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Re: La società della meta-comunicazione
Ma cos'è la trama di un film di fantascienza?:) Io credo che per una società del genere non sia sufficiente uno sviluppo socio-culturale, ma sia necessario che il nostro cervello evolva nella sua struttura bio-molecolare, il cervello dovrà elaborare i pensieri in modo totalmente differente da come fa attualmente. Ma qua siamo ai limiti della fisica classica detta anche galileana, sconfiniamo nella fisica quantistica.
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Re: La società della meta-comunicazione
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Renditi conto che se il tuo obbiettivo è comunicare al meglio il tuo pensiero, stai fallendo partendo dalle basi. Dire (con tono profetico) che farai una conferenza telepatica dopo la morte a gente che come puoi ben intuire non crede minimamente nella telepatia, sopratutto se esercitata dopo la morte, è un ottimo passo per essere frainteso e passare per matto. Il che è notevole, in un forum di matti :) |
Re: La società della meta-comunicazione
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In ogni caso non vedo cosa ci sia di strano nel preannunciare il programma di fare una conferenza telepatica dopo la morte a persone che non ci credono: se tanto dopo la morte cambieranno idea, cosa mi frega che non ci credono adesso? Io intanto li avverto :) |
Re: La società della meta-comunicazione
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Re: La società della meta-comunicazione
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Ti rendi conto di quanto è irragionevole? Comunque i tuoi sintomi mi fanno venire in mente sempre più un disturbo schizotipico, non dico che ce l'hai, ma da come le frasi che scrivi sembrano rientrarci a pennello. |
Re: La società della meta-comunicazione
arrendetevi :D (è un consiglio)
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Re: La società della meta-comunicazione
Secondo me un giorno succederà qualcosa di strano e incomprensibile come in Dohnny Darko o come in The Box e allora capiremo tutti che le stravaganti teorie di HurryUp erano vere.. :D
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Re: La società della meta-comunicazione
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Per ora ti lancio solo un suggerimento che magari ti darà un'ispirazione: un desiderio è come una forza fisica. La sua intensità è l'intensità del desiderio, la sua direzione è il tema del desiderio, il suo verso è l'oggetto del desiderio. Se una cosa è desiderata, la forza è applicata, e questo è sufficiente a creare le condizioni perchè il desiderio, in qualche dimensione che lo permetta, si realizzi. Come vedi l'intuizione che una cosa si realizzi perchè la si desidera non è così folle come il senso comune ingannevole ti suggerirebbe... |
Re: La società della meta-comunicazione
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Re: La società della meta-comunicazione
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Non hai minimamente prove che esista una dimensione dove i pensieri sono forze..sono tue convinzioni religiose..che non è detto che siano vere..forse ti conviene tenerti le tue illusioni consolatorie, se ti fanno stare meglio, ma bah, per me è meglio vivere nel mondo reale per avere una possibilità di risolvere i nostri problemi. |
Re: La società della meta-comunicazione
Vabbè, John, tanto in questa vita la questione non la risolveremo mai.
Ne riparliamo al prossimo turno :cool: |
Re: La società della meta-comunicazione
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nessuna persona secondo me è talmente consapevole e razionale da permettere una cosa del genere. e nessuno può accettare ogni punto di vista, così la trasparenza salta. siamo fatti di emozioni come la rabbia e lo sdegno, che implicano la volontà di eliminare l'altro. se non fisicamente almeno dalla propria mente e ovviamente far si che la persona che ci fa incazzare non prolifichi. insomma gli seghiamo le gambe senza un preciso motivo, ma semplicemente xke è out dai nostri gusti. non lo nutriamo, in sintesi. quindi l'unica possibilità di avere una cosa simile a questa è crearsi un proprio mondo: un mondo di persone con le tue modalità di pensiero, emozionali ed educative, dove puoi parlare senza maschere. insomma, una sorta di famigliuola. ma le idee saranno sempre diverse e ci sono dietro interessi personali e di identità, per questo non può esistere l'essere umano trasparente: in fondo viviamo di illusioni |
Re: La società della meta-comunicazione
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Re: La società della meta-comunicazione
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estendete il vostro essere ragazzi, estendetelo!!!! e sarete degli autentici eroi, xke è difficilissimo. lottare contro il proprio sistema familiare, fargli cambiare idea, accettarsi, avere la forza di girare la ruota e poi costruirsi un futuro...si è fighi almeno quanto il figobullo del bar (amati per quello che sei perché se lo fai tu lotti contro il fuoco, scusa se è poco -cit.-) |
Re: La società della meta-comunicazione
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Devo anche dirti che quando leggo le tue obiezioni mi sento immerso in un campo gravitazionale che esercita come una forza violenta che tenta di distruggere le risposte conquistate attraverso la mia intuizione: quello che fai quindi, a un livello sottile che non percepisci, è un atto di violenza, che ingenuamente percepisci come neutro; è come se tu volessi violare il principio fisico di azione-reazione. Sarà un'altra di quelle cose che ti spiegherò nella mia conferenza telepatica dopo la morte. Già immagino che per tutta la mia argomentazione la tua mente ha fatto resistenza: comprendi la ragionevolezza della mia argomentazione, perchè, come ho constatato in passato, sei intelligente, ma ne fai resistenza per qualche motivo psicologico. Una parte di te sa che c'è del vero e del fondato in quello che ho detto, ma la plausibilità di una spiegazione più semplice ti accontenta e ti spinge a negare, tuttavia una parte della tua mente mi ha ascoltato e seguìto, constatando la fondatezza della mia analisi, e tu lo sai. |
Re: La società della meta-comunicazione
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Re: La società della meta-comunicazione
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Una cosa analoga è per la coscienza: esiste una sola coscienza generale statica che non conosce movimento, ma ha infinite modalità di esistenza. Se l'osservatore si focalizza su un particolare stato di coscienza tra gli infiniti stati possibili dell'unica coscienza, automaticamente la fa collassare in quello stato e tutti gli altri non li sentirebbe più. A questo punto interviene il movimento, che non è altro che un mezzo per spostare la focalizzazione da uno stato di coscienza a un altro. L'obiettivo del movimento non è perpetrare se stesso in un movimento continuo, ma è ricondurre la focalizzazione dell'osservatore dallo stato di coscienza particolare in cui è collassato allo stato di coscienza generale. Una volta spostato nello stato di coscienza generale quell'osservatore non conoscerà più il movimento, perchè avendo raggiunto la metà non avrà più bisogno di spostarsi da nessuna parte. Il movimento è quel senso illusorio che scaturisce da un rapporto tra una coppia ordinata di elementi allorchè si tiene fissa l'attenzione sul primo elemento, cioè è una coppia ordinata di elementi misurata dal primo elemento. Chiarito questo, rispondo che la coscienza in movimento trae origine da una focalizzazione dell'osservatore a un particolare stato di coscienza. Siccome l'insieme di tutti gli stati di coscienza ha la struttura di un gruppo matematico dove la coscienza generale è l'elemento neutro, ogni stato di coscienza ha uno stato di coscienza opposto che, combinato con lui, lo riconduce all'elemento neutro (la coscienza generale), perciò nel momento in cui mi focalizzo in uno stato di coscienza particolare diverso dall'elemento neutro, dò inizio al processo del movimento che, combinandomi con il mio opposto, tende a farmi raggiungere l'elemento neutro. |
Re: La società della meta-comunicazione
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La mente percepisce il mondo attorno a se: quindi il reale non è "reale" ma solo ciò che il nostro cervello percepisce. Quindi non è assolutamente detto che ciò che vediamo sia ciò che gli altri ci dicono che sia. Siamo "tutto cervello" e il corpo e l'universo potrebbero essere una creazione delle nostre menti. In questo modo tutto è possibile, e tu potresti anche avere ragione con le tue dissertazioni. Forse i miei discorsi sono percepiti da te come una violenza perché riporto il piano del dibattito sul senso comune, secondo il quale noi siamo semplici animali dotati di intelletto, e secondo il quale la telepatia è scientificamente non dimostrabile, come non lo è la vita dopo la morte. Il senso comune ha un influenza fortissima anche perché permea la totalità degli stimoli che riceve il nostro cervello, quindi è "violento". Il motivo psicologico per cui non accetto ciò che dici è presto detto: non mi riesce fare a meno di prendere il mondo esterno come "dato". In realtà non siamo certi di nulla. Quindi, nel dubbio, preferisco fare una specie di "rasoio di occam", ovvero puntare sull'ipotesi più semplice, ovvero che il mondo che vedo sia il mondo reale. Si è vero, ciò che dici è plausibile. Ma sono troppo "rasoio-dipendente" per accettarlo. :) |
Re: La società della meta-comunicazione
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Re: La società della meta-comunicazione
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Ma non starai mica meditando di farti fuori prima del tempo? |
Re: La società della meta-comunicazione
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* PS: Anche se una sopravvalutazione della tua intelligenza c'è stata comunque in certi punti in cui mi aspettavo che da certe tue associazioni mentali avresti già tratto certe intuizioni. |
Re: La società della meta-comunicazione
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Se l'equilibrio della realtà assoluta fosse spezzato, la realtà assoluta entrerebbe nel movimento, ma per muoversi dovrebbe andare verso qualcosa che sia altra dalla realtà assoluta, e altro dalla realtà assoluta è solo il nulla. Perciò se la realtà assoluta si muovesse anche solo di poco, muterebbe nel nulla, e diventerebbe nulla. Ma il nulla non esiste, perciò, non potendo esistere la condizione di possibilità di tale movimento della realtà assoluta, ne consegue che la realtà assoluta non può muoversi, e una cosa non può muoversi solo se è in stato di perfetto e totale eterno equilibrio. Perciò il fatto che la realtà assoluta sia in perfetto equilibrio non è un postulato, ma una conseguenza ontologica del fatto che se non lo fosse diventerebbe il nulla, cioè il non essere sarebbe. Da questo fatto (che la realtà assoluta sia in stato di perfetto equilibrio) discende che ogni possibile divisione della realtà assoluta sia compensata dalla ricomposizione in modo istantaneo. In altre parole, enucleata una parte dalla realtà assoluta deve iniziare il processo opposto che restituisce quella parte all'intero. Da qui la struttura di gruppo matematico della realtà: in un gruppo matematico un elemento diverso dall'elemento neutro è subito trasformato nell'elemento neutro attraverso il suo inverso rispetto all'operazione del gruppo. Analogamente: la realtà assoluta rappresenta l'elemento neutro del gruppo, le realtà relative rappresentano gli elementi del gruppo diversi dall'elemento neutro, il movimento rappresenta l'operazione del gruppo, e serve a comporre le polarità con le polarità opposte per non rompere l'equilibrio dell'elemento neutro. Tutte le polarità sono dentro l'elemento neutro, niente è fuori di esso. Il movimento esiste solo nel tempo necessario a ricondurre una polarità nell'elemento neutro. Un movimento continuo ed eterno non esiste, perchè non esiste un agente che si oppone in eterno all'elemento neutro: l'unico elemento che si oppone all'elemento neutro infatti, se esistesse, sarebbe il nulla, perchè il nulla è l'opposto dell'essere. Ma il nulla non può esistere, quindi non può esistere una forza eternamente antagonista all'essere, quindi non può esistere un movimento continuo ed eterno. Tuttavia, osservando l'essere dal punto di vista di uno stato di coscienza relativo, tutto deve essere in stato di mutazione, perchè solo nella coscienza neutra, quella assoluta, cessa il movimento. Il movimento serve per ricondurre una coscienza polarizzata nella coscienza neutra, quindi il movimento non è un'entità dotata di coscienza: è un mezzo con cui una coscienza relativizzata converge alla coscienza assoluta. Non è quindi un virus, anzi, è un mezzo utile per la coscienza relativa, dato che senza il movimento rimarrebbe avulsa dalla coscienza assoluta rompendo l'equilibrio dell'essere e facendo esistere il nulla. Tutto il nostro essere, ogni sua sfumatura, sarà restituita all'essere dell'elemento neutro. Tutto ciò che è nostro personale sentire, un giorno lo consegneremo all'essere assoluto coscientemente e volontariamente. Quel giorno è già presente ma non lo possiamo percepire. E' il giorno che cerchiamo inconsciamente: i nostri sensi ce lo testimoniano continuamente facendoci percepire il movimento del nostro sentire. Questo movimento tende a portarci alla coscienza totale di noi stessi. |
Re: La società della meta-comunicazione
HurryUp, dire implicitamente alla gente che è "troppo stupida" per capirti non è un bel modo di comunicare. Se parli in modo criptico forse è colpa tua e non degli altri.
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Ma come funzionerebbe questa telepatia? Ci sono dei campi elettrici che influenzano gli altri cervelli? Come mai non li abbiamo ancora scoperti? E sopratutto, quando sei morto, come fai a influenzare gli altri cervelli? Se il cervello è in decomposizione, non potrà fare campi magnetici (e poi, metti caso che ti cremano, come fai?). |
Re: La società della meta-comunicazione
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Se le leggi fisiche sono fatte per l'uomo, allora le condizioni per le leggi fisiche le pone la coscienza umana, non è che l'uomo è un prodotto delle leggi fisiche, le leggi fisiche sono fatte in funzione della coscienza umana. I pensieri umani, i suoi desideri, quindi, pongono le condizioni per le leggi fisiche delle dimensioni di esistenza dopo la morte, sono fattori condizionanti, non sono impulsi di cui la natura non tiene conto. La natura registra tutto, e non possiede solo le informazioni che registra, ma anche i significati. E secondo te perchè registra tutte le informazioni? Per poi cestinarle tutte? Allora se tu hai deciso che i desideri umani, i suoi sogni, i suoi progetti e le sue ideologie siano tutti orpelli messi dall'uomo sopra a una natura indifferente, se non intuisci che i pensieri dell'uomo sono i semi di altre dimensioni e mondi che ci attendono e che esistono in funzione di noi, ma che noi siamo degli individui destinati a fare una comparsa in una realtà a noi indifferente, allora noi non abbiamo nulla da dirci, perchè ciò che la tua mente cerca non va nella mia direzione, e non si adatta al mio intuito. Tu hai fatto una scelta, hai scelto di non seguire il tuo intuito, perchè ti sei fatto convincere dall'idea che l'uomo sia fatto per la legge e non viceversa. In questo modo, però, ho il dovere di informarti che commetti un gesto di violenza verso la coscienza umana, perchè questo tuo punto di vista toglie dignità alla coscienza umana, e ci riduce a delle comparse che non hanno un ruolo adatto alla sua dignità. L'idea che in qualche modo le leggi fisiche possano essere fatte anche per l'uomo non ti tocca, la rifiuti, allora non abbiamo niente da dirci in questo tema, e sono costretto a rimandare la conversazione nella conferenza telepatica. Se tu credi che le leggi fisiche siano fatte anche per l'uomo, allora non ti faresti tante domande e perplessità sul fatto che dopo la morte io mi attenda la meta-comunicazione telepatica tra gli esseri umani: se la comunicazione è impossibile nel mondo attuale, a causa dei limiti imposti dalle leggi fisiche e dai cervelli umani, allora i mondi in cui sia possibile la meta-comunicazione devono essere necessariamente dopo la morte, con leggi fisiche diverse. Tu riesci veramente ad accettare che esseri biologici complessi come gli esseri umani, con tutto il loro complesso di emozioni, sentimenti, aneliti a comunicare continuamente frustrati dai limiti imposti dal mondo fisico, siano destinati a non poter mai vivere l'esperienza della meta-comunicazione? Pensa a tutti i tuoi pensieri privati, tutte le tue pulsioni psichiche, le cose che non comunichi agli altri perchè non ti capirebbero. Pensi che rimarranno sempre per te? Pensi che prima o poi quelle informazioni tue personali non usciranno mai da te e non saranno mai conosciute da altri esseri umani? Allora tu pensi che il mondo sia una gabbia dove le informazioni debbano restare chiuse nei sistemi biologici degli esseri viventi nonostante gli esseri viventi le vogliano comunicare? Queste sono le domande che spero che contagino la tua mente, se non ti inducono un minimo di senso di assurdo allora non ho sopravvalutato la tua intelligenza, ma la tua intuizione. |
Re: La società della meta-comunicazione
Venom, ti chiarisco alcune cose alla luce delle tue ultime obiezioni. La logica è una proprietà della realtà, il modo in cui la logica si esprime (per esempio il linguaggio, oppure l'intuizione, oppure...) è contingente. Perciò la logica va usata quando si analizza un qualunque campo, anche metafisico.
Certo che uso la logica anche nell'indagine metafisica, anzi ti dirò di più: ritengo molto probabile che esista una dimensione metafisica in cui le leggi della logica siano leggi fisiche. Pensa a quando noi usiamo il modo di dire "questo discorso non sta in piedi". Questa affermazione per noi ha un senso figurato, per dire che il discorso è incoerente. Ma io credo che esista una dimensione in cui questa affermazione, se è vera, è vera alla lettera! Cioè, esiste una dimensione dove un discorso incoerente è proprio come un tavolo costruito in modo tale da non stare in equilibrio e cadere, per esempio un tavolo con una zampa sola messa in un punto diverso dal baricentro. Tu credi che le risposte filosofiche abbiano chissà quale logica astrusa, che la Verità sia talmente misteriosa che sia aldilà della logica e che quindi sia fallace indagare logicamente sulle risposte. Dal mio punto di vista è un errore, perchè la logica è la condizione di esistenza della realtà. Un'idea è possibile solo se ha la possibilità di tradursi in una forma, almeno parzialmente, quindi, ad esempio, nella forma del linguaggio. Perciò il concetto di una Verità che non sia verbalizzabile è falso. Il mondo fisico stesso è un insieme di forme, perciò esprime una verità. Il mondo fisico è l'"ombra di una verità". Una verità che non sia verbalizzabile è come un oggetto che non proietta un'ombra, e solo il nulla non proietta ombre, ma il nulla non esiste. La matematica aiuta l'intuito perchè fa partecipare la mente all'idea della verità pura. Ti consiglio quindi di non trascurarla. Ti rispondo sulla questione del tempo. Il tempo è un ordinamento di elementi, cioè è una relazione che permette, dati due elementi, di dire che uno è successivo all'altro. L'informazione però non è data dall'ordine degli elementi, ma dagli elementi, perciò quando dico che nella dimensione oggettiva la coscienza sente senza il tempo, dico una cosa possibile, perchè tutti gli elementi apportano a quella coscienza tutte le informazioni, così che quella coscienza non ha bisogno di vedere l'ordinamento contingente in cui sono disposti quegli elementi, anche perchè di ordinamenti non ce ne è uno privilegiato. Il percorso che porta dal tempo al non-tempo è questo: prima c'è il tempo cronologico, cioè l'ordinamento cronologico. Poi c'è il tempo logico, in cui è ignorato l'ordinamento cronologico ma è evidenziato l'ordinamento logico. Infine, nella dimensione assoluta, anche l'ordinamento logico è trasceso, nel senso che tutte le sequenze logiche sono ridotte a un solo istante, che contiene tutte quelle sequenze composte in una sola sequenza. Questo è possibile perchè il tempo è una proprietà delle forme, cioè della proiezione della coscienza, la coscienza invece non ha la natura di una forma, perciò non ha bisogno del tempo nella sua dimensione di esistenza. |
Re: La società della meta-comunicazione
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Re: La società della meta-comunicazione
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Re: La società della meta-comunicazione
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Non è obbigatorio morire fisicamente per accedere ad altro, cosa che comunque anche in caso di morte fisica non è detto che avvenga smepre e comunque. |
Re: La società della meta-comunicazione
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L'unica differenza tra l'ordinamento spaziale e quello temporale è che l'ordinamento spaziale pone un'unione insiemistica tra i punti, così che tanti punti spaziali si possono osservare insieme. L'ordinamento temporale infece pone un'intersezione tra gli eventi, ed essendo l'intersezione di due eventi diversi sempre vuota, non è possibile osservare due eventi successivi contemporaneamente. Solo per questo l'ordinamento spaziale ha un sapore diverso da quello temporale, ma sono di analoga natura. Bisogna ridurre quindi tutto alla sua struttura logica per coglierne l'essenza. Quote:
Siamo in una dimensione fisica che ci permette di oziare. Dopo la morte avremo già un punto di vista diverso. La metafisica è tanto più vicina alla realtà quanto più la riduce in termini logici e ontologici sostanziali. |
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