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Re: Andare all'estero: si o no?
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Re: Andare all'estero: si o no?
Continuerai a cercare la pace fuori da te, rivolgendoti all'esterno, agli altri, fino a che, stanco o deluso, non fermerai il tuo incessante peregrinare, ti guarderai allo specchio, e capirai che dovevi cercarla nell'unico posto in cui non avevi mai pensato di cercare:
dentro te stesso... |
Re: Andare all'estero: si o no?
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Re: Andare all'estero: si o no?
l'erasmus... mi attirava molto quest'idea, sarei voluto andare ad innsburgh, ma le circostanze non me l'hanno concesso...
comunque tutto il mondo è paese ok, ma fino ad un certo punto, perchè ho avuto la conferma sulla mia pelle che spesso e volentieri anche nel proprio paese ci sono differenze enormi |
Re: Andare all'estero: si o no?
"Andare all'estero" è troppo generico, se uno si trasferisce a NY non è la stessa cosa che trasferirsi in Tibet, così come vivere in città non è paragonabile a vivere nella giungla...dipende molto da dove si va.
Di certo trasferirsi non cambia i problemi/pregi psicologici, per fare ciò ci deve essere sempre la volontà e in questo l'ambiente può essere più o meno favorevole. Io per esperienza personale posso dire che non è un discorso semplice, non si può dire "si" o "no", ogni fattore incide sul risultato finale, e dipende in primo luogo dalla persona. Quello che può cambiare moltissimo è la mentalità della vita; in alcuni paesi la vita è molto diversa da quella che c'è in italia, e ciò può far cambiare le prospettive primarie, portando così un'individuo a vedere tutto sotto una luce diversa. Questo non risolve i problemi psicologici di punto in bianco, però certamente è un grosso aiuto. Ciò che garantisco è che ci sono paesi dove la vita è molto più semplice e su questo ci metto la mano sul fuoco. Non voglio dilagarmi perchè ho altro da fare, però posso affermare che ogni individuo ha un proprio "habitat" e trasferirsi in quello giusto aiuta molto. Anche solo vivere in posti più tranquilli è molto importante per chi ha certi problemi, così come ci sono persone che non possono fare a meno di vivere nelle caotiche città. Vi assicuro che per me è difficilissimo cercare di spiegare....ho conosciuto persone che sono tornate in italia perchè semplicemente la preferivano; altre invece sono rimaste: alcune di esse vivono continuando ad avere una mentalità "italiana"(lavoro-soldi), altre invece si sono liberate da essa e si godono di più la vita, ma entrambe affermano che mai tornerebbero in italia. Personalmente amo la natura, e vivere in centro america non è paragonabile al vivere in italia (per me).....assolutamente niente a che vedere! I gusti sono gusti... Il punto è che ogniuno ha un "ambiente ideale" e non tutti ci nascono dentro, e tra questi alcuni rimangono imprigionati a dove nascono per molti motivi. Mi piacerebbe continuare ma certe cose non posso dirle pubblicamente. Concludo con una risposta al topic: dipende. |
Re: Andare all'estero: si o no?
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Re: Andare all'estero: si o no?
Magari potessi andare all'estero, andare a vivere in un paese più "affine" alle mie caratteristiche, per come la vedo io, l'italia è un paese di merda, la sua storia può essere affascinante, i suo monumenti possono essere belli quanto volete, ma sta diventando un paese invivibile.
Se potessi andrei o in giappone, o in qualche paese freddo, ma non in europa, la odio. |
Re: Andare all'estero: si o no?
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Noi ce la meniamo coi nostri problemi, ma le cose importanti sono altre. io soffro la disoccupazione, soffro il girare per la città e non avere una lira e soffro ancora di più sapendo che nelle mie condizioni non posso manco crearmi un futuro dignitoso.. e comunque, andare all'estero non è così semplice. Magari lo fosse. Sicuramente ti apre la mente a diversi scenari di vita. Se non sarà positivo, almeno aumenti il bagaglio di esperienza. |
Re: Andare all'estero: si o no?
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