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Re: Anche voi giocavate, vero?
E' un topic meraviglioso, ti faccio i miei complimenti :) .
Sai, anch'io da piccola dividevo la casa in "territori".. mi piaceva immaginarla come una grande città. Ricordo ancora che il corridoio era la via principale, quella con i negozi più belli e la piazza. In salotto, invece, c'era la periferia con le case, compresa quella della mia Barbie di turno :D . Alle volte, poi, mandavo la Barbie in trasferta per lavoro. Allora la chiudevo fuori in balcone per qualche oretta, trascorso il tempo la riprendevo, le facevo il bagno e dopo la vestivo con qualcosa di molto comodo.. il tutto parlottando, perché immaginavo che mi raccontasse di posti e avventure nuove. E i lego? Li adoravo, mi piaceva soprattutto costruire negozi e case su più piani. La mia specialità però era il mulino a vento :) . Comunque sto seriamente pensando di ricomprarmi una scatola di Lego.. mi mancano troppo :arrossire: |
Re: Anche voi giocavate, vero?
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I lego sono il più bel gioco che io abbia mai visto e provato . Ci ho vissuto dal 5° anno di vita fino all'inizio delle medie . Troppo belli i modelli fantascientifici ... ... pensare che l'altra volta avevo trovato un annuncio di assunzione di "lego designer " per un azienda o.o e mi erano tornati in mente i ricordi d'infanzia :) |
Re: Anche voi giocavate, vero?
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In ogni persona esiste un fanciullo ; è creativo , vivace , osserva con occhi lucidi il mondo esterno ed è curioso . Con l'avvicinarsi dell'età adulta , per molte persone , questo fanciullo si presenta progressivamente sempre di meno . Il fanciullino rimane costantemente presente nella vita dell'artista , del creativo , dello scienziato , dello scrittore , perchè egli solo può mantenerlo in vita . Citando , a parole mie , la poetica del fanciullino di Pascoli . E aveva ragione Vedesi Einstein o lo stesso Pascoli , per esempio . |
Re: Anche voi giocavate, vero?
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Re: Anche voi giocavate, vero?
coi lego c'ho giocato poco o niente, mentre coi pupazzetti di plastica facevo la collezione, tipo gli exogini.
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Re: Anche voi giocavate, vero?
L'infanzia era stupenda.....non esistevano nemmeno i mesi per me, non ci pensavo proprio!!! Il mio anno non era scandiato dai mesi ma era cosi: Inizio scuola, Feste di Natale, Freddo e giornate brutte, Ritorno nel cortile agiocare con gli amici (che equivaleva alla primavera) e poi il periodo più atteso...la fine della scuola(Estate!!!)
La cosa bellissima era rivedere gli amici del quartiere a giocare nelle prime giornate di sole.....come se fossero tutti andati in letargo per l'inverno |
Re: Anche voi giocavate, vero?
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Oltretutto inventavo campionati di calcio esteri con nomi un pò inventati(tipo l'Uisp Astrakhan oppure l'Artic, squadra d'energumeni che giocava sul ghiaccio)e altri presi dalla pagina esteri dal guerin sportivo. Io giocavo attaccante di sfondamento in una squadra con uno stadio da 100.000 posti. Sponsor: Yoga. mi piaceva lo spot di allora: yoga succo di fruttaaaa:mrgreen: :miodio: |
Re: Anche voi giocavate, vero?
Mattoncini lego, soldatini e regoli i miei giochini preferiti.
Le barbie di mia sora le decapitavo e ci nascondevo la testa...chissà perchè sta cosa mi è rimasta impressa:interrogativo: |
Re: Anche voi giocavate, vero?
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Re: Anche voi giocavate, vero?
Giocavo, e tanto anche.
Posso dire che la mia vita, a partire da 0 fino ai 14 anni, può essere divisa in quattro fasi ludiche. Fino ai sei anni ad esempio, come ho già avuto modo di spiegare, amavo fondamentalmente quattro cose: le macchinine, gli aerei, i treni e le navi. Nelle macchinine riuscivo a sfogare tutta la mia voglia di conoscere e di scoprire, adoravo montarle e smontarle a piacimento, volevo capire come erano fatte, ma quando finalmente riuscii nel mio intento mi stancai e passai a mezzi di trasporto più complessi. Riempii la casa di modellini di aerei, navi e treni, dei quali ammiravo soprattutto la loro potenza e la loro tecnica sopraffina. Mi piaceva il modo in cui la nave mollava gli ormeggi e affrontava senza paura l'oceano, amavo la potenza che i motori di un jet sprigionavano al decollo e impazzivo per la velocità e il frastuono assordante dei treni lanciati a tutta velocità. Alla luce di una psicanalisi a posteriori potrei tranquillamente dire che in questo periodo cercavo di compensare, nei miei giochi innocenti, il mio sentirmi debole con la maestosità di quei mostri del cielo, della terra e dell'aria. Le mie attività ludiche ebbero tuttavia un salto di qualità molto significativo quando cominciai a frequentare le scuole elementari: da subito interessato alle materie scolastiche, come nessun altro bambino al mondo, riuscii a conciliare scuola e gioco in modo astutissimo. Un Natale mi feci regalare un mappamondo (amavo molto la geografia), ma possedevo anche un'intera collezione di Dinosauri, dei quali conoscevo tutti i nomi scientifici. Nel 2002 inoltre, complice anche un certo benessere economico della mia famiglia (non eravamo ricchi, ma mio padre guadagnava molto bene), ricevetti in regalo la ps1, la ps2 e il mio primo computer, il tutto nel giro di pochissimi mesi. Dal 2003 in poi i miei giochi diventarono particolari. Quando non stavo al computer giocavo a fare l'attore, mi divertivo prima a scrivere dei semplici copioni, o addirittura dei racconti, che mettevo regolarmente in scena nella mia cameretta, concendendomi anche la licenza di rielaborare e riadattare il tutto a mio piacimento. Diventai interprete di film che avevano come tema improbabili traversate oceaniche nel '600, soldato della prima o della seconda guerra mondiale, oppure un semplice ispettore di polizia che indagava su qualche crimine apparentemente irrisolvibile. Non avevo bisogno di soldatini, né di giocattoli: bastava l'immaginazione, ma dovevo essere rigorosamente SOLO. Non sopportavo che qualcuno partecipasse ai miei giochi, anche perché ero convinto che nessuno potesse capire ciò che stavo facendo. Non lasciavo che i pochi amichetti che venivano a trovarmi giocassero con me: li ritenevo troppo stupidi e temevo che rovinassero le trame delle mie avventure immaginarie con la loro infantilità. Ero io troppo avanti, o loro troppo indietro? Chi lo sa... Fu comunque per pura omologazione alla massa che quando avevo 12 anni mi appassionai al calcio. Devo però riconoscere che fu una passione tanto improvvisa quanto trvolgente e duratura. Per diventare bravo come i miei compagnetti di scuola (che mi prendevano in giro perché a calcio ero davvero una sega) passavo giornate intere con il pallone: palleggi, tiri, slalom e gol nella porta del salotto (con frequente rottura di soprammobili e vasi preziosi, per la gioia della mia cara mamma:mrgreen:) La cosa clamorosa è che.... diventai davvero bravino. Nel giro di pochi mesi fui in grado di zittire tutti quelli che mi avevano dato della mezza sega e ebbi il coraggio di iscrivermi a una scuola calcio, con risultati scarsi sia sotto il profilo tecnico e atletico che sotto l'aspetto prettamente umano e relazionale. Emblematico fu l'episodio che pose fine alla mia "carriera" calcistica: durante la preparazione atletica della mia squadra, che si accingeva a disputare un campionato giovanissimi provinciali, dopo aver sbagliato un gol clamoroso fui redarguito in maniera pesante dal mio allenatore e "punito" in maniera ancor più pesante da alcuni compagni di squadra, negli spogliatoi.... Da allora ho smesso ufficialmente di giocare. |
Re: Anche voi giocavate, vero?
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