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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Si, troppa scelta non è normale, la popolazione è viziata :D |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
Er negozietto come me biasce a me :sisi:
https://youtu.be/riV8RlBlVoU?si=oacmV-J1OSI3aqg5 |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Il mio norcino mi prepara gli hamburger davanti a me con la carne fresca, è vero che costa quasi il doppio di quelli del supermercato, ma quando li vai a cucinare hanno un sapore che è una poesia. |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
una vasta scelta comporta vaste possibilità e di conseguenza può confondere, soprattutto quando non si hanno le idee chiare
se mi trovo davanti una parete con centinaia di bottiglie di vino solo per leggere le etichette ci metterei un sacco di tempo, ancora di più per provare il sapore di ogni singola bottiglia se ci fosse la possibilità di assaggiarle: se già so quale vino mi interessa tutte le altre centinaia di bottiglie sono superflue, mi basta trovare quello che cerco, se invece non ho un'idea precisa si sceglie spinti da vari fattori che ci condizionano in un dato momento, fino all'estremo di rimanere bloccati davanti la vastità delle scelte in passato mi capitava di perdermi davanti un catalogo enorme nella scelta di un film e invece di sceglierne uno finivo con il guardare le locandine e leggere la descrizione fino a quando il tempo che avevo a disposizione si esauriva e lasciavo perdere |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
Per fortuna sono tirchio, compro sempre tutto super scontato e le rarissime volte che vado al banco voglio quello scontato senza tante menate e dici "quello lì a dx o sx" sempre
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Forse tu ti riferisci al frigo di formaggi e affettati....li' io trovo affettati nelle buste e formaggi nella plastica, ma ovvio io li' non ci prendo niente, se non magari cose che altrove non trovo (tipo la burrata per es). |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
Anch'io mi faccio queste pippe metali, infatti quando posso evito e prendo tutto confezionato.
Nel mio caso dovrei lavorare sul fatto di accettare di non essere perfetto e che è normale fare piccole gaffe |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
tendenzialmente preferirirei non chiederei a chi sta al banco ma fare da me. Ma le robe che c'hanno lì in media sembrano più interessanti. non le vedi strette in un barattoolo o in una confezione di plastica schiacciata su stessa, anche se poi comunque la roba te la riversano spesso in una vaschetta di plastica, ma è diverso perchè può essere sempre che segua un processo con meno passaggi o si utilizzino meno conservanti. Gli affettati li compro raramente, ma se capita vado al banco perchè quelli preconfezionati plastificati avranno subito più trattamenti, al banco eventualmente sono più "naturali" seppur non si tratta comunque di un toccasana per la salute. Se mi chiedono il taglio mostrano in genere quelli che hanno e scelgo quelli che visivamente mi ispirano di più. Per il pane sto lentamente imparando i nomi dei formati, adesso riconosco per esempio le tartarughe e forse anche le schiacciatine, prima riconoscevo solo le rosette.
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
poi ci sono io che quelle rarissime volte che prendo affettati al banco: "dammi quello in offerta".. evviva poverty XD
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Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
Anche io avevo la pessima abitudine di prendere tutto confezionato, perché fare lunghe file mi genera ansia.
Ora detesto il sapore degli insaccati già confezionati, anche se si tratta di quelli di buona qualità. Devo ammettere che l'ansia è calata dal momento in cui ho cominciato ad osservare il comportamento delle persone in fila al banco gastronomia. Mi sono detta più volte:"Vai tranquilla! Tu in confronto sei normalissima:ridacchiare:." Ci sono persone che vogliono assaggiare tutti i formaggi e poi non comprano nulla. Altre, invece, che fanno affettare un prosciutto ma poi non va bene il taglio. Altre ancora che fanno mille domande per accertarsi che il prodotto sia fresco. Insomma, non invidio chi sta dietro il banco. Sicuramente ci vuole anche tanta pazienza per stare a contatto con un certo tipo di pubblico. |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
A proposito di pazienza con il pubblico, mi viene in mente quella volta che la tipa davanti a me chiese al bancone due etti di prosciutto X.
Dopodiché, spalle al bancone, intortò una scenetta del tipo "cellhosoloio" con quella che credo fosse una parente o una tale che era con lei; a seguire, telefonata con largo sfoggio dei cavoli suoi. Nel frattempo la banconista, affettava. Quando la tipa ebbe finito di fare i suoi comodi cacciò un urlo " ...NNNNNNnnnnnnnnnooooooooooooo !!! Io in quel punto quel prosciutto non lo vogliooooooooooooooooo" e attaccò un pippone colossale, uno show che la sentirono dal reparto ortofrutta. Io li, basita e come me il resto dei clienti. La banconista mortificata, si prese il cartoccino di prosciutto e lo mise da parte. Ma quella continuava. Attimi che gli davo una testata, giuro.. :testata: |
Re: Vergogna e incertezza al banco gastronomia
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