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Re: Povertà in italia.
Meglio indebitarsi e poi pagare che fare nero a manetta, chi ha i soldi e sono davvero tutti puliti, difficile si sia arricchito onestamente e da zero, è la favoletta capital-berlusconista del merito e di farsi da soli con tanti sacrifici, della povertà come demerito e colpa.
Si sono comunista oltre che tutto il resto di pregi. Se i pezzenti invece di invidiare e , potendo, tendere ad inculare altri pezzenti, tendessero alla giustizia sociale , sarebbe un'altra storia. Ma chest'è. Meglio l'Iphone a rate che una società equa. Pace e bene. |
Re: Povertà in italia.
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Vero, ho colleghi che hanno chiesto parte del tfr per andare in vacanza |
Credo dipenda dalla mia educazione, ma similmente a mio babbo non sopporto fare debiti.
Se mi pagano qualcosa perchè ad esempio non ho moneta, restituisco subito nel giro di un giorno. Gli unici debiti che accetto, sono quelli relativi al mutuo di una casa, ma è inevitabile con somme del genere. Tollererei al limite le rate per l'auto... ma solo in certi casi (e tenderei comunque a comprarla senza). Sicuramente non farò mai debiti per andare in vacanza o comprarmi l'Iphogn 20, non esiste... mi tengo il mio cessophon e bona l'è. 😄 |
Re: Povertà in italia.
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lol :D |
Re: Povertà in italia.
Quello che noti tu è reale, ma non descrive tutta la situazione. Spesso si confonde il comportamento di alcuni con la condizione generale.
Molti che vedi con il macchinone o l’ultimo smartphone magari hanno fatto debiti, rate o rinunce su altre cose. La povertà non si misura solo da quello che si compra, ma dalla difficoltà a sostenere spese quotidiane essenziali come affitto, bollette, visite mediche, scuola dei figli. In Italia ci sono milioni di famiglie che devono rinunciare a cure o beni di prima necessità. Quindi sì, ci sono quelli che ostentano, ma c’è anche tanta gente che fa fatica a mettere insieme pranzo e cena. E spesso i due mondi convivono nella stessa città o addirittura nello stesso quartiere. |
Re: Povertà in italia.
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Re: Povertà in italia.
Sono cambiate le priorità, ora i viaggi, le uscite, in generale l'attività sociale, ha la prevalenza ad esempio sul farsi una famiglia, sull'acquisto della casa, sull'acquisto dell'auto, e su tutto quello che ciò comporta (ricerca lavoro "sicuro", risparmio ecc....).
Lo vedo bene al lavoro. Sono in un posto indeterminato pubblico, per carità la paga è quella che è (1500-1600 euro che sono poco più dei 1000 euro di 20 anni fa), però vedo che i più giovani non sono più tanto interessati a questo aspetto; diversi finiti i 3 anni del PNRR hanno deciso di non dare i concorsi indeterminati (e non sono sicuro che se esistesse ancora la stabilizzazione l'avrebbero accettata). Semplicemente vogliono fare altro, con i soldi guadagnati farsi viaggi con gli amici, uscire ecc... Molti stanno ancora con i genitori, non sono in coppia (e non sembrano neanche interessati più di tanto a dire il vero). Ovviamente uno giustamente può dire: si ma per fare tutta sta "social life" i soldi servono. Vero, però secondo me oggi le persone hanno una prospettiva diversa, non fanno più pianificazioni a lungo termine; si trovano il lavoro con cui tirare avanti qualche annetto poi si vedrà. La denatalità porta ad avere 500 mila diplomati ogni anno ma 1 milione di persone che va in pensione, quindi il rapporto domanda/offerta potrebbe invertirsi rispetto al passato (al netto di quello che sarà l'intervento di robotica e IA in futuro). Inoltre molti sono figli unici se non addirittura nipoti unici, quindi se in famiglia hanno risparmiato (i boomer sono i veri risparmiatori in Italia) magari si trovano un discreto gruzzoletto con cui tirare avanti. Potrà durare per sempre? Ovviamente no. Ma come detto oggi la visione a lungo termine ce l'hanno oramai in pochi, anche tra i meno giovani; tra i miei colleghi sono quasi tutti in bolletta (a volte semplicemente per altre cause, non necessariamente perché vogliono fare la bella vita e metterla su Insta). Il Carpe Diem, giusto o sbagliato, e un po' il motto di oggi. Quindi in Italia si è poveri? Ni, nel senso che da un lato con i salari fermi e l'inflazione ci si sta impoverendo, dall'altro i risparmi di nonni/genitori, i vari interventi statali (sussidi, bonus ecc...) tengono in piedi la baracca. Potrà durare per sempre? No, ma alla fine forse i più giovani hanno capito che il Paese è destinato ad andare a gambe all'aria, o comunque a mandarli in pensione a 75 anni, con un'aspettativa di vita ancora di 5 e con 1/3 dello stipendio, quindi tanto vale godersela finché si può. Io ho una visione da formica che ho preso dalla mia famiglia, ma forse la verità sta nel mezzo e sarebbe da trovare il giusto compromesso. |
Re: Povertà in italia.
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A seconda della risposta corretta sulle percentuali (che io non so) cambia di molto la valutazione sull'effettivo stato di "salute" economica delle persone. |
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Re: Povertà in italia.
Chi ha problemi di soldi deve prima di tutto lavorare se è in grado, poi preparare una bella cartellina su Excel dove segna entrate e uscite, se non basta quanto guadagna deve vedere dove tagliare o cercare un lavoro più redditizio, secondo me almeno un 10%100 dello stipendio poi non dovrebbe essere MAI speso, la vera ricchezza non è avere un reddito da 100k ma spendere in media sempre meno di quanto si guadagna, sempre secondo me si arriva al benessere in Italia avendo un reddito medio, cioè intorno ai 20k, i quali almeno di casi particolari non si guadagnavo da appena entrati ma dopo qualche anno di lavoro, magari lavorando meglio degli altri e ottenendo incarichi con maggiori responsabilità, chi comunque guadagna intorno ai 15k non è povero, dovrà solo fare più sacrifici e scelte se non ha intenzione di guadagnare di più, la povertà ce l'hanno in Africa non in Italia.
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Re: Povertà in italia.
il tassista di bologna nel suo libro parla di mesi in cui si arriva ad incassare 13 mila euro.
@sasuke tu però parli di single. due persone con figli e reddito di 15k a testa fanno la fame.. |
Re: Povertà in italia.
Siamo nel 2025 e non si fa altro che parlare dei diritti delle donne, oltre i diritti hanno anche il dovere di lavorare, è finita la storia del marito che lavora e la moglie casalinga, sempre più donne lavorano e vivere in due o tre con due stipendi è molto più economico che vivere da soli con uno stipendio, al single costa tutto di più affitto bollette cibo etc, lo svantaggiato è chi vive solo non chi vive in due con due stipendi, poi se uno dei due non lavora basta andare a lavorare.
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Re: Povertà in italia.
ho detto a testa
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Re: Povertà in italia.
A testa sono benestanti, se conosci qualcuno che guadagnano 30k in due vedrai anche che sicuramente hanno due macchine, e comunque guadagnare solo 15k superati i 30 anni è molto strano, o si è iniziato a lavorare molto tardi(e prima perché non lavoravano?) o si fa un lavoro part time mal pagato, io conosco diverse persone che lavorano nelle pulizie, c'è chi si accontenta dei 500 euro che prendono per le poche ore che fanno perché lavora anche il marito e chi invece lavora per due ditte o si fa lavori in nero arrivando a superare i mille euro, tutte queste persone hanno l'auto, molto spesso nuova, sono persone con bassa istruzione e senza qualifica, per quale motivo dovrebbero guadagnare di più? Se hanno figli sono problemi e responsabilità loro, e infatti se ne fanno sempre meno, per avere meno responsabilità e spese.
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Re: Povertà in italia.
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chiedono "cosa mi manca? Niente, in fondo'. |
Re: Povertà in italia.
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Re: Povertà in italia.
15k lordi sono meno di mille euro netti al mese. due persone con figli e uno stipendio del genere sono benestanti?
pure senza figli sarebbero al limite della soglia di povertà. secondo l'istat, in area metropolitana, in lombardia, nel 2023 una coppia over 30 è considerata sotto la soglia di povertà assoluta se la spesa mensile è inferiore ai 1700 euro comunque nel settore delle pulizie non si guadagna poco, anzi, è notoriamente ben pagato proprio perché non lo vuole fare nessuno |
Re: Povertà in italia.
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Se uno è tirchio per se stesso non ho niente da dire, sono scelte personali, basta non essere avidi ed egoisti verso gli altri, soprattutto a livello umano. Poi si, l ossessione all'accumulo per paura di essere i più poveri del cimitero non la capisco, se ne avessi tanti e riuscissi a vivere con pochissimo non me lo terrei a muffire. Però solo manie, e di manie ognuno ha le sue, chi accumula oggetti inutili, chi vive per una vita sacrificandosi per poi farsi la villa da anziano, chi si fissa con l'estetica e pensa ossessivamente a come essere meno brutto/a e non si piace mai....ecc ecc. Sono ossessioni o comunque priorità ed atteggiamenti. Poi c'è chi dice che è povero ed è la verità che non ne hanno mai e fanno debiti e rate, ma perché,semplicemente, non li sa gestire e per quanti ne prenda gli escono dalle mani e si trova sempre in bolletta. Esattamente come chi non ne ha proprio ma gli errori non li fa. pesso mi chiedo come faccia la gente a dire "non riesco a vivere con meno di "cifra alta per me". "Poi se si approfondisce la risposta arriva, o è perché non considerano dignitoso qualcosa che non è di fascia alta e quindi comprano il meglio di tutto, o perché se non hanno tanti zeri nel conto gli viene l'angoscia anch se hanno una situazione tranquilla gestibile con un po' di risparmi per le necessità, il discount è la merda, le scarpe a meno di 200 euro merda, l'auto utilitaria una merda, l'arredamento si deve buttare e rifare ogni 3 anni, senza unghie e parrucchiera ogni settimana è merda, per le ferie se non sono 5 stelle all inclusive è merda. Insomma è più "terrore di poter sembrare poveri", che necessità. Non giudico e non faccio i conti in tasca, io ho la mia di mentalità a riguardo e la situazione mia, so cosa mi serve , so il mio percorso e so perché sono sempre al culmine dello stress. |
Re: Povertà in italia.
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