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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Sarei curiosa di vederlo ma mi cagherei addosso fifona come sono. |
Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
il problema forse è essere capaci di divertirsi .... se ce la fai vivi bene a qualsiasi età , sennò no
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
Il finale di quel film è solo per chi ha uno stomaco forte
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
Forse sto meglio ora rispetto al periodo scolastico/adolescenziale, non che ora sia proprio tutto a posto certe storture me le porto appresso ancora e chissà se riuscirò mai a risolverle.
Storture che probabilmente si sono create proprio in quegli anni sommate ad altri fattori. Mettici un pò di bullismo alle medie che eri il più piccolo della classe quindi ci rimanevi male e ti isolavi, alle superiori ambienti non inclusivi in maggioranza fighetti discotecari in cui chi non si vestiva con le stesse cose, ascoltava la stessa musica e andava in disco tutti i sabati era out (che poi a me piaceva anche certa dance non avevo pregiudizi come non li ho ora ma il modo in cui emaginavano me ed anche altri se non facevi le stesse cose, come le pecore, in quel periodo me la fece andare di traverso), scuola tutta al maschile quindi rapporti con donne/ragazze arrivati in ritardo rispetto ad altri ecc..insomma un pó di cose sommate insieme e il risultato è che ti segnano, poi ti abitui a vivere in un determinato modo, e cambiare diventa molto più faticoso rispetto ad altri che hanno avuto un vissuto diverso. Però di sicuro c'è una cosa: me ne frego molto di più del confronto con gli altri penso al mio bene e quello che fa stare bene me, non inseguo più persone per paura di restare solo (persone che in qualche caso sono state sbagliate, non positive, me lo dicevano anche i genitori o altre persone ma io testardo non ci davo ascolto finché non ci sbattevo la testa da solo, altra cosa che ha inciso sulle storture mi sa). Forse sono piccole cose e non risolvono tutto ma per il mio vissuto sono importanti. |
Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
Io quelle affermazioni le vedo sotto una luce diversa, alle volte si dice "son ragazzi, lascia che si divertano" per evitare di essere troppo pesanti e pedanti con regole e responsabilità.
E da questo punto di vista mi trovo d'accordo con quelle affermazioni. Poi sì, magari noi forumisti abbiamo una visione un po'distorta della realtà, e lá fuori non sono tutti super Chad che passano la vita a fare viaggi |
Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Ora sono sicuramente meno chiuso, fino ai 18 la mia reazione è stata l'isolarsi starsene in disparte o con i pochi esclusi quando andava bene. È che se hai vissuto quegli anni in un determinato modo resti segnato; anche ora, che sono molto meno asociale rispetto ad allora, vedo che mi porto appresso alcuni comportamenti e tendenze: sono attirato ad esempio dalle persone che stanno spesso in disparte, quelle che vedi che tendono ad isolarsi come faccio io ecc. O per esempio sono l'unico che tratta seriamente con rispetto il mio collega che è asperger è un pò goffo nelle cose manuali ma è un bravissimo ragazzo buono che non ti farebbe mai del male. Lì dentro tanti lo prendono in giro, in modo anche pesante a volte, vedo che fanno così e ci resto male. Allora un giorno gli ho detto di uscire insieme: siamo andati in giro a bere e lui è contentissimo quando qualcuno gli propone di fare qualcosa insieme di solito lo evitano tutti lo trattano come uno stupido invece non è stupido proprio niente ha studiato anche musica. Insomma cose così. Comunque è difficile cancellare il proprio passato come fai; in parte sarà anche un fatto caratteriale probabimente ma non del tutto, c'entra anche come hai vissuto. |
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Re: La tossicità di uno stereotipo innocente
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Io pure ogni tanto lavoro con un ragazzo Autistico che è bravissimo nel suo compito ed è anche intelligente. Una volta una l'ha trattato male e io me la so magnata. Non si devono permettere, è pure categoria protetta. Certo, non ha nessuna iniziativa, ma quello fa parte del disturbo, gli devi dire tutto quello che deve fare, ci vuole solo un po'di pazienza, ma poi fa tutto e anche meglio degli altri. Mi dispiace solo non esserci mai uscito a bere o a fare una passeggiata. Riguardo gli anni del liceo, che dire, io li ho vissuti benino, certo calcolando sempre che ero a zero donne, però per il resto ero sereno e mi divertivo.. ma poi il male se deve venire viene lo stesso. Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk |
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