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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Ci fu un periodo in cui, su un altro forum conobbi una ragazza che a quanto mi disse abitava abbastanza vicino rispetto a dove vivo io. Ci siamo scritti lunghi messaggi per un certo periodo, le avevo anche parlato della mia situazione con la oneitis, lei pure aveva parecchi problemi. Le cose stavano anche andando bene, ma avrei dovuto fare un viaggio in treno per vederla... Avrei dovuto dire ai miei genitori che andavo a fare una cosa di questo tipo e che vergonga a dire una cosa di questo tipo. Farlo da solo? Beh anche andando alla stazione con i mezzi, non avrei potuto mica sparire per una giornata intera senza dire niente. Insomma... Promisi a questa seconda ragazza che sarei andato da lei. Ma passarono le settimane e i mesi. Provai a scusarmi ma lei mi disse "sparisci" e mi bloccò. Sono stato forse scorretto con lei, ma il punto non è nemmeno solo questo. E' che, lei era potenzialmente una pazza, di piacermi, si era abbastanza carina, ma non come la oneitis. E di incantarmi, di certo non mi aveva incantato allo stesso modo. Se non ho un interesse davvero fortissimo, quasi una possessione demoniaca, io con le donne faccio il minimo e non ho motivazione per proseguire. Qualche altro uomo che legge starà pensando "eh ma Sheev tu non hai voglia di scopare?". Certo anch'io provo certe cose ma io mi disidentifico con la parte istintuale di me stesso. Il corpo desidera, e la mia risposta è sempre "ma quello non sono io". E ora non posso fare a meno di pensare... cos'avrei fatto con la oneitis se si fosse presentata la possibilità di incontrarla davvero? Anche facendo finta che lei avrebbe acconsentito ad incontrarmi (e non credo l'avrebbe fatto), io avrei comunque avuto troppo paura. Quando c'è stata quella fase della mia vita in cui sono stato uno studente fuori sede ero disperato, l'università era un incubuo per me prima ancora che cominciasse. Fortunatamente, l'incubo è finito. Ora sono di nuovo stabilmente nel luogo in cui sono nato, nella casa in cui sono nato e da cui preferirei non spostarmi. Posso immaginare di avere l'opportunità di andare fuori, ma io fuori che cosa ci farei? Dovrei solo espormi inutilmente a disagi vari, per ottenere che cosa? Potrebbero portarmi nel pieno centro di Milano, a New York, ma non credo che in altri posti del mondo io sarei diverso. Quello che ho dentro non cambia e non potrei fare a meno di portarlo con me. Pur avendo ansia e fobia sociale, sono in grado di parlare con le persone, di lavorare e di poter essere definito "un essere umano funzionante". Ma sul lato sociale, rimagno inevitabilmente isolato e questa cosa è impossibile che cambi... Con gli anni ho preso sempre maggiore consapevolezza dei miei limiti. C'è chi è nato una decade dopo di me e già ha avuto le sue relazioni. Io non potrei mai reggere il confronto con una donna della mia età che di certo ha tante relazioni alle spalle. La paura di finire lasciato, cornificato ecc ecc sono rischi francamente troppo grandi. E poi, il mio desiderio di contatto umano è altalenante. A volte soffro per la mia solitudine ma altre volte, mi dedico a quello che mi capita e sto abbastanza bene. Forse, dentro di me, sono un misantropo. Tra me e l'umanità non potrà mai esserci un vero legame. Nella oneitis avevo visto la possibilità di cambiare tutto questo. Con lei, mi sentivo bene, sentivo di non dover indossare maschere, sentivo tante cose che si sono rivelate completamente false. Ora, passata l'era della oneitis, so che quel cambiamento in cui eventualmente speravo non ci sarà più. Non sono dotato di un'ingenuità tale da credere che arrivato a 30 anni e vergine una ragazza arriverà. Potrò avere un lavoro per allora, ma sappiamo bene come vanno a finire certe storie... E quindi, insieme alla oneitis se ne sono andate le mie possibilità di cambiare la monotonia e la senilità della mia vita. Stando così le cose, credo che non potrò mai dimenticarmi di lei... ma in fondo tutto questo è stupido. E' irrilevante |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Sheev, dopo quella fissa di 4 anni, ho avuto sentimenti sempre più distaccati.
Temevo già a 18-19 anni di non potermi più innamorare, e infatti ci presi. Col cavolo che quando meno te l'aspetti arriva! Non mi sono impegnato a fare crescere il denominatore, è vero, ma secondo me ci sarebbe stato bisogno di una vicinanza abnorme da parte di una lei, mai accaduta. Oggi credo che non potrei innamorarmi nemmeno con questa abnorme vicinanza e feeling, infatti pochi mesi fa mi capitò una collega veramente interessante, molto più giovane di me, ok, ma qui parliamo dei miei sentimenti, non dei feedback. Se a 30 anni sei ad una cotta sola, secondo me è possibile che tu stia seguendo la mia strada. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
pensi davvero troppo e questo fa malissimo.
il tuo cervello non sta ragionando o analizzando, sta solo ciarlando. hai un'asino in testa che raglia a tutto volume, e credi che sia riflessione. che faccia filosofia. e non lo è. sono idiozie, le parole, i pensieri, i libri, le concettualizzazioni stanno a zero. sono meno di niente. ti sei anestetizzato delle stesse stronzate che ti spara il cervello per placarti. ti stai preparando rimpianti, amarezze, treni e occasioni perdute. devi spezzare l'apatia e l'inedia, andare a caricare figure di merda ovunque. devi smettere di essere un codardo e seguire i tuoi desideri, le donne andranno a seguito. C'è sempre qualcuna con la mano tesa che chiede di essere portata in giro, fatta ridere, distratta, consolata, c'è un'intera marea di sbandate senza arte nè parte abbandonate come cani ai margini della vita, ma vanno caricate. Le onetis non esistono se non nel tuo cervello, devi raccattare ciò che trovi almeno per iniziare ad avere un concetto più realistico delle donne, scollarti l'ideale mitologico che ti sei costruito intorno al concetto stesso di relazione. non aspettare di innamorarti, quello magari viene dopo, prima devi affondare le mani in una relazione, ed è probabile che nemmeno tu viva quell'esperienza che provavi con la tua ragazza ideale, perchè scopri che è esistita solo nella tua mente. Queste sono menate che si formano con la mancanza di esperienze, e ti possono davvero castrare come farebbe una disabilità. se non lotti contro questi meccanismi puoi benissimo morirci, nessuna donna verrà mai a bussare alla tua porta o verrà a cercarti o vorrà conoscerti; non è il loro ruolo, non sono fatte così, non lo sono mai state. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Messaggio non rivolto all'utente che ha aperto il thread ma da prendersi come considerazione generale
Le etichette da forum redpill o simili possono esser divertenti a meno di non trascinarle a oltranza, a mio avviso arrivare ai trenta infognati nelle community cronicizza una visione macchiettizzata delle relazioni che diversamente non si avrebbe avuto La retorica del fare pratico è insopportabile, ma àncora a un piano della vita in cui le label di internet sfumano parecchio |
Non prendendo il treno hai perso il treno.
Sinceramente già capitano poche occasioni e se le poche che capitano si lasciano sfuggire così, è impossibile cambiare le cose. Se ti vergognavi di dirlo ai tuoi genitori, potevi anche inventare una scusa o dire che volevi vedere una città mostra o qualcos'altro invece di stare sempre in casa. L'unico modo che si ha per cambiare la situazione attuale (in caso si voglia cambiare) è creare occasioni (bravo comunque che hai trovato una ragazza che voleva che l'andassi a trovare) e poi sfruttarle! |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Per quale motivo non mi è riuscito nulla? In sintesi per incapacità comunicative. La dialettica è tutto, soprattutto all' inizio. Senza dialettica vai in guerra disarmato. Io lo sapevo, ma speravo in un colpo di fulmine, o un colpo di culo. La rete sociale? E per te io in che posizione sarei stato in un gruppo di adolescenti? Il ruolo di strambo che non ha voglia di parlare, magari preso per il culo, giudicato timido con le donne perché cosciente e disprezzante del loro potere. Non mi sono mai sentito pronto ad aprirmi ad un gruppo, perché l' uomo non può mostrare debolezze e io non avrei fatto altro. Ho naturalmente cercato altro. Ho sempre pensato che aumentando il denominatore avrei aumentato il disprezzo ricevuto, per questo il mio cuore si è chiuso. Quando fai schifo, ti dicono: "provaci con 1000 donne, una te la darà per questioni statistiche". Ma se sei ipocomunicativo avete i contatti è una fatica abnorme, anche se il vero problema è che con la pesca a strascico, all' inizio cerchi quella che ci sta, poi, a forza di capire sempre più, cerchi di aumentare i tentativi perché te lo sei imposto e sei sempre più incazzato e disilluso. E alla fine continui cercando di ricevere altre sberle perché per continuare devi solo essere un masochista. Ho scelto un' altra via, non quella masochista, anche le delusioni e le conferme di inadeguatezza sono state continue. Tuttora oggi sono convinto che il pensiero è il vero Anticristo della nostra società; che in una società sessocratica, il pensiero, la riflessione sono atteggiamenti ignobili e da sfigati perché il sistema sessuale interloquisce con il piano istintivo, non con quello più "aggiornato". Dai, mi fermo qui, potrei andare avanti all' infinito, ma il thread è di Sheev. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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La mia non è una scelta felice, è una scelta sofferta, perchè in fondo avrei sempre desiderato l'intimità e la connessione con una donna. Rompere questo isolamento è praticamente impossibile. Sarebbe bello "avere tutto", sia le mie passioni e la mia individualità che il contatto sano con una donna. Ma è chiaro che certe cose non sono possibili nella mia vita Quote:
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
quello che ti frega è credere che questo comportamento ti eviterà sofferenze, mentre invece te ne creerà ancora maggiori.
peggiori che essere sottoposti a scrutinio da una donna e vedersi umiliato per la sola colpa di non aver ottemperato a regole non scritte. Le donne umiliano, le donne pestano, massacrano, testano, tradiscono e colpiscono sottopelle dove possono fare più male possibile. Esigono e pretendono, ma sono l'unica strada che ti possono formare come Uomo, ti aiutano a perdere quello che non serve e acquisire ciò che davvero ha un uso. Se non passi attraverso il loro tritacarne non cresci. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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E poi questo livello di disperazione ed emarginazione femminile, almeno qui in Italia, non c'è. Quasi nessuno di noi qui è capace di essere un Cicerone che invita, porta in giro, fa ridere, etc. Quello che a noi serve è una relazione paritaria, che inizia con calma e in cui non dobbiamo fare solo noi la parte del conducator, poiché non siamo capaci. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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quel tipo di relazione potenzialmente c'è per tutti, ma bisogna andare a cercarla, aumentare le possibilità che si verifichi. se non hai un cane da portare fuori, non si incrocerà mai il guinzaglio con quello della tua anima gemella |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Ha solo vissuto un esperienza traumatica con un essere umano di genere femminile, occorre contestualizzare e razionalizzare il trauma, non condannare il genere. Se condanni in genere vivrai in una sorta di delirio lucido per il resto della vita, e nel trauma... sempre per il resto della vita. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Sheev, anch'io sono perennemente in cerca di una relazione diretta e proporzionale tra quello che dò e quello che ricevo, e mi dà un senso di fastidio il non potere controllare le azioni altrui, proprio sfuggono, di tanto, a questa proporzionalità.
È per questo che ho smesso di fare l'insegnante. Ho capito che la mia natura non era il gioco d'azzardo. L' insegnamento lo percepisco come un gioco d'azzardo, le relazioni pure. A causa del mio basso value, le relazioni mi sembrano un gioco d'azzardo dove l' organizzatore si prende quasi tutto. In questa situazione è chiaro che uno è restio a impiegare tutte le sue energie per un gioco così svantaggioso. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Alla fine, ho fatto la pazzia, le ho riscritto. Ha visualizzato dopo diverse ore e non ha risposto, non credo lo farà. Beh perlomeno non mi ha bloccato. Da una parte mi sento più libero al pensiero che lei sappia che la amo ancora. Ma dall'altra, mi vergogno di me stesso, di come mi stia rendendo ridicolo....
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Nessuna pazzia sheev era già tutto fin troppo chiaro.. nn e una pazzia di messaggi così ne ricevono a decine sei solo stato uno dei tanti ..
Xò ora mi fermerei qua x evitare di rovinarti la reputazione e di passare x stalker o x quello che nn riesce a cogliere segnali palesi e interpretarli ... Ti capisco va bè ti sei tolto il peso ma ora devi anche accettare la realtà... Il peso che avevi era fatto da tue fantasie e castelli mentali .. nn ce stato mai nulla nn e interessata a te questa ragazza .. Tra qualche giorno potra risponderti x educazione x nn passare x quella che ghosta ma l importante nn scambi queste cose x interesse che nn ce .. volta pagina e vai avanti |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Mi sento molto giù… non è che mi aspettassi un risultato diverso però inevitabilmente sono triste
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