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Re: A quale età vi siete resi conto?
Qualcosa non andava nella società umana/disumana o in me?
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Re: A quale età vi siete resi conto?
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Non é che l'ho pensata sempre così, ma adesso sì. |
Re: A quale età vi siete resi conto?
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Ho questo ricordo di quando avevo 5/6 anni in cui facevo una battutina ad un mio compagno all' asilo, e subito dopo me ne vergognavo perché mi sembrò una cosa stupida da dire, però ancor prima di allora, a 4 anni, mia madre mi portò a fare una visita specialistica per capire se ero autistico (spoiler no, non lo sono) dato che le maestre dicevano che socializzavo poco con gli altri bambini.
Tl;dr 5/6 anni |
Re: A quale età vi siete resi conto?
Comunque secondo me anche mio padre è un po' autistico perché è un' ora e mezza che canta sempre lo stesso ritornello di due frasi non stop, e mi sta sfracellando la minchia a livelli assurdi :moltoarrabbiato:
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Appena arrivato all'asilo,quindi sui tre anni. Forse al tempo neanche mi rendevo conto ma venivo già emarginato dagli altri bambini perché ero molto tranquillo e parlavo poco.
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Re: A quale età vi siete resi conto?
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Mah, ci sto pensando, non ci avevo mai riflettuto a fondo...
Forse già all'asilo. Inizialmente mi rifiutai di continuare ad andarci perché una delle suore mi aveva dato uno schiaffo (fosse successo ai giorni nostri sai che casini, ma ai tempi era educare). In seguito, optato per un asilo laico, coinvolgendo altri bambinetti arrivai a un passo dall'evasione, eravamo in cima al muro che cintava la proprietà, bastava andarsene (anche qui, se non ci fossimo attardati ad aspettare i più lenti, immagino il casino che avrebbero fatto a chi "doveva" accudirci). Il punto è che, già da molto piccolo, ho sempre tentato rifuggere dalle imposizioni, dai canoni della società. Non ho mai accettato fino in fondo l'uniformarmi, seguire delle regole imposte indiscriminatamente a tutti, solo perché è sempre stato fatto così. Non saprei come definire meglio la cosa, ma anche crescendo io in qualsiasi contesto sociale (ma anche non sociale) non mi son mai sentito a mio agio, l'impulso iniziale è sempre stato quello di andarmene, smarcarmi, non sottomettermi a uno stile di vita imposto. Chiariamoci però, non è che io non segua le regole di default, anzi, i miei principi personali sono molto più rigidi di qualsiasi decalogo di netiquette. Quindi se riesco evito certi contesti, se non si può farne a meno mi adeguo e seguo anche io le regole alla lettera, più che altro per rispetto verso gli altri. |
Re: A quale età vi siete resi conto?
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Re: A quale età vi siete resi conto?
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Re: A quale età vi siete resi conto?
All'età di 15 anni, quando tutti si sbaciucchiavano con le coetanee e io solo come uno stupido
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Dividerei in 3 momenti ben distinti:
1) Periodo dalla 1^media fino alle superiori: bullismo per lo più psicologico/verbale, ma avevo ancora qualche amico ed ero ancora nella fase del "solo un po' timido, di poche parole, ma poi da adulto le cose si sistemano".... se se, come no... 2) Periodo post-scolastico dai 20 anni in poi: ho realizzato i danni provocati dai lunghi anni di bullismo adolescenziale, il deterioramento irreversibile delle già scarse skills sociali, l'incapacità di relazionarmi con l'altro sesso (e di sostenere conversazioni generiche con gli altri), la progressiva perdita delle poche amicizie avute e create durante l'infanzia ... nonostante tutto, qualche tentativo di recupero ho provato ad avviarlo (senza successo), mantenendo comunque un briciolo di speranza fino ai 30 anni circa. 3) Periodo dai 30 fino ad oggi: totale rassegnazione consapevole sulla mia condizione e dispiegamento davanti a me di un futuro estremamente chiaro e segnato in certe sue caratteristiche, con le quali dovrò necessariamente convivere fino alla fine. |
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Re: A quale età vi siete resi conto?
Mi pare ci siano ricerche recenti sul "gene della depressione", ma non so e non mi addentro. Fin qui parrebbe che i disturbi di natura non psicotica non abbiano basi genetiche ma ambientali. E anche i disturbi psicotici non sono sempre "tare ereditarie" , avevo letto la percentuale di ereditarietà e non la ricordo ma era più bassa di quello che credevo.
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Magari mi sbaglio perché fan fatica gli psichiatri e gli studiosi....quindi figuriamoci un diplomato in alberghiera come me...ma resto della mia idea ...io la vedo così: un bimbo che mangia tre noccioline e scopre di essere allergico non ha un allergia per "colpa" di 3 noccioline ma perché ci è nato e la vita lo ha portato e catalogato come persona allergica...qui parliamo di fattore genetico ...invece se un bimbo mangia 200 noccioline al giorno per mesi poi probabilmente per saturazione o trauma diventerà allergico ...e qui il fattore genetico non c entra
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Re: A quale età vi siete resi conto?
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Re: A quale età vi siete resi conto?
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Io tra l'altro ho pure un parente stretto che ha sintomi molto simili ai miei, per cui mi sembra evidente almeno nel mio caso una tara ereditaria. |
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