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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
Ma tu come fai a sapere che son andato via di casa? °_°
Direi prima comunque, quello ha fatto parte del processo ma non ne è stata la causa, bensì un effetto. |
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Hai paura che gli altri ti accettino per quello che non sei? Insomma paura di deludere le aspettative che pensi gli altri abbiano di te? Se è per questo anchio direi. |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Tra i tanti problemi, scarsi skills sociali sicuramente, bassa assertività certamente, ma anche una punta d'orgoglio (grandiosità?) che rende l'autocritica estremamente difficoltosa e l'autoanalisi abbastanza distorta, e quindi mi impedisce ad esempio di confrontarmi con le situazioni per paura di dimostrarmi meno capace di quello che vorrei credermi... questo meccanismo l'ho scoperto da relativamente poco e già scoprirlo è stato un passo importante (il prossimo thread che aprirò, se non esiste già, sarà incentrato sulla variazione di impatto, in termini di capacità invalidante, prima/dopo la scoperta/approfondimento della propria diagnosi e relativi disturbi. Sono del parere che talvolta solo dare un nome e uno schema aiuti tanto). |
Re: evitare veramente
Un'altra cosa che ho notato, nei miei tentativi di socializzazione, è la tendenza ad autoincolparmi, nel senso che spesso interpreto certi comportamenti come una punizione per qualcosa che ho o non ho fatto/detto e vado in cortocircuito tentando di capire dove ho sbagliato :unsure:
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Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
Io sono così evitante-narcisista che per giustificare tutta la mia adolescenza passata a casa per la fobia mi sono inventato che il sesso non mi interessa.
La mia parte narcisista mi impedisce di ammettere che sono un timido con le ragazze e per non sentirmi inferiore ha deciso piuttosto di farmi perdere l'interesse. |
Re: evitare veramente
Pure a me è stato diagnosticato il DEP.
Essenzialmente il disturbo evitante di personalità altro non è che una serie di sentimenti di inadeguatezza, ipersensibilità alle critiche e al rifiuto e quella tendenza a "tornare indietro", ossia a non sviluppare un'autostima. Di conseguenza un dep vero e proprio NON svilupperà un'autostima stabile, sviluppando conseguentemente una serie di fobie sociali molto acute. Per dirti, io evito chiunque, pure i bambini. Mi viene difficile non evitare, in quanto ormai lo considero anche una parte di me, una parte indissolubile, indistruttibile! E poi, considerando il fatto che nell'evitante esiste la costante sensazione di non appartenere al rapporto, l'evitante tende ad evitare ANCHE per questo. Atteggiamenti di rabbia? Ovvio! Io li ho sui miei genitori, metti che sia anche un po' l'età, metti che sia il mio disturbo, io spesso provo rabbia quando i miei genitori mi dicono cosa fare. Ma mi spiego meglio... Non è la tipica rabbia adolescenziale del "non rompetemi le palle" bensì è un comportamento di frustrazione per il fatto di non essere capiti e, conseguentemente, di sentirsi diversi ed estranei al rapporto. :) Cioé... Se ti dovessi dire tutto quello che evito io! In poche parole diciamo che evito di vivere, ecco. ^^ E sono talmente immerso nel mio mondo immaginario che il tempo puff! Vola! :D Vola come un uccello in mezzo ad un inenarrabile, quanto infinito oceano di sofferenza. |
Re: evitare veramente
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Torna frequentemente questo tema e posso comprendere che gli utenti di 14-15 anni abbiano ancora questo desiderio, ma i più grandicelli dovrebbero avere la maturità di capire che c'è un limite a quello che si può chiedere ai propri genitori. |
Re: evitare veramente
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Non può pretendere più la comprensione dei genitori. Anzi è abbastanza grande da dover essere lui a mostrarsi comprensivo nei confronti dei genitori che ormai si avviano alla vecchiaia... |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
Ho scoperto da poco di essere lievemente evitante in determinate situazioni...
Andiamo bene :piangere: |
Re: evitare veramente
Anche a me hanno diagnosticato uno stile evitante, quindi sono ancora sulla soglia del disturbo. Nel mio caso, semplicemente evito come la peste qualsiasi situazione sociale che immagino potrebbe farmi sentire a disagio, triste.
Sinceramente non ci vedo nulla di male :D |
Re: evitare veramente
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Re: evitare veramente
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Ho sempre saputo di essere ambiguamente diverso dagli altri, ma quando i professori alle superiori presero a considerarmi "speciale", un ragazzo molto più intelligente che nella norma, dovetti ricredermi. Non capivo donde traessero le loro conclusioni, ma se lo dicevano in così tanti adulti e così numerosi, un motivo doveva esserci. Mi lodavano con continui elogi pubblicamente, si adiravano quando non mi applicavo di più nello studio con la volontà d'eccellere, chiedevano spesso i miei interventi e il mio punto di vista, accettavano qualunque cosa si riversasse fuori dalla mia bocca con ampi e compiaciuti sorrisi e le facce sbigottite, mi interrogavano spesso anche a sorpresa e in molteplici occasioni con il dichiarato intento di mostrare agli altri allievi l'esempio da seguire, discutevano faccia a faccia meco alla fine delle lezioni e a volte mi riaccompagnavano pure a casa. (:timidezza:) Gli insegnanti spesso mi incolpavano quando non aiutavo i miei compagni (sebbene ci fossero individui con voti più elevati dei miei) e ogni tanto davano la colpa degli insuccessi scolastici dei miei compagni al sottoscritto, poichè per loro gli altri miei compagni adottavano metodi di studio e atteggiamenti durante la lezione che erano ad essi preclusi e inadatti, sfruttabili semplicemente per un genio. Mi capita spesso di pensare ciò che hai scritto sopra, e il motivo per cui sovente non mi esprimo è proprio per la cognizione di avere sempre un opinione diversa da quella altrui, la quale io reputo migliore, e taciuta perchè non può essere condivisa nè compresa da menti che non ragionano nel pari mio modo (sempre secondo me, intendo). Questo orgoglio e questo narcisismo si sono evoluti in me però solo dalle superiori, mentre i miei problemi sociali e il mio disturbo evitante molto prima. Dunque non sono pronto a scommettere che la mia anomalia sia collegata strettamente a tale aspetto. Per di più mi è difficile collegare con esso la paura principe del fenomeno evitante: cioè il formidabile terrore del rifiuto. Se sono tanto meglio degli altri e cio è scientificamente provato(:occhiali:) perchè ho tanta paura di mettermi in gioco e provarlo? Perchè ho tanta inquietudine di non essere all'altezza? Diciamo solo che sono un caso strano e complesso, e che la mia stessa psicologa mi definisce misterioso. (:interrogativo:) In ogni caso non ho il minimo timore di sfigurare le mie abilità nel saggiarle notoriamente, poichè come ho detto, sono state attribuitemi, non sono immaginarie nè artificiose nè favolose. Quote:
L'evitamento mi impedisce di ottener tutto ciò e le mie emozioni in tali momenti sono rabbia e odio: seppur il mio più grande desiderio è stare in mezzo agli altri, quando noto di essere tralasciato, nutro un blando disprezzo per essi. Io voglio smettere di evitare e combatterò perchè questo accada, poichè finora non l'ho fatto, o non l'ho fatto in modo soddisfacente. La depressione e la tristezza sono dietro l'angolo, e se non ce la farò sarà solo colpa mia. Non mi arrenderò. |
Re: evitare veramente
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