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Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
Sono come un bambino
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Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
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Mi pare un topic "acqua calda" , ovvio che se si è cercato un forum sulla fobia sociale si hanno delle inibizioni che impediscono una socialità assertiva :nonso: |
Io inibisco principalmente le cose positive.
Avrei voglia di viaggiare, di uscire, provare posti nuovi e nuove esperienze, ma dopo averlo fatto per anni adesso sono stanco di farlo da solo. Purtroppo tutti i miei conoscenti o hanno famiglia, e quindi non hanno tempo, o sono semi alcolizzati, e quindi non gli interessa. Posto che comunque non sarebbe con un amico che vorrei fare certe cose (ma forse perché ormai non credo più esista l'amicizia, ma questa è un'altra storia). Comunque sento proprio dentro di me questa sensazione di repressione di certi bisogni, come se sentissi i paletti in legno che puntellano la diga mentale che me li tiene a bada. |
Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
Questa conoscenza con lasperger di Rimini e partita,mi incuriosisce,quello che avrei voluto fare con le asperger di qui dentro,vedremo come andra
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Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
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Cosa c'entra l'inconscio con cose simili? :interrogativo: Se fossi assolutamente certo che il vigile non c'è, magari agirei diversamente in molte situazioni, ma questa certezza non ce l'ho. Non parcheggiare fuori posto per paura di beccare una multa equivale a reiterare uno schema emotivo inconscio? A me piacerebbe anche poter parcheggiare un po' dove mi pare, però non vorrei incorrere in altre rotture di palle. Lo schema è simile. Secondo te è un'idea campata in aria che potrei prendere una multa visto che è capitato altre volte? A me piacerebbe dire una battuta che diverte, il punto è che è capitato abbastanza spesso che la mia battuta facesse cagare e non si è divertito nessuno. Per questo poi ho poca voglia di fare queste cose, anche se riuscire mi piacerebbe, così come mi piacerebbe parcheggiare dove cazzo mi pare senza il pericolo di prendere multe, Siccome non mi va di fare azioni che non producono l'effetto che desidero, non agisco in certi modi in diverse situazioni. Ma non è che penso io sono così ma non lo mostro, non c'entra nulla questa cosa qua con queste forme di inibizione, io non sono capace proprio di essere in quei modi a livello sociale. Mi piacerebbe pure saper raccontare una barzelletta, ma non ne sono capace, potrei non inibire l'azione, ma il punto fondamentale per me è questo: l'azione andrà a buon fine o no? Cosa rischio? Alla fine proverò più piacere o no casomai le cose andassero male? Sarò più felice non inibendo l'azione o inibendola? Secondo te uno non dovrebbe pensare in modo emotivo a cosa va cercando, cosa per lui è positivo vivere e cosa no? Si potrebbe fare il solito discorso di crescita, fai la battuta e poi capisci cosa non funziona, ma io in certi contesti sociali facendo una battuta infelice mi sono sputtanato definitivamente, quindi non è che non rischi niente. Magari hai legato con una persona con fatica fai la tua battuta, l'altro si infastidisce e ti manda a quel paese. Una persona non ci deve pensare a queste cose? No, è l'inconscio, c'è lo schema. Ti viene in mente una battuta ma non pensare al fatto che potrebbe offendere qualcuno o potrebbe fare incazzare qualcun altro, dilla, non pensare a queste cose, risulterà divertente di sicuro e diverrai l'anima della festa! Secondo me quando non devi vivere in un posto e puoi cambiare facilmente sarai meno inibito nel fare figure di merda e quant'altro, a me è capitato, non l'associo tanto agli schemi appresi questa cosa, perché ho osservato che se cambio il contesto ho meno paura perché non ci sono delle conseguenze negative che vorrei evitare. Un tizio lo vedrai una sola volta nella vita, che ti frega, ti senti più libero, mentre in altri contesti le cose cambiano, un po' io cambio in relazione a queste cose, non è lo schema appreso che mi blocca. Capita qualcosa di simile anche quando devo entrare in un negozio, se il negozio è a km e km di distanza dal posto in cui vivo sono più disinibito, se è nelle vicinanze cambio atteggiamento, perché penso che se rovino i rapporti col negoziante nelle vicinanze casomai dovesse servirmi non potrò trovare altro, con quello lontano che mi frega. Mi sono spiegato così questa cosa che ho osservato, se sono assolutamente certo che le conseguenze negative che detesto non ci sono, l'inibizione sparisce, o diminuisce in maniera elevata. Devo essere davvero convinto però che non c'è questo pericolo e divento un'altra persona, ma sono sempre io, mica uno è vero in un caso e falso nell'altro, è vero sempre, si sta comportando proprio in relazione al suo modo di valutare le cose. :pensando: Forse se diventassi ricco da fare schifo parcheggerei più spesso fuori posto e starei meno attento a tante cose. Per questo una multa non dovrebbe essere fissata una volta per tutte se si vuole che sia efficace allo stesso modo per tutti, dovrebbe essere proporzionale alla ricchezza di chi commette l'infrazione. |
Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
Io tendo a non farmi mai vedere arrabbiata. Non mi piacciono le discussioni e non sono in grado di reggerle quindi faccio finta che vada sempre tutto bene. Alla lunga questa cosa mi distruggerà.
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Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
XL secondo me non hai proprio capito il senso del mio topic. O forse fingi di non capire in quanto la tua interpretazione delle dinamiche umane sembra essere incentrata sull'idea che siamo come dei computer che reagiscono in maniera obiettiva a qualsiasi input esterno.
Invece io non la penso così e so di avere la ragione dalla mia parte. Perché? Perché io so' io e voi nun siete un cazzo |
Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
Nel problem solving si lavora su analizzare i dati sul momento e prendere la decisione migliore,al di là degli imput esterni qualunque essi siano,ho cominciato ad ottenere risultati quando l'emotività non prendeva più il sopravvento..oggi sono anche più grande,infatti verso i più giovani sono comunq più tollerante perché non hanno abbastanza esperienze per processare e capire
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Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
Rabbia, credo che ogni tanto qualche sfuriata possa essere salutare, anche solo per evitare che gli altri continuino a romperti i coglioni.
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Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
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Re: Atteggiamenti e stati d'animo che inibiamo
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Io quello che dico è che dire una battuta tagliente non è una cosa legata solo al fatto di aprire bocca o meno. Se apri bocca e dici qualcosa può anche far cagare quel che hai detto e non taglia una mazza e magari invece di colpire chi volevi colpire ti rendi ancora più vulnerabile, tu stai supponendo di essere assolutamente certo che in quel contesto sai fare questa cosa qua in modo efficace, e quindi pensi che l'inibizione dipenda solo dallo schema appreso: l'ho detta una volta non ha funzionato adesso sicuramente funzionerà, c'è solo l'inibizione appresa che mi impedisce di esprimere una battuta tagliente, basta che vinco l'inibizione apro la bocca e la mia battuta sarà cosi tagliente da spaccare il mondo in due. Secondo me in generale le cose non stanno affatto così, l'inibizione ti impedisce magari solo di aprire bocca, il fatto che tu sia davvero abbastanza capace di esprimere una battuta tagliente in un contesto sociale magari te lo racconti da solo perché vuoi credere che il problema consiste solo nell'eliminare l'inibizione e non nel fatto magari che anche dire una battuta che funzioni è una cosa che non sai fare ora e devi comunque valutare se una battuta malriuscita in un certo contesto sociale sia una cosa positiva, quanto può danneggiarti e quanto sopporti un altro possibile fallimento perché prima di riuscire, ammesso che prima o poi tu riesca, dovrai sopportare altri fallimenti pubblici simili a quelli che hai già subito. Io non so come funzionate voi, ma se sono al sicuro e lontano da certe conseguenze negative divento meno inibito. Questa differenza non la notate? Come ve la spiegate? Se uno avesse a monte una credenza irrazionale che dice che arriverà una critica anche quando non c'è nessuno, perché poi allora quando si è da soli certe cose uno le fa? :nonso: Se mi esercitassi a cantare da solo è un conto, posso prendere stecche e quant'altro, ma se dovessi cantare in pubblico non essendo preparato perché mai non dovrei proteggermi inibendo questa cosa? Poi se non voglio cantare bene in pubblico e magari cantare cose stonate a testa di cavolo, allora la questione è diversa, se vuoi solo aprire bocca e non esprimere battute taglienti lo puoi fare, il punto è che tu all'inizio hai detto che vorresti fare una battuta tagliente, non soltanto aprire bocca. Ne sei capace di fare questa cosa? Sei convinto di esserne capace? A me pare che il problema sia questo, una persona magari non è affatto convinta di essere capace di esprimersi in certi modi in un certo contesto sociale, e può essere che sia vero. E' possibilissimo e magari anche abbastanza probabile che le cose andranno di nuovo male se non inibisci un comportamento in un certo contesto sociale, ed è questo magari che ti inibisce, non è detto che sia una generalizzazione errata (del tipo: so fare questa cosa ma irrazionalmente credo di non saperla fare) ad inibirti. A me ad esempio piacerebbe esprimere bellezza esteriore uscendo, e come dovrei fare ad esprimere questa cosa qua se non ne sono capace e non possiedo ora le caratteristiche per produrre socialmente una cosa del genere come altri tizi? Magari adesso posso solo uscire ed esprimere bruttezza esteriore o non uscire affatto. Non è detto che una persona possa scegliere di esprimere una cosa socialmente, voi supponete a monte di essere onnipotenti e l'unica cosa che vi blocca è la decisione di realizzare una cosa o non realizzarla, ma a me non sembra proprio sia così, c'è incertezza a monte sulla capacità di realizzarla e questa incertezza potrebbe non essere campata in aria. Uno deve pensare "magari adesso provo a fare questa cosa può essere però che le cose vanno storte e ci sarà qualcuno che mi umilierà com'è capitato altre volte, io se non mi inibisco come al solito risponderò qualcosa, ma non è detto che sarà efficace e tagliente, ed è probabile che farò un'altra figura di merda, non essendo affatto allenato a gestire 'sta roba. Devo sperare di riuscire a correggere il tiro e capire cosa fare la prossima volta per riuscire, ammesso che riuscirò a ricreare occasioni simili", rassicurarsi riguardo al fatto che si è in una botte di ferro e non si è più esposti a conseguenze di questo tipo magari è comunque una credenza falsa in un certo momento. Tolta l'inibizione non è affatto sicuro che verrà fuori la battuta tagliente, magari viene fuori una mega cazzata, e dovrai sopportare miriadi di fallimenti più o meno simili non si sa per quanto. E' proprio il fatto che non si è sicuri che non ci siano cose simili che secondo me inibisce, se uno fosse davvero certo razionalmente di riuscire perché dovrebbe aver paura? Si vede che questa certezza uno non ce l'ha o è molto scarsa. Infatti io non ce l'ho siete voi che siete sicuri di voi razionalmente e pensate che sia solo una questione emotiva, io anche razionalmente non sono sicuro affatto che non ci saranno conseguenze negative che detesto. Io personalmente non credo che riuscirò a reggere tanti fallimenti con piccoli miglioramenti, dopo un po' sbrocco e prendo a calci terapeuta e contesto sociale. Per questo è inutile chiedere aiuto il canovaccio è sempre lo stesso e lo conosco già. Quel che mi dicono poi è "non dovresti essere così" e io "e grazie al cazzo, ma visto che sono così che si fa?". Se si è abbastanza al sicuro e non si investe molto, in genere ci si espone molto più facilmente. |
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