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Re: Modo di camminare ....
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:thumbup: |
Re: Modo di camminare ....
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Io, per esempio, mi sto abituando a camminare più lentamente, tenendo le spalle e lo sguardo dritto: magari agli occhi degli altri potrò apparire una persona sicura (un maschio Alfa? :D), ma in realtà dentro sono tutt'altro che a mio agio (be', meglio rispetto a una volta, ci sto lavorando)... |
Re: Modo di camminare ....
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nella banalità hai detto però una cosa lampante e oggettiva. Questo volevo fare intendere.perchè ho la sensazione che si voglia etichettare qualsiasi persona dai modi più ridioli e banali, come per esempio una camminata. L'ho specificato poco più dietro, posso camminare più disinvolto di un estroverso, ma contemporaneamente NON esserlo. |
Re: Modo di camminare ....
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Re: Modo di camminare ....
Camminare abitualmente in un certo modo non è un fatto casuale. Ovviamente le eccezioni ci sono sempre in ogni cosa, ma esse non sono la negazione di una regola generale. I fobici, i timidi, i depressi ecc si riconoscono lontano un miglio proprio per la loro postura, il modo di camminare ecc, e nella mia esperienza personale non ho mai sbagliato questi tipi di valutazione con tutte le persone che ho poi conosciuto (in un modo o in un altro).
Caro Robe, puoi anche camminare più lentamente, ma magari abitualmente hai una testa immobile, o uno sguardo comunque fisso (anche se dritto), o le braccia immobili o ficcate nelle tasche, o il busto rigido, o gli occhi assenti, o una gestualità assente o quasi. Non è che l'essere fobici, timidi, depressi ecc, comporti per tutti lo stesso identico tipo di camminata, di postura ecc, queste valutazioni si fanno guardando l'insieme delle varie componenti di quello che è chiamato il linguaggio non verbale. Gli studi sul comportamento motorio si fanno continuamente da oltre sessant'anni, attualmente nel mondo ci sono una ventina di studi del genere in opera ed un paio sono longitudinali, e i risultati sono sostanzialmente sempre gli stessi. Ricorda anche un'altra cosa, corpo e mente sono interagenti e si condizionano vicendevolmente in modo più che significativo; asserire il contrario equivale ad affermare che il corpo si trascina al guinzaglio il cervello che è scollegato fisicamente (o fuori ) dal corpo, o viceversa. Quando dei fenomeni si verificano con percentuali elevatissime in un ampio campione di soggetti osservati e sofferenti di uno stesso disturbo, quel fenomeno è scientificamente (e statisticamente) un fattore di riconoscimento o caratterizzante del disturbo oggetto dello studio. Senza questo principio basilare, non solo la psicologia ma la medicina tutta, non avrebbe mai potuto avere lo sviluppo che ha avuto. Non si possono trasformare impressioni o idee "istintive" personali in leggi generali, perché per quelle ci vogliono numeri significativi e studi dedicati. |
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