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Re: Dall'altra parte...
Anch'io sono stata vittima di bullismo (fortunatamente per così dire, soltanto verbale) dalle scuole elementari sino all'ultimo anno di liceo. Il tipo di aggressione che più ha segnata è stata non tanto quella scenica, plateale, fatta di prese in giro marcate e astucci gettati in aria, quanto invece quella subdola, appena udibile e impietosamente non-detta. Non ho mai visto trasparire sofferenze vere dietro questo modo bastardo e vigliacco di trattare una coetanea ma solo presunzione, arroganza e stupidità.
Qualcuno scrive sopra che a una certa età non si hanno cognizioni e si è incapaci di capire cosa è giusto o sbagliato. Non credo, e ho sempre pensato che la ragione non fosse quella. Tant'è che io da vittima non ho mai osato dare neppure un calcio alle persone che mi hanno fatto del male, mentre non ho pensato di potere vendicarmi facendo lo stesso male a qualcun altro. Ero perfettamente consapevole del tipo di offesa e della cattiveria che il gesto comportava. Sinceramente non riesco a rintracciare giustificazioni concrete e necessarie, se non quelle della maleducazione oppure della malattia mentale. |
Re: Dall'altra parte...
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Detto questo, quello del bullo è un comportamento infimo, ma se sei veramente pentita inizia a pensare anche a te stessa. Errare è, dopotutto, umano. Non vivere nei sensi di colpa per l'eternità, non serve a niente. (come non serve neanche chiedere perdono, imho) |
Re: Dall'altra parte...
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Per quanto mi riguarda i bulli lo facevano per passatempo e per far colpo (con successo sempre e comunque) sulle ragazzine... Queste ultime invece lo facevano per sfogare il loro naturale bisogno di cattiveria nei confronti dei cosiddetti sfigati.. Attualmente, ovviamente direi, tutti/e queste persone sono felicemente sposate e felici e invece al sottoscritto tocca combattere quotidianamente contro la solitudine sentimentale e contro una vita complicatissima... Modalità sfogo vita di merda off. Nonostante tutto quanto sopra scritto però combatto sempre.. |
Re: Dall'altra parte...
Ringrazio di vero cuore sia chi mi ha risposto in modo più "maturo" e razionale, sia chi lo ha fatto di impulso, per me conta davvero molto.
Sinceramente credo esistano almeno un paio di tipi di bullismo: quello che nasce dalla sofferenza, dalla violenza subita, che viene poi scaricata sugli altri. E quello "primordiale", stile "legge della giungla", che nasce dal fatto che spesso i gruppi di adolescenti non sono poi molto diversi da un branco di scimmie, per dinamica e ragionamenti: "bisogna decidere qual è l'esemplare alfa, quindi me la prendo col più debole per dimostrare che sono superiore sia davanti agli altri sia davanti al sesso opposto". (nel mio caso comportandomi in quel modo ho allontanato sia chi mi corteggiava sia le poche amiche che avevo) Credo sia sicuramente più diffuso il secondo, ma comunque non sottovaluterei il primo...è vero che c'è tanta gente che pur avendo subito violenza non si sfogherebbe mai sugli altri, ma oggettivamente è vero anche che ce n'è altrettanta che lo fa. Ricordiamoci che ovviamente ognuno è diverso e reagisce a queste cose a proprio modo, e soprattutto che a quell'età spesso si è guidati dalle proprie emozioni e non dalla razionalità, o da un chiaro concetto di ciò che è giusto o sbagliato. Qualcuno ha detto che sono esplosa come un palloncino, in effetti è stato così, per due volte. Ricordo ancora il giorno in cui dopo l'ennesima furiosissima lite con i miei fui letteralmente massacrata da mio "padre", tanto che dovetti scappare di casa zoppicante e con la maglia strappata, per poi andare a cercare rifugio dai miei nonni. Non andai a scuola per un pò, in modo da far passare i segni che avevo almeno in viso. Dentro di me avvertivo un'agitazione fortissima, un dolore, tanto da non dormire per giorni. Quando mi ripresentai in classe ero diversa: strattonavo chi mi si metteva davanti, rispondevo male a tutti...da lì mi accorsi di provare sollievo e soddisfazione nel fare male agli altri. Ricordo anche quando invece esplosero dentro di me i rimorsi. Ho già raccontato quale fu la mia ultima bravata. Quel giorno stesso, già da subito dopo, iniziai ad avvertire una strana sensazione. Mi tremavano le gambe, e quando ripensavo a ciò che era successo mi sentivo male, quasi da svenire. Quella sera come sempre mi spogliai e mi misi a letto...e in mente non avevo altro che il viso di quella ragazza. Scoppiai a piangere, di tristezza, ma in modo furioso, isterico, e durò credo almeno una ventina di minuti. Quando smisi qualcosa dentro di me si era rotto. Avevo un dolore lancinante al petto, una sensazione di angoscia enorme. I giorni dopo si abbattè su di me un ciclone, fui espulsa dalla scuola e i miei furono costretti pagare un sacco di soldi alla famiglia di lei, anche se non li avevano. Ma ero così presa dal mio malessere interiore che le cose quasi non mi scalfirono. Passai almeno cinque mesi in stato vegetale: avevo un fortissimo dolore al petto, ogni volta che respiravo...le gambe mi tremavano così tanto che non potevo più camminare, dentro di me ero così tanto angosciata che iniziai ad avere paure e paranoie su tutto. Avevo il terrore che dormendo il lenzuolo questo mi soffocasse, che mi crollasse il soffitto addosso, che mia madre quando passava con l'aspirapolvere avesse potuto aspirarmi gli occhi, che camminando sarei inciampata e morta... Nel frattempo andavo dallo psichiatra dell'ASL, che mi dava dei farmaci fortissimi che peggioravano soltanto il mio stato fisico e mentale. A quel punto pensai davvero seriamente al suicidio, iniziando a pianificare quale metodo sarebbe stato più rapido e indolore. Ma prendevo così tanti ansiolitici (vaffanculo Xanax) che ero ridotta a letto senza potermi muovere. Presa dall'esasperazione iniziai ad urlare e piangere tutti i giorni, finchè non decisero di portarmi in clinica per lavarmi dal sangue con una flebo tutte le medicine che avevo assunto. Lì conobbi quello che poi sarebbe stato il mio psicologo abituale, e iniziai ad ammettere a me stessa che ciò che provavo dentro di me era SENSO DI COLPA. Adesso sono migliorata un bel pò, però il pensiero di quelle persone a cui ho portato sofferenza mi assilla di continuo. Sono arrivata al punto che a queste vorrei dire: "vi prego, fatemi pure quello di cui avete bisogno, picchiatemi, uccidetemi, o...qualsiasi altra cosa, ma vi scongiuro non portatemi più rancore". Però poi penso a chi invece ha maltrattato me. Ripenso a chi da piccola mi ha trasformata da bambina piena di vita e sicura di se in una persona introversa e senza autostima. A chi quando andavo alle medie aggiungeva ai problemi che avevo a casa anche la terribile angoscia di frequentare la scuola. E credo che difficilmente perdonerei, che anzi forse se avessi una patente e una macchina queste persone vorrei metterle sotto. E mi rendo conto che non c'è speranza... Oddio, forse ho scritto troppo..probabilmente non leggerà nessuno, però mi sono tolta un bel peso... |
Re: Dall'altra parte...
Si nota che hai aspettato veramente troppo per toglierti questi pesi.:pensando:
Invece speranza c'è sennò ogni criminale dovrebbe essere giustiziato con la pena di morte per ogni torto che ha fatto. Fortuna non è così e il carcere o la punizione dovrebbe avere anche un elemento positivo di reinserimento. Bisogna andare oltre quello che uno prova di istinto. Anch'io ho immaginato le peggio vendette e sono stato meglio solo quando sono riuscito a lasciar scorrere i pensieri sulle cose subite senza ossessionarmi e anche sulle volte in cui mi sono vergognato per brutti comportamenti miei. Hai avuto esperienze da cui uscire senza fare del male a te stessa, agli altri o o tutte e due le cose è, anche solo statisticamente, molto improbabile. Secondo me o smetti di rimuginare sui torti fatti e subiti, oppure alzi il telefono o mandi un messaggio e ti scusi. Però a volte il passato è passato, in alcuni casi scusarsi e rivangare farebbe più bene a te che a un'ipotetica " vittima" di tuoi comportamenti passati e allora ci vuole la maturità di andare avanti, sia che si sia fatto del male sia che lo si sia subito. E riniziare il più possibile da 0. Insomma stai bene! ;) |
Re: Dall'altra parte...
Non quoto quanto hai scritto Elentari altrimenti questo mio topic si trasformerebbe in un lenzuolo ma, spiegando dettagliamente i tuoi traumi passati e il tuo stato d'animo come hai saputo fare, ti sei guadagnata la mia solidarietà più completa ed assoluta...
In bocca al lupo di cuore e buona permanenza sul Forum.. |
Re: Dall'altra parte...
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Bisogna imparare a convivere con i propri inferni personali... |
Re: Dall'altra parte...
Molti dei miei problemi sono dovuti alle ragazze, che mi prendevano in giro. :pensando: Bè, l'importante è che ora tu ti sia pentita. Sempre se non sei un troll e sempre se non ho vissuto il tuo bullismo, sono pronto comunque a perdonare ciò che hai fatto. :) Ciao! ^-^
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Re: Dall'altra parte...
Storia difficile da inquadrare; da un lato sei stata vittima dall'altro carnefice; da un lato hai riconosciuto gli errori, ma dall'altro coloro che hanno subito angherie da te potrebbero essere rimasti segnati a vita; ci sono errori ed errori nella vita, quelli che danneggiano irreparabilmente il prossimo sono della peggior specie. Ora che ti sei ravveduta, credo che i rimorsi saranno davvero difficili da scacciare, se mai succederà. E questa è già una punizione più grande di qualsiasi parola di riprovazione che ti si potrebbe urlare contro. Mi spiace.
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Re: Dall'altra parte...
la seconda possibilità la si dovrebbe dare a tutti, perchè tutti abbiamo le nostre colpe, per quanto "vittime" della nostra sorte non siamo immuni dal non fare del male agli altri, anche in modo indiretto, (una nostra indifferenza, una cattiva parola, un brutto gesto ripetuto nel tempo posso fare tanto male quanto un pestaggio, a livello psicologico intendo) ... se lei è davvero pentita e sa in cuor suo che se anche tornasse ad avere una vita normale, non rifarebbe più quei gesti allora si può anche acccettare, poi se vuoi "riscattarti" puoi farlo in tanti modi, aiuta chi ha bisogno, di una parola buona a chi sta male, fa "buone azioni" che oltre a farti bene ti rimetterebbero in equilibrio con il passato ... un abbraccio ciao
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Re: Dall'altra parte...
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Quello che scarseggia è la consapevolezza che i propri errori e difetti (che sia la sociofobia o il sadismo) sono derivati essenzialmente dai genitori e che quindi dirsene colpevoli ha veramente poco senso. Questo problema si avverte a tutti i livelli della società, dove il mito della "colpevolizzazione" è diffusissimo (e ricorda quella cosa di cui molti qui si lamentano e cioè l'insensibilità di chi non essendo affetto da sociofobia considera i sociofobici come semplici pigri o altro... non tenendo conto delle oggettive difficoltà che un sociofobico (o un sadico) ha nel comportarsi (o non comportarsi) in un certo modo). Quote:
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Re: Dall'altra parte...
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Sono sadico perchè i miei erano sadici...ma i miei lo erano perchè i loro genitori avevano a loro volta ereditato carenze dai rispettivi genitori,e così via.Alla fine nessuno ha responsabilità di nulla. |
Re: Dall'altra parte...
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Ma uno potrebbe chiedersi se non l'abbiano fatto perchè gli mancavano oggettivamente le risorse per affrontare alcune questioni che a loro volta gli avevano passato o se è stata pura negligenza... chissà... forse è un misto delle due cose... :interrogativo: |
Re: Dall'altra parte...
Se c'è una cosa che ho imparato da tutta questa storia è la catena della violenza va spezzata a qualsiasi costo.
E ho deciso che non sarò mai come tutti quegli imbruttiti dalla vita, diventati misantropi, misogini o chissà cos'altro, non dirò mai che siccome tutti sono stronzi allora bisogna diventarlo a propria volta. Io sarò buona e comprensiva con tutti (o quasi), e se questo significa ricevere inc*late, allora vorrà dire che le prenderò tutta la vita, non cambierò mai Comunque sto seriamente pensando di chiamare almeno qualcuno, i numeri dovrei trovarli...però sinceramente me la faccio addosso. |
Re: Dall'altra parte...
Elentari, se ti va, guardati "Linea mortale". E' un film caruccio, ma c'è una similitudine niente male tra uno dei protagonisti e te.
Se poi c'hai voglia di leggere, a me questo libro è piaciuto tantissimo: http://www.longanesi.it/AreaGestione...fabbrica-g.jpg anche se è leggermente meno attinente.... è la storia di un ex bullo con un padre violento, che viene espulso dalla sua scuola per bullismo, ed è costretto a frequentare un collegio privato piuttosto costoso, l'unico istituto che lo accetterebbe con le sue "referenze". Decide di rigare dritto e di non usare mai più la violenza, ma non tiene conto di quello che avviene in quella scuola.... |
Re: Dall'altra parte...
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Dico solamente che l'aggressività è solo una delle possibili reazioni al subire violenza. Riversare poi quell'aggressività, fisicamente o verbalmente, su qualcuno di "innocente", è obiettivamente sbagliato. Qualcuno se ne rende conto (come michela, mi pare di capire). Quote:
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Re: Dall'altra parte...
Nemo iudex in causa sua (cit.)
Io mi astengo dal commentare, perché non potrei essere imparziale http://www.fobiasociale.com/picture....pictureid=1004 |
Re: Dall'altra parte...
La catena della violenza, mi sembra sia stata spezzata più da Elentari che da altri qui dentro.
Questo thread non è mica una zona franca dal regolamento. |
Re: Dall'altra parte...
probabilmente se una ex bulla che mi ha dato fastidio ai tempi venisse a chiedermi scusa come minimo (ad andarle bene) le sputerei in un occhio. Non che io non mi sia difesa abbastanza ai tempi forse anche più del dovuto, ma provo un odio incredibile ogni volta che ci penso e auguro a queste persone tutto il male possibile.
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Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
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Concordo con Allocco. |
Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
Darò un'occhiata sia al film che al libro, grazie :)
Per il resto, se qualcuno vuole sfogarsi in qualsiasi modo è liberissimo di farlo, davvero. Mi aiuta anche a prepararmi nell'affrontare il risentimento degli altri. |
Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
Allora, capisco che questo thread tocchi un tasto dolente per tanti di noi (me compresa), ma questo non vi giustifica dall'usare un linguaggio offensivo e volgare per esprimervi.
Cercate di esprimere ciò che provate senza cadere nelle offese. Ed invito gli utenti che abbiano già fatto ciò ad editare. Offendere Elentari su un forum non vi servirà a niente. Per il momento non prendo provvedimenti dato l'argomento molto particolare su questo forum, ma se dovessi rileggere ancora delle offese scatteranno le sanzioni. |
Re: Dall'altra parte...
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Re: Dall'altra parte...
Perché l'hai fatto? Hai detto di essere una ragazza carina, che cosa ti avevano fatto quelle povere persone che tormentavi? Sai anche io ho subito bullismo e altri maltrattamenti pesanti, tremo al solo ricordo, ma non mi sono mai sognato di fare ad altri le cose orribili che mi sono state fatte. Non capisco perché se proprio dovevi sfogare la rabbia non ti sei vendicata sulle persone che ti avevano fatto del male. Io non ti odio, non fraintendermi, però non capisco che cosa ti ha spinto al male invece che al bene. Sei pentita, questo l'ho capito, secondo me però devi scavare dentro te stessa è capire quello che hai fatto. Non credo che possa servire a niente scusarti con quelle persone, se uno dei miei bulli storici venisse da me non lo perdonerei mai, la mia vita è rovinata, la mia gioventù andata in fumo, non c'è niente che loro possano fare per consolarmi. Ti auguro di ritrovare te stessa, non sei obbligata a rispondere alle mie domande. Ciao.
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Re: Dall'altra parte...
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Non mi fa stare bene essere insultata, anzi, per me è una pugnalata al cuore vedere quanto rancore può vomitarmi addosso la gente, che sia io la diretta responsabile o solo un bersaglio di sfogo indiretto, come in questo caso. Ma mi aiuta ad accettarlo con più serenità, ad abituarmi... |
Re: Dall'altra parte...
Va bene, niente offese. Il bullismo mi ha rovinato la vita, che cosa vuole Elentari? Sa bene che ha segnato l'esistenza delle sue vittime. Non può riparare. Non solo non può riparare, e questo è giá grave, ma non deve neanche pagare, per quello che ha fatto.
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Re: Dall'altra parte...
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Sai, un pò ho cercato di spiegare il perchè del mio comportamento anche nei vari messaggi di questo topic, ma la verità è che è difficile comprendere il proprio subconscio, io per riuscire a capirci qualcosa ho speso tanto tempo in psicoterapia. Come ho detto, non ho passato proprio una bellissima infanzia. Mio padre mi picchiava molto spesso, a scuola ero presa di mira da tutti. Questo mi ha portata ad accumulare moltissima rabbia nel corso degli anni. Ero molto infelice, e vedere ragazze o ragazzi della mia età o più piccoli che stavano messi meglio di me mi suscitava odio. Tormentarli e picchiarli mi appagava...la verità è che volevo che gli altri fossero infelici come me, volevo soffrissero come soffrivo io, specie se nel loro modo di essere mi ricordavano me. Non era una cosa razionale. Con questo non voglio far passare il messaggio che tutti i bulli siano in realtà dei poverini per cui provare pena, anzi, spesso agiscono solo competizione scimmiesca. Non pretendo neanche di essere giustificata, sto solo cercando di aprirmi e sfogarmi... |
Re: Dall'altra parte...
Anche se la tua è stata un'azione molto brutta ,già che ti scusi e vuoi migliorare è importante.
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Re: Dall'altra parte...
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Quindi il sentirsi dire che invece non se lo meritava e che chi lo ha fatto si scusa potrebbe essere anzi un grosso sollievo. |
Re: Dall'altra parte...
NON QUOTARE GRAZIE. ___________________ Vi racconto anche io una storia. 3° o 4° elementare. Mi prendevano sempre in giro, specialmente durante la mensa. Sia perché ero "strano", sempre assorto nei miei pensieri, sia per il già citato ritardo motorio. Alle elementari eravamo divisi in gruppetti sociali di 4 persone, in base a come ci si disponeva nei tavoli a mensa. C'era L*, il leader, D*, il vice, e M*, il gregario. E poi io, il capro espiatorio. Quello che se reagiva agli sfottò, si prendeva pure i sensi di colpa per aver alzato le mani, e quindi non poteva far niente (tranne quando esplodeva e ne stendeva uno, ma capitava di rado). Iniziai a maturare la capacità di estranearmi da loro, e di ignorarli perdendomi nei miei pensieri (probabilmente fu lì che nacque il mio senso di alienazione nei contesti che sento sfavorevoli). Ma un giorno accadde una cosa strana. M*, il gregario, rifiutò un cambio di figurine per lui sfavorevole. Così L* e D* decisero di punirlo con gli sfottò. E chiesero anche a me di partecipare. "Dai, sfottiamo tutti M*" "Diciamogli tutti che è una merdaccia!" Ero felice. Finalmente avrei respirato un giorno! Gliel'avrei fatta pagare, a M*, per avermi preso per il culo assieme agli altri. Mi sarei goduto quel pranzo in mensa, senza essere, per una volta, il capro espiatorio. Iniziò L*. "M*, ma lo sai che oggi sento puzza di merda?" D*: "Non ti sei lavato, merdaccia?" Inutile che vi prosegua il dialogo, e inutile dirvi che io infierii in maniera calcata. Nell'arco di 5 minuti, M* scoppiò in lacrime. Io mi incazzai. Pensai "cazzo, io resisto per tutta la durata della pausa mensa, senza fiatare, e lui per solo 5 minuti di insulti si mette a piangere? Che donnicciola. Io sono più forte di lui". Non è vero, ero solo più arido. Iniziai a non rendermi conto che gli altri due bambini si stavano muovendo a compassione della vittima: "Dai, abbiamo esagerato" E io "Sì, abbiamo chiamato la merdaccia troppo tempo col suo nome". Non c'è voluto molto perché a uno dei due venisse lo spunto per colpevolizzarmi: "Ma perché lo chiami merdaccia? Cosa ti ha fatto?" E l'altro "Facciamo che adesso è Marco Russo la merdaccia". E il primo "Sì, dai, abbiamo esagerato con M*, adesso la merdaccia è Marco Russo! :sarcastico: " E ovviamente M* non s'è tirato indietro, per vendicarsi. "MARCO RUSSO SEI UNA MERDACCIA!". Come capitava di solito quando mi prendevano di mira, ad un certo punto mi alzai e mi diressi verso un tavolo senza bambini, e mi misi a mangiare da solo. Non piangevo. A casa poi riflettendo ho pensato che ho sprecato un'occasione. Potevo invece allearmi con M* per contrastare D* e L*. Ma non ci sono arrivato subito. Mi sarebbe tanto piaciuto rintracciare M* e scusarmi. Ma non ho potuto. Perché il suo nome e cognome è Marco Ferrari. Vallo a trovare. ___________________ NON QUOTARE GRAZIE. Sinceramente non ho alcun risentimento con D* ed L* (quest'ultimo relativamente di recente l'ho ribeccato attraverso Facebook e ci sono uscito a berci una birra, ne parlai nel thread di Rasko). Ho molto più risentimento nei confronti delle maestre che vedevano in continuazione un bambino che si alzava dal tavolo dei suoi "amici" e se ne andava a mangiare da solo. E non si domandavano niente. |
Re: Dall'altra parte...
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Mi sembra che sia un gran bel modo di scusarsi, un modo fattivo. Se anche solo un ragazzino in più verrà salvato dai danni del bullismo, ciò sarà un successo. |
Re: Dall'altra parte...
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Non credere che rimanendo pestata tu possa migliorare la tua situazione. Potresti toglierti un peso dalla coscienza per tutte le volte in cui hai massacrato di botte qualcuno/a, ma così corri il rischio di entrare in un circolo vizioso di autolesionismo. Il passato è passato, quel che è fatto è fatto. Più che chiedere scusa e pentirti per ciò che hai fatto non puoi fare. Per il resto, sei giovane e hai tutta la vita davanti. Sono esperienze che segnano una vita intera, ma spetta a te scegliere se compromettere il resto dei tuoi anni per il passato tenebroso alle tue spalle o provare a trovare redenzione Quote:
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Re: Dall'altra parte...
Io credo che la confessione della ragazza sia comunque utile non solo per lei che in questo modo si sfoga e toglie un po quell peso dalle spalle ma anche sopratutto per quelli che sono state vittime di bullismo perche fa capire che ce sofferenza anche dall altra parte . Non sara molto consolatorio ma e qualcosa.
Poi anche i bulli avrano dei brutti ricordi da portar sempre con se. |
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