Originariamente inviata da Sheev Palpatine
(Messaggio 2916006)
Nel senso che le cose sono chiare "O questa minestra o ti butti dalla finestra". Qui da noi invece viene predicato che siamo liberi, che dobbiamo accettarci per come siamo. Cosa che sì, possiamo fare. Possiamo avere opinioni diverse rispetto al pensiero unico predominante, ma il prezzo è l'emarginazione piuttosto che la morte, quindi non si va molto lontano. Io continuo a ritenere che sia meglio la libertà però quello che manca è la schiettezza di dire che se vuoi qualcosa dalla società devi dare, conformarti, sforzarti, in ogni caso.
Chi si conforma, non lo fa senza sforzi. Credo sia faticoso per tutti. Però immagino che ad un certo punto ci si abitui. E' dura imparare a guidare la macchina all'inizio. Però pian piano la sicurezza e l'esperienza rendono il tutto più facile, ma bisogna sempre e comunque impegnarsi, essere vigili e attenti mentre si guida.
Per il resto, la miseria della solitudine è una cosa, ma la miseria della compagnia e di una vita in cui ci si conforma agli altri non sono cose da poco. Perché spesso, si trova gente che ci fa sentire soli, gente con cui si passano le serate ma senza divertirsi particolarmente. Poi, alcune persone riescono ad arrivare solo fino ad un certo punto negli sforzi di questo tipo. Nel tuo caso, se dici di essere disposto a conformarti, stai facendo letteralmente ogni cosa che puoi fare dedicandogli il massimo sforzo? Per spiegare cosa significa questo "in pratica", significa uscire dalla zona comfort, fare cose che è faticoso e poco piacevole fare, come quando, in quell'estate che ero solo e senza amici sono uscito a passeggiare, ho incontrato qualche vecchia conoscenza mi sono "inserito" nella serata ed è stato come se avessi un gruppo di amici, l'ho fatto per diverse sere. Chi vive in un posto piccolo e con praticamente nessun evento così dovrebbe fare. Facendolo ancora e ancora e ancora, prima o poi qualcosa si ottiene. Anche se è noioso e faticoso, questo significa che è possibile avere dei cambiamenti in questo senso.
Ma posso fare esempi innumerevoli anche di situazioni in cui avrei potuto dedicare più tempo ed energie con il fine della socializzazione. Come quando un mio amico si è iscritto al teatro, mi ha detto che di certo gli avrebbe fatto piacere se anch'io avessi deciso di andarci. Per me sarebbe stato scomodo però, avrei dovuto andarci con regolarità, sforzarmi, organizzarmi avendo meno tempo per stare al cellulare e al pc a fare le cose mie e dovendo comunque studiare, fare quelle attività, oltre al costo economico dell'iscrizione (che vabbè nel complesso sarebbe poca cosa perché non esco molto e non spendo molto). Cosa avrei ottenuto? Avrei probabilmente migliorato le mie capacità sociali, avrei potuto ottenere un gruppo di amici (se ci fosse stata una certa compatibilità). Ma non mi sembrava conveniente. Quindi se si fa un po' di introspezione, quando non ci sono problemi reali di impedimento (e se ci sono bisogna comunque sforzarsi e partire con cose meno ambiziose) si tratta spesso di scelte che facciamo... Da i gruppi di amici e dalle attività (che per me sono poco stimolanti e noiose), parte poi la possibile conoscenza di una ragazza (le cene insieme a lei, il lungo e ancor più noioso processo in cui ci si da appuntamento e si gioca seguendo i vari stereotipi e ruoli di genere, con tutte le cose in parte note e già dette).
Per ora, non sono del tutto soddisfatto della mia solitudine. Cercavo di capire come diamine funzionassero tutte queste cose. Ma le risposte, perlomeno quelle che cerchiamo noi, spesso non si trovano sui libri, dobbiamo trovarcele da soli. E capendo questo tipo di meccanismi sento di aver trovato la risposta e capito il sistema. Ora beh, rimane solo la scelta... Per ora, me ne sto per conto mio, mi dedico alla mia mod. Poi, vedrò...
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