FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   La società della meta-comunicazione (https://fobiasociale.com/la-societa-della-meta-comunicazione-16100/)

solo71 02-08-2010 00:17

Re: La società della meta-comunicazione
 
Ma cos'è la trama di un film di fantascienza?:) Io credo che per una società del genere non sia sufficiente uno sviluppo socio-culturale, ma sia necessario che il nostro cervello evolva nella sua struttura bio-molecolare, il cervello dovrà elaborare i pensieri in modo totalmente differente da come fa attualmente. Ma qua siamo ai limiti della fisica classica detta anche galileana, sconfiniamo nella fisica quantistica.

JohnReds 02-08-2010 02:24

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 383070)
Ti sbagli, dicevo sul serio. Nella mia mente ho preparato un programma ben dettagliato su una conferenza telepatica che farò dopo la morte, a cui tenterò di convocare tutti gli esseri umani a cui volevo dire queste cose. Non ho intenzione di lasciare nessuna questione in sospeso, nessun messaggio non comunicato, perciò tutte le cose che non ho potuto comunicare in questa vita me le preparo nella mente per comunicarvele dopo la morte, attraverso appunto una conferenza telepatica a cui sarete tutti invitati.

Seriamente, se credi in ciò che scrivi mi viene da pensare che tu abbia qualcosa di simile al disturbo schizotipico

Renditi conto che se il tuo obbiettivo è comunicare al meglio il tuo pensiero, stai fallendo partendo dalle basi. Dire (con tono profetico) che farai una conferenza telepatica dopo la morte a gente che come puoi ben intuire non crede minimamente nella telepatia, sopratutto se esercitata dopo la morte, è un ottimo passo per essere frainteso e passare per matto. Il che è notevole, in un forum di matti :)

HurryUp 02-08-2010 03:30

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383312)
Seriamente, se credi in ciò che scrivi mi viene da pensare che tu abbia qualcosa di simile al disturbo schizotipico

Renditi conto che se il tuo obbiettivo è comunicare al meglio il tuo pensiero, stai fallendo partendo dalle basi. Dire (con tono profetico) che farai una conferenza telepatica dopo la morte a gente che come puoi ben intuire non crede minimamente nella telepatia, sopratutto se esercitata dopo la morte, è un ottimo passo per essere frainteso e passare per matto. Il che è notevole, in un forum di matti :)

Ma tu hai idea di dove affonda le radici la nostra autocoscienza? Converrai con me che più a fondo andassi nell'indagine più il limite di impossibilità diviene sottile. Se anche tu volessi porre come limite di possibilità la coerenza logica e fisica, anche in questo caso ciò che ritieni impossibile sarebbe plausibile, perchè esistono un sacco di mondi possibili nella logica modale che secondo il senso comune sembrerebbero bizzarri. Vorrei vedere alla conferenza telepatica dopo la morte se mi riparlerai di disturbo schizzotipico!
In ogni caso non vedo cosa ci sia di strano nel preannunciare il programma di fare una conferenza telepatica dopo la morte a persone che non ci credono: se tanto dopo la morte cambieranno idea, cosa mi frega che non ci credono adesso? Io intanto li avverto :)

HurryUp 02-08-2010 10:01

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 383327)
E' strano perché sicuramente non sei né il primo né sarai l'ultimo che tenterà un siffatto esperimento e allo stato attuale non è dato sapere se mai sia riuscito e se mai sia possibile.

Non credo però che ci siano molti casi in cui qualcuno abbia fatto l'esperimento che ho in mente io, che tra l'altro non è un esperimento ma un bisogno mi vivere l'esperienza di una società con una comunicazione completa ed efficace, e l'intuizione dell'assurdità dell'impossibilità della sua realizzazione mi genera un'aspettativa psicologica certa della sua prossima realizzazione.
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 383327)
Da dove proviene l'autoscienza?

Con quella domanda non presupponevo che conoscessi la risposta, ma era solo per innescare l'idea di una cosa che affonda le sue radici in dimensioni che sono totalmente al di fuori dei parametri della nostra immaginazione, perciò il senso comune in questo caso è fallace, nel senso che se dico che la società della meta-comunicazione sia realizzabile nella nostra vita o nella nostra storia, lo scetticismo di JohnReds sarebbe ragionevole, ma se io dico che lo sarà dopo la morte e in quelle dimensioni misteriose dove affonda le radici la coscienza potrebbe accadere di tutto, e non è più ragionevole la risposta di JohnReds...

JohnReds 02-08-2010 14:19

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 383341)
Non credo però che ci siano molti casi in cui qualcuno abbia fatto l'esperimento che ho in mente io, che tra l'altro non è un esperimento ma un bisogno mi vivere l'esperienza di una società con una comunicazione completa ed efficace, e l'intuizione dell'assurdità dell'impossibilità della sua realizzazione mi genera un'aspettativa psicologica certa della sua prossima realizzazione.

In pratica, desideri così tanto una società della metacomunicazione che non riesci ad accettare l'idea che essa non si realizzi. Sei convinto che esisterà perché non riesci a fare a meno del sogno consolatorio di una tale società.
Ti rendi conto di quanto è irragionevole?

Comunque i tuoi sintomi mi fanno venire in mente sempre più un disturbo schizotipico, non dico che ce l'hai, ma da come le frasi che scrivi sembrano rientrarci a pennello.

Redman 02-08-2010 18:08

Re: La società della meta-comunicazione
 
arrendetevi :D (è un consiglio)

Who_by_fire 02-08-2010 18:30

Re: La società della meta-comunicazione
 
Secondo me un giorno succederà qualcosa di strano e incomprensibile come in Dohnny Darko o come in The Box e allora capiremo tutti che le stravaganti teorie di HurryUp erano vere.. :D

HurryUp 03-08-2010 00:15

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383458)
In pratica, desideri così tanto una società della metacomunicazione che non riesci ad accettare l'idea che essa non si realizzi. Sei convinto che esisterà perché non riesci a fare a meno del sogno consolatorio di una tale società.
Ti rendi conto di quanto è irragionevole?

Comunque i tuoi sintomi mi fanno venire in mente sempre più un disturbo schizotipico, non dico che ce l'hai, ma da come le frasi che scrivi sembrano rientrarci a pennello.

Lascia perdere, non hai la minima possibilità di cogliere i sottili pensieri che mi conducono alla certezza che la metacomunicazione si realizzerà. Dopo la morte sarai il primo che cercherò alla mia conferenza telepatica, per ora non posso comunicarti un simile messaggio, sarebbe solo uno spreco di energie: i limiti della comunicazione umana nel piano di esistenza in cui siamo collocati non me lo permettono. Siamo in un manicomio, non te ne sei ancora accorto?

Per ora ti lancio solo un suggerimento che magari ti darà un'ispirazione: un desiderio è come una forza fisica. La sua intensità è l'intensità del desiderio, la sua direzione è il tema del desiderio, il suo verso è l'oggetto del desiderio. Se una cosa è desiderata, la forza è applicata, e questo è sufficiente a creare le condizioni perchè il desiderio, in qualche dimensione che lo permetta, si realizzi. Come vedi l'intuizione che una cosa si realizzi perchè la si desidera non è così folle come il senso comune ingannevole ti suggerirebbe...

HurryUp 03-08-2010 00:19

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 383647)
Secondo me un giorno succederà qualcosa di strano e incomprensibile come in Dohnny Darko o come in The Box e allora capiremo tutti che le stravaganti teorie di HurryUp erano vere.. :D

Proprio così, e ho anche spiegato cosa sarà: una conferenza telepatica dopo la morte. Preparerò in anticipo tutto il programma attraverso mappe mentali sofisticate.

JohnReds 03-08-2010 01:30

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 383832)
Per ora ti lancio solo un suggerimento che magari ti darà un'ispirazione: un desiderio è come una forza fisica. La sua intensità è l'intensità del desiderio, la sua direzione è il tema del desiderio, il suo verso è l'oggetto del desiderio. Se una cosa è desiderata, la forza è applicata, e questo è sufficiente a creare le condizioni perchè il desiderio, in qualche dimensione che lo permetta, si realizzi. Come vedi l'intuizione che una cosa si realizzi perchè la si desidera non è così folle come il senso comune ingannevole ti suggerirebbe...

Ne abbiamo già discusso tempo fa...è una tua credenza totalmente irrealistica, un desiderio NON è una forza fisica..un desiderio è un impulso nervoso prodotto dalla tua mente, non esiste al di là del tuo cervello..
Non hai minimamente prove che esista una dimensione dove i pensieri sono forze..sono tue convinzioni religiose..che non è detto che siano vere..forse ti conviene tenerti le tue illusioni consolatorie, se ti fanno stare meglio, ma bah, per me è meglio vivere nel mondo reale per avere una possibilità di risolvere i nostri problemi.

Winston_Smith 03-08-2010 01:31

Re: La società della meta-comunicazione
 
Vabbè, John, tanto in questa vita la questione non la risolveremo mai.
Ne riparliamo al prossimo turno :cool:

Intro-spettivo 03-08-2010 03:22

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 382111)
Verrà un giorno in cui la comunicazione tra gli esseri umani diventerà completamente consapevole, nel senso che non ci saranno più movimenti del corpo semi-automatici a cui ci aggrapperemo per comunicare, magari senza nemmeno rendercene conto, ma che ogni minimo gesto del corpo, sia verbale che extra-verbale, usato per comunicare qualcosa sarà attuato in modo completamente consapevole. Sarà come se mentre scriviamo un messaggio scritto fossimo contemporaneamente consapevoli di tutta la struttura semantica e sintattica del discorso che stiamo costruendo e di tutte le relazioni logiche tra tutte le parole che compongono il discorso: niente sarà lasciato all'istinto, e anche le azioni e comunicazioni spontanee saranno sempre seguite da un'analisi in modo da essere consapevoli di tutto ciò che si fa e si sente. Così sarà della comunicazione quando raggiungeremo questa società ideale: ogni messaggio detto in ogni circostanza sarà sempre comunicato in modo tecnicamente consapevole, e non ci saranno più nemmeno dei condizionamenti imposti da comunicazioni extra-verbali standard: un socialfobico non avrebbe nessun problema di adattamento sociale, perchè, per esempio, avrebbe sempre la possibilità di spiegare, in qualunque luogo e a qualunque persona, tutti i motivi per cui ha quel genere di blocco dell'espressività, e la persona a cui lo racconterebbe non percepirebbe mai questo discorso come fuori luogo, ma come una cosa normale. Sarà come se tutti i limiti dati dalla fisicità fossero considerati come un banale ostacolo di cui sbarazzarsi, come se gli uomini volessero attuare una comunicazione telepatica, e per risolvere il più possibile i problemi tecnici dati dalla fisicità o dall'ansia sociale si ricorra alla meta-comunicazione, quasi come se non glie ne fregasse niente di dettagli trascurabili come il fare gestualità strane o comunicare messaggi fuori luogo e argomentazioni logiche complesse.
Insomma, una società completamente diversa da questa, in cui quando sei in situazioni sociali devi necessariamente essere abile nell'espressività extra-verbale (sto parlando della attuale) e devi mostrarti sempre sicuro e autosufficiente: questo genere di società sarebbe considerata da medioevo nella cultura della società ideale di cui sto parlando.
A volte potrebbero capitarvi momenti di iper-lucidità in cui avrete la chiara intuizione che questo un giorno sarà realizzato, anzi, che è ineluttabile destino che sia realizzato. Ma il non crederlo possibile potrebbe farvi perdere questa intuizione, tuttavia, per quanto lo riteniate impossibile, questo non cambierà il nostro destino, perchè è già scritto (dal noi del futuro) che questo genere di società sia realizzata, e che vi parteciperanno tutti gli esseri umani che incontriamo ogni giorno.
Perciò, quando incontrerete degli esseri umani che non capiscono il vostro blocco, non vi preoccupate: li riincontrerete in quella società ideale, e loro stessi vi diranno "adesso capisco, prima non capivo", e guarderemo indietro al tipo di società che stiamo vivendo adesso come a un lontano ricordo di un periodo in cui non eravamo ancora maturi per poter partecipare a una società con una comunicazione vera ed efficace.

caro hurry, ti sono amico e mi spiace non essere d'accordo al 100%, però questa cosa è semplicemente impossibile.

nessuna persona secondo me è talmente consapevole e razionale da permettere una cosa del genere. e nessuno può accettare ogni punto di vista, così la trasparenza salta. siamo fatti di emozioni come la rabbia e lo sdegno, che implicano la volontà di eliminare l'altro.
se non fisicamente almeno dalla propria mente e ovviamente far si che la persona che ci fa incazzare non prolifichi. insomma gli seghiamo le gambe senza un preciso motivo, ma semplicemente xke è out dai nostri gusti. non lo nutriamo, in sintesi.
quindi l'unica possibilità di avere una cosa simile a questa è crearsi un proprio mondo: un mondo di persone con le tue modalità di pensiero, emozionali ed educative, dove puoi parlare senza maschere. insomma, una sorta di famigliuola.
ma le idee saranno sempre diverse e ci sono dietro interessi personali e di identità, per questo non può esistere l'essere umano trasparente: in fondo viviamo di illusioni

Intro-spettivo 03-08-2010 03:26

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383861)
Ne abbiamo già discusso tempo fa...è una tua credenza totalmente irrealistica, un desiderio NON è una forza fisica..un desiderio è un impulso nervoso prodotto dalla tua mente, non esiste al di là del tuo cervello..
Non hai minimamente prove che esista una dimensione dove i pensieri sono forze..sono tue convinzioni religiose..che non è detto che siano vere..forse ti conviene tenerti le tue illusioni consolatorie, se ti fanno stare meglio, ma bah, per me è meglio vivere nel mondo reale per avere una possibilità di risolvere i nostri problemi.

nostri problemi...secondo me è meglio farsi le ossa con quello ke ci è dato, e poi liberarsene. in fondo così accetti quello ke ti è stato destinato dal caso (carattere e ambiente) e poi ti cerchi la tua via...secondo me l'adattamento a tutti i costi è pericolosissimo

Intro-spettivo 03-08-2010 03:35

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383458)
In pratica, desideri così tanto una società della metacomunicazione che non riesci ad accettare l'idea che essa non si realizzi. Sei convinto che esisterà perché non riesci a fare a meno del sogno consolatorio di una tale società.
Ti rendi conto di quanto è irragionevole?

Comunque i tuoi sintomi mi fanno venire in mente sempre più un disturbo schizotipico, non dico che ce l'hai, ma da come le frasi che scrivi sembrano rientrarci a pennello.

almeno sogna una società diversa anziké sbattere il muso e rimuginare sui propri limiti in maniera altrettanto profetica come la tua e quella di molti qui dentro

estendete il vostro essere ragazzi, estendetelo!!!! e sarete degli autentici eroi, xke è difficilissimo. lottare contro il proprio sistema familiare, fargli cambiare idea, accettarsi, avere la forza di girare la ruota e poi costruirsi un futuro...si è fighi almeno quanto il figobullo del bar

(amati per quello che sei perché se lo fai tu lotti contro il fuoco, scusa se è poco -cit.-)

HurryUp 03-08-2010 04:23

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383861)
Ne abbiamo già discusso tempo fa...è una tua credenza totalmente irrealistica, un desiderio NON è una forza fisica..un desiderio è un impulso nervoso prodotto dalla tua mente, non esiste al di là del tuo cervello..
Non hai minimamente prove che esista una dimensione dove i pensieri sono forze..sono tue convinzioni religiose..che non è detto che siano vere..forse ti conviene tenerti le tue illusioni consolatorie, se ti fanno stare meglio, ma bah, per me è meglio vivere nel mondo reale per avere una possibilità di risolvere i nostri problemi.

Forse non te ne rendi conto, ma dal mio punto di vista tu stai solo cercando di convincere te stesso, e non me, che sono pulsioni consolatorie. Mi parli di pulsioni nervose perchè osservi il campo della tua percezione ma non ti domandi da dove nasce quel campo. Se la tua mente se lo domandasse veramente si attirerebbe automaticamente le risposte tramite intuizione, ma così facendo tu chiudi il campo dell'intuizione. Se ti poni una domanda veramente (cioè se la tua mente è veramente interessata a quella domanda e non se la fa per altri motivi) devi fare attenzione, perchè anche le domande sono delle forze fisiche applicate, che per principio di azione-reazione subiscono una forza uguale e contraria, che, in questo caso, è la risposta esatta che disattiva la domanda (rispondendole). Funziona così: la tua mente pone una domanda, la domanda, come una forza, attira una reazione che ti torna indietro: la risposta. Ma quella risposta la puoi sentire solo con il senso sottile dell'intuizione. Se tu ti chiudi dicendo subito "sono tutte consolazioni" non coglierai la risposta, perchè chiuderai quel senso che ti permette di percepire la risposta che ti è arrivata. In questo modo dopo la morte per te la verità sarà una sorpresa, io invece almeno ne sarò preparato psicologicamente.
Devo anche dirti che quando leggo le tue obiezioni mi sento immerso in un campo gravitazionale che esercita come una forza violenta che tenta di distruggere le risposte conquistate attraverso la mia intuizione: quello che fai quindi, a un livello sottile che non percepisci, è un atto di violenza, che ingenuamente percepisci come neutro; è come se tu volessi violare il principio fisico di azione-reazione. Sarà un'altra di quelle cose che ti spiegherò nella mia conferenza telepatica dopo la morte.
Già immagino che per tutta la mia argomentazione la tua mente ha fatto resistenza: comprendi la ragionevolezza della mia argomentazione, perchè, come ho constatato in passato, sei intelligente, ma ne fai resistenza per qualche motivo psicologico. Una parte di te sa che c'è del vero e del fondato in quello che ho detto, ma la plausibilità di una spiegazione più semplice ti accontenta e ti spinge a negare, tuttavia una parte della tua mente mi ha ascoltato e seguìto, constatando la fondatezza della mia analisi, e tu lo sai.

HurryUp 03-08-2010 04:59

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 383891)
Per campo della percezione intendi la coscienza?
Il campo della percezione è dapperutto.

Intendo tutte le modalità dell'essere cosciente, dalla semplice percezione sensibile alle più complesse forme di percezione, come quelle autocoscienti.

HurryUp 03-08-2010 12:54

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 383893)
Tu da dove ritieni che abbia origine la coscienza in atto?
Voglio dire, la coscienza colta nel suo movimento continuo.

Ti spiegherei la risposta che intuisco con un'analogia. Immagina che p sia un parametro di numeri naturali: il suo valore non è fissato, il suo significato è "o 1 oppure 2 oppure 3 oppure 4 oppure 5, etc...". Come vedi ha infinite possibilità di valore, ma non può averne due contemporaneamente: se tu scegli di osservare il valore 1 il parametro "collassa" a quel valore, e tu non puoi osservare gli altri.
Una cosa analoga è per la coscienza: esiste una sola coscienza generale statica che non conosce movimento, ma ha infinite modalità di esistenza. Se l'osservatore si focalizza su un particolare stato di coscienza tra gli infiniti stati possibili dell'unica coscienza, automaticamente la fa collassare in quello stato e tutti gli altri non li sentirebbe più. A questo punto interviene il movimento, che non è altro che un mezzo per spostare la focalizzazione da uno stato di coscienza a un altro. L'obiettivo del movimento non è perpetrare se stesso in un movimento continuo, ma è ricondurre la focalizzazione dell'osservatore dallo stato di coscienza particolare in cui è collassato allo stato di coscienza generale. Una volta spostato nello stato di coscienza generale quell'osservatore non conoscerà più il movimento, perchè avendo raggiunto la metà non avrà più bisogno di spostarsi da nessuna parte.
Il movimento è quel senso illusorio che scaturisce da un rapporto tra una coppia ordinata di elementi allorchè si tiene fissa l'attenzione sul primo elemento, cioè è una coppia ordinata di elementi misurata dal primo elemento.
Chiarito questo, rispondo che la coscienza in movimento trae origine da una focalizzazione dell'osservatore a un particolare stato di coscienza. Siccome l'insieme di tutti gli stati di coscienza ha la struttura di un gruppo matematico dove la coscienza generale è l'elemento neutro, ogni stato di coscienza ha uno stato di coscienza opposto che, combinato con lui, lo riconduce all'elemento neutro (la coscienza generale), perciò nel momento in cui mi focalizzo in uno stato di coscienza particolare diverso dall'elemento neutro, dò inizio al processo del movimento che, combinandomi con il mio opposto, tende a farmi raggiungere l'elemento neutro.

JohnReds 03-08-2010 13:14

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 383890)
Forse non te ne rendi conto, ma dal mio punto di vista tu stai solo cercando di convincere te stesso, e non me, che sono pulsioni consolatorie. Mi parli di pulsioni nervose perchè osservi il campo della tua percezione ma non ti domandi da dove nasce quel campo. Se la tua mente se lo domandasse veramente si attirerebbe automaticamente le risposte tramite intuizione, ma così facendo tu chiudi il campo dell'intuizione. Se ti poni una domanda veramente (cioè se la tua mente è veramente interessata a quella domanda e non se la fa per altri motivi) devi fare attenzione, perchè anche le domande sono delle forze fisiche applicate, che per principio di azione-reazione subiscono una forza uguale e contraria, che, in questo caso, è la risposta esatta che disattiva la domanda (rispondendole). Funziona così: la tua mente pone una domanda, la domanda, come una forza, attira una reazione che ti torna indietro: la risposta. Ma quella risposta la puoi sentire solo con il senso sottile dell'intuizione. Se tu ti chiudi dicendo subito "sono tutte consolazioni" non coglierai la risposta, perchè chiuderai quel senso che ti permette di percepire la risposta che ti è arrivata. In questo modo dopo la morte per te la verità sarà una sorpresa, io invece almeno ne sarò preparato psicologicamente.
Devo anche dirti che quando leggo le tue obiezioni mi sento immerso in un campo gravitazionale che esercita come una forza violenta che tenta di distruggere le risposte conquistate attraverso la mia intuizione: quello che fai quindi, a un livello sottile che non percepisci, è un atto di violenza, che ingenuamente percepisci come neutro; è come se tu volessi violare il principio fisico di azione-reazione. Sarà un'altra di quelle cose che ti spiegherò nella mia conferenza telepatica dopo la morte.
Già immagino che per tutta la mia argomentazione la tua mente ha fatto resistenza: comprendi la ragionevolezza della mia argomentazione, perchè, come ho constatato in passato, sei intelligente, ma ne fai resistenza per qualche motivo psicologico. Una parte di te sa che c'è del vero e del fondato in quello che ho detto, ma la plausibilità di una spiegazione più semplice ti accontenta e ti spinge a negare, tuttavia una parte della tua mente mi ha ascoltato e seguìto, constatando la fondatezza della mia analisi, e tu lo sai.

Vediamo se ho capito bene: il tuo è una ragionamento alla matrix, o alla platone se vogliamo essere più colti.
La mente percepisce il mondo attorno a se: quindi il reale non è "reale" ma solo ciò che il nostro cervello percepisce. Quindi non è assolutamente detto che ciò che vediamo sia ciò che gli altri ci dicono che sia. Siamo "tutto cervello" e il corpo e l'universo potrebbero essere una creazione delle nostre menti. In questo modo tutto è possibile, e tu potresti anche avere ragione con le tue dissertazioni.

Forse i miei discorsi sono percepiti da te come una violenza perché riporto il piano del dibattito sul senso comune, secondo il quale noi siamo semplici animali dotati di intelletto, e secondo il quale la telepatia è scientificamente non dimostrabile, come non lo è la vita dopo la morte. Il senso comune ha un influenza fortissima anche perché permea la totalità degli stimoli che riceve il nostro cervello, quindi è "violento".

Il motivo psicologico per cui non accetto ciò che dici è presto detto: non mi riesce fare a meno di prendere il mondo esterno come "dato". In realtà non siamo certi di nulla. Quindi, nel dubbio, preferisco fare una specie di "rasoio di occam", ovvero puntare sull'ipotesi più semplice, ovvero che il mondo che vedo sia il mondo reale.
Si è vero, ciò che dici è plausibile. Ma sono troppo "rasoio-dipendente" per accettarlo. :)

HurryUp 03-08-2010 14:55

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383933)
Vediamo se ho capito bene: il tuo è una ragionamento alla matrix, o alla platone se vogliamo essere più colti.
La mente percepisce il mondo attorno a se: quindi il reale non è "reale" ma solo ciò che il nostro cervello percepisce. Quindi non è assolutamente detto che ciò che vediamo sia ciò che gli altri ci dicono che sia. Siamo "tutto cervello" e il corpo e l'universo potrebbero essere una creazione delle nostre menti. In questo modo tutto è possibile, e tu potresti anche avere ragione con le tue dissertazioni.

Forse i miei discorsi sono percepiti da te come una violenza perché riporto il piano del dibattito sul senso comune, secondo il quale noi siamo semplici animali dotati di intelletto, e secondo il quale la telepatia è scientificamente non dimostrabile, come non lo è la vita dopo la morte. Il senso comune ha un influenza fortissima anche perché permea la totalità degli stimoli che riceve il nostro cervello, quindi è "violento".

Il motivo psicologico per cui non accetto ciò che dici è presto detto: non mi riesce fare a meno di prendere il mondo esterno come "dato". In realtà non siamo certi di nulla. Quindi, nel dubbio, preferisco fare una specie di "rasoio di occam", ovvero puntare sull'ipotesi più semplice, ovvero che il mondo che vedo sia il mondo reale.
Si è vero, ciò che dici è plausibile. Ma sono troppo "rasoio-dipendente" per accettarlo. :)

Dall'ultimo periodo del tuo post ho capito di aver sopravvalutato la tua intelligenza, credendo che le mie intuizioni fossero comunicabili, non importa, rimanderò la comunicazione alla conferenza telepatica dopo la morte. Ciò che ti manca sono particolari intuizioni matematiche e fisiche che ti farebbero cogliere altri aspetti dei miei messaggi. Ma le intuizioni sorgono da continue e particolari associazioni mentali che generano intuizioni seguendo particolari meccanismi complessi da verbalizzare. La tua mente non ha ancora accumulato una certa massa critica di associazioni mentali di certo tipo, per cui sei ancora nella fase del rasoio di Occam e dello scetticismo, non posso quindi comunicare intuizioni per le quali non hai ancora conquistato le categorie mentali necessarie a comprenderle, ma dopo la morte probabilmente potrò farlo, quindi ne riparleremo approfonditamente dopo la morte nella mia conferenza telepatica.

JohnReds 03-08-2010 15:02

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 383948)
Dall'ultimo periodo del tuo post ho capito di aver sopravvalutato la tua intelligenza, credendo che le mie intuizioni fossero comunicabili, non importa, rimanderò la comunicazione alla conferenza telepatica dopo la morte. Ciò che ti manca sono particolari intuizioni matematiche e fisiche che ti farebbero cogliere altri aspetti dei miei messaggi. Ma le intuizioni sorgono da continue e particolari associazioni mentali che generano intuizioni seguendo particolari meccanismi complessi da verbalizzare. La tua mente non ha ancora accumulato una certa massa critica di associazioni mentali di certo tipo, per cui sei ancora nella fase del rasoio di Occam e dello scetticismo, non posso quindi comunicare intuizioni per le quali non hai ancora conquistato le categorie mentali necessarie a comprenderle, ma dopo la morte probabilmente potrò farlo, quindi ne riparleremo approfonditamente dopo la morte nella mia conferenza telepatica.

Semmai hai sopravvalutato la mia quantità di conoscenza, non la mia intelligenza.
Ma non starai mica meditando di farti fuori prima del tempo?

HurryUp 03-08-2010 15:10

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383950)
Semmai hai sopravvalutato la mia quantità di conoscenza, non la mia intelligenza.

Esatto, intendevo più propriamente questo, grazie per la correzione.*
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 383950)
Ma non starai mica meditando di farti fuori prima del tempo?

No, anche perchè se lo facessi vorrebbe dire che sarei caduto in un tunnel psico-patologico, per cui dopo la morte potrei rimanere intrappolato in quel tunnel e cadere in un labirinto di allucinazioni che mi impedirebbero di convocare la conferenza telepatica, dato che avrei una percezione distorta della nuova dimensione. Invece se voglio convocare la conferenza telepatica devo essere il più possibile libero da pulsioni psicologiche che mi inducano a distorcere la percezione dell'aldilà, in modo da potervi venire a cercare più facilmente. Il suicidio mi farebbe cadere nelle alterazioni psichiche della depressione o quanto meno dell'impazienza (di realizzare il mio desiderio), che mi porterebbero dritto dritto a quel labirinto ostacolando il mio progetto.

* PS: Anche se una sopravvalutazione della tua intelligenza c'è stata comunque in certi punti in cui mi aspettavo che da certe tue associazioni mentali avresti già tratto certe intuizioni.

HurryUp 04-08-2010 05:14

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 384122)
Vuoi dire che esiste una sola coscienza-contenitore all'interno della quale noi ci percepiamo "colorandola" della nostra individualità e riempendola con i contenuti della nostra attività emotiva e di pensiero?

Certamente.
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 384122)
Questo implica che esista un prodotto mentale all'interno della coscienza unica che è indipendente dalle varie menti.
Un agente che è il movimento e che avendo un obiettivo è dotato di volontà propria.

No, il movimento non è un agente cosciente, lo spiego meglio dopo.
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 384122)
Io credo invece che quel movimento sia come una sorta di virus informatico all'interno della mente e che se ha un fine è quello di perpetuare se stesso usando gli esseri come veicolo.

Mi sembra assurda questa visione. Non possono esistere virus informatici nel sistema perfetto della realtà... comunque chiarisco meglio sotto quello che ho detto.
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 384122)
Puoi fare un esempio più concreto?
Non ho capito bene cosa intendi dire.

Vuoi dire che dato un certo contenuto mentale, l'evocazione del suo opposto tenderà ad uno stato di quiete che neutralizza entrambi?
E' questo un obiettivo desiderabile al fine di raggiungere un determinato risultato?
Se sì, quale?

Cerco di chiarire la mia visione. La realtà è una sola ed è in uno stato di perfetto equilibrio. Dire che è in perfetto equilibrio significa dire che non possono verificarsi le condizioni di un movimento di essa. Infatti il movimento è causato da una forza non compensata dalla forza contraria: quando c'è una forza che prevale, inizia il movimento. Bene: nella realtà assoluta oggettiva, nessuna forza prevale, quindi c'è perfetto ed eterno equilibrio.
Se l'equilibrio della realtà assoluta fosse spezzato, la realtà assoluta entrerebbe nel movimento, ma per muoversi dovrebbe andare verso qualcosa che sia altra dalla realtà assoluta, e altro dalla realtà assoluta è solo il nulla. Perciò se la realtà assoluta si muovesse anche solo di poco, muterebbe nel nulla, e diventerebbe nulla. Ma il nulla non esiste, perciò, non potendo esistere la condizione di possibilità di tale movimento della realtà assoluta, ne consegue che la realtà assoluta non può muoversi, e una cosa non può muoversi solo se è in stato di perfetto e totale eterno equilibrio. Perciò il fatto che la realtà assoluta sia in perfetto equilibrio non è un postulato, ma una conseguenza ontologica del fatto che se non lo fosse diventerebbe il nulla, cioè il non essere sarebbe.
Da questo fatto (che la realtà assoluta sia in stato di perfetto equilibrio) discende che ogni possibile divisione della realtà assoluta sia compensata dalla ricomposizione in modo istantaneo. In altre parole, enucleata una parte dalla realtà assoluta deve iniziare il processo opposto che restituisce quella parte all'intero. Da qui la struttura di gruppo matematico della realtà:
in un gruppo matematico un elemento diverso dall'elemento neutro è subito trasformato nell'elemento neutro attraverso il suo inverso rispetto all'operazione del gruppo.
Analogamente: la realtà assoluta rappresenta l'elemento neutro del gruppo, le realtà relative rappresentano gli elementi del gruppo diversi dall'elemento neutro, il movimento rappresenta l'operazione del gruppo, e serve a comporre le polarità con le polarità opposte per non rompere l'equilibrio dell'elemento neutro. Tutte le polarità sono dentro l'elemento neutro, niente è fuori di esso.
Il movimento esiste solo nel tempo necessario a ricondurre una polarità nell'elemento neutro. Un movimento continuo ed eterno non esiste, perchè non esiste un agente che si oppone in eterno all'elemento neutro: l'unico elemento che si oppone all'elemento neutro infatti, se esistesse, sarebbe il nulla, perchè il nulla è l'opposto dell'essere. Ma il nulla non può esistere, quindi non può esistere una forza eternamente antagonista all'essere, quindi non può esistere un movimento continuo ed eterno.
Tuttavia, osservando l'essere dal punto di vista di uno stato di coscienza relativo, tutto deve essere in stato di mutazione, perchè solo nella coscienza neutra, quella assoluta, cessa il movimento.
Il movimento serve per ricondurre una coscienza polarizzata nella coscienza neutra, quindi il movimento non è un'entità dotata di coscienza: è un mezzo con cui una coscienza relativizzata converge alla coscienza assoluta. Non è quindi un virus, anzi, è un mezzo utile per la coscienza relativa, dato che senza il movimento rimarrebbe avulsa dalla coscienza assoluta rompendo l'equilibrio dell'essere e facendo esistere il nulla. Tutto il nostro essere, ogni sua sfumatura, sarà restituita all'essere dell'elemento neutro. Tutto ciò che è nostro personale sentire, un giorno lo consegneremo all'essere assoluto coscientemente e volontariamente. Quel giorno è già presente ma non lo possiamo percepire. E' il giorno che cerchiamo inconsciamente: i nostri sensi ce lo testimoniano continuamente facendoci percepire il movimento del nostro sentire. Questo movimento tende a portarci alla coscienza totale di noi stessi.

JohnReds 04-08-2010 09:42

Re: La società della meta-comunicazione
 
HurryUp, dire implicitamente alla gente che è "troppo stupida" per capirti non è un bel modo di comunicare. Se parli in modo criptico forse è colpa tua e non degli altri.

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 383954)
Esatto, intendevo più propriamente questo, grazie per la correzione.*

No, anche perchè se lo facessi vorrebbe dire che sarei caduto in un tunnel psico-patologico, per cui dopo la morte potrei rimanere intrappolato in quel tunnel e cadere in un labirinto di allucinazioni che mi impedirebbero di convocare la conferenza telepatica, dato che avrei una percezione distorta della nuova dimensione. Invece se voglio convocare la conferenza telepatica devo essere il più possibile libero da pulsioni psicologiche che mi inducano a distorcere la percezione dell'aldilà, in modo da potervi venire a cercare più facilmente. Il suicidio mi farebbe cadere nelle alterazioni psichiche della depressione o quanto meno dell'impazienza (di realizzare il mio desiderio), che mi porterebbero dritto dritto a quel labirinto ostacolando il mio progetto.

Quindi esiste una vera e propria "fisica del cervello", di cui conosci solo tu le leggi (ad esempio mi dici ora che è rischioso suicidarsi perché si rimane sospesi in un tunnel). Perdonami ma dopo questa uscita alla "Ghost Whisperer" la tua mi sembra sempre più un'illusione creata fin nei minimi dettagli, ottima solo per cullarsi in un mondo alternativo, un bel sogno. Tu parli di "campo gravitazionele" che esercitano le mie parole, ma io penso che, in discorsi più banali, ti sto semplicemente mettendo di fronte alla realtà (che, come si suol dire, è dura e fa male).

Ma come funzionerebbe questa telepatia? Ci sono dei campi elettrici che influenzano gli altri cervelli? Come mai non li abbiamo ancora scoperti? E sopratutto, quando sei morto, come fai a influenzare gli altri cervelli? Se il cervello è in decomposizione, non potrà fare campi magnetici (e poi, metti caso che ti cremano, come fai?).

HurryUp 04-08-2010 11:47

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 384136)
HurryUp, dire implicitamente alla gente che è "troppo stupida" per capirti non è un bel modo di comunicare. Se parli in modo criptico forse è colpa tua e non degli altri.

Hai ragione, ma in me non c'era l'intenzione di darti dello stupido. La diplomazia non è il mio forte, anche perchè la mia comunicazione ideale è quella in cui posso comunicare tutto, perciò ti puoi immaginare quanto mi stia stretta la comunicazione umana.
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 384136)
Quindi esiste una vera e propria "fisica del cervello", di cui conosci solo tu le leggi (ad esempio mi dici ora che è rischioso suicidarsi perché si rimane sospesi in un tunnel). Perdonami ma dopo questa uscita alla "Ghost Whisperer" la tua mi sembra sempre più un'illusione creata fin nei minimi dettagli, ottima solo per cullarsi in un mondo alternativo, un bel sogno.

Mi sembra che i sogni stessi siano curati nei minimi dettagli. Mi piacerebbe osservare qualcuno dei tuoi sogni, per vedere come anche la tua mente sia molto accurata nel costruire mondi onirici.
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 384136)
Tu parli di "campo gravitazionele" che esercitano le mie parole, ma io penso che, in discorsi più banali, ti sto semplicemente mettendo di fronte alla realtà (che, come si suol dire, è dura e fa male).

No, fidati, ti sfuggono intuizioni. Anche adesso non mi stai rispondendo freddamente, le parole veicolano anche emozioni, e con questo stato tu veicoli una particolare emozione. Non usi l'intuizione, non hai ancora il senso della trascendenza. Non posso farci nulla se questo mi rende impossibile comunicare concetti.
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 384136)
Ma come funzionerebbe questa telepatia? Ci sono dei campi elettrici che influenzano gli altri cervelli? Come mai non li abbiamo ancora scoperti? E sopratutto, quando sei morto, come fai a influenzare gli altri cervelli? Se il cervello è in decomposizione, non potrà fare campi magnetici (e poi, metti caso che ti cremano, come fai?).

L'errore di fondo della tua impostazione è che tu credi che l'uomo sia fatto per le leggi fisiche, e non consideri il contrario: che siano le leggi fisiche ad essere fatte per la coscienza umana! Ma se le leggi fisiche sono fatte per l'uomo, e non viceversa, allora è assurdo pensare che sia solo questo mondo fisico, con le sue leggi limitanti, ad essere l'unico nostro ambiente.
Se le leggi fisiche sono fatte per l'uomo, allora le condizioni per le leggi fisiche le pone la coscienza umana, non è che l'uomo è un prodotto delle leggi fisiche, le leggi fisiche sono fatte in funzione della coscienza umana. I pensieri umani, i suoi desideri, quindi, pongono le condizioni per le leggi fisiche delle dimensioni di esistenza dopo la morte, sono fattori condizionanti, non sono impulsi di cui la natura non tiene conto. La natura registra tutto, e non possiede solo le informazioni che registra, ma anche i significati. E secondo te perchè registra tutte le informazioni? Per poi cestinarle tutte? Allora se tu hai deciso che i desideri umani, i suoi sogni, i suoi progetti e le sue ideologie siano tutti orpelli messi dall'uomo sopra a una natura indifferente, se non intuisci che i pensieri dell'uomo sono i semi di altre dimensioni e mondi che ci attendono e che esistono in funzione di noi, ma che noi siamo degli individui destinati a fare una comparsa in una realtà a noi indifferente, allora noi non abbiamo nulla da dirci, perchè ciò che la tua mente cerca non va nella mia direzione, e non si adatta al mio intuito.
Tu hai fatto una scelta, hai scelto di non seguire il tuo intuito, perchè ti sei fatto convincere dall'idea che l'uomo sia fatto per la legge e non viceversa.
In questo modo, però, ho il dovere di informarti che commetti un gesto di violenza verso la coscienza umana, perchè questo tuo punto di vista toglie dignità alla coscienza umana, e ci riduce a delle comparse che non hanno un ruolo adatto alla sua dignità. L'idea che in qualche modo le leggi fisiche possano essere fatte anche per l'uomo non ti tocca, la rifiuti, allora non abbiamo niente da dirci in questo tema, e sono costretto a rimandare la conversazione nella conferenza telepatica.
Se tu credi che le leggi fisiche siano fatte anche per l'uomo, allora non ti faresti tante domande e perplessità sul fatto che dopo la morte io mi attenda la meta-comunicazione telepatica tra gli esseri umani: se la comunicazione è impossibile nel mondo attuale, a causa dei limiti imposti dalle leggi fisiche e dai cervelli umani, allora i mondi in cui sia possibile la meta-comunicazione devono essere necessariamente dopo la morte, con leggi fisiche diverse. Tu riesci veramente ad accettare che esseri biologici complessi come gli esseri umani, con tutto il loro complesso di emozioni, sentimenti, aneliti a comunicare continuamente frustrati dai limiti imposti dal mondo fisico, siano destinati a non poter mai vivere l'esperienza della meta-comunicazione? Pensa a tutti i tuoi pensieri privati, tutte le tue pulsioni psichiche, le cose che non comunichi agli altri perchè non ti capirebbero. Pensi che rimarranno sempre per te? Pensi che prima o poi quelle informazioni tue personali non usciranno mai da te e non saranno mai conosciute da altri esseri umani? Allora tu pensi che il mondo sia una gabbia dove le informazioni debbano restare chiuse nei sistemi biologici degli esseri viventi nonostante gli esseri viventi le vogliano comunicare?
Queste sono le domande che spero che contagino la tua mente, se non ti inducono un minimo di senso di assurdo allora non ho sopravvalutato la tua intelligenza, ma la tua intuizione.

HurryUp 04-08-2010 12:45

Re: La società della meta-comunicazione
 
Venom, ti chiarisco alcune cose alla luce delle tue ultime obiezioni. La logica è una proprietà della realtà, il modo in cui la logica si esprime (per esempio il linguaggio, oppure l'intuizione, oppure...) è contingente. Perciò la logica va usata quando si analizza un qualunque campo, anche metafisico.
Certo che uso la logica anche nell'indagine metafisica, anzi ti dirò di più: ritengo molto probabile che esista una dimensione metafisica in cui le leggi della logica siano leggi fisiche. Pensa a quando noi usiamo il modo di dire "questo discorso non sta in piedi". Questa affermazione per noi ha un senso figurato, per dire che il discorso è incoerente. Ma io credo che esista una dimensione in cui questa affermazione, se è vera, è vera alla lettera! Cioè, esiste una dimensione dove un discorso incoerente è proprio come un tavolo costruito in modo tale da non stare in equilibrio e cadere, per esempio un tavolo con una zampa sola messa in un punto diverso dal baricentro.
Tu credi che le risposte filosofiche abbiano chissà quale logica astrusa, che la Verità sia talmente misteriosa che sia aldilà della logica e che quindi sia fallace indagare logicamente sulle risposte. Dal mio punto di vista è un errore, perchè la logica è la condizione di esistenza della realtà. Un'idea è possibile solo se ha la possibilità di tradursi in una forma, almeno parzialmente, quindi, ad esempio, nella forma del linguaggio. Perciò il concetto di una Verità che non sia verbalizzabile è falso. Il mondo fisico stesso è un insieme di forme, perciò esprime una verità. Il mondo fisico è l'"ombra di una verità". Una verità che non sia verbalizzabile è come un oggetto che non proietta un'ombra, e solo il nulla non proietta ombre, ma il nulla non esiste.
La matematica aiuta l'intuito perchè fa partecipare la mente all'idea della verità pura. Ti consiglio quindi di non trascurarla.
Ti rispondo sulla questione del tempo. Il tempo è un ordinamento di elementi, cioè è una relazione che permette, dati due elementi, di dire che uno è successivo all'altro. L'informazione però non è data dall'ordine degli elementi, ma dagli elementi, perciò quando dico che nella dimensione oggettiva la coscienza sente senza il tempo, dico una cosa possibile, perchè tutti gli elementi apportano a quella coscienza tutte le informazioni, così che quella coscienza non ha bisogno di vedere l'ordinamento contingente in cui sono disposti quegli elementi, anche perchè di ordinamenti non ce ne è uno privilegiato.
Il percorso che porta dal tempo al non-tempo è questo: prima c'è il tempo cronologico, cioè l'ordinamento cronologico. Poi c'è il tempo logico, in cui è ignorato l'ordinamento cronologico ma è evidenziato l'ordinamento logico. Infine, nella dimensione assoluta, anche l'ordinamento logico è trasceso, nel senso che tutte le sequenze logiche sono ridotte a un solo istante, che contiene tutte quelle sequenze composte in una sola sequenza.
Questo è possibile perchè il tempo è una proprietà delle forme, cioè della proiezione della coscienza, la coscienza invece non ha la natura di una forma, perciò non ha bisogno del tempo nella sua dimensione di esistenza.

Myway 04-08-2010 13:31

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 384168)
Questo è possibile perchè il tempo è una proprietà delle forme, cioè della proiezione della coscienza, la coscienza invece non ha la natura di una forma, perciò non ha bisogno del tempo nella sua dimensione di esistenza.

Però ne abbiamo bisogno noi, esseri umani ordinari ed, in genere , limitati.

HurryUp 04-08-2010 13:38

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 384196)
Però ne abbiamo bisogno noi, esseri umani ordinari ed, in genere , limitati.

Beh, sì, almeno finchè siamo in questo mondo.

Myway 04-08-2010 13:43

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp (Messaggio 384198)
Beh, sì, almeno finchè siamo in questo mondo.

ANche essendo in questo mondo potremmo fare altro, dipende anche dalla posizione del punto di unione che abbiamo con l'universo, per usare un termine caro a Castaneda, o a quale livello di attenzione riusciamo ad accedere conservandone memoria, vedi per esempio il simbolo della triquetra, oppure il cristianesimo che dice "nell'alto dei cieli" e non del cielo singolare.
Non è obbigatorio morire fisicamente per accedere ad altro, cosa che comunque anche in caso di morte fisica non è detto che avvenga smepre e comunque.

HurryUp 04-08-2010 14:26

Re: La società della meta-comunicazione
 
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 384199)
Questi fenomeni linguistici sono dovuti alla corporeità dimensionale dell'uomo.
Ogni forma di linguaggio è altamente metaforica.

La mente è incapace di avvicinare dei concetti astratti a meno di tradurli in termini geometrici e sensoriali, a quel punto tratta un termine come se fosse un altro.

Ad esempio il tempo è trattato come uno spazio o un oggetto in quasi tutte le lingue perché il suo livello di astrazione è stato incocepibile per quanto percepito.

Per questo diciamo frasi come "l'anno che abbiamo davanti" (come fosse un oggetto fisico), "mesi addietro", come se il tempo fosse dietro le spalle, "entrare in un periodo nero" come fosse una località o una stanza ecc. ecc.

E' normale: il tempo è una relazione logica di ordinamento, e anche lo spazio è una relazione di ordinamento: dati due punti spaziali si può dire "questo è davanti, questo è dietro", per il tempo è analogo, dati due eventi "uno è anteriore, uno successivo". Siccome sono ordinamenti isomorfi noi li confondiamo ed è un bene, perchè ciò che è analogo deve essere associato.
L'unica differenza tra l'ordinamento spaziale e quello temporale è che l'ordinamento spaziale pone un'unione insiemistica tra i punti, così che tanti punti spaziali si possono osservare insieme. L'ordinamento temporale infece pone un'intersezione tra gli eventi, ed essendo l'intersezione di due eventi diversi sempre vuota, non è possibile osservare due eventi successivi contemporaneamente. Solo per questo l'ordinamento spaziale ha un sapore diverso da quello temporale, ma sono di analoga natura. Bisogna ridurre quindi tutto alla sua struttura logica per coglierne l'essenza.
Quote:

Originariamente inviata da Venom (Messaggio 384199)
Tu confondi la mappa per il territorio, e questo è foriero di grandi danni, da sempre.

La metafisica non esiste, è un'invenzione della mente come tante.
E' una costruzione favolosa a posteriori di possibilità mai provate.

Qualsiasi cosa ci sia là fuori, non l'afferrerai mai con l'intelletto, perché l'intelletto è contenuto in essa.
Perché la mente è un suo prodotto.

No, assolutamente no, non confondo la mappa con il territorio. Se rileggi cosa ho detto vedi che ho detto che la mappa è una proiezione del territorio, che la mappa indica il territorio. Per passare dalla mappa al territorio bisogna seguire la mappa, quindi bisogna seguire la metafisica. Il territorio crea le mappe di sè stesso per condurre il viaggiatore a conoscere il territorio. Perciò la logica e le categorie dell'intelletto ci sono date perchè noi dobbiamo usarle per raggiungere la realtà con la consapevolezza. Dobbiamo analizzare tutto, affinare le intuizioni, conquistare la padronanza della logica in ogni campo. Trascurare questo, se mai, produce danno. I danni di cui tu parli in realtà sono positivi, perchè sono tentativi della mente di analizzare la mappa. Non coltivare l'intelletto significa rallentare un percorso che dobbiamo per forza seguire.
Siamo in una dimensione fisica che ci permette di oziare. Dopo la morte avremo già un punto di vista diverso. La metafisica è tanto più vicina alla realtà quanto più la riduce in termini logici e ontologici sostanziali.


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 19:36.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.