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Messère Nero 23-03-2012 11:31

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716729)
Parlando in modo ideale, un uomo, per sopravvivere deve mangiare, bere, dormire... io, ti assicuro che si sopravvive anche senza lavorare. Ovvio che sto parlando del significato che si dà oggi alla parola "lavorare".
Mettiamo per assurdo che non esistessero i soldi e l'economia, io non è che starei a fare nulla! Farei cose che mi piacciono e tra queste ci sarebbero anche cose utili ad altri, come coltivare qualcosa, costruire macchine, collaborare per progettare e costruire impianti di produzione... ecc...
E' un'utopia al momento, però non sarebbe una cosa impossibile, ma è reso tale dall'egoismo dei singoli e da quello che ci viene fatto credere da chi guadagna da questo sistema attuale.

Un onesto lavoratore, per come sono le cose adesso, è solo un onesto schiavo, che si differenzia dagli altri schiavi disonesti per qualche problema in meno di coscienza


Io faccio riferimento al mondo attuale, dove l’uomo per mangiare, vestire ecc… ha bisogno di denaro, e il denaro te lo procuri ho lavorando o rubando.
Non penso proprio che l’uomo moderno ritorni alle origini primitive, almeno che non si ritrovi costretto magari, in un periodo post apocalittico.
Infine ribadisco il discorso sull’onesto lavoratore.
Perché disprezzarlo ancora di più? Gia ha i suoi problemi di come arrivare a fine mese, e non penso proprio gli faccia piacere essere chiamato schiavo o sguattero.

matrix_y 23-03-2012 11:32

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716729)

Un onesto lavoratore, per come sono le cose adesso, è solo un onesto schiavo, che si differenzia dagli altri schiavi disonesti per qualche problema in meno di coscienza

Un lavoratore (onesto o disonesto) appartiene a una società "a la matrix", la cui essenza è:

LAVORARE -> CONSUMARE -> LAVORARE -> CONSUMARE->.....

Inosservato 23-03-2012 11:34

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 716391)
"Credo che il lavoro sia un'istituzione necessaria per portare avanti e sostenre questo sistema corrotto; e che sia tutto talmente amalgamato che risulta difficile, ormai, pensare di uscirne. E' tutto corrotto. L'individuo ha perso la sua volontà di esistere, di scegliere, di fare. E' condannato, per scherzo del destino, a vivere un'esistenza fasulla, fatta di compensi, di duro lavoro e di schiavitù. Ore e ore sprecate a servire qualche padrone per che cosa? Per pagarsi le bollette della casa, la luce, il gas, la televisione che ci riempe di stronzate senza che neanche ce ne rendiamo conto; e la bellissima macchina che dobbiamo ancora finire di pagare. Forse tra 20 anni avremmo finito di pagarla. Poi ci sono i figli da mantenere, da sostenere, da coccolare e da viziare. Insomma, è una vaccata. Le persone sembrano felici di contribuire a questo marasma di cose, senza che si pongano mai una qualche domanda, niente di niente. Loro continuano per la loro strada, mica si rendono conto che li stanno fottendo fino all'ultimo centesimo; in senso metaforico e letterale. L'ultimo centesimo di vita, ore, minuti, secondi regalati senza la possibilità di fare qualcosa di davvero utile per la società.
Guardateli, con le loro macchinine, i loro vestitini firmati e il loro cellullare all'ultimo grido si sentono QUALCUNO di importante."






ci sono persone che veramente pensano agli altri ed escono da questo circolo vizioso, tipo i missionari o quelli delle ong oppure medici senza frontiere e cose così.....(tralatro è gente che lavora 16 ore al giorno, ironia della sorte)
la possibilità c'è sempre, non sei obbligato da nessuno.....


no perchè il sospetto che molte volte mi viene è che l'alternativa di chi critica (anche giustamente) il sistema sia quella di stare tutto il giorno a socializzare tipo universitario estro http://tecnoblog.girlpower.it/wp-con...1206806366.gif o andare in giro per il mondo fregandosene altamente di tutto e pensando solo a se stessi, a stare bene, ad avere soddisfazioni personali....e chissenefrega degli altri....

non sarebbe lo stesso stile di vita egoista e cieco che criticano tanto? :pensando:

Quintuplo 23-03-2012 11:48

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Messère Nero (Messaggio 716743)
Io faccio riferimento al mondo attuale, dove l’uomo per mangiare, vestire ecc… ha bisogno di denaro, e il denaro te lo procuri ho lavorando o rubando.
Non penso proprio che l’uomo moderno ritorni alle origini primitive, almeno che non si ritrovi costretto magari, in un periodo post apocalittico.
Infine ribadisco il discorso sull’onesto lavoratore.
Perché disprezzarlo ancora di più? Gia ha i suoi problemi di come arrivare a fine mese, e non penso proprio gli faccia piacere essere chiamato schiavo o sguattero.

Infatti, io ho detto che per come siamo adesso, così condizionati, la mia proposta è utopica. Questo è chiaro.
Ma non sarebbe una cosa impossibile vivere in un sistema sociale che non utilizza il denaro: sarebbe uno stile di vita che funzionerebbe benissimo e sicuramente meglio di quello in cui ci stiamo costringendo.

Io non disprezzo affatto l'onestà, anzi, la pratico!
Però vedo chiaramente che sono schiavo, come tutti, di un sistema sbagliato. Non centra nulla il disprezzo: è solo questione di vedere come stanno le cose.
Se le accetti o le ritieni addirittura indispensabili o senza alternative, allora non cambieranno sicuramente e continueranno a peggiorare.
Se invece le vedi e non le accetti come cose inevitabili... magari c'è qualche possibilità che cambino!

someday 23-03-2012 11:55

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716752)
Infatti, io ho detto che per come siamo adesso, così condizionati, la mia proposta è utopica. Questo è chiaro.
Ma non sarebbe una cosa impossibile vivere in un sistema sociale che non utilizza il denaro: sarebbe uno stile di vita che funzionerebbe benissimo e sicuramente meglio di quello in cui ci stiamo costringendo.

non capisco di che società parli, come sarebbe Organizzata questa società senza nessuna forma di denaro?
perchè di alternative ce ne saranno pure tante quante dici tu, ma di praticamente realizzabili allo stato attuale?

Messère Nero 23-03-2012 12:00

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716752)
Infatti, io ho detto che per come siamo adesso, così condizionati, la mia proposta è utopica. Questo è chiaro.
Ma non sarebbe una cosa impossibile vivere in un sistema sociale che non utilizza il denaro: sarebbe uno stile di vita che funzionerebbe benissimo e sicuramente meglio di quello in cui ci stiamo costringendo.

:interrogativo:

Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716752)
Io non disprezzo affatto l'onestà, anzi, la pratico!
Però vedo chiaramente che sono schiavo, come tutti, di un sistema sbagliato. Non centra nulla il disprezzo: è solo questione di vedere come stanno le cose.
Se le accetti o le ritieni addirittura indispensabili o senza alternative, allora non cambieranno sicuramente e continueranno a peggiorare.
Se invece le vedi e non le accetti come cose inevitabili... magari c'è qualche possibilità che cambino!

Come ho scritto sopra: "secondo me ognuno nel suo piccolo potrebbe ribellarsi ed andare controcorrente, primo fra tutti non farsi corrompere con le porcherie che offre la società, con i falsi valori e falsi miti".

LatrinLover 23-03-2012 13:29

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
a me il consumismo piace perchè non l'ho mai provato sulla mia pelle purtroppo :(
chi un lavoro lo tiene e la grana la tiene e s'è comprato tutto quello che voleva ha maggior ragione di essere schifato della situazione, un pò come il sesso, chi ancora non l'ha provato non lo disdegna mica, chi lo ha fatto più volte non lo idealizza più di tanto.

Shackleton 23-03-2012 13:40

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da LatrinLover (Messaggio 716779)
a me il consumismo piace perchè non l'ho mai provato sulla mia pelle purtroppo :(
chi un lavoro lo tiene e la grana la tiene e s'è comprato tutto quello che voleva ha maggior ragione di essere schifato della situazione, un pò come il sesso, chi ancora non l'ha provato non lo disdegna mica, chi lo ha fatto più volte non lo idealizza più di tanto.

Eh già, quoto....si ritorna sempre lì...tutto è maledettamente relativo

Quintuplo 23-03-2012 14:08

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da someday (Messaggio 716756)
non capisco di che società parli, come sarebbe Organizzata questa società senza nessuna forma di denaro?
perchè di alternative ce ne saranno pure tante quante dici tu, ma di praticamente realizzabili allo stato attuale?

Avete ragione a faticare a comprendere quello che cerco di dire... anche per me è difficile spiegarlo in modo chiaro.

Noi siamo nati in una società regolata dal denaro e lo stesso i nostri genitori ed i loro... ogni oggetto ha un equivalente in denaro e persino gli esseri umani sono valutati in denaro. Conta più l'equivalente in denaro, che non il modo in cui si realizza qualcosa ed il perchè.
Tutto ci dice che senza il denaro non potresti vivere.
Tutto ciò rende persino difficile immaginare che la vita umana possa esistere senza denaro. (quale pazzia!)

E' chiaro che dall'oggi al domani è impossibile sovvertire il sistema fondante della nostra società: non sono mica un visionario!

Un mondo in cui si fanno le cose che piacciono e non per il denaro sarebbe possibile. Funzionerebbe senza problemi, se si mettesse da parte l'egoismo e tutti farebbero le cose senza costrizioni. A me, ad esempio, piace trafficare con le cose elettriche e lo farei volentieri anche se non ci fossi costretto per il denaro (progetterei impianti, macchinari, parteciperei alla costruzione, collaborerei con altri per grandi progetti)... e potrei farlo anche molto meglio, senza l'assillo dei tempi stretti, del profitto ad ogni costo!
Come io farei volentieri questo "lavoro" altri farebbero volentieri altre cose (coltivare, costruire case, ricercare farmaci, curare malattie, istruire ed imparare, pilotare aerei, creare e fare manutenzione a macchinari, ecc...)
La vita umana funzionerebbe. La razza umana, senza denaro non si estiguerebbe, se semplicemente ci fosse reciproca collaborazione e voglia di vivere tutti bene.

Oggi, concretamente, non si pò convertire tutta l'umanità improvvisamente a funzionare così, ma per adesso io mi accontenterei che fosse chiaro a TUTTI, che per gli esseri umani è possibile vivere in un'altro modo.

Spero di essermi spiegato...

Quintuplo 23-03-2012 14:28

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da LatrinLover (Messaggio 716779)
a me il consumismo piace perchè non l'ho mai provato sulla mia pelle purtroppo :(
chi un lavoro lo tiene e la grana la tiene e s'è comprato tutto quello che voleva ha maggior ragione di essere schifato della situazione, un pò come il sesso, chi ancora non l'ha provato non lo disdegna mica, chi lo ha fatto più volte non lo idealizza più di tanto.

Non so... io il lavoro ce l'ho, ma ci sono tante cose che vorrei comprare, ma non posso... credo che neanche io abbia potuto sperimentare cosa sia il "consumismo" che intendi tu: il potersi permettere tutte le cose.

Io dico che tutti dovrebbero permettersi tutte le cose, eliminando il sistema del liberismo economico consumista (che è quello che obbliga la maggioranza a volere cose senza potersele permattere).

Bastet. 23-03-2012 14:31

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
La mente speculativa qua poco ci cale. Per qualche misterioso complotto di deità avverse, per la stragrande maggioranza di noi tapini bipedi sussiste la seguente, amara equazione :- Non lavori? = e allora non magni. Tiè.

LatrinLover 23-03-2012 14:32

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716812)
Non so... io il lavoro ce l'ho, ma ci sono tante cose che vorrei comprare, ma non posso... credo che neanche io abbia potuto sperimentare cosa sia il "consumismo" che intendi tu: il potersi permettere tutte le cose.

Io dico che tutti dovrebbero permettersi tutte le cose, eliminando il sistema del liberismo economico consumista (che è quello che obbliga la maggioranza a volere cose senza potersele permattere).

E vabbè è ovvio che se non hai un posto da manager la ferrari o lo yacht te li sogni, io mi accontento di ben più poco, che sò lo smartphone, la vacanza all'estero, la macchinetta da 20000 euri, ste robe qua insomma........

Quintuplo 23-03-2012 14:35

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da LatrinLover (Messaggio 716814)
E vabbè è ovvio che se non hai un posto da manager la ferrari o lo yacht te li sogni, io mi accontento di ben più poco, che sò lo smartphone, la vacanza all'estero, la macchinetta da 20000 euri, ste robe qua insomma........

Anche a me piacerebbe avere quelle cose e non le ho... siamo nello stesso club!

Kavin Casey 23-03-2012 14:37

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Il mio sogno è una società priva di confini, priva di limitazion dove ognuno può dire e pensare ciò che vuole e avere una sua opinione e tutti sono visti sullo stesso piano e cooperano con il resto della società affinchè tutti possano ritenersi felici.
Questa società è sbagliata, non credo sia il massimo che possiamo permetterci.
Lo stile della nostra società è stato terreno fertile per mentalità assurde come il consumismo sfrenato e l'individualismo. E i frutti di tutto ciò mi pare che possiamo notarli ultimamente.
Sono d'accordo con maury, certo, la società moderna e il progresso hanno consegnato al mondo moltissimi mezzi per facilitarci le cose però, alla fine, la maggior parte delle volte ci si butta su una vita priva di senso e di significato e si finisce per vivere di riemptivi che a ben pensarci ti lasciano ben poco ma che ti danno un certo senso di soddisfazione effimero (la TV, i videogiochi e moltre altre cose non indispensabili).
Però non me la sento di parlare al livello generale, so per certo che a me ciò non basta, non può bastare...magari per altri è fonte di felicità, io non posso saperlo.

Mi vien da citare Balasso "Ho un amico che lavora per comprasi il macchinone, e a cosa gli serve il macchinone? Per andare a lavorare! Un genio insomma"

Atropo 23-03-2012 14:38

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
http://www.fiorigialli.it/dossier/vi...n-ecovillaggio

Quintuplo 23-03-2012 14:39

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Bastet. (Messaggio 716813)
La mente speculativa qua poco ci cale. Per qualche misterioso complotto di deità avverse, per la stragrande maggioranza di noi tapini bipedi sussiste la seguente, amara equazione :- Non lavori? = e allora non magni. Tiè.

Ma quali deità?! E' lampante che si tratta di semplice egoismo umano.

LatrinLover 23-03-2012 14:40

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716816)
Anche a me piacerebbe avere quelle cose e non le ho... siamo nello stesso club!

azz allora lavori aggratis :D:D

Novak 23-03-2012 14:40

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da matrix_y (Messaggio 716746)
Un lavoratore (onesto o disonesto) appartiene a una società "a la matrix", la cui essenza è:
LAVORARE -> CONSUMARE -> LAVORARE -> CONSUMARE->.....

Quando lavori, fai fare soldi ai tuoi datori di lavoro e fin quì, vabbè...
Se si riducesse il gap di guadagno tra il singolo lavoratore e l'imprenditore (che lavorano lo stesso numero di ore al giorno) le cose sarebbero accettabili.
Il problema principale cmq è quando consumi: ti imbottiscono di necessità e bisogni che non avresti, ti propinano modelli che "o li segui o sei un fallito", ti cambiano continuamente le esigenze costringendoti a comprare sempre cose nuove e diverse, il tutto perchè il monopolista di turno colluso con le banche metta da parte sempre più grano.
Per cambiare la situazione toccherebbe fare un po' di cose tipo:
ridurre il consumismo esasperato (le famiglie offrono lavoro e domandano beni, ma se tu per guadagnare crei a sti poracci il bisogno di comprare fino all'esaurimento anche a prezzi sempre più alti, loro o si dissanguano per avere sempre più soldi da spendere (lavorando con orari improponibili) oppure fanno vita da emarginati e insoddisfatti)
mettere fine alla corruzione con controlli e punizioni SERIE (esempio basta con le barriere all'entrata dei settori decise a tavolino da banche e imprenditori, oppure con i vari lavori assegnati ad amici e amici di amici)
far rispettare le leggi contro i monopoli/oligopoli vari (di modo che, con una concorrenza elevata nel mercato i prezzi delle merci restino bassi e competitivi)
tagliare drasticamente lo sfruttamento delle risorse naturali, nonchè del terzo mondo


Questi potrebbero essere dei modi per far sopravvivere il capitalismo senza distruggerlo, anche se in fin dei conti la situazione cambierebbe così tanto che non avrebbe manco più senso chiamarlo capitalismo.

Poi vabè, ci sarebbe anche da dire che vivere perseguendo come scopo il solo materialismo è abbastanza riduttivo e denigrante per l'Uomo, ma è un argomento che pochi si filano e dunque lasciamo perdere.

Bastet. 23-03-2012 14:44

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Ma vi rendete conto dell'egoismo di fondo? La società ideale è quella in cui TUTTI , anche nella parte più remota del mondo, possono mangiare e bere ( perchè in certi posti manca anche l'acqua, cazzo). E avere assistenza sanitaria. E poter dare , soprattutto , queste cose ai propri figli. Altrochè macchinetta e smartphone.... Viviamo in una società di merda perchè il benessere è nelle mani ( o sgrinfie) di pochi, pochissimi. Interi continenti sono allo sbando.

Quintuplo 23-03-2012 14:51

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Bastet. (Messaggio 716829)
Ma vi rendete conto dell'egoismo di fondo? La società ideale è quella in cui TUTTI , anche nella parte più remota del mondo, possono mangiare e bere ( perchè in certi posti manca anche l'acqua, cazzo). E avere assistenza sanitaria. E poter dare , soprattutto , queste cose ai propri figli. Altrochè macchinetta e smartphone.... Viviamo in una società di merda perchè il benessere è nelle mani ( o sgrinfie) di pochi, pochissimi. Interi continenti sono allo sbando.

Concordo.

Ma daltronde il denaro è nato ( e rimane) come un mezzo di controllo e di ammassamento di "beni virtuali". Finche ci terremo il denaro ed il sistema economico (e non parlo di essere poveri: parlo di cancellare il concetto e l'esistenza del denaro), le cose non miglioreranno.

someday 23-03-2012 14:52

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716797)
Oggi, concretamente, non si pò convertire tutta l'umanità improvvisamente a funzionare così, ma per adesso io mi accontenterei che fosse chiaro a TUTTI, che per gli esseri umani è possibile vivere in un'altro modo.

Spero di essermi spiegato...

continuo a non essere d'accordo, nonostante abbia capito tutto quello che hai detto :mrgreen:

la tua sarebbe quindi una società basata sulla fiducia?

gli scambi di beni come avverrebbero senza denaro (e quindi senza baratto)? mi sembra che tu dica che gli scambi sarebbero esclusivamente in forma di lavoro, anche qui chi come perché ecc deciderebbe secondo quali condizioni?
e poi come si misurerebbe il valore dei beni?

Quintuplo 23-03-2012 14:54

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Bastet. (Messaggio 716829)
Altrochè macchinetta e smartphone....

Per non parlare del fatto che, come molti sostengono in questo forum, le ragazze cercano proprio l'uomo con macchinetta da 20000 euri e smartphone... alimentando ancora di più il meccanismo perverso del consumismo, che così viene anche a coinvolgere la sfera affettiva :mrgreen:

Halastor 23-03-2012 15:08

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Bastet. (Messaggio 716534)
Qua in provincia c'era una comunità di "alternativi" che avevano ristrutturato una cascina, impiantato pannelli solari, e per il cibo si rifornivano con quello che scartano i super... Non so bene come funzionasse, mi pare che una volta ogni tot passassero a ritirare gli scarti e gli invenduti deperibili, roba buonissima che viene buttata ( per dire lo spreco pazzesco, se una scatola di pasta è ammaccata, la scartano...) . Insomma non spendevano niente, o quasi. C'erano fino a qualche anno fa, cercavano anche gente per ampliare il loro progetto.Spero che ci siano ancora, che non li abbiano boicottati, come sono soliti fare, in qualche maniera.


Noi l'acqua non la paghiamo perchè abbiamo la sorgente nel nostro terreno, il riscaldamento e il gas nemmeno perchè va tutto a legna. Presto nemmeno l'elettricità perchè metteremo il fotovoltaico. Ma autonomizzarsi non significa mica "non lavorare". I pannelli mica si comprano da soli... nel primo post il lavoro viene descritto come un qualcosa che ti rende schiavo....ma se la si vede così allora si finisce nel paradosso perchè ,se non lavori, dove li trovi i fondi per autonomizzarti? Io non credo che il lavoro renda schiavi, semmai è il contrario. Poi se uno quello che guadagna lo spende in maniera non lungimirante.. quelli sono affari suoi..

Quintuplo 23-03-2012 15:15

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Halastor (Messaggio 716845)
Noi l'acqua non la paghiamo perchè abbiamo la sorgente nel nostro terreno, il riscaldamento e il gas nemmeno perchè va tutto a legna. Presto nemmeno l'elettricità perchè metteremo il fotovoltaico. Ma autonomizzarsi non significa mica "non lavorare". I pannelli mica si comprano da soli... nel primo post il lavoro viene descritto come un qualcosa che ti rende schiavo....ma se la si vede così allora si finisce nel paradosso perchè se non lavori dove li trovi i fondi per autonomizzarti? Io non credo che il lavoro renda schiavi, semmai è il contrario. Poi se uno quello che guadagna lo spende in maniera non lungimirante.. questi sono affari suoi ma è tutto un'altro discorso.

Autonomizzarsi, chiaramente non è la risposta definitiva. Se tu ti stacchi ed il resto della società con cui devi interagire, funziona in modo diverso, è chiaro che ci saranno sempre problemi.
Per il resto, valgono i miei post precedenti.

Marco Russo 23-03-2012 15:44

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 716713)
Sai bene cosa penso: per me è sbagliato parlare di natura umana in questo modo. Non esiste una natura umana che reagisca in maniera equipollente anche se sottoposta a condizionamenti e sollecitazioni diverse. Il concetto di "natura" (ovvero principio comportamentale unificante di tutta una specie) andrebbe limitato al nostro lato "rettile", quello più primordiale. Il resto è composto da acquisizioni emotive e cognitive che nascono dal contatto con l'ambiente e da esso dipendono. Non credo nello stato di natura. Del resto la strutturazione socio-economica a cui siamo giunti oggi è il prodotto di numerosi cambiamenti e fasi transitorie del passato, perché pensare che l'evoluzione della società umana sia giunta ad un punto di non ritorno?

E' un tua opinione, la rispetto ma non la condivido. Nel merito ritengo che l'espressione "natura umana" possa comprendere modelli comportamentali legati ad un rapporto con la mente "rettile", ma da esso si sviluppa comprendendo anche lati sì influenzati dalle interazioni ambientali, ma -in linea di massima- piuttosto omogenei, a causa di un omogenea esposizione a sistemi culturali comuni. Sistemi culturali che a loro volta si sono formati nell'interazione tra il comportamento, i sistemi culturali preesistenti e il lato rettile. Quindi sebbene certi comportamenti non siano innati, discendono dall'interazione tra caratteristiche innate e sistemi culturali, i quali discendono da altri sistemi culturali e così via, fino alla notte dei tempi ove la cultura (intesa come trasmissione memetica) non esisteva ma esisteva il potenziale cerebrale per poterne essere portatori/trasmettitori. In quei tempi il primo sistema culturale creatosi era giocoforza dipendente dall'unico potenziale comportamentale dei nostri avi preumani: l'istinto, il lato rettile.

Questo permette di fare previsioni behavioristiche su scala macroscopica, che troveranno le sicure eccezioni ma descriveranno il funzionamento del sistema con un buon grado di approssimazione.

Questo per dire che, secondo questa mia personale definizione di natura umana, sebbene ci possa essere il caso di persone cresciute in ambienti totalmente agli antipodi coi sistemi culturali imperanti, addirittura cresciuti all'interno di sistemi culturali che non tengano d'acconto il lato rettile da cui tutto ha avuto origine, la natura umana è quella forza che omogeneizza -su scala macroscopica- il modello comportamentale umano, e mi permette di raccontare la storiella che segue:


C'erano tre colleghi che si trovavano sempre al bar. Un giorno offriva uno, un giorno un altro e un'altro ancora il terzo. Un bel dì uno dei tre disse:
-Paghiamo ben 90 centesimi a caffé ogni giorno, ma se ci prendessimo noi macchinetta e caffé? Poi facciamo una cassettina dove ognuno mette 40 centesimi per caffé, e alla fine della settimana dividiamo fra noi soci.
Detto fatto, presero caffé, macchina del caffé, tazzine e un salvadanaio.
Per un po' andò tutto bene, ma un giorno i tre si accorsero che la macchinetta, il caffé e il salvadanaio erano spariti. E i tre tornarono al bar, pagandosi ognuno il proprio caffé.

Bastet. 23-03-2012 15:52

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Quintuplo (Messaggio 716823)
Ma quali deità?! E' lampante che si tratta di semplice egoismo umano.

Era semplice ironia . Ci siamo scavati la fossa da soli. Per quanto riguarda chi sta peggio di noi....Chi si alza la mattina senza avere la certezza di andare a letto con la pancia piena...Un dottore indiano disse, una volta, una frase che mi ha colpito moltissimo, e che reputo una grande verità: -Qualsiasi scoperta scientifica, perde il suo valore intrinseco, se non può usufruirne pure l'ultimo abitante della terra.... Qua abbiamo di tutto.e di più. Nonostante ciò, siamo tutti così perennemente infelici e insoddisfatti perchè gran parte dell'umanità deve ancora grattare la terra , per mangiare qualcosa. Questa è la mia idea.

Sampei80 23-03-2012 16:46

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 716864)
E' un tua opinione, la rispetto ma non la condivido. Nel merito ritengo che l'espressione "natura umana" possa comprendere modelli comportamentali legati ad un rapporto con la mente "rettile", ma da esso si sviluppa comprendendo anche lati sì influenzati dalle interazioni ambientali, ma -in linea di massima- piuttosto omogenei, a causa di un omogenea esposizione a sistemi culturali comuni. Sistemi culturali che a loro volta si sono formati nell'interazione tra il comportamento, i sistemi culturali preesistenti e il lato rettile. Quindi sebbene certi comportamenti non siano innati, discendono dall'interazione tra caratteristiche innate e sistemi culturali, i quali discendono da altri sistemi culturali e così via, fino alla notte dei tempi ove la cultura (intesa come trasmissione memetica) non esisteva ma esisteva il potenziale cerebrale per poterne essere portatori/trasmettitori. In quei tempi il primo sistema culturale creatosi era giocoforza dipendente dall'unico potenziale comportamentale dei nostri avi preumani: l'istinto, il lato rettile.

Questo permette di fare previsioni behavioristiche su scala macroscopica, che troveranno le sicure eccezioni ma descriveranno il funzionamento del sistema con un buon grado di approssimazione.

Questo per dire che, secondo questa mia personale definizione di natura umana, sebbene ci possa essere il caso di persone cresciute in ambienti totalmente agli antipodi coi sistemi culturali imperanti, addirittura cresciuti all'interno di sistemi culturali che non tengano d'acconto il lato rettile da cui tutto ha avuto origine, la natura umana è quella forza che omogeneizza -su scala macroscopica- il modello comportamentale umano, e mi permette di raccontare la storiella che segue:


C'erano tre colleghi che si trovavano sempre al bar. Un giorno offriva uno, un giorno un altro e un'altro ancora il terzo. Un bel dì uno dei tre disse:
-Paghiamo ben 90 centesimi a caffé ogni giorno, ma se ci prendessimo noi macchinetta e caffé? Poi facciamo una cassettina dove ognuno mette 40 centesimi per caffé, e alla fine della settimana dividiamo fra noi soci.
Detto fatto, presero caffé, macchina del caffé, tazzine e un salvadanaio.
Per un po' andò tutto bene, ma un giorno i tre si accorsero che la macchinetta, il caffé e il salvadanaio erano spariti. E i tre tornarono al bar, pagandosi ognuno il proprio caffé.

:bene::riverenza:

Sampei80 23-03-2012 16:55

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
Comunque al di là di quale sia il sistema migliore o peggiore, il problema è che siamo troppi, faremo la fine dei Rapa Nui :sarcastico:

Quintuplo 23-03-2012 17:06

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 716864)
sistemi culturali che non tengano d'acconto il lato rettile da cui tutto ha avuto origine,

Chiaramente, prima o poi, i rettiliani decideranno di agire e faranno scomparire il nostro sistema di civiltà.

maury25 23-03-2012 18:26

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da Sampei80 (Messaggio 716915)
Comunque al di là di quale sia il sistema migliore o peggiore, il problema è che siamo troppi, faremo la fine dei Rapa Nui :sarcastico:

Tu ci scherzi, ma secondo me è proprio quello il problema.

Più persone = più servizi = più lavoro = più schiavitù.
E ovviamente più consumo generale, perchè, si sa, la gente ha sempre bisogno di qualcosa, e sono disposti a tutto pur di ottenere qualcosa di materiale.
La società umana a questo si è ridotta: a una rincorsa ossessiva verso beni materiali.
E finchè la massa ignorante continuerà ad essecondare le grandi aziende di business nulla potrà mai cambiare. Il denaro continuerà a girare e si espanderà, entrerà in un circolo sempre più grande, più vasto; e forse arriverà il momento in cui esploderà definitvamente. Ma quel giorno, potete starne certi, noi non ci saremo più.

muttley 23-03-2012 19:13

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da Marco Russo (Messaggio 716864)
C'erano tre colleghi che si trovavano sempre al bar. Un giorno offriva uno, un giorno un altro e un'altro ancora il terzo. Un bel dì uno dei tre disse:
-Paghiamo ben 90 centesimi a caffé ogni giorno, ma se ci prendessimo noi macchinetta e caffé? Poi facciamo una cassettina dove ognuno mette 40 centesimi per caffé, e alla fine della settimana dividiamo fra noi soci.
Detto fatto, presero caffé, macchina del caffé, tazzine e un salvadanaio.
Per un po' andò tutto bene, ma un giorno i tre si accorsero che la macchinetta, il caffé e il salvadanaio erano spariti. E i tre tornarono al bar, pagandosi ognuno il proprio caffé.

Tralascio la parte comprendente la disquisizione sull'omogeneità dei comportamenti umani in quanto prodotti di situazioni e interazioni ambientali omogenee perché sostanzialmente mi trova d'accordo...mi soffermo invece sulla fairy tale di cui sopra. In genere quando qualsiasi tentativo di elaborare una strutturazione socio-economica superiore a quella esistente viene confutato, la tesi di fondo è una e una sola: l'essere umano è imperfetto e come tale devono essere imperfette le sue architetture sociali, conseguenze della sua mente imperfetta. Vorrei provare a contrastare queste assunzioni teoriche di base con questa domanda: e se invece di pensare alla nostra imperfezione iniziassimo a pensare alla nostra perfettibilità? Non siamo perfetti in quanto imperfetti o non siamo perfetti in quanto perfettibili?

Jupiter 23-03-2012 19:19

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da eVito Corleone (Messaggio 716397)
:bene:

Trainspotting ci casca a pennello :)

«Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del cazzo; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro, le ragioni? Non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?»

AMO tantissimo questo film.

Jupiter 23-03-2012 19:26

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 716391)
"Credo che il lavoro sia un'istituzione necessaria per portare avanti e sostenre questo sistema corrotto; e che sia tutto talmente amalgamato che risulta difficile, ormai, pensare di uscirne. E' tutto corrotto. L'individuo ha perso la sua volontà di esistere, di scegliere, di fare. E' condannato, per scherzo del destino, a vivere un'esistenza fasulla, fatta di compensi, di duro lavoro e di schiavitù. Ore e ore sprecate a servire qualche padrone per che cosa? Per pagarsi le bollette della casa, la luce, il gas, la televisione che ci riempe di stronzate senza che neanche ce ne rendiamo conto; e la bellissima macchina che dobbiamo ancora finire di pagare. Forse tra 20 anni avremmo finito di pagarla. Poi ci sono i figli da mantenere, da sostenere, da coccolare e da viziare. Insomma, è una vaccata. Le persone sembrano felici di contribuire a questo marasma di cose, senza che si pongano mai una qualche domanda, niente di niente. Loro continuano per la loro strada, mica si rendono conto che li stanno fottendo fino all'ultimo centesimo; in senso metaforico e letterale. L'ultimo centesimo di vita, ore, minuti, secondi regalati senza la possibilità di fare qualcosa di davvero utile per la società.
Guardateli, con le loro macchinine, i loro vestitini firmati e il loro cellullare all'ultimo grido si sentono QUALCUNO di importante."

Mi viene in mente l'isola di Utopia immaginata da Thomas More, che descrive una felice e ideale società in cui tutti vivono pacificamente, lavorando per tutti, poche ore il giorno, e dedicando il restante tempo allo svago e alla cultura.
Come dovrebbe essere, come probabilmente non sarà mai, e contrario di come è realmente, di come hai descritto tu.
...La società in cui viviamo, l'idea malsana di lavoro... di fa venire voglia di mollare tutto e andartene... alla Alexander Supertramp, ecco. Evitando di morire di stenti magari... :)

Bastet. 23-03-2012 19:33

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 716956)
Mi viene in mente l'isola di Utopia immaginata da Thomas More, che descrive una felice e ideale società in cui tutti vivono pacificamente, lavorando per tutti, poche ore il giorno, e dedicando il restante tempo allo svago e alla cultura.
Come dovrebbe essere, come probabilmente non sarà mai, e contrario di come è realmente, di come hai descritto tu.
...La società in cui viviamo, l'idea malsana di lavoro... di fa venire voglia di mollare tutto e andartene... alla Alexander Supertramp, ecco. Evitando di morire di stenti magari... :)

Quell'epoca d'oro c'è stata, a quanto pare..... Qualche migliaia di anni fa, quando eravamo cacciatori- raccoglitori. Poche ore di sbattimento per procurarsi il cibo, tanto tempo per stare davanti al fuoco, a parlare. <più tempo per stare insieme, giocare, fare all'amore.

Novak 23-03-2012 19:35

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da eVito Corleone (Messaggio 716397)
:bene:

Trainspotting ci casca a pennello :)

«Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del cazzo; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro, le ragioni? Non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?»

Uno dei miei film preferiti.
Però alla fine il protagonista ribalta il discorso e sceglie la "vita" piuttosto che la droga.
Possibile che non esista una via di mezzo tra vita di consumo preconfezionata, vita da drogato e fobia, o ancor meglio una strada alternativa a queste 3?

muttley 23-03-2012 19:42

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da Bourée (Messaggio 716955)
Signor Muttley, sono anni che mi pongo questa domanda. Perché non la smettiamo di giustificare ogni azione con la nostra imperfezione (soprattutto quelle "mal riuscite"... che, sinceramente, ho qualche difficoltà a definire)? Ricordo che la questione mi è stata ispirata dal Laudate Hominem di De andré: "non voglio pensarti figlio di Dio, ma figlio dell'Uomo, fratello anche mio".

Signora Bourée, la strada dell'automiglioramento è infinita, sia a livello individuale che a livello sociale. Poco apprezzo discorsi del tipo: "non posso cambiare più di così" così come "viviamo nel migliore dei mondi possibili". Lei è d'accordo?

Marco Russo 23-03-2012 19:47

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 716950)
Tralascio la parte comprendente la disquisizione sull'omogeneità dei comportamenti umani in quanto prodotti di situazioni e interazioni ambientali omogenee perché sostanzialmente mi trova d'accordo...mi soffermo invece sulla fairy tale di cui sopra. In genere quando qualsiasi tentativo di elaborare una strutturazione socio-economica superiore a quella esistente viene confutato, la tesi di fondo è una e una sola: l'essere umano è imperfetto e come tale devono essere imperfette le sue architetture sociali, conseguenze della sua mente imperfetta. Vorrei provare a contrastare queste assunzioni teoriche di base con questa domanda: e se invece di pensare alla nostra imperfezione iniziassimo a pensare alla nostra perfettibilità? Non siamo perfetti in quanto imperfetti o non siamo perfetti in quanto perfettibili?

Non è la mia tesi.
La mia tesi è che siccome l'uomo è imperfetto, il sistema deve mediare con dei sistemi di controllo e ridondanza questa imperfezione intrinseca, in modo da essere quanto più vicino possibile alla perfezione.
In questo senso credo che sistemi egualitari mal si prestino allo scopo, e s'è visto con i vari esperimenti socialisti e comunisti.
Penso che il mettere in discussione il sistema attuale sia corretto e sacrosanto, ma andando avanti e non ricommettendo errori valutativi già fatti ai tempi che furono.

Esempio stupido: il biglietto del treno lo paghi 10, e in quei 10 c'è lo stipendio del controllore. Se non ci fosse il controllore il biglietto lo pagheresti 9, ma se non ci fosse il controllore finirebbero tutti per non comprare il biglietto. Questa è teoria dei giochi, è molto simile al dilemma del prigioniero se ci pensi.

maury25 23-03-2012 20:05

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
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Originariamente inviata da Jupiter (Messaggio 716956)
...La società in cui viviamo, l'idea malsana di lavoro... di fa venire voglia di mollare tutto e andartene... alla Alexander Supertramp, ecco. Evitando di morire di stenti magari... :)

Eh...Alexander Supertramp (Christopher McClandless) è una persona che stimo fortemente e profondamente; aldilà di com'è tragicamente finita, merita rispetto. Pochi hanno avuto il suo coraggio.

Shino 23-03-2012 20:07

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 

marcus85 24-03-2012 03:00

Re: Lavoro, società e consumismo: basta!
 
non esiste miglioramento o peggioramento siamo esseri unici ognuno di noi

nel male e nel bene delle nostre azioni quindi è riduttivo esprimere le nostre azioni con miglioramenti o peggioramenti quelle fanno parte della soggettività


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