Basta vedere come nel post vengano considerate normalissime le serate buttate a fare cose che non interessano con gli "amici" e una perdita di tempo leggersi un libro. Io varykino non lo conosco, ma posso capire che possa sentirsi schiacciato dal fatto di non sentire suoi dei comportamenti considerati normali dalla maggioranza e che lui non riesce o non ha interesse a seguire. |
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E questo è un errore comunissimo, dato da un pregiudizio. |
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Varykino comunque penso sia adulto, sa che un lavoro, a meno che non sia ricco, è necessario per vivere con certe comodità e per ottenerlo deve seguire alcuni comportamenti funzionali alla società. Sarà lui a scegliere. |
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Il problema non sono solo le sfumature di grigio, che devono sempre esserci, ma l'idea che "i miei interessi sono da sociofobico e quindi meglio non relazionarsi". Il fatto è che alcuni tuoi interessi non sono l'ideale per una conversazione da bar, ok, ma una conversazione da bar ti aiuta a creare un rapporto con una persona con cui poi, a posteriori, scoprirai di avere moltissimo in comune (magari quelli stessi interessi che consideri da sociofobico, mi è capitato a volte). E poi, anche ammettendo la divergenza totale degli interessi, se a te piace Kafka come scrittore e a me fa cagare, da questa considerazione fai discendere che noi non abbiamo gli stessi interessi e non possiamo essere amici ? |
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non voglio piu essere dipendete dalle false speranze e dai complimenti o dalle accuse , ormai i vari " come sei bravo " "come sei simpatico " "come sei antipatico" "non sei capace a fare niente" mi rimbalzano non ho bisogno di essere giudicato per sentirmi vivo. |
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Comunque io non conosco i motivi della sua depressione, magari è proprio per seguire certi modelli non adatti alla sua persona che lo è diventato. Perchè seguono la malattia? Io non auguro a nessuno che non lo voglia di isolarsi. Diverso è se uno lo fa consciamente e vuole farlo, sicuramente non andrò a dirgli che è un pazzo. Tu stesso dici che lo hai fatto inconsciamente, non è stata una tua scelta. |
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Pure io soffro di depressione ma per altri motivi. Da quando mi sono un po' staccato dalla frenesia mondana e dedico la maggior parte del tempo a me stesso (superando il senso di colpa dato dal giudizio altrui) mi sento più a mio agio... al momento. D'altronde sono pure convinto che nel corso di una vita è difficile che le persone non cambino idea, magari in futuro tornerò a voler più vita sociale di quanta ne abbia ora, chi può dirlo. |
Re: siamo quello che siamo
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