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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Poi risp anche agli altri |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
Riflessione centrale che volevo fare per cui ho aperto tutto il thread:
Non so se ci siano parti della nostra identità che non siano interiorizzazione di ruoli che hanno funzionato particolarmente bene. |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Alla fine tutti bene o male recitiamo una parte, però spesso siamo degli attori mediocri....non c'è niente da fare.
La mia parte è quella del personggio infantile e fanciullesco, molto superficiale. Può ispirare simpatia a volte, ma niente di più... nel profondo è super riservato, niente traspare dei suoi sentimenti. Diciamo che interpretando sempre questa parte ormai è diventata "mia". |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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L'autenticità diretta io la chiamo rilassarsi ed essere chi si è senza fare la fatica bestiale (consapevole o no) di recitare tutto il tempo. Attraverso la recita qualcosa di vero e buono filtra, ma sono briciole, e la vita è una. L'inautenticità è una cosa da schiavi o da banditi, perché non diventare padroni, trovando un accordo con gli altri? |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Ma la recitazione può essere anche autoespressione e non solo finzione. Io personalmente quando sto bene è perché ho vari contesti in cui essere comoda, in ciascuno si esprime qualche sfaccettatura di me e nel complesso esprimo abbastanza di me da sentirmi vista e ascoltata. Non è che fingo nei vari contesti, sono abbastanza rilassata ma appunto do voce solo a una parte di me, mi autosemplifico, questo sì. Quello a cui alludi tu sembra essere un contesto che accolta tutte le sfaccettature insieme, e cavolo, io non lo ho mai trovato e non so neppure se esiste. Certo in parte credo di ricercarlo (come molti), ma onestamente non so se questo mio ricercarlo mi porta molto di più che sottile frustrazione cronica |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
Ma sentirsi liberi di esprimere tutte le proprie sfaccettature per te non è un bisogno umano irrinunciabile?
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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
penso che il bisogno fondamentale sia che per ogni sfaccettatura importante c'e' un contesto in cui la puoi esprimere
Mentre il desiderio di un contesto accogliente di tutto e in assoluto sono arrivata a vederla come una astrazione utopistica che almeno a me in verita' fa piu' male che bene |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
Contano tantissime le differenze di potere. Se sono in posizione di subalternità spesso divento rigido, sarcastico e scostante, mentre sguazzo nelle situazioni in cui ho piú competenza, esperienza e competenza dell’interlocutore. Nei rapporti alla pari emerge tutta la mia insicurezza e cerco di accattivarmi la simpatia dell’interlocutore e del gruppo.
Comunque il gioco dei ruoli e delle maschere é, temo, inevitabile, per potersi esprimere liberamente servirebbe un contesto in cui tutti lo sono effettivamente o tendano ad esserlo. E molti non vogliono nemmeno esserlo, i tratti di personalità autoritaria sono piuttosto diffusi, e molte persone preferiscono l’ordine stabilito dai ruoli che i rischi della libertà. |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
come detto altrove, la domanda volutamente provocatoria è: ma gente come Manson, Bundy, Dhamer, Riina, Hitler, Stalin, Pol Pot, Napoleone, Mussolini, Serse...gente che ha espresso sé stessa al 110%, sono da deplorare?
Cioè, la forza con cui hanno imposto il loro essere è da una parte ammirevole ma da un'altra è totalmente deplorevole. Eppure ho la sensazione che chi si esprime totalmente -nel bene e nel male- riesca a concretizzare molto di più (e trascinare molto di più gli altri). |
Io sono uguale anche nella vita reale.
Misuro polsi e mandibole agli sconosciuti quando vado a fare la spesa al supermercato. |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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È soltanto un bisogno di cui molti sentono la mancanza. Soprattutto qui dentro, ma in realtà penso anche fuori, credo che magari le persone perfettamente ben inserite sono persone che per qualche ragione sopportano meglio la mancanza di autenticità |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
Comunque io intendevo ruolo e personaggio non nel senso di comportamento inautentico. Per me il personaggio è come un font su Word. Comunicare senza personaggio per me è impossibile, come dire scrivere senza usare nessun font perché senti che i font deformano le lettere
Sempre dentro questa analogia, un personaggio inautentico è un font che non ci piace e che non sentiamo davvero nostro. E sì questo capita tanto spesso a tante persone |
Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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Re: Ruoli che ricoprite in vari contesti
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