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Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
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Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
Incide, ma non so se più in positivo o in negativo.
Sicuramente mi dà l'opportunità di conoscere tante persone, ho attualmente ottimi colleghi, non mi dà particolari problemi economici, se fossi a casa tutto il giorno mi sentirei più vuoto mentre le giornate lavorative sono sempre piene di roba da fare. Oltre a essere il lavoro per cui ho studiato. Dall'altra parte è un carburante per le mie ansie e occupa una fetta consistente della mia vita e dei miei pensieri.. :pensando: |
Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
Consideriamo sempre che i rapporti sociali che si creano sul lavoro, nella stragrande maggioranza dei casi, sono forzati.
Non si è scelto volontariamente di lavorare con quelle persone. Quindi, almeno teoricamente, penso che quando ci si trova lì per lo stesso scopo sia quantomeno conveniente per quieto vivere venirsi un pò incontro. |
Io adoro il mio lavoro, mi da' molte gratificazioni nonostante le grane, le preoccupazioni e le rotture di scatole. Perché è in parte un lavoro creativo che mi permette di esprimermi. Non so davvero come potrei tirare avanti se non avessi almeno questa soddisfazione. E lo stipendio è dignitoso per cui va bene così. E speriamo che duri.....😅
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Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
Io non riuscirei a lavorare da casa. Ho bisogno che la casa sia un luogo del tutto separato dal lavoro. Ma vedo che invece la maggior parte della gente accetta volentieri lavori da remoto, smart working e simili, a volte perfino i socialoni, quindi immagino che in generale poterlo fare sia considerata una fortuna.
Altre motivazioni per cui alcuni (non necessariamente qui sopra) vanno volentieri a lavorare sono generalmente il bisogno di dimostrare a se stessi o agli altri il proprio valore, oppure il piacere di ottenere qualcosa dopo essersi impegnati, aver faticato, esserselo meritato ecc. Purtroppo è un modo di approcciarsi alla vita totalmente opposto al mio. Non sono semplicemente opinioni che non condivido o valori morali diversi, è proprio che il mio cervello in generale non funziona in questo modo. Questi forse sono i motivi principali per cui non potrà mai piacermi nessun lavoro. |
Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
Incide molto in negativo, chi ha letto il diario avrà visto le lamentele ricorrenti sul lavoro.
Ho notato che nel corso del tempo ho cercato varie scuse per giustificare il mio odio nei confronti del lavoro, come se mi dovessi sentire in colpa per il fatto di odiarlo. È tutta la vita che mi sento dire "Ma tu chi ti credi di essere", in svariate occasioni e per le cose più disparate. Non penso di dovermi giustificare, penso di dover essere sincero in primis con me stesso e non cercare di prendermi in giro da solo, perché non funziona. Odio il lavoro, odio il fatto di doverlo fare obbligatoriamente, di dover fare qualcosa che arricchisce altri e a me consente a malapena la sopravvivenza. Odio alzarmi presto, qualsiasi mansione debba svolgere, la socializzazione forzata. Odio il fare un lavoro mediocre, da persone con bassa scolarizzazione. Non c'è alcuna gratificazione e mi sento umiliato. Poi mi si dirà che sento questo perché sono narcisista, perché non so costruire legami con gli altri e via discorrendo. Intanto continuerò a viverlo come una maledizione e non cambierò mai idea, non mi andrà mai giù il fatto di fare qualcosa che odio per il resto della vita. Quindi mando tranquillamente a quel paese chiunque provi a intortarmi col mal comune mezzo gaudio, con chi mi vuole tenere nel posto che la vita mi ha riservato e con chi si compiace nel vedere la gente vivere delle vite misere. Non so se riuscirò mai ad affrancarmi da questa condizione ma di sicuro nessuno mi convincerà ad accettarla passivamente come se sia un destino ineluttabile, una specie di karma negativo da scontare e a cui mi devo rassegnare. Non mi avranno mai, non sono uno schiavo come loro. Posso anche essere un miserabile pezzente, possono avere il mio corpo ma la mia anima non l'avranno mai. |
Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
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Come ha scritto indirettamente l'utente Maffo, solo la droga ci può salvare (semi-cit.) |
Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
Fammi capire: lavori solo su mad o, come dicono adesso, su interpello?
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Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
No baby, io sono abilitatah, magistrale, sto in graduatoria d'istituto da sempre e in GPS,a da GPS non prendo, aspetto quello che resta all'istituto. Da parecchi anni prendo solo da un istituto , quello sotto casa, in realtà quando faccio rinnovo metto altri 7-8 istituti, tanto adesso arrivano solo mail non telefonano più come una volta. Quindi ignoro e mi affido al mio istituto tanto sono l'unica qui in gps che non prende il posto da algoritmo, perciò ho il monopolio delle supplenze
, prima ci sono io da chiamare, poi se rifiuto ci sono le mad. Infatti ho sempre le mie amike mad alle calcagna che cordialmente vogliono sapere che intenzioni ho:D No quote |
Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
Ecco, noi non abbiamo la laurea abilitante, arruolarsi è un dovere morale per evitare di volare di fiore in fiore ogni anno come l'ape maia.
Però ti rimane lo sbattimento della naspi che ogni volta ti devi ricordare di farla entro l'8 luglio altrimenti iniziano a pgarti da agosto... |
Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
La cosa non durerà a lungo, questi reclutamenti straordinari di insegnanti di sostegno da gps prima fascia per carenza delle figure stesse di sostegno. La pacchia finirà e tornerà l'obbligo del concorso.
E finirà anche la pacchia degli studenti che si rifiutano di sostenere l'orale alla maturità...ma perché tutti in veneto poi? |
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Sono consapevole che i giornali amano speculare su certe notizie fornendo resoconti parziali e amputati dei dettagli più salienti per venire incontro alla logica del clickbait. Forse i due ragazzi hanno rifiutato di sostenere l'orale perché erano preparatissimi, avevano una media voti elevatissima e avrebbero passato l'esame a occhi chiusi, quindi potevano permetterselo...tuttavia sono esempi da non seguire.
Piuttosto la droga, il sesso promiscuo, andare in moto senza casco (ah già che oggi sono tutti manfruiti, alla moto preferiscono il monopattino), ma saltare l'orale della maturità proprio no. |
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Io credo che il caso di Adolfo sia di questi manager che cambiano vita sì ma perché hanno il bel gruzzoletto messo da parte cogli stipendi carichi di prima
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Questa è bella |
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