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Re: La fine che fanno i playboy
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Re: La fine che fanno i playboy
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Tu diventeresti gay per essere trendy? Quote:
Bisogenrebbe cercare di rendere nota anche la misandria, ma non vedo cosa c'entrino i gay in questo. Quote:
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Quale sarebbe il punto? I gay fanno le vittime e strumentalizzano il clima di omofobia diffuso per avere vantaggi indebiti? Qual è il problema? |
Re: La fine che fanno i playboy
no Win, a te non piace arrivare al dunque, ma dare sfogo dei tuoi pregiudizi
sulle idee altrui. e la cosa è parecchio scorretta. Quote:
se intendiamo una scelta definitiva di orientamento sessuale verso il proprio genere allora posso dire che le casistiche sono di tutti i tipi. gay si nasce, ma si diventa anche, in base a esperienze e influenze. Quote:
se vuoi capire il senso bene, se no crogiola nella tua apologia a senso unico. Quote:
ma li capisci i miei post? sto parlando della moda-gay, che coi gay (veri) c'entra molto poco. Quote:
io invece non nego la realtà di una cosa solo per "paura" delle PRESUNTE conseguenze. @Viridian ho amici gay. non tutti i gay la pensano uguale, sai? come non la pensano uguale tutte le donne. l'orientamento e il genere sessuale non rappresentano un'appartenenza omogenea equiparabile ad un'etnia. non ha nemmeno senso infatti che l'orientamento sessuale diventi una questione identitaria. dire che questo paese è immaturo per accettare l'omosessualità potrebbe essere vero per gli stessi omosessuali. anche perché non vi è omosessualità vera senza consapevolezza della propria maschilità / femminilità. come dice Risé: se non si ama il proprio genere non si può amare l'altro. la repressione del maschile non lascia immuni i gay tanto quanto gli etero. L'argomento era Corona ma non sono certo io che sono andato OT. |
Re: La fine che fanno i playboy
Scusate ma il caso dello Scarface italiano non mi sembra una faccenda di moda gay, ma più banalmente una faccenda di favori sessuali che se non si sapeva era meglio per l'interessato.
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Re: La fine che fanno i playboy
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Non erano "amanti": uno offriva prestazioni e l'altro pagava.. Qui non c'entra l'omosessualità, questa è solo squallida prosituzione.. |
Re: La fine che fanno i playboy
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se uno riesce a concedersi una volta, magari per denaro, significa che è gay? secondo me no. ma anche se l'avesse fatto per provare, perché è trendy, sarebbe gay? secondo me, egualmente, no. tutto qui quel che volevo dire. io credo che per Corona sia tutta pubblicità (è trendy). immagina quanto gossip! |
Re: La fine che fanno i playboy
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Marrazzo è etero o gli piacciono i trans? secondo me è etero, ma per "moda" per "provare qualcosa di strano" è andato con un trans. è così "omofobo" dirlo? |
Re: La fine che fanno i playboy
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Dopo tutta sta pappardella, io non ho ancora capito qual è il problema. Ti scandalizza che ci sia un gay-trend? E' questo il problema? e un chisssenefrega non ce lo metti? |
Re: La fine che fanno i playboy
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Re: La fine che fanno i playboy
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il sessuocentrismo-sessuofobico come ho spesso detto è il tratto caratteristico della società dei consumi. @Win: tu mi hai fatto una critica, io ho risposto. pace. |
Re: La fine che fanno i playboy
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Sì, ma un conto è scandalizzarsi anche per il sesso, un altro è scandalizzarsi SOLO per quello.. Però non ho capito bene cosa intendi con Quote:
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Re: La fine che fanno i playboy
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nel mio blog :) qui parlo del rapporto etero, ma il discorso sulla società è medesimo. http://lorddrachen.wordpress.com/201...ta-senza-eros/ |
Re: La fine che fanno i playboy
OK, sono andato al link e ho letto.. beh, interessante, e in buona parte lo condivido.. anzi, diciamo pure che l'unica cosa di cui non sono totalmente sicuro è il fatto che il sesso sia stato considerato inizialmente assolutamente indipendente dalla dimensione quantitativa-utilitaristica, (come invece, mi sembra di capire, sostieni tu; ma se sbaglio correggimi..) perché credo che di base ci sia stata sempre una certa tendenza alla quantitivizzazione della sessualità.. ma il discorso è veramente ampio..
La "matrilizzazione dell’educazione e del sistema economico consumista" invece non l'ho capita! :blushing::D |
Re: La fine che fanno i playboy
il sesso ha sempre avuto una dimensione sacra, non necessariamente religiosa (attenzione a non confondere le due cose).
il sesso non solo nn era mai scollegato dalla riproduzione (il rischio) ma non aveva nemmeno il fine dell'orgasmo. ovviamente tale discorso vale per qualsiasi attività umana, anche mangiare era un momento sacro. per cui con l'avvento di una società razionalizzatrice, efficientista, anche il sesso ha perso la sua dimensione naturale. anche i sentimenti diventano pura contabilità. sui tuoi dubbi ovviamente io non intendo il fatto che per esempio c'è sempre stata una diversa pulsione per uomo e donna, o che il sesso veniva fatto "di meno". parlo del fatto che oggi il sesso non segue più le pulsioni normali, ma le pulsioni sono indotte, diventano ossessive e compulsive perché la società le sfrutta. come diciamo sempre qui, l'etichetta di "sfigato" perché non fai sesso (o ne fai poco) è un'etichetta che implica il sesso come elemento indispensabile all'identità, alla stima di se. "matrizzazione" (forse c'era un "li" di troppo... va beh! :P) è un concetto di C.Risé. cioè una prevalenza "materna". significa essenzialmente che sia l'educazione scolastica e genitoriale e sia la società dei consumi seguono logiche di rapporto mamma-figlio. tutta la società si basa sulla soddisfazione di bisogni (spesso falsi, vedi sopra) tutta la società è ossessionata dalla salvaguardia, dalla sicurezza. tutta la società è ossessionata dal controllo (soprattutto della parte maschile, dell'aggressività, della scorrettezza formale) ed è il giudizio femminile sull'uomo ad orientarne il valore, l'uomo è quindi psicologicamente succube della donna e ciò lo impara sin da piccolo, attraverso l'educazione materna che non si arresta con l'adolescenza, ma prosegue. la madre educa il figlio e il figlio per paura di perderne l'affetto ne viene condizionato e si rapporta con le donne come mamma gli insegna. e cosa gli insegna la mamma? quello che razionalmente si pensa che le donne vogliano dagli uomini. l'uomo quindi nasce con l'idea che la sua identità deriva dall'approvazione femminile. manca la figura del Padre. tutto questo produce persone infantili, narcisistiche e incapaci del Dono. di slanci di generosità ma anche di indipendenza. l'Indipendenza, soprattutto negli uomini, avviene nel passaggio tra il distacco dalla madre (che oggi non avviene: gli uomini spesso ricercano una mamma nelle compagne), nell'educazione paterna (che è spesso assente e quindi manca un senso di autorità, soppiantato dalla figura materna dominante tesa alla conciliazione-manipolazione), ed alla ribellione (l'incontro con i propri istinti, la sintesi dei propri desideri filtrati dall'educazione ai valori ricevuta). la società matrizzata è fatta di buone maniere, conciliazione, apologia del politicamente corretto, ed è una forma subdola di repressione che trasforma i lupi in pecore. ovviamente ciò è funzionale al sistema. |
Re: La fine che fanno i playboy
Oddio, s' scatenato Lordpapiren:D
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Mi togli una curiosità? Ma corona è un bel ragazzo per dei gusti gaii? E Lele mora è così affascinante da indurre uno come corona a preferirlo a nina-canottocroato-moric? Oppure è spiegabile solo con il fatto che ha letteralmente dato via il culo per qualche milioncino di euri? E rilancio quindi con una domanda ai forumisti etero e non: ma voi vi prestereste a farvi inzabordiare da un vecchiaccio in cambio di un monte soldi? (contando che con questi soldi poi potreste riuscire a mettervi con una tipo belen) |
Re: La fine che fanno i playboy
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Re: La fine che fanno i playboy
Depilazione, cremine, capello curato...fosse la volta buona che il metrosexual passa di moda.
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Re: La fine che fanno i playboy
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Re: La fine che fanno i playboy
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Mi risulta che tra gli aborigeni per esempio non c'era nemmeno la consapevolezza di una relazione diretta tra sesso e riproduzione. Per tacere il luogo comune antropologico che vuole l'uomo come unico animale che si guarda in faccia e si riconosce nel piacere dell'altro nel momento dell'amplesso Quote:
se sottrai l'amore al principio del piacere dove sarebbe il sentimento? La contabilità passa dall'individuo alla società, dove ad essere contabilizzati sono gli individui...quante vacche vale tua figlia? Quote:
Non discuto sulle conclusioni, il narcisismo è di certo la malattia di quest'epoca, ma sulle premesse. Il richiamarsi a un passato mitico è un argomento sterile visto che la storia e l'etnologia hanno dimostrato ampiamente come questo passato sia tutt'altro che mitico. Ma cos'è in fondo il narcisismo? L'investire la propria libido sul sè e l'incapacità di investirla sul mondo. Negli eccessi patologici è ciò che contraddistingue la psicosi dalla nevrosi secondo Freud. In generale penso che la genesi sia in un rapporto assente con la madre, anche se presente, una madre non amabile dal bambino che ripiega su di sè. Il primo oggetto d'amore del bambino è la madre, il padre diventa modello in un momento successivo alla genesi del sentimento. |
Re: La fine che fanno i playboy
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la scoperta della paternità avviene alla fine del paleolitico. ora non prenderei il paleolitico come periodo di riferimento per la discussione. anche gli scimpanzé elaborano cultura che si diversifica da gruppo a gruppo, e sono consapevoli del concetto di paternità a livello istintivo. Quote:
- da quando non esiste sentimento senza piacere? - l'amore è più spesso sofferenza che gioia. ma soprattutto: l'amore ha una sua dimensione sacra. Quote:
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tu puoi autodeterminarti nella nostra società? ma davvero? allora perché siam su questo forum? tu devi seguire logiche economiche e sociali molto rigide invece, c'è tutto un linguaggio antropologico dietro alla nostra società che impedisce qualsiasi autodeterminazione. la stessa libertà sessuale non è libertà, è una forma di coercizione. e per questo basta leggersi Pasolini. che poi attenzione che parlare di autodeterminazione diventa un bel modo per fare apologia di un individualismo amorale. un conto è avere regole culturali un altro è avere regole sociali-civili. la differenza è netta: le prime derivano dai valori fondanti dei popoli che si tramandano, le altre sono i formalismi comportamentali conseguenti alla civilizzazione e poggiati su una certa forma di ipocrisia. noi manchiamo molto delle prime, e sovrabbondiamo delle seconde. e questo mi pare lampante. Quote:
non scherziamo. è attraverso la presa di coscienza della sofferenza, il sacrificio, che si viene accettati nel mondo degli adulti. ogni rito iniziatico aveva questo valore simbolico che tra l'altro permetteva il trasmettersi dei saperi non solo culturali ma anche istintivi. riti che poi continuano ancora oggi, magari privati di quell'importanza, ma che continuamente nascono tra i gruppi di individui di ogni tipo (sportivi, ricreativi, politici, ecc). Quote:
una certa percentuale di rischio c'era, ma bassisima. ma senza rischio l'uomo non si sviluppa, rimane un bambino dipendente dalla mamma. donne si nasce, uomini si diventa. anche se non lavori sei fuori dalla società. anche se non ti omologhi sei spesso fuori dalla società. anche se non accetti i valori condivisi democratici o giudaico-cristiani rischi di essere fuori. Quote:
alla trasformazione da bambino ad adulto. Quote:
Eliade la chiama "elemento della struttura della coscienza". il sacro è tutto ciò che è altro, che esula dal meccanismo di controllo del linguaggio umano che attribuisce un nome alle cose e non una dimensione "trascendente". Ogni attività di formazione dell'uomo ha una sua dimensione sacra: diventare uomini è essere religiosi. La religione come dice Galimberti è nata per proteggerci da questo "altro". Se il mangiare diventa solo nutrirsi, se il sesso diventa solo piacere fisico, si banalizza l'uomo e lo si cristallizza. Ogni cosa dal sasso in cortile al giocare a pallone ha una dimensione dicotomica sacra/profana. Il sacro è antitetico al progressismo proprio per questo: impone il limite all'Hybris e non crede alla crescita infinita nel campo dell'etica. Quote:
tempo l'incapacità di amare il prossimo. denota una scarsa autostima e un'immaturità emotiva. Quote:
ti consiglio di leggerti C.Risé :) |
Re: La fine che fanno i playboy
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Re: La fine che fanno i playboy
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D'altra parte non credo che la scienza archeologica sia arrivata al punto di poter chiarire cosa pensassero uomini che ancora non potevano lasciare testimonianze scritte... Quote:
Mi pare inutile stare a discutere sul fatto che il "dover amare" non sia amore. Quote:
Ho un disturbo e questo disturbo mi fa vivere male. Certo la società fa schifo, per un operaio dell'800 o per uno schiavo afroamericano la società faceva ancora più schifo ma questo non gli impediva di avere una vita sociale. Quote:
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Gli antropofagi del Borneo non lo erano prima che gli occidentali non misero in crisi la loro economia di sussistenza, la giustificazione a posteriori dell'antropofagia ha creato i loro miti sull'antropofagia. Quote:
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Non che il progressismo, non abbia i suoi oggetti sacri. Il progresso è sacro. Il Sol dell'Avvenire (es.) è escatologia, cioè un sacralizzare il futuro. Quote:
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Re: La fine che fanno i playboy
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il discorso sul piacere è puro utilitarismo, è un bel modo per descrivere il bisogno che orienta appunto l'apparato moderno. ma il rapporto col bisogno è quello madre-figlio o del possesso, non quello dell'amore che è orientato al reciproco Dono. ma questo reciproco Dono (e qui che non ci siamo capiti) implicava un rischio (le conseguenze: la paternità/la maternità) che si tramutava in responsabilità. non vorrei avessi interpretato la mia frase iniziale come: "si trombava solo per fare figli." non intendevo questo. Quote:
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nessun tiranno, per quanto brutale, ha mai creato un'omologazione di questo tipo. nemmeno sotto il fascismo, che è stato cmq una forma di dittatura moderna c'era un'omologazione comportamentale così massificata. dove sta la ns. libertà? scegliere una marca rispetto all'altra? scrivere parole su un forum che non producono nessun effetto? all'interno di una comunità in cui hai dei valori condivisi puoi dare un senso alla tua individualità, avere forme di partecipazione e di ribellione. Ogni regola prevede una deroga ovvero ospita la possibilità della trasgressione. in una società spersonalizzata, puramente formale, votata al consumo di merci, tu misuri la libertà sul metro del possesso, del calcolo del di più, lo stesso concetto di trasgressione non ha senso. Quote:
l'alternativa ai valori fondanti qual'è? l'edonismo ateo? l'utilitarismo individualista? da dove prendi le regole della società se non appoggiandoti a dei valori condivisi? capire la differenza tra questi e quelli di ulteriore sovrastruttura è un conto, negare i primi significa amoralità. Quote:
cmq il primato dell'economia sull'essere umano è una devianza argomentativa prettamente moderna. per molto tempo l'uomo ha dato un significato cruciale al Dono che ha anche un valore psicoanalitico molto importante e non ha nessuna valenza economica pura (si donavano anche cose inutili: era simbolico). La riduzione del comportamento umano (o meglio, la sua interpretazione) alla semplice utilità è un primato recente. Come lo spettro dei sentimenti umani non può essere ridotto ad un comportamento sempre legato al vantaggio materiale, allo stesso modo il suo comportamento non segue queste dinamiche se non indotto da un ambiente preciso. Men che meno si può ridurre il mondo a semplice calcolo, alla quantificazione scevra di qualità e di soggettivismo. Quote:
l'economia di sussistenza non è sparita perché non funzionava, è sparita per un preciso calcolo politico-economico guidato da idee e teorie filosofiche di matrice illuminista. non c'è niente di prettamente razionale alle spalle, se per razionale non indichiamo i vantaggi di elite sociali che avevano determinati scopi. che tra l'altro qui mi pare che confondiamo le cose: Quote:
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che c'è di male poi se trombavano dopo il rito iniziatico? mah! Quote:
La dimensione sacra non è ad uso e consumo di nulla! il Sacro fa parte dell'Uomo, la ragione è irrilevante, perché è l'irrazionalità stessa che manca: il principio di non contraddizione viene cancellato nel Sacro. Quote:
intanto non è relativo. al progresso si da una direzione univoca: la crescita. il Sacro ha una dimensione relativa, è con l'avvento del monoteismo che si tende ad un universale. anche l'Illuminismo tende all'universalismo. entrambi non ammettono L'Altro. Quote:
coniare un termine significa ben poco. |
Re: La fine che fanno i playboy
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Di lì discende un'idealizzazione molto bella e anche costruttiva, utile pure, l'utilità non è un disvalore. Le mani sono utili, gli occhi sono utili, il mio pisello è utile...al momento solo per me stesso ma mi sforzo di renderli utili anche per il prossimo.:D Quote:
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Il fatto di avere la libertà non implica necessariamente la volontà di esercitarla. Giustamente Longanesi diceva "non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi". Se scelgono il conformismo è perchè per loro funziona, finchè funziona. Questo sistema continuerà a ricevere un consenso sufficiente finchè continuerà a produrre un benessere sufficiente a giustificarlo. L'ideologia dominante ha vinto questo è il punto. A noi può non piacere ma ha vinto, sul piano materiale e nelle coscienze degli uomini. Per il momento almeno, finchè non entra in contraddizione. Quote:
Se poi fai una ricerca su google su aborigeni e paternità trovi questo thread ai primi posti. Quote:
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Tanto è vero che... Quote:
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Da ciò si evince che il senso non è dato, ma viene creato. Quote:
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Non lo è oggi, non lo è affatto, tu vedi un'idea di progresso che domina questa società? Io no evidentemente è relativo anche il progresso, non nella direzione ma nei contenuti. Se oggi nelle scienze sociali domina il post-modernismo come si può pensare che il progresso sia una categoria dominante? Dopo il moderno non c'è nulla, dopo il moderno tutt'al più si torna indietro. Dovresti essere contento. |
Re: La fine che fanno i playboy
Madonna che battibecco, e meno male che sei apatico Nick, che voglia che c'hai di quotare e ribattere punto per punto. :D
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Re: La fine che fanno i playboy
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le discipline tantriche ad esempio, ma anche cinesi, ne davano un significato completamente opposto a quello a cui siamo abituati noi. il controllo dell'orgasmo maschile veniva studiato ed aveva tutta una sua valenza anche medica. il problema dell'orgasmo è cmq legato alla procreazione ma la pulsione sessuale non è finalizzata all'orgasmo, è la razionalizzazione della pulsione che ragiona sul causa-effetto. tu hai una pulsione che POI ti da piacere. per provare il primo orgasmo della tua vita devi avere una pulsione che ti faccia fare sesso. è come la fame: tu mangi di gusto, va bene, ma la pulsione della fame non è finalizzata al gusto, al piacere del mangiare (ed io da degustatore sono il primo a difendere tale cultura) .... non mi verrebbe mai in mente di dire che il mangiare è legato al piacere del cibo prima che del nutrimento. su andiamo (cit.) Quote:
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la tecnologia andava bene sin prima della rivoluzione industriale, poi la riproduzione in serie ha annichilito anche la dimensione sacrale della scienza e della tecnica che da strumento è diventata fine. siamo noi ormai, lo strumento della tecnica e il sapere tecnico è in mano a elite. chiunque sapeva usare una clava, bene o male, pochi sanno assemblare un pc. Quote:
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anche un tossico sta bene sotto effetto della dose, ciò non toglie che sia un tossico. Quote:
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qua non si parla di costrizione politica o di libertà politiche. qua si parla di completo rimbambimento. Quote:
senza contare che tu, nelle condizioni del tempo, la ribellione poteva essere andarsene. avevi mezzi e capacità per sopravvivere da solo. oggi se vuoi fare l'asceta, oltre a non riuscirci per la perdita totale degli istinti, non te lo fanno fare. perché i parchi sono proprietà del demanio e li tu non puoi stare. ;) Quote:
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l'appartenenza non te la scegli dici? chissà come mai nascono gruppi politici, di tifo, culturali, movimenti musicali allora. sono tutte appartenenze. io stesso faccio parte di diverse appartenenza. quello che però è palese è che sono surrogati dell'identità vera culturale fatta di valori condivisi. questi gruppi sono solo del calmieri ad un bisogno più profondo dell'uomo che non ha più un senso dell'esistenza. è solo un wc che ingloba merci. Quote:
anche le femministe trattano la storia come una continua metafora della sopraffazione della donna. ma anche io potrei trattare tutta la storia interpretandola seconda le profezie Maya. ma queste cose van bene per Voyager, non per uno studio serio e non-ideologico. quello che fa l'economia e molta scienza è fare ideologia, e poi accusare gli altri di essere ideologici ;) Quote:
più giusto? no. migliore per il popolo? no. deciso dalla massa? no. quindi continuiamo a ragionare con la calcolatrice. l'efficientismo è un'altra devianza moderna. tutti i tuoi ragionamenti si basano su: numero, utile, efficienza. ma queste sono cose da macchina (appunto) non da essere umano. Quote:
ma la causa ripeto è irrilevante. che abbia origini materiali di bisogno e che invece sia prettamente legata a miti non importa. ci sono cose del tutto irrazionali nella ritualità: prendi per esempio le donne africane che mettono i dischi al collo, con pesanti danni alle vertebre. ha un senso di qualche tipo? forse secoli prima. ma queste cose rimangono ben dopo una sua possibile utilità iniziale. è anche per questo che sono un relativista culturale. Quote:
non scherziamo. abbracciare un'ideologia non ha nulla di sacro. è avere un ideale, cosa nobile, ma non ha niente a che veder con la dimensione sacra. Quote:
una corrente antimodernista è "dura" e non crede ad un progresso di origine etica spirituale, l'altra è più possibilista. io dico che una sorta di progresso spirituale dell'uomo può essere possibile ma è solo temporanea. l'uomo tornerà sempre ciclicamente alle barbarie (in senso tutt'altro che negativo, nella mia accezione). Quote:
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non offendiamo! :D |
Re: La fine che fanno i playboy
Senti arrivati a questo punto sono cotto, mi arrendo.
Solo un paio di cose... Quote:
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Dipende da come te la vivi, quando Malatesta e Cafiero arrivarono a San Lupo e ruppero i sigilli del mulino (all'epoca c'era la tassa sul grano), incitando i contadini a ribellarsi, il prete li accolse come i nuovi apostoli venuti a completare il messaggio di Cristo. Nelle società non tribali, quindi non fredde, il senso del sacro è legato spesso alla dimensione finalistica...non sono pochi gli esempi di questo tipo, il progresso visto come vera "parusia". 2) Il progresso sarà per te un'ideologia, per me è cosa concreta e necessaria. |
Re: La fine che fanno i playboy
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Re: La fine che fanno i playboy
la qualita' di corona e che pur no sapendo fare nulla,sa vendere la sua immagine,o meglio vive della sua immagine costruita e che continua ad alimentarla....
la sua dote sta nell'essersi costruito un perosnaggio adatto per la televisione e lo spettacolo... |
Re: La fine che fanno i playboy
Corona a me fa solo pena
è una persona malata di soldi , è capace di fare tutto per averli (come poi ha fatto) |
Re: La fine che fanno i playboy
Certo che Winston che dice time out fa un po' sorridere. :D
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