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Winston_Smith 28-09-2010 12:40

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da stewie (Messaggio 409924)
@Winston_Smith

LALALALALALALALALALALALALALALAAAAAAAAAAAAA :D:D:D

Bravo, bravo, hai capito che ci fai più bella figura così :D

Winston_Smith 28-09-2010 12:44

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 409925)
e quindi?
questo non significa che non vi sia una tendenza trendy nella cosa.

infatti niente di male.
ma anche un omo che volesse sperimentare etero però.

questo non significa che non vi sia una tendenza trendy nella cosa. (2)

E anche ammettendo che vi sia una tendenza trendy, so what? (2)
Tu diventeresti gay per essere trendy?

Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 409925)
c'è anche la misandria, ed è molto più diffusa nei ragionamenti comuni.
basta vedere la chat di poco fa. mi pare te ne fossi accorto.
però molti non san neanche che vuol dire la parola "misandria",
mentre "omofobia" l'hanno imparata tutti.

o vogliamo foderarci gli occhi di salame?

Ah, quindi c'è la classifica dei pregiudizi. "Omofobia" è una parola più nota di "misandria". So what? (3)
Bisogenrebbe cercare di rendere nota anche la misandria, ma non vedo cosa c'entrino i gay in questo.

Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 409925)
io non l'ho mai detto. smettila di saltare a conclusioni tutte tue Win, è un tuo vizio che fa parecchio innervosire quando si discute.
un conto è lo scontro verbale, un conto è strumentalizzare le parole.

Diciamo che mi piace subito arrivare al dunque, e visto che parlavi di ossessione per il ruolo della vittima...

Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 409925)
il fatto che un'aggressione ad un gay faccia più notizia di un'aggressione a sfondo politico o tra tifosi è uguale al fatto che uno stupro ha una rilevanza mediatica differente a seconda di chi lo subisce e di chi lo compie (alle volte).

è quello che dicevo prima: è l'ossessione del ruolo della vittima.

Ecco, appunto, so what? (4)
Quale sarebbe il punto? I gay fanno le vittime e strumentalizzano il clima di omofobia diffuso per avere vantaggi indebiti?
Qual è il problema?

LordDrachen 28-09-2010 13:55

Re: La fine che fanno i playboy
 
no Win, a te non piace arrivare al dunque, ma dare sfogo dei tuoi pregiudizi
sulle idee altrui. e la cosa è parecchio scorretta.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 409936)
Tu diventeresti gay per essere trendy?

cosa vuol dire essere gay?
se intendiamo una scelta definitiva di orientamento sessuale verso il proprio genere allora posso dire che le casistiche sono di tutti i tipi.
gay si nasce, ma si diventa anche, in base a esperienze e influenze.

Quote:

Ah, quindi c'è la classifica dei pregiudizi. "Omofobia" è una parola più nota di "misandria". So what? (3)
so what ha leggermente rotto le scatole.
se vuoi capire il senso bene, se no crogiola nella tua apologia a senso unico.

Quote:

Bisogenrebbe cercare di rendere nota anche la misandria, ma non vedo cosa c'entrino i gay in questo.
non sto parlando dei gay.
ma li capisci i miei post?
sto parlando della moda-gay, che coi gay (veri) c'entra molto poco.

Quote:

Quale sarebbe il punto? I gay fanno le vittime e strumentalizzano il clima di omofobia diffuso per avere vantaggi indebiti?
il punto è che tu temi che io parli di "gay indotti" per paura che ciò fomenti l'omofobia.
io invece non nego la realtà di una cosa solo per "paura" delle PRESUNTE conseguenze.

@Viridian
ho amici gay.
non tutti i gay la pensano uguale, sai?
come non la pensano uguale tutte le donne.
l'orientamento e il genere sessuale non rappresentano un'appartenenza omogenea equiparabile ad un'etnia. non ha nemmeno senso infatti che l'orientamento sessuale diventi una questione identitaria.

dire che questo paese è immaturo per accettare l'omosessualità potrebbe essere vero per gli stessi omosessuali.
anche perché non vi è omosessualità vera senza consapevolezza della propria maschilità / femminilità.
come dice Risé: se non si ama il proprio genere non si può amare l'altro.
la repressione del maschile non lascia immuni i gay tanto quanto gli etero.

L'argomento era Corona ma non sono certo io che sono andato OT.

paccello 28-09-2010 14:11

Re: La fine che fanno i playboy
 
Scusate ma il caso dello Scarface italiano non mi sembra una faccenda di moda gay, ma più banalmente una faccenda di favori sessuali che se non si sapeva era meglio per l'interessato.

Mock Turtle 28-09-2010 14:17

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 409983)
Scusate ma il caso dello Scarface italiano non mi sembra una faccenda di moda gay, ma più banalmente una faccenda di favori sessuali che se non si sapeva era meglio per l'interessato.

Verissimo, e quotone! :riverenza:
Non erano "amanti": uno offriva prestazioni e l'altro pagava..
Qui non c'entra l'omosessualità, questa è solo squallida prosituzione..

LordDrachen 28-09-2010 14:24

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 409983)
Scusate ma il caso dello Scarface italiano non mi sembra una faccenda di moda gay, ma più banalmente una faccenda di favori sessuali che se non si sapeva era meglio per l'interessato.

infatti.
se uno riesce a concedersi una volta, magari per denaro, significa
che è gay? secondo me no.
ma anche se l'avesse fatto per provare, perché è trendy, sarebbe gay?
secondo me, egualmente, no.

tutto qui quel che volevo dire.

io credo che per Corona sia tutta pubblicità (è trendy). immagina quanto gossip!

LordDrachen 28-09-2010 14:26

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Mock Turtle (Messaggio 409988)
Non erano "amanti": uno offriva prestazioni e l'altro pagava..

ma neanche se lo avesse fatto per divertimento.
Marrazzo è etero o gli piacciono i trans?
secondo me è etero, ma per "moda" per "provare qualcosa di strano"
è andato con un trans.

è così "omofobo" dirlo?

Winston_Smith 28-09-2010 14:29

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 409970)
no Win, a te non piace arrivare al dunque, ma dare sfogo dei tuoi pregiudizi
sulle idee altrui. e la cosa è parecchio scorretta.


cosa vuol dire essere gay?
se intendiamo una scelta definitiva di orientamento sessuale verso il proprio genere allora posso dire che le casistiche sono di tutti i tipi.
gay si nasce, ma si diventa anche, in base a esperienze e influenze.


so what ha leggermente rotto le scatole.
se vuoi capire il senso bene, se no crogiola nella tua apologia a senso unico.


non sto parlando dei gay.
ma li capisci i miei post?
sto parlando della moda-gay, che coi gay (veri) c'entra molto poco.


il punto è che tu temi che io parli di "gay indotti" per paura che ciò fomenti l'omofobia.
io invece non nego la realtà di una cosa solo per "paura" delle PRESUNTE conseguenze.

@Viridian
ho amici gay.
non tutti i gay la pensano uguale, sai?
come non la pensano uguale tutte le donne.
l'orientamento e il genere sessuale non rappresentano un'appartenenza omogenea equiparabile ad un'etnia. non ha nemmeno senso infatti che l'orientamento sessuale diventi una questione identitaria.

dire che questo paese è immaturo per accettare l'omosessualità potrebbe essere vero per gli stessi omosessuali.
anche perché non vi è omosessualità vera senza consapevolezza della propria maschilità / femminilità.
come dice Risé: se non si ama il proprio genere non si può amare l'altro.
la repressione del maschile non lascia immuni i gay tanto quanto gli etero.

L'argomento era Corona ma non sono certo io che sono andato OT.


Dopo tutta sta pappardella, io non ho ancora capito qual è il problema.
Ti scandalizza che ci sia un gay-trend? E' questo il problema? e un chisssenefrega non ce lo metti?

Mock Turtle 28-09-2010 14:32

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 409999)
ma neanche se lo avesse fatto per divertimento.
Marrazzo è etero o gli piacciono i trans?
secondo me è etero, ma per "moda" per "provare qualcosa di strano"
è andato con un trans.

è così "omofobo" dirlo?

Boh, non conosco i gusti di Marrazzo (e non me ne può fregare "de meno"..) Lo scandalo vero e proprio in un paese civile sarebbe stato che circolavano soldi dei contribuenti pubblici (per Marrazzo) oppure soldi privati ma derivanti da truffe (per Corona).. In Italia per che cosa ci si scandalizza? Per il sesso.. Ma guarda te che idioti che siamo..

LordDrachen 28-09-2010 14:36

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Mock Turtle (Messaggio 410004)
In Italia per che cosa ci si scandalizza? Per il sesso.. Ma guarda te che idioti che siamo..

veramente si scandalizzano ovunque per il sesso, magari in forme appena differenti, ma guarda solo negli USA, o in UK.
il sessuocentrismo-sessuofobico come ho spesso detto è il tratto caratteristico
della società dei consumi.

@Win: tu mi hai fatto una critica, io ho risposto.
pace.

Mock Turtle 28-09-2010 14:44

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 410007)
veramente si scandalizzano ovunque per il sesso, magari in forme appena differenti, ma guarda solo negli USA, o in UK.


Sì, ma un conto è scandalizzarsi anche per il sesso, un altro è scandalizzarsi SOLO per quello.. Però non ho capito bene cosa intendi con

Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 410007)
...il sessuocentrismo-sessuofobico come ho spesso detto è il tratto caratteristico
della società dei consumi

Scusa, ma puoi spiegare meglio?

LordDrachen 28-09-2010 14:58

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Mock Turtle (Messaggio 410011)
Scusa, ma puoi spiegare meglio?

beh puoi leggere qualcosa di Pasolini, ma ho scritto qualcosa anche io
nel mio blog :)

qui parlo del rapporto etero, ma il discorso sulla società è medesimo.
http://lorddrachen.wordpress.com/201...ta-senza-eros/

Mock Turtle 28-09-2010 15:12

Re: La fine che fanno i playboy
 
OK, sono andato al link e ho letto.. beh, interessante, e in buona parte lo condivido.. anzi, diciamo pure che l'unica cosa di cui non sono totalmente sicuro è il fatto che il sesso sia stato considerato inizialmente assolutamente indipendente dalla dimensione quantitativa-utilitaristica, (come invece, mi sembra di capire, sostieni tu; ma se sbaglio correggimi..) perché credo che di base ci sia stata sempre una certa tendenza alla quantitivizzazione della sessualità.. ma il discorso è veramente ampio..

La "matrilizzazione dell’educazione e del sistema economico consumista" invece non l'ho capita! :blushing::D

LordDrachen 28-09-2010 15:23

Re: La fine che fanno i playboy
 
il sesso ha sempre avuto una dimensione sacra, non necessariamente religiosa (attenzione a non confondere le due cose).
il sesso non solo nn era mai scollegato dalla riproduzione (il rischio) ma non aveva nemmeno il fine dell'orgasmo.
ovviamente tale discorso vale per qualsiasi attività umana, anche mangiare era un momento sacro.
per cui con l'avvento di una società razionalizzatrice, efficientista, anche il sesso ha perso la sua dimensione naturale. anche i sentimenti diventano pura contabilità.

sui tuoi dubbi ovviamente io non intendo il fatto che per esempio c'è sempre stata una diversa pulsione per uomo e donna, o che il sesso veniva fatto "di meno".
parlo del fatto che oggi il sesso non segue più le pulsioni normali, ma le pulsioni sono indotte, diventano ossessive e compulsive perché la società le sfrutta.
come diciamo sempre qui, l'etichetta di "sfigato" perché non fai sesso (o ne fai poco) è un'etichetta che implica il sesso come elemento indispensabile all'identità, alla stima di se.

"matrizzazione" (forse c'era un "li" di troppo... va beh! :P) è un concetto di C.Risé.
cioè una prevalenza "materna".
significa essenzialmente che sia l'educazione scolastica e genitoriale e sia la società dei consumi seguono logiche di rapporto mamma-figlio.
tutta la società si basa sulla soddisfazione di bisogni (spesso falsi, vedi sopra)
tutta la società è ossessionata dalla salvaguardia, dalla sicurezza.
tutta la società è ossessionata dal controllo (soprattutto della parte maschile, dell'aggressività, della scorrettezza formale)
ed è il giudizio femminile sull'uomo ad orientarne il valore, l'uomo è quindi psicologicamente succube della donna e ciò lo impara sin da piccolo, attraverso
l'educazione materna che non si arresta con l'adolescenza, ma prosegue.
la madre educa il figlio e il figlio per paura di perderne l'affetto ne viene condizionato e si rapporta con le donne come mamma gli insegna.
e cosa gli insegna la mamma? quello che razionalmente si pensa che le donne vogliano dagli uomini. l'uomo quindi nasce con l'idea che la sua identità deriva dall'approvazione femminile.
manca la figura del Padre.

tutto questo produce persone infantili, narcisistiche e incapaci del Dono. di slanci di generosità ma anche di indipendenza.
l'Indipendenza, soprattutto negli uomini, avviene nel passaggio tra il distacco dalla madre (che oggi non avviene: gli uomini spesso ricercano una mamma nelle compagne), nell'educazione paterna (che è spesso assente e quindi manca un senso di autorità, soppiantato dalla figura materna dominante tesa alla conciliazione-manipolazione), ed alla ribellione (l'incontro con i propri istinti, la sintesi dei propri desideri filtrati dall'educazione ai valori ricevuta).

la società matrizzata è fatta di buone maniere, conciliazione, apologia del politicamente corretto, ed è una forma subdola di repressione che trasforma i lupi in pecore. ovviamente ciò è funzionale al sistema.

JohnReds 28-09-2010 16:46

Re: La fine che fanno i playboy
 
Oddio, s' scatenato Lordpapiren:D

Quote:

Originariamente inviata da Viridian (Messaggio 409951)
Winston, je t'aime. Drachen, dovresti parlarne un po' con gente omosessuale prima di dare troppo credito a Povia - che se ha fatto successo è solo perché questo paese è mentalmente immaturo per accettare l'omosessualità.

L'argomento è Corona, non i gay.

L'argomento sono i playboy che si rivelano omo, quindi per ora ci siamo.

Mi togli una curiosità? Ma corona è un bel ragazzo per dei gusti gaii?
E Lele mora è così affascinante da indurre uno come corona a preferirlo a nina-canottocroato-moric?
Oppure è spiegabile solo con il fatto che ha letteralmente dato via il culo per qualche milioncino di euri?

E rilancio quindi con una domanda ai forumisti etero e non: ma voi vi prestereste a farvi inzabordiare da un vecchiaccio in cambio di un monte soldi? (contando che con questi soldi poi potreste riuscire a mettervi con una tipo belen)

Winston_Smith 28-09-2010 16:59

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 410073)
E rilancio quindi con una domanda ai forumisti etero e non: ma voi vi prestereste a farvi inzabordiare da un vecchiaccio in cambio di un monte soldi? (contando che con questi soldi poi potreste riuscire a mettervi con una tipo belen)

Obviously not. A questo punto mi terrei la verginità, almeno potrei battere qualche record...:D

Nick 28-09-2010 17:02

Re: La fine che fanno i playboy
 
Depilazione, cremine, capello curato...fosse la volta buona che il metrosexual passa di moda.

LordDrachen 28-09-2010 17:08

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 410079)
Depilazione, cremine, capello curato...fosse la volta buona che il metrosexual passa di moda.

risposta secca e rude. ma quanto la condivido!! :riverenza:

Nick 28-09-2010 17:38

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 410030)
il sesso non solo nn era mai scollegato dalla riproduzione

da quando a quando? e dove soprattutto?
Mi risulta che tra gli aborigeni per esempio non c'era nemmeno la consapevolezza di una relazione diretta tra sesso e riproduzione.
Per tacere il luogo comune antropologico che vuole l'uomo come unico animale che si guarda in faccia e si riconosce nel piacere dell'altro nel momento dell'amplesso

Quote:

con l'avvento di una società razionalizzatrice, efficientista, anche il sesso ha perso la sua dimensione naturale. anche i sentimenti diventano pura contabilità
.
se sottrai l'amore al principio del piacere dove sarebbe il sentimento?
La contabilità passa dall'individuo alla società, dove ad essere contabilizzati sono gli individui...quante vacche vale tua figlia?

Quote:

'etichetta di "sfigato" perché non fai sesso (o ne fai poco) è un'etichetta che implica il sesso come elemento indispensabile all'identità, alla stima di se.
in culture "altre", primitive o tradizionali che dir si voglia l'identità è determinata dalla società con decisamente meno margine di autodeterminazione: passi un atroce rito di iniziazione oppure non sei sfigato, sei fuori dalla tribù, non sei nemmeno un uomo. E più spesso che no, i riti d'iniziazione hanno a che fare col sesso guarda un po'.

Non discuto sulle conclusioni, il narcisismo è di certo la malattia di quest'epoca, ma sulle premesse. Il richiamarsi a un passato mitico è un argomento sterile visto che la storia e l'etnologia hanno dimostrato ampiamente come questo passato sia tutt'altro che mitico.

Ma cos'è in fondo il narcisismo? L'investire la propria libido sul sè e l'incapacità di investirla sul mondo. Negli eccessi patologici è ciò che contraddistingue la psicosi dalla nevrosi secondo Freud.
In generale penso che la genesi sia in un rapporto assente con la madre, anche se presente, una madre non amabile dal bambino che ripiega su di sè.
Il primo oggetto d'amore del bambino è la madre, il padre diventa modello in un momento successivo alla genesi del sentimento.

LordDrachen 29-09-2010 09:20

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 410100)
Mi risulta che tra gli aborigeni per esempio non c'era nemmeno la consapevolezza di una relazione diretta tra sesso e riproduzione.

parliamone.
la scoperta della paternità avviene alla fine del paleolitico.
ora non prenderei il paleolitico come periodo di riferimento per la discussione.
anche gli scimpanzé elaborano cultura che si diversifica da gruppo a gruppo,
e sono consapevoli del concetto di paternità a livello istintivo.

Quote:

se sottrai l'amore al principio del piacere dove sarebbe il sentimento?
non ho capito che vuoi dire, scusami.
- da quando non esiste sentimento senza piacere?
- l'amore è più spesso sofferenza che gioia.
ma soprattutto: l'amore ha una sua dimensione sacra.

Quote:

La contabilità passa dall'individuo alla società, dove ad essere contabilizzati sono gli individui...quante vacche vale tua figlia?
neanche qui si capisce dove vuoi andare a parare, sorry.

Quote:

in culture "altre", primitive o tradizionali che dir si voglia l'identità è determinata dalla società con decisamente meno margine di autodeterminazione:
meno?
tu puoi autodeterminarti nella nostra società? ma davvero?
allora perché siam su questo forum?
tu devi seguire logiche economiche e sociali molto rigide invece, c'è tutto un
linguaggio antropologico dietro alla nostra società che impedisce qualsiasi autodeterminazione.
la stessa libertà sessuale non è libertà, è una forma di coercizione.
e per questo basta leggersi Pasolini.

che poi attenzione che parlare di autodeterminazione diventa un bel modo
per fare apologia di un individualismo amorale.
un conto è avere regole culturali un altro è avere regole sociali-civili.
la differenza è netta: le prime derivano dai valori fondanti dei popoli che si tramandano, le altre sono i formalismi comportamentali conseguenti alla civilizzazione e poggiati su una certa forma di ipocrisia.
noi manchiamo molto delle prime, e sovrabbondiamo delle seconde.
e questo mi pare lampante.

Quote:

passi un atroce rito di iniziazione
il rito di iniziazione è uno dei momenti formanti dell'identità, soprattutto maschile, ed il fatto che sia venuto meno è un dramma.
non scherziamo.
è attraverso la presa di coscienza della sofferenza, il sacrificio, che si viene
accettati nel mondo degli adulti.
ogni rito iniziatico aveva questo valore simbolico che tra l'altro permetteva
il trasmettersi dei saperi non solo culturali ma anche istintivi.

riti che poi continuano ancora oggi, magari privati di quell'importanza, ma che
continuamente nascono tra i gruppi di individui di ogni tipo (sportivi, ricreativi, politici, ecc).

Quote:

sei fuori dalla tribù, non sei nemmeno un uomo.
era una possibilità molto molto remota.
una certa percentuale di rischio c'era, ma bassisima.
ma senza rischio l'uomo non si sviluppa, rimane un bambino dipendente dalla mamma.
donne si nasce, uomini si diventa.

anche se non lavori sei fuori dalla società.
anche se non ti omologhi sei spesso fuori dalla società.
anche se non accetti i valori condivisi democratici o giudaico-cristiani
rischi di essere fuori.

Quote:

E più spesso che no, i riti d'iniziazione hanno a che fare col sesso guarda un po'.
veramente di solito erano ferite sul corpo che erano simboliche
alla trasformazione da bambino ad adulto.

Quote:

Il richiamarsi a un passato mitico è un argomento sterile visto che la storia e l'etnologia hanno dimostrato ampiamente come questo passato sia tutt'altro che mitico.
la ritualità ha a che fare col sacro, il sacro è prima una dimensione psicologica che storica.
Eliade la chiama "elemento della struttura della coscienza".
il sacro è tutto ciò che è altro, che esula dal meccanismo di controllo del linguaggio umano che attribuisce un nome alle cose e non una dimensione
"trascendente".
Ogni attività di formazione dell'uomo ha una sua dimensione sacra: diventare uomini è essere religiosi.
La religione come dice Galimberti è nata per proteggerci da questo
"altro".
Se il mangiare diventa solo nutrirsi, se il sesso diventa solo piacere fisico, si banalizza l'uomo e lo si cristallizza.
Ogni cosa dal sasso in cortile al giocare a pallone ha una dimensione dicotomica sacra/profana.
Il sacro è antitetico al progressismo proprio per questo: impone il limite all'Hybris e non crede alla crescita infinita nel campo dell'etica.

Quote:

Ma cos'è in fondo il narcisismo? L'investire la propria libido sul sè e l'incapacità di investirla sul mondo.
il narcisismo di solito è il bisogno di essere amati ad ogni costo ma allo stesso
tempo l'incapacità di amare il prossimo.
denota una scarsa autostima e un'immaturità emotiva.

Quote:

Il primo oggetto d'amore del bambino è la madre, il padre diventa modello in un momento successivo alla genesi del sentimento.
il narcisismo deriva proprio dalla mancanza del modello successivo.

ti consiglio di leggerti C.Risé :)

paccello 29-09-2010 09:34

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Viridian (Messaggio 410289)
Belen è solo l'ennesimo strumento, la diva femminile inarrivabile - che lui, grand'uomo, è riuscito a conquistare con i suoi intensi sforzi.

Mi viene in mente l'altro topic... La ragazza lui se l'è conquistata! Si è messo nelle condizioni di farsi fi*one come Belen! Sì, ma come? :)

Nick 29-09-2010 12:57

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 410352)
parliamone.
la scoperta della paternità avviene alla fine del paleolitico.
ora non prenderei il paleolitico come periodo di riferimento per la discussione.
anche gli scimpanzé elaborano cultura che si diversifica da gruppo a gruppo,
e sono consapevoli del concetto di paternità a livello istintivo.

Radcliff-Brown lo dimostra in uno studio etnolografico...non pretendo che sia criterio di verità dato che è pure datato.
D'altra parte non credo che la scienza archeologica sia arrivata al punto di poter chiarire cosa pensassero uomini che ancora non potevano lasciare testimonianze scritte...

Quote:

non ho capito che vuoi dire, scusami.
- da quando non esiste sentimento senza piacere?
- l'amore è più spesso sofferenza che gioia.
ma soprattutto: l'amore ha una sua dimensione sacra.
senza il principio del piacere rimane solo il dovere.
Mi pare inutile stare a discutere sul fatto che il "dover amare" non sia amore.

Quote:

meno?
tu puoi autodeterminarti nella nostra società? ma davvero?
allora perché siam su questo forum?
Non so te, ma io sono qui perchè sono fuori di testa :D
Ho un disturbo e questo disturbo mi fa vivere male.
Certo la società fa schifo, per un operaio dell'800 o per uno schiavo afroamericano la società faceva ancora più schifo ma questo non gli impediva di avere una vita sociale.

Quote:

tu devi seguire logiche economiche e sociali molto rigide invece
Non c'è dubbio, ma a parte che le logiche economiche sono sempre rigide perchè rispondono a un principio di necessità quelle sociali sono sicuramente meno rigide di logiche cristallizzate come ad esempio il tribalismo.
Quote:

un conto è avere regole culturali un altro è avere regole sociali-civili.
la differenza è netta: le prime derivano dai valori fondanti dei popoli che si tramandano, le altre sono i formalismi comportamentali conseguenti alla civilizzazione e poggiati su una certa forma di ipocrisia.
noi manchiamo molto delle prime, e sovrabbondiamo delle seconde.
e questo mi pare lampante.
ti sembra perchè mitizzi "i valori fondanti dei popoli" e confondi la giustificazione sacrale che ne danno i popoli a posteriori con la necessità funzionale al sistema economico che è nei fatti. La cultura contadina non è sparita per colpa della televisione e della società edonistica, è sparita perchè è sparita l'economia di sussistenza e i contadini.
Gli antropofagi del Borneo non lo erano prima che gli occidentali non misero in crisi la loro economia di sussistenza, la giustificazione a posteriori dell'antropofagia ha creato i loro miti sull'antropofagia.
Quote:

veramente di solito erano ferite sul corpo che erano simboliche
alla trasformazione da bambino ad adulto.
quello era solo il marchio, in realtà quello che succedeva nelle capanne dei ragazzi e in quella delle ragazze, o nei ginecei ce lo possiamo solo immaginare (anzi no, nei ginecei lo sappiamo :D).
Quote:

Il sacro è antitetico al progressismo proprio per questo: impone il limite all'Hybris e non crede alla crescita infinita nel campo dell'etica.
già...ma proprio il fatto che sia una dimensione psicologica lo rende relativo...tant'è vero che il mio senso del sacro sarà diverso dal tuo.
Non che il progressismo, non abbia i suoi oggetti sacri. Il progresso è sacro.
Il Sol dell'Avvenire (es.) è escatologia, cioè un sacralizzare il futuro.

Quote:

il narcisismo deriva proprio dalla mancanza del modello successivo.

ti consiglio di leggerti C.Risé
Preferisco cominciare da Freud che il termine l'ha coniato, ma vedrò di approfondire. :)

LordDrachen 29-09-2010 14:18

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 410413)
senza il principio del piacere rimane solo il dovere.
Mi pare inutile stare a discutere sul fatto che il "dover amare" non sia amore.

l'amore esula da piacere e dovere che ne sono, al limite, delle conseguenze.
il discorso sul piacere è puro utilitarismo, è un bel modo per descrivere il bisogno che orienta appunto l'apparato moderno.
ma il rapporto col bisogno è quello madre-figlio o del possesso, non quello dell'amore che è orientato al reciproco Dono.
ma questo reciproco Dono (e qui che non ci siamo capiti) implicava un rischio
(le conseguenze: la paternità/la maternità) che si tramutava in responsabilità.
non vorrei avessi interpretato la mia frase iniziale come: "si trombava solo per
fare figli." non intendevo questo.

Quote:

Certo la società fa schifo, per un operaio dell'800 o per uno schiavo afroamericano la società faceva ancora più schifo ma questo non gli impediva di avere una vita sociale.
dipende, è tutto molto relativo.

Quote:

quelle sociali sono sicuramente meno rigide di logiche cristallizzate come ad esempio il tribalismo.
non sono per niente d'accordo. trovo che quelle sociali siano molto più pressanti ora che in diverse altre epoche e culture, se non altro per la capacità tecnologica di controllare quello che fai.
nessun tiranno, per quanto brutale, ha mai creato un'omologazione di questo tipo. nemmeno sotto il fascismo, che è stato cmq una forma di dittatura moderna c'era un'omologazione comportamentale così massificata.
dove sta la ns. libertà? scegliere una marca rispetto all'altra?
scrivere parole su un forum che non producono nessun effetto?
all'interno di una comunità in cui hai dei valori condivisi puoi dare un senso alla tua individualità, avere forme di partecipazione e di ribellione.
Ogni regola prevede una deroga ovvero ospita la possibilità della trasgressione.
in una società spersonalizzata, puramente formale, votata al consumo di merci, tu misuri la libertà sul metro del possesso, del calcolo del di più, lo stesso concetto di trasgressione non ha senso.

Quote:

ti sembra perchè mitizzi "i valori fondanti dei popoli"
non sono cose che dico io ma gli studi psico-antropologici.
l'alternativa ai valori fondanti qual'è? l'edonismo ateo? l'utilitarismo individualista?
da dove prendi le regole della società se non appoggiandoti a
dei valori condivisi? capire la differenza tra questi e quelli di ulteriore sovrastruttura è un conto, negare i primi significa amoralità.

Quote:

confondi la giustificazione sacrale che ne danno i popoli a posteriori con la necessità funzionale al sistema economico che è nei fatti.
premesso che l'economia è una teoria, le cui manifestazioni sono attribuitegli per arbitrio (se ci scambiamo le fedi nuziali e non conosciamo la simbologia lo potremmo interpretare come uno scambio ecoomico). è altresi pure una teoria dalle molteplici correnti, quindi molto relativa.
cmq il primato dell'economia sull'essere umano è una devianza argomentativa prettamente moderna.
per molto tempo l'uomo ha dato un significato cruciale al Dono che ha anche un valore psicoanalitico molto importante e non ha nessuna valenza economica pura (si donavano anche cose inutili: era simbolico).
La riduzione del comportamento umano (o meglio, la sua interpretazione) alla semplice utilità è un primato recente.
Come lo spettro dei sentimenti umani non può essere ridotto ad un comportamento sempre legato al vantaggio materiale, allo stesso modo il suo comportamento non segue queste dinamiche se non indotto da un ambiente preciso. Men che meno si può ridurre il mondo a semplice calcolo, alla quantificazione scevra di qualità e di soggettivismo.

Quote:

La cultura contadina non è sparita per colpa della televisione e della società edonistica, è sparita perchè è sparita l'economia di sussistenza e i contadini.
la modernità era già iniziata quando la cultura contadina è andata in crisi.
l'economia di sussistenza non è sparita perché non funzionava, è sparita per un preciso calcolo politico-economico guidato da idee e teorie filosofiche di matrice illuminista. non c'è niente di prettamente razionale alle spalle, se per razionale non indichiamo i vantaggi di elite sociali che avevano determinati scopi.

che tra l'altro qui mi pare che confondiamo le cose:

Quote:

Gli antropofagi del Borneo non lo erano prima che gli occidentali non misero in crisi la loro economia di sussistenza, la giustificazione a posteriori dell'antropofagia ha creato i loro miti sull'antropofagia.
la causa (vedi su) è irrilevante ai fini del discorso. tutto cià corrisponde ad un'esigenza dell'uomo ad una dimensione sacra che nella modernità, causa il primato della razionalizzazione, diventa patologia psicologica.

Quote:

quello era solo il marchio, in realtà quello che succedeva nelle capanne dei ragazzi e in quella delle ragazze, o nei ginecei ce lo possiamo solo immaginare
il simbolismo è fondamentale. basta leggersi Jung.
che c'è di male poi se trombavano dopo il rito iniziatico? mah!

Quote:

già...ma proprio il fatto che sia una dimensione psicologica lo rende relativo...tant'è vero che il mio senso del sacro sarà diverso dal tuo.
naturalmente. è per questo che la cultura fa da tramite fornendoti i simboli per gestirla. Il Rito è lo strumento di contenimento della dimensione Sacrale.
La dimensione sacra non è ad uso e consumo di nulla!
il Sacro fa parte dell'Uomo, la ragione è irrilevante, perché è l'irrazionalità
stessa che manca: il principio di non contraddizione viene cancellato nel Sacro.

Quote:

Il progresso è sacro.
no, non lo è. è sacro inteso nell'accezione banale e colloquiale.
intanto non è relativo. al progresso si da una direzione univoca: la crescita.
il Sacro ha una dimensione relativa, è con l'avvento del monoteismo che si tende ad un universale.
anche l'Illuminismo tende all'universalismo. entrambi non ammettono L'Altro.


Quote:

Preferisco cominciare da Freud che il termine l'ha coniato, ma vedrò di approfondire. :)
passa da Jung, che è meglio di Freud. ma potrei agginguere Ivan Illich, Junger, Galimberti (non tutto), ecc.
coniare un termine significa ben poco.

Nick 29-09-2010 16:30

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 410431)
l'amore esula da piacere e dovere che ne sono, al limite, delle conseguenze.

sì ok, e allora perchè esiste l'orgasmo? su andiamo.
Di lì discende un'idealizzazione molto bella e anche costruttiva, utile pure, l'utilità non è un disvalore. Le mani sono utili, gli occhi sono utili, il mio pisello è utile...al momento solo per me stesso ma mi sforzo di renderli utili anche per il prossimo.:D

Quote:

non sono per niente d'accordo. trovo che quelle sociali siano molto più pressanti ora che in diverse altre epoche e culture, se non altro per la capacità tecnologica di controllare quello che fai.
Anche una clava come strumento tecnologico funziona ai fini del controllo in un sistema in cui funziona.
Quote:

dove sta la ns. libertà? scegliere una marca rispetto all'altra?
questo quello lo devi chiedere a chi esercita la propria libertà in questo modo.
Il fatto di avere la libertà non implica necessariamente la volontà di esercitarla. Giustamente Longanesi diceva "non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi".
Se scelgono il conformismo è perchè per loro funziona, finchè funziona.
Questo sistema continuerà a ricevere un consenso sufficiente finchè continuerà a produrre un benessere sufficiente a giustificarlo.

L'ideologia dominante ha vinto questo è il punto.
A noi può non piacere ma ha vinto, sul piano materiale e nelle coscienze degli uomini. Per il momento almeno, finchè non entra in contraddizione.

Quote:

scrivere parole su un forum che non producono nessun effetto?
producono l'effetto che producono...stiamo ragionando già è qualcosa.
Se poi fai una ricerca su google su aborigeni e paternità trovi questo thread ai primi posti.

Quote:

nemmeno sotto il fascismo, che è stato cmq una forma di dittatura moderna c'era un'omologazione comportamentale così massificata.
mah non credo proprio, e l'omologazione non era solo comportamentale allora e non lo è adesso, c'era e c'è adesione. Magari fosse solo conformismo.

Quote:

all'interno di una comunità in cui hai dei valori condivisi puoi dare un senso alla tua individualità, avere forme di partecipazione e di ribellione
ma quando mai? nel tribalismo il massimo di ribellione è uccidere il capo per prenderne il posto, non esiste il dissenso perchè l'universo ideale inizia e finisce nella tribù. L'identità è l'appartenenza e l'appartenenza non è una scelta. La libertà si suppone che sia proprio questo, una scelta.

Quote:

per molto tempo l'uomo ha dato un significato cruciale al Dono che ha anche un valore psicoanalitico molto importante e non ha nessuna valenza economica pura (si donavano anche cose inutili: era simbolico).
le dinamiche dei rituali di dono sono stati spiegati in termini anche meramente economici

Quote:

Men che meno si può ridurre il mondo a semplice calcolo, alla quantificazione scevra di qualità e di soggettivismo.
Non è che nego l'esistenza della cultura e dei processi psichici individuali, è una questione di dominanza tra diversi fattori che incidono sui fenomeni.
Tanto è vero che...

Quote:

la modernità era già iniziata quando la cultura contadina è andata in crisi.
esatto, e aggiungo che ha continuato a sopravvivere per lungo tempo, finchè l'urbanizzazione forzata dalla miseria mica dai fucili ha desertificato il contesto rurale e ha atomizzato la famiglia patriarcale...fisicamente prima e culturalmente in seguito.
Quote:

l'economia di sussistenza non è sparita perché non funzionava
no ma chi lo dice? E' sparita perchè è venuto ad esistere un modello più forte, più efficiente che l'ha spazzata via.

Quote:

la causa (vedi su) è irrilevante ai fini del discorso. tutto cià corrisponde ad un'esigenza dell'uomo ad una dimensione sacra che nella modernità, causa il primato della razionalizzazione, diventa patologia psicologica.
La causa è determinante eccome. La necessità alimentare si scontra con quella culturale del tabù, vince la prima ma per guarire la ferita della seconda, che comunque è una necessità, il modello culturale si riadatta per ridare senso a un mondo che è stato stravolto.
Da ciò si evince che il senso non è dato, ma viene creato.

Quote:

il Sacro fa parte dell'Uomo
certo come categoria, come universale, fa parte anche dell'uomo se per questo non solo dell'Uomo.

Quote:

no, non lo è. è sacro inteso nell'accezione banale e colloquiale.
non lo è sto cazzo:D. Per mio nonno era sacro, per mio padre è sacro, è stato sacro per milioni di uomini che c'hanno creduto e che hanno dato la vita per esso proprio per quella logica non utilitaristica a livello individuale di cui parli.
Non lo è oggi, non lo è affatto, tu vedi un'idea di progresso che domina questa società? Io no evidentemente è relativo anche il progresso, non nella direzione ma nei contenuti.
Se oggi nelle scienze sociali domina il post-modernismo come si può pensare che il progresso sia una categoria dominante? Dopo il moderno non c'è nulla, dopo il moderno tutt'al più si torna indietro. Dovresti essere contento.

MoonwatcherII 29-09-2010 16:45

Re: La fine che fanno i playboy
 
Madonna che battibecco, e meno male che sei apatico Nick, che voglia che c'hai di quotare e ribattere punto per punto. :D

LordDrachen 29-09-2010 17:25

Re: La fine che fanno i playboy
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 410522)
sì ok, e allora perchè esiste l'orgasmo? su andiamo.

l'orgasmo-centrismo è altrettanto moderno.
le discipline tantriche ad esempio, ma anche cinesi, ne davano un significato
completamente opposto a quello a cui siamo abituati noi.
il controllo dell'orgasmo maschile veniva studiato ed aveva tutta una sua valenza anche medica.
il problema dell'orgasmo è cmq legato alla procreazione ma la pulsione sessuale non è finalizzata all'orgasmo, è la razionalizzazione della pulsione che ragiona sul causa-effetto.
tu hai una pulsione che POI ti da piacere.
per provare il primo orgasmo della tua vita devi avere una pulsione che ti faccia fare sesso.
è come la fame: tu mangi di gusto, va bene, ma la pulsione della fame non è finalizzata al gusto, al piacere del mangiare (ed io da degustatore sono il primo a difendere tale cultura) .... non mi verrebbe mai in mente di dire che il mangiare è legato al piacere del cibo prima che del nutrimento.
su andiamo (cit.)

Quote:

Di lì discende un'idealizzazione molto bella e anche costruttiva, utile pure, l'utilità non è un disvalore.
l'utilitarismo lo è. ma sei tu che sei contrario ai valori, mi pareva.

Quote:

Anche una clava come strumento tecnologico funziona ai fini del controllo in un sistema in cui funziona.
non confondiamo. la clava è una consecutio del corpo umano. un utensile.
la tecnologia andava bene sin prima della rivoluzione industriale, poi la riproduzione in serie ha annichilito anche la dimensione sacrale della scienza e della tecnica che da strumento è diventata fine. siamo noi ormai, lo strumento della tecnica e il sapere tecnico è in mano a elite.
chiunque sapeva usare una clava, bene o male, pochi sanno assemblare un pc.

Quote:

Giustamente Longanesi diceva "non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi".
gli uomini liberi mancano perché la società è falsamente libera. non nasce e non può nascere uno spirito critico autenticamente

Quote:

Se scelgono il conformismo è perchè per loro funziona, finchè funziona.
per chi?

Quote:

Questo sistema continuerà a ricevere un consenso sufficiente finchè continuerà a produrre un benessere sufficiente a giustificarlo.
il benessere materiale non implica nulla. non giustifica nulla.
anche un tossico sta bene sotto effetto della dose, ciò non toglie che sia un tossico.

Quote:

A noi può non piacere ma ha vinto, sul piano materiale e nelle coscienze degli uomini. Per il momento almeno, finchè non entra in contraddizione.
ci sta entrando a piedi pari nella contraddizione, ogni volta che si raffronta a culture forti che la compenetrano. il ventre molle ce l'ha, i giochi di potere geopolitici sono in crisi, l'attuale modello di sviluppo produce una predazione delle risorse.

Quote:

mah non credo proprio, e l'omologazione non era solo comportamentale allora e non lo è adesso, c'era e c'è adesione. Magari fosse solo conformismo.
credici, credici davvero. nemmeno sotto il fascismo.
qua non si parla di costrizione politica o di libertà politiche. qua si parla di completo rimbambimento.

Quote:

ma quando mai? nel tribalismo il massimo di ribellione è uccidere il capo per prenderne il posto
è già qualcosa, se proprio lo vogliamo dire. tu Berlusconi lo potresti uccidere e prenderne il posto? o il tuo datore di lavoro?
senza contare che tu, nelle condizioni del tempo, la ribellione poteva essere andarsene. avevi mezzi e capacità per sopravvivere da solo.
oggi se vuoi fare l'asceta, oltre a non riuscirci per la perdita totale degli istinti, non te lo fanno fare. perché i parchi sono proprietà del demanio e li tu non puoi stare. ;)

Quote:

non esiste il dissenso perchè l'universo ideale inizia e finisce nella tribù.
si buona li. non esiste il dissenso nelle tribù??? si menavano dalla mattina alla sera per idee diverse o per semplici screzi.

Quote:

L'identità è l'appartenenza e l'appartenenza non è una scelta. La libertà si suppone che sia proprio questo, una scelta.
non esiste il libero arbitrio scevro dall'identità. fin da quando nasci sei condizionato. "libera scelta" è una parolina che se decontestualizzata è un'emerita cazzata.
l'appartenenza non te la scegli dici? chissà come mai nascono gruppi politici, di tifo, culturali, movimenti musicali allora. sono tutte appartenenze. io stesso faccio parte di diverse appartenenza. quello che però è palese è che sono surrogati dell'identità vera culturale fatta di valori condivisi.
questi gruppi sono solo del calmieri ad un bisogno più profondo dell'uomo che non ha più un senso dell'esistenza. è solo un wc che ingloba merci.

Quote:

le dinamiche dei rituali di dono sono stati spiegati in termini anche meramente economici
bubbole.
anche le femministe trattano la storia come una continua metafora della sopraffazione della donna.
ma anche io potrei trattare tutta la storia interpretandola seconda le profezie Maya.
ma queste cose van bene per Voyager, non per uno studio serio e non-ideologico.
quello che fa l'economia e molta scienza è fare ideologia, e poi accusare gli altri di essere ideologici ;)

Quote:

no ma chi lo dice? E' sparita perchè è venuto ad esistere un modello più forte, più efficiente che l'ha spazzata via.
più forte certamente. più efficiente economicamente certamente.
più giusto? no.
migliore per il popolo? no.
deciso dalla massa? no.
quindi continuiamo a ragionare con la calcolatrice.
l'efficientismo è un'altra devianza moderna.
tutti i tuoi ragionamenti si basano su: numero, utile, efficienza.
ma queste sono cose da macchina (appunto) non da essere umano.

Quote:

vince la prima ma per guarire la ferita della seconda, che comunque è una necessità, il modello culturale si riadatta per ridare senso a un mondo che è stato stravolto.
Da ciò si evince che il senso non è dato, ma viene creato.
l'importante è che si ridia il senso.
ma la causa ripeto è irrilevante. che abbia origini materiali di bisogno e che invece sia prettamente legata a miti non importa.
ci sono cose del tutto irrazionali nella ritualità: prendi per esempio le donne africane che mettono i dischi al collo, con pesanti danni alle vertebre.
ha un senso di qualche tipo? forse secoli prima. ma queste cose rimangono ben
dopo una sua possibile utilità iniziale.
è anche per questo che sono un relativista culturale.

Quote:

Per mio nonno era sacro, per mio padre è sacro, è stato sacro per milioni di uomini che c'hanno creduto e che hanno dato la vita per esso proprio per quella logica non utilitaristica a livello individuale di cui parli.
cosa cosa? quello è un concetto di sacro tipo la squadra del cuore.
non scherziamo. abbracciare un'ideologia non ha nulla di sacro. è avere un ideale, cosa nobile, ma non ha niente a che veder con la dimensione sacra.

Quote:

Non lo è oggi, non lo è affatto, tu vedi un'idea di progresso che domina questa società? Io no evidentemente è relativo anche il progresso, non nella direzione ma nei contenuti.
sono piuttosto dubbioso sul progresso etico umano.
una corrente antimodernista è "dura" e non crede ad un progresso di origine etica spirituale, l'altra è più possibilista.
io dico che una sorta di progresso spirituale dell'uomo può essere possibile ma è solo temporanea. l'uomo tornerà sempre ciclicamente alle barbarie (in senso tutt'altro che negativo, nella mia accezione).

Quote:

Se oggi nelle scienze sociali domina il post-modernismo come si può pensare che il progresso sia una categoria dominante?
il post-modernismo è sempre una metafora del progresso.

Quote:

Dopo il moderno non c'è nulla, dopo il moderno tutt'al più si torna indietro. Dovresti essere contento.
il postmodernismo non è antimodernismo.
non offendiamo! :D

Nick 29-09-2010 21:48

Re: La fine che fanno i playboy
 
Senti arrivati a questo punto sono cotto, mi arrendo.
Solo un paio di cose...

Quote:

più forte certamente. più efficiente economicamente certamente.
più giusto? no.
Mai detto neppure questo, bisogna prima guardare le cose come stanno poi semmai come dovrebbero.

Quote:

Originariamente inviata da LordDrachen (Messaggio 410539)
cosa cosa? quello è un concetto di sacro tipo la squadra del cuore.
non scherziamo. abbracciare un'ideologia non ha nulla di sacro. è avere un ideale, cosa nobile, ma non ha niente a che veder con la dimensione sacra.

1)
Dipende da come te la vivi, quando Malatesta e Cafiero arrivarono a San Lupo e ruppero i sigilli del mulino (all'epoca c'era la tassa sul grano), incitando i contadini a ribellarsi, il prete li accolse come i nuovi apostoli venuti a completare il messaggio di Cristo.
Nelle società non tribali, quindi non fredde, il senso del sacro è legato spesso alla dimensione finalistica...non sono pochi gli esempi di questo tipo, il progresso visto come vera "parusia".
2)
Il progresso sarà per te un'ideologia, per me è cosa concreta e necessaria.

Winston_Smith 29-09-2010 21:50

Re: La fine che fanno i playboy
 
http://school.discoveryeducation.com...es/timeout.gif

vikingo 08-10-2010 22:23

Re: La fine che fanno i playboy
 
la qualita' di corona e che pur no sapendo fare nulla,sa vendere la sua immagine,o meglio vive della sua immagine costruita e che continua ad alimentarla....
la sua dote sta nell'essersi costruito un perosnaggio adatto per la televisione e lo spettacolo...

OverDose 10-10-2010 01:13

Re: La fine che fanno i playboy
 
Corona a me fa solo pena

è una persona malata di soldi , è capace di fare tutto per averli (come poi ha fatto)

MoonwatcherII 10-10-2010 01:16

Re: La fine che fanno i playboy
 
Certo che Winston che dice time out fa un po' sorridere. :D


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