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Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
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Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
Le fragilità spesso non si possono nascondere, oppure se provi a nasconderle peggiori solo l'esito.
Poi se le cose non sono interiori ma situazionali e fattuali, è impossibile relazionarsi senza che si sappiano. Se sono cose molto evidenti ( disabilità, problemi economici, pure la bruttezza estetica che qualcuno considera un problema), non le nascondi mica. Devi nascondere tutta la tua vita e andartene in un bosco perché nessuno sappia niente delle tue cose. Già se possono essere omesse o ci si può mentire su è qualcosa, che comunque non è il top ma almeno salvaguarda nelle situazioni sociali obbligate (es.lavoro, famiglia...). In altri casi il giudizio in merito è inevitabile poiché inevitabile è che si veda, e quindi non resta che lavorare sulla propria tolleranza ad esso. |
Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
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Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
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Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
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Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
Sulle persone che vogliono sbatterti in faccia la loro grandezza sono d'accordo, il più delle volte non cerco neanche di controbattere perché non è il mio stile, come hai detto anche tu. Non saprei neanche come fare, ormai mi viene molto più spontaneo tenere certa gente lontano da me, se c'è una qualità che apprezzo davvero in un essere umano è l'umiltà.
L'autostima non dovrebbe mai dipendere da come ci vedono gli altri o da quanto riusciamo a convincerli che valiamo, sennò è la fine... poi all'atto pratico so che non è così, specie per quelli come me... C'è anche da dire che ai più estroversi viene spontaneo socializzare quando incontrano i loro "simili", e quindi quello che noi vediamo come un rituale complesso e inutile per loro è del tutto naturale e tutti questi problemi non se li fanno. Penso anch'io che sarebbe bello mostrarsi semplicemente per quello che si è, e non credo certo di essere l'unico, siamo solo in minoranza. |
Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
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Ovviamente bisognerebbe frequentare gli ambienti giusti in cui piu' facile essere apprezzati ma non è sempre facile. |
Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
Le persone normali con vite normali non si comportano da altezzosi. Il modo in cui viene detto influisce sull'impressione che facciamo e sono sicuro che anche te hai le tue buone carte, si l'ambiente fa tanto, se sei un posto dove sono tutti fighettini e il problema più grosso che hanno avuto è stato scegliere l'outfit allora sei nel posto sbagliato, in quei gruppi conta sempre e solo l'apparenza, puoi trarne altri vantaggi, ma non certo rapporti sociali sinceri.
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Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
Che i "normali" non siano altezzosi ho dei dubbi, forse non sono proprio altezzosi ma guardano con sospetto chi non rientra nel loro range di normalità. Poi per alcuni rientrare nel gregge è tutto, è quasi un valore da esibire, sono molto sensibili alla fomo.
E' sempre la maggioranza che rompe le palle alle minoranze e ai diversi, è sempre stato così fin dall'alba dei tempi. |
Re: La farsa delle relazioni sociali (e dell'autostima)
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Spiego meglio. Premessa: so benissimo che si parla di relazioni sociali e non solo quelle sessuali, ma è per semplificare. Tutto il sistema della seduzione si basa sulla sicurezza di sé; che cos' è la sicurezza di sé nella seduzione? È il principale marker del successo sessuale, perché se ti comporti in quel modo, da sicuro di sé, evidentemente hai avuto e puoi avere tante donne e belle donne per cui non hai paura di passare dei tempi di magra. Quindi il sicuro di sé si comporta come se avesse più valore della donna e a volte ce l' ha davvero (spiegherò altrove questa cosa). È sicuro di sé, quindi la donna crede che costui ha valore. Torniamo a noi. Chi è l' altezzoso? È il distaccato? No. Il distaccato perché è distaccato? Io sono distaccato per motivi di basso rango, non di eccessivo rango. Non sono distaccato perché ho la pancia piena, sono distaccato perché abituato a mangiare poco, digerisco il minimo. Loro sanno le domande, i tasti da premere, i particolari da notare. Sono fissati, vogliono sapere di che rango sei. Vogliono sapere il perché sei distaccato, perché se sei distaccato per motivi di alto rango, sei sfruttabile, hai successo e sei un buon partito. Quarti d' ora e quarti d' ora a parlare, puntano solo lì, vogliono sapere perché non fai il morto di figa, e insistono e insistono perché puoi essere un top oppure puoi essere un bottom, e per tutti è la cosa più importante. P.S. il distaccato di alto rango non è un vero distaccato, bensì un demotivato, un ipostimolato. |
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